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Autore: Lady Koyuki    09/12/2020    1 recensioni
Questa storia parte e si basa principalmente sull'episodio 5x12, ossia l'episodio 100.
E se l'eccezione di Puck non fosse Quinn ma bensì Rachel?
Cosa succederebbe se Puck decidesse di rischiare basandosi sugli stessi consigli dati al suo fratellastro, semplicemente troppi anni più tardi?
So che ormai questo fandom non è popolare come prima e so anche che questa ship non sembra popolare come prima, ma io sono davvero insoddisfatta del finale di questi due personaggi che davvero, secondo me, dopo la scomparsa di Finn, avrebbero meritato di stare assieme, senza nulla togliere al personaggio di Quinn.
Spero possa piacere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jake Puckerman, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Puck/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legami Indissolubili



 

Stava camminando soddisfatto lungo il corridoio; era contento di aver liberato Quinn da quello stronzo. Proprio non sopportava di vedere l’amica maltrattata; dopo l’ora di canto al Glee, aveva preso a gironzolare per la scuola ricordando i vecchi tempi, quando all’improvviso, Mercedes e Santana corsero verso di lui, sorridenti.
Puck, vogliamo proporre un’esibizione particolare per l’ultima ora del Glee di oggi! - ammisero in coro, allegre.

Lui le guardò stranito ma accettò di ascoltarle, per lo meno.
Qualche ora dopo, si radunarono tutti nell’aula canto qualche minuto in anticipo, ad eccezione di una persona; si erano messi tutti in posa in attesa, sapendo che tra poco, la persona in questione sarebbe apparsa sulla soglia per riunirsi con loro al Glee.
Come previsto, poco dopo, Quinn si presentò nella classe, leggermente rattristata; appena entrò, notò i suoi compagni in posa su quella specie di palco in fondo alla classe, sorpresa.
In quel momento, Mercedes e Santana scesero di fronte a lei con un sorriso.
Ci dispiace per quello che è successo con il tuo ragazzo - iniziò una delle due.
Ma noi ora, siamo qui per te. - concluse l’altra, accompagnando la bionda su una sedia di fronte a tutto il coro.

Successivamente si rimisero al loro posto per poi iniziare un esibizione in onore di Quinn; era quello che le ragazze avevano chiesto a Puck e agli altri.
E lui aveva accettato ben volentieri sentendosi un po’ responsabile di quella rottura; certo, era stato meglio così, ma poco importava.
Il gruppo cantava osservando attentamente Quinn, esprimendo la loro solidarietà e la loro amicizia all’amica, che li guardava prima sorpresa, poi felice e infine commossa. Non pensava di certo che i suoi amici potessero farle una sorpresa del genere, ma era chiaro: le volevamo bene come una famiglia. Loro stessi erano una famiglia e si coprivano le spalle, si sostenevano e si consolavano a vicenda.
Finita la canzone, Quinn si alzò applaudendo, mentre alcune lacrime le correvano lungo le guance; i compagni scesero a uno ad uno per abbracciarla, dirle frasi affettuose e farle capire che per lei ci sarebbero sempre stati.
Rachel fu una delle ultime seguita da Puck.
Mi sento un po’ in colpa per quello che è successo fuori scuola oggi, spero non ce l’abbia con me. - disse guardandola colpevole.

Quinn scosse la testa, sorridendo.
Non devi sentirti in colpa, anzi. Senza di te forse avrei fatto di tutto per farmi perdonare e tornare con lui. - ammise, grata. - E hai ragione, non ero affatto io quella persona e Biff non era per niente adatto a me. - disse, ridendo.

Puck le sorrise, contento; almeno qualcosa di buono era riuscito a farlo.
Sei un buon amico, Puck. - concluse Quinn, sorridendogli, prima di abbracciarlo.

Il ragazzo ricambiò l’abbraccio e il sorriso.
Servono a questo gli amici. - disse prima di staccarsi.

Un “Awwh” dalla porta attirò la loro attenzione; Rachel leggermente commossa li guardava con affetto dalla soglia, sorridendogli.
Ha ragione, se non ci fossimo per questi motivi saremmo degli amici orrendi. - concordò, guardando Quinn. - Ma ora, prima che ci chiudano a scuola, sarebbe meglio sbrigarsi. - disse allegramente lei, mentre Quinn la sorpassava ridendo e Puck la raggiungeva.

Era contento di aver fatto quell’esibizione per Quinn; alla ragazza serviva di certo e ora sarebbe tornata la forte ragazza dalla volontà impiegabile che era un tempo.
La osservò allontanarsi verso l’uscita della scuola mentre accanto a lui Rachel chiacchierava allegra.
Un po’ sono contenta che Quinn si sia lasciata; quel ragazzo non mi piaceva per niente. - disse per l’ennesima volta, guardando l’amica in lontananza.

