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Autore: LadyPalma    15/12/2020    2 recensioni
La storia di Alastor e Dolores dal primo incontro fino alla fine - mililong articolata in 51 drabble, ognuna partecipante alla challenge "Things you said" indetta da Juriaka sul forum.
“Ehm ehm”.
Si volta di scatto, trovandosi di fronte un piccolo involucro rosa.
“Senta, devo parlare con una tipa che assomiglia a un rospo. Non ricordo il nome… Sa dove posso trovarla?”
La donna abbassa lo sguardo e tossicchia di nuovo. “Sono io quella strega, credo”.
Alastor la scruta e poi scuote la testa.
“Bah… mai visto un rospo rosa. E neanche con versi così striduli”.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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21- Things you said when we were driving

“Ehm” – si schiarisce la gola, lo fa lui adesso? –  “Dovremmo parlare, Dolores”.
Ma lei ha perso ogni cosa: il suono insolito, il suo nome per esteso, la proposta traballante. Pensieri persi nel frangente della Smaterializzazione.
“Oh, dicevi qualcosa, Alastor?”
La fissa sistemarsi la giacca del completo verde smeraldo nell’ingresso del Ministero e resta in silenzio.
“No, niente” borbotta semplicemente, superandola senza guardarsi indietro.
Mentre invece dovrebbe dire qualcosa, qualsiasi cosa, perché c’è un tutto incastrato nella sua gola, e a lui non basta mica un ehm casuale per scacciarlo. Non basta, perché sa che se sarà lei la prima a parlare, di tutto quel tutto rimarrà davvero solo niente.

 

22-Things you said when you were scared

"Tra noi non c'è niente... Ehm ci sollazziamo insieme e basta"
Alastor prorompe in una risata aggressiva. Ridere è l'unico modo che si concede per ferirla.
"Scopiamo, Dolores: se sei abbastanza grande per fare certe cose, lo sei anche per chiamarle con il giusto nome".
"Va bene... Scopiamo" mormora lei alla fine in tono incerto, con una nota disgustata che gli fa venire voglia di afferrarla e baciarla finché non ripete quella parola come un'implorazione. "Facciamo solo questo. Quindi finiamola qui".
Alastor la fissa senza riuscire a dire niente.
Lo sa che ha detto quelle parole solo perché ha paura.
Ma la verità è che ha paura pure lui.

 

23-Things you said too quietly

Stupida, stupida, stupida – è quello che si ripete nella testa mentre lei si avvia verso la porta e sente che non la vedrà più.
 Dovrebbe declinare la parola al maschile – lo sa – ma non osa. Forse al plurale?
“Doll!”
Lei gira sui tacchi e restano a fissarsi per qualche secondo.
Aspetta un attimo.
Tra noi c’è di più.
Non voglio che finisca così.
“Credo di essermi innamorato di te”.
Riesce a dirlo alla fine anche se lo fa sentire vulnerabile, anche se non lo capisce, anche se è troppo.
Ma è anche troppo poco, troppo piano, troppo tardi.

 

24-Things you said after it was over

“Madame Umbridge”.
“Moody”.
Si incrociano – le loro strade, non i loro sguardi.
Nel Ministero si sfiorano quasi nel sorpassarsi e indugiano un po’ più del necessario quando sono alla stessa altezza d’aria. Alastor trascina la gamba con lentezza esasperante e Dolores fa passi chiaramente più corti del solito.
All’improvviso, lui la afferra e la trattiene – parole senza ancora guardarsi.
“Stai attenta, Bamboluccia. Vigilanza costante”.
Per un lungo attimo lei pensa di dirgli la stessa cosa – è lui che potrebbe più facilmente morire, del resto –  ma non lo fa e riprende a camminare a testa alta.
Se fosse una donna diversa, piangerebbe.
La sera, dopo una bottiglia di sherry, lo fa.

 

25-Things you were afraid to say

“Caro Alastor, pensavo che forse potremmo rivederci e
come stai? So che non ci siamo lasciati nel migliore dei mondi ma mi capita ogni tanto di pensarti, così
sei stato villano a non salutarmi l’altro giorno in Ministero, non puoi fingermi di non conoscermi, è così scortese!
ho saputo dei recenti lutti tra le fila degli auror. Vuoi davvero fare quella fine? Per Salazar cerca di stare attento, ecco.
Mi manchi.”
Nella lettera mai spedita ci sono strati su strati di parole che Dolores ha troppa paura di dire.
La lascia sepolta in un cassetto.
Alastor la troverà per caso solo anni dopo – fingerà di non averlo mai fatto.

