Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Epic JP    21/12/2020    2 recensioni
(Non sto partecipando a qualche challenge o fandom indette da qualche gruppo perché non ho la più pallida idea su come fare queste cose XD) (Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei grato)
Questa storia avrà luogo in questo periodo. O meglio, avrà luogo negli ultimi giorni dell'anno. L'idea sarebbe di pubblicare un certo capitolo (che tratterebbe del compleanno di Hinata) il 27. Non so dire con che cadenza caricherò e non so dire se farò in tempo a scrivere QUEL capitolo prima del 27... in ogni caso, ci proverò lo stesso. Scritto questo, introduciamo la storia.
Verso la fine di Dicembre, Naruto e Hinata progettano di festeggiare in un modo diverso dal solito ma una missione in arrivo per Naruto minaccia di mandare tutto all'aria. Ma nessuno può sapere in che modo l'Universo percepisce e reagisce quando accadono certe cose.
Buona lettura e (mi auguro) recensimento. Ci saranno anche immagini cover per ogni capitolo, alcune fatte dal sottoscritto e altre no. ENJOY!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 1: Coincidenze Fortunate

 

Si avvicinavano gli ultimi giorni dell'anno e il Villaggio della Foglia aveva già iniziato a ricoprirsi di una soffice e lucida copertura bianca. Il freddo si faceva sentire, ma le faccende giornaliere degli adulti e l'entusiasmo dei bambini facevano sì che il tempo passasse fluido senza che nessuno si fermasse a considerare quanto freddo facesse o che indumento conveniva usare per uscire. Le mamme portavano a spasso la prole che si divertiva a creare pupazzi e sculture di neve che poi venivano distrutte dai loro stessi creatori per avere munizioni da usare in qualche simpatica guerra a palle di neve. I commercianti sfruttavano le ore di luce per vendere quanto più possibile a qualche eventuale turista per partire in vantaggio quando avrebbe avuto luogo l'asta simbolica di fine anno. Un evento in cui si comprava di tutto e di più facendo l'offerta migliore e che garantiva un pasto caldo a tutti i meno fortunati del Villaggio e di tutto il Paese del Fuoco. Tale evento faceva parte dei festeggiamenti per la fine dell'anno e l'inizio di quello successivo. Molte persone iniziavano a prepararsi economicamente e anche psicologicamente già mesi prima che le festività iniziassero e il flusso di turisti in arrivo dai villaggi minori del Paese non faceva altro che incoraggiare questa tendenza.

 

Per altri soggetti la situazione era diversa, molti cittadini di Konoha prendevano parte al tutto semplicemente perché era un'occasione di passare qualche ora in allegria e spensieratezza con amici e parenti. Si trattava principalmente dei ninja e dei semplici civili non impegnati in mansioni economiche. Tuttavia questo non faceva di certo diminuire il flusso di persone per la strada. I sopracitati ninja potevano permettersi di prendere delle scorciatoie saltellando di tetto in tetto, ma la maggior parte della popolazione non aveva tali capacità.

 

E poi anche un ninja poteva preferire fare quattro passi lontano dal centro per riflettere o schiarire le idee senza impegnare energie per saltare di qua e di là. Come nel caso di Naruto Uzumaki, l'Eroe del Villaggio e della Quarta Guerra Ninja.

 

Il biondo procedeva lentamente lasciando dietro di sé una pista di neve compattata dal suo peso mentre alcuni pensieri non esattamente allegri gli ronzavano in testa. Non è che fosse triste o si sentisse solo: ormai non viveva più nel vecchio appartamento che lo aveva visto crescere fino a pochi anni prima, adesso la sua residenza era una bella casa dotata di tutti i comfort e dello spazio che una famiglia potrebbe richiedere ed era felicemente sposato con la donna che aveva scoperto di amare da quasi due anni, Hinata Hyuuga.

