Anime & Manga > Naruto
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Autore: Audrey Wilde    26/12/2020    2 recensioni
Ran Higurashi non ha legami, non ha affetti. Dopo la morte dell'unica persona che abbia mai amato, si è nascosta dietro un muro di ghiaccio. Come il colore dei suoi occhi. La sua ambizione ed il suo sogno di diventare medico sono l'unica cosa che la tiene lontana dal baratro della disperazione.
Kakashi Hatake aveva perso tutto, suo padre, il suo maestro, il suo migliore amico e la ragazza che amava, credeva che non ci fosse nulla per cui valesse la pena vivere. Ma aveva trovato la luce, grazie ai suoi allievi e agli amici che non l'avevano abbandonato, nonostante tutto.
Due dimensioni parallele, due mondi lontani, due vite così diverse stanno per incontrarsi e niente sarà più come prima. "Two worlds collide" è la storia di una giovane donna, di una profezia e di un amore che trascende il tempo e lo spazio. Perché quando due anime sono legate dal filo rosso del destino, esse apparterranno l'una all'altra fino alla fine dei tempi e niente e nessuno potrà mai separarle.
*Kakashi x Nuovo personaggio*
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Kurenai Yuhi, Nuovo Personaggio, Tsunade | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Capitolo IX




Heart beats fast

Colors and promises

How to be brave

How can I love when I'm afraid to fall

But watching you stand alone

All of my doubt, suddenly goes away somehow

- A Thousand Years, Christina Perri

 

Villaggio della Foglia, Paese del Fuoco

 

<< Vedo che ormai sei guarito. Oggi ti dimettiamo. >> gli annunciò Ran quella calda mattinata estiva, dopo una delle solite visite di routine.

<< Dì la verità, vuoi liberarti di quel "bagaglio extra" laggiù, vero? >> Kakashi indicò con un cenno del capo il letto di fianco al suo, occupato da un rumoroso Naruto, che dormiva ancora, beato ed ignaro delle occhiatacce che la bella dottoressa dai capelli corvini gli stava rivolgendo. Emise un verso indistinto a causa del cuscino spiaccicato contro il viso e Ran inarcò un sopracciglio.

<< È ora che lasciate il mio ospedale, non credo riuscirei a sopportarvi un minuto di più. >>

La corvina si avvicinò al letto in cui il biondo ronfava, ignaro di ciò che sarebbe successo di lì a poco.

<< Suiton, Suihachi!* >> dopo aver composto i sigilli, dalla mano destra di Ran, rivolta verso il volto di Naruto, partì un getto d'acqua non molto forte, poiché aveva impastato una misera quantità di chakra. Lo scopo era svegliarlo, non ucciderlo. Non ancora pensò la corvina, con un ghigno inquietante sul bel viso.

Il biondo si vegliò di soprassalto, preso alla sprovvista. Si guardò intorno freneticamente, per poi posare lo sguardo azzurrino sul viso di Ran, un sopracciglio inarcato e l'espressione minacciosa. Sentì un brivido attraversargli la schiena, mise il cuscino tra il suo corpo e la bella dottoressa, in una sorta di disperata posizione di difesa.

<< R-Ran no Neechan! >>

<< Naruto Uzumaki, fuori dal mio ospedale. >> vedendo il biondo indugiare e cercare di rabbonirla con uno sguardo da cucciolo bastonato, urlò << Adesso! >>

Kakashi osservò divertito il suo allievo recuperare i pantaloni e correre come un fulmine fuori dalla stanza, il tutto accompagnato da un << Sissignora! >>

<< L'invito vale anche per te. >> disse Ran scura in volto, girandosi in direzione dell'argenteo, che subito smise di ridere.

<< Suvvia Ran, sei stata così carina in questi giorni. >> cercò di rabbonirla lui.

<< Eri convalescente. >> cercò di giustificarsi, nonostante un leggero rossore le colorasse le guance pallide.

<< Sei carina quando arrossisci. >> non riuscì a trattenersi il jonin.

<< E tu sei un adulatore. Adesso sbrigati a raggiungere il tuo scalmanato allievo o me lo ritroverò di nuovo qui tra poco. >>

<< E io che volevo rilassarmi qualche giorno a casa... >>> sospirò rammaricato Kakashi.

<< Fai il tuo dovere ed allena il ragazzo, scansafatiche! >> lo rimproverò la corvina, non riuscendo tuttavia a trattenere un sorriso che, spontaneo, le illuminò il bel viso, alla vista dell'espressione corrucciata del ninja.

