Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    21/12/2020    34 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PS: purtroppo questo capitolo è uscito più lungo.
Dal prossimo saranno decisamente più corti, ve lo prometto. Scusate ancora!
 
 

Cap 2: Il Torneo Tremaghi 

 

  

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"Merida aspettami!" Aveva urlato Anna mentre tentava di afferrare il braccio della sua amica, ma l'altra aveva accelerato così velocemente da abbandonarla lungo il corridoio. Merida a quel punto girò l'angolo e si avviò verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure, sperando con tutta se stessa di non ricevere un ulteriore ramanzina da parte del professor Pitch. 
Purtroppo Anna non era mai stata una tipa atletica, anzi, non amava particolarmente nessuno sport, tranne il Quidditch, ma questo solo per sostenere le sue amiche. Così dovette fermarsi qualche istante per riprendere fiato o arrivare in ritardo sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi.
"Io...Non...S...sono fatta...Per q...queste cose..."disse tra un sospiro e l'altro. Appena rialzò lo sguardo vide di fronte a sé Orazio e Gaspare, i due custodi della scuola.
Gaspare, il più alto tra i due, la squadrò dal capo ai piedi, evidentemente seccato il solo vedere degli studenti in circolazione a quell'ora. Orazio, più basso e tozzo, si limitava a fissarla incuriosito tenendo tra le mani un mezzo panino.
"E tu che ci fai ancora qui?" domandò seccato Gaspare.
"Ecco..." la giovane drizzò la schiena e forzò un sorrisetto "Stavamo andando a lezione giusto adesso!"
Non gli lasciò il tempo di rispondere che iniziò una delle sue lunghe spiegazioni "Sì lo so, siamo in ritardo e non dovevamo, il professor Black è così severo, forse il più severo di tutti. Oh, ma non glielo dica, si arrabbierebbe ancora di più! Già mi assegnerà dei compiti extra per non essere arrivata in tempo, e magari anche per essermi fermata qui a parlare con lei. E poi.."
"Ehi ehi" la fermò l'uomo "Ragazzina, non ti ho chiesto la storia della tua vita!"
Anna serrò di scatto le labbra, sorridendo imbarazzata.
"Non si corre in questo modo, così farai dei danni e poi IO dovrò pulire!" borbottò ancora Gaspare "E poi non dovresti essere da...ehm..." si fermò per pensare effettivamente al luogo dell'incontro, dato che nemmeno lui se ne ricordava.
"Alla Sala Grande. Il preside parlava di una riunione urgente" continuò Orazio, ricevendo un'occhiataccia da parte del collega.
"Ed è quello che stavo per dire!" 
Passarono diversi secondi in silenzio, poi finalmente Anna si ricordò di quella fantomatica riunione e si batté un colpetto in testa "Giusto! Che sciocca!"
"CHE FORTUNA!" gridò una voce oltre il corridoio. Anna e i custodi si sporsero quanto bastava per vedere Merida sbucare dall'aula con un raggiante sorriso "Oggi siamo in anticipo! Non è nemmeno entrato il professore!"
Gaspare diede un'occhiataccia ad Anna, facendole cenno col capo di andarsene "Ora fila"
"Sissignori!" lei non se lo fece ripetere due volte e raggiunse la sua amica, sussurrandole la notizia mentre la trascinava via dal quell'aula.
Inutile dire che l'altra non la prese bene.
"Io Jim lo uccido!" 
Sorpassarono i due custodi e si affrettarono a raggiungere la Sala Grande, sperando che la riunione non fosse già iniziata.
"Secondo me sei troppo severo con loro..." mormorò Orazio.
In risposta Gaspare gli diede un colpo alla testa e gli rubò il panino dalle mani "E tu sei troppo rammollito!"




 

