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Autore: LaMicheCoria    11/12/2020    10 recensioni
“Se stai cercando Sirius.” gli disse, a mo' di saluto e senza alzare la testa “Non c'è.”
“Non sto cercando Sirius.”
La ragazza inarcò le sopracciglia e roteò gli occhi al cielo, un gesto che Lupin trovò piuttosto irritante e che James avrebbe definito, oh,
incredibilmente delizioso.
“D'accordo, hai vinto, dov'è?”

[Wolfstar]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Someone Take Me Home'
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jatou

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono,

Ma sono di proprietà dei rispettivi autori.

La storia è scritta senza fini di lucro.



A Irma, nella speranza di strapparle un sorriso.

Perché sei una persona speciale, Moony, sono orgogliosa di te e ti voglio un mondo di bene.




Just A Tattoo Of Us



La battuta poteva sembrare scontata, ma Remus Lupin fiutava le balzane idee di Sirius Black a miglia di distanza.
Nel corso degli anni aveva scorto un
modus operandi, uno schema negli atteggiamenti e nelle abitudini dell'amico quando questi cominciava a progettare uno scherzo.
Vero è che c'erano scherzi e scherzi: si partiva dalla semplice
Caccabomba per poi proseguire in una escalation di insensatezze, che passava per la fattura illegale contro Bertram Aubrey -Lupin non riusciva a dimenticare l'immagine della sua testa che si gonfiava e gonfiava e gonfiava..- e si concludeva con la più becera, malsana, quasi letale idea fosse mai passata nella mente canina di Black -Ossia, lanciare l'esca a Severus perché li raggiungesse alla Stamberga Strillante, lì, proprio dove Remus si stava trasformando in una notte particolarmente difficile.
Se Sirius avesse anche solo osato avvicinarsi di nuovo ad una simile bassezza, Moony lo avrebbe piantato in tronco senza pensarci due volte.
E tanti saluti.
Mentre attraversava il ritratto della Signora Grassa, a Remus sovvenne di aver formulato quel pensiero in maniera piuttosto ambigua.
Quando diceva piantare in tronco, si auto-rettificò, non intendeva certo in senso romantico. Si parlava di amicizia, chiaro.
Quindi, ecco, se Sirius avesse anche solo osato avvicinarsi di nuovo ad una simile bassezza, Moony non gli avrebbe più permesso di sbirciare il suo compito di Pozioni da sopra la spalla, né di aggiustargli la frangia, col rischio di far risaltare le cicatrici unghiate sul viso; e neppure gli avrebbe assicurato un posto sotto al letto, quando fuori pioveva e l'acqua si abbatteva a scrosciate sulle finestre e Black scivolava accanto a lui e si guardava intorno per assicurarsi che James parlasse nel sonno e Peter sbavasse sul cuscino e incastrava un piede tra le caviglie di Remus e con la punta dell'altro gli sfiorava la piante ruvide e gli strofinava la fronte contro il petto e poggiava l'orecchio al suo cuore e con il braccio gli circondava la vita e...Beh, lo avrebbe piantato in tronco eccetera eccetera.
Avete capito, no?
Comunque, il primo sospetto gli balzò alla mente in Sala Comune.
Lily Evans sedeva con le ginocchia raccolte sulla poltrona, i piedi che dondolavano oltre il bordo, un libro di Difesa Contro le Arti Oscure poggiato sulle gambe.

Se stai cercando Sirius.” gli disse, a mo' di saluto e senza alzare la testa “Non c'è.”
Non sto cercando Sirius.”
La ragazza inarcò le sopracciglia e roteò gli occhi al cielo, un gesto che Lupin trovò piuttosto irritante e che James avrebbe definito, oh, incredibilmente delizioso.

D'accordo, hai vinto, dov'è?”
In biblioteca.”
Oh, cielo. A quale libro vuole dare fuoco questa volta?”
Non è andato lì per fare l'idiota.” replicò allora Lily e voltò la pagina a punta di dita, sollevando il capo “Ma per studiare.
Per Remus fu come sentire l'alito freddo del Gramo infilarglisi dentro i pantaloni.


