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Autore: Coso96    19/12/2020    5 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Un giovane ragazzo nerboruto dai capelli corvini e dalla folta barba si stava fumando un sigaro sulla veranda della sua abitazione. Il suo volto sembrava far trasparire molta malinconia e nostalgia, ma anche una profonda rabbia, eppure... non sapeva perché: aveva una famiglia che lo amava, degli amici, aveva amato e perduto, possedeva diversi talenti,  eppure la sua vita non lo soddisfaceva. Aveva pensato di ammazzarsi per la sola curiosità di sapere cosa ci fosse dall'altra parte o forse semplicemente per levarsi quel senso di insoddisfazione, ma era troppo codardo per farlo. Insomma, era estremamente annoiato. Aveva sempre visto la vita come una storia, ogni evento un capitolo in più da aggiungere. Pensava che qualcuno li avrebbe letti? Non lo sapeva, ma di una cosa era certo: sembrava che la sua storia fosse semplicemente a corto di capitoli interessanti
“Hm, vorrei tanto che succedesse qualcosa di interessante.” Sospirò consumando il sigaro.
All'improvviso, un portale rosso circondato da fiamme infernali apparve davanti alla veranda, dal quale uscirono 3 creature rossastre, una di esse, una specie di demonietto con le corna bianche e nere, era armato con un fucile da cecchino calibro 50.
“Meh, sembra che quelle sessioni a giocare a battlefield da giovane mi abbiano insegnato qualcosa.” Disse tra sé e sé il ragazzo ridacchiando, per poi tornare a guardare il paesaggio: qualsiasi cosa fossero, non erano di certo affari suoi e sinceramente non gli importava. 
“Ehi boss, guarda! Il nostro bersaglio!” Urlò una demonietta vestita in modo gotico indicando l'umano.
“Tesoro, zitta, non vedi che non ci ha notato? Fai fare al boss.”  Disse un demonietto maschio più piccolo di quello armato e stranamente preoccupato, non sapendo che in realtà li stava semplicemente ignorando.
Il demone armato puntò il cecchino sulla testa del ragazzo e sparò, ma lui stranamente riuscì a schivare il proiettile spostando leggermente la testa, o almeno così sembrava: in realtà era solo stato fortunato abbastanza da spostarla poco prima che premesse il grilletto.
“Hm?” Fece il ragazzo notando il foro di proiettile pericolosamente vicino al suo cranio. Reagì con un semplice sbuffo irritato, quindi si alzò dalla sua sedia ed iniziò ad avviarsi con calma verso il demone che gli aveva sparato, che nel frattempo stava litigando con l'arma, probabilmente perché si era inceppata. Con un calcio, disarmò il demone, ma lui rise e tirò fuori una pistola, di cui il ragazzo si sbarazzò dandogli semplicemente uno schiaffetto sulla mano artigliata.
“(Una creaturina piuttosto deboluccia...)” Pensò l'umano stranamente divertito.
“Oh al diavolo, Millie, pugnala questo bastardo!”
“Ci sono Boss!” Esclamò la demonietta gotica buttandosi sul ragazzo pugnale alla mano, ma lui non fece altro che spostarsi a destra di qualche centimetro, tendere leggermente la gamba e farle uno sgambetto.
“Wow, wow...” Strombazzò la demonietta mentre cercava di tenersi in equilibrio facendo dei goffi saltelli in avanti su una sola gamba, fortunatamente per lei l'umano le afferrò il polso armato di coltello per non farla cadere... e per non farsi pugnalare.
“Oh... grazie, però dovrò ammazzarti comunque.” Gli sorrise la demonietta innocentemente.
Il ragazzo sospirò mettendosi la mano in fronte: ora che li poteva osservare bene, aveva già visto queste creature in TV mentre buttavano il cadavere di un ragazzino tra le braccia della madre. 
“Meglio ricominciare da capo” Bofonchiò schiarendosi la gola. “Io mi chiamo Frank, ma credo che lo sappiate già dato che volete uccidermi. Con chi ho il piacere di parlare?” Chiese mollando la presa sul polso della gotica. 
“Oh, di certo non mi aspettavo una reazione diplomatica...” Sussurrò il demone più piccolo al suo boss.
“Neanche io, deve essere ritardato quasi quanto te, Moxxie...” Rispose il boss ridacchiando.
Frank lo fulminò con lo sguardo, al quale lui rispose tirando fuori un coltello dalla giacca.
“Bah, fanculo la copertura, tanto stai per essere ucciso dal capo dell'agenzia I.M.P!”
