21/12/2020
5 recensioniContesto: indefinito (idealmente tra S1e S2)
Genere: introspettivo, malinconico
Personaggi: Grogu, Din Djarin
Avvertimenti: metafisico (?), missing moment, PoV Grogu, flashfic
[377 parole]
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Rosso.
Rosso, e una macchia di nero. Non solo nero – castano scuro, profondo. Grogu lo vede, nitidamente. Lo sente non appena immerge un dito nel flusso che li unisce. Rosso e nero e castano nascosti dal grigio. Calore immerso nel freddo – ma il grigio vibra di rosso e canta sottile con ogni battito. Il grigio non c'è davvero. Grogu lo vede, lo tocca con mano, ma non lo sente. Non sa perché lui si ricopra di grigio. Perché nasconda il rosso che li rende così simili. Grogu riesce comunque a vedere e sentire oltre il grigio: è trasparente, può attraversarlo, non lo ferma. Oltre c'è un bambino, rannicchiato per terra. Rosso, una macchia di nero, due pozze castane. Il battito sottile si fa tamburo, esplosione assordante che rimbomba nel metallo. Tuoni di paura che scuotono il mondo. E poi, di colpo, tacciono. L'eco si spegne, si attenua, si perde nell'aria – e quando Grogu prova a capirne il perché trova... verde. Ogni volta. Segue quel flusso, vi si immerge, lo rincorre attraverso vie invisibili e approda sempre nello stesso punto. Una goccia verde di calma, racchiusa nel grigio, scossa dai tuoni, ammantata dal rosso. Grogu sa che quello è lui. Se stesso. E come ogni volta che si ritrova, Grogu sorride. Si salva. Punta le mani contro quel volto grigio e freddo. Lo chiama piano, destandolo. Un altro rombo affatto minaccioso scuote l'aria, sussulta e riverbera metallico sotto di lui con una stilla di rosso brillante ad animarlo. Una risata, un buffetto lieve sul mento. «Grogu?» Dada. Il verde si allarga riempiendo il petto di entrambi, si mescola al rosso e tende la mano al bambino rannicchiato in fondo al grigio. E lui la afferra, e scappa via dal grigio, verso il cielo. Blu, unito a un altro rombo rassicurante. Grogu sente le vertigini in fondo allo stomaco, piacevoli. Rimane coi palmi verdi piantati contro il grigio lucido – e oltre vede lo sprazzo di nero spettinato, la mezzaluna candida, e il castano liquido che lo abbraccia muto. Sa che anche stavolta quel grigio rimarrà lì dov'è, a nascondere il bambino in rosso. Ma non ha bisogno di vederlo. Poggia la piccola fronte contro il grigio. L'ha già salvato, e continuerà a farlo ogni volta. |
Note dell'Autrice:
Su'cuy, vode an! (su, iniziamo le lezioni di Mando'a! ♥)
Questo era... un esperimento. Un grosso esperimento. Chiamiamolo un tentativo di scrivere dal punto di vista di un bambino, che ha però cinquant'anni, e che per giunta è sensibile alla Forza. Quindi sono entrata un po' (tanto) nel metaforico, e ho sfruttato la sinestesia tra colori ed emozioni, cercando di cavarne fuori qualcosa di decente :') Spero che il risultato sia comprensibile, in linea di massima. Io taccio, e aspetto vostre interpretazioni.
Ah, l'idea è scaturita dalla fanart che fa da banner alla storia: l'autrice è sempre shima_spoon, la trovate su instagram e fatevi il favore di seguirla e mipiacciarla, non ve ne pentirete ♥ Invece, non sono riuscita a rintracciare l'artista della fanart in chiusura. Se qualcuno l* conosce, batta un colpo, e aggiungerò i credits.
Ogni feedback è bene accetto, come sempre ♥
Un grazie a quella Cosa della mia Guascosa Miryel per sopportarmi/supportarmi quando entro in crisi mistica, e a tutti coloro che continuano a leggere assiduamente le storie che partorisco su questa testolina di beskar, in particolar modo AMYpond88 ♥
-Light-