***


Stai studiando? Perché stai studiando? Da quando in qua studi?”
Domanda più che lecita, visto la maniera folkloristica in cui Sirius Black era solito assicurarsi la media scolastica: una penna d'oca che dondolava tra naso e bocca e lo sguardo vacuo di chi ha visto un Dorsorugoso rubargli il pasticcio di carne direttamente dal piatto.
Mentre persone come lui e Lily, nonostante la spiccata propensione allo studio, dovessero comunque applicarsi a fondo per raggiungere i risultati sperati, sognati, agognati, pregati in ore di frustrazione mentale e fisica, soggetti al pari di Sirius potevano limitarsi all'ascolto e a qualche appunto sparso su foglio di pergamena, sciaguattando poi allegri a pelo d'acqua -L'immagine non era stata scelta a caso. La prima volta che Black aveva voluto buttarsi nel Lago Nero nella forma di cane era stata esilarante. Lupin ricordava le sue zampette pelose rimestare la superficie in un misto di panico e confusione, la coda che saettava da una parte all'altra, a destra e a sinistra come una banderuola. Quando era tornato a riva, zuppo fino al midollo e di pessimo umore, aveva schiaffeggiato la faccia di James con i capelli fradici e aveva permesso solo e soltanto a Remus di aiutarlo a darsi una sistemata.
Da lì in avanti le battute sull'odore di cane bagnato si erano sprecate.
Sirius incassò la testa tra le spalle e se fosse stato nella sua forma di Animagus avrebbe immediatamente appiattito le orecchie contro le tempie.

Siamo a scuola, Moony.” tentò allora, schiaffando una mano sulla copertina del libro “A scuola si studia.”
Finalmente lo hai capito, Pads. Sono impressionato.” Remus incrociò le braccia al petto e inarcò il sopracciglio “Cosa stai studiando?”
Cose.”
Che genere di cose?”
La risposta fu un guaito.
Lupin dilatò le narici: Black puzzava di paura.
E di colpa.
Era un animale in trappola. Braccato. All'angolo. In suo potere, schiacciato dalla sua personalità alfa, dal suo effluvio di capobranco.
Mise un piede in avanti, minaccioso, come quando giocavano a mordersi e a rincorrersi e ruzzolavano nell'erba imbevuta di luna e lui finiva sempre, sempre per atterrare Sirius. Socchiuse le palpebre, pronto a cavargli la confessione di bocca con la stessa determinazione con cui gli aveva strappato dai denti il topo di Melissa Argenti, Corvonero, che l'amico aveva ingoiato in un sol boccone facendo venire un conato di vomito a Peter.

Di', Moony, ma durante l'estro del corteggiamento preferisci che ti si annusi e ti si morda, oppure prediligi il classico mazzo di fiori coi cioccolatini?”
Remus sarebbe rimasto meno impietrito sotto effetto dell'Incanto della Pastoia.
Istupidito dall'idiozia dell'amico se ne stette ritto, stralunato, con gli occhi strabuzzati, un tic involontario al labbro, dando il tempo a Black di defilarsi -Non prima di aver fatto cadere, nell'ordine: il libro di Babbanologia che stava consultando, la panca su cui stava sedendo, la pila di volumi che William Reynhardt, Tassorosso, stava trasportando e William Reynhardt stesso che, poveretto, stava semplicemente boccheggiando dietro il suo mesto carico.


***


Il secondo sospetto gli balzò al naso a casa dei signori Potter, un paio di mesi dopo.
Era estate, uno di quei pomeriggi sognanti dove non fa troppo caldo e si può stare in maniche di camicia, così, con l'erba che si piega allo spirare di una quieta brezza.
Remus arrivò davanti al vialetto d'entrata, si aggiustò la zazzera per nascondere le cicatrici, caracollò fino all'uscio e si annunciò con un paio di colpi di battente. Fece un passo indietro, la cartelletta di pelle che ritmava contro le ginocchia il tempo della sua attesa.
Venne ad aprirgli Euphemia Potter, sorridente, la salopette indosso e una fascia rossa e oro a trattenere la riccioluta massa di capelli nero-bruniti.