 

Il motivo del suo malumore era dovuto al colloquio che aveva avuto pochi minuti prima col suo ex maestro ed ora Hokage, Kakashi. Sarebbe dovuto andare in missione nel Paese del Vento ma non al Villaggio della Sabbia. Un impegno improvviso del superiore aveva impedito di continuare a ricevere informazioni e lui sarebbe dovuto tornare qualche ora più tardi per finire quello che era stato iniziato. Non poter rivedere Gaara gli dispiaceva ma la cosa che lo buttavi giù più di tutto era il fatto di dover partire entro pochi giorni.

 

Si sarebbe sicuramente perso i festeggiamenti per la fine e l'inizio dell'anno ma, cosa ancora più grave, non avrebbe potuto festeggiare il compleanno di Hinata insieme a lei. Non aveva intenzione di rifiutare il lavoro che gli sarebbe stato affidato ma conciliare lavoro e vita sentimentale era diventato difficile. E non si trattava semplicemente di diventare più forte o di imparare una nuova tecnica per sconfiggere qualche nemico, qui erano in gioco forze di natura superiore.

 

Quando viveva da solo non si era mai posto tali problemi, non avere impegni con altre persone offre tanto tempo libero e andare in missione con dei compagni era la cosa migliore che un tipo col suo passato avrebbe potuto chiedere. Le cose si erano fatte un po' più complicate quando aveva iniziato ad uscire con la ragazza: a volte avrebbe davvero preferito vedere un paio di occhi perlacei piuttosto che pestare un branco di ladruncoli in un paesino di provincia ma il senso del dovere e l'abnegazione della fidanzata gli avevano sempre dato la spinta necessaria per eseguire il suo dovere di ninja e rappresentante del suo Villaggio.

 

Adesso che era sposato le cose si erano fatte ancora più difficili. Era vero che l'Hokage faceva del suo meglio per... disturbarlo il meno possibile, ma a volte la sua presenza era qualcosa di insostituibile. L'uomo era talmente assorto nei suoi pensieri che arrivò davanti alla soglia di casa prima ancora di accorgersene, i suoi piedi si erano quasi mossi in automatico e lo avevano portato a destinazione. Si era fermato ad un paio di passi dalla porta, ovviamente aveva le chiavi ma non era quello il problema, la vera domanda era come avrebbe fatto a dire alla moglie che presto sarebbe partito e non sarebbe tornato prima di... una settimana? Kakashi aveva detto una settimana o due?

 

Smettendo di tormentarsi inutilmente con questi pensieri, Naruto sospirò rilasciando una nuvola di vapore che si dissolse quasi con la stessa velocità con cui si era formata e diede un paio di colpi al legno della porta. Poteva sempre essere possibile che Hinata fosse uscita con le amiche per fare un po' di shopping, quando era uscito tre ore prima non si erano messi d'accordo su orari o luoghi. Le sue speranze si infransero quando sentì dei rumori provenire dall'interno. E tuttavia, la semplice presenza della sua dolce metà gli fece sparire il broncio che aveva in faccia.

 

La porta si aprì e la donna che lo aveva inseguito per buona parte della vita si presentò a lui con addosso un corto vestito con colori focosi terminante in una corta gonna, le spalle erano libere e non indossava altri indumenti come calze o sciarpe. Evidentemente il riscaldamento in casa non era stato staccato quel giorno. Lei aveva visto dallo spioncino chi fosse e reagì di conseguenza: dopo aver spalancato la porta gli si lanciò addosso pronunciando una frase che, per loro, era diventata quasi rituale: “Okaerinasai, Naruto-Kun!”

 

Anche se non era la prima volta che succedeva, la mossa colse di sorpresa il maschio che, col collo avvinghiato dalle braccia della donna, dovette fare qualche passo indietro prima di recuperare l'equilibrio. Ma questo non fece sparire il sorriso che gli era apparso, al contrario, ricambiò l'abbraccio appena ricevuto rispondendo per le rime: “Se non faccio attenzione ogni volta che rincaso vedrai che prima o poi finiremo a terra a causa di queste tue uscite.”

