Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: SweetPaperella    24/12/2020    3 recensioni
Emma Swan, madre single, ha perso il suo compagno in un incidente stradale e da quel fatale giorno scrive un epistolario d’amore al numero di Neal, un modo per sentirlo più vicino e raccontargli di lei ed Henry, come se lui fosse ancora con loro.
Ma se il numero venisse rassegnato e quei messaggi li leggesse qualcuno? Questo qualcuno può aiutare Emma ad amare di nuovo e a regalare ad Henry la famiglia che tanto desidera? La magia del Natale, può unire due persone che hanno sofferto tanto e renderle finalmente felici?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 




Epistolario d’amore 

È sfinita. Dopo una lunga e intensa giornata di lavoro veramente non riesce più a tenere gli occhi aperti, è una cacciatrice di taglie, un mestiere che di per sé non è facile, se hai un bambino di sei anni nemmeno a parlarne. Non è facile lavorare e fare la mamma, per Emma Swan, mamma single lo è ancora meno.
Quella è stata una giornata particolarmente lunga, non ha potuto nemmeno vedere suo figlio, l’ha lasciato tutto il giorno con la sua vicina di casa e migliore amica Ruby e non le piace mai quando ciò accade. Non vuole trascurarlo o che lui si senta trascurato, anche se le dice sempre che sa che deve lavorare. Henry è un bambino molto sveglio per la sua età e capisce ogni cosa. È la sua gioia più grande, tutto il suo mondo. L’unico motivo per cui continua a combattere e per cui non si è lasciata annientare dal dolore. Per lui, solo per lui, per il suo piccolo Henry, che all’epoca della tragedia aveva solo un anno. 
Ha gli occhi che si chiudono, ma prima di dormire, deve seguire il suo rituale di raccontare tutto a lui. 
Neal. 
Il suo compagno, nonché padre di suo figlio, morto cinque anni fa per un terribile incidente stradale. Un uomo ubriaco gli è andato addosso, l’uomo è uscito illeso, Neal non ha fatto in tempo nemmeno ad arrivare in ospedale, in quanto è stato sbalzato dalla sua moto per 300 metri, sbattendo violentemente la testa. 
Neal è morto e lei è rimasta sola, completamente sola a crescere Henry. Non ha genitori, non ha nessuno, a parte se stessa e la sua amica Ruby, insieme a sua nonna Granny che hanno accolto lei ed Henry quando ne avevano più bisogno, dandole un tetto dove vivere. Emma alla morte di Neal ha dovuto lasciare la casa che lei e lui avevano preso in affitto per vivere insieme, non poteva più permettersela con un solo stipendio. E così si sono ritrovati in mezzo a una strada, per non farsi portare via Henry ha dovuto inventarsi qualcosa e sono arrivate Ruby e sua nonna. 
Ha conosciuto Ruby in un locale, durante un turno di lavoro stressante, anche l’altra giovane lavorava lì e hanno subito istaurato amicizia e Ruby sentendo che avesse un figlio, ma non una casa dove vivere, le ha offerto alloggio nel suo B&B. Non è proprio un B&B in realtà, è un unico palazzo di proprietà della nonna e hanno deciso di affittare delle stanze, chi vuole può fare colazione o pranzare e cenare alla tavola calda proprio sotto al palazzo, dove Granny fa delle deliziose cibarie da gustare sia salate che dolci. 
Ed è così che ora vive in uno degli appartamenti di Granny. 
Afferra il telefono e come sempre va sui messaggi e inizia a scrivere. 

“Ciao Neal. Oggi è stata un’altra giornata intensa e stancante. Non ho visto Henry per tutto il giorno e ogni volta che accade mi sento in colpa. Non vorrei lascialo solo tutto questo ore, ma non posso fare altrimenti se voglio andare avanti... La verità è che mi manchi. Se tu fossi qui sarebbe tutto diverso. Sarebbe più facile affrontare la giornata a lavoro, saprei che Henry starebbe con te, che tu gli daresti tutto l’amore necessario e che giocheresti con lui insegnandogli molte cose. Ad andare in bici, a tirare con le spade. Perché ci hai lasciato? Perché quel maledetto giorno ti sei messo alla guida? Se solo potessi tornare indietro nel tempo e poter rimediare lo farei, ma non posso... Non posso riportati qui da noi. Sono passati cinque anni e se non fosse per Henry, probabilmente io sarei morta con te. È lui che illumina le mie giornate e che mi fa continuare a vivere. 
Dovresti vederlo ora. Ha imparato a leggere e si ferma per strada a leggere tutti i cartelloni pubblicitari, è così tenero e dolce che io lo lascio fare, anche quando la mattina dobbiamo andare a scuola e ovviamente siamo sempre di corsa. Ha tantissimi amici, è allegro e vivace, ti somiglia molto sai? Ha il tuo sorriso. Senza dubbio ha il tuo sorriso e quando l’osservo dormire rivedo te. Dovresti vedere quanto siete simili. 
Vorrei che fossi qui. Perché a volte mi sento davvero una pessima madre. Te ne sei andato invece, mi hai lasciato da sola a crescere Henry e io non so nemmeno se sto facendo un buon lavoro, se lui è felice... Tu sapresti renderlo felice. Tu fin dal primo istante ti sei dimostrato un papà fantastico. Non credo che posso dire la stessa cosa di me...
Ora vado o domani mattina Henry arriva tardi a scuola come al solito. Buonanotte” 


Invia il testo e posa il telefono sul comodino. In quei cinque anni ha raccontato tutta la sua vita tramite sms a Neal, ha raccontato di Ruby, di Granny, dei progressi di Henry, del suo lavoro, ha mandato foto loro in una chat. Non è che spera che lui risponda, ovvio che non può farlo, ma sente la necessità di averlo vicino in questo modo, scrivergli, raccontargli di loro la fa stare bene e quindi, ogni sera prima di dormire “parla” con Neal. 