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La Sala Grande era grandiosa come al solito, addobbata con i colori delle quattro case e piena di luci e candele. Quando tutti si erano riuniti ai loro posti, il Preside Nicolas Nord si alzò e finalmente prese parola. Era un omone alto, robusto e con una lunga barba bianca. Molti lo associavano alla figura di Babbo Natale, una credenza famosa tra i babbani, ed anche se ad un primo impatto poteva risultare un po' minaccioso per via della grande stazza, era una delle persone più buone e gentili di tutta Hogwarts.
"Grazie a tutti per essere qui" iniziò col suo strano accento "Mi spiace aver interrotto lezione, ma sono certo che notizia potrà risollevare morale di tutti."
Una serie di mormorii si diffuse nella sala, mentre Hiccup cercò con la coda dell'occhio Anna e Merida al loro tavolo, senza vederle. Si scambiò un veloce sguardo con Moana Waialiki, molto amica di entrambe, lei si guardò attorno e scosse il capo, immaginando che probabilmente si fossero distratte come a loro solito. Conoscendole, potevano addirittura essersi dimenticate della riunione.
Ma prima che Nord riprendesse il discorso, un tremendo cigolio attirò l'attenzione di quasi tutti i presenti, Hiccup voltò lo sguardo e vide le porte della Sala Grande spalancarsi, la testa di Anna sbucare timidamente e dopo un breve silenzio imbarazzante, forzare un sorriso a trentadue denti, mormorando una serie di scuse talmente a bassa voce che a stento le sentiva Merida, accanto a lei.
Alcuni insegnanti, Bunnymund compreso, sospirarono pesantemente, mentre Nord non poté fare a meno di trattenere una risata.
"Scusate, scusateci! S_scusateci tanto! Eheh...Ops! S_scusate!" Anna continuò la cantilena fino a quando raggiunse il suo posto di fianco a Moana, seguita da una Merida altrettanto imbarazzata, ma che cercava comunque di nascondere il suo umore mostrando un sorrisetto forzato e setacciando il tavolo Serpeverde alla ricerca di Jim. Lo vide proprio accanto a Jackson Frost, un altro studente che conosceva bene in seguito alle diverse partite di Quidditch e ai pessimi scherzi che si facevano ogni tanto.
Una volta seduta, Anna prese un lungo respiro, notando anche gli occhi di Hans puntati su di lei e cercò di nascondere l'evidente rossore delle sue guance. Merida nel frattempo rimase ancora in piedi, socchiuse gli occhi e fece cenno a Jim che l'avrebbe pagata.
Purtroppo non fece in tempo a vedere una risposta dato che Judy la tirò subito giù per un braccio, consigliandole di smetterla: le mancava solo un'altra discussione nel bel mezzo di un discorso del preside.
Una volta passato quel momento imbarazzante, Nord riprese a parlare "Dunque. Ora che ci siamo tutti..." lanciò una breve occhiata alle due Grifondoro "Possiamo continuare discorso..." si fermò "Purtroppo questo anno niente coppa di Quidditch."
Un brusio si fece largo tra la folla e alcuni studenti, per lo più giocatori o grandi appassionati dello sport, iniziarono a lamentarsi sempre più rumorosamente, dal momento che molti speravano in una bella rivincita contro la sconfitta subita da Grifondoro l'anno scorso.
Moana guardò con la coda dell'occhio i suoi compagni di squadra e sospirò rassegnata, lei amava moltissimo il Quidditch: era grazie a quello sport che aveva potuto stringere così tanto i rapporti con Merida e gli altri Grifondoro. Al tempo fu anche parecchio sorpresa di essere stata scelta come capitano della squadra, soffiando il posto ad Ercole, il battitore migliore del loro team.
Fortunatamente Nord riprese a parlare prima che qualche indignato iniziasse ad alzare la voce "Ma non preoccupatevi. Questo anno sarà particolare" si fermò un attimo, attirando nuovamente gli sguardi incuriositi di tutti gli studenti "Hogwarts è stata scelta per ospitare grande competizione internazionale, famoso Torneo Tremaghi!"
Ed ecco che i bisbigli si fecero nuovamente risentire, ma questa volta erano carichi di entusiasmo, in particolare tra gli studenti dell'ultimo anno.
Al tavolo Serpeverde, Nick rivolse a Jack un'occhiatina "La grande sorpresa, eh?"
Lui non aveva mai sentito parlare di questo famoso Torneo, ma a giudicare dall'espressione di alcuni compagni sembrava una cosa molto importante.
Sorrise. Forse avrebbe potuto trarne un vantaggio.
"Per chi non fosse a conoscenza. Torneo Tremaghi è gara tra scuole di magia nata molti secoli fa" passò lo sguardo ai vari tavoli di ogni casa "Obbiettivo è rafforzare amicizia tra scuole. So che alcuni di voi scioccati, perché gara era stata abolita molti anni fa dopo ennesimo decesso" a seguito di quell'ultima frase, uno strano silenzio si era propagato nella sala "Per cui pensate bene ad iscrivervi, Torneo non sarà per nulla facile. Non bisogna prendere alla leggera" disse, dopo un ennesimo e breve silenzio, riprese il discorso "Questa settimana dovremo accogliere studenti e professori di altre due scuole: Beauxbatons e Durmstrang! Nostri ospiti rimarranno per tutto anno. Mi auguro dimostrate vostra ospitalità, trattandoli al meglio."
Moana notò l'espressione di Anna cambiare improvvisamente, quasi come se la notizia di quelle scuole l'avesse sconvolta.
"Ultima cosa: per vostra sicurezza, Ministero ha indetto che potranno partecipare solo studenti di ultimo anno."
Nick scosse il capo "Tzè, neanche morto ci provo!" ma Jack, seguito da Jim ed altri Serperverde, non sembravano della stessa opinione. In particolare quel montato di Gaston.
"Questo è tutto" concluse sorridente Nord, allargando le braccia per far cenno agli studenti di alzarsi "Potete andare ora, lezioni vi attendono."
Successivamente la sala si riempì di chiacchierii e una serie di frastuoni provocati dalle sedie. Anna era rimasta seduta più del dovuto senza seguire gli altri compagni Grifondoro alla prossima lezione, aveva continuato a stare nella stessa posizione, guardando un punto impreciso del tavolo.
Moana si chinò verso di lei e la scosse leggermente sulla spalla "Ehi, tutto bene?"
Quel tocco sembrò risvegliarla da tutti quei pensieri. Rivolse uno sguardo all'amica e successivamente a Merida, che le raggiunse, dopo di ché forzò un debole sorriso e si allontanò, dicendo a loro che aveva delle cose da sbrigare.
Moana la seguì con lo sguardo e dopo averla persa di vista nella fila di studenti per l'uscita, prese a parlare "E' successo qualcosa? Che le prende?"
Merida sospirò "E' complicato. Anna ha una gemella che frequenta la scuola di Beauxbatons e.."
"Un momento!" la fermò, la sua espressione si fece dubbiosa "Sorella? Da quando?"
"Da sempre. Solo che Anna non ne parla, o almeno..." le si avvicinò, quasi come per sussurrarle il segreto "Non si vedono da anni, lei sta sempre a scuola, anche durante le vacanze."
Moana sembrò non capire "Perché?"
Merida rispose alzando le spalle e spostando lo sguardo verso altri studenti "E chi lo sa..."
In effetti, Anna non le aveva mai rivelato il motivo di quell'allontanamento.
Le aveva raccontato semplicemente che sua sorella Elsa smise di parlarle fin da bambine e non aveva mai saputo il motivo. Merida ricordava di averla vista solo in vecchie foto e all'apparenza le era sempre sembrata una ragazza normale, non riusciva proprio a comprendere questo astio verso una persona buona come Anna, motivo per cui aveva sempre preferito evitare il discorso. Anche perché conoscendosi, non si sarebbe fatta sfuggire un commento poco felice, vedendo come Elsa la faceva soffrire.
"Non so se è un bene che sua sorella venga ad Hogwarts" sbuffò.
A lei non andava giù l'idea di vedere nuovamente la sua migliore amica di pessimo umore e sapeva che con la presenza di Elsa, Anna avrebbe cercato in ogni modo di attirare la sua attenzione, fallendo ancor prima di iniziare.
Moana non parve della stessa opinione "Una persona non smette improvvisamente di parlarti senza un vero motivo, non ti pare?"
A differenza delle altre, lei era figlia unica, quindi non poteva comprendere appieno i sentimenti di Anna, ma voleva essere positiva e forse questo Torneo sarebbe stata una buona occasione per poter far riappacificarsi.