 

Lei ridacchiò socchiudendo un momento gli occhi: “Ma a te piace quando faccio così.”

 

“Questo è vero.”

 

“È andato tutto bene? C'è qualche novità?”

 

“Beh...” Lui usò una mano per grattarsi la nuca mentre lei rifocalizzava lo sguardo sul suo volto senza però lasciarlo: “...ci sarebbe una cosa di cui dovremmo parlare ma... può attendere.”

 

“Ne sei sicuro? Dal tono che hai usato, sembra si tratti di qualcosa di serio.”

 

Lui fece in fretta a riacquistare il sorriso e a cambiare tono: “Potrebbe esserlo, ma mia moglie ha la priorità su tutto per me.” Si scambiarono un sorriso ed un tenero bacetto sulle labbra prima di rientrare. Tirare fuori l'argomento si sarebbe rivelato più arduo del previsto per Naruto, da giorni i due stavano discutendo su come passare quegli ultimi giorni di Dicembre. Gli anni scorsi avevano festeggiato il compleanno di lei in mezzo agli amici e alle bancarelle fra scherzi e battute. Era conveniente e anche vantaggioso che la portatrice del Byakugan compisse gli anni durante i festeggiamenti del Villaggio, eliminava il grattacapo di trovare un modo per festeggiare in modo adeguato: cosa c'è di meglio degli amici, del buon cibo, di un caleidoscopio di stand e di una miriade di fuochi d'artificio per fare una festa?

 

Quest'anno però i due avevano deciso di fare le cose in modo diverso, la ragazza aveva suggerito di fare un viaggio. Solo loro due. Invece di passare gli ultimi giorni dell'anno insieme a tutti i loro amici e conoscenti, per una volta avrebbero fatto qualcosa di alternativo. L'idea era piaciuta anche a lui e avevano anche i soldi per permettersi di realizzarla. Inutile dire che, nell'immediato, Hinata aveva mostrato grande gioia per l'approvazione della sua idea da parte del marito e, nei giorni successivi, si era iniziato a dare un'occhiata a delle nuove organizzazioni chiamate Agenzie di Viaggi. In sostanza si trattava di gente che, in base alle richieste ricevute, trovavano un luogo adatto ai propri clienti per passare del tempo via da casa.

 

La lunga pace aveva portato alla nascita di tutta una serie di nuove occupazioni ed innovazioni in tutti i campi. Non solo in quello medico (come entrambi avevano avuto modo di constatare qualche anno prima) o in quello edilizio, ma anche in settori apparentemente estranei ai conflitti come quello alimentare. Da qualche anno erano apparsi piatti e pietanze di cui nessuno aveva mai sentito parlare come gli Hamburger. E anche i trasporti si erano evoluti, adesso spostarsi da un Villaggio all'altro o da un Paese all'altro richiedeva molto meno tempo grazie ad una sorta di lungo verme metallico chiamato treno.

 

In ogni caso, sia Hinata che Naruto si erano procurati una marea di brochure e dépliant che mostravano un'infinità di posti adatti a passare delle vacanze. E poi, usando dei criteri come filtro, avevano iniziato a smistare il mucchio e la quantità di carta era considerevolmente diminuita. In un caso costava troppo, in un altro ci voleva troppo per arrivare, una volta non c'erano più posti, in un altro caso non era disponibile una camera per due... sembrava quasi che una coppia di sposini non potesse godersi una vacanza senza avere qualche brutto pensiero.

 

Eppure la speranza era davvero l'ultima a morire.

 

I due si diressero verso il soggiorno e sul tavolo c'erano delle carte. Dopo essersi accomodati ed aver bevuto un bicchiere d'acqua, la principessa ne scelse una: “Credo di aver finalmente trovato il posto che fa per noi: non costa tanto, ha delle camere libere adatte a noi e non è neanche troppo distante da Konoha.”

 

Naruto mostrò dell'interesse per la presentazione: “E dove sarebbe questo posto?”