Si addormenta poco dopo, con i pensieri ancora al suo compagno, a quanto vorrebbe rivederlo solo per un attimo, non gli ha potuto nemmeno dire addio... E Henry non l’ha mai conosciuto, almeno non bene, perché avevo solo un anno quando suo papà è scomparso. Ed Emma sa che il bambino sente molto la mancanza del padre e avverte che gli manca qualcosa, nonostante il loro rapporto meraviglioso. Emma fa di tutto per non fargli mai mancare nulla, ma a volte ha come la sensazione di non fare abbastanza e di essere davvero una pessima madre. 
Sta per chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare tra le braccia di Morfeo, quando sente vibrare il suo cellulare. Lo afferra pensando che possa essere il suo capo, non è la prima volta che le scrive in tarda serata e lei deve sapere se ha un cambio improvviso di orario. 
Ma nel display illuminato non appare il nome del suo capo. Bensì quello di Neal. 
Neal. 
Emma sente il cuore esploderle nel petto, sente la testa girare e le manca il respiro. Com’è possibile? Forse sta sognando, forse si è un sogno, un maledetto bastardo sogno. Si sforza di chiudere gli occhi e riaprirli, le manca ancora il fiato, ma niente. Non si sveglia e questo punto avrebbe già dovuto svegliarsi no? Capita sempre così quando si fanno gli incubi. Invece no. Non sta sognando. È la realtà, Neal le ha appena scritto.
Sa bene che è morto, che non può essere lui, ma vedere comparire il suo nome le ha dato una scossa al cuore tremenda, una scossa così forte che non provava da anni ormai. Ha avuto diverse relazioni occasionali dopo la sua morte, ma non ha mai amato nessuno di loro. Graham è durato forse qualche mese in più degli altri, ma non era innamorata di lui e alla fine l’ha lasciata avendo capito che non sarebbero mai riusciti a costruire qualcosa. Walsh invece è durato qualche settimana, ma stavolta l’ha scaricato lei. 
Fa un respiro profondo e apre il messaggio, nonostante le mani continuano a tremarle da fare schifo. 

“Ciao Emma, mi chiamo Killian Jones. È da qualche tempo ormai che mi arrivano i tuoi messaggi sul telefono, non ti ho mai detto nulla per non invadere la tua privacy, ma arrivati a questo punto mi sembrava giusto dirtelo. Probabilmente il numero del tuo compagno è stato riassegnato a me. Mi dispiace per la tua perdita. Non posso immaginare il dolore che si prova a perdere la persona che si ama, il compagno di vita, ma posso comprenderlo e per quanto mi sia possibile, ti sono vicino. Lo comprendo perché io ho perso mio fratello un anno fa e sto ancora male per la sua perdita. Lui guidava l’impresa di famiglia e ora sono io che devo invece mandarla avanti, ma non sono il figlio perfetto che era lui e deludo spesso mio padre... Quindi so cosa si prova. Ho perso anch’io qualcuno di molto importante. E non so perché te lo sto dicendo, forse perché tu hai condiviso con me, anche se in volontariamente cose della tua vita e mi sembrava giusto farlo a mia volta. 
Hai un figlio meraviglioso comunque e da quel che ho letto di te, di ciò che fai con Henry, le torte che preparate insieme (anche se non perfette), sei davvero una mamma eccezionale (oltre che molto bella... Lasciatelo dire). Anche Neal te lo direbbe. 
Scusami ancora se mi sono permesso di risponderti e se sono entrato nella tua vita in questi mesi.” 


Killian Jones, lavora nell’impresa di famiglia, un grosso cantiere navale tirato su da suo nonno e poi mandato avanti da suo padre. Lui non si è mai occupato direttamente delle imprese di famiglia, ci aveva sempre pensato suo padre e poi suo fratello Liam. Il prediletto di suo padre, serio, affidabile, responsabile. Invece Killian è sempre stato un disastro, latin lover, sempre pronto a scherzare e ridere, a prendere la vita di petto e scappare dalle responsabilità, però da quanto è morto suo fratello è dovuto cambiare e portare avanti lui tutto. Suo padre è ormai anziano per occuparsi delle navi, delle trattative. 
Ma la verità è che Killian si sente in colpa. Si sente in colpa per la morte di suo fratello, il suo migliore amico, il suo punto fermo. La notte che è morto l’ha trovato a baciarsi con la sua fidanzata storica, Milah. Liam quindi, è andato via sconvolto, ha sbadato con la macchina ed é finito in un dirupo. Vorrebbe tornare indietro nel tempo e non fare ciò che ha fatto, vorrebbe tornare indietro nel tempo e non rovinare la vita di suo fratello, vorrebbe tornare indietro ed essere una persona migliore. Ci sta provando ora a dire il vero, ma non è semplice. 
Il rapporto travagliato con suo padre non aiuta poi, ogni giorno sembra che voglia rinfacciarli il passato e che ahimè non è morto lui al posto di suo fratello, Liam. 
Per un istante, un solo istante ha pensato di farla finita anche lui, ha pensato di voler morire a sua volta, ma poi non l’ha fatto, non l’ha fatto perché ama troppo la vita per farla finita, anche se è maledettamente dolorosa e molto spesso picchia duro.
Emma, é stata la sua ventata di aria fresca. In quei mesi di continui messaggi non ha fatto altro che pensare a lei, ogni santo giorno, ogni secondo della sua giornata e alla sera, nel letto ha sperato che lei scrivesse per raccontargli la sua giornata, per mandare qualche foto del piccolo Henry, che anche se non conosce, in un certo senso si è affezionato. E magari qualche foto sua... Perché anche se l’ha vista solo tramite fotografia, é bella da morire. I suoi occhi. Quelli l’hanno colpito nel profondo, sono così belli, splendenti, se pur così tristi e sofferenti. Probabilmente come i suoi.