Merida sbuffò nuovamente, soffiandosi via qualche ciuffo dalla fronte, evidentemente non la pensava al suo stesso modo "Come ti ho detto, non so molto" ma non fece in tempo a voltarsi per prendere la sua roba che la voce di Jack immobilizzò entrambe.
"Peccato che non ci sia il Quidditch! Avrei voluto ancora vedere le vostre bellissime chiome arcobaleno!" disse con una lieve risata, spettinando amichevolmente i loro capelli. 
"Simpatico come sempre, Frost" si lamentò Moana.
"Scommetto che ti brucia ancora la sconfitta!" Merida gli lanciò un'occhiatina trionfante, portando le mani ai fianchi. Jack, in tutta risposta, finse una stretta al cuore con la mano destra, mentre con l'altra sembrò tener qualcosa dietro la sua schiena "Così mi ferisci rossa. Pensavo fossimo amici!"
"Gli amici non si umiliano di fronte a tutta la scuola."
"Dai, non fare la permalosa. Secondo me il blu ti donava!" successivamente puntò gli occhi chiari su Moana, tirando fuori un sorrisetto dispiaciuto "Non posso dire lo stesso di te col verde, mi spiace."
"Quanta gentilezza, Jack..." si limitò a dire l'altra.
"Coraggio, lo sapete che mi piace stuzzicarvi, ma in realtà vi voglio bene."
"Noi no" rispose schietta Merida, anche se dall'espressione degli altri due non parve così convincente. Jack amava fare gli scherzi, lo aveva conosciuto proprio durante la preparazione di uno di quelli al primo anno. Erano diventati buoni amici, ma con gli anni nuove amicizie ed attività li avevano separati. Ad aggravare il loro rapporto era stato anche il Quidditch: entrambi si erano appassionati così tanto che la competizione aveva sempre avuto la meglio, incentivando anche la moltitudine di scherzi tra le due case.
Un po' le dispiaceva non essere più amica sua come prima, ma quando quei pensieri prendevano il sopravvento, Jack subito rimediava con uno dei suoi stupidi scherzi e di colpo ogni senso di colpa svaniva.
"Quindi... Possiamo sotterrare la bacchetta di guerra e magari in onore della nostra amicizia, potresti prestarmi gli appunti di Aritmanzia?" detto ciò, finalmente fece mostrare da dietro la schiena la sacca di Merida con all'interno i libri per la prossima lezione. La rossa si stupì per non essersene accorta e immediatamente si gettò verso di lui, strappandogli la borsa dalle le mani "Non ci provare! E poi perché chiedi a me gli appunti?!"
Jack la guardò beffardo, portandosi poi le mani in tasca "Hai ragione. In effetti sei anche peggio di me in quella materia."
A quel punto lei tirò fuori la bacchetta dalla tasca della tunica e fissò il ragazzo con uno strano luccichio negli occhi "Conto fino a tre Jack, poi ti rovino... Uno... Due..."
"Okay okay me ne vado!" esclamò, scattando verso il suo gruppetto di amici.
Merida lo vide scappare e una piccola idea le balzò nella mente. Si guardò prima attorno, sperando non ci fossero altri insegnanti, ma per fortuna c'era solo il professor Tuck: l'insegnante di Erbologia. Era un uomo dall'aria sempre solare, calvo, ben robusto e direttore della Casa Tassorosso. Lo vedeva parlare con alcuni ragazzini del secondo anno e comunque era troppo distante per poter accorgersene in tempo.
Si strinse le spalle ed agitò nuovamente la bacchetta per lanciare l'incantesimo, ma in quel momento sentì appoggiare una mano sulla sua spalla. Appena si voltò vide Moana fissarla seria "Non farlo."
Merida forzò un sorriso innocente, ricordando all'amica l'atteggiamento di Jack poco prima "Dai, sarebbe solo uno scherzo..." 
"Non fare come lui" disse schietta.
"Ma..."
"Sii più matura" Moana sembrava nettamente più calma rispetto a lei. Non che trovasse gli atteggiamenti di Frost divertenti, ma quello scherzo sarebbe stato preso come una sfida e in breve tempo sarebbe potuta scoppiare una vera e propria faida. L'ultima cosa che voleva era abbassare ulteriormente i punti della sua casa per colpa dell'impulsività della sua amica. Le teneva fermo il braccio e dopo diversi secondi, finalmente la vide rilassare le spalle e annuire debolmente.
"D'accordo. Sarò più matura" disse piano, senza nascondere il broncio.
Moana poté tirare un sospiro di sollievo. Per fortuna lei era una delle poche, assieme ad Hiccup, a riuscire a frenarla. Anche Judy dettava un certo potere di persuasione, ma solo perché sapeva essere ancora più cocciuta e testarda di lei.
Non avrebbe mai voluto assistere ad un litigio tra loro due.
Lanciò una breve occhiataccia a Jack che inaspettatamente sembrava essersi tranquillizzato, lo vedeva chiacchierare amichevolmente con due suoi compagni di casa, Nick e Eugene. 
Ma stranamente lo sguardo furbetto del ragazzo attirò nuovamente la sua attenzione. Jack parlava con Eugene, posando successivamente i loro sguardi su Merida. La vicenda la insospettì parecchio.
"Io ora vado, devo passare a restituire un libro in biblioteca" Moana la vide aprire la sua sacca per cercare l'oggetto in questione ed improvvisamente collegò i puntini, purtroppo non fece in tempo ad avvertirla che dell'acqua gelida le esplose in faccia, bagnandola completamente dal capo ai piedi.
Si propagò uno netto silenzio.
Sia lei che Merida erano in uno stato pietoso. Rimasero ferme nella loro posizione, con gli occhi sgranati, braccia aperte, capelli e tunica completamente infradiciati e un'espressione sconvolta in viso. Per fortuna c'erano ben pochi studenti nella sala, ma da quell'esplosione era ben sicure che presto ne sarebbero arrivati altri, incuriositi.
E loro sarebbero finiti nei guai.
"Che sta succedendo qui?!" urlò Il professor Tuck, dando un'occhiata al macello combinato.
Moana si scambiò uno sguardo con Merida e successivamente spostò la sua attenzione su Jack. Non lo vedeva divertito come a suo solito, forse perfino lui aveva capito l'enorme guaio in cui si era appena cacciato.
Non l'avrebbe passata liscia, non questa volta.
Puntò nuovamente l'attenzione sulla compagna, ma non si disse nulla, bastò quel semplice sguardo per capire cosa fare.
Al diavolo i punti della casa.
"Vai" sussurrò, mentre riduceva gli occhi a due fessure.
Merida annuì ed alzò la bacchetta, voltandosi minacciosamente verso il gruppetto "Non riderai più Frost quando dovrai vomitare lumache!"
"Ehi ascolta, non pensavo fosse così forte!" disse Jack, cercando di soffocare le risate nel vedere entrambe le Grifondoro ridotte in quello stato. 
Era davvero dispiaciuto, ma le loro espressioni non gli permettevano di scusarsi come si doveva.
Ma più Merida si avvicinava a lui, più il suo sorrisetto si faceva meno spavaldo. Tentò di boccheggiare qualcosa, ma l'altra sembrò non ascoltarlo minimamente. Anche Moana tirò fuori la bacchetta, avvicinandosi a loro, probabilmente con l'intenzione di bloccarlo per impedirgli di scappare e far lanciare all'amica quella fattura.
"Morirai" sussurrò Eugene, allontanandosi di qualche passo da lui per sicurezza.
"Non credo che questa volta ti aiuterà la stanza delle necessità" aggiunse Nick.
Era dispiaciuto per il suo amico, ma in effetti se l'era cercata.
Aveva stuzzicato le Grifondoro sbagliate. Dopo Judy, erano quelle che lui temeva maggiormente di scontrarsi.
Jack si sentì davvero in trappola: questa volta sarebbe morto sul serio.
Poi, come se Merlino avesse ascoltato le sue suppliche, le urla del professor Tuck distrassero le due ragazze abbastanza a lungo da potergli permettere di scappare.
"Signorina Waialiki, signorina Dumbroch! Dove pensate di andare?"
"Addio!" urlò Jack, fuggendo così veloce che perfino Nick si stupì della sua agilità.
"Oh no tu non scappi!" Merida con uno scatto rimase alle sue calcagna, lasciando Moana da sola con l'insegnante. Tra le due, lei era decisamente quella più diplomatica, mentre Merida aveva sempre preferito un approccio diretto. La ramanzina l'avrebbe ricevuta volentieri più tardi: doveva fermare Jack e fargliela pagare prima che si rintanasse ai sotterranei. Questa volta aveva superato ogni limite.
Quando ormai i due si furono allontanati, Nick si rivolse nuovamente a Eugene "Dieci galeoni che questa volta la Dumbroch lo manda in infermeria."
"Ma non siete amici?" domandò l'altro, tirando fuori i soldi.
L'altro si strinse le spalle "E quindi? Siamo amici, ma sono realista."




