È una scelta che Peter ha fatto in silenzio, come tutte le altre. Non è mai stato il genere di persona che si confida con gli altri. E non che abbia mai avuto qualcuno con cui confidarsi, a dirla tutta.
Da mesi non riconosce più la propria faccia nello specchio. “Chi sei?” continua a ripetersi, e poi arrivano le ipotesi impossibili. “Se avessi agito in un altro modo. Se avessi girato a destra. Se avessi preso un’altra decisone. Se fossi stato capace di essere diverso.”
Il nevischio gli punge la faccia mentre fissa la fiala stretta nella sua mano. “Chi sei?” chiede un’ultima volta e sa che quella sarà la sua frase di commiato prima di ricominciare da zero.
Chiude gli occhi e agisce prima che l’esitazione lo colga. Il siero si insinua nel suo corpo riscaldandogli vene, nervi e pensieri. Quello è l’unico modo che ha per fuggire da se stesso. Presto sarà tutto nuovo e pulito.
Nella notte gelida e fangosa di quell’assurda città in delirio, Peter attende la sua seconda occasione. “Chi sei?” si chiede di nuovo. E capisce di non avere più una risposta.