Quella sera, dopo l’ennesimo messaggio che gli è arrivato e che lui ha aspettato come la notte di Natale si aspetta babbo natale; ha deciso di risponderle. Forse ha sbagliato, forse adesso lei non gli scriverà più... Anzi sicuramente, avendola imparato un po’ a conoscerla. Ma, ha dovuto farlo, ha dovuto dirle la verità, ne ha sentito un bisogno impellente e l’ha fatto, a suo discapito naturalmente. 

“Mi scusi se per mesi le ho mandato i miei messaggi strappalacrime. Non sapevo che il numero fosse stato rassegnato, o non le avrei mai scritto. Mi scusi ancora. Non riceverà più i miei messaggi e grazie per avermi avvisata” 

É la risposta al messaggio che gli ha mandato, freddo, deciso, conciso. L’ha fatta scappare, esattamente come previsto.
E ora si sente solo. Di nuovo.
Emma gli teneva ormai compagnia, anche se non l’ha mai vista, sentiva una specie di connessione con lei, come se potesse in un certo senso capire il suo dolore, arginarlo. Sentirla parlare, raccontare, lo faceva sentire ogni sera un po’ meglio... Niente più uscite, niente più serate brave con gli amici in cerca di avventure. Ogni sera ormai il suo rituale é lo stesso, cena, birra e televisione in attesa dell’ora in cui lei di solito scrive. Ogni sera, puntuali i messaggi arrivavano... Ma ora, quel magico rituale si è spento, come probabilmente lo spiraglio di luce che Killian aveva cercato di intravedere per uscire fuori dal suo tunnel. 
Si sente addirittura un cretino per essersi preso una “cotta” per una donna con cui non ha mai parlato e che non ha mai visto. 
L’amore non è questo. Lui lo sa. Perché ingenuamente si è innamorato della donna di suo fratello. 
Gli passerà, gli passerà anche questa stupida infatuazione per una sconosciuta.

«Mi stai dicendo quindi che per mesi hai scritto a una persona e non sapevi che costui leggesse?» le dice Ruby, mentre stanno facendo colazione insieme, come al solito, prima di iniziare la giornata. Henry sta giocando al suo videogioco intanto, mentre sorseggiata la sua cioccolata calda e mangia un muffin anch’esso al cioccolato.
«Già! Che figura di merda. Lasciamo stare guarda. Poteva almeno scrivermi prima, almeno mi sarei evitata di mandare messaggi a uno sconosciuto parlando di me» dice Emma decisamente irritata, anche perché quel tizio poteva benissimo prendersi la briga di avvisarla prima, chissà da quanto tempo ride delle sue disgrazie o le dà della povera scema che si affida a messaggi per ricordare il suo fidanzato defunto.
«Ma no, non vederla così. Anzi... Forse il tipo non voleva toglierti questa illusione e per questo non ti ha detto nulla.» continua Ruby.
«In realtà mi ha detto che mi capisce. Ha perso suo fratello un anno fa.»
«Vedi. Probabilmente leggere di te, ha fatto bene anche a lui» 
«Sei troppo romantica e ottimista, Ruby» le dice Emma sbuffando, vede il mondo a colori e ha sempre l’entusiasmo di un adolescente. 
«E tu troppo musona e rompiscatole. Magari é anche un gran figo e tu ti stai perdendo l’occasione di ricominciare e amare di nuovo» le dice la sua amica ancora una volta, ha provato più volte a spiegarle che non può rimanere ancorata al ricordo di Neal per tutta la vita e che dovrebbe darsi un’altra occasione, ma non ci riesce... Le sembra anche di fare un tolto a Neal, se pur siano passati cinque anni e lui vorrebbe che invece di piangersi addosso potesse ricominciare a vivere.
«Devo andare ora. Ragazzino, spegni il gioco e andiamo a scuola, forza. O arriviamo tardi anche oggi.» Si affretta a dire Emma, bevendo l’ultimo sorso della sua cioccolata calda.
«Tipico di te. Scappare quando la conversazione non ti fa più comodo» ribatte Ruby.
Emma la guarda e sorride, ha ragione lei, scappa sempre quando la conversazione non le fa comodo...
Porta il suo ragazzino a scuola, per una volta in orario e si reca a lavoro. Le aspetta una lunga giornata e quindi, meglio mettersi subito in marcia.
Stacca solo per l’ora di pranzo ed essendo che ha pedinato un uomo, é in tutta altra zona della città rispetto a dove abita. É un quartiere residenziale, molto elegante. 
Entra in un bar, anch’esso decisamente fuori dalla sua portata. Guarda il menù è una semplice insalata costa quanto il suo stipendio mensile e opta per una semplice cioccolata calda con panna e cannella, se pur stia morendo di fame. Quella ancora se la può permettere per fortuna.
Sorseggia e guarda il materiale fotografico che ha raccolto, quando improvvisamente al suo tavolo si avvicina un uomo che non ha mai visto in vita sua. 
«Desidera?» chiede Emma cortese, alzando gli occhi su di lui.
«Sono Killian Jones... Quello che...»
«Il leggi messaggi degli altri, si.» dice Emma irritata. Cos’è adesso la segue anche?
«Tecnicamente non è colpa mia» si giustifica lui e la guarda con un cipiglio divertito. Ha alzato il sopracciglio e i suoi occhi celesti come il mare, si proiettano in quelli di Emma, la quale è costretta ad ammette che Ruby avesse ragione: é proprio bello.