 

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Finite le lezioni, Hiccup aveva varcato l'entrata della Sala comune di Corvonero, dove vide diversi gruppetti di studenti intenti a parlare ancora di quella notizia. Era sicuro che fino all'arrivo delle due scuole se ne sarebbe discusso ancora per molto.
Vide Belle leggere un libro accanto al focolare, e forse per evitare di dover ancora parlare di quella gara decise di farle compagnia. Almeno avrebbe conversato su qualcosa che non fosse il Torneo Tremaghi.
"Ehi" salutò e le si sedette accanto, ma non fece in tempo a parlare che subito Belle iniziò la discussione:
"Allora, che ne pensi del Torneo?"
Lui inarcò un sopracciglio "Anche tu? Sul serio?"
La Corvonero alzò le spalle e chiuse leggermente il libro "E' parecchio interessante, e poi mi piace l'idea di vedere nuovi studenti. Se fossi rimasta in Francia con mio padre sarei andata a Beauxbatons, per questo sono così curiosa."
Hiccup le sorrise: ormai conosceva Belle da diversi anni dato che fu una delle prime della sua casa con cui fece amicizia "Allora sei giustificata."
"Vivevi in Norvegia prima di trasferirti qui, giusto? Avrai frequentato il primo anno a Durmstrang, quindi."
"Si. Dopo..." ma in quell'istante si fermò, indeciso o meno se continuare a parlarne "...Dopo la vicenda di mia madre, gli affari per mio padre non andarono bene. Avevamo bisogno di ricominciare una nuova vita da un'altra parte. La Scozia sembrava perfetta."
Belle gli posò una mano sulla spalla e gli mostrò un sorriso rassicurante. Lei era una delle poche a conoscenza di quello che la sua famiglia dovette passare. Anche se non sapeva completamente la storia, aveva sempre preferito cercare di evitare di parlarne dato che questo sembrava farlo soffrire ogni volta. 
Oltre a lei solo Merida ed Anna ne erano al corrente.
"Scusa, non avrei dovuto tirar fuori l'argomento."
"Ehi non preoccuparti, posso parlarne" le sorrise Hiccup, ma l'altra non sembrò comunque convinta e fece per cambiare discorso quando un altro compagno si unì a loro.
"Eccomi Belle, scusa il ritardo!" si affrettò a dire il ragazzo, sedendosi accanto ai due e solo allora accorgersi della presenza di Hiccup "Oh, ciao amico!"
"Ciao Guy" lui forzò un debole sorriso che tuttavia non riuscì a nascondere l'umore di poco fa, tanto che perfino l'altro se ne rese conto e rivolse poi uno sguardo alla ragazza "E' successo qualcosa?"
"Niente di importante" disse frettolosamente la giovane "Tu piuttosto, dov'eri finito? Dovevamo vederci per studiare Erbologia."
Guy arrossì appena, cercando di sviare il suo sguardo "Lo so, ma vedi...Mi sono visto con Hip per una cosa e..."
"Ah...Capisco" Belle si portò una mano sulla bocca per trattenere una risatina, cosa che fece ulteriormente imbarazzare l'amico "Quando le chiederai una volta per tutte di essere la tua ragazza? Alla riunione dei trent'anni?"
"Spiritosa..." la stuzzicò lui "Ci vuole tempo!"
Lei guardò Hiccup, per poi tornare a fissare Guy "D'accordo. Ma non metterci una vita come un'altra persona di mia conoscenza. Le persone non aspettano in eterno."
I due rimasero in silenzio, scambiandosi una fugace occhiata.
"Cosa intendi?" chiese ingenuamente Hiccup.
"Nulla, testone" si limitò a dire Belle.
Il suo amico era un ragazzo molto intelligente, ma non poteva dire lo stesso per le faccende d'amore.
Le scappò una risata nel vedere le espressioni dubbiose dei suoi due amici, così per uscire da quella situazione tentò di cambiare discorso. Si guardò attorno, dando un'occhiata a tutti gli studenti in Sala Comune "Non siete nemmeno un po' curiosi per questo Torneo?"
Hiccup annuì, seguito a ruota da Guy "Certo che lo sono. Ma non capisco perché parlarne in continuazione! Tanto inizierà verso Ottobre!" 
Belle sbuffò divertita, aprendo nuovamente il libro per riprendere la lettura "Che noioso che sei, Hiccup."
"Ah si?" la guardò "Questo noioso probabilmente parteciperà!"
La notizia attirò nuovamente l'attenzione dei due ragazzi e Belle non poté fare a meno di posare il suo libro e alzare di scatto il capo verso di lui.
"Dici sul serio?" domandò stupito Guy.
Hiccup si limitò a fare le spallucce "Mio nonno vinse un'edizione quando era giovane, quindi mio padre vorrebbe che partecipassi e..."
"E tu devi sempre fare quello che ti dice tuo padre?" dallo sguardo la ragazza non sembrava per nulla favorevole.
"E' una situazione difficile..." si limitò a dire "Mio padre vuole che mi faccia...Valere. Vuole che dia fiducia."
"Lo so. Ma non devi rischiare tu per questo" esclamò Belle.
"Ha ragione" la soccorse Guy "Se vieni scelto non ti potrai di certo cambiare idea!"
Lui li fissò incerto "E' complicato."
"E' pericoloso" disse schietta la ragazza "Davvero Hiccup, pensaci bene. Non sarà facile."
Lui si passò una mano sulla nuca e sospirò "Avrò tutto il tempo per pensarci. Ma sinceramente, se non fosse per la mia famiglia, non so se lo farei."
"E allora non farlo" concluse poi Belle "Ti puoi far del male sul serio. E ti prego..." si chinò leggermente verso di lui "Frena Merida: le ho già visto brillare gli occhi alla notizia del Torneo" detto ciò riprese in mano il libro ed iniziò a sfogliare velocemente le pagine "Quella ragazza è così impulsiva..."
A quelle parole Hiccup dovette trattenere una risata. Aveva notato anche lui il sorriso di Merida non appena il preside aveva annunciato la gara ed era assolutamente convinto che avrebbe partecipato, probabilmente con l'intenzione di dimostrare il suo valore.
Amava le sfide e di sicuro per un Torneo simile non si sarebbe limitata ad essere solo una spettatrice. E questo fatto, tuttavia, fece spegnere pian piano il suo sorriso e a farlo preoccupare sul serio.



 