“I.M.P?”Fece Frank con un sopracciglio alzato.
“Immediato assassinio professionale, di cui io, Blitzo, sono il capo e... AMMAZZALO ORA, MILLIE!”
Millie aveva approfittato del diversivo del boss per recuperare il cecchino da terra, ora puntato a pochi centimetri dalla testa del loro bersaglio. Lui non si scompose e si limitò ad afferrare la canna e a piegarla più volte fino a farla sembrare un nodo a fiocco.
“Ma che cazzo?!?!” Imprecò Blitzo irritato: quel cecchino costava un occhio della testa. Gli altri 2 demoni, d'altro canto, iniziarono a preoccuparsi che le loro ossa avrebbero fatto la stessa fine della loro arma, soprattutto perché Frank aveva iniziato a scricchiolarsi le dita minacciosamente.
“Quindi siete degli assassini. Vi spiace rispondere a qualche domanda?” Fece con un sorrisetto che mostrava qualcosa che non provava da molto tempo: interesse.
I tre imp indietreggiarono spaventati, soprattutto Moxxie, ma fortunatamente Blitzo, percependo il pericolo, chiamò Loona e fece aprire il portale di ritorno alle loro spalle.
“Mi spiace, amico, ma purtroppo dobbiamo recuperare altro equipaggiamento per ammazzarti. Goditi la vita che ti resta! AHAHAHAHAH!” Rise Blitzo poco prima di prendere con la coda Millie e Moxxie e buttarsi nel portale, inconsapevole che il loro bersaglio aveva avuto la brillante idea di seguirli.
La sensazione che Frank provò nel portale non era molto differente da un veicolo: anzi,  gli sembrava di stare su un aereo, bastava ignorare tutti i pentagrammi lampeggianti che aveva attorno e avrebbe avuto pure la nausea. Ci vollero solo pochi istanti per arrivare nel quartier generale della I.M.P, dove a dargli il benvenuto si ritrovò una specie di demone dalle sembianze di un canide umanoide, dalla sclera scarlatta e dai capelli argentati.
“Porca puttana, non avreste dovuto ammazzarlo questo qui?!” Ringhiò lei mentre Blitzo rovistava tra le cose nel suo ufficio alla ricerca di un'arma da fuoco.
“Si, si, ci sono, tesoro, tu tienilo fermo, lo faremo fuori subito.”
La ragazza roteò gli occhi al cielo e iniziò a guardare i social media nel suo cellulare, ignorando completamente l'ordine del suo capo.
“Hm, sclera scarlatta, canide, pentagrammi infernali e portali. Sei per caso un hellhound e io sono negli inferi?” Chiese Frank stiracchiandosi il collo: quel portale gli aveva causato un po' di dolori.
“Oh, abbiamo Sherlock qui con noi, anche se non abbastanza intelligente da non buttarsi in un portale per gli inferi, che ne dici di stare lì buono mentre il capo trova qualcosa per ammazzarti?”
Fece sarcasticamente l'hellhound continuando a guardare il suo cellulare con fare annoiato.
“Bah, almeno potresti legarlo, Loona!” La sgridò Millie mentre prendeva delle catene chiodate da dietro la scrivania  della reception, ma la risposta della sua collega fu un dito medio disinteressato.
“Tesoro, forse dovresti aspettare che il boss prenda un'arma da fuo...”
L'esplosione di un muro interruppe Moxxie, innalzando una fitta coltre di polvere che limitò di parecchio la visuale di Frank, non abbastanza per non permettergli di vedere la causa di tutto: una figura umanoide con delle grossa corna da caprone, un paio di ali di angelo e un'aureola con sopra incastonata una gemma rossa. Il volto, che sembrava una sorta di ologramma, mostrava un sorriso sadico con un occhio a x e uno a cerchio.
“Oh, merda, uno sterminatore, che cazzo ci fa qui?!?” Gridò Moxxie mettendosi di fronte alla moglie nella speranza di difenderla col suo corpo.
“Oh, moriremo tutti, che disgrazia.” Sbuffò l'hellhound continuando a guardare lo schermo del cellulare con il suo solito modo strafottente.
Lo sterminatore si accinse ad impalare i due sposi con una specie di lancia bianca, ma il suo braccio venne fermato dalla mano di Frank, chiaramente irritato dall'atteggiamento del nuovo arrivato.
“Ehi, ti dispiace non ammazzarli? Devo fargli delle domande.”
