Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi
Ricorda la storia  |      
Autore: Athelye    09/12/2020    2 recensioni
Jin Ling si chiese come lui e Lan SiZhui si fossero ritrovati in quella situazione: indossando vesti tanto umili e grezze che il Jin non avrebbe mai usato neppure come stracci per pulire, a pelare cose per la cena vicino a un braciere improvvisato per farsi asciugare i capelli.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Jin Ling/Jin Rulan, Lan Yuan/Lan Sizhui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

责任

zérèn - "responsabilità"





“Non importava che venissi con me. Avrai anche tu i tuoi impegni.”
“Non preoccuparti, mi fa piacere. Inoltre, per ora, è Lan JingYi ad occuparsi di formare i nuovi discepoli. Posso rimanere con te qualche giorno in più.”
Jin Ling fece schioccare la lingua. “Gli date troppa fiducia, chissà come li starà educando..”
L’altro rise appena, scuotendo appena la testa. “Sai anche tu che è più capace di quanto sembri.”
Al leggero sbuffo del castano, accompagnato da un ‘bah’, Lan SiZhui si arrese a non insistere, dandogli solo un’occhiata di sfuggita.
Nonostante il giovane signore di Lanling non vestisse con il solito sfarzo, faceva comunque la sua figura, camminando per quelle vie polverose.
 
Si erano lasciati il capoluogo alle spalle, spingendosi verso i confini delle zone sotto la protezione di Torre della Carpa Dorata, a causa di alcune missive che segnalavano varie problematiche nella gestione delle città a Ovest.
La città che stavano attraversando rifletteva esattamente le condizioni descritte nelle lettere che erano arrivate alla capitale: c’era un clima di relativa calma, da cui traspariva in realtà un senso di tensione in sottofondo, le voci di alcuni negozianti arrivavano acute e gracchie a richiamare la loro attenzione, mentre delle donne dai vestiti umili trattavano per prendere da mangiare a un prezzo basso e qualche randagio scorrazzava per le strade trasandate. Anche l’aria sembrava povera in quei vicoli.
Sebbene non fosse davvero un luogo squallido ma solo trascurato, pensare che quella città rispondesse alla Scuola di LanlingJin la rendeva molto più misera di quanto apparisse realmente alla vista.
Lan SiZhui aveva guardato in modo molto perplesso l’altro quando, preparandosi a quel viaggio, non l’aveva visto indossare le sue solite vesti ricche e appariscenti, usando solo un fermaglio un po’ più vistoso per allacciarsi il mantello, ma ora ne capiva il perché. In quel modo sembrava solo una persona di spicco (perché il portamento non poteva certo mascherarlo), ma, salvo per la spada che comunque era sconosciuta a chi non praticasse la coltivazione spirituale, non avrebbe potuto dare l’idea di essere il signore di Lanling.
Il giovane non aveva neppure voluto una scorta; li stava accompagnando solo un ragazzo che Lan SiZhui era certo di aver visto altre volte insieme a loro, sebbene non ricordasse ancora il suo nome. Doveva essere qualcuno di cui il Jin si fidava davvero molto, comunque, e questo non poteva che far piacere al Cultore di Gusu.
 