«Cosa ci fa qui? Mi sta seguendo per caso?» e subito Emma si mette sulla difensiva.
«No, vivo qui e il cantiere navale poco più giù é il mio. Vengo qui tutti i giorni, se mai sei tu che mi stai seguendo» le risponde prontamente a tono.
«Mi sono persa il passaggio in cui abbiamo deciso di darci del tu. E comunque non la seguo signor Jones, non sapevo nemmeno come fosse fatto. É lei che per mesi ha invaso la mia privacy e visto le mie foto.» 
«Touchè. E devo dire che di persona é ancora più bella che in foto» dice lui divertito, vuole che gli dia del lei e si attiene alle sue regole, anche perché questa cosa lo diverte molto. Ed é difficile che lei sia lì, sembra che il destino abbia voluto metterla nella sua strada. Si stupisce lui stesso di quel pensiero, da quando crede nel destino?
«E lei è davvero uno sbruffone. Senta, mi lasci in pace chiaro? Cancelli il mio numero e smetta di fermarmi per strada se mi incontra. Chiaro? Se continua a importunarmi, sarò costretta a passare alle maniere forti» dice Emma alzandosi dal suo tavolo e andandosene. Non ha terminato nemmeno la sua cioccolata. 
«Come la signora desidera» le risponde lui ancora una volta divertito e alzando quel sopracciglio che lo rende ancora più sexy.
Emma non lo degna nemmeno di uno sguardo mentre esce. Quell’uomo é irritante. Non solo si è intromesso nella sua vita per mesi, leggendo ogni suo messaggio, ma ora vuole anche stringere amicizia con lei... Nemmeno la conosce e non capisce il motivo del perché vuole essere carino, non è perché conosce delle cose su di lei, ora possono considerarsi conoscenti o addirittura amici. 
Torna a lavoro e al suo pedinamento, ma per tutta la giornata non fa altro che pensare a quell’uomo e si pente anche per come lo ha trattato, perché è stata piuttosto scortese nel suoi riguardi, lo deve ammettere, ma lui a presentarsi così sfacciatamente e dirle addirittura che sia bella, l’ha un po’ destabilizzata, odia i complimenti, pensa che siano falsi e che le parole si gettano lì tanto per dirle, mentre contano i fatti. Pensa che sia il classico uomo da una notte di passione e non vuole andare a mettersi in una situazione di questo genere, non può più permetterselo, specie ora che Henry inizia a capire, se mai farà di nuovo entrare un uomo nelle loro vite, sarà per avere una relazione seria, ma ora nemmeno ciò é in programma. 
Cerca di allontanare quindi quei pensieri, ma non ci riesce, deve ammettere che su una cosa Ruby ha avuto ragione, é un gran figo e nemmeno lei é rimasta indifferente al suo fascino, solo una cretina non si accorgerebbe che quel Jones é bellissimo e affascinante. 
Killian a sua volta non riesce a togliersi dalla testa Emma, non solo perché è bella, perché ha capito che dietro quella sua facciata da dura, si nasconde una ragazza fragile, una ragazza che nella vita ha sofferto tanto. I suoi occhi hanno parlato più di tanti pensieri sconnessi che in quei mesi gli ha mandato. Ha visto dietro i suoi occhi smeraldo una profonda tristezza, una tristezza generata da anni di sofferenze, esattamente come i suoi. Forse, non sono poi tanto differenti, la vita con nessuno dei due è stata buona. Lui alla perdita di sua madre, non ha avuto nessuno che lo difendesse dal padre, il quale lo ha sempre considerato un nullafacente, poi ha perso Liam per un suo fatale errore e suo padre ora, lo vede come colui che ha distrutto tutto, ancora una volta, ancora di più... 
Ed Emma, gli occhi di Emma anche nascondono una sofferenza più profonda della perdita di un compagno di vita. Nonostante ciò, si vede la sua voglia di vivere, il suo amore, la sua voglia di riscatto, la sua forza. Ed é ciò che lo ha colpito più profondamente, come se avesse avvertito una scossa interiore, un modo per risollevarsi anche lui e finalmente tornare a vivere. 

Passano i giorni e nessuno dei due riesce a levarsi l’altro dalla testa. In particolare modo Killian, vorrebbe prendere il telefono in mano e scriverle, dirle se ha voglia di un cioccolata calda insieme, lui allungata con il rum e lei con la cannella. Solo che non trova mai il coraggio di inviare quel maledetto messaggio, é ancora lì, scritto nero su bianco, ma ancora mai inviato e non è da lui essere un codardo, soprattutto con le donne... Anzi, lui è il re dei corteggiamenti che finiscono poi subito in camera da letto per una sana notte di sesso. Ma con Emma non sarebbe solo sesso, forse è proprio questo che lo frena. Ha capito subito che in lei c’è qualcosa di speciale e deve trovare un altro modo per fare breccia nel suo cuore. 
É il 24 dicembre, subito dopo il lavoro si affretta ad andare a fare gli ultimi regali, in realtà passerà la vigilia di Natale da solo, suo padre cenerà con lui, ma subito dopo si chiuderà nella sua camera e lui, be lui di solito va a rimorchiare qualche bella donzella, ma quel giorno non ha voglia né di rum, né di donne. Probabilmente lo passerà a casa con la loro governate, che lo conosce meglio di chiunque altro a fare qualche stupido gioco di società. Il regalo di Natale infatti, é per lei. L’unica che lo capisce dopo la morte di sua madre e che non lo considera un mostro bastardo dopo la morte di Liam. 
