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Autore: PitViperOfDoom    25/12/2020    2 recensioni
All Might vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Endeavor
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A riddle to guess if you can

 


Quando Endeavor arrivò nella stanza che gli era stata indicata, si ritrovò davanti la schiena di All Might.

Una camicia bianca troppo grande pendeva dalle spalle ossute dell’ex hero, i pantaloni erano così larghi da ammucchiarsi alle caviglie e la cintura sembrava allacciata all’ultimo buco disponibile ma, nell’insieme, almeno non sembrava essere fuori luogo nella sala professori. Vestiva la parte, per quanto un uomo della sua statura fisica potesse farlo. L’unica cosa che gli impediva di sembrare un vero insegnante – sebbene se uno emaciato e malnutrito – era quella ridicola criniera di capelli biondi.

Endeavor torse la bocca per la repulsione. Come cadono i potenti, si diceva. Sembrava che l’uomo di fronte a lui, che una volta era il “pilastro della giustizia”, potesse essere trascinato via da una forte corrente di vento.

“Beh?” La voce gli uscì secca e severa. All Might non si girò. Stava facendo il tè e lo ignorò, il che servì solo a infastidire la sua pazienza già scarsa. “C’è una ragione per cui mi hai chiamato? Il mio tempo non è infinito. Come sai, il tuo pensionamento mi ha lasciato una montagna di lavoro tra le mani.”

Il cucchiaio nella mano di All Might tintinnò contro la tazza e il silenzio si protrasse ancora prima che lui parlasse. “Dimmi cos’avrei potuto fare, Enji.”

“Oh, non lo so.” La voce di Endeavor grondava sarcasmo. “Avresti potuto far arrestare qualche altro villain prima di spremerti del tutto a Kamino. Almeno avresti lasciato al resto di noi meno scartoffie-“

“Non sto parlando di Kamino.” All Might continuò a dargli fastidiosamente le spalle, concentrandosi sulla tazza di ceramica tra le mani. “È una richiesta semplice, Enji. Dimmi cosa ho fatto di sbagliato. Dimmi cos’avrei dovuto fare in modo diverso.”

“Di cosa stai blaterando, tu-“

“Perché sei arrivato a odiarmi così tanto?” Gli chiese All Might.

Endeavor lo fulminò con gli occhi. “Questo è il motivo per cui mi hai chiamato qui?” Sputò mentre All Might prendeva un sorso di tè. “Hai una minima idea- è un dannato campo di battaglia lì fuori, ogni giorno! Per sistemare il casino che tu hai lasciato. E tu mi fai venire via da lì per fare il tè in una stanza vuota e farmi domande stupide come questa? Chissà perché ti odio così tanto.” Si fece più avanti, lasciando che la porta si chiudesse dietro di lui. “Questo è il motivo. Eri così distante e al di sopra di noi che non avevi idea di com’erano le cose per chiunque non fosse te. Essere costantemente paragonati a te. Rincorrerti costantemente sapendo che non importava quello che facevamo o cosa sacrificavamo, perché non sarebbe mai stato abbastanza.” Fece un altro passo avanti e All Might si rifiutò ancora di guardarlo, il che servì solo a ravvivare la sua ira. “E poi ti sei mostrato per quello che sei, quella- quella tua patetica forma, ti ritiri e lasci un mondo in cui i villain si mangiano tra loro e qualcuno per caso ti ha ritenuto responsabile per le tue bugie o il casino che ti sei lasciato dietro? No. Sei una leggenda. Il vero numero uno sarai sempre e solo tu, perché nessuno sarà mai grande come te.”

Era preso da una tempesta di risentimento soppresso e taciuto per molto tempo, dallo sputare le scintille della propria rabbia, e perciò non notò alcune cose. Non notò la curva tesa della schiena di All Might e la linea nervosa delle sue spalle. Non notò il modo in cui la tazza tremava nelle sue mani.

“Cos’avrei potuto fare di diverso, Enji?” La voce di All Might era bassa, ma nemmeno lui poté ignorare la tensione di cui era caricata. “Cosa avresti preferito che facessi? Che salvassi meno vite? Che assicurassi meno villain alla giustizia? Impegnarmi meno nel mio lavoro, così che tu potessi sentirti meglio?”

