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Autore: So I Don T Know    25/12/2020    2 recensioni
Questa storia partecipa al Secret Santa 2020 indetto dal gruppo Naruto FanFiction Italia.
Modern!AU in cui Madara e Hashirama sono ormai vecchi e stanchi, riflettono un poco sulla loro vita e sulle circostanze che li hanno fatti diventare una coppia. Insomma due vecchi e un po' di zucchero con un po' di stereotipi e altrettanto amore.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hashirama Senju, Madara Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao Zucca! Buon Natale dal tuo Santa Segreto! Mi dispiace zia, poteva capitarti di meglio ma eccomi qua a provare a fare del mio meglio per farti passare un felice natale anche in questo periodo un po' tristino per tutti! 
Come si evince dalle note è una HashiMada un po' fluffina backgroundina, e volevo ringraziarti per avermi dato il pretesto perfetto per scrivere di loro!






E' presto.

E' troppo presto.

Eppure è già mattina.

Hashirama socchiude piano gli occhi e con una voglia inesistente si volta verso il comodino: la radiosveglia invecchiata male mostra che sono le 6.30.
Si è svegliato imbarazzantemente di buon'ora, ormai abituato al tenore di vita dell'azienda, eppure quello è il primo giorno della sua nuova vita da pensionato. Dopo anni e anni passati come CEO tra riunioni, imprevisti e quant'altro ecco che non deve più preoccuparsi di nulla. 

Non è più affar suo.

Negli anni ha gestito magnificamente quello che da piccolo sogno si è trasformato in un lavoro vero e proprio e ora non deve far altro che godersi i suoi successi nella sua grande casa con tutti i comfort che si è guadagnato.

Paradossalmente, niente più sveglie.

Incredibilmente, niente più obblighi lavorativi.

E' libero.

Nella penombra si mette a fissare il soffitto con ancora i postumi del sonno trascorso: una parte di lui gli suggerisce di andare a dormire, l'altra di alzarsi e di uscire presto per fare una corsetta al parco; non avrà più vent'anni ma una delle promesse che fa sempre a se stesso è quella di non lasciarsi andare alla pigrizia. 
Ed effettivamente il nostro signor Hashirama Senju, di anni 63, conserva ancora uno strano fascino da uomo maturo: i capelli lunghi e lisci sono rimasti per la maggior parte castano scuro e solo qualche ciocca, nel tempo, si è fatta brizzolata; le rughe intorno agli occhi e ai lati delle labbra lo rendono saggio piuttosto che anziano e non hanno intaccato lo sguardo caldo e gentile che rivolge a chiunque sia il suo interlocutore. Tuttavia il corpo invece comincia a dare segni di cedimento: i muscoli tonici che in gioventù avevano affascinato orde di persone ormai sono scomparsi, sostituiti da tessuto decisamente meno turgido rispetto a quanto era una volta.

Il tempo, questo inevitabile fiume in piena che travolge e modifica e cambia e corrode e consuma e migliora o peggiora tutto al suo passaggio.

Ma ecco che i pensieri sopra i massimi sistemi di Hashirama vengono interrotti da un paio di piedi freddi che si infilano dispettosi tra i suoi stinchi.
<< Mhhh >> borbotta la figura ancora addormentata accanto a lui che si sposta e mugugna con fare disperato, probabilmente in cerca di una zona calda che rinvigorisca un po' i due ghiaccioli che ha alla fine delle gambe. 
Hashirama alza gli occhi al cielo, arrendendosi a quella muta (ma neanche troppo) richiesta: si gira verso il compagno e lo abbraccia come può, chiudendosi a cucchiaio e intrecciando le gambe con quelle dell'altro. 

Spera che tale premura basti a Madara.

Ed è proprio grazie a questo pensiero che torna a riflettere su tutta quella che è stata la sua vita fino a quel momento: ripensa alla sua infanzia insieme all'altro, alla loro compagnia di amici che ci sono stati durante l'adolescenza e di come tra quelli conobbe Mito Uzumaki.
 A quei tempi Hashirama era convinto che lei sarebbe stata il grande amore della sua vita e proprio per questo si fidanzarono e poco dopo arrivò persino il matrimonio. Sebbene in un primo periodo tutto andò per il meglio, c'era qualcosa che non andava: i primi mesi Hashirama riusciva a lasciar correre alcuni pensieri invasivi che gli facevano capire quanto fosse inadatta a lui la situazione che si era lui stesso costruito ma già dopo poco non poteva e non riusciva più a ignorare la sua stessa coscienza e la realtà dei fatti.
 Per non parlare poi delle litigate con Madara...Oh, da quando lui e Mito si erano fidanzati si erano fatte sempre più frequenti e arrivavano sempre a scannarsi per un nonnulla. 
Dopo qualche triste anno di lotte interiori, Hashirama arrivò finalmente a realizzare che il bandolo della matassa è che egli era sempre stato solo e soltanto innamorato del suo migliore amico.