Lo scopo di quel viaggio era solo ‘toccare con mano’ la situazione in quelle aree talmente lontane da Lanling da poter pensare non esistessero neppure, almeno per chi viveva nella ‘capitale’.
Jin Ling aveva deciso di visitarle senza troppi orpelli, in modo che l’immagine non venisse falsata da un’accoglienza che a cose normali quelle città non si sarebbero potute permettere. Tuttavia, con l’aggiungersi di Lan SiZhui, quell’assenza di qualsivoglia comodità gli stava pesando. Avrebbe voluto offrirgli un servizio di prim’ordine, non farlo camminare sulla polvere.
Però il giovane di Gusu non sembrava avere alcun problema a viaggiare in quel modo (nonostante le varie proteste di Jin Ling nell’accettare la presenza dell’altro), quindi non poteva farci molto, se non tentare ogni tanto di proporgli qualcosa, che fosse una locanda dove alloggiare o un pasto, di particolarmente abbondante o sfarzoso, pur sapendo di ottenere solo un cortese rifiuto.
Jin Ling si sentiva decisamente in difetto, così.
Colto da quel pensiero, si ritrovò a sbuffare fra sé e sé, e proprio mentre il maggiore stava per chiedergli cosa avesse, i tre sentirono le grida infuriate di un uomo, focalizzando su di lui la propria attenzione.
L’uomo, probabilmente uno dei tanti mercanti di quei vicoli, era abbastanza alto e dall’abbondante corporatura, mentre ciò contro cui stava inveendo era un bambino, mingherlino e spaventato, che sembrava essere tenuto insieme dai vestiti logori e impolverati mentre veniva scaraventato in strada.
“Credevi forse di potermi rubare da mangiare, piccolo delinquente?!” Fu una delle poche frasi ripetibili del mercante. Questo, infatti, traboccava di rabbia sputando epiteti ben peggiori.
E mentre l’uomo stava già abbassando un bastone per colpire il piccoletto, Lan SiZhui, come un lampo, si era già frapposto tra i due e con sole due dita aveva bloccato a mezz’aria il legno. Subito dopo, con un’espressione seria, scagliò un’occhiata all’aggressore, che già era rimasto frastornato dalla leggerezza con cui il giovane aveva fermato il colpo violento come se nulla fosse, poi parlò con una voce altrettanto ferma. “Perché state attaccando una persona disarmata, oltre che evidentemente debole?”
Il mercante, in palese difficoltà, tentò di spiegarsi con chi aveva individuato essere qualcuno di un rango decisamente superiore al proprio, balbettando qualche giustificazione mentre abbassava il bastone. “Questo bambino ha cercato di derubarmi! È solo un piccolo ladruncolo!!”
“Non mi pare che abbia niente in mano.” Ribatté lui, mantenendo una calma imperturbabile mentre il volto dell’altro iniziava a colorirsi per la rabbia fumante.
“Ma si era avvicinato alla mia merce, e con sé non ha neppure un soldo!!” Gridò, indicando il bambino ancora a terra.
 “Ha forse preso qualcosa?” Chiese ancora, tranquillamente, Lan SiZhui, rimanendo fra l’uomo grassoccio e il bimbo, che non aveva il coraggio né di alzarsi né di parlare.
Alcuni passanti si erano fermati a osservare lo spettacolo, incuriositi da tutta quella confusione, agitando ulteriormente il venditore in questo modo.
Tuttavia, per quanto potesse arrabbiarsi, non gli era stato sottratto alcunché. Con un grugnito infuriato, che lo fece somigliare più a un cinghiale (con tutto il rispetto per il nobile animale) che a una persona, sfogò un paio di imprecazioni e insulti girando i tacchi e tornando verso il proprio banco.
I curiosi persero ogni interesse e tornarono sui propri passi, mentre Lan SiZhui si voltava verso il bambino, che lo guardava con timorosa riconoscenza.
“Non penso tornerà indietro.” Lan SiZhui gli rivolse un sorriso gentile e rassicurante, invitandolo ad alzarsi. Quello, seppur con qualche incertezza, si alzò da terra, spolverandosi velocemente i vestiti prima di accennare un goffo inchino per provare a ringraziarlo.
“Come ti chiami?”
Il suo tono era amichevole, così il bambino pensò di poter rispondere, dopo essersi mordicchiato un po’ il labbro con timidezza. “GanGan.” 1
In qualche modo, la vocina del piccolo fece sorridere di più il Lan. Il giovane portò una mano dove teneva i soldi, già pronto a dire un caloroso ‘tieni’, quando Jin Ling si avvicinò, posando la propria mano su quella dell’altro per fermarlo.
Senza rispondere subito allo sguardo confuso di Lan SiZhui, il castano si abbassò, accucciandosi davanti al bambino.
Quello fece un passo indietro, intimorito da quell’improvvisa invasione del proprio spazio.
Jin Ling, incapace di sorridere nel modo dolce di Lan SiZhui, mantenne comunque un’espressione rilassata, e la voce rassicurante al massimo delle proprie capacità. Quella scena, ad ogni modo, strinse teneramente il cuore del maggiore.
“A-Gan è qui tutto solo?” Domandò al piccolo, che lanciò uno sguardo al giovane accanto a lui per sicurezza. Quando il moro fece un cenno, annuì, così Jin Ling chiese ancora, leggermente divertito dal lieve gorgoglio che proveniva dal bambino. “E A-Gan ha fame?”
A-Gan emise un mormorio imbarazzato, abbracciandosi per nascondere quel brontolio. Poi annuì ancora.
“A-Gan vorrebbe mangiare qualcosa di buono?” Riuscì, in qualche modo e con fatica, ad addolcire il proprio tono, guadagnandosi un po’ più di fiducia da parte del suo piccolo interlocutore.
Al bambino si illuminarono gli occhi, mentre muoveva la testa su e giù con convinzione.
“Allora A-Gan deve andare con quel gege. È un bravo gege, promesso.” Jin Ling indicò, prima di alzarsi e farlo avvicinare con un cenno, il ragazzo che li stava accompagnando, che sobbalzò sorpreso di venire chiamato in causa.
Non appena gli fu affianco, il giovane signore di Lanling gli impartì alcuni ordini a bassa voce avvicinandosi facilmente al suo orecchio. Quel ragazzo, sicuramente anche per l’età, era più basso di loro. Beh, non che ci volesse molto, in realtà.
“Compragli da mangiare, qualsiasi cosa voglia, poi compra dei baozi e portali alla sua famiglia quando lo accompagnerai a casa. Valuta tu quanti siano necessari.”
Quello rispose subito ‘sì, signore’, poi si abbassò a sua volta per chiacchierare un po’ con il piccolo e convincerlo a farsi seguire. A quel punto, prima di separarsi, Jin Ling gli riferì in modo sbrigativo dove avrebbero alloggiato e gli raccomandò di essere a rapporto la mattina dopo.
 
I Cultori osservarono i due allontanarsi allegri, con il bambino che addirittura allungava una manina verso quella del ragazzo. Prima di sparire dalla loro vista, però, A-Gan si voltò per agitarla verso di loro, strappando un sorriso divertito a entrambi. Lan SiZhui mosse la propria mano per ricambiare.
Jin Ling si voltò verso di lui per parlare, dato che prima non ne aveva avuto modo. O meglio, aveva dato la precedenza a disfarsi del piccolo imprevisto.
“Non dare soldi ai bambini, anche se ti chiedono l’elemosina.” Spiegò seriamente. “Se tornano a casa con del denaro, potrebbero essere picchiati se non fanno lo stesso nei giorni successivi. Dagli anzi da mangiare.”
Lan SiZhui rimase stupito da quella spiegazione, annuendo e sentendosi un po’ in colpa per aver quasi messo a rischio il bambino che aveva difeso.
“Ehi.” Lo chiamò dolcemente il minore, accorgendosi del lieve cambiamento nel suo sguardo. Avrebbe voluto accarezzargli una guancia, come faceva di solito, ma erano ancora in mezzo a una strada piena di occhi. “Lo so che le tue intenzioni erano buone. Non pensarci, ora sta andando a riempirsi la pancia.”
“Mh-mh.” Si sentì in parte rincuorato dal sorriso che trovò sulle labbra di Jin Ling, e subito gli venne da sorridere di più. Quasi ridacchiò, in realtà.
A quel punto era l’altro a essere confuso. “Cosa ti fa ridere?”
Scosse piano la testa. “Non ti avevo mai visto parlare in quel modo a un bambino.”
Quello fece roteare gli occhi. “Direi che un motivo c’è. No?”
Certo, se il loro rapporto fosse stato diverso, anziché riprendere a camminare insieme ridendo piano, Lan SiZhui avrebbe dovuto negare e fargli i complimenti, ma ai suoi occhi quello impacciato era stato proprio il giovane di Lanling. D’altra parte, Jin Ling arrossì schioccando la lingua e borbottando ‘ma guarda te, se quando faccio una buona azione mi devi anche prendere in giro’.
La locanda dove si fermarono era incredibilmente modesta, nonché l’unica di tutta la cittadina, cosa che non aiutò affatto Jin Ling nel suo voler viziare Lan SiZhui, che invece si sentiva decisamente a casa in quella semplicità.
Cenarono tranquillamente con portate semplici, prima di ritirarsi nella loro stanza. Dato che le camere a disposizione non erano molte, alla donna che si occupava del luogo non parve inappropriato consegnarne una soltanto, sebbene fossero due persone, oltre che apparentemente non di umili origini. Sebbene la cosa apparve maleducata agli occhi di Jin Ling, una volta nella stanza Lan SiZhui gli fece notare che sarebbe stato inutile attaccarsi a quello per poi chiedere ugualmente una sola camera.
Dal suo punto di vista, la locandiera gli aveva solo facilitato le cose.
 