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"Quell'idiota..." aveva borbottato Moana mentre camminava a passo svelto lungo il corridoio, si era passata una mano tra i capelli fradici sotto gli sguardi divertiti di alcuni studenti. Probabilmente Eugene aveva diffuso la notizia di quella specie di bomba d'acqua nella Sala Grande e inoltre il suo pessimo stato di sicuro non incentivava il silenzio.
Il professor Tuck si era limitato a farle un bel discorsetto e dopo avergli spiegato che la colpa non era sua e di Merida, ma di quel tonto di Jack Frost, l'insegnante le disse che se ne sarebbe occupato lui stesso.
Ma Moana sapeva che Tuck non era un tipo così severo. Fosse stato per il professor Bunnymund, Jack probabilmente avrebbe aiutato Ralph, il custode delle chiavi di Hogwarts, per tutto l'anno, con ovviamente l'obbligo di fare i lavoretti più rognosi.
Non scorreva buon sangue tra lui e Bunnymund, merito soprattutto del giovane Serpeverde che sembrava voler concentrare la maggior parte degli scherzi in sua presenza, quasi come se lo facesse di proposito. Forse era proprio per questo che non si sarebbe mai aspettata uno scherzo simile in presenza del professor Tuck.
Sperava davvero che Merida gli lanciasse quella fattura: per una volta sarebbero state loro a fargliela pagare per i suoi stupidi scherzi infantili.
Nel frattempo, un paio di ragazze del quinto anno la osservavano senza smettere di ridacchiare. Moana le fulminò con lo sguardo quanto bastò per farle allontanare il più in fretta possibile.
Oggi non era decisamente giornata.
"Nuovo look?"
Si voltò talmente veloce che con i capelli colpì in faccia il povero Jim. Vedendolo poi arretrare e starnutire però, non riuscì a trattenere una risata "Scusa, non l'ho fatto apposta!" 
"Sei una pessima bugiarda" mormorò il ragazzo, asciugandosi la faccia.
"Ti serva da lezione: non si sbuca alle spalle delle persone."
"Sei tu che ti sei spaventata, coraggiosa Grifondoro" la punzecchiò lui, dopodiché la squadrò, cercando poi di soffocare una risata "Dimmi, come..."
"Frost..." sospirò secca.
"Immaginavo" Jim si passò una mano sul viso, sviando lo sguardo per non dover ridere ulteriormente "Tu e la Dumbroch siete le sue vittime preferite, dovreste fare qualcosa."
"Ho liberato la bestia rossa" disse seria, incrociando le braccia "Mi auguro gli stia lanciando qualche fattura per farlo smettere."
"Crudele... Mi piace!" disse divertito, appoggiandosi con la schiena contro il muro "Allora... A parte questo spiacevole, ma divertente incidente..." cercò di ignorare l'occhiataccia della ragazza e continuò "Tu parteciperai?"
Quella domanda la prese di sorpresa. Lo stupido scherzo di Jack le aveva fatto dimenticare completamente il Torneo Tremaghi. In effetti, dopo che il preside lo annunciò, tra l'incidente con l'acqua e la storia di Anna, non ci aveva minimamente pensato.
Tornò poi a fissarlo, forse in parte sospettosa "E tu?" chiese, avvicinandosi.
Jim rispose al suo sguardo "Te l'ho chiesto prima io."
"E io te lo chiedo adesso." 
Lui si strinse le spalle "Certo che partecipo."
"Non hai paura dei rischi?" 
"Ancora meglio, non credi? E poi..." per un breve istante sembrò davvero pensarci su, come se ci fosse dell'altro "...Potrebbe servire."
L'espressione della ragazza si fece più curiosa "Cosa intendi?"
Ma Jim sembrò ignorarla questa volta "Ora tocca a te."
Moana era tentata di incalzare, ma con gli anni aveva imparato a conoscerlo abbastanza bene da capire che non sarebbe servito a molto.
Nonostante il pessimo rapporto con molti Serpeverde, si trovava sempre bene con lui, avendo anche parecchi interessi in comune tra cui il Quidditch. Stranamente era stato proprio Jim a consigliarle di partecipare alle selezioni, notando un giorno come era riuscita a schivare un bolide gettato al di fuori del campo.
"Coraggio!" continuò allora ad insistere.
Moana fece per rispondere, quando la sua attenzione venne attirata da una ragazza dai lunghi capelli biondi intenta a parlare col preside. Vista la distanza non poté sentire la discussione, tuttavia la sua espressione sembrava tutt'altro che tranquilla. Nord le aveva posato le mani sulle spalle, dicendole qualcosa, forse per farla calmare.
Si era concentrata così involontariamente in quella scena che aveva attirato pure l'attenzione dell'amico, che si era voltato anche lui per osservare i due discutere.
"La conosci?"
La Grifondoro scosse debolmente il capo "Non credo di averla mai vista, a dire il vero."
A quel punto l'espressione di Jim cambiò, ricordandosi probabilmente di chi fosse "Deve essere la Tassorosso nuova. Beh...Più o meno. Quella arrivata l'anno scorso da chissà dove."
Moana lo guardò stupita "Vedo che sei informato!" 
Lui alzò fieramente il capo "So parecchie cose. Ma a dire il vero sono voci di corridoio: Alcuni dicono che sia stata adottata dal preside, altri dicono che sia stata espulsa da diverse scuole ed è per questo che non si sa molto sul suo conto. Altri che sia una spia sotto copertura mandata dal Ministero della Magia!"
Quell'ultima frase fece ridere ulteriormente la Grifondoro "Una spia?"
Anche Jim non fu da meno "Alcuni hanno parecchia immaginazione!" dopo di ché, con uno scatto drizzò la schiena e superò a passo lento la ragazza "Allora... Non me lo vuoi proprio dire?"
Probabilmente riferendosi alla discussione di prima sul Torneo.
Moana tornò a fissarlo "Perché sei così insistente?"
"Sono solo curioso" si giustificò, iniziandole a girarle attorno "Sei il capitano della squadra di Quidditch, te la cavi bene con gli incantesimi, sei atletica... Voglio sapere se ho una chance in più per essere scelto dal Calice."
Lei finse uno sguardo amorevole "Oh, come sei gentile. Quindi mi temi."
"Ora non esagerare. Sei tu che dovresti temere me."
L'altra si limitò a scuotere il capo, mentre lo osservava allontanarsi.
"Se partecipi fammelo sapere."
"Ti recapiterò un gufo!" rispose lei con ironia. 
Jim rise e si limitò a farle cenno con la mano per poi tornare a lezione. Moana gli diede un ultima occhiata, ma si vide passare davanti proprio la strana ragazza di poco prima. La sua espressione non sembrava per nulla cambiata, anzi, pareva ancora più pensierosa. Forse le parole del preside non erano servite a molto.
Le dispiacque comunque vederla in quello stato, pur non conoscendola.
Chissà cosa la faceva preoccupare così tanto. 