Esce da un negozio per la casa, la sua governante, ex tata, adora cucinare e fa dei biscotti che sono la fine del mondo, quindi ha pensato bene di regalarle finalmente una nuova impastatrice, visto che la sua cade a pezzi ormai; e vede Emma. Non riesce a crederci e pensa quasi che sia un segno del destino o forse la magia del Natale, anche se lui non ci ha mai creduto a queste idiozie... É a un tavolo di un bar con suo figlio è stanno parlando e ridendo. 
Emma infatti, é andata al centro commerciale per far vedere babbo natale a Henry. Il bambino ha espresso chiaramente il desiderio di fare la foto con lui ed Emma dopo tanti giorni frenetici a lavoro, finalmente é riuscita ad accontentarlo, non se lo sarebbe mai perdonato se non fosse riuscita a portarlo prima del Natale. Ha letto la letterina di suo figlio a babbo natale e ha espresso il desiderio di vederla felice. 
“Voglio che la mia mamma sia felice, molto spesso la sento piangere di notte e io credo che le manchi papà. Anche a me manca molto in realtà, ma tutto ciò che voglio é che la mia mamma smetta di soffrire... Quindi, caro babbo natale, ti chiedo un nuovo papà per Natale. Non voglio sostituire il mio, anche se non l’ho mai conosciuto, voglio solo avere una famiglia tutta nostra, come i miei compagni di scuola. Sto bene con la mia mamma, lei è la persona più importante della mia vita, ma vorrei una famiglia. Non voglio giochi, vorrei solo questo...” e ha pianto, pianto forte, capendo quanta sofferenza si geli dietro il volto sempre sorridente di suo figlio, quanto capisca i suoi stati d’animo, quanto sia sensibile e maturo. É il suo ometto ed é lui che le dà la forza per andare avanti, ormai è sempre più certa di ciò, se non ci fosse stato Henry con lei in quegli anni, non avrebbe retto al dolore. E ha pianto, perché non è facile accontentarlo in quella richiesta. Non ha chiesto giochi, cose materiali come tanti bambini della sua età, ha chiesto una famiglia, una famiglia che lei non può dargli. Forse giusto un miracolo di Natale, ma i miracoli ahimè non esistono e lei lo sa bene. 
Ma quel giorno vuole dargli tutto il suo amore, si è presa la vigilia di Natale e Natale per poter stare con lui, nessuno deve restare solo a Natale e tanto meno il suo ragazzino. Staranno con Ruby e Granny, come ogni anno da quando fanno parte della loro vita.
Prima del cenone organizzato dalla nonna, però come da tradizione vengono a vedere babbo natale e prendersi una cioccolata calda con panna e cannella. Sono seduti a uno dei tavoli nel loro posto preferito e chiacchierano e ridono. Henry gli sta raccontando della sua giornata, é stato la mattinata da un suo compagno di classe a giocare a palle di neve, visto che la sera precedente ha nevicato e naturalmente ha vinto, e dell’enorme pupazzo di neve che hanno creato.
Quando ad avvicinarsi a loro é un uomo. Emma alza lo sguardo verso la voce che la sta salutando e poco dopo sbuffa.
«Jones, mi sta seguendo? Devo chiamare la sorveglianza?» dice Emma mettendosi subito in allarme.
«No Swan, sono qui per fare un regalo» in effetti può sembrare sospetto che si rincontrino nuovamente così per caso.
Emma vedendo la busta che lui gli sta mostrando si rilassa, anche se non troppo, cerca più che altro di mostrarsi tranquilla anche per non allarmare suo figlio.
«Negozio per la casa. Chi è la fortunata che riceverà il regalo?» chiede Emma vedendo la busta che lui gli sta mostrando.
«Cos’è tutta questa confidenza? Si sta per caso interessando a me?» Chiede, le sta continuando a dare del lei di proposito, visto che Emma stessa la scorsa volta l’ha rimesso in riga.
«Mamma, é un tuo collega?» chiede prontamente Henry guardando l’uomo di fronte a loro, non ha mai conosciuti i colleghi di sua mamma, non è mai stato al suo lavoro, perché gli ha sempre detto che fosse un lavoro pericoloso e lui è ancora piccolo per sapere, si preoccupa spesso per la sua mamma infatti, specie quando lavora di sera. Non si addormenta mai se non la sente rientrare, anche se finge di dormire per non farla arrabbiare e non far preoccupare Granny o Ruby che stanno con lui. 
«No, lui é...» non sa cosa dirgli, anche perché chi è?
«Sono Killian Jones, piacere di conoscerti ragazzino» dice prontamente lui sorridendogli. Gli piacciono molto i bambini.
«Henry Cassidy» dice lui porgendogli la mano educatamente, come gli ha insegnato la sua mamma e Killian si stupisce, ma nemmeno così tanto, perché immagina che Emma sia una precisa in ciò. 
«Come mai sei vestito come un pirata?» chiede Henry curioso, vedendolo vestito di tutta pelle. Killian ride, effettivamente é uscito da lavoro conciato in quel modo, non ha avuto modo di cambiarsi, si è dovuto precipitare al centro commerciale prima che chiudesse e se si fosse anche cambiato avrebbe fatto tardi... 
«Nel mio cantiere navale il 24 dicembre facciamo sempre un mini tour delle navi per i figli dei nostri dipendenti, é una tradizione ormai... E io mi vesto da pirata.» spiega. É suo fratello che ha avuto questa idea e ora Killian manda avanti la tradizione. Quando era ancora vivo si trasferiva lui da pirata, ora è Killian che lo fa. E a dirla tutta ama farlo, si sente molto un pirata, a volte anche nell’animo oscuro. Ed é anche un modo per onorare suo fratello, sapendo quanto ci tenesse all’armonia con i dipendenti e lui si sta impegnando per mantenere quel clima sereno e famigliare.