Gli accarezzò dolcemente la linea della schiena, facendogli correre un brivido sulla pelle chiara.
“Hai freddo? Vuoi che prenda un’altra coperta?”
“No, tranquillo. Sto bene..” Si accostò un po’ di più al corpo del minore, lasciandogli un altro bacio sulla gola.
Un silenzio inusuale catturò l’attenzione di Lan SiZhui, facendogli allungare una mano verso il viso dell’altro. “Cosa c’è?”
Jin Ling si lasciò fare quella carezza, poi guardò altrove, facendo roteare gli occhi e lasciandosi andare a uno sbuffo.
“So già che mi diresti di non preoccuparmi, che non importa e di non pensarci, quindi cosa te lo dico a fare?” L’espressione del giovane era un po’ imbronciata.
“Mh..” Il moro inarcò un sopracciglio, con mezzo sorriso divertito, in piena contrapposizione al viso corrucciato dell’altro. “Se lo sai già, allora, perché te ne fai un problema?”
“...”
Lan SiZhui rise dolcemente, mentre avvicinava le sue labbra a quelle del minore per lasciarci qualche bacio leggero. A quelle attenzioni, Jin Ling non poteva davvero guardare altrove.
“Vorrei poterti dare un alloggio migliore..”
Un mormorio lamentoso e allo stesso tempo allegro sfuggì al Lan. “Jin Ling.. Ne abbiamo già parlato..”
“Lo so, ma..”
“Niente ma.” Fermò la sua protesta con un altro bacio. “Sto bene, te lo giuro. A me non interessa che tu mi faccia camminare su ponti d’oro, mi basta solo stare con te quando e finché posso.”
Il sorriso sul suo viso era sincero, e Jin Ling lo sapeva. Però non placava quel sentimento di inadeguatezza.
“Quando torniamo a Lanling, ti lascerai offrire le cose migliori che ci sono?”
Lan SiZhui sospirò profondamente, prima di affondare nel suo collo, dando qualche bacio ai segni che aveva lasciato sulla spalla del minore. “A volte sei davvero stancante, sai?”
Jin Ling gonfiò un po’ le guance a quel commento, anche se era seguito un ‘va bene’ e un altro bacio.
Voglio solo darti il meglio, perché non lo capisci?, si chiese, lanciando un’occhiata prima alle proprie cose, messe su un ripiano lì vicino, poi al resto della stanza. Scosse piano la testa, ragionando fra sé e sé.
“Mh? Cosa?”
“Niente. Me lo prometti?”
Lan SiZhui annuì, con una piccola risata. “Sì, zuccone. Te lo prometto.”
Jin Ling, per tutta risposta, gli morse piano il collo, facendolo solo ridere di più.
 
La mattina successiva, Jin Ling scrisse un rapporto su quella città, in generale anche sulla zona circostante, e lo affidò al ragazzo che era con loro.
“Shi Meng, torna a Lanling e consegnalo a chi di dovere, fanne fare delle copie e fai in modo che ne prendano atto i membri del consiglio più importanti. Di’ che entro nove giorni pretendo la proposta di uno di loro di venire ad occuparsene. Poi raggiungici nella prossima città che abbiamo segnato nel percorso appena avrai finito.” 2
Quello annuì, poi si congedò con un profondo inchino. Non appena imboccò le scale per scendere gli venne in mente che il signore di Lanling non gli aveva detto chi fosse quel ‘chi di dovere’ così fece per tornare indietro, rimanendo interdetto nel sentire le parole dei due, ancora sulla soglia della loro stanza.
“Non starai pretendendo troppo? È ancora un ragazzo.” Il tono era quello gentile del Giovane Maestro Lan. Aveva sempre una buona parola per chiunque, persino per Jin Chan, ed era l’unico a poter attutire gli improvvisi e repentini cambi di umore del suo signore a riguardo.
Shi Meng sorrise della premura che il Cultore aveva avuto nei suoi confronti. Data la sua età e il fatto che fosse di origini molto umili, veniva spesso deriso a Torre della Carpa Dorata.
“È perché so che ha tutte le capacità per farlo che gli affido tutti questi compiti.”
Il ragazzo indugiò su quel gradino, ancora nascosto, tendendo le orecchie mentre un senso di incoraggiamento si diffondeva in lui per quelle parole, pronunciate direttamente dal Gran Maestro di LanlingJin.
“Cerca comunque di non calcare troppo la mano, A-Ling. Ti stancavi anche tu alla sua età.”
“Sì, sì. Va bene. Lo terrò presente. Ora avviamoci, o tuo padre farà a tempo a reincarnarsi un’altra volta prima di finire questo controllo.”
Shi Meng ebbe l’improvvisa sensazione di aver sentito qualcosa di troppo, quindi corse giù per le scale, ancora carico per il complimento indiretto di poco prima. Poteva trovarlo anche da solo quel ‘chi di dovere’.
“Sei davvero..” Jin Ling scosse appena la testa e scoccò un’occhiata a Lan SiZhui, che sorrise sinceramente divertito.
“Non abbiamo detto niente di falso, no?” Replicò lui, con un’espressione assolutamente innocente.
“No, direi di no.” Gli rispose, prima di prendere le ultime cose dalla stanza con un sospiro. “Passi la spintarella di cui aveva bisogno, ma perché mi hai chiamato così?”
“Perché? Come ti..” Quello aprì di più gli occhi, realizzando di aver parlato sovrappensiero. In qualche modo, la sua mente era rimasta a letto nell’abbraccio dell’altro, e le parole gli erano uscite senza riflettere. “Oh.”
“Non che cambi qualcosa. È un ragazzo intelligente, ci sarebbe comunque arrivato prima o poi.” Commentò distrattamente, mentre controllava di aver raccolto tutto prima di lasciare la locanda.
“Beh, sì, suppongo tu abbia ragione.” Poi, con una punta di divertimento, aggiunse. “Anche perché non è da tutti dormire nella stessa stanza.”
Jin Ling lo fulminò con lo sguardo. Il fatto che non gli fossero state proposte due camere era una ferita ancora aperta. Lan SiZhui rise ancora.
 