 

~~~~ ~~~~ ~~~~ ~~~~



Questa volta forse Jack se l'era cercata davvero. Sarebbe dovuto andare dritto a lezione di Aritmanzia senza fiatare ed invece aveva preferito stuzzicare le sue amiche per il puro gusto di creare un bel battibecco. Forse non era pienamente sicuro di piacere a Moana, ma una parte di lui era convinta di essere ancora in buoni rapporti con Merida. In effetti gli mancava la loro amicizia di un tempo e sperava che forse quest'anno sarebbero potuti tornare in buoni rapporti, non avendo il Quidditch di mezzo. Ma lui aveva rovinato tutto, ed ora si ritrovava in una fuga contro la morte. Se non fosse intervenuto l'insegnante a quest'ora sarebbe a vomitare lumache in infermeria.
Cercò di scavalcare la fila di studenti lungo il corridoio, ma per via dell'agitazione, sbagliò strada ed invece che dirigersi verso i sotterranei dove sarebbe stato al sicuro nella sua Sala Comune, aveva continuato il percorso fino ad arrivare al cortile della Torre dell'Orologio. Per fortuna non vide nessuno se non uno strano ragazzo con un gufo seduto su un muretto.
Per qualche istante pensò di averla seminata, ma le urla di Merida lo paralizzarono nuovamente. Si voltò giusto per notare in lontananza la chioma rossa della ragazza avvicinarsi il più in fretta possibile.
"Sono morto. Sono morto. Sono morto" pensò.
Lo avvertiva.
Stava sentendo l'odore della sua paura. 
Come nel regno delle creature magiche, solo che in quel momento lui era la pecora e Merida l'Ungaro Spinato.
Non vedendo altre vie di fuga, si gettò dietro un cespuglio proprio accanto a quel ragazzo Tassorosso, facendolo sobbalzare, ma non abbastanza da farlo andar via.
"Ehm..." il giovane si chinò leggermente verso di lui "Ti chiederei se hai perso qualcosa, ma non mi sembri alla ricerca di un oggetto."
Jack si alzò quanto basta per fargli un lieve cenno col capo "Se passa di qua una Grifondoro, capelli rossi, sguardo omicida....Io-non-ci-sono."
L'altro lo guardò confuso, ma i suoi dubbi svanirono non appena vide la figura della giovane ragazza ancora zuppa e con uno sguardo decisamente furibondo, il viso rosso quasi come i suoi capelli. La vide correre a per di fiato oltre il cortile, fino a dirigersi nuovamente all'interno delle mura della scuola.
Quel solo sguardo fece paralizzare anche l'innocente Tassorosso, capendo ora lo stato d'animo di quel ragazzo: probabilmente se lo avesse trovato non ne sarebbe uscito vivo.
"Se n'è andata" bisbigliò.
"Sul serio?" non che non si fidasse delle sue parole, ma Jack preferì comunque attendere qualche minuto in più per sicurezza.
"Ma che le hai fatto?" chiese sconvolto il biondino, ridendo nel vedere il Serpeverde uscire da quello scomodo cespuglio completamente ricoperto di foglie "Quello sguardo metteva i brividi! Mai fare arrabbiare una ragazza cosi!"
"Ora lo so" ridacchiò Jack, togliendosi con una manata alcune foglie dai suoi capelli "Ma passerà. Siamo amici."
L'altro inarcò le sopracciglia "Sicuro? Se tratti così i tuoi amici, come ti comporti con i nemici?"
"E va bene..." sospirò, alzando le mani in segno di resa "Ammetto che questa volta ho un tantino esagerato." 
"Non è con me che ti devi scusare!" 
"Ci tengo alla mia vita, grazie" gli sorrise, porgendogli la mano in segno di saluto. "Comunque Io sono Jackson, ma gli amici mi chiamano Jack."
"Kristoff" rispose l'altro, stringendogli la mano "Jack vale anche per i salvatori? Direi che me lo sono meritato."
"Te lo concedo" disse lui "Ma che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione?"
"Anche tu se per questo..." ribatté il biondino. 
Jack si lasciò sfuggire una risatina. Quel tipo iniziò fin da subito a stargli particolarmente simpatico "Io stavo fuggendo per salvarmi la vita. La tua scusa?"
"Il mio amico Sven si comportava in modo strano e volevo accertarmi stesse bene."
L'altro inarcò un sopracciglio "Sven?"
"Il mio gufo" fece Kristoff, alzando lievemente il braccio per mostrare il piccolo animale.
A quel punto il Serpeverde ebbe come un'illuminazione "Ohhh ma certo! Tu sei il tipo strano che parla con i gufi."
Non era la prima volta che lo vedeva, ma non aveva mai avuto occasione di parlargli: sembrava sempre un ragazzo così solitario e da quello che si diceva in giro, passava parecchio tempo alla Guferia.
Piuttosto strano anche per gli standard di Hogwarts.
"E tu sei il tipo che ha fatto togliere tanti punti alla propria casa l'anno scorso" esclamò divertito Kristoff, pungendolo nell'orgoglio.
Questa volta Jack non poté fare a meno di alzare le spalle e sospirare "Touché!"
Strano o meno, gli sembrava simpatico.
Fece nuovamente per ribattere quando sentì dei passi avvicinarsi al cortile, inizialmente pensò al ritorno di Merida, ma poi si rese conto di un arrivo ben peggiore: il diabolico Professor Black, seguito a ruota da quel brontolone di Bunnymund.
"Oh no!" pensò preoccupato Jack.
Probabilmente lo stavano cercando per metterlo in punizione e se già quei due erano molto severi presi singolarmente, assieme sarebbero stati devastanti. Lo avrebbero punito peggio di quando aveva congelato la cucina durante le feste di natale al terzo anno.
Provò a spostarsi di nuovo nei cespugli, ma nella foga fece cadere anche Kristoff e il piccolo Sven dietro al muretto.
"Che stai facend..."
Jack gli tappò la bocca, facendogli cenno di stare zitto. Kristoff si calmò solo quando sentì le parole dei professori in sottofondo.
"Bunnymund vedi di calmarti" sospirò Pitch, facendo fermare l'insegnante a pochi metri dai ragazzi.
"Credi davvero che sia stata una buona idea ammettere quel Torneo?" chiese l'uomo.
"Credo che Nord sappia quello che fa" rispose freddamente Pitch.
Kristoff e Jack si scambiarono uno sguardo, finché una vocina alle loro spalle li fece sobbalzare.
"Cosa state combinando vuoi due?" 
Immediatamente si voltarono e videro Judy osservarli di sottecchi. Jack istintivamente la prese per un braccio e la attirò vicino a loro, facendole cenno di zittirsi e anche Kristoff glielo imitò, attirato anche lui da quel discorso. Judy avrebbe voluto ribattere, ma i seguenti dialoghi degli insegnanti presero la sua completa attenzione.
"Sai bene che sta cercando di tenere tutti al sicuro, più di questo non possiamo fare" continuò Pitch.
L'altro si portò una mano sul capo, sospirando "Lo so. Potrebbe non avverarsi... Potrebbe non tornare..."
