Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: inzaghina    12/12/2020    5 recensioni
Il responsabilissimo Bill ha convinto i suoi genitori a lasciar organizzare a lui e Charlie una festa di Capodanno alla Tana; il secondogenito di casa spera di riuscire a trovare l'occasione giusta per confessare i proprio sentimenti a una certa Metamorfomaga, ma ovviamente non sarà affatto semplice.
[Storia partecipante all'iniziativa “Un regalo tutto per te” organizzata all’interno del gruppo facebook “Caffè e Calderotti”]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Nimphadora Tonks | Coppie: Charlie/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spero di perderne il conto


 
 
 
La Tana, 23 dicembre 1988
 
Il tonfo di uno gnomo caduto un po’ troppo vicino al capanno del padre spinge Charlie a reprimere a fatica uno sbuffo, il fiato caldo scivola fuori dalle sue labbra, trasformandolo in una versione lentigginosa dei suoi adorati draghi.
“Dici che conviene che lo lanci nuovamente?” domanda a Bill, impegnato ad acciuffare uno di quegli esserini recalcitranti.
“Meglio di sì, vorrei evitare che fossero di ritorno già domani… tra due giorni è Natale, quindi mamma non ci costringerebbe mai a passare la giornata a scacciarli, ma se riapparissero domani chi lo sa...”
“Stare all’aria aperta è salutare, William,” lo prende in giro, prima di correre incontro allo gnomo che sta cercando di intrufolarsi nuovamente nel giardino.
“Quello lo so, Charles, però non significa che non mi possa godere qualche attimo di pace al calduccio… né che io consideri una possibilità tutt’altro che remota quella che papà possa aver promesso agli gnomi di poter passare qui il Natale.”
“Dici che lo festeggiano anche loro?”
Bill scrolla le spalle, “non ci ho mai pensato...”
“Comunque mi auguro che la tua idea di pace includa i gemelli che tentano di disfare casa,” celia Charlie, intercettando un iperattivo Fred che corre loro incontro saltellando.
“Mamma ha detto che possiamo aiutarvi,” comunica loro George, calandosi il cappello sulle orecchie.
“Che avete combinato?” domanda Bill, scrutandoli intensamente.
“Potremmo aver fatto sparire uno dei temi per le vacanze a cui Percy stava lavorando, ma senza averne alcuna intenzione s’intende…” bofonchia Fred.
“Ovviamente no!” rimarca George, afferrando uno gnomo e osservandolo con interesse.
Charlie scoppia a ridere, immaginando che la reazione del terzogenito di casa abbia spinto sua madre ad acconsentire a far uscire le due pesti nella speranza di farli stancare.
“Vuoi che ti faccio vedere come farlo volare molto lontano?” propone quindi a George, che annuisce prontamente.
Le risate dei gemelli riecheggiano nell’aria, insieme al fischio provocato dai piccoli corpi arrabbiati che vengono lanciati fuori dal giardino, quando Fred richiama l’attenzione di Charlie: “sicuro di non poter convincere mamma a farci stare con voi a Capodanno?”
Charlie scuote la testa risoluto. “Se non ci è riuscito Bill non ci sono speranze…”
“Non voglio andare da zia Muriel,” si lamenta Fred.
“Ne abbiamo già parlato, ragazzi, siete ancora troppo giovani per passare la serata con noi,” spiega Bill, raggiungendoli insieme a George.
“Non è giusto! Voi vi divertirete con i vostri amici e noi dovremo sfuggire ai baci bavosi della zia, alle barzellette stupide di zio e non potremo nemmeno fare qualche scherzo a Percy!” esclama Fred, calciando con rabbia un sasso ai suoi piedi.
“Molto presto crescerete anche voi e avrete le nostre stesse possibilità,” ribatte Bill, accucciandosi per essere all’altezza del fratellino.
“Se lo dici tu,” bofonchia George, sfoggiando un broncio identico a quello del gemello.
“Che ne dite di entrare e farci una bella cioccolata calda con i marshmellow?” propone Charlie, sperando di distrarli con il cibo.
I due si scambiano un’occhiata d’intesa prima di annuire e correre eccitati verso la porta di casa.
“Credi che mamma gli lascerà mai casa libera?” chiede poi, indirizzando un’occhiata dubbiosa al fratello maggiore.
“Questo non lo so, forse se Percy si offrisse come supervisore…”
“Quindi no,” sghignazza Charlie, spalancando la porta e afferrando al volo un Ron in fuga dai gemelli.