Il cielo quel giorno si era ingrigito particolarmente in fretta. Avevano immaginato che ci sarebbe stato brutto tempo, a giudicare dagli ululati del vento di quella notte, però non pensavano di venire colti dalla pioggia mentre erano ancora in cammino.
A differenza di Shi Meng, che era partito sulla propria spada, loro non avevano preso neppure un cavallo per dare il meno possibile nell’occhio.
Tuttavia, il colore plumbeo delle nubi sopra di loro non prometteva affatto bene. Non si erano ancora lasciati del tutto alle spalle la cittadella precedente, però.
“Se torniamo indietro ora, dovremmo riuscire a non bagnarci più di tanto..” Disse Jin Ling.
Mentre diceva così, una goccia cadde sulla guancia del maggiore, che guardò istintivamente in alto. “Temo che non faremmo in tempo. Proviamo a cercare un riparo qui intorno?” Propose Lan SiZhui, guardando la direzione da cui erano venuti, mentre l’altro annuiva.
Una pioggerellina fine iniziò a far loro compagnia (si fa per dire) nella loro ricerca. Non stettero molto in giro, prima di riconoscere un volto familiare.
La figura minuta si gettò verso di loro, sbracciandosi allegramente sotto l’acqua sottile per salutarli mentre gli correva incontro.
Il fagottino però inciampò, finendo di faccia per terra, facendo prendere un accidente ai due giovani, che si lanciarono a controllare che stesse bene. “A-Gan!!
Il bambino, ora una stampa di fango, rivolse a entrambi un enorme sorriso non appena saltò di nuovo in piedi, guardando prima uno e poi l’altro. “Gege!! Gege!!”
“A-Gan, cosa ci fai qui?” Chiese Lan SiZhui, molto preoccupato di saperlo all’addiaccio con l’avvicinarsi di una tempesta da manuale. Ma il bambino era troppo felice di vederli per preoccuparsi della pioggia.
“Venite!!” Li chiamò lui, agganciandosi alle loro maniche e tirando appena per farsi seguire.
I due si scambiarono uno sguardo confuso, ma che altro potevano fare se non impedire che quel bambino venisse sbranato dalla belva più vicina?
Lo seguirono, stando attenti che non si facesse male mentre saltellava davanti a loro, schizzando fanghiglia ovunque e ridendo.
“A-Gan, dove ci porti?” Domandò Lan SiZhui, mentre Jin Ling si guardava intorno, cercando di capire se fosse sicuro proseguire per quella strada, considerando la pioggia che si infittiva.
“A casa!” Esclamò il bimbo, felice.
Non molto tempo dopo in effetti, davanti ai loro occhi apparve una casupola, che definire modesta era un complimento. Sembrava tenuta insieme dalla buona volontà, più che dal legno che teoricamente la componeva.
Una donna si affacciò sull’uscio di quella.. casa. Urlò il nome del bambino, piena di preoccupazione. Non appena quello le fu vicino, gli arrivò prima uno schiocco sulla testa e poi un abbraccio.
“A-Gan! Quante volte devo dirtelo di non uscire quando il cielo diventa scuro! Ma guarda te, sei pieno di terra!” Schioccò la lingua e sospirò stanca, prima di alzare gli occhi sui due Cultori che spiccavano dietro al piccolo.
Presa alla sprovvista, fece un inchino prima di invitarli a entrare in fretta, per non lasciarli lì fuori ulteriormente. “Scusatemi. Presto, venite, o vi prenderete qualcosa!”
“A-Gan, vai subito a pulirti e poi vai ad aiutare tuo padre!”
Lui annuì, obbediente, mentre Jin Ling e Lan SiZhui si sentivano ancora più spaesati, solo che nessuno di loro due si azzardava a fiatare per paura di contraddire la signora.
Quella, però, cambiò totalmente espressione prima di fare un profondo inchino di scuse. “Scusatemi. Scusatemi davvero, sono mortificata. A-Gan è un bambino pieno di energie, mi dispiace, probabilmente vi ha causato solo dei problemi. Non siamo abituati ad avere ospiti, scusate l’accoglienza umile, non abbiamo molto per onora-”
“Signora, non vi preoccupate.” La interruppe Lan SiZhui, con il suo solito tono cordiale. Preso dallo sconforto di quella donna affranta, aveva dovuto fermare quel fiume di scuse. “A-Gan non ci ha creato nessun fastidio.”
“Al contrario, non sapevamo dove andare per trovare un riparo. Se non fosse stato per A-Gan, a quest’ora saremmo ancora in mezzo al diluvio.” Intervenne Jin Ling, per contribuire a rassicurarla.
“Se non vi è di troppo disturbo, potremmo aspettare un poco qui che la pioggia si calmi per poi proseguire il nostro viaggio?” Chiese il maggiore, facendo un inchino da etichetta per accompagnare la propria richiesta.
La donna rimase totalmente interdetta da quel comportamento così preciso e dal modo in cui i due le si erano rivolti. Era abituata da sempre a essere trattata come poco più di una mendicante, quindi quei modi l’avevano stranita.
“Certo, sì! Accomodatevi! Mio marito arriverà appena avrà finito di sistemare il tetto, perdonatemi.”
“Mamma! Mamma!!” A-Gan era tornato di corsa dalla donna dopo essersi sistemato. “È lui! È lui il gege che mi ha salvato!!”
La donna tornò a guardare i due e affondò di nuovo in un inchino, ringraziandoli infinitamente. “Non abbiamo molto da offrire, ma vorrei che vi fermaste con noi anche per la cena.”
“Davvero, non c’è..” Jin Ling fece per rifiutare, sentendosi stranamente in difficoltà davanti a quella richiesta, ma la voce della donna aumentò improvvisamente d’intensità facendolo sobbalzare.
“Vi prego! Lasciateci sdebitare!” Insisté, rimanendo chinata. A-Gan la osservò qualche secondo, poi tentò goffamente di imitarla.
I due si rassegnarono all’idea di dover accettare quell’invito, sebbene non volessero gravare ulteriormente su quelle persone.
 