Il viso olografico dello sterminatore divenne un punto interrogativo, come se si stesse chiedendo cosa ci facesse un vivente negli inferi, ma non ebbe il tempo di elaborare il tutto perché una violenta capocciata del ragazzo gli fece esplodere la testa, facendola diventare una semplice pozza di sangue e strani pezzi metallici.
“AH! Ho trovato una pistola!” Urlò all'improvviso Blitzo uscendo dal suo ufficio e trovandosi di fronte la reception mezza distrutta, uno sterminatore morto, i suoi due dipendenti che guardavano il loro bersaglio a bocca spalancata e sua figlia che aveva appena fatto una cosa che non  faceva da anni: aveva posato il telefono.
“Che è successo?” Chiese il boss confuso.
“Ehm... scusate, credo di averlo rotto...”  Fece Frank non sapendo se sentirsi in colpa o meno: non pensava fosse così fragile.
“Oh beh, sti cazzi, pagheremo le riparazioni con  questo lavoro.” Disse Blitzo puntando la pistola sulla testa di Frank, stavolta a debita distanza per evitare di essere disarmato di nuovo, ignorando completamente il cadavere dello sterminatore.
“NO!” Esclamarono Moxxie e Millie mettendosi davanti a Frank con fare protettivo
“Oh, andiamo, vi ho detto mille volte di non affezionarvi ai nostri bersagli, sopratutto a te, Moxxie.” 
“Ma... ci ha salvato la vita...” Sussurrarono all'unisono facendo gli occhioni dolci e indicando l'angelo morto.
Blitzo si sbatté la mano in fronte, visibilmente infastidito delle gesta dei suoi sottoposti.
“Ok, ve lo spiegherò in un modo che i vostri piccoli cervelli  possano capire...” Ringhiò con un tik nervoso all'occhio. “Noi. Siamo. Dei. FOTTUTI! Assassini. Quindi, quando accettiamo un lavoro, non importa cosa accade, dobbiamo finirlo, perché noi siamo dei PROFESSIONISTI”
I 2 impiegati continuarono a fare gli occhi dolci, ma stavolta aggiunsero pure un labbro tremante, mentre Loona continuava a guardare il cadavere dello sterminatore basita: non pensava neanche che potessero morire.
“Va bene! Vedo cosa posso fare. Loona, tu apri il portale per rimandare a casa l'ammazza angeli.” Fece sconfitto il boss della I.M.P.
“Ok...” Sussurrò l'hellhound, ancora scombussolata dalla morte dello sterminatore.
“Ehm... angelo?.”  Disse il ragazzo confuso. “Strano, mi aspettavo un aspetto... più angelico?” 
“Intendi quella roba che rappresentano nelle chiese sulla terra? Una volta ci siamo entrati per sbaglio, ma devo dire che voi umani avete una visione piuttosto distorta degli angeli e di cosa sono capaci. A proposito, io mi chiamo Millie. GRAZIE PER AVERCI SALVATO LA VITA!” Disse Millie tutto di un fiato attorcigliandosi alla coscia del ragazzo in una sorta di abbraccio con un sorriso stranamente contagioso stampato sulla faccia.
“E io sono suo marito Moxxie, mentre quella ragazza che sta fissando ancora il cadavere dello sterminatore è Loona.”
Sentendosi chiamata in causa, Loona distolse lo sguardo dal cadavere dell'angelo e si accinse ad aprire il portale con il libro, ma la mano di Frank glielo prese di mano prima che potesse finire l'incantesimo.
“Si, si, ho capito, sono felice che si sia risolto tutto, ma purtroppo non posso tornare ancora.” Disse Frank maneggiando il libro incuriosito. “Hm, quindi avete usato sto coso per aprire il portale. Avevo letto su internet qualcosa a riguardo, ma non pensavo che esistessero.”
L'attenzione dell'umano tornò sul demone canide. “Eh, diavolo, ora che ti guardo meglio sei praticamente antropomorfa. Il mio mondo descriveva gli hellhound molto più... mostruosi, ma forse dovrei smetterla di basarmi su quello che ho visto, dato che sembra tutto... mal interpretato.”Aggiunse con una punta di delusione.
“Ehi, vaffanculo, ridammelo.” Ringhiò Loona mostrando le zanne.
“Wow, lascia che ti dica che i furry sulla terra andrebbero pazzi per te.” Le sorrise il ragazzo con fare provocatorio,per niente intimorito dalle zanne del demone, cosa che risultò in un ringhio ancora più nervoso.
“Ma... perché dovresti rimanere?” Intervenne Millie incuriosita: nessuno sano di mente avrebbe deciso di rimanere all'inferno di sua spontanea volontà, soprattutto un umano. Anche se l'estrema calma con cui aveva reagito agli eventi appena successi le fecero dubitare della sua sanità mentale.