 

“Si tratta del Villaggio di Enotorc, una località balneare del Paese del Vento.”

 

“Balneare? In questa stagione? Siamo in inverno, che ci andiamo a fare al mare?”

 

“Me lo ha suggerito Ino. Dice che ci è andata in viaggio di nozze con Sai e che lì il clima è bello tutto l'anno. Magari è a causa dell'ambiente circostante.”

 

“Mh. E cosa ci sarebbe da fare?”

 

Hinata sorrise mostrando il dépliant al marito: “Sembra che il Villaggio sia nato apposta per i turisti, ci sono vari alberghi ed hotel, spiagge attrezzate per i bagnati, fondali mozzafiato, acque cristalline e anche un piccolo entroterra collinare con distese di prato e piccole foreste ideali per le escursioni.”

 

“Wow... è scritto tutto sul foglietto o stai riassumendo quello che ti ha detto Ino? Perché sembra che ci siano davvero un sacco di cose.”

 

La donna sorrise inclinando la testa di lato: “Un po' una e un po' l'altra cosa. Come ho detto, la proposta è arrivata da Ino ma mi sono comunque informata facendo qualche telefonata.”

 

“E...” Lui abbassò lo sguardo apparentemente intento a leggere qualcosa ma temendo quello che avrebbe dovuto dire fra poco: “...ci sono posti disponibili per noi? Ricordi l'ultimo posto che abbiamo visto, vero? Sembrava perfetto e poi abbiamo scoperto che in questo periodo non accolgono turisti.”

 

Lei ridacchiò innocentemente: “Ho già chiamato, ci sono vari alberghi che soddisfano i nostri bisogni e, curiosamente, in questa stagione sono più aperti che mai.”

 

Lei gli prese le mani fra le proprie e gli donò un nuovo sorriso solare: “Pensa a quanto sarà speciale, tutti i nostri amici staranno qui con la neve e il freddo mentre noi ci godremo il sole al mare! Non lo trovi fantastico?”

 

Internamente, Naruto si sentì male: -E adesso come faccio? Guardala, non vede l'ora di partire con me per quest'avventura mentre io dovrò stare via in missione... probabilmente le spezzerò il cuore ma devo dirle la verità ora. Altrimenti più tempo passerà e peggio sarà.-

 

Hinata vide il marito sfuggire al suo sguardo e sospirare un paio di volte, gli avrebbe chiesto cosa non andasse ma lui agì prima di lei. Senza guardarla in faccia e con ancora le mani giunte, lui parlò con tono sepolcrale: “Sarebbe fantastico, davvero. Ma... non credo che potremo farlo.”

 

Gli occhi della corvina si spalancarono ma lei decise di non fermarsi senza ricevere una spiegazione, era certa che lui ne avesse una: “P-perché dici questo?”

 

Il maschio trovò la forza di riportare i suoi occhi azzurri verso quelli perlacei di lei: “Il maestro Kakashi sta per mandarmi in missione. Non mi ha ancora dato tutti i dettagli ma... dovrò partire in pochi giorni e... non so neppure se riuscirò a tornare per il tuo compleanno.”

 

“...” Lei rimase in silenzio e lui lo interpretò come il sintomo di una rottura dentro di lei. Le strinse con una certa forza le mani mentre riprendeva la parola: “Ascolta, sappiamo entrambi che niente mi renderebbe più felice che passare il tempo con te. E... fare questa vacanza insieme mi aveva entusiasmato. Avrei davvero voluto farlo ma...”

 

“Naruto-Kun.”

 

Lui si bloccò tenendo le labbra dischiuse mentre lei nascondeva gli occhi sfruttando la pendenza della sua fronte e i capelli: “Non fa niente. Il Villaggio è più importante di un compleanno, potremo sempre rifarci l'anno prossimo, non è così grave.”