La giovane donna si chiamava Diu Heng. Probabilmente era solo di un paio d’anni più grande di Lan SiZhui, anche se la stanchezza del suo viso gliene aggiungeva diversi. 3
Aveva indicato loro la stanza dove riposare, dove aveva cambiato in fretta il letto, probabilmente il suo e dello sposo, scusandosi ancora e ancora per il poco spazio a disposizione. Lì, poi, aveva chiesto loro di darle le loro vesti, così da poterle lavare dagli schizzi di fango, quelli che A-Gan aveva inavvertitamente lanciato anche su di loro, e farle asciugare. Quello aveva richiesto decisamente più tempo, dato che nessuno aveva mai chiesto a un Lan e a un Jin di fare una cosa del genere, nonostante Diu Heng avesse già preparato dei vestiti di ricambio provvisori per i due.
A-Gan comunque non era l’unico bambino a piede libero per la casa: c’era anche una bambina di poco più piccola, A-Jun, che non appena aveva saputo degli ospiti era corsa a presentarsi, rimanendo incantata dal bell’aspetto dei due. 4
L’ultimo abitante di quella casa era Gho Zhou, il marito di Diu Heng e padre dei due pargoli selvatici. In realtà c’era anche un vecchio gatto che i bambini chiamavano ‘Nonnino’. Anche se definire ‘ino’ quel gatto era un complimento, data la forma tonda che aveva. 5
 
Passato il primo momento di confusione, Jin Ling si chiese come lui e Lan SiZhui si fossero ritrovati in quella situazione: indossando vesti tanto umili e grezze che il Jin non avrebbe mai usato neppure come stracci per pulire, a pelare cose per la cena vicino a un braciere improvvisato per farsi asciugare i capelli.
Per condire il tutto, Lan SiZhui ogni tanto lo guardava, ridendo di sottecchi per la difficoltà che il signore di Lanling stava riscontrando in un compito così semplice.
Era divertente vederlo mordersi palesemente la lingua per non imprecare davanti a lui, e soprattutto davanti agli occhioni affascinati di A-Gan e A-Jun, anche loro incaricati di pulire alcuni ortaggi.
Lan SiZhui notò con una punta di allegria che gli altri tre stavano andando più o meno allo stesso ritmo, lento e preciso. Avrebbe voluto correggerli, ma sicuramente il ‘più grande’ di loro se la sarebbe presa a morte, quindi optò per continuare a sorridere fra sé e sé.
A-Gan aveva quasi sei anni, mentre la sorellina ne aveva da poco compiuti quattro, che era il motivo per cui stava solo lavando le cose senza affettare nulla. Questo però le aveva dato un enorme vantaggio come tempistica.
“Xuan-ge? Xuan-ge?” La bambina si piazzò accanto a Jin Ling, cercando di attirare la sua attenzione. Sì, con quel nome, perché lui e Lan SiZhui avevano passato quei giorni di viaggio a presentarsi con un nome falso, scegliendo i due con cui si trovavano più a loro agio, cosa che si divertivano spesso a fare quando dovevano spostarsi ‘in incognito’.
“Sì?” Lanciò un’occhiata alla piccolina, mentre cercava di non affettarsi un dito.
“Tu e Qiong-ge girate il mondo?” Chiese, con una vocetta acuta ma anche molto tenera. 6
“Diciamo di sì.”
“E cacciate i fantasmi?”
“Sì, facciamo anche quello.”
“E i mostri?” Intervenne A-Gan, sostituendo per una domanda la sorella.
“Sì..”
“E perché?” Tornò a chiedere prepotentemente A-Jun.
“Beh.. Perché ce n’è bisogno.”
“Ed è difficile?”
Lo è molto di più affettare questa dannata cosa, pensò, concentrandosi in quello che stava facendo. Accidenti a lui e a quando aveva iniziato a dare corda alla bambina. “Dipende.”
“E perché?”
A Lan SiZhui sfuggì una bassa risata, prima che Jin Ling potesse contemplare di tirare una coltellata alla radice che teneva in mano.
“Cosa ci trovi di divertente?!” Lo fulminò con nervosismo. Il Lan scosse la testa, coprendosi appena il sorriso con una mano, mentre lui sbuffava. “Rispondigli tu, sei sicuramente più abituato ad avere intorno dei bambini.”
“Via, non avere una così bassa stima di te e Lan JingYi..” Lo punzecchiò, beccandosi un’altra occhiataccia. Gli venne ancora da ridere, ma si controllò, per poi rivolgersi ai due bambini, che ora fissavano lui, incuriositi.
“Non è sempre facile, dipende dalla creatura: alcune sono più deboli, e le catturiamo in fretta, altre invece sono molto forti e cattive, quindi dobbiamo usare tanta energia spirituale per sconfiggerle.” Spiegò, cercando di usare parole semplici perché capissero almeno il succo della risposta.
Come si aspettava, A-Gan ripeté ‘energia spirituale?’ per saperne di più.
“È un’energia dentro ognuno di noi, che va coltivata per diventare più forti.”
“Come i ravanelli?” Chiese A-Jun, con un’espressione curiosa e innocente.
A Jin Ling scappò una piccola risata, come anche a lui d’altronde. “Sì, possiamo dire di sì.”
I due bambini si guardarono allegri, prima di saltellare felici. “Siamo anche noi coltivatori!!” 7
Presi dall’entusiasmo, iniziarono a snocciolare tutto quello che piantavano insieme al padre e in cosa lo aiutavano nell’orto, anche se con quel freddo non era chissà cosa.
“A-Gan! A-Jun! Lasciateli tranquilli!” Li richiamò con un rimprovero la madre, mentre stendeva le loro vesti vicino a dove si trovavano.
A-Jun annuì, obbediente, e si sedette di nuovo composta accanto a Jin Ling, invece A-Gan corse dal padre per aiutarlo a portare a posto alcuni utensili, incapace di stare fermo.
Diu Heng si mise a cucinare e il marito parlò con loro di cose umili, mentre fuori aveva iniziato a tirare ancora più forte il vento e l’acqua non accennava a calmarsi.
“Avete avuto fortuna a passare di qui.. Con questo temporale, non so quanto sarebbe stato sicuro stare là fuori stanotte..”
“Ci dispiace davvero crearvi questo disturbo. Non appena sarà possibile, ce ne andremo.” Si scusò Jin Ling, con un inchino, insieme all’altro.
Un tuono fece vibrare leggermente le assi del pavimento, e Jin Ling si sentì stringere piano un braccio. Dando un’occhiata, vide A-Jun che si avvinghiava a lui, con due occhi grandi e spaventati.
“A-Jun, suvvia, lascialo. Sei grande ormai, non ti dovresti spaventare così.” La richiamò dolcemente il padre, facendo sorridere gli altri.
“No! Xuan-ge è forte e protegge A-Jun!” Esclamò, ostinata.
Rimanendo un attimo interdetto, Jin Ling allungò l’altra mano per posare una carezza sulla testolina di A-Jun. “A-Jun mi sopravvaluta. Qiong-ge è molto più forte di me, lui sicuramente riuscirebbe a proteggerti.”
Lan SiZhui sorrise rivolgendogli un cenno. “Il giovane maestro Xuan è troppo modesto.”
“Solo onesto.” Replicò lui.
Gho Zhou e Diu Heng sembravano divertiti dal comportamento determinato della bambina, A-Gan invece era molto concentrato ad accarezzare Nonnino che ronfava profondamente non molto distante da loro, totalmente indifferente al temporale.
“Giovani Cultori, non ci avete ancora detto cosa vi porta da queste parti.” Disse Gho Zhou, mentre la moglie richiamava i figli e appoggiava l’umile cena sul tavolo.
“Perlustrazione.” Rispose semplicemente Jin Ling. “Stiamo solo controllando che non ci siano problemi con creature maligne.”
“Oh, questa è una zona molto tranquilla. Non ho più visto qualcosa di simile da quand’ero bambina.” Affermò la donna, prima di rievocare l’unico episodio di un cadavere feroce che aveva attaccato una cittadella lì vicino, in cui viveva da piccola.
“Papà! Qiong-ge e Xuan-ge sconfiggono i fantasmi!” Esclamò in modo entusiasta A-Gan. “Un giorno sarò coltivatore anch’io e ucciderò tanti fantasmi!!”
Quell’esternazione così sincera e accorata fece ridere di gusto i grandi, mentre Nonnino emetteva solo un lungo miagolio assonnato in sottofondo.
La cena trascorse allegramente, fra chiacchiere su argomenti leggeri e (per la gioia dei bambini) alcuni aneddoti di cacce notturne particolarmente soddisfacenti dei due Cultori.
Quando fu il momento di spedire a letto i piccoli, A-Gan e A-Jun iniziarono a fare i capricci, sperando di poter rimanere più a lungo con i due giovani. Ma nonostante le loro proteste, vennero comunque mandati a dormire.
“Perdonateli, in genere sono due bravi bambini, non fanno tutte queste storie.” Si scusò Diu Heng, tornando da loro dopo essere riuscita a metterli a letto.
“Non hanno dato nessun fastidio. Anzi, siamo noi a dovervi chiedere scusa.” Rispose in modo cortese Lan SiZhui. “Se ce l’aveste detto, avremmo cercato riparo altrove, non avremmo certo creato tutto questo disturbo.”
La donna inarcò le sopracciglia, leggermente sorpresa da quella risposta. Jin Ling si aggiunse, con tono serio. “Nella vostra condizione, dev’essere stato faticoso provvedere a così tante cose oggi.”
Ai due non era infatti il fatto che la giovane donna avesse ripreso più volte i piatti con le uova e che il marito le avesse ceduto anche la propria parte di pollo. 8
I coniugi sorrisero. Gho Zhou si inchinò, mentre Diu Heng parlava. “Nessun disturbo. Anzi, è stata una bella occasione per festeggiare. Inoltre così abbiamo potuto ringraziarvi dei baozi di ieri, sebbene una zuppa di pollo con un uovo e del riso non siano un gran pasto..”
“Non c’era alcun bisogno di sdebitarsi in alcun modo, credeteci.” Rispose Jin Ling. “La vostra ospitalità va ben oltre qualche panino al vapore.”
Un altro tuono scosse leggermente le superfici, mentre il vento fischiava con un forte lamento.
 
