Nastri intrecciati
I nastri intrecciati di Bellatrix sono entrambi neri: in un solo istante diventano una macchia scura sul pavimento lucido della Villa. Qualche anno prima a terra ci si sarebbe gettata lei, strepitando per il solo gusto di attirare l'attenzione, ma adesso è adulta e crede di essere anche più saggia.
"Non dovresti perdere tempo con simili scemenze da bambine, Cissy".
I nastri di Andromeda non vengono gettati via, ma dove finiscono esattamente non si sa. Forse nei segreti che nasconde troppo spesso e che rivelerà troppo tardi, perché il collante della dicotomia che si porta dietro da sempre non potrà reggere ancora a lungo.
"Bianco e nero. Ti sembro così complicata, Cissy?"
"Bianco e nero. Ti sembro così complicata, Cissy?"
I nastri di Regulus sono due tonalità di verde complementari – foresta e acqua – che si saldano subito al suo polso esile. È così Regulus bambino, il Regulus che non sarà mai più: quando è felice sorride, quello che prova lo dice.
"Grazie Cissy, è un bellissimo regalo, sei la mia cugina preferita!"
I nastri di Sirius non si legano da nessuna parte, restano sospesi tra le sue dita e poi si infilano in una tasca del completo troppo elegante. Un po' come lui, che ha già scelto sfumature vivaci ma non riesce ancora a scrollarsi il nero di dosso.
"Oro e rosso: almeno hai azzeccato i colori, cugina cara!"
"Oro e rosso: almeno hai azzeccato i colori, cugina cara!"
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Per se stessa Narcissa non ha mai intrecciato nessun nastro: è che non saprebbe proprio che colori usare. Che colore ha l'invisibilità, l'anonimato, il restare indietro e guardare la vita fluirti accanto?
Il trasparente non è un colore, Narcissa lo sa, per questo continua ogni anno a intrecciare nastri solamente per gli altri.
"Buon Natale, Bella". È l'unica a cui può dirlo ormai.
"Non la smetti proprio con questi inutili fronzoli, Cissy?" Adesso, però, quelle scemenze da bambine se le tiene ben strette tra le unghie.
Ancora quell’anno, di nastri Narcissa ne ha toccati anche altri –
Verde per un defunto, Bianco per una traditrice, Rosso per un ribelle,
– solo per sfilacciarli tutti con colpevole nostalgia.
Perché finalmente ha capito che l'unico modo per restare integri in quella casa – come nastri, come persone – poteva essere solo essere autenticamente neri.
(Oppure trasparenti).
Il trasparente non è un colore, Narcissa lo sa, per questo continua ogni anno a intrecciare nastri solamente per gli altri.
"Buon Natale, Bella". È l'unica a cui può dirlo ormai.
"Non la smetti proprio con questi inutili fronzoli, Cissy?" Adesso, però, quelle scemenze da bambine se le tiene ben strette tra le unghie.
Ancora quell’anno, di nastri Narcissa ne ha toccati anche altri –
Verde per un defunto, Bianco per una traditrice, Rosso per un ribelle,
– solo per sfilacciarli tutti con colpevole nostalgia.
Perché finalmente ha capito che l'unico modo per restare integri in quella casa – come nastri, come persone – poteva essere solo essere autenticamente neri.
(Oppure trasparenti).
NDA: Questa storia è stata scritta interamente per Duchessa712, che probabilmente (anzi sicuramente) avrebbe meritato di meglio... Appena ho visto le sue preferenze e ho dato un'occhiata al suo profilo, quest'idea è entrata però nella mia testa e non se n'è voluta andare più. In particolare, mi ha ispirata la sua flash Uniti dalle trame di un arazzo, dove offre uno spaccato molto bello dei cugini Black, parlando di fili (lì sono dell'arazzo, qui lì ho fatti diventare più materiali nei nastri che Narcissa ragazzina regala). Spero che ti sia piaciuta, adesso corro a recensire quella bella flash (prima non avrei potuto per non destare sospetti!).
Buon Natale cara Duchessa, e buon Natale anche a tutti coloro che capitano qui per caso!