Le fiamme intorno al corpo di Endeavor danzarono e la sua rabbia strozzò la sua risposta in un ringhio senza parole.

All Might scosse la testa. “E non hai ancora risposto alla mia domanda.”

“Perché non me l’hai fatta.” Ringhiò Endeavor. La sua voce quasi imitava lo scoppiettio delle sue fiamme.

“Come avrei potuto fermarti?” La voce di All Might era bassa e fievole, poco più di un sussurro. “Dimmi cos’avrei potuto fare per fermarti.”

“Di cosa stai parlando-?”

Colpì il tavolo con la razza con un rumore sordo, il liquido che scavalcava il bordo e si girò di scatto verso di lui. “Sto parlando di tuo figlio, Enji.”

Endeavor lo fissò e per una frazione di secondo fu troppo preso in contropiede per ribattere.

“Sto parlando della tua famiglia.” Continuò All Might, afferrando il bordo del tavolo e scuotendolo. “Sto parlando del tuo figlio più giovane. Sto parlando di sua madre. Sto parlando della cicatrice sul suo viso di cui nessuno- nessuno- gli ha mai chiesto la storia.” I suoi occhi, azzurri e cerchiati di nero, scavarono nella figura di Endeavor. “E ti sto chiedendo cosa avrei potuto fare per fermarti.”

Fu allora che Endeavor ritrovò la voce. “Come osi.”

“Come osi tu!” All Might aveva ancora la sua altezza, poteva ancora troneggiare su di lui, ma sapevano entrambi che Endeavor avrebbe potuto spezzarlo come un ramoscello se avesse voluto. Eppure, All Might si erse comunque in tutta la sua statura, sfruttando il suo unico vantaggio. “Cosa pensi sarebbe successo se avessi scoperto cosa stavi facendo? Pensavi che me ne sarei stato con le mani in meno mentre tu-“ Si interruppe, la rabbia che, per un momento, gli aveva rubato le parole di bocca.

Nonostante Endeavor lo stesse guardando dal basso, mise tutto il disprezzo che poté nel suo sguardo. “Perlomeno,” Endeavor ringhiò di rimando. “avrei potuto aspettarmi uno scontro decente.”

“È la tua famiglia, Enji!” Urlò All Might. “È tuo figlio! Come hai potuto fare qualcosa del genere a un bambino-“

“Sì, a un bambino!” Rispose Endeavor. “Il mio bambino. Mio figlio. Mio da crescere come meglio credo. L’ho creato io, All Might. Sei tu che mi hai spinto a farlo, con la tua arroganza.”

No.” All Might scoprì i denti. “Io ho fatto il mio lavoro, Enji. Non osare scaricare la colpa su di me.”

Enji incurvò l’angolo della bocca. “Fa lo stesso. Non cambia nulla. Chi sei tu per dirmi come crescerlo? È mio figlio.”

“Ed è il mio studente!” Con i denti digrignati e un viso come quello di un teschio, All Might avrebbe potuto fare paura se non fosse stato così pateticamente debole. “Conta davvero così poco per te, Enji?”

“Non contava più di quello che era.” Sputò indietro Endeavor. “Di quello che è. Uno strumento creato per sorpassarti. Non avrei mai potuto prevedere quanto il mio obiettivo si sarebbe rivelato patetico - quanto tu fossi patetico.” Indicò il fragile uomo di fronte a lui, il viso storto in una smorfia. “Se questo è quello che ha allenato Shouto al mio posto, allora non c’è da stupirsi che quel moccioso ribelle abbia sviluppato l’abitudine di deluder-“

Davanti ai suoi occhi lo scheletro emaciato svanì, rimpiazzato dalla figura massiccia che era All Might una volta, e un pugno enorme collise con la mascella di Enji prima ancora che lui potesse accorgersene. Vide le stelle e barcollò indietro, rimanendo in piedi a malapena per poi cadere. Scattò subito in piedi, le fiamme che rombavano intorno al suo corpo mentre si preparava per lo scontro-

All Might crollò in avanti, una mano al bordo del tavolo per sostenersi, l’altra a tapparsi la bocca mentre si strozzava col suo stesso sangue. Il tempo di sbattere le palpebre e la trasformazione era scomparsa.