 
Mhh..!” Non appena entrarono nella stanza, Jin Ling si stiracchiò, facendo sorridere l’altro giovane. Gli ricordava sempre un gatto quando lo faceva. “Finalmente un po’ di calma..”
“Non essere scortese, Jin Ling..” Lo rimproverò piano lui.
“Non è scortesia, è un dato di fatto. Quelle due belve erano martellanti.” Chiaramente si riferiva ai due bambini.
Lan SiZhui sorrise, divertito, ridacchiando dolcemente quando si sentì abbracciare alle spalle e sentì il viso del minore affondare nel suo collo.
“Inoltre ora posso fare così..” Disse piano Jin Ling, mentre lasciava qualche bacio sulla sua pelle chiara.
“Mh.. Va bene, sì, questo te lo concedo..” Si girò nella stretta per ricambiare quei baci, lasciandogliene altrettanti sulle labbra.
Siccome era complesso muoversi in quell’oscurità di una stanza piccola e sconosciuta, la cosa più avventata che fecero fu semplicemente appoggiarsi alla parete alle spalle di Lan SiZhui, in modo da evitare di urtare qualcosa e fare rumore.
È anche vero che, con la tempesta in atto fuori, non sarebbe stato certo un colpetto a destare l’attenzione.
Jin Ling abbandonò la bocca morbida dell’altro giusto un secondo, dando un’occhiata in giro e tentando di distinguere i contorni degli oggetti al buio, prima di tornare sulle sue labbra.
Era da quando erano partiti che il minore esaminava ogni locanda e ogni stanza in cui mettevano piede. Forse aveva intenzione di scrivere un rapporto anche su quelle, pensò Lan SiZhui divertito.
Chissà, magari un domani sarebbe stato un progetto di successo.
Quella camera comunque, per gli standard del Jin, doveva trovarsi oltre le ultime posizioni.
“Però non sarebbe male vivere così, non pensi?” Sapeva che l’altro era abituato a tutti gli agi, quindi forse sarebbe stata più una prigione, quella. “In una casetta lontano da tutti, senza orpelli, solo noi..”
Una fuga da tutto. Jin Ling accennò un sorriso, con una leggera stretta al cuore. “Ho troppe responsabilità per poterlo fare..”
“Sì, lo so. Non te lo stavo proponendo.” Lan SiZhui era sinceramente contento di quella risposta. L’impegno di Jin Ling nell’occuparsi della sua Scuola era qualcosa che ammirava profondamente.
Lo baciò ancora, dolcemente, pensando che purtroppo solo lui poteva vedere il lato così responsabile del giovane, gli altri vedevano soprattutto quello esigente e difficile, ma sentendosi davvero fiero di lui.
“Sono brave persone, anche i bambini.” Commentò poi, ricevendo in risposta un brontolio. “Però sono stati buoni, devi riconoscerglielo.”
“Solo se ce li avesse serviti insieme al riso..”
Lan SiZhui non riuscì a trattenersi dal ridere, non riuscendo ad assecondare il tentato bacio dell’altro.
“Via, via.. Non esagerare adesso..” Mormorò con uno sguardo gentile, mentre il divertimento lasciava lentamente la sua gola.
“Guarda che non te lo compro comunque un bambino, anche se ti piacciono.” Jin Ling si sollevò un po’, arrendendosi ad ascoltare ancora quel suono dolce che lo calmava più della sua campanella della lucidità, nonostante gli stesse impedendo di sentire ancora la lingua dell’altro danzare con la propria.
Il giovane di Gusu ampliò il proprio sorriso, singhiozzando un paio di volte nel trattenersi. Anche prima di quella sera conosceva la fragile tolleranza del Jin verso i bambini.
 