 

Lui vide le candide mani di lei scivolare via dalle sue come l'acqua di un fiume scivola sui ciottoli levigati del suo letto ma rimase comunque incapace di replicare. Le avrebbe proposto di rifiutare l'ordine dell'Hokage, Kakashi avrebbe capito che strappare via un uomo dalla sua vita coniugale in un periodo doppiamente festivo sarebbe stato ingiusto ma la conosceva bene abbastanza da sapere che lei avrebbe ribattuto a tale offerta mettendo sul piatto il dovere di uno shinobi e il bene del Villaggio. Più avvilito di quanto non lo fosse dieci minuti prima, si alzò ed iniziò a preparare la tavola mentre la moglie iniziava a preparare il pranzo.

 

- - -

 

Il pasto fu consumato in silenzio, Naruto non osò dire neanche una parola e Hinata... non dava dei veri e propri segnali, non sembrava affranta dalla notizia che il marito sarebbe andato via da Konoha perdendosi tutto quello che era in programma in quei giorni. L'impressione era che avesse semplicemente accettato i fatti, il marito doveva andare in missione per conto dell'Hokage? Bene, il marito sarebbe andato in missione. A differenza di tutte le altre volte, non ci furono scambi di battute o effusioni affettive fra i due mentre rimettevano tutto a posto. Non ci furono scambi di baci e bacetti o accidentali schiaffetti sui glutei. Niente di niente. Fu solo quando il biondo dovette uscire per tornare dall'Hokage che i due si scambiarono un saluto senza calore.

 

Dentro di lui, Naruto non sapeva cosa fare e con chi prendersela.

 

- - -

 

“Chiedo scusa per il disturbo di questa seconda chiamata, accomodati pure.” Naruto era tornato all'ufficio dell'Hokage e adesso non ci sarebbero state interferenze. Ma, anche se il corpo reagiva agli impulsi esterni, come l'invito a sedersi, che venne eseguito, la mente di Naruto era fissa sullo sguardo spezzato della moglie. Di conseguenza, anche se le parole di Kakashi venivano sentite senza nessun problema, l'attenzione del ninja era solo in parte focalizzata su di lui.

 

“Si tratta di una missione dalla doppia natura, dovrai proteggere una persona senza però farti scoprire. Potrebbe essere classificata come spionaggio ma non sarebbe spionaggio convenzionale.”

 

“...non devo essere assolutamente visto, quindi?”

 

“Non necessariamente. Se riesci a trovare una scusa credibile che non faccia nascere sospetti nel soggetto, non ci saranno problemi. Ovviamente quella sarebbe un piano B, se non verrai scoperto sarà ancora meglio.”

 

Il ninja annuì impassibile: “Chi sarebbe il soggetto?”

 

Kakashi mostrò la foto di un uomo sulla trentina: “Si tratta di un inviato del Daimyo. Passerà alcuni giorni in un Villaggio nel Paese del Vento per concludere alcuni affari economici e politici. Ha una sua scorta ovviamente, ma il Daimyo ha chiesto comunque un intervento da parte di Konoha. Per maggiore sicurezza.” La risposta fu un altro cenno di assenso: “E come mai serve tanta sicurezza? I nostri due Paesi non sono alleati e in pace?”

 

“Ufficialmente sì, ma in gruppo ci sono sempre degli elementi in disaccordo. Fra tutto quello che è successo prima e dopo la Guerra, non c'è stato il tempo materiale di cementare la nostra alleanza e il Daimyo teme che qualcuno potrebbe approfittare della situazione prendendo in ostaggio il suo uomo per creare tensione o per chiedere un riscatto.”

 

“Capisco.” Si decise a fare la domanda che gli sarebbe inferto la ferita più dolorosa: “E... quando dovrò partire e quanto tempo starò via?”

 

L'altro si raddrizzò sulla sedia incrociando le dita delle mani: “Fra due giorni dovrai partire per il Villaggio in questione, ti fornirò io il biglietto per il treno e una prenotazione in albergo.”