Kakashi sorrise di riflesso, non riuscendo a non pensare a quanto fosse bella. I lunghi capelli corvini le ricadevano morbidi come seta lungo le spalle, due lunghe ciocche le incorniciavano il viso di porcellana e quelle due lastre di ghiaccio, che l'avevano stregato al loro primo incontro, lo guardavano divertite.

<< Bene, devo tornare a lavoro. Spero proprio di non rivederti più, Kakashi. >>

<< Viviamo nello stesso villaggio, non ti sembra un po' difficile? >>

<< Intendevo qui in ospedale, bel visino! >>

Ran alludeva al fatto che era riuscita a vedere il viso del copia-ninja e Kakashi lo capì subito. L'uomo sentì il volto andare in fiamme.

La corvina rise di gusto dell'espressione dell'argenteo e, prima di sparire dietro la porta, gli mandò un bacio volante.

Kakashi scosse il capo, rassegnato, ma non riuscendo a trattenere un sorriso. Ran non era cambiata affatto, si ritrovò a riflettere, era ancora la stessa giovane impertinente e dalla lingua lunga che aveva trovato in quella radura due anni prima. 




 

*







Ran camminava per i lunghi corridoio del palazzo dell'Hokage, diretta dalla sua maestra. Tuttavia, la bella kunoichi aveva la testa tra le nuvole, qualche ora prima, Kurenai, presentatasi improvvisamente in ospedale, le aveva proposto di andare alle terme quel pomeriggio, per rilassarsi e trascorrere un po' di tempo tra pettegolezzi e chiacchiere tra donne. Con la testa era già immersa nelle onsen, a sorseggiare un buon sake in compagnia della sua migliore amica.

Per questo non notò il ninja che procedeva con passo lento e cadenzato nella direzione opposta alla sua finché questi non richiamo la sua attenzione.

Kakashi, dal canto suo, osservò con attenzione il corpo della donna, ora libero dal camice bianco. Indossava un top nero, aderente e senza maniche, che le fasciava dolcemente il seno ed il collo elegante. Il top le lasciava scoperta una porzione di pelle del busto, mentre una gonna a vita alta, anch'essa nera, scendeva dalla vita sottile fino a poco sopra il ginocchio. Ai piedi calzava dei sandali con il tacco. Dei manicotti a rete le coprivano le braccia, dall'avambraccio fino alla mano, terminando in un elegante anello posto sul dito medio. Stringeva al petto prosperoso una cartellina porta documenti.

<< Oi Ran. >>

Ran torno alla realtà e posò lo sguardo ceruleo su Kakashi, che procedeva verso di lei, le mani calate nelle tasche dei pantaloni e la solita espressione annoiata sul bel viso.

<< Che ci fai qui, bel visino? Non dovresti essere con Naruto? >>

<< Ancora con quel soprannome? >>

<< Perché, non ti piace? Guarda che è un complimento. >>

Kakashi decise di non controbattere, considerandola una battaglia persa in partenza. Una cosa che aveva capito di Ran in quei due anni, era la sua cocciutaggine, non aveva mai conosciuto una donna dalla testa più dura della sua ed era praticamente impossibile farle cambiare idea se si metteva in testa qualcosa. L'unica che riusciva a spuntarla con lei era Kurenai, verso la quale la corvina provava una fiducia incrollabile.

<< Tsunade-sama mi ha affidato una nuova missione. Tu invece, che ci fai lontana dall'ospedale? >>

<< Tsunade-sama mi ha chiesto di portarle i dati su un nuovo farmaco che sto sperimentando, non volevo allontanarmi dal laboratorio, ma la conosci, la pazienza non è il suo forte. >> sospirò rassegnata la corvina.

<< Che tipo di farmaco? >> le chiese, curioso.

<< Per ora è top secret. Forse, quando sarai tornato dalla tua missione, sarà definitivamente pronto e allora te ne potrò parlare. Piuttosto, di che genere di missione si tratta? >>

<< Raccogliere informazioni sull'Akatsuki con Jiraya-sama. >>

Un'espressione preoccupata si dipinse sul volto della giovane, mentre il pensiero della triste fine del povero Eremita dei Rospi le piombò sulle spalle come un macigno.

<< Sta attento, Kakashi. >> incatenò i suoi occhi cristallini all'unico occhio visibile color pece dell'argenteo.