«Forte! Io amo le navi. Lo scorso anno babbo natale mi ha portato una nave di lego enorme è bellissima. Io e la mamma l’abbiamo costruita insieme, in realtà io, lei è negata... Ma è bellissima.» gli dice e ora che si ricorda l’ha vista la nave pirata, in una delle foto che Emma gli ha mandato una volta, stavano giocando con la nave a capitano uncino e Peter Pan. Henry interpretava capitano uncino che da cattivo diventa buono ed Emma Peter Pan, in cui alla fine diventa amico del pirata, anzi migliori amici. Una bellissima nuova interpretazione del film d’animazione e a volte, lui vorrebbe smettere di essere un brutto pirata, esattamente come la storia di Henry, vorrebbe che qualcuno vedesse cosa nasconde il suo cuore ferito, vorrebbe che suo padre se ne accorgesse...
«Immagino che la tua nave sia bellissima, sarei curioso di vederla» gli dice, non gli dice che l’ha già vista naturalmente, non gli sembra il caso, anche perché non pensa che Emma gli abbia detto nulla di quei messaggi. 
«Un giorno di questi puoi venire da noi e te la mostro e giochi con me. Tu fai capitano uncino» gli dice Henry 
«Wow, capitano uncino? É un grande onore, non lo fa fare a nessuno» interviene Emma nella discussione, si stupisce di come suo figlio che di solito é molto timido e non socializza immediatamente con gli estranei, sia subito entrato in sintonia con quell’uomo. Ha notato anche lei che fosse vestito come un pirata e si è domandata il motivo di quello strano look e mai si sarebbe aspettata che facesse ciò per i figli dei suoi dipendenti e che soprattutto, fosse così bravo con i bambini. Suo figlio è la prova evidente, visto quanto sia diffidente inizialmente, invece lo ha conquistato subito. 
«Killian mi sta simpatico e poi è un pirata» dice Henry con entusiasmo.
«Se la tua mamma é d’accordo naturalmente accetto la tua proposta di venire a giocare con te, Henry. E se mai una volta vieni a vedere una nave vera, l’hai mai vista da vicino?» gli chiede, intanto si è accomodato in una sedia vicino a loro per non rimanere in piedi.
«Siiii, ti prego mamma! Possiamo andare?» Chiede con felicità alla sua mamma, gli occhi gli brillano.
«Certo, ragazzino, va bene. Un giorno che Killian é libero ci andiamo» risponde non vuole certo deluderlo.
«Siii che che bello! Non ho mai visto una nave da vicino» dice ancora Henry rivolto a Killian.
«Allora ti mostrerò la più bella che abbiamo in cantiere. É la mi personale, si chiama...»
«Jolly Roger» lo interrompe Henry 
«Come lo sai?» chiede Emma stupita 
«Lui è un pirata, solo così si può chiamare la sua nave, vero Killian?»
«Si, Henry, così si chiama, hai indovinato» si stupisce anche lui di come quel bambino da subito lo abbia capito.
«Vedi mamma. Io so riconoscere i pirati veri. Killian é capitano uncino, però non cattivo come nel film, lui è buono. Lui è il capitano uncino del mio gioco. Il mio capitano uncino é cattivo perché ha sofferto tanto, nessuno l’ha mai amato e Peter Pan lo capisce e alla fine diventano migliori amici.» spiega Henry e Killian si ritrova senza volerlo con gli occhi lucidi, tra lui e quel bambino da subito é scattata un’affinità e non si sentiva così da troppo tempo. Come se rivedesse in un certo senso l’amore, l’affetto incondizionato di Liam. Non ha mai creduto alla magia, ma ora forse inizia a crederci, qualcosa gli dice che é stato suo fratello ha metterlo sulla strada di questa famiglia. 
Mentre cerca di non far vedere che ha gli occhi lucidi, nota che anche Emma é sorpresa quanto lui, probabilmente dal fatto che da subito si è creato questo legame con suo figlio. Anche lei ha gli occhi lucidi, nonostante cerchi come lui di negarlo, infatti, quando incrocia il suo sguardo, prontamente lei rimette il suo sguardo serio.
Emma, ha notato immediatamente infatti la cosa, come se suo figlio fosse riuscito a leggere nell’anima di quell’uomo, come se avesse visto nei suoi occhi il suo passato. Henry é un bambino molto sensibile e perspicace, ma non ha mai pensato che lo fosse fino a questo punto. Lei sa che ha perso suo fratello e probabilmente non si è mai ripreso da questa perdita e forse ha sofferto per altro, come tutti del resto. E forse sono più simili di quello che lei ha sempre voluto pensare e quell’incontro glielo sta facendo vedere sotto una veste diversa. Non solo lo sbruffone, latin lover, é anche un uomo sensibile, dolce. 
Si ridesta subito da quei pensieri per distogliere lo sguardo da lui, si è persa dentro i suoi occhi celesti così profondi, come il mare in tempesta. Non può permettersi di naufragare...
«Sai Henry, sono onorato che mi consideri come il tuo capitano uncino.» Dice sorridendogli e scombinandogli i capelli.
«Andiamo domani da Killian, mamma?» 
«Ragazzino, domani è Natale e siamo con Granny e Ruby, ricordi? E poi anche Killian sarà impegnato. Ci possiamo andare dopo le feste...» 
«Si, perfetto dopo le feste! Ci mettiamo d’accordo tanto... Il tuo numero ce l’ho» dice rivolto a Emma e sorridendogli maliziosamente, é tornato il suo lato impertinente e sbruffone. 
Emma alza gli occhi al cielo a quella sua affermazione e ha ripreso anche a dargli del tu senza permesso, ma non dice nulla. 
«Ora dobbiamo proprio andare» dice Emma guardando il display del suo cellulare per l’ora.