 Il divorzio, come si può intuire, arrivò subito dopo così come giunse inesorabile anche la Chiaccherata con Madara ( una chiaccherata con la C maiuscola) nella quale venne fuori sostanzialmente che i due idioti erano sempre stati attratti l'uno dall'altro e l'ultimo che ci era arrivato era effettivamente Hashirama stesso. 
Da lì iniziò la svolta: i due decisero non solo di provare a far funzionare la loro storia insieme, ma anche di aprire un'azienda specializzata nel trasporto di auto di lusso che si rivelò essere un'ottimo investimento dato che in qualche anno divenne piuttosto richiesta  a livello mondiale. 

Ed ora eccoli lì stanchi e vecchi nella loro villetta, nel loro letto matrimoniale, a farsi le coccole come due adolescenti anche se ormai si conoscevano da almeno mezzo secolo.

Il tempo vola ma in quel momento Hashirama avrebbe voluto si fermasse.

<< Cosa fai già sveglio...Stupido... >> la voce impastata di un Madara ancora mezzo addormentato rompe il pacifico silenzio che si era creato e con un frusciare di lenzuola i due si ritrovano l'uno con la testa sul petto dell'altro. 
<< Dormi...Tu che puoi >> continua l'uomo in catalessi, accovacciandosi meglio sull'incavo della spalla del compagno. In effetti la sveglia di Madara avrebbe dovuto suonare a momenti dato che questi era obbligato a lavorare un altro anno prima di potersi godere la vecchiaia in stanta pace. 
<< No, voglio passare la pensione così! Qui letto con te!>> piagnucola Hashirama, coinvolgendo il compagno in un abbraccio piuttosto sentito. Madara borbotta qualcosa di indecifrabile aggrottando le sopracciglia, vinto da quella coccola.

Non è che non lo voglia, anzi, è che Madara seppur sia molto avanti con l'età, ha ancora qualche problema a manifestare affetto: è un difetto che lo tormenta fin dalla tenera età e se lo è portato avanti  per tutta la vita.

 Eppure l'amore che prova per il suo attuale compagno è quanto di più grande ci sia nell'universo.

 Anche quando erano giovani sebbene volesse urlarlo al mondo, era sempre riuscito a tenerlo segreto, a mordersi le labbra quando vedeva l'altro fare il galletto con le signorine, a mangiarsi silenziosamente il fegato quando Hashirama gli aveva chiesto di fargli da testimone al suo matrimonio con Mito... Certo esprimeva il suo disappunto e malcelava la gelosia ma non aveva mai svelato il vero motivo che stava dietro a tutte le polemiche che si inventava e che lo facevano sempre finire a battibeccare con Hashirama.

Tuttavia l'amore non è un qualcosa che può rimanere celato per sempre, soprattutto se si parla di Madara Uchiha: testardo, caotico, pronto a tutto pur di ottenere quello che vuole. Sapeva anche lui che prima o poi questa patata bollente sarebbe uscita fuori mandando probabilmente in fumo anni di amicizia e il legame più profondo che avesse mai avuto con qualcuno.
Eppure era stato lo stesso Hashirama a cominciare quella imbarazzante e delicata discussione che si sarebbe terminate con l'ammettere i loro reciproci sentimenti e, anche se ora convivevano da almeno dieci anni e si amavano da almeno il doppio, Madara non aveva perso il vizio di essere un po' sulle sue, di far finta di mal sopportare coccole, baci e carezze per una questione forse di orgoglio o forse per dispetto.

Il mondo è così strano.

Anche le persone lo sono.

I sentimenti ancora di più.

Si poteva dire che la loro reciproca vita fosse iniziata davvero solo dopo i trentacinque anni: il divorzio di Hashirama e Mito fu veloce e sbrigativo, l'azienda aperta da poco cominciava ad avere clienti piuttosto importanti e la loro vita come coppia era diventata reale e tangibile.
Dentro di se' Madara ricordava segretamente ogni abbraccio, ogni bacio, ogni notte passata insieme, tutte le date importanti ( dal primo bacio al giorno in cui erano andati a convivere) e ogni anno, come un rituale vendicativo che stava in piedi solo nella sua testa, aveva anche cancellato dai calendari  il giorno in cui si sarebbe dovuto celebrare l'anniversario tra Hashirama e Mito.
Un bambino piccolo nell'affascinante corpo di un uomo che ormai aveva raggiunto la terza età.  Certo, anche lui non era più un giovinastro, ma i capelli bianchi gli donavano e in un certo senso facevano aumentare la sua credibilità donandogli al contempo un'aspetto meno minaccioso e più avvicinabile. Gli occhi erano spenti rispetto ad un tempo ma conservavano un bagliore di grinta indissolubile che spiccava nel nero pece incorniciato da occhiaie profonde e zigomi incavati. 
Anche se era di un anno più giovane, Madara sembrava essere più anziano del compagno, e spesso si divertiva a usare come scusa il fatto che l'aver tenuto nascosto il suo amore per così tanto tempo lo aveva consumato dentro facendogli perdere preziosi anni della sua vita e scherzando diceva era solo colpa di Hashirama, perchè quello non lo aveva calcolato prima e ora di conseguenza Madara sembrava un vecchiaccio mentre il compagno si era mantenuto meglio. Hashirama per non lasciargli l'ultima parola, gli rispondeva che ai suoi occhi lui rimaneva sempre il più bello, e la faccenda si chiudeva con un Madara imbarazzato con tanto di rossore sul viso che cercava di rispondergli a tono ma era troppo lusingato per poter pensare lucidamente.
Sì, diciamo che Hashirama aveva recuperato alla grande gli anni che aveva trascorso con un'altra persona prima di lui.