 
*
 
Casa Tonks, 29 dicembre 1988
 
“Non capisco proprio a cosa tu alluda, Julia!” esclama Dora, inciampando in uno dei piedi del letto e soffocando un’imprecazione.
“Al fatto che Charlie sia finalmente intenzionato a dichiararsi…”
La Metamorfomaga aggrotta le sopracciglia, scuotendo la testa, “ma che vai blaterando?”
“La verità, cara la mia ignara ragazza!”
“Io e Charlie siamo solo amici,” bofonchia l’altra, non riuscendo a mascherare il rossore che le colora le guance.
“Mhmm, mhmm… se lo ripeti abbastanza volte magari finirai con il crederci davvero.”
“A Charlie interessano solo i draghi e il Quidditch,” puntualizza Dora sbuffando.
“Veramente lo scorso anno è stato fidanzato con Sally Davies di Corvonero…” commenta Annabel, ritornando dal bagno con un vassoio di biscotti pan di zenzero appena sfornati da Ted.
Tonks spalanca la bocca per poi richiuderla, strabuzzando gli occhi, “possiamo cambiare argomento?”
Le sue migliori amiche scuotono la testa, “assolutamente no! Dobbiamo stabilire un piano e decidere come ti vestirai…”
“Dubito che a Charlie interessi cosa indosserò…”
“Uffa!” sbotta Julia, lasciandosi cadere sul letto, “possibile che dentro di te non ci sia nemmeno un briciolo di romanticismo?”
“Temo di no,” ribatte Dora, scrollando le spalle.
“Sicuramente riusciremo a farlo emergere in qualche modo,” mormora speranzosa Annabel.
“Questa qui è una causa persa!” dichiara Julia, roteando gli occhi, “ti ricordo non aveva nemmeno capito che Charlie la stesse invitando a casa sua per la prima volta quando lui glielo ha chiesto…”
Tonks incrocia le braccia, imbronciandosi, “avrei voluto vedere voi al mio posto…”
 
Hogwarts, 20 dicembre 1988
 
“Hey, Dora! C’è una cosa che volevo dirti, visto che poi non ci vediamo più oggi…”
“Veramente facciamo Trasfigurazione insieme nel pomeriggio, Charlie.”
Il Cercatore di Grifondoro sorride nervosamente, alternando occhiate tra Dora e le sue amiche posizionate poco distanti, “me n’ero scordato…” borbotta, passandosi una mano tra i capelli disordinati.
“Che c’è? Annabel odia arrivare in ritardo a lezione…”
“Oh, sì… certo, scusa. Ehm, ecco… Bill ha convinto mamma a lasciargli organizzare una festa di Capodanno visto che questo è il suo ultimo anno e… beh, ci sarò anche io…”
“Che bello, vi divertirete sicuramente!” gli sorride Tonks, mentre i suoi capelli assumono una sfumatura aranciata che Charlie trova le si addica particolarmente.
“Sì, speriamo proprio di sì…”
“Ma perché ci tenevi così tanto a dirmelo, Charlie? Avresti anche potuto raccontarmi tutto al ritorno dalle vacanze.”
A pochi passi da loro, Julia rotea gli occhi spazientita, “possibile che non capisca che sta cercando di invitarla?” sussurra ad Annabel.
“Mhmm, ecco veramente speravovenissianchetu,” bofonchia Charlie, arrossendo.
“Che cosa?” domanda Dora, sbattendo le palpebre.
“Speravo, sì, ecco… speravo venissi anche tu,” ripete più lentamente, riprendendo a scompigliarsi i capelli.
“Ma certo! Voglio dire, lo devo chiedere ai miei, ma immagino che non ci siano problemi…” risponde sorridendogli, ignara del peso che ha sollevato dal cuore di Charlie con quella semplice risposta, “però ero già d’accordo di passare Capodanno con Julia e Ann.”
“Ovviamente sono invitate anche loro,” replica svelto Charlie.
“Perfetto, allora! Sarà sicuramente una festa epica, grazie dell’invito. Ora scappo sennò chi la sente Ann!”
E Charlie annuisce, osservandola correre verso le amiche e inciampare nella tracolla della sua borsa, pensando che non ci sia nessuno di più goffo, ma anche che il suo sorriso sia più luminoso di tutte le lucine fatate che addobbano gli alberi presenti in Sala Grande.
 