<< Non preoccuparti >> le sorrise per confortarla << Ti ho promesso che sarei stato lontano dall'ospedale, no? >>

Ran non sembrò molto rassicurata dalla risposta dell'albino e lui lo percepì subito. Le poggiò una mano sul capo, accarezzandole dolcemente la chioma corvina.

<< Te lo prometto. >> ribadì, dedicandole un sorriso.

Ran sorrise di riflesso, nonostante la preoccupazione non fosse svanita dal suo cuore, che batteva freneticamente a seguito di quel contatto così intimo ed inusuale per loro due.

<< Ci vediamo al mio ritorno. >> le disse, dopo averle sistemato una ciocca di capelli dietro l'orecchio abbellito con un orecchino circolare.

Ran annuì, le guance imporporate ed un sorriso timido, così innaturale per una come lei.

Rimase a guardare le schiena di Kakashi finché questi non scomparve dalla sua visuale, mentre la preoccupazione le attanagliava le viscere. Scosse il capo, come a voler scacciare un pensiero molesto, dopo solo una settimana a stretto contatto con il copia-ninja si sentiva di nuovo la ragazzina di due anni prima, impacciata e a disagio in sua presenza. Era inaccettabile per lei, non poteva permettersi di sviluppare dei sentimenti nei suoi confronti, non con una profezia e la paura di dover tornare nella sua dimensione da un momento all'altro a pesarle sul cuore. 

A passo di marcia riprese il suo cammino verso l'ufficio dell'Hokage, intenzionata a riprendere il controllo di sé.

Giunta davanti alla sua meta bussò con decisione ed aprì la porta solo dopo aver sentito la voce della sua maestra che la invitava ad entrare.

<< Ah Ran, sei tu. >> la accolse con un sorriso la donna.

<< Tsunade-sama. >> la salutò Ran, con rispetto, nonostante la considerasse quasi come una madre, la bionda occupava pur sempre la carica di capo del villaggio.

<< Hai portato quello che ti ho chiesto? >>

La corvina annuì e le porse la cartellina porta-documenti che fino a quel momento aveva stretto tra le mani.

La donna la aprì e inizio a leggerne velocemente il contenuto. Alzò poi il suo sguardo color caramello su Ran e le sorrise, fiera.

<< Molto bene, sono molto soddisfatta del tuo lavoro Ran, continua così! >> la incoraggiò.

Ran sorrise di cuore, dopo un attimo di smarrimento, d'altronde Tsunade non era il tipo che elargiva facilmente dei complimenti.

<< La ringrazio Tsunade-sama. >>

<< C'è qualcosa che ti preoccupa? >> una domanda a bruciapelo. Ran la guardò con gli occhi sbarrati, spaesata. Il Quinto Hokage la conosceva veramente come le sue tasche.

<< Ho incontrato Kakashi poco fa, in corridoio... >> disse, a mò di spiegazione. Sapeva che mentirle sarebbe stato inutile, avrebbe solo causato il nervosismo della donna, e quella era l'ultima cosa che voleva.

La bionda capì subito ciò che intendeva la sua allieva, ormai quella giovane donna era un libro aperto per lei.

<< Non preoccuparti Ran, Kakashi è uno dei migliori ninja del villaggio, non gli accadrà nulla. Inoltre c'è Jiraiya con lui. >> la rassicurò.

Ran annuì, leggermente sollevata.

<< Ha ragione Tsunade-sama. Mi sto comportando da stupida. La lascio ai suoi impegni. >>

Si dileguò in fretta, augurandole una buona giornata. Si sentiva troppo indifesa in quel momento, emotivamente parlando, per poter reggere gli occhi indagatori di Tsunade, per questo motivo optò per la fuga.

<< Inoltre, adesso credo abbia un buon motivo per ritornare tutto intero al villaggio. >> disse Tsunade, osservando la porta dalla quale la sua allieva era appena uscita come un fulmine. 







 

*










<< Ahhh ci voleva proprio, non trovi Ran? >>

Immerse nell'acqua termale e circondate da nuvolette di vapore, Ran e Kurenai si concedevano finalmente un momento per loro stesse, lontano da pericolose missioni ed estenuanti turni in ospedale.

<< Decisamente. >>

Tuttavia, nonostante i benefici che le onsen stavano avendo sul suo corpo, sciogliendo tutto lo stress accumulato, la mente di Ran era da tutt'altra parte.