Non li odiava, e sarebbe scorretto anche dire che li trovava insopportabili, ma averci a che fare a lungo lo stressava molto più di una giornata passata da solo con Lan JingYi. E questo la diceva veramente molto lunga.
Tuttavia, Lan SiZhui pensava fosse solo questione di abitudine e tempo di esposizione a quelle piccole e vivaci minacce, perché al primo incontro con il piccolo A-Gan Jin Ling se l’era cavata discretamente, e anche a LanlingJin l’aveva visto, raramente, interagire con dei bambini per riprenderli o correggerli senza grandi difficoltà. A piccole dosi, apparentemente, non gli davano troppi problemi.
Diciamo che i bimbi lo stancavano solamente moltissimo.
 
“Neanche se ne volessi tanto uno?” Scherzò il moro con un sorriso dolce.
Jin Ling inarcò un sopracciglio, senza sembrare particolarmente toccato da quella domanda. Sapeva che il Lan non era serio e stava solo rispondendo alla sua provocazione.
Ne avevano già parlato, discusso a essere precisi, e nonostante la forte preoccupazione per lui del maggiore riguardo alle redini del Clan Jin, la sua risposta non era stata delle più fini, quindi non sarebbe consono riportarla qui.
Da quel litigio, comunque, era risultato che a entrambi sarebbe andato bene non avere un proprio discendente, fintanto che fossero stati uno accanto all’altro. *
“Nah..” Stavolta Jin Ling si accostò di nuovo alle sue labbra sorridendo, non incontrando ostacoli.
“Mh.. Peccato ci sia sempre lo stesso problema, altrimenti potrei risolvere senza farti spendere..”
“Beh, però.. Se vuoi provare lo stesso..” Iniziò a indietreggiare portandoselo dietro e facendolo ridacchiare ancora. “Tentar non nuoce..”
Non appena Jin Ling si appoggiò al letto, costringendo il moro a reggersi con un braccio per non cadergli addosso, si levò un rumore gracchiante.
“Jin Ling.. Il letto scricchiola..” Mormorò fra un bacio e l’altro.
“Il vento fischia più forte.. O pensi che dovremmo alzare noi la voce?” Lo provocò lui, senza lasciarlo andare, iniziando a liberarlo dalle vesti estranee che indossava. L’altro si morse il labbro scuotendo piano la testa, ma cedette ugualmente, sciogliendosi arrendevole sotto i suoi baci.
I loro respiri si mescolarono ancora e ancora, diventando pian piano più pesanti, insieme a qualche scricchiolio inopportuno che ogni tanto strappava loro dei sorrisi imbarazzati, ma senza ostacolare carezze, baci e sospiri.
Potevano sperare che i loro ospiti avessero il sonno profondo e il temporale fosse una burrasca ululante, almeno per un po’.
 
 
 
Mh..” Non poteva dire di essersi svegliato, ma neppure di star ancora dormendo. Qualcosa gli premeva all’altezza dei reni, ed era quello ad aver infastidito il suo sonno.
Jin Ling.. Jin Ling.. Sposta il braccio, non riesco a muovermi..” In effetti, la sensazione che l’aveva svegliato era quel leggero fastidio dovuto alla costrizione.
La risposta fu principalmente un lungo mormorio e una parola biascicata, probabilmente un: “Cosa..?
Il tuo braccio.. Mi sta bloccando..
No.
Sì.. Mi stai premendo sui reni..!
La mia mano è sulla tua coscia e l’altro braccio è sotto di te, come faccio a bloccarti?” Protestò assonnatamente.
Dopo qualche secondo e un pizzicotto da parte del minore sull’area interessata, Lan SiZhui con un sospiro si sollevò un po’, confuso. “Se non sei tu, chi dovreb..
Si interruppe, più per stupore e perplessità insieme. Un corpicino occupava il poco spazio lasciato vuoto nel letto, mentre un altro di poco più piccolo se ne stava con la testa appoggiata più o meno all’altezza della sua vita, stringendo una bambola di pezza.
Dopo qualche secondo di silenzio, che gli servì per mettere a fuoco la situazione, mormorò semplicemente. “Abbiamo ospiti.”
Mh?” Jin Ling cercò invano con il viso nuovo riparo contro l’altro. “Suihua è lì da qualche parte, usala se ti serve..”
Il moro ridacchiò piano. “No.. Non mi pare il caso..
A quel punto, la curiosità vinse sulla confusione e sul sonno, e il signore di Lanling si decise ad aprire gli occhi per capire di che cosa diamine stesse parlando il suo fidanzato. Poi, anche lui ci mise qualche secondo per metabolizzare l’immagine.
Neanche per il gatto?” Domandò, ancora con un tono di voce impastato.
Lan SiZhui notò solo in quel momento la palla di pelo acciambellata ai loro piedi. “Oh.. Non l’avevo visto.”
A Jin Ling sfuggì uno sbadiglio, dopo essersi lasciato cadere di nuovo sul cuscino. “Per una volta che non c’è Fata..
L’altro si abbassò su di lui per qualche bacio veloce sulle labbra. “A me in realtà un po’ manca..
Un pesante sacco di pulci che russa la notte e ti sveglia scavando nelle coperte?
Mh-mh..
Mh.. Te la regalo.
Lan SiZhui rise piano, interrompendo i baci e risistemandosi contro il minore accoccolato in un abbraccio, ora un po’ più scomodo dato il sovraffollamento imprevisto.
La mattina seguente, Gho Zhou e Diu Heng passarono fin troppo tempo a scusarsi del disagio creato da bambini e gatto, prima che Jin Ling e Lan SiZhui si rimettessero in cammino.
 