Pitch diede un veloce sguardo alla scuola, tornando poi a fissare il collega "Lo farà..."
Bunnymund non sembrava convinto "Se la profezia si avverasse..." 
"Possiamo sempre tentare di cambiarla" disse serio Pitch.
"E come?! Non sappiamo nemmeno chi..."
Sfortunatamente il discorso venne interrotto dal volo di Sven. Kristoff e Jack si sporsero troppo e il povero gufetto dovette allontanarsi per non rischiare di rimanere schiacciato tra i due. Ma seppur trattandosi solo di un gufo, questo attirò stranamente l'attenzione di Pitch, che iniziò ad avanzare verso il loro nascondiglio. Judy prontamente tirò fuori la bacchetta e con un veloce gesto pronunciò l'incantesimo di disillusione, rendendoli invisibili.
Questo bastò per sviare quella fugace occhiata dell'insegnante, finché non venne nuovamente richiamato da Bunnymund "Torna a lezione adesso e...Hai ragione, più di questo non possiamo fare. Dobbiamo avere fiducia in Nicholas."
Pitch annuì, allontanandosi dal gruppo "Lo vorrei davvero." 
Una volta accertati che la zona fosse libera, Judy sciolse l'incantesimo, facendo tirare un lungo sospiro di sollievo ai presenti.
"Grazie mille" esclamò Kristoff.
"Ottimo tempismo, Judy!" disse Jack, dandole una pacca sulla spalla.
La Grifondoro sorrise trionfante, ma ripensare al discorso di prima le spense l'entusiasmo "Voi cosa ne pensate?"
I due si scambiarono un'occhiata in silenzio.
"Non avete proprio niente da dire?" incalzò.
Kristoff si grattò nervosamente il capo, tirando un ennesimo sospiro "Non saprei, non abbiamo sentito poi molto."
"Credete che stessero parlando delle prove del Torneo?" domandò curioso Jack "Dopotutto ci sono stati dei decessi e forse sono preoccupati che si possa ripetere."
Judy si portò una mano sul mento e scosse debolmente il capo "Non credo. Non si riferivano a qualcosa come delle prove, ma a qualcuno."
A quel punto alzò il capo, puntando gli occhi da uno all'altro "Credete che possa aver a che fare con.."
Come se avesse intuito, Jack la bloccò ancor prima di finire "Ma figurati!"
"Perché no?" domandò lei "Potrebbe tornare..." ripeté quelle frasi dette da Bunnymund.
Ma in risposta ricevette un ennesimo silenzio da parte di entrambi.
"L'ultima volta c'è stata una guerra magica, lo sapete" continuò lei.
Ma Jack dovette trattenere una risata "Andiamo. Non è che tutto deve ricondursi a quella stupida guerra magica."
"Stupida?" esclamò sconvolta, avvicinandosi pericolosamente verso il ragazzo e fissandolo furente "Hai idea di quanto sia stata pericolosa? Quanti maghi e streghe sono morti nel tentativo di salvare non solo il mondo magico, ma anche il mondo dei babbani?!" sembrava davvero alterarsi per questo.
In apparenza Judy era davvero piccolina di statura, arrivava giusto al petto di Jack, eppure riusciva a tirare fuori una grinta così potente da far dimenticare la sua altezza.
L'altro si limitò a rispondere al suo sguardo, attirando la preoccupazione del povero Kristoff che si gettò subito tra i due per separarli "Non credo che volesse davvero offendere."
Sarà stato il suo tono, ma Judy sembrò calmarsi un pochino, forse perché vedeva in Kristoff una persona con cui poter davvero discutere senza litigare.
Dopotutto era un Tassorosso.
"Comunque sia, non abbiamo sentito abbastanza per poter dare un giudizio" continuò lui.
Judy annuì e lo stesso fece Jack.
"Eccoti qua!" urlò Merida, avvicinandosi minacciosamente verso il gruppo e agitando la bacchetta contro il Serpeverde "Ora vedrai..."
"Merida fermati!" le ordinò l'altra, posizionandosi inaspettatamente di fronte al ragazzo. Quel gesto sorprese entrambi.
"Judy!" si lamentò Merida, indicandosi con un veloce gesto della mano i capelli zuppi "Come puoi difenderlo?!"
Jack mostrò un sorrisetto beffardo "Spiacente rossa, non puoi attaccare un prefetto!"
Quell'affermazione la fece infuriare ancora di più e prendendola come una sfida personale, agitò la bacchetta per poter pronunciare la fattura, ma Judy le urlò nuovamente di fermarsi.
"Non adesso!" esclamò severa, lanciando un'occhiataccia ad entrambi, e quello sguardo li fece stranamente zittire. 
Merida rilassò le spalle e si avvicinò lentamente verso di loro, mentre nel frattempo Judy si voltò verso i due ragazzi "Qualunque cosa sia, tenete gli occhi aperti. Se vedete o sentite qualcosa di strano, avvertitemi."
"Cosa, esattamente?" disse confuso Jack "Siamo in una scuola di magia, qui tutto è strano."
"Quel discorso non mi è piaciuto" Judy aggrottò le sopracciglia ed abbassò leggermente lo sguardo, assumendo una posizione pensierosa "Non so cosa stia succedendo, forse ha davvero a che fare col Torneo o magari no. Ma qualunque cosa sia, se fa preoccupare in questo modo due insegnanti come loro, tanto innocuo non è!"
"Ha ragione" ammise Kristoff, guardando poi Jack e dopo diversi secondi anche lui annuì.
"D'accordo, forse non hai tutti i torti, carotina."
Judy tentò di ignorare quello spiacevole nomignolo.
Jack e Nick erano davvero fatti della stessa pasta.
"Non parlatene con nessuno" dopodiché puntò nuovamente gli occhi sul Serpeverde "E soprattutto tu: non parlarne col tuo amico Nick, né con nessun altro, ci siamo intesi?"
Lui fece per ribattere ma la ragazza gli si avvicinò, alzandosi leggermente in punta di piedi "Sul serio."
"D'accordo. Te lo prometto" si limitò a dire, mostrando un lieve sorrisetto.
Iniziava a pensare che le ragazze Grifondoro fossero troppo intimidatorie per i suoi gusti.
Merida si era limitata ad osservare il terzetto scambiarsi quei dialoghi.
"Ora torniamo alle lezioni, tutti quanti" detto questo Judy si voltò verso la rossa e le fece cenno di andare. Merida invece si avvicinò a lei e Jack, domandando cosa fosse accaduto di così grave e l'amica le promise che più tardi, in Sala Comune, le avrebbe raccontato tutto.
"Ma zitta, mi raccomando" disse piano, come se avesse ancora paura che Pitch o Bunnymund potessero tornare da un momento all'altro "Non dirlo a nessuno, né ad Hiccup, e soprattutto ad Anna. Meno persone sanno di questa faccenda, meglio è."
"D'accordo..." sbuffò l'altra. 
Non le piaceva tenere i segreti, in particolare con i suoi amici più cari, ma vedendo l'espressione di Judy e gli strani sguardi che si scambiarono Jack e quel ragazzo Tassorosso, per una volta poteva fare un'eccezione.


 