«Allora ci aggiorniamo nei prossimi giorni» ripete Killian ad Emma 
«Si, tanto il mio numero ce l’hai...» gli dice Emma facendo la stessa battuta e facendo un sorriso, il primo. 
Killian annuisce e sorride a sua volta, per poi salutare Henry con l’occhiolino e scombinandogli di nuovo i capelli. 
Henry si allontana con la sua mamma saltellando felice come non mai. Sente nel suo cuore che quest’anno il suo desiderio verrà esaudito...
La sera, Emma si mette nel letto molto tardi, ha sistemato con Granny e Ruby e hanno anche messo i regali sotto l’albero per Henry per il giorno dopo. Le due donne anche hanno contribuito a fare i regali per suo figlio. Sono la loro famiglia le due. 
Ora è davvero distrutta, più di una lunga giornata di lavoro, forse probabilmente per i mille pensieri che girano indisturbati nella sua mente. Henry felice, non lo vedeva così felice da tanto tempo, ma non solo durante la cena, a cui ha parlato molto di Killian e non sono mancante le frecciatine da parte di Ruby; proprio durante il breve incontro con lui, sembrava che i due stessero in sintonia perfetta, come se si conoscessero da sempre. Però i suoi pensieri sono affollati anche da Neal, non riesce a non smettere di pensare a lui e chiedersi se farebbe bene a lasciarsi andare un po’ di più... Pensieri che la sorprendendo a sua volta perché nemmeno conosce quello sconosciuto, ci ha parlato forse due volte e forse non è opportuno nemmeno stare troppo a pensarci. 
“Buona Natale, Swan” un messaggio al cellulare la distoglie dai suoi pensieri. É lui. Ora sul display appare un numero non salvato, ma sa benissimo che sia lui, lo conosce a memoria quel numero, nonostante lo abbia cancellato dalla rubrica.
“Buona Natale a te, Jones”  é la risposta di lei, immediata e veloce, mentre sorride.
E anche Killian nel leggere la sua risposta si ritrova a sorridere come non mai, cosa che non sfugge alla sua governante e finalmente spera che possa ritrovare la felicità o meglio, trovare l’amore, quell’amore che gli è sempre mancato e che cerca disperatamente anche se non lo da a vedere. Lo guarda e crede che le cose possano finalmente cambiare per lui. 
Killian con il cuore che batte per una sconosciuta, che forse così sconosciuta non è, si ritrova a guardare fuori dalla finestra e credere che forse il Natale non è così male se si ha qualcuno a cui pensare.

Un anno dopo 

La vigilia di Natale sono appena stati a trovare babbo natale come da tradizione al centro commerciale, Killian ha comprato il solito regalo per colei che gli ha fatto da mamma per anni, ma non è solo, con lei ci sono Henry ed Emma. Hanno fatto i regali insieme, sempre all’ultimo naturalmente e dopo essere stati da babbo natale, rientrano a casa. 
Si sono trasferiti per le feste a casa di Killian, ma anche se forse è presto, vuole chiedere ai due di trasferirsi da lui in modo stabile. Ha fatto fare una chiave e spera che lei accetti...
Verranno anche Granny e Ruby, ormai parte della famiglia e a sua volta Killian é molto affezionato a loro. Ruby é identica a lui sotto molto aspetti e subito si sono trovati in sintonia.
Si ricorda ancora la prima volta che è andato a conoscerla, lui ed Emma non stavano ancora insieme e ha fatto di tutto per metterli in imbarazzo, ma lui le ha dato corda naturalmente e quindi quella che è arrossita alla fine, é stata solo Emma.
Ricorda ogni singolo momento dell’ultimo anno, dal tempo che ogni giorno lui, Emma ed Henry hanno passato insieme. Del fantastico pomeriggio passato a bordo della Jolly Rogers, di quando a poco a poco, Emma ha iniziato a fidarsi di lui. Del loro primo bacio, dato un po’ per gioco, un po’ come una sfida, visto che lui l’aveva provocata dicendole che non avesse il coraggio di baciarlo, ma poi gli altri sono arrivati naturalmente, perché sempre più legati, fino a che il loro cuore non ha ceduto all’amore. Fino a che Killian non è riuscito a buttare giù i muri di Emma e a far breccia in esso. E lei, a sua volta ha fatto con lui, cancellando la tempesta che gelava il suo cuore e facendolo tornare ad amare, o meglio facendogli scoprire finalmente cosa significa amare. Lui ha scoperto la parola amore ed Emma é imparato ad amare di nuovo. Entrambi si sono aperti, confidati, fidati, scelti e insieme si sono completati, come un pezzo di puzzle mancante, che insieme forma un quadro meraviglioso. Una famiglia.
Non sono mancati i litigi, le discussioni e i battibecchi, non sarebbero loro se non discutessero su tutto, ma il loro amore supera ogni cosa e poi c’è Henry, lui ormai considera Killian un secondo papà e quindi fa sempre tornare l’armonia. Il piccolo Henry é riuscito a sciogliere il cuore di ghiaccio anche di Brennan Jones, il padre di Killian, che ora lo considera un po’ una sorta di nipote. I due si stanno riavvicinando e questo è tutto merito dell’amore che Killian nutre per Emma che lo rende una persona migliore. 
Sono tutti a casa Jones, riuniti per festeggiare la vigilia di Natale, c’è cibo a volontà, addobbi e aria di famiglia. 
Dopo i giochi da tavolo e i classici giochi di Natale, Killian é impaziente di dare il suo regalo di Natale ad Emma e spinto da Henry che sa, le dice di farlo ora, vuole assistere anche lui al momento che la sua mamma dirà di sì.