Puck concordò totalmente.
Almeno ora potrà essere se stessa e non fingere di essere qualcun altro, benché il carattere è lo stesso. - rispose il ragazzo - Il passato determina come sei oggi ma non determina il carattere che hai oggi. Anzi, probabilmente il passato ha aiutato a migliorarti fino ad arrivare ad oggi. - 

Rachel si fermò guardandolo esterrefatta e lui la imitò interrogativo.
Sul serio, Noah, mi fa paura quanto te ne esci con certe affermazioni profonde e giuste. - ammise lei, guardandolo ancora sorpresa.

Lui fece finta di offendersi, piccato.
Mi sorprende che non mi credi capace di queste cose. - disse lui, intenzionato ad aggiungere altro.

Ma la castana lo fermò, spingendolo improvvisamente e velocemente dietro un angolo per poi sporsi nel corridoio dove erano qualche secondo prima.
Che diavolo ti prende Berry? - chiese lui allarmato, spinto contro la parete dalla ragazza.

Sinceramente averla così vicina lo turbava; era leggermente piegata verso l'esterno del corridoio, ma era anche appoggiata a lui il quale sentiva il contatto con il suo corpo e il suo profumo. Non sapeva quanto avrebbe resistito in quella situazione.
Sssh! - sussurrò lei, mettendosi un dito davanti alle labbra - Tuo fratello! - continuò indicando il corridoio.

Puck la guardò sorpreso, riprendendo lucidità a quella frase, prima di sporsi e capire a cosa voleva assistere.
Marley stava camminando velocemente per il corridoio, come scocciata, inseguita da Jake che teneva qualcosa dietro la schiena.
Aspetta un secondo! - le disse lui, prendendola per un polso e facendola girare.
Cosa vuoi ancora Jake? - chiese lei, sbuffando.
Un secondo del tuo tempo. Uno solo. - rispose, pregandola.

La ragazza sbuffò contrariata ma gli fece segno di continuare.


Un punto al piccolo Puckerman. - sussurrò Puck a Rachel, da dietro il loro nascondiglio.

Ora che si era piegato anche lui in avanti, i capelli della ragazza gli solleticavano il viso e avevano intensificato il suo profumo; No, non avrebbe resistito ancora a lungo. 
Lentamente si raddrizzò, appoggiandosi alla parete, senza però perdere nemmeno una parola del discorso che avveniva nel mezzo del corridoio.
Non illuderti, è solo l’inizio, la parte difficile arriva ora. - gli rispose la ragazza, senza togliere lo sguardo dagli altri due e ignorando il fatto che Noah si fosse spostato.

 

Jake sospirò nervosamente.
So che ti ho deluso e fidati, me ne pento tantissimo. Non passa giorno senza che non vorrei tornare indietro ed annullare quello che ho fatto; dovevo aspettare te assolutamente. Si dice che si capisce quello che si ha nella vita una volta che lo si perde e posso confermare pienamente che sia così. Appena ho capito di averti perso, mi sono sentito disperato, ero pentito in quello stesso istante quando mi sono accorto di aver rinunciato alla cosa più bella che mi sia capitata, alla persona che mi faceva stare bene, alla persona che mi migliorava la vita e migliorava me stesso - disse il ragazzo, sospirando, prima di continuare. - Per questo, Marley, ti chiedo di provare a perdonarmi e darmi una seconda possibilità. Capisco se vorrai dirmi di no ma sono sincero nel dire che spero nel contrario. Per cui, Marley - continuò, portando le braccia davanti a lui, con in mano un grande mazzo di viole ornato da una carta lucida e un fiocco rosso rubino. - Vorresti uscire con me stasera per potermi dare una seconda possibilità? Senza impegno, sia chiaro. - aggiunse osservando lo sguardo della ragazza.

Lei, d’altro canto, era rimasta assolutamente sorpresa di quel gesto; appena comparvero i fiori spalancò la bocca portandosi le mani al viso leggermente commossa. Non si aspettava un gesto del genere da Jake, più da Ryder, ma era sicura che lui stavolta non c’entrava; non si parlavano da tempo eccetto nel e per il Glee.
Che avesse fatto tutto da solo?
Non le importava. Era davvero un gesto unico e romantico; per quanto restia a fidarsi di nuovo, si disse che non c’era nulla di male a poter dare una seconda possibilità a qualcuno. Andando doppiamente con i piedi di piombo stavolta.
Prendendo in mano il mazzo di fiori, annuì, avvicinandosi al ragazzo.
Lo sai che lo viole hanno un significato di scuse? - disse lei, annusando i fiori - servono per dimostrare di aver imparato dai propri errori, di voler essere umili nel chiedere perdono e di promettere di non commettere più gli stessi sbagli. - aggiunse, sorridente.
Davvero? - domandò di rimando Jake, con tono scherzoso.