~~~~ ~~~~ ~~~~ ~~~~



"E' permesso?" domandò Anna, mentre a passo lento aveva varcato la soglia dell'aula. La stanza si trovava in cima alla Torre Nord del castello, dove si accedeva tramite una botola con una scala a pioli, sembrava piuttosto in disordine, con alcune tazze sparse tra i tavoli, diversi libri lasciati svogliatamente per terra e sedie spostate via. Se non fosse sicura che si trattasse dell'aula di Divinazione, l'avrebbe presa per la camera di uno studente disordinato.
Incuriosita aveva iniziato a guardarsi attorno, sperando di trovare qualche traccia della folle insegnante di quell'aula e poi la vide. 
Per un breve istante pensò al peggio: la trovò completamente immobile, distesa sopra una grossa poltrona rossa con la bocca aperta. Per fortuna poi notò il petto alzarsi ed abbassarsi, segno che almeno respirava. 
Odie, chiamata da tutti gli studenti Mama Odie, era una vecchietta molto eccentrica e nonostante fosse cieca come una talpa, si ostinava ancora ad insegnare. Il preside Nord aveva tentato più volte di consigliarle la pensione, dato che ormai i suoi metodi erano alquanto vecchi e la sua memoria con gli anni iniziava seriamente a vacillare, ma nonostante tutto non aveva mai voluto rinunciare ad Hogwarts. Ormai per tutti era diventata una sorta di mascotte. 
Sarebbe stato strano non averla attorno, perfino per lei che non frequentava le sue lezioni.
Osservandola dormire in quello stato, Anna le si avvicinò un po' riluttante, schiarendosi la voce per cercare di attirare la sua attenzione, ma nulla: il tutto sembrava inutile dato il forte russare della vecchietta. Allora tentò nuovamente di richiamarla e questa volta con un tono di voce più alto "Mi scusi, professoressa Odie!"
"Ah! Cosa? Chi va la?!" urlò, facendo arretrare di qualche passo la giovane Grifondoro.
"S_sono Anna Arendelle!" esclamò "Faccio il settimo anno di Grifondoro e..."
"Oooh! Finalmente!" a quel punto la donna sembrò come se si fosse ricordata di qualcosa e prontamente rivolse un sorrisetto alla ragazza "A dire il vero aspettavo un'altra persona, ma forse non è ancora giunto il momento" afferrò prontamente un bastone accanto alla poltrona e a piccoli passi fece per allontanarsi dalla sua postazione, sotto lo sguardo stupito della ragazza.
"Chi...Chi stava aspettando?" chiese, incredula.
"Ogni cosa a suo tempo ragazza" la liquidò con un veloce gesto della mano "Coraggio, dimmi cosa ti turba. Non frequenti il mio corso, ma di sicuro hai qualche domanda da farmi."
Lo sguardo di Anna si fece ancora più confuso "A dire il vero sarei qui per un consiglio. Vede, ultimamente faccio dei sogni assurdi e..."
"Sogni? Sii più specifica cara. E ti prego reggi questi!" Anna riuscì ad afferrare appena in tempo una serie di libri che la vecchietta le gettò addosso e mentre cercava di non farli cadere, Odie ne prese uno tra la pila e glielo consegnò.
"Sfoglia questo, nel frattempo prendo una tazza."
Purtroppo per lei, Anna non aveva mai avuto molta forza nelle braccia e sfortunatamente la pila di libri cedette nek giro di pochi secondi. Dopo essersi scusata, Anna aprì il libro che le diede l'insegnante ed iniziò a sfogliare alcune pagine, vedendo che all'interno erano indicati vari significati dei simboli del tè.
"Allora, di cosa parla questo tuo sogno?" domandò Odie mentre la faceva accomodare su una sedia.
"Oh beh...Vede non so di preciso cosa sia."
Ma nel frattempo la donna le porse la tazzina di porcellana con dentro del tè "Coraggio, bevi."
"Ma io..."
"Vuoi conoscere il tuo futuro? Bevi!" le urlò.
Anna non se lo fece ripetere una terza volta e diede qualche sorso alla tazza.
Era contenta di non aver scelto Divinazione come materia facoltativa: quella professoressa non sembrava avere tutte le rotelle al proprio posto. 
Qualche istante dopo Odie le tolse la tazza di mano, anche in maniera piuttosto brusca e sembrò analizzarla. Anna si domandò cosa effettivamente stesse cercando dal momento che non aveva nemmeno una buona vista.
"Il sogno è sempre lo stesso?" chiese, senza staccare lo sguardo dal fondo di quella tazzina.
La Grifondoro annuì timidamente, abbassando di poco il capo "E' lo stesso da settimane... O significa qualcosa, o sto seriamente impazzendo."
"I sogni possono nascondere delle verità!" disse Odie, girando la tazza in senso orario e capovolgendola in un piattino.
"Sul serio?"
L'altra le rivolse un piccolo sorrisetto "O quello o stai davvero impazzendo! Ahahah!"
Anna le lanciò un'occhiataccia, ben tentata da alzarsi ed andarsene, tuttavia la successiva espressione dell'insegnante la lasciò parecchio interessata "Che le prende?"
"Mmh...Non bene..." mormorò, posando la tazzina di fronte alla ragazza, la giovane la prese delicatamente tra le mani ed iniziò ad osservarla con più attenzione, sperando di trovare qualche indizio che la aiutasse con quei sogni.
Osservando con calma quelle foglie, riuscì a scorgere finalmente una figura.
"Sembrerebbe una...Falce?" cercò poi di riprendere in mano il libro di prima per controllare la simbologia "E' una cosa negativa, vero?"
"Significa un buon raccolto."
"Oh..." non seppe effettivamente che altro dire, non le sembrò una visione così tremenda dopotutto.
"O... Pericolo di morte."
Ecco.
Questo non avrebbe voluto saperlo.
"M_Morte?" ripeté agitata, alzandosi di scatto dalla sedia "Si...Significa che sto per morire? Per Merlino...Ed ora che faccio?! E come? Quando?! Il mio sogno indicava questo?!" Iniziò a girare ripetutamente attorno all'insegnante, boccheggiando frasi sconnesse e diventando quasi della stessa tonalità del suo colore di capelli.
Non le piaceva. Non le piaceva per nulla.
Alla fine Odie le posizionò il bastone davanti per impedirle di camminare oltre "Calmati ora! Le foglie del tè non sono mai precise."
Il volto della Grifondoro sembrò rilassarsi un pochino "Quindi potrebbe anche non avverarsi?"
"Oh no si avvererà eccome!" esclamò l'insegnante "I miei metodi sono della vecchia scuola, ma funzionano sempre!"
"Ma..."
"E' il destino cara, qualunque cosa tu faccia, non puoi cambiarlo. Ma puoi decidere come affrontarlo."
Purtroppo questo nom agevolò l'umore di Anna.
Ma un barlume di speranza si fece largo tra i suoi pensieri "Potrebbe...Potrebbe essere collegato? Crede che il mio sogno voglia avvertirmi del pericolo?"
"E' una possibilità" annuì Odie. Ma la breve gioia di Anna venne nuovamente distrutta dalle parole successive "O il tuo sogno potrebbe rappresentare il pericolo." 
L'altra alzò nuovamente il capo verso di lei "Non potrei saperne di più? Io..."
"Le previsioni sono sempre vaghe" disse Odie "In tutti i miei anni mi è sempre stato difficile capirle con esattezza, soprattutto ora che dovrei solo andare in pensione, ma se lo possono scordare! Da qui non mi muovo neanche morta!"
A quel punto la giovane restò in silenzio, cercando di riflettere attentamente su cosa fare.
Purtroppo le successive frasi di Odie la preoccuparono maggiormente.
"Il lato positivo è che potrebbe non essere rivolto a te. Potrebbe essere qualcuno a te vicino."
Quelle parole la fecero sobbalzare e in quel momento Anna ebbe davvero paura.
Era preoccupata per la sua incolumità, ma sarebbe stata peggio se quella visione si fosse rivelata fatale per qualcuno a lei caro.
Non sapeva cosa fare o a chi rivolgersi e Odie non le disse altro, limitandosi a raccomandarle di fare attenzione e di chiederle consiglio ogni qual volta ne avesse bisogno. Ma lei non si sentiva al sicuro, non con quei terribili pensieri nella mente.
Se fosse capitato qualcosa ai suoi amici, non se lo sarebbe mai perdonata.


 

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ANGOLO AUTRICE:
Eccoci col secondo capitolo! 
Allora, mi spiace non aver dato più parti ad Anna, ma purtroppo ho dovuto dare spazio ad alcune faccende e soprattutto presentare un pochino di più Jim ma soprattutto Moana, dato che nel primo capitolo era stata solo nominata, cosi ne ho approfittato e li ho fatti conversare.
E' apparso anche Kristoff finalmente, in tempo per creare un gruppetto con Judy e Jack.
Almeno finalmente abbiamo il primo Tassorosso nella long.
Inutile dire che seppur mi diverta a scrivere le scene di Merida e Jack che discutono, in questa fic saranno più propensi ad essere solo amici.
Iniziano pian piano i piccoli misteri, sia tra gli insegnanti che tra i personaggi, anche se comunque siamo ancora agli inizi.
Il professor Tuck è ovviamente Fra Tuck nel film "Robin Hood", umanizzato come gli altri. Ho pensato fosse una buona idea dal momento che nel cartone è un tasso, così l'ho immaginato come insegnante di Erbologia e direttore della casa Tassorosso. Per Orazio e Gaspare è stato un caso, ho visto il film giorni fa ed ho immaginato questo piccolo intervallo con loro come custodi, ho fatto fare anche una piccola comparsata a Guy (dei Croods), dato che tra poco esce il due, l'ho sempre immaginato Corvonero.
Scusate per il papiro, mi sono resa conto troppo tardi che era davvero lungo e avrei dovuto dividerlo in due parti. I prossimi saranno più corti lo prometto xD
Unica nota che mi scoccia è aver reso Elsa ed Anna gemelle, purtroppo mi servivano entrambe al settimo anno, ho dovuto fare questo piccolo cambiamento, anche se alla fine non pesa più di tanto.
Al prossimo capitolo vedremo finalmente i nuovi studenti.
Ringrazio comunque chi spenderà del tempo per leggerla!


 

" Buone Feste! "

 
~A presto!~  
  
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