<< Ti vedo distratta, è successo qualcosa? >> le chiese Kurenai, la voce velata da una nota di preoccupazione.

Ran voleva davvero confidarsi con Kurenai, era la sua migliore amica, il suo punto di riferimento a Konoha, la sua confidente, la spalla su cui piangere. Eppure, era come se il fiume di parole che premeva di uscire, fosse bloccato in gola, forse perché la corvina sapeva bene cosa avrebbe scatenato parlare dell'ansia che la angosciava sapendo che Kakashi si trovava in una missione tanto pericolosa. Ogni volta che Ran nominava il copia-ninja, infatti, Kurenai iniziava interminabili sproloqui su quanto sarebbero stati una bella coppia, se solo uno dei due si fosse deciso a fare la prima mossa. E quel giorno, con il cuore e la mente in subbuglio, la minore era sicura di non riuscire a reggere i discorsi della maggiore.

<< Promettimi che non inizierai con uno dei tuoi soliti discorsi senza senso. >> intenzionata a vuotare il rospo con la jonin dagli occhi scarlatti, Ran voleva tuttavia coprirsi le spalle.

<< Non capisco proprio cosa intendi, ma te lo prometto. >> acconsentì Kurenai, curiosa.

Ran emise un rumoroso sospiro, per poi raccontare all'amica dell'incontro inaspettato con Kakashi al palazzo dell'Hokage, della missione che Tsunade gli aveva affidato e della sua preoccupazione.

<< So già cosa ti passa per quella bella testolina. >> Ran osservava imbronciata il volto di Kurenai, la donna infatti era smaniosa di rinfacciare alla corvina quanto avesse ragione << Ma non è come pensi. >> affermò con sicurezza la jonin dagli occhi cerulei, stroncando sul nascere qualsiasi frecciatina dell'amica.

<< Invece credo proprio che sia come penso. >> immersa fino al seno nell'acqua termale, Kurenai gongolava ormai senza provare minimamente a nascondere un'espressione vittoriosa.

< Ti dico di no, invece! Mi sarei preoccupata allo stesso modo anche se in missione avessero mandato Gai o Genma. >> la corvina cercò di nascondere il leggero rossore che le aveva colorato le guance immergendosi nell'acqua calda, lasciando visibili solo i bellissimi occhi color ghiaccio, mentre i lunghi capelli corvini si spandevano a ventaglio sulla superficie dell'acqua.

<< Sei una bugiarda e lo sai bene. >> sorrideva Kurenai, ormai più che sicura di quello che diceva << Kakashi ti piace, e anche molto. Quando siete nella stessa stanza non hai occhi che per lui. >>

Kurenai continuò imperterrita, fermando sul nascere ogni obiezione della corvina.

<< Inoltre credo che anche tu gli piaccia, non l'ho mai visto rapportarsi in questo modo con una donna. Anzi, sarebbe meglio dire che non l'ho mai visto rapportarsi con una donna, almeno non in pubblico. >>

<< Impossibile. >> borbottò Ran, anche se la sua voce uscì distorta e sollevò moltissime bollicine d'acqua.

<< Se non mi credi, puoi chiedere a chiunque, ti darà la stessa risposta. >>

Lo sguardo della kunoichi dagli occhi scarlatti si raddolcì, osservando la sua migliore amica immersa quasi totalmente nell'acqua termale, gli occhi cerulei, nonostante l'imbarazzo ben visibile per lei che la conosceva ormai come le sue tasche, sempre fieri e puntanti nei suoi scarlatti, in un scontro tra ghiaccio e fuoco.

<< Purtroppo Kakashi sarà pure un ninja geniale, ma non credo sia molto sveglio quando ci sono in ballo i sentimenti. Mi sa che dovrai essere tu a fare la prima mossa se vorrai conquistarlo, amica mia. >>

<< Io non voglio conquistare proprio nessuno. Sto bene così come sto, con la mia vita, l'ospedale e i miei amici, non ho bisogno di un uomo al mio fianco. >> esclamò decisa, risollevando il viso dall'acqua e sfoggiando uno sguardo fiero e orgoglioso.

<< So bene che non hai bisogno di un uomo, Ran. Tu hai bisogno d'amore. E prima che aggiunga qualcosa come "ho l'amore dei miei amici" o stronzate simili, io parlo di un altro tipo di amore >>

<< Gli uomini sono dei traditori. >>

<< Asuma ti sembra un traditore? Un uomo infedele? >> la voce di Kurenai non aveva nessuna flessione particolare, voleva semplicemente capire il punto di vista della sua amica.

