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Autore: Sia_    24/12/2020    11 recensioni
“Sai che c’è?” La voce di Hermione era a malapena un sussurro.
“Cosa? Cosa c’è?” Alzò un sopracciglio, sorpreso.
“C’è che non capisci niente.”
Storia partecipante alla challenge "Secret Santa Challenge" indetta da Lita_ EFP sul forum di EFP. Per Gaia Bessie ❤
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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 I just need your heart

Because God knows you've got mine

 

Draco non s’innamorava. 

Non era nella sua indole da Serpeverde avere un cuore da donare o uno spazio nel petto per far entrare un’altra anima. Bastava la sua, così tormentata e fragile. 

La nascondeva dietro vestiti costosi, dietro il suo sangue puro, dietro le parole del padre – mio padre lo verrà a sapere ed era vero. Lucius era a conoscenza di ogni passo, ogni respiro, ogni attimo della sua esistenza. Gli stava addosso e Draco, con tutto quell’addosso, costruiva scudi e armi taglienti. Si montava la testa e credeva di essere meglio di tutti gli altri: dei professori, dei suoi compagni e di lei. Lei che era molto più coerente e coraggiosa, lei che aveva l’anima contornata di rosso e non aveva un briciolo di sangue puro. 

 

Coerente.

 

Come si fa, ad essere coerenti? Se l’era chiesto Draco, mentre calde lacrime gli riempivano le guance e cadevano sulla sua camicia. No, non c’era modo di essere coerente: di quell’addosso, che spesso aveva utilizzato come scusa, adesso non sapeva che farsene. Draco, di quell’addosso, non voleva più saperne. 

 

Non voleva essere coerente. 

 

Non lo era stato dal suo quarto anno; credeva di esserlo, ma implicitamente il suo corpo faceva e diceva ben altro: c’erano attimi, impercettibili attimi, in cui la mente non gli rispondeva più e gli occhi andavano a cercarla. Nel buio della Biblioteca cercava il viso di colei che non avrebbe mai guardato nella sua direzione, invece. Hermione rimaneva immersa nei suoi stupidi libri, a imparare stupidi incantesimi e non spostava mai le sue pupille su Draco. 

Opposti, così tremendamente diversi: era forse per quella diversità che Draco la cercava e la guardava, studiava lei in Biblioteca e si dimenticava per un po’ dei compiti e di tutto quell’addosso del padre. Lucius, sul volto di Hermione, non esisteva e non poteva esistere. 

 

“Cosa vuoi?” gli domandò un giorno, chiudendo il libro con uno scatto.

“Da te?” sorrise freddamente, “Non voglio niente da una sudicia… ”

Si fermò, il silenzio riempì la stanza e disse tanto altro.

 

Era il primo passo, che non fosse più in grado nemmeno di deridere la sua natura. Perché Hermione, in quella Biblioteca, era proprio come era lui: dirle mezzosangue, in quelle quattro mura, era come rompere un patto che non avevano fatto. Quella promessa senza inizio e senza fine dilagò per tutto il castello in brevissimo tempo. 

Hermione riempiva la scuola di una imperfezione devastante: la cercava per accertarsi che fosse rimasta errore. Guardava lei, si diceva, per non diventare come lei. Guardava lei per prendere l’altra strada. Solo che guardarla era un’arma a doppio taglio: quei sorrisi non erano imperfetti, dopotutto. 

 

“Granger…” la chiamò.

“Cosa?” 

Cosa? Cosa voleva dirle? Che era bella?

“Mi infastidisci, vattene da qui.

 

Ed Hermione andava via davvero, a passo svelto e con le guance arrossate dopo aver detto qualcosa che nemmeno suonava come cattiveria. Non era capace di sporcare le parole con insulti, non con l’anima che si ritrovava. 

Dio, com’era ingenua. 

Dio, come la odiava. 

Eppure Hermione andava via e un pezzo di lui la seguiva per i corridoi, misurava la camminata veloce, il rumore secco dei piedi sulla roccia: era così arrabbiata, lo mostrava con due occhi carichi di lacrime e lo spirito rotto in metà. Perché se la prendeva tanto? Perché prendersi tanto disturbo per uno come lui? 

Non c’era senso, in Hermione: forse non era nemmeno coerente come voleva dimostrare, forse anche lei lo guardava in silenzio in Biblioteca quando Draco smetteva di osservare lei. Si davano il cambio, creando promesse. 

 

“Sai che c’è?” La voce di Hermione era a malapena un sussurro. 

“Cosa? Cosa c’è?” Alzò un sopracciglio, sorpreso.