Lei gli tirò un buffetto sulla spalla ridendo, prima di prenderlo sottobraccio e allontanarsi con lui.



Tu la sapevi quella cosa sulle viole? - chiese Puck,sentendo i due ragazzi allontanarsi mentre Rachel si spostava dallo spigolo per poterlo guardare in faccia.
Secondo te perchè gli ho consigliato quelle? - chiese, sorridendo sornione.

Puck la guardò, ammicando.
Certo che hai pensato proprio a tutto . -
Hai detto che era praticamente la mia copia, per cui immaginavo potesse sapere anche questo. - ammise, gongolandosi leggermente.

Il ragazzo non potè non guardarla con ammirazione; lui non era riuscito a fare niente per il fratello mentre lei aveva dato un consiglio strepitoso con tanto di dettagli.
Se ti avessi fatto una dichiarazione simile al liceo, avresti avuto la stessa reazione di Marley? - chiese di getto, curiosamente.

Rachel lo guardò, sorpresa dalla domanda.
Noi siamo stati insieme a malapena una settimana, e non ricordo mi avessi tradito. - disse lei, un pochino nervosa ma sorridente.
Vero, - ammise lui, abbassando la testa - ma in generale, se ti avessi chiesto di uscire in quel modo? Avresti accettato? - 

Puck non sapeva nemmeno perché insistette; non erano più ragazzini del liceo e di certo non poteva chiederle ora con un gesto così esagerato di uscire. Non erano più liceali ma era stranamente curioso di sapere la risposta.
Probabilmente si. - ammise lei, mentre si incamminava verso l’uscita, girando lo sguardo altrove.

Sembrava non volesse osservarlo, come per evitare di fare intendere o trasparire qualcosa.
Puck iniziò allora a seguirla, ascoltandola attentamente, non volendo perdere nemmeno una sua parola; per quanto sarebbe servito a poco, gli piaceva sempre ascoltarla, soprattutto se riguardava i suoi gusti.
Al tempo del liceo sarebbe stata una richiesta perfetta per una come me - ammise sognante - una sorta di invito principesco. Una cosa da liceali. A pensare di riceverlo ora, però, non sarei entusiasta come a quel tempo - continuò, senza perdere il suo sorriso. - Ovviamente ora so che non ho bisogno di dichiarazioni eterne o fiori giganti, ma solo di qualcuno che sappia tenerci a me, mettermi al primo posto, non volermi perdere per nulla al mondo, e ovviamente la cosa sarebbe reciproca. - concluse, soddisfatta del suo discorso.

Non sapeva nemmeno perché aveva risposto così in grande, ma aveva deciso di essere onesta.
Puck la guardò interessato, notando anche che era arrossita leggermente ed era un pochino nervosa mentre faceva quel lungo discorso, come se fosse a disagio a farlo a lui; si disse che probabilmente era dovuto agli eventi di quei giorni e si maledisse di aver portato a quella situazione: lei che gli parlava ma era a disagio. Avrebbe però voluto dirle che lui l’avrebbe sempre messa al primo posto, che lui ci teneva a lei e che non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via per niente al mondo.
Sospirò, leggermente afflitto cercando di non farglielo notare; magari con il tempo le cose si sarebbero sistemate e sarebbero tornati buoni amici, anche se solo quella frase quasi lo distruggeva.
Chiedi poco, Berry. - disse sarcastico.

Lei gli tirò un buffetto sulla spalla.
Sono una star di Brodway, ho certe pretese! - rispose, ridendo, contagiando anche il ragazzo.

Puck le sorrise, allegro; almeno era riuscito a strapparle una risata e a metterla a suo agio per un attimo. Era contento della cosa; gli sarebbe stato troppo difficile stare o parlare con Rachel nervosa e a disagio in sua presenza per sua colpa; almeno non era tutto perduto, poteva sperare di recuperare il rapporto che avevano prima. Era solo amicizia ma meglio di niente.




 

 












 

NOTE DELL’AUTRICE
Sono viva!!
Scusate il terribile ritardo; contando che la storia è quasi totalmente scritta, non ho scuse per questa attesa. In compenso, sto iniziando nuovamente (ma per ora solo mentalmente) a ributtarmi nella scrittura anche se le idee che ho in mente riguardano un altro fandom; ma non preoccupatevi! Prima in assoluto voglio concludere questa storia a cui mancherà un 5/6 capitoli già scritti e un capitolo o forse due ancora da buttare giù e poi mi diletterò in altro.
Che dire. Si continua! Con scene direttamente dall'episodio 100 di Glee e scene complementari; abbiamo visto come procede la relazione Jake Marley, e quella Rachel Puck andrà bene allo stesso modo?
Si vedrà.
Per ora vi saluto!
Alla prossima!

Koyuki :3

 

 
 
   
 
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