 

A queste parole, un sopracciglio di Naruto si alzò: “Perché devo andare in treno e stare in albergo? Non posso andare e trovare un alloggio per i fatti miei?”

 

“Perché sarà più veloce e comodo per te. Inoltre avere una camera nello stesso stabile del soggetto potrebbe aiutarti a tenerlo d'occhio senza destare troppi sospetti.”

 

Il biondo annuì di nuovo: “Ho capito. E... quanto tempo mi toccherà stare via?”

 

“Beh, sono stato informato che l'inviato si tratterrà fino ai primi giorni del nuovo anno perciò...”

 

La frase lasciata in sospeso venne comunque capita: “D'accordo. Ci sono altre cose che dovrei sapere? Non so... altri dettagli che mi sarebbero utili?”

 

“Mi servirà un rapporto sulle attività dell'uomo che sorveglierai. Ti fornirò di un computer portatile dotato di un sistema per mandare messaggi. L'ideale sarebbe di fornirmi un rapporto ogni due giorni al massimo. E cerca di non tralasciare nulla. Non che a me importi più di tanto ma il Daimyo desidera conoscere ogni particolare.”

 

Il tono e la scelta di parole fecero sfuggire una breve risatina al biondo: “Immagino che più scriverò e meglio sarà, giusto?”

 

Il ninja mascherato sospirò: “È di aiuto sapere che chi hai davanti ti capisce al volo.”

 

Pensando che l'ultima sentenza servisse a chiudere il discorso, Naruto si alzò in piedi ma evidentemente Kakashi non aveva ancora finito: “Aspetta, non ti ho ancora dato il nome del Villaggio dove devi andare.”

 

Il figlio di Minato sollevò di nuovo il sopracciglio, stavolta con costernazione: “Perché dovrei saperlo? Come potrebbe aiutarmi?”

 

“Dal momento che dovrai mimetizzarti e, parlando per esperienza personale, so che non sei il migliore in questo campo, conoscere le usanze del luogo potrebbe darti un aiuto in più. Se conosci il nome del Villaggio potrai sfruttare questi due giorni per fare qualche approfondimento.”

 

Il più giovane emise un altro sospiro grattandosi la fronte, non solo non poteva passare i prossimi giorni con sua moglie, gli sarebbe anche toccato studiare le usanze di un posto che non avrebbe mai più rivisto: “...Sentiamo questo fantomatico nome...”

 

“Il Villaggio di chiama Enotorc.” L'ultima parola fece accendere una lampadina nella testa del biondo, quello che aveva appena detto non era il nome del...

 

“Come... come ha detto che si chiama?”

 

“Enotorc. E-N-O-T-O-R-C.”

 

Chiunque si fosse trovato in quella stanza al posto di Kakashi si sarebbe sorpreso o addirittura scandalizzato vedendo la reazione di Naruto, ma il maestro conosceva bene il suo ex allievo e, quando il biondo iniziò a ridacchiare nervosamente, attese con calma la replica che arrivò dopo pochi secondi: “...È un Villaggio balneare, vero?”

 

“Sì.”

 

“E in questo periodo dell'anno fa caldo, vero?”

 

“Sì.”

 

“Ed è un posto che vive di turismo, vero?”

 

“Sì.”

 

“E...”

 

“Se permetti, avrei io una domanda. Conosci già il posto, giusto?”

 

L'altro prima annuì ancora con aria allibita e poi, senza neanche chiedersi perché stava parlando di quell'argomento con qualcuno al di fuori del suo nucleo familiare, raccontò all'Hokage tutto quello che era successo poco prima a casa con Hinata e tutti i progetti che avevano fatto e di quanto si fosse sentito male nel dover dare alla moglie la brutta notizia.

 

Eppure si stava ancora rivelando la testa quadra che conoscevano tutti: “Quindi conosci il posto e quello che si fa da quelle parti. Non ti viene in mente nient'altro?”

 

“Ehm... non saprei, dovrebbe?”