«Swan, so che stiamo insieme da quasi un anno e che forse é presto, ma nel mio cuore sento che sei la persona giusta per me. Tu mi rendi migliore, tu sei l’altra parte della mela, l’altra parte del mio cuore. Hai saputo rimettere insieme i pezzi del mio cuore ferito e farmi capire davvero cosa significa amare. Tu ed Henry siete una famiglia ormai per me, non potrei mai immaginare la mia vita senza di voi e ringrazio il giorno in cui mi hai iniziato a mandare quei messaggi, perché è stato da quel giorno che ho capito di amarti, che a poco a poco hai iniziato il tuo percorso per rendermi un uomo, un uomo vero. Mi sono innamorato di te senza conoscerti, solo attraverso un epistolario d’amore, ma poi quando ti ho conosciuta di persona ho capito di amarti davvero e che sei la donna della mia vita.» Inizia il suo discorso così, sta improvvisando, non sa nemmeno lui cosa stia dicendo esattamente, se sta mettendo insieme frasi di senso compiuto, spera di sì. E vedendo gli occhi lucidi di Emma, pensa di essere riuscito nel suo intento.
Emma infatti, ha gli occhi lucidi dall’emozione, non è da lei piangere, ma da quando ha conosciuto Killian la sua vita é cambiata. Non avrebbe mai creduto che potesse innamorarsi di nuovo. Non ha mai dimenticato Neal, lui farà sempre parte della sua vita, gli ha regalato gioia, felicità e un figlio meraviglioso... Ma con Killian é diverso, sente che non è lo stesso amore che la legava a Neal, no, é un amore nuovo, maturo, profondo, emozionante, eccitante e la fa sentire viva, viva come non mai. Lui è il suo pirata e non si é mai sentita così amata e desiderata in vita sua, come quando sta con Killian. 
Ricorda ogni singolo attimo con lui, dal suo corteggiamento, al primo bacio per gioco, ma che desiderava da tantissimo tempo dargli, a quelli che sono conseguiti dopo e a quando finalmente ha abbassato tutte le sue difese, ammettendo di non volerlo perdere, per dichiararsi a lui e donargli il suo cuore. Killian quel giorno le ha promesso che non si sarebbe mai allontanato, che non lo avrebbe mai perso e fino adesso ha mantenuto perfettamente quella promessa ed Emma sa che ha intenzione di mantenerla per molto tempo ancora. 
«Tutto questo discorso per dirti... Vuoi venire a vivere con me? Dico vuoi, perché Henry ha già accettato. Anzi, riformulo, ti chiediamo di venire a vivere con noi, accetti?» le chiede mostrandole la chiave del suo appartamento, ed Emma che non si aspettava una proposta del genere e che soprattutto Henry fosse suo complice, rimane un attimo senza fiato, ma poi si getta tra le sue braccia.
«Sarebbe un grande onore per me venire a vivere con voi» dice Emma dando un bacio a Killian e poi abbracciando anche il suo ragazzino.
«Finalmente babbo natale ha realizzato il mio desiderio di Natale» sussurra Henry tutto felice. Ora ha una famiglia. Una mamma e un papà ed é il bambino più felice del mondo.
«Ad Emma e Killian, e a questo nuovo capitolo della loro vita» dice Ruby alzando il flûte con lo spumante per brindare ancora.
«Alla mia famiglia» dice Henry subito dopo, alzando il bicchiere di pepsi. 
«A noi, Swan. Buon natale» 
«Buon Natale, amore» gli sussurra Emma.
Brindano a quel nuovo anno, a quel nuovo Natale, a un nuovo capitolo delle loro vite. A loro, a questo amore, nato per un semplice caso del destino. Un numero riassegnato, degli messaggi mandati per sfogo, un epistolario d’amore, che ha generato un susseguirsi di eventi straordinari... E a volte, ad Emma piace pensare che sia stato Neal, lui dall’alto ha voluto renderla nuovamente felice e in grado di amare di nuovo e gli ha mandato Killian Jones. O forse, sono stato Neal e Liam, alleati ovunque siano a far incontrare i due per renderli una famiglia e completarsi a vicenda. 
Un epistolario d’amore che ha reso due anime perse, unite, per sempre. 



Spazio autrice: Ciao a tutti e buon vigilia di Natale 🎄❤️ 
Questa storia è un po' particolare lo ammetto, frulla nella mia testa da questa estate e gran parte di essa era già scritta, ed ho deciso finalmente di concluderla e adattarla al Natale. 
Come nasce l'idea per questa storia? Tempo fa avevo visto un programma di Massimo Gramellini, in cui raccontava la storia di una figlia che aveva perso il suo papà e ha continuato per anni a scrivere messaggi al numero per sentirlo vicino. Il numero poi è stato rassegnato nuovamente e quel signore che riceveva quei messaggi di vita da parte di questa ragazza, ha deciso di risponderle e dirle che il numero ora era suo, ma che la capiva perché anche lui aveva perso sua figlia e leggere la sua vita lo faceva sentire di nuovo vivo, come se sua figlia lo avesse messo sulla sua strada... I due si sono incontrati per bere una cosa insieme e ogni tanto ancora si scrivo. Be, questa storia mi ha colpito tantissimo e ho deciso di adattarla a modo mio e ovviamente Emma e Killian mi sono sembrati i personaggi perfetti. 
Spero che vi piaccia e che possa allietare questo giorno di festa un po' particolare e tutto purché normale quest'anno. 
Vi auguro una buona vigilia di Natale e uno splendido Natale, nonostante appunto, un po' insolito, alla fine la salute e avere le persone che si amano vicine (anche se non tutte a portata di abbraccio) lo rende comunque speciale no? 
E poi speriamo che questo anno si concluda presto ahahaha 
A prestissimo con nuove one shot della mia raccolta e chissà che con il nuovo anno non riesca a scrivere anche altre storie. 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella