«Non credo che questo rientri nelle mie mansioni» sibila tagliente.
« Suvvia Severus, vorrei che tenessi d’occhio il buon Gilderoy temo che distrugga la scuola con il suo zelo» risponde con un sorriso garbato l’anziano preside.
Severus trattiene una rispostaccia ed esce dallo studio; la sua mente affollata colleziona diversi insulti e svariati improperi.
Ha accettato di tutto, anzi sta facendo di tutto per quel vecchio calcolatore ma a quanto pare non basta mai. Così si ritrova a vagare  nell’ala est del castello fino a quando la sua voce non gli arriva alle orecchie ed eccola lì, ancora una volta la voglia arcana di lanciare una maledizione senza perdono.
«Piton! Eccoti, da ore ti cerco senza alcun successo» esclama Gilderoy Allock arrivando di soppiatto, avvolto da trine e merletti.
Severus assottiglia lo sguardo e lo immagina affogare nella Bile di Armadillo.
«Allock» mormora furente.
Ancora non riesce a credere che, tra tutte le cose che deve eseguire ogni giorno, sorvegliare Allock rientri tra queste. Lo osserva alterato, vedendolo in sostanza per quello che è, un inutile sacco di sterco di drago gonfiato dalla vanagloria.
Non sa perché lo odia in effetti, forse perché gli ricorda qualcuno che detesta con tutto se stesso; le viscere si contraggono nervose.
«Severus, so bene che vorresti affidare tutto a me. Ma ahimè il preside ha deciso che, le decorazioni Natalizie devono essere supervisionate anche da te. Scelta discutibile, insomma a guardarti non hai molto senso estetico» ciarla ancora gettandogli uno sguardo significativo.
Vorrebbe ridurlo in polvere e forse prova anche pietà.
«Muoviti, ho altre cose da fare» ribatte tagliente.
Così si ritrova nella Sala Grande e sotto lo sguardo fastidioso degli studenti osserva il mentecatto, che tra una stupida esaltazione delle sue gesta e qualche autografo firmato a delle stupide studentesse, non gli dà tregua.
«Perché non vieni a darmi una mano, Severus?» lo implora strepitando.
Un gruppo di Grifondoro di passaggio ride sommessamente.
«Noto che sei già provvisto di due mani. Trenta punti in meno a Grifondoro!» dichiara quasi urlando.
Allock sospira teatralmente e facendo muovere l’insulsa veste che gli ricorda tanto quella di sua nonna dichiara: «Suvvia Severus! Dovresti essere felice, il Natale è  meraviglioso!».
Piton lo guarda in cagnesco.
L’ignobile Allock si muove  sinuosamente destreggiandosi di qua e di là, impegnato a fissare coccarde e stupide decorazioni rosse.
«Dai raggiungimi collega!» pigola gaio.
Le sue mani tremano febbrilmente, il cervello escogita con impegno cosa fare per incantarlo e non essere scoperto e rimbrottato da quel vecchio pazzo, che sicuramente in quel momento si sta facendo grasse risate solo al pensiero.
Ormai Allock è incontenibile, quasi danza per la Sala e Piton sta per vomitare, quando poi gli indirizza un sorriso ammiccante non riesce più a controllarsi.
«Buon Natale cari studenti! Non badate al professor Piton, è un grande tenerone dentro!» grida.
Severus sorride amabilmente e concentrandosi lo vede levitare in aria e ritrovarsi appeso per un piede.
«Mi occupo io della parte sud della Sala» mormora mellifluo lasciandolo lì appeso.
 
 
Note.
Storia partecipante all'iniziativa Scrivimi del gruppo Facebook Caffé e calderotti indetta da Rosmary. Mi hanno assegnato questi parametri da sviluppare, non conosco il nick dell’utente sul forum ma ci tengo a ringraziarla ugualmente per avermi assegnato questi paramentri:
 Personaggi (obbligatorio): “A mia scelta, purché sia una coppia, intendila come vuoi” e il Prompt( obbligatorio): “ A non vuole decorare in vista del Natale ma B sa essere molto convincente”, Genere: “Commedia”. Spero vi sia piaciuta, io mi sono divertita tanto a scriverla. Un abbraccio