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Autore: Maqry    24/12/2020    5 recensioni
Natale 1993
Un appuntamento romantico serio era stata la prima informazione che il suo cervello aveva elaborato, imbarazzato ed euforico al tempo stesso. Penny che voleva condividere con lui una sua tradizione la seconda notizia che sempre il suddetto cervello aveva recepito e allineato alla precedente con un misto di compiacimento e sfarfallamenti nello stomaco. Il pomeriggio della Vigilia il terzo elemento che si era aggiunto ai precedenti, contestualizzando l’evento per la felicità della sua mente metodica e organizzata. Ma, vuoi per l’emozione, vuoi per la fretta della ragazza che doveva correre a Pozioni e che non voleva far ritardare, aveva risposto con un sorriso e un impacciato sì, certo prima di posizionare al suo posto l’ultimo tassello.
[Percy/Penny]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Penelope Clearwater, Percy Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Appuntamento in due atti
 
 
 

 
 
A Greta
 
 
 
 
 
 
 
Overture.
 
 
 
Percy Weasley era certo di essere uno studente scrupoloso e preparato in qualsiasi materia, da Incantesimi a Divinazione – per quanto si potesse parlare di preparazione in quest’ultimo caso –, ed era altrettanto certo di essere uno studente da Eccezionale in Babbanologia, se non altro per influsso delle passioni paterne. O meglio, era stato certo di esserlo, fino a quando non si era ritrovato solo in un corridoio – un sorriso impacciato e un tantino ebete sul volto, la mano ancora alzata a salutare Penny e le orecchie più rosse dei capelli – e riassaporando gli attimi appena trascorsi aveva compreso appieno quanto era appena accaduto.
Un appuntamento romantico serio era stata la prima informazione che il suo cervello aveva elaborato, imbarazzato ed euforico al tempo stesso. Penny che voleva condividere con lui una sua tradizione la seconda notizia che sempre il suddetto cervello aveva recepito e allineato alla precedente con un misto di compiacimento e sfarfallamenti nello stomaco. Il pomeriggio della Vigilia il terzo elemento che si era aggiunto ai precedenti, contestualizzando l’evento per la felicità della sua mente metodica e organizzata. Ma, vuoi per l’emozione, vuoi per la fretta della ragazza che doveva correre a Pozioni e che non voleva far ritardare, aveva risposto con un sorriso e un impacciato sì, certo prima di posizionare al suo posto l’ultimo tassello. E quando lo aveva fatto, Penny era già scomparsa nella calca di studenti diretta ai sotterranei, lasciandolo atterrito a rendersi conto sul serio di cosa avrebbero fatto insieme quel fatidico pomeriggio.
 
Un balletto. Sarebbero andati a vedere due ore di noiosissimo balletto. Che Merlino lo Schiantasse!
 
 
 
 
 
 
 
Atto primo.
 
 
 
Percy Weasley se ne stava imbacuccato in tre giri di sciarpa di lana e un abito da cerimonia – di seconda mano e per giunta da maghi, per quanto avesse scongiurato i suoi fratelli di anticipargli i soldi per comprarsene uno babbano e nuovo –, un mazzo di fiori del giardino della Tana in mano – le rose che andavano di moda agli appuntamenti babbani, aveva scoperto, costavano l’ira di Salazar1 – e un padre a dir poco sovraeccitato a fianco, il quale continuava a indicare ammirato la Royal Opera House e provava a spiegargli il fascino nascosto degli schiaccianoci babbani.
Quando i ricci scuri di Penny fecero capolino tra la folla, stretti da un nastro, Percy avrebbe solo voluto poter sprofondare sotto terra, fin nelle fondamenta del teatro, per evitare che la ragazza vedesse quel disastro. E anche per risparmiarsi il supplizio di guardare per ore dei balerini – no, si corresse, ballerini – saltellare per il palco come gli gnomi per il cortile della Tana.
Ma poi gli occhi di Penny, deliziosa nel suo elegante cappottino blu, trovarono i suoi e la ragazza sorrise raggiante, affrettandosi a raggiungerlo, così raggiante che in quell’istante Percy pensò che avrebbe volentieri chiesto come regalo di Natale un intero abbonamento alla stagione teatrale del Royal Ballet, se significava vedere sempre quelle due piccole fossette comparire ai lati del sorriso di Penny.
Raddrizzò le spalle, cercando di darsi un tono, improvvisamente elettrizzato dall’idea di guardare schiaccianoci babbani ballare sulle punte.
 
 
Schiaccianoci che ballano. Merlino, che strani i Babbani!
 
 
 
 
 
 
 
Atto secondo.
 