Remus, caro!” lo salutò, allungandosi a dargli un buffetto di benvenuto sulla guancia “Ma guardati, come sei cresciuto! Ora se voglio salutarti devo mettermi in punta di piedi. Vieni, entra, su.” si scostò dalla porta “Sirius è di là, sta studiando in giardino.”
E gli fece l'occhiolino.
Due punti fondamentali mandarono il cervello del giovane Lupin in sovraccarico.
Il primo: perchè la gente si sentiva in costante dovere d'informarlo sulla posizione di Black?
Sirius aveva un forse un collare col suo nome come riferimento in caso di perdita?
Era privo di ogni senso dell'orientamento? -Ipotesi piuttosto probabile, in effetti. L'anno prima, durante le vacanze estive, avevano deciso di vagabondare per un paio di giorni nel Sussex: nessuno seppe mai cosa fosse successo, ma da lì in poi Remus si era fatto solo e unico custode delle mappe e apritore di sentieri.
Inoltre, ma si trattava di una postilla al punto uno: per quale motivo la signora Potter gli aveva fatto l'occhiolino? Il sorrisetto era lo stesso di James quando pretendeva di sapere verità nascoste, turpi, depravate, impronunciabili, nascoste a chiunque, soprattutto ai diretti interessati.
Il secondo: Sirius stava studiando? Di nuovo? In estate? Volontariamente?
Remus non poté credere ai propri occhi quando lo vide in giardino, il libro aperto sulle ginocchia, i capelli scuri raccolti in una coda bassa, la giacca di pelle piegata sulla coperta a scacchi, la canotta sporca di terra, rimasugli d'erba tra le scapole e la base della nuca tante erano le volte che doveva essersi steso col viso al sole.

Rune Antiche?” Lupin si sporse per sbirciare “Da quando in qua studi Rune Antiche?”
Lo stavo facendo per mio puro diletto.” replicò Sirius, le palpebre semichiuse, ascetico e lamentoso “Per pura crescita intellettuale.”
A Remus la risata salì tanto spontanea che per soffocarla occorsero due, tre finti colpi di tosse. Lo osservò allora con occhio più critico: come teneva le spalle, le occhiaie, gli zigomi più accentuati...Sirius non stava bene, era chiaro, e se Rune Antiche gli permetteva di tirare un respiro di sollievo, allora, al diavolo!, Lupin gli avrebbe regalato tutti i libri che conosceva sull'argomento.
Per quanto fosse a conoscenza dell'attrito tra lui e Walburga, del conflitto inaspritosi ed esacerbatosi in anni di ripicche, di sfide, e minacce, per quanto Sirius fosse una persona capace di ridere sotto al diluvio, a braccia aperte, contento e pago soltanto del fatto di essere vivo...Remus non poteva non chiedersi quanto dolore l'amico stesse spintonando dentro lo stomaco.
Non devi stare qui per forza, Pads, gli aveva detto Remus, al quarto anno, a Natale, la neve che crocchiolava sotto gli scarponi e la promessa di una Burrobirra a I Tre Manici di Scopa già sulle labbra Credo che a tuo fratello dispiaccia non averti lì con lui. Dovresti andare a casa.
Oh, piccolo, tenero Moony.
Aveva scherzato l'altro, gettandogli un braccio attorno alle spalle e soffiando via il fiato Io con te mi sento già a casa.

James non c'è?”
No, è a Londra con Lily.”
Lupin accostò la cartelletta di pelle alla giacca dell'amico -Che strano contrasto, si ritrovò a pensare, un indumento così giovanile, ribelle, accanto ad un accessorio che già sembrava vecchio e sapeva di stantio.
Black appoggiò gli avambracci sulle ginocchia e l'amico lo fissò trattenere tra i denti l'interno della guancia. Stendeva e tendeva e contraeva e allungava le dita, in movimenti ora rapidi, ora lenti, abbassando di quando in quando gli occhi, quasi vergognandosi del silenzio che, forse per la prima volta, non aveva voglia di colmare.
A Remus, tuttavia, il non parlare parve più eloquente di qualsiasi discorso.
Ogni respiro dilatatosi in mezzo a loro era l'essenza di Sirius che si apriva al mondo -Orgoglioso com'era, forse l'amico non gli avrebbe mai rivelato ciò che provava davvero. Però era tutto lì, adesso: l'anima ferita, il dispiacere, la colpa, la titubanza, la tristezza, finanche la rabbia ed un rancore dolce-amaro che aveva il sapore della malinconia.
Era lì, quell'ingarbugliata trama emotiva, non con la pretesa che fosse Lupin a sbrogliarla: Sirius gli aveva porto quella matassa perché Remus lo aiutasse a guardarla da un'altra prospettiva e da essa costruire una nuova serie di immagini, una nuova sequenza di nodi.