 

26-Things you said when you were crying

"Alastor?"
In piena notte, con la mente ancora mezza addormentata, lo riconosce a fatica davanti alla sua porta – e solo per via della gamba di legno.
Una cosa, però, la capisce subito: sta piangendo.
"Alastor, per Salazar, che succede?"
Non si avvicina, lo fissa solamente – non è mai stata capace di consolare.
In altri casi Alastor riderebbe, adesso invece piange e basta.
Marlene McKinnon, Dorcas Meadowes, Gideon e Fabian Prewett, Edgar Bones... La lista è talmente lunga che non riesce neanche a ricordarla tutta.
Ma non c'è il suo nome – e non c'è quello di lei.
"Non dire niente, Bamboluccia"
È tutto quello che dice prima di sparire di nuovo.

 

27-Things you said when you thought I was asleep

“Cosa ci fai tu qui?”
“No, ehm, cosa ci fai tu qui, Prewett?”
“Sono Weasley da anni e sono qui perché Alastor è mio amico”.
“È anche… ehm amico mio”.
“Da quando? A quanto ne so stavate insieme finché tu non lo hai mollato”.
“Non l’ho mollato”. Silenzio – sospiro – sorriso? “Anche se fosse, ora sono qui. E sarei grata se te ne andassi via, Molly cara”.
Le voci gli arrivano ovattate, ma Alastor riconoscerebbe quel tono stridulo ovunque.
Sorride nel dormiveglia.
Ecco perché quando apre l’occhio – drammaticamente uno solo – non ha subito l’istinto di gridare.

 

28-Things you said with too many miles between us
Si presenta a casa Tonks in tarda serata, con un aspetto indecente – che diventa peggiore dopo tre bicchieri di vino. Non chiede scusa all'amica per gli anni in cui non le ha rivolto la parola, né per aver sputato veleno sul suo matrimonio. Le rovescia semplicemente addosso la propria incertezza, aspettandosi la comprensione che lei non ha mai saputo offrire.
"...Non posso stare con uno storpio mezzo orbo, no? Però...ehm mi manca. Vorrei non dover rinunciare a lui. Tu cosa dici?"
Andromeda sorride, ingoiando il Te l'avevo detto che mi avresti capita prima o poi.
"Dico che non dovresti dirlo a me e che sei nel posto sbagliato."

 

29-Things you said after you fell in love

Quando Dolores torna al San Mungo, Alastor è ben sveglio e il suo nuovo inquietante occhio la accoglie roteando dappertutto.
Si lascia cadere sulla sedia accanto al letto e comincia a blaterare.
Non gli chiede come sta – è lì per dirgli come sta lei.
“Oh, Alastor, sei diventato… orrendo, davvero, sembri un mostro. Va bene una gamba di legno ma le cicatrici, il naso e l’occhio… Oh Salazar, è troppo… Eppure non è ancora troppo. Non mi fai schifo, neanche un po’…”
“Respira, Bamboluccia. Che cazzo stai dicendo?”
Gli si butta tra le braccia e lui la stringe automaticamente.
“Non lo so”.
Ma lo sa. E lo sa anche lui.

 

30-Things you said while holding my hand
“Non capisco, sei tu che mi hai detto: o me o il lavoro. Cos’altro vuoi da me, strega?”
“Niente, Alastor, sono contenta ma… Non pensavo avresti davvero scelto me”.
“Bamboluccia, mi taglierei anche l’altra gamba per te”.
“Ehm no, ti prego, sei già un mezzo mostro così”.
Si guardano e ridacchiano, su quel letto del San Mungo dove la pensione di Alastor non è l’unica decisione importante che viene presa.
“Voglio qualcosa in cambio, però”.
“Io non lascerò il mio lavoro. Non mi mette in pericolo di vita e–

“Nessuna legge razziale o antibabbana. Piantala con queste stronzate”.
Si stringono le mani – qualcosa di più di un Voto Infrangibile.








 

NDA: Due righe qui sono doverose, nel tornare dopo tanto tempo su questa raccolta. L'avevo abbandonata: non nel senso di scrittura, ma di pubblicazione. Le drabble (tutte pronte) le ho lasciate marcire sul mio PC perché non mi sentivo sicura, perché sono pensieri sparsi anche stridenti tra loro, e sarebbero rimaste lì a lungo se non fosse stato per un piccolo incidente di percorso. A causa di una formattazione del PC, ho perso il file che conteneva tutte le drabble, ho potuto recuperare solo le 10 di questo capitolo da un file provvissorio e alcune a sbalzo dalle note del telefono. Ed ecco il motivo per cui le pubblico: non voglio lasciar marcire niente, non voglio perdere più altro senza che abbia almeno provato a renderlo noto. E quindi ecco qui il capitolo, insieme all'intento certosino di provare a recuperare le altre drabble o a riscriverle per terminare questa raccolta, con più tenacia di prima.
Ci tengo a ringraziare tantissimo le persone che hanno lasciato un proprio parere (mi sentirei sciocca a rispondere adesso con così tanto ritardo), ma davvero grazie.
Per quanto riguarda la trama, ovviamente da questo punto in poi si colloca in un what-if?
   
 
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