E proprio Hashirama in quel momento provava a calmare il borbottare sommesso di Madara accarezzandogli i capelli che la mattina, senza le dovute cure, non erano altro che un cespuglio informe. 
Madara apre svogliatamente un occhio e lo osserva nella semi oscurità, localizzando in fretta dove fosse il viso dell'altro.
Hashirama  ricambia lo sguardo accompagnandolo ad un sorriso gentile per poi spingersi in basso per far incontrare le loro labbra.
Un bacio delicato e veloce, un semplice contatto tra due paia di labbra, ed è davvero assurdo pensare che due persone oltre i sessanta riescano comunque a elargirsi reciprocamente delle smancerie del genere.
<< Mhhh... Hai l'alito cattivo >> lo pizzica Madara.
<< Buongiorno anche a te >> rimbecca Hashirama che non riesce nemmeno ad aggiungere altro perchè, puntuale, l'inesorabile  sirena della sveglia distrugge il silenzio col suo rumore assordante. 
Sbuffando come una vecchia locomotiva Madara si allunga e la spegne con più forza del necessario, come se la volesse punire per aver interrotto un momento romantico tra lui e il suo uomo.
<< Non vedo l'ora che sia il weekend >> conclude infine per poi tornare alla posizione di poco prima accoccolato all'altro con gli occhi chiusi.
<< Già! Solo tu io e la nostra gita al mare. >>
 Il pensiero dei due va alla loro seconda casa, comprata per poter restare più di qualche giorno nella località marittima accanto a Konoha dove hanno amici e un'interessante vita come grandi atleti nello sport nazionale per signori di mezza età.
<< Ti ricordo che non è una gita! Dobbiamo partecipare al torneo di bocce di quest'anno! >> lo riprende Madara, sconvolto dal fatto che se lo sia già dimenticato. Stava già iniziando ad avere problemi di memoria?
Comunque si: dopo molti anni passati insieme a condividere le proprie reciproche vite e a far nuove esperienze insieme, ci si inizia anche ad annoiare. E quindi cosa c'è di meglio di iniziare un nuovo hobby insieme? 
E perchè non scegliere proprio le bocce, un'attività impegnativa ma non troppo movimentata che si svolge in squadre di due e che li rendeva il perfetto team?
La scelta si è rivelata azzeccata e anche se avevano iniziato quasi per scherzo, col tempo si erano fatti un nome nella comunità e ora partecipavano a tornei e trasferte per migliorarsi sempre di più.
<> Hashirama parla mentre Madara si rende conto che non può più sottrarsi ai suoi doveri di CEO e con un paio di cigolii ossei e un "oplà" si tira su dal letto.
Una parte della sua mente gli urla di non farlo, ma si rasserena pensando che avrà tutto il weekend per stare col proprio amato e saluta col pensiero le lenzuola accoglienti deciso a far passare alla svelta quella giornata di lavoro.
<< Lo so, lo so, sono un asso a bocce >> si loda da solo, mentre si avvia al bagno padronale.
<< Io non intendevo solo a bocce >> sottolinea Hashirama, rendendo implicito il fatto che lo considerasse anche il migior compagno che può avere in questa vita.
Madara per sua fortuna è già di spalle quando coglie il senso di quell'ultima frase, quindi non fa altro che velocizzare il passo filando in bagno con le orecchie rosse d'imbarazzo e il cuore che non si è ancora stancato di battere all'impazzata quando si sente così amato.
Ma si possono dire certe frasi quando si ha praticamente giò un piede nella tomba?! 
L'ultima cosa che sente prima di chiudere la porta e salvarsi da quel romantico del compagno, è la fragorosa risata divertita che viene dal letto da un Hashirama che anche dopo tutto questo tempo trova ancora adorabile quel burbero ribelle che altro non è che la sua dolce metà.

E' vero, sarebbe bello che il tempo si fermasse.

O forse è già successo anni addietro intrappolandoli nella loro realtà perfetta che sanno entrambi durerà fino alla fine dei loro giorni.
  
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