Se la smetti di fare il muso ti porto a fare un giro qui intorno, che ne dici?”
L'altro gli rifilò un'occhiataccia, imbronciato come un bambino.

Ehi, Moony, guarda che non devo mica fare la passeggiata come i barboncini.”
Remus rise, si chinò a prendere la tavoletta di cioccolato che Euphemia aveva lasciato lì vicino, la scartò, ne staccò una metà, diede l'altra all'amico.

E se ti proponessi di giocare a Rincorri La Nimbus?”


***


La terza volta il sospetto fu una scudisciata in piena faccia -E no, non per il modo in cui smontò malamente di sella e neppure a come poco ci mancò che si spaccasse il naso contro l'asfalto.
Sai, Moony, ero convinto che i Mannari cadessero sempre in piedi.”
Taci, Pads, o giuro che mi Smaterializzo e ti lascio qui.”
D'accordo, l'umore di Lupin non era dei più lieti.
Sirius lo aveva invitato ad uscire, quella mattina, insomma, un giro da amici, nel mondo di fuori, prima di prendere il loro ultimo Espresso per Hogwarts da lì a una settimana e lui gli aveva detto di sì, perché no, sarà divertente, andiamo.
Non che avesse aspettative di alcun genere, sia chiaro.
Gli era solo capitato di notare come i suoi amici tentassero sempre di lasciarli da soli: Peter che dopo due sorsi di birra squittiva, Oh, accidenti, devo proprio andare in bagno! E spariva venti minuti buoni; James che quasi si faceva uscire le lenti dalla montatura e gli occhi dalle orbite tanto li strabuzzava, piegando e roteando il collo come quella volta in cui si era ritrovato coinvolto in un tête-à-tête contro un cervo maschio decisamente scorbutico.
Persino Lily aveva cominciato a comportarsi in modo buffo: proponeva uscite, eventi, locali senza degnare James di uno sguardo, ma fissando su di loro i pericolosissimi e molto inquietanti occhi verdi.
Quindi, a ben vedere, non si era creata alcuna aspettativa nella lunatica mente di Remus, giusto un vago senso di coercizione condito di palmi sudati e un torcibudella da manuale -Sirius non aiutava, non con il suo fare da cucciolo non svezzato, che sembrava dapprima volergli chiedere qualcosa di urgente, per poi fuggire con la coda tra le zampe lasciandolo attonito e in fondo, in fondo, in fondo anche amareggiato.
Quando Remus era andato a prendere l'amico a casa dei Potter Euphemia lo aveva accolto con il solito sorrisetto e l'occhiolino. Dietro di lei Fleamont aveva passato a Sirius una busta e lo aveva salutato con una pacca sulla spalla.
I giovani d'oggi! Aveva poi esclamato l'uomo, sgambettando con le ginocchia nodose fino alla moglie per schioccarle un bacio sulla guancia Sono tanto, tanto fantasiosi!

Cosa vi siete scambiati tu e il padre di James?” aveva indagato Remus “Che stai tramando?”
Sei troppo sospettoso, Moony.” Sirius si era tirato la zip della giacca fin sotto al mento “Se fai così non digerirai la colazione e la vomiterai alla prima curva.”
Curva...?”
Fino a quel momento, infatti, il ragazzo era stato più che convinto che avrebbero preso la Metropolvere, ma aveva optato per la Passaporta quando i signori Potter non lo avevano invitato nel loro camino.
Quindi capirete il suo verdognolo stupore nel trovarsi davanti una moto terribilmente babbana, con un tasso di pericolosità e mortalità terribilmente babbani -Lupin era abbastanza edotto sull'argomento, giacché madre Hope discuteva spesso con Lyall, suo padre, se fosse più pericolosa una Harley Davidson o il nuovo modello di Comet.
L'immagine di una moto volante che schizza a sputa catrame per i cieli inglesi era per il giovane un incubo ricorrente.
A dispetto della predizione di Black, comunque, Remus non ebbe alcun problema di stomaco nel vicoletto -Più difficile fu controllarsi all'insegna dinanzi a cui si era fermato l'amico.
Lì per lì aveva apprezzato il loro percorso: l'orizzonte che li accompagnava sulla destra e a sinistra filari di alberi; le braccia scivolate naturalmente attorno alla vita di Sirius quando la strada s'era fatta più piana; il profumo della giacca di Black ed il sole riflesso sui cerchioni e sulla zip dentellata e sull'anello dello specchietto; il riflesso dei loro volti vicini; i capelli neri a contrasto col cielo azzurro; la voce dell'amico che latrava una canzonaccia inventata, abbaiandola a bocca aperta per sovrastare il frastuono del motore; la risata di entrambi, la fronte di Remus tra le sue scapole, il vento che strappava lacrime di felicità all'angolo dell'occhio.
Poi erano arrivati a Plymouth.
“Doc Price Tattooing?” Lupin si girò verso l'amico “Sirius, che accidenti vuoi fare?”
L'altro gli rispose arcuando la bocca ad un ghigno divertito -Pessimo segno. Il Gramo latrò tutta la propria comprensione a Remus, il quale aveva ormai capito di essere stato irrimediabilmente gabbato.