<< Asuma è una delle poche eccezioni. >> e lo pensava veramente, uomini come Asuma erano più unici che rari.

<< E cosa ti fa pensare che anche Kakashi non lo sia? >> Kurenai usò un tono di voce morbido, come una carezza. Voleva che la sua cara amica si lasciasse andare, sapeva bene il motivo della sua sfiducia nel genere maschile, la corvina le aveva accennato qualcosa della sua vita familiare, nonostante non amasse parlarne. Nonostante ciò, la donna era convinta che non poteva continuare a rifuggire l'amore.

Ran dal canto suo, non sapeva proprio cosa rispondere. L'immagine del padre, figura assente e distante, le apparve nella mente. Lui non l'aveva mai amata, così come non aveva mai amato sua madre. L'aveva sposata perché era bella, un bel gingillo da esporre all'alta società della finanza americana e giapponese, un trofeo. Sua madre, invece, tanto bella quanto ambiziosa, aveva visto nel rampollo di una ricca famiglia giapponese di bella presenza, un modo per assicurarsi una vita adagiata ed il trampolino di lancio nell'industria della moda. Tra loro non c'era amore, solo vantaggi e denaro, e lei, piccola e fin troppo intelligente, non era altro che una vittima del loro egoismo. Era quindi cresciuta con la convinzione che l'amore fosse qualcosa di unico e raro, difficile da trovare, troppo difficile, per questo motivo non voleva saperne. Non voleva soffrire.

<< Pensaci, Ran. Forse, come dici tu, i miei sono solo vaneggiamenti e forse hai ragione. Ma il problema è che tu non ci provi nemmeno. >>

Ran la guardava in silenzio, gli occhi sbarrati, per questo Kurenai continuò << Ti precludi a priori la possibilità di essere felice. Cosa ti costa ammettere che Kakashi ti piace e che sei attratta da lui? >>

<< Non è detto che lui provi lo stesso. >> disse la corvina in un sussurro quasi impercettibile, ma comunque colto dalla jonin dagli occhi scarlatti.

<< Bhe allora che aspetti a scoprirlo? >> il sorriso rassicurante di Kurenai scaldò il cuore della corvina, portandola a dubitare di quelle che erano sempre state le sue convinzioni.

Da quando era arrivata a Konoha, Kurenai, con i suoi modi gentili ma allo stesso tempo decisi, era riuscita piano piano ad abbattere tutte le barriere che aveva costruito intorno a sé per tutta la vita e le regole che si era imposta una volta giunta in quella dimensione. Pezzo dopo pezzo, la bella kunoichi stava distruggendo quelle idee così aride e ciniche che, dalla morte del suo amato nonno, avevano contaminato la mente di Ran come un veleno.

Non era ancora del tutto convinta di voler andare fino in fondo e tentare di interpretare i suoi confusi sentimenti nei confronti del copia-ninja, tuttavia il discorso dell'amica aveva acceso in lei una debole fiamma che, ben presto, sarebbe diventata un fuoco dirompente. 




 

*Suiton: Suihachi = Arte dell'acquaManciata di onde





 

💫Author's corner💫

Salve a tutti! Vi ricordate ancora di me?? Spero vivamente di si! Ho deciso di riprovarci, con questa storia. Pensavo di non riuscire più ad andare avanti e di non superare il blocco dello scrittore che ha caratterizzato questi mesi. Sarà stato questo Natale anticonvenzionale, l'essere in zona rossa, non so, sta di fatto che questo capitolo è nato dal nulla in un paio d'ore. Se c'è ancora qualcuno disposto a leggere questa storia, consideratelo come un piccolo regalo di Natale. Proverò a concluderla, a darle una fine, perché credo che Ran e Kakashi se la meritino, ma non voglio nemmeno fare promesse che non sono sicura di mantenere. Quindi io ce la metterò tutta, gli aggiornamenti non saranno più settimanali, ma un pò come capita, in base all'ispirazione. Spero che questo capitolo vi piaccia, a me piace particolarmente. Fatemi sapere cosa ne pensate! Ci vediamo (spero) presto!

Alla prossima!

Audrey✨

©️I personaggi di "Naruto" non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto, Ran e gli altri personaggi da me inventati sono di mia proprietà, qualsiasi plagio non sarà perdonato.

 

   
 
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