 

“Naruto, tu e tua moglie programmavate di passare una vacanza nello stesso posto dove tu devi recarti per una missione.”

 

“Sì.”

 

“E ti serve qualcosa per... giustificare la tua presenza se dovessi essere scoperto.”

 

“Sì.”

 

“E mi hai appena spiegato che ci siete entrambi rimasti male perché non potevate partire a causa della missione che avresti dovuto compiere.”

 

“Sì.”

 

Il maestro sospirò chiudendo gli occhi per qualche secondo: “E ora che abbiamo fatto il punto della situazione, non ti viene in mente nulla?”

 

Dapprima l'altro occupante della stanza si grattò il mento assorto in una qualche profonda riflessione filosofica e... dopo una trentina buona di secondi, gli occhi gli si spalancarono.

 

La reazione successiva fu più consona al suo temperamento: fece un salto gridando di gioia e sollevando i pugni in alto, Kakashi non si scompose minimamente. Invece attese con calma che il ninja si calmasse per fare una semplicissima e banalissima domanda: “Ti entusiasma tanto il nome o hai capito di poter unire l'utile al dilettevole?”

 

“Entrambe le cose! Solo che...” Si grattò di nuovo i capelli spinosi leggermente imbarazzato: “Lei ha detto che mi fornirà il biglietto e la camera ma... come facciamo se c'è anche Hinata?”

 

Il ninja dai capelli argentei scosse la testa ridacchiando. Potevano passare gli anni, potevano essere imparate nuove tecniche, si poteva aumentare la potenza o il controllo del proprio potere ma certa gente non cambiava mai. Rivolgendo di nuovo lo sguardo verso il suo vecchio allievo, Kakashi disse l'unica cosa che avrebbe avuto senso: “Vai a casa ad informare Hinata, Naruto. Tu e lei avrete la vostra vacanza.”

 

- - -

 

Arrivò davanti a casa in un baleno ma non bussò, la felicità e l'eccitazione erano tali che non ce la faceva proprio a stare fermo ad aspettare. Inserì la chiave nella serratura e la porta venne aperta e chiusa in due secondi, nel momento in cui Hinata sentiva il suono dell'uscio in movimento, il marito l'aveva già raggiunta. E lei ebbe giusto il tempo di voltarsi.

 

Lui la prese fra le braccia e, gridando e ridendo dalla gioia, fece girare i due come una trottola prima di fermarsi e donare alla sua dolce metà un lungo bacio sulle labbra. Lei, d'altro canto, aveva solo capito che il marito l'aveva presa. Poi tutto aveva iniziato a girare e adesso, ancora con la mente in disordine, Naruto la stava baciando. Si sorprese solo all'inizio, dopo chiuse gli occhi e si godette il bacio senza nemmeno sapere a cosa era dovuto, quando era uscito era chiaramente avvilito e lo era anche lei. E adesso l'aveva sollevata, centrifugata e baciata. Fu solo quando si separarono per riprendere fiato che riuscì a vedere il suo luminoso sorriso: “N-Naruto-Kun?Che... che co-cosa succede?”

 

Anche lui ansimava. Ma questo non bastava di certo a smorzare il suo entusiasmo: “Prepariamo i bagagli, Hinata. Fra due giorni partiremo per la nostra vacanza!”
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Note d'Autore: ciao a tutti, belli e brutti XD! Se chi sta leggendo ora è una persona che ha già letto altre mie opere, sono tornato! Se invece è una nuova lettrice o un nuovo lettore... ciao, spero che questo primo capitolo ti sia piaciuto =). Scherzi a parte, nel testo è nascosta una frase che collega questa storia ad un mio pezzo precedente. Chi lo trova e lo fa notare con un commento... riceverà un premio dal sottoscritto MA non intendo scrivere qui di cosa si tratta, non sono uno spoileratore BD! E dopo questa nota... attendo commenti e recensioni belli o criticoni e... ci vedremo al prossimo capitolo, ciao!

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Epic JP