“Era così adorabile con quelle guance arrossate,” sospira Annabel.
“Personalmente sono più interessata a quelle braccia muscolose,” ridacchia Julia.
“Secondo me ha dei capelli morbidissimi,” aggiunge Annabel.
“Io comunque preferisco suo fratello,” chiarisce Julia.
“A me piacciono le sue lentiggini,” ammette Dora, dopo una breve pausa.
“Ahhh, ma allora lo vedi che c’è del romanticismo anche in te!” ghigna Julia, lanciandole un cuscino.
“Scema!” esclama Dora, lanciandogliene un altro; le tre amiche scoppiano a ridere e ben presto si ritrovano a saltare sul letto e a immaginare come sarà la loro prima vera festa di Capodanno.

 
*

 
La Tana, 31 dicembre 1988
 
La porta della stanza di Charlie si spalanca rumorosamente, lasciando entrare due annoiati Fred e George, stupiti di trovarsi faccia a faccia con il fratello maggiore a torso nudo che si esamina allo specchio.
“Che combini?” domanda George, assottigliando gli occhi.
“Sei stato morso da qualche creatura interessante?” aggiunge Fred, speranzosamente.
“Voi che ci fate qui?”
“Ci nascondiamo da mamma, non vogliamo che ci obblighi a vestirci eleganti…” spiega Fred, con una scrollata di spalle.
“Abbiamo pensato che magari avremmo potuto fare qualche tiro di Pluffa con te e Bill prima di partire, ma vediamo che sei impegnato a farti bello,” aggiunge George.
“Io non mi sto facendo bello!”
“Buffo, avrei giurato che ti stessi specchiando poco fa,” ghigna Fred.
“Voi non lo fate mai?” sbuffa Charlie.
“Nah, ci basta guardarci l’un l’altro…” risponde Fred, mentre George annuisce e i due si mettono l’uno di fronte all’altro imitando ogni smorfia perfettamente.
Charlie scoppia a ridere, “un giorno vi assicuro che lo farete anche voi…”
“Per impressionare una ragazza?” s’informa George.
“No! Da dove avete preso questa idea?”
“Da Bill che ha fatto il bagno nel profumo di papà, facendo quasi piangere mamma dall’emozione…”
“Non c’è nessuna ragazza,” chiarisce Charlie.
“Mhmm, non ne sono affatto certo. Tu che ne dici, George?”
“Ne dubito,” annuisce il gemello, ridacchiando.
Charlie spalanca la bocca, a corto di parole, ma viene salvato da un urlo della madre che richiama i gemelli all’ordine. “Credo che mamma stia per arrivare,” li avverte.
“Ah beh, i vestiti che ha scelto per noi non possono essere peggio di quelli che ha rifilato a Ron,” borbotta Fred.
“Divertiti!” aggiunge George, prima che i due escano dalla stanza.
“Speriamo,” mormora tra sé e sé Charlie, tornando a osservare il proprio petto cosparso di lentiggini per poi aprire l’armadio alla ricerca di una camicia che non è nemmeno sicuro di possedere.
 
“Wow, questo posto è una figata pazzesca!” esclama Dora, appena uscita dal camino, tallonata da Julia e Annabel.
“Grazie ancora per l’invito, Charlie,” aggiunge Annabel, mentre Julia gli consegna un vassoio di Calderotti e Dora delle Burrobirre.
“Grazie a voi di essere venute,” risponde Bill, mentre Charlie annuisce alla disperata ricerca di qualcosa da dire in modo che possa smettere di fissare Dora come uno Snaso di fronte al più prezioso dei tesori. La trova particolarmente bella con i capelli color gomma da masticare e la giacca di pelle che copre un vestito di paillettes argentate che riflettono le luci dell’albero di Natale; è diversa dal solito, eppure quello che le piega le labbra è il suo solito sorriso contagioso. Bill gli assesta una gomitata, risvegliandolo dal torpore, e Charlie si schiarisce la gola, “volete darmi i cappotti?”
“Grazie,” rispondono le tre Tassorosso, prima di spostarsi da davanti al camino da cui stanno emergendo Sam Waters e John Roberts — amici di Bill sin dal loro primo giorno di scuola.
 