Pads, qualunque cosa tu voglia fare, e spero per Merlino che non sia niente di letale o suicida come la maggior parte delle volte, mi spieghi.” e qui la voce si assottigliò fino a rassomigliare ad un sibilo “Perché hai coinvolto il padre di James?”
Che domande sciocche, Moony. Per i canoni Babbani sono ancora minorenne. Ho dedotto dai miei approfonditi studi che per la mia prossima mossa nel corteggiamento amoroso---”
Quale corteggiamento? Di chi?!”
---Avrei avuto bisogno di un permesso.”
Permesso? Permesso per cosa?”
Sirius ridacchiò, piazzò la mano dietro la schiena del povero Lupin e lo spinse senza troppe cerimonie oltre lo scampanellio della porta.


***


Tu sei pazzo.”
Forse. Ma ti piaccio anche per questo, no?”
Non ricordo di aver mai detto una cosa del genere.”
Stavano bisbigliando per non svegliare James, che farneticava su lumache e pozioni e manici di scopa, e Peter, che a giudicare dallo squittio scivoloso stava già ciancicando l'angolo del cuscino.

Andiamo, Moony.” lo canzonò Sirius, i cui occhi erano baleni di nero e argento al ritaglio di luna che filtrava dal baldacchino “Sei pazzo di me, non negarlo.”
L'altro gli tirò i capelli, quindi si stese al suo fianco, la mano chiusa a pugno a sostenere la tempia, il gomito puntellato sul materasso. L'amico gli scostò i capelli dalla fronte e Remus lo lasciò fare.

Ti fa ancora male?”
Black fece di no col capo, seguendo a punta di dita la linea della gola e la curva della spalla. Remus ebbe un brivido, ma non seppe dire se fu per lui o per le lenzuola scivolate a scoprire il braccio nudo.

Sei sicuro di aver fatto la scelta giusta, Pads? Te lo porterai addosso per tutta la vita.”
Sirius gli sorrise.
Remus tracciò a punta di dita la curva d'inchiostro sullo sterno, la base dritta, le linee trasversali e dentellate.

L'Amalgama.” aveva spiegato l'amico a Brice, l'uomo dello studio di tatuaggi, mentre con un fremito guardava la punta vibrante dell'ago avvicinarsi alla pelle “Rappresenta l'unione intima di elementi diversi tra loro, in un tutto malleabile e omogeneo.
Spero di portarlo addosso molto di più, Moony.”
Le parole Sirius, pronunciate mentre lo fissava da sopra la testa calva del tatuatore, sussurrate ora, ad un fiato dalla bocca, s'incisero nella carne di Remus, a fondo, nel cuore, nell'anima -Il ragazzo si sentì annegare, sprofondare in un crogiuolo di commozione e fuoco.

E' il simbolo del Lupo Grigio.”

















Note


https://www.reddit.com/r/AskScienceFiction/comments/341kp8/harry_potter_movies_what_do_sirius_blacks_tattoos/


https://www.theguardian.com/fashion/2019/mar/21/britains-oldest-tattooist-ive-covered-around-28-acres-of-skin


Voglio ringraziare Sia_, Nao Yoshikawa, Leila91, MusicAddicted, _aivy, demi_, GyHoggy2020 e CedroContento per le splendide parole che mi avete lasciato, per aver dedicato un po' del vostro tempo alla mia accozzaglia di parole.

Mi avete commosso e lo dico davvero col cuore <3



   
 
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