L’aria era ancora umida e fredda, il cielo di quel grigio chiaro tipico di una tempesta esausta.
I due Cultori camminavano fianco a fianco, diretti alla prossima tappa stretti nei loro mantelli.
Il maggiore notò che l’altro aveva improvvisato un nodo poco sotto il collo con due lembi del proprio mantello, dato che ogni tanto quello alzava la mano per aggiustarlo o stringerlo.
“Hai perso il tuo fermaglio?”
“Mh?” Jin Ling gli lanciò un’occhiata di sfuggita, mentre proseguivano. “Non ne avevo.”
Lan SiZhui batté un paio di volte le palpebre, guardandolo perplesso. Eppure lui ricordava..
Con un pensiero, un sorriso si dipinse sulle sue labbra.
 







1 Gan = Avventuroso
2 Shi Meng l’avete già conosciuto qui :3
3 Diu = “persona pratica e con i piedi per terra”, Heng = “costante”
4 Jun = “sincera”
5 Gho = “responsabile”, Zhou = “leale”
6 Xuan = di ZiXuan ; Qiong = di Wen QiongLin (nome di cortesia di Wen Ning)
7 Ho voluto giocare su questo qui pro quo, fra ‘coltivazione’, ‘Cultori’ e ‘coltivatori’ (sì, mi diverto con poco lol)
8 In Cina per tradizione, a quanto ho trovato, uova e pollo sono piatti particolarmente indicati per le donne incinte :D
* Non so se scriverò mai questa scena, quindi intanto vi accenno che, fra le varie cose dette nella loro discussione, Jin Ling ha anche detto che il problema figli, dato che Lan SiZhui stesso è stato adottato, non sarebbe comunque irrisolvibile dal suo punto di vista;

In fondo alla pagina trovate tutti i link che ho consultato. Letteralmente tutti.



_________________
Note dell'Autrice

Buon salve! ^^
Quanto tempo era passato dall'ultima ZhuiLing, eh? In realtà pochissimo, lo so. Lol.
Vabbè, è passato un po' di più dall'ultima nell'universo giusto, ma in ogni caso era a me che mancavano questi due piccini (sarà la vecchiaia che si avvicina..) e avevo bisogno di buttare giù quest'idea da tantiiiiissimo tempo.
Infatti doveva uscire a inizio novembre questa OS, ma poi fra l'indecisione su come aggiustarla, cosa aggiungere, e se levare o no una scena (spoiler: l'ho levata, ma la vederete, probabilmente ad anno nuovo, promesso.), alla fine ho rimandato tutto e la leggete oggi :3
Btw! Riguardo a questa storia, non so bene cosa dire prima. Volevo far interagire entrambi con almeno un piccolo umano (vivo, stavolta, per il sollievo di tutti), volevo fargli vivere un'esperienza 'umile' e lontano dalle solite comodità (non so se avete mai visto la serie 'Victoria', ma riguardando l'episodio in Scozia mi è venuta quest'idea), volevo anche evidenziare quanto Jin Ling ci tenga a mettersi in mostra sommergendo Lan SiZhui di regali e sfarzo, e quanto a Lan SiZhui importi solo stare con lui.
E, come da titolo, direi che a fare da comune denominatore fra tutti i personaggi, solo citati o presenti nella OS, sia il fatto di essere responsabili, verso qualcuno o qualcosa.
La scena che mi sono divertita di più a scrivere è stata probabilmente quella in cui LSZ e JL si svegliano trovandosi invasi.

Non penso di avere altro da aggiungere, quindi passo ai saluti.
Ringrazio la mia beta per il suo sostegno e la sua (poca) pazienza; ringrazio le mie DiscepolinE e Mary per la loro amicizia e le risposte alle mie domande stupide, ringrazio chi aggiunge alle raccolte e anche i lettori silenziosi.
Come sempre, mi rendereste una persona più felice se mi diceste qui sotto (o anche per MP, o altri canali, tanto non è che ci siano tante 'Athelyè' nel web) cosa ne pensate di questa storia (dai dai, che fra un paio di giorni invecchio, fatemi invecchiare bene) <3

Via, detto ciò, vi mando un abbraccione grande!
Ci si legge ^w^

 
Athelyè ~ 






INFO:
http://www.cinaincucina.it/category/ingredienti-cinesi/page/4/
https://zhuanlan.zhihu.com/p/45332865
https://historum.com/threads/ancient-chinese-windows.127508/
https://madoken.jp/en/research/windows-in-chinese-architecture/3506/
http://www.csstoday.com/Item/5287.aspx#:~:text=To%20illuminate%20themselves%20at%20night,candles%20can%20also%20trigger%20homesickness
https://europe.chinadaily.com.cn/culture/2011-04/26/content_12396908.htm
https://web.archive.org/web/20100108051246/  http://www.museoitalianoghisa.org/documenti/Storia-Illuminazione-IT.pdf
https://www.jstor.org/stable/2718436?seq=1#metadata_info_tab_contents
https://1708gallery.org/inlight/docs/History_of_Lanterns.pdf
https://www.ancient.eu/article/890/daily-life-in-ancient-china/
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi / Vai alla pagina dell'autore: Athelye