La serata procede meravigliosamente; ci sono una ventina di persone e ognuno ha portato qualcosa da mangiare o da bere — comprese una bottiglia di Whiskey Incendiario e una di Acquaviola portate da Sam che Bill farà in modo spariscano ben prima che tornino i suoi genitori.
“Giuro che se farai star male qualche amico di mio fratello e rovinerai i miei piani io…”
“Tu cosa, Bill?” ridacchia Sam, scuotendo la testa, “rilassati, stanno bevendo solo i maggiorenni…”
“Lo spero per te.”
“Sai che in questo momento non sei un Caposcuola, vero?”
Bill spintona il suo migliore amico, “cretino!”
“E di quali piani staresti parlando?”
“Nulla che ti riguardi…”
“E dai, non fare il guastafeste!”
“Beh, ho avuto la conferma che Ally Carmichael si è lasciata con Ben Cornfoot…”
“E ti sembra il momento giusto per dimenticare, finalmente, Ivy Flint!” esclama Sam, assestandogli una pacca sulla spalla.
Bill si stringe nelle spalle, senza elaborare oltre, visto che il suo amico conosce bene quanto è accaduto con la Caposcuola di Serpeverde.
“Mi sembra un’ottima idea e stai tranquillo che vigilerò che nessuno dei piccoletti si ubriachi…”
“Ci conto.”
“Anche se…”
“Cosa?”
“Credo che tuo fratello potrebbe avere bisogno di un po’ di coraggio liquido, non so se mi spiego…” ghigna Sam, mentre Charlie si avvicina ai due.
“Non credo che lo ammetterà mai,” risponde Bill, “nonostante sia evidente quanto gli piaccia.”
“Che succede?”
“Nulla,” ribatte Bill, “perché?”
“Ho sentito fare il mio nome…”
“Ci stavamo chiedendo se avessi bisogno di una mano, amico,” domanda Sam, prima che Bill lo possa interrompere.
“Una mano?”
“A trovare il coraggio per baciare quella ragazza per cui spasimi…” spiega Sam.
“Io non… non spasimo! Oh Godric, è così evidente?”
“Eh, diciamo che noi Weasley non siamo particolarmente rinomati per il nostro essere bravi a nascondere i nostri sentimenti,” lo tranquillizza Bill.
“Quindi secondo voi lo sa?”
“Beh, dovrebbe essere cieca per non saperlo,” sbotta Sam, evitando una gomitata di Bill.
“Non era questo il motivo per cui l’hai invitata?”
“Beh, volevo semplicemente essere con lei all’inizio del nuovo anno,” dichiara Charlie.
“Ahh, ma che dolce, piccolo Weasley!” esclama Sam, divertito.
“Credevo che ormai il piccolo Weasley fosse Percy,” si lamenta Charlie.
“Certo, ma lui non c’è in questo momento e quindi tocca nuovamente a te…”
Bill soffoca una risata, per poi tornare a concentrarsi sul fratello, “tra pochi momenti scoccherà la mezzanotte, fai semplicemente in modo di essere con lei e baciala, poi sarà tutto più semplice…”
“Semplice?”
“Come afferrare il Boccino d’oro,” lo rassicura Sam, strizzandogli l’occhio.
Charlie annuisce, incamminandosi verso Dora che ride con Julia, Annabel e alcuni dei suoi compagni Grifondoro.
“… 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1… buon anno!”
Nella cacofonia della sala illuminata dalle luci fatate, dal caminetto e dall’albero, Charlie afferra la mano di Ninfadora, “buon anno, Dora,” sussurra, prima di avvicinarsi alla ragazza.
“Buon anno, Charlie!” risponde lei, perdendosi nei suoi occhi nocciola e mordicchiandosi il labbro; entrambi chiudono gli occhi pregustando il sapore del loro primo bacio e rimanendo di stucco quando i loro nasi cozzano l’uno contro l’altro, facendoli ridere nervosamente.
“Ops, sono la solita imbranata!”
“È stata colpa mia,” mormora Charlie, baciandola sulla guancia e inspirandone il profumo vanigliato.
“Andiamo fuori per i fuochi?” urla John, spalancando la porta e guidando il gruppo in giardino.