Una rinnovata furia scorse nelle vene di Endeavor. In due passi All Might fu alla sua portata e Endeavor lo afferrò per la camicia e lo tirò su.

“Come osi.” Gli ringhiò in faccia, mentre l’ex hero ansimava con la bocca piena di sangue. “Mi sfidi e poi ritorni a essere questo prima che io possa risponderti come si deve?”

“Quindi hai degli standard, allora.” Gracchiò All Might. “Picchi tua moglie e tuo figlio, ma la linea da non superare sono io? Buono a sapersi.”

Stai zitto.”

“Non hai sacrificato nulla. Tutto quello che fai è imporre sacrifici agli altri. Sei un codardo, Todoroki Enji, e Shouto è dieci volte l’uomo che eri e che sempre sarai.”

Endeavor ribollì, stringendo i denti fino a far scricchiolare la mascella. “E cosa, esattamente,” ringhiò, “pensi di fare a riguardo?” Voleva avere l’ultima parola. Voleva che la sua domanda zittisse All Might e le sue offese così da poter concludere quella conversazione inutile e tornare a fare le cose che importavano davvero.

Gli occhi infossati di All Might incontrarono i suoi. “Crescerli.” Disse.

“Cosa?”

“Voglio crescerli.” Erano quasi naso a naso mentre All Might gli dava la sua risposta. “Tutti loro. Così che possano sorreggere il peso che io sono stato abbastanza sciocco da provare a sostenere da solo, quello che tu eri abbastanza stupido da desiderare. Chiunque di loro può superarti e lo farà, Enji. Non che tu lo abbia reso così difficile.”

Tu-“

“Così, mentre tu ripulirai il mio casino, Enji,” quel sorriso era tornato, quel sorriso esasperante e insolente che Enji anelava a cancellare. “io sarò lì dietro di te, a ripulire il tuo.”

Endeavor lo lasciò andare, così di malagrazia da farlo barcollare ma non abbastanza da farlo adere. All Might tossì e si piegò sul tavolo, il sangue che gli colava dall’angolo della bocca.

“Non ho tempo per queste cazzate.” Ringhiò Endeavor. “Se l’unica cosa che vuoi fare è sputarmi parole vuote, me ne vado.” Gli diede le spalle, caricando quel singolo gesto di quanto più disprezzo poteva.

“Posso anche essere ridotto così, Enji.” Lo ammonì All Might. “Ma non pensare per un solo secondo che non possa proteggere i miei studenti. O, visto che ne stiamo parlando, che io sia da solo.”

Endeavor esitò a metà passo, ma si costrinse ad avanzare. Solo i suoi pugni tremanti e le fiamme frenetiche che lo circondavano tradivano la rabbia che ribolliva dentro di lui.

“Quindi tienilo a mente, se mai vorrai provare a riprendere ciò che hai interrotto.” La voce di All Might lo seguì anche fuori dalla stanza, acciaio freddo nelle sue orecchie. “Se vuoi fargli del male, Enji… Dovrai passare su di me e su ogni altro insegnante di questa scuola. Probabilmente anche su qualche studente.”

Endeavor girò a malapena la testa per guardarlo con odio. “Sono solo parole, All Might.”

Mentre Endeavor chiudeva la porta dietro di sé, la maniglia si sciolse nella sua presa, ma All Might riuscì comunque ad avere l’ultima parola.

“Sei un caso perso, Enji. E il mondo non avrà bisogno di te per sempre.”




Note traduttrice: eccoci qui, con una sorpresa/regalo di Natale! Sebbene il tono di questa one shot non sia proprio allegrone, abbiamo pensato che fosse un'idea carina darvi in pasto qualcosina prima della grande siccità di gennaio. Sappiamo che sono delle festività particolari, quindi se non avete nulla da fare o se stavate cercando uno scampo dai parenti, siamo felici di potervi essere d'aiuto! Riguardatevi, ci vediamo l'anno prossimo!
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