 
 
“Ma quindi, io non ho capito… il Re dei Topi attacca Clara e lo Schiaccianoci. Loro lo sconfiggono e lo Schiaccianoci diventa un principe?” stava chiedendo confuso Percy a fine spettacolo. E dire che era cresciuto nel Mondo Magico, ma schiaccianoci trasformati in principi per avergli salvato la vita era oltre la sua stessa immaginazione.
“No, il principe era l’altro, quello con la Fata Confetto nel Regno dei Dolci. Lo Schiaccianoci era Franz, il nipote di Drosselmeyer, che era stato trasformato in burattino perché lo zio aveva inventato una trappola per topi,” lo corresse paziente Penny, appoggiandosi al suo braccio mentre scendevano le scale del teatro, un sorriso dolce a incurvarle le labbra.
“Come se la Trasfigurazione fosse la soluzione a tutti i problemi,” borbottò tra sé il ragazzo, facendo scoppiare a ridere la fidanzata.
“Immagino che la McGranitt sarebbe d’accordo, invece!”
“Lei se lo sarebbe mangiata, però, il Re dei Topi!” esclamò Percy, unendosi alla risata della Corvonero mentre si avviavano all’uscita.
“Percy Weasley che fa una battuta, signori e signori, altro che i manèges di jetés dei Fiocchi di Neve!”
Percy arrossì, sistemandosi meglio gli occhiali sulla punta del naso di riflesso, ma sorrideva anche lui – orgoglioso, avrebbe detto.
“Non so cosa siano i menaj-qualcosa,” rispose, “ma le ballerine sembravano davvero dei fiocchi di neve: erano leggerissime. Sembrava non facessero alcuna fatica. Anche se i miei preferiti sono stati i quattro che saltavano.”
“La Danza del Tè, intendi?” si informò sempre più divertita Penny: i quattro che saltavano era una descrizione, per quanto veritiera, piuttosto buffa per i bravissimi interpreti della Danza Cinese.
“Credo… be’, insomma, i quattro con i ventagli che saltavano fino a toccarsi le punte dei piedi: io non riuscirei ad arrivarci nemmeno da seduto, fino là,” commentò il Grifondoro annuendo serio a sottolineare le proprie parole, mentre varcavano le immense porte a vetri dell’entrata principale, venendo investiti da una spruzzata di neve e vento gelido.
“Guarda, ha iniziato a nevicare anche qui!” esclamò Penny, sollevando una mano per raccogliere qualche fiocco nel palmo. Poi si voltò verso Percy con gli occhi che le luccicavano, stringendo entrambe le mani del ragazzo nelle proprie e mettendoglisi di fronte: “Grazie mille per avermi accompagnata, è stata la Vigilia più magica di sempre.”
Poi si sporse, sfiorandogli delicata le labbra viola e screpolate con un freddo bacio.
“Vuoi trasformare anche me in un principe?” le soffiò lui sulle labbra, stringendola a sé.
“No, ai principi preferisco i maghi!” rispose Penny, schioccandogli un altro bacio sull’angolo della bocca.
 
D'accordo, il balletto non era poi così male!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note alla storia: questa brevissima fic è un piccolo regalo per blackjessamine, e partecipa all’iniziativa “Una storia tutta per te” indetta sul gruppo fb Caffè e calderotti. Greta, spero davvero di aver trattato in modo almeno passabile una coppia di cui tu scrivi tanto meravigliosamente (ecco, se volete leggere dei veri Percy e Penny, spulciate il suo profilo!), ma ci tenevo a farti questo piccolo pensierino unendo anche la comune passione per la danza che mi ha permesso di conoscerti come autrice e innamorarmi delle tue storie. Spero davvero di non aver esagerato con il fluff e il Natale rendendo il tutto melenso, ma non è proprio la mia cup of tea (dovrebbe essere un “bigliettino d’auguri e dedica” e lo sto trasformando in scuse, perdonami!). Insomma, spero possa farti piacere e ti auguro davvero di passare un sereno – per quanto possibile – periodo natalizio, e soprattutto anno nuovo.
Una piccolissima precisazione: ho fatto riferimento, sia per la trama che per quei due miseri cenni di coreografia, alla versione dello Schiaccianoci del Royal Ballet di Londra (purtroppo su youtube non trovo la versione integrale da linkare per i credits, io lo avevo visto al cinema). La storia è ambientata nel 1993, quando se la memoria non mi inganna solo Ron resta a Hogwarts per Natale con Harry, e quindi Percy è a casa (se così non fosse, prendetela come una piccola licenza per far quadrare le cose).
 
Ringrazio di cuore chiunque sia giunto fin qui. Spero che la storia sia stata di vostro gradimento, e ne approfitto per augurare anche a voi un buon Natale.
 
 
 
 

[1] Questa sono io che invento espressioni magiche modellandole su quelle babbane, perdonate la mia scarsa fantasia.
   
 
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