Nel buio rischiarato dalle esplosioni variopinte, Charlie ha occhi solo per Dora: stretta nel suo giubbotto di pelle, con gli occhi puntati verso il cielo e un’espressione di pura meraviglia che gli fa desiderare di essere lui quello guardato in quel modo. Non può immaginare che, quando si distrae, gli occhi grigi della ragazza ricercano le lentiggini che costellano il suo viso e cercano di mapparle nella mente sperando di sognarle quella notte — e in quelle a venire.
“Ohhh, guardate! Una stella cadente!” esclama Julia.
“Esprimete un desiderio,” aggiunge Sam.
Charlie chiude gli occhi brevemente, per poi riaprirli, attirato magneticamente dallo sguardo di Dora puntato su di lui, “già espresso il tuo desiderio?”
Il ragazzo annuisce, “e tu?”
“Ora devo solo sperare che si avveri presto.”
“Mhmm, te lo auguro con tutto il cuore,” mormora, avvicinandosi di un passo.
“Potresti aiutare il destino…” propone Dora, prendendo le mani di Charlie nelle proprie.
“Mi piacerebbe,” sussurra, lasciando che i loro nasi si sfiorino.
Dora si mette in punta di piedi, prima di chiudere nuovamente gli occhi e lasciare che le loro labbra finalmente si incontrino in un bacio a lungo immaginato da entrambi. Le labbra di Charlie sono screpolate contro quelle più morbide di Dora, il sapore di cioccolato della lingua di lei si mischia a quello di cannella che caratterizza la bocca di lui, le mani sfiorano timidamente i corpi coperti dai vestiti e i cuori di entrambi battono forsennatamente.
“Questa è la prima volta che un desiderio si avvera così velocemente,” sussurra Tonks, quando le loro labbra si separano.
“Dici che è perché avevamo espresso la stessa cosa?” domanda Charlie, posando nuovamente le labbra sulle sue — senza aspettare una risposta. Il secondo bacio è ancora meglio del primo, la timidezza si scioglie pian piano e i due ragazzi assaporano con lentezza le sensazioni provocate da quel momento a lungo bramato e il resto dei presenti svanisce come neve al sole.
“Sai, penso che non mi stancherò mai di baciarti,” ammette Charlie, quando la necessità di ossigeno si fa pressante e sono costretti a separarsi di nuovo, rimanendo comunque abbracciati.
“Mhmm, vale lo stesso anche per me…” confida Tonks, strizzandogli l’occhio.
“Sono davvero felice che tu sia venuta stasera.”
“E io che tu mi abbia invitata, anche se Julia si è sbagliata quando sosteneva che ti saresti dichiarato…”
“Ma se ti ho baciata!” bofonchia Charlie, risentito.
“Veramente l’ho fatto io!” ribatte Dora, facendogli la linguaccia.
“Ma io ti ho baciato la seconda volta…”
“Vero…”
“E sto per farlo anche la terza!”
“Hai intenzione di contare ogni nostro bacio?”
“Sinceramente spero di perderne il conto,” sussurra Charlie contro il sorriso contagioso di Dora.
 

 


 
Nota dell’autrice:
Eccomi nuovamente qui a scrivere di questa coppia che, fino a metà di quest’anno non avevo nemmeno mai preso in considerazione, ma che ormai trovo davvero adorabile!
Questa sciocchezzuola è stata scritta principalmente per fare un regalo a Maqry e Sia nell’ambito dell’iniziativa “Un regalo tutto per te” organizzata all’interno del gruppo facebook “Caffè e Calderotti”; spero proprio che vi sia piaciuta, ragazze.
Io sicuramente mi sono divertita un mondo a scrivere di questi due!
Per quanto riguarda la premessa della storia, mmagino che Bill non abbia avuto alcun problema a convincere i suoi genitori a farli organizzare una festa, del resto è sempre stato molto responsabile, no? Se foste interessati a saperne di più di lui e Ivy, vi invito a leggere “L’importanza di chiamarsi Weasley”, che spero di concludere quanto prima.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: inzaghina