“C’è che non capisci niente.”

 

Non c’era niente da capire. 

Sarebbero sempre stati due universi opposti.

Niente, non c’era niente. 

 

C’era la guerra e Draco ed Hermione erano coerenti – dovevano pur sopravvivere in qualche modo

E nella guerra non esistevano pupille marroni, labbra sottili, capelli crespi: spariti, la Granger aveva fatto in modo di scomparire dalla faccia della terra come sempre le aveva consigliato di fare. L’unica volta che gli aveva dato ascolto gli aveva fatto male. 

Dove sei? Sei ancora viva? Buttava quelle domande sui vetri di casa Malfoy, le lanciava fuori perché dentro erano errore, la piccola parte di lui che non era coerente. Allora stringeva i pugni e seguiva il padre nelle stanze fredde di quella casa e sul viso del padre non c’era Hermione, c’era tutto quell’addosso che non voleva più. 

 

“Cosa diavolo ci fai qui?” le sussurrò, spaventato.

Non gli rispose, come poteva? Una parola, sarebbero morti entrambi.

Furono gli occhi, ancora una volta, a tradirli: cosa ci fai tu qui?

Draco, continui a non capirci niente. 

 

Una cosa la capì, la capì dal modo in cui Hermione si attaccò alla vita. 

Capì che, se tra i due un’errore c’era, l’errore era lui. Capì di non essere mai stato davvero coerente: se la guardava, era perché era necessaria. Se la guardava, alla fine, era per seguire la strada giusta. Se la guardava era per capire che non c’aveva capito niente.

Capì che si erano sempre detti tutto, senza dirsi mai nulla. Si cercavano e non si trovavano mai. L’idea era quella di incontrarsi a metà, ma per troppo tempo uno dei due si era spinto in avanti più del dovuto, mentre l’altro non aveva mai imparato a camminare  – Vanifichi i miei sforzi, Draco.

Non è che non si volesse avvicinare, era naturale: tra loro era sempre stato così. Vivevano di vuoti incolmabili, spazi infiniti e silenzi fastidiosi e per quanto provassero a riempirli non c’era modo di cancellarli. Era una sensazione devastante, ma non riuscivano a fermarsi – Granger, non può esserci fine quando non c’è iniziodovresti saperlo.

 

“Granger, vattene via.” le ripetè, tenendola stretta, “Vattene via.”

Se Hermione era una cosa, però, era testarda.

“Vattene via tu.” 

“Morirai, se non te ne vai subito.” 

Morirei in ogni caso.”

Fu un’idea insopportabile.

Ti prego, vai via.” 

Gli sorrise.

 

Hermione non sarebbe mai andata via, non era da lei abbandonare le cose a metà. 

La guerra era un suo progetto e sarebbe arrivata alla fine, morta o viva. Avrebbe combattuto fino all’ultimo secondo e Draco s’arrese, ma le accarezzò la guancia tremante. Misteriose, pensò, le cose che l’amore poteva fare. 

Perché l’amava vero? Che altro poteva essere, se non l’anima di lei che entrava e quella di lui che usciva per insinuarsi nel petto di Hermione. S’erano innamorati con uno sguardo, in una stanza ed erano stati zitti. S’erano scelti nel silenzio d’odio. S’erano amati nell’incoerenza più assoluta. 

 

“Hermione… ”

“Cosa vuoi?” domandò, divertita, chiudendo il libro con sorriso. 

“Il tuo cuore.”

“Ce l’hai già.” lo informò, “Vedi, che non capisci niente?



 
Eccomi qui con una storia che ha ben poco di natalizio, ma che cerca di essere un regalo. Cara Gaia, io ci ho provato davvero, è solo che sono un mostro: Draco non è un personaggio che mastico e sento mio totalmente, tutt'altro! Quindi insomma, è uscita questa storia che non è nemmeno un quarto di quello che dovresti meritare: sei una ragazza dolcissima, brava, appassionata. Volevo ringraziarti per gli ultimi mesi, in cui abbiamo imparato a conoscerci: spero sia solo l'inizio di qualcosa di più profondo (in tutto questo, spero di riuscire a venire a leggere la tua storia, è un periodo un sacco pieno di cose). 
La storia è stata scritta per la challenge "Secret Santa Challenge" indetta da Lita_ EFP sul forum di EFP: il destinatario è Gaia Bessie 

Ringrazio chi è arrivato qui a leggere e LadyPalma per il suo supporto morale, 
Auguro una buona Vigilia a tutti quanti e un felice Natale, 
Sia 
   
 
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