Event:
Maritombola 11.
Sito:
Lande
di Fandom.
Prompt:
57 - “I, myself, am made entirely of flaws, stitched together
with good
intentions.” (Augusten Burroughs).
«La
verità è che io scapperei adesso, lasciandoti da
sola, in balia del tuo
destino», Flynn sospirò, mentre il fuoco andava
spegnandosi e Rapunzel, quella
ragazza dai capelli magici e dal carattere bizzarro ed esuberante,
dormiva
sull’erba accanto a lui. «Non sono mai stato uno
che mantiene le promesse, dico
davvero», continuò, guardandosi le mani,
«è più forte di me, non posso farci
nulla. Credo che fra poco mi alzerò e andrò via.
Forse tornerò in quella
dannata torre e la smantellerò mattone dopo mattone,
perché lo sappiamo
entrambi che non sei affatto brava a nascondere nulla. Insomma, il
ladro sono
io, no? Non avrò difficoltà a recuperare quella
benedetta corona.»
Flynn
guardò Rapunzel, come se volesse accertarsi che non lo
stesse davvero
ascoltando. Era bella, accidenti. Certo, non era esattamente il suo
tipo di
donna, lui preferiva le brune, ma Rapunzel... non sapeva spiegarselo,
ma aveva
qualcosa di speciale, che andava al di là dei suoi capelli
magici. Forse il
sorriso ingenuo? L’inaspettato coraggio? La
caparbietà e l’intelligenza? Flynn
non avrebbe saputo dirlo.
Si
passò le mani sul viso più e più
volte. Stava morendo di sonno, eppure non
riusciva ad alzarsi.
«Sai
biondina, sono pieno di difetti. Invece di trovarmi un lavoro, ho
deciso di
andare a rubare. Il mio sogno è – e cito
testualmente – “una schifezza” e sono
d’accordo. Certo, i soldi fanno comodo, ma non possono
comprare la felicità né
la dignità. Eppure... non lo so, rubare è stata
davvero la soluzione migliore
o, forse, è questo ciò che voglio credere. Un
po’ mi vergogno per quello che
faccio, anche l’idea di lasciarti qui da sola, senza che tu
conosca davvero i
pericoli del mondo non mi entusiasma affatto, ma devo farlo.
Incontrarti è
stato strano, avere a che fare con te è stato assurdo e
darti retta è stata una
pessima idea, ma...» Flynn si interruppe e la
guardò ancora una volta. Rapunzel
dormiva, con il respiro calmo e il viso rilassato. «Accidenti
se sei
carina...», riprese lui e allungò una mano per
sfiorarle una ciocca di capelli,
ma si trattenne. Tossicchiò e tornò a guardare
l’ultima fiammella di fuoco che
ancora ardeva fra la legna.
«No,
Flynn, devi andartene. Non puoi lasciarti intenerire!» si
disse, «oh andiamo!
Qui vicino c’è la città, non
avrà problemi a trovare aiuto. Inoltre, ricorda
che la zona è pattugliata dalle guardie che ti stanno ancora
dando la caccia,
se ne incontra una è salva, anche se tu probabilmente sarai
nei guai fino al
collo.»
Flynn
cercò di alzarsi, ma non ci riuscì.
Sentì i muscoli contrarsi e il suo sguardo
finì ancora su Rapunzel.
«Non
ci posso credere, questa ragazzina è incredibile»,
sussurrò. «Sarò anche pieno
di difetti, ma me li sono cuciti addosso con buone intenzioni,
perché non credo
che me ne andrò, biondina. Forse all’alba ne
avrò il coraggio? Non lo so, non
credo. Ah, maledizione, che casino!»
Flynn
sospirò. Si distese sull’erba e fissò
il cielo stellato su di lui. Una scia di
luce lo attraversò, sparendo chissà dove.
«Forse
posso mantenere il nostro patto», disse, muovendo appena le
labbra, «e forse...
sì, forse potrei chiederle di venire con me, invece di
tornare in quella
torre.»
Flynn
chiuse gli occhi e Rapunzel popolò tutti i suoi sogni.