“Sei per caso psicopatico?” Chiese con il volto che sperava in una risposta positiva.
“Voglio solo scoprire chi ha assunto degli assassini per uccidermi, è così strano? In più,  avevo proprio bisogno di qualcosa da fare.” Rimarcò Frank come se stesse dicendo ovvietà.
“Buona fortuna allora. Il cliente ci ha dato il lavoro in modo anonimo, quindi non abbiamo modo di sapere chi fosse. Ma anche se lo avessimo saputo, non te lo avremmo detto. Sai, i professionisti hanno degli standard.” Disse Loona in modo accigliato.
“Li abbiamo?” Chiese Millie sinceramente confusa dall'affermazione della sua collega.
“Sta zitta, Millie!”
“Beh, sarebbe stato troppo facile se fosse finita con un solo capitolo, un vero peccato.” Disse tra sé e sé il ragazzo.
Millie e Moxxie lo fissarono straniti: di che cazzo parlava?
“Hm, ho origliato la chiamata col nostro cliente e ho sentito nominare in sottofondo quello strano hotel per la redenzione. Potresti iniziare da lì.” Aggiunse Moxxie ignorando le affermazioni del suo salvatore.
“MOXXIE!” Lo sgridò Loona mostrando i denti. 
“Molto bene, c'è altro che dovrei sapere?” Chiese l'umano sbadigliando e avviandosi verso l'uscita.
“Oh, oh, ce l'ho!” Disse Millie con un'euforia decisamente fuori luogo. “ Non fare, per nessun motivo al mondo, un patto con un demone. Sai, quella storia dei patti è una di quelle poche cose su cui voi umani ci avete preso. E riguardati l'anima, so che quelle dei vivi valgono un sacco di soldi.”
“Millie, credo che dovremmo andare con lui: che io sappia gli umani non sono antiproiettile e dubito che riuscirebbe ad arrivare a pentagram city da solo.” Aggiunse il piccolo imp scherzosamente.
“Hai ragione, tesoro. Vado a prendere le mie armi!” Esclamò la ragazza saltellando felicemente verso quella che Frank dedusse fosse la sua armeria.
“Cosa?!?! Volete davvero aiutare questo idiota a farsi ammazzare?!” Urlò Loona sul punto di una crisi di nervi.
“Oh, andiamo Loona, non essere la solita brontolona.” Disse Millie uscendo dalla sala riunioni con un mp40 tra le mani. “Ho trovato questa!”
L'hellhound digrignò i denti, sfilò il libro dalle mani del suo ex bersaglio, che non mancò di mostrare un'espressione di disappunto dato che lo stava ancora leggendo, e disse: “Va bene! Fate ciò che volete, ma io non perderò tempo ad aiutare un umano fuori di testa!”
“Fai ciò che vuoi. Andiamo, signor Frank. Ti porteremo a Pentagram City senza neanche un buco in testa.” Gli sorrise Moxxie
“Pentagram City... e io che mi aspettavo un inferno alla Dante.” Ridacchiò il ragazzo: la cosa si faceva più interessante di minuto in minuto.
“Spero solo che non ci siano altri angeli.” Bisbigliò Millie leggermente intimorita.
“Non ti preoccupare, tesoro, probabilmente era solo uno sterminatore sperduto, la prossima pulizia è ancora lontana.”
La mano di Frank si poggiò sulla testa di Moxxie.
“Dovrò farti molte domande su questo posto.”  Sussurrò con un sorriso incuriosito chiudendosi la porta della I.M.P alle spalle.
Loona, ormai sola in quel che rimaneva della reception della sua azienda, prese il cadavere dello sterminatore in spalla e lo buttò nel buco dal quale era venuto.
“Lo ha ammazzato come  un insetto... se solo fosse venuto prima.” Mormorò con una punta di malinconia prendendo il telefono ed iniziando ad ascoltare della musica.




“Nota del tizio che scrive.”


Il mio primo prologo breve. Sono felice. Comunque, prima storia su habzin hotel e helluva boss, quindi spero vi piaccia, e spero che non sembri troppo forzato, anche se forse lo è per ora AH!. Ho deciso di scriverla perché... mi piace lo show... DAH! A parte le cavolate, avevo voglia di scriverla, niente di più, però ammetto di essermi sforzato per non scrivere 10 pagine di prologo AH! Consigli sono sempre ben accetti. Buon natale! Si, mi sono parato il culo col titolo, tiè! AH! 
   
 
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