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Autore: Geddy    27/12/2020    1 recensioni
Xander si sposa e Buffy non può certo andare al matrimonio da sola sapendo che ci sarà Angel con quella...E se a rispondere all'appello per un accompagnatore fosse un vampiro ossigenato?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Riley Finn, William Spike, Willow Rosenberg, Xander Harris
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passare due ore in auto con quello spaccone non fu cosa affatto semplice! Ma avrei dovuto desistere sin da quando mise su una discussione su chi dovesse guidare, era chiaro che il ragazzo soffrisse della sindrome da chicelhapiùgrosso. Far guidare ad una donna, che sacrilegio! Avrei voluto piantargli un calcio sul suo sedere tondo e sodo e spedirlo nel gruppo di rocchettari da cui era venuto, ma feci buon viso a cattivo gioco. Visto che la frittata era già fatta, mi sedetti comoda sul sedile del passeggiero a godermi il panorama…o così pensavo. Quello non la smetteva di parlare.uelloQddsgdf
“Ehi! Se vuoi che faccia il bravo fidanzato in questa settimana cerca di essere più disponibile gattina”
“Non chiamarmi gattina!”
“Perché no gattina? È quello che sei!” e lanciò uno sguardo eloquente alla generosa porzione di coscia lasciata scoperta dalla mia gonna. Me la tirai giù sbuffando:
“Ti ho già detto che non ti sopporto?”
“No, baby” non sembrava affatto dispiaciuto però, anzi…
“Io dormo, non disturbarmi per favore!”
In tutta risposta Spike accese una sigaretta e mi ignorò…
Sarebbe stata decisamente una settimana difficile!
“Baby, ehi siamo arrivati!”
Spike mi stava scuotendo senza troppi complimenti, cavolo!
“Di già?” mi misi su disorientata dal brusco risveglio dalla mia siesta.
“Sì, hai dormito come una gattina tutto il tempo!”
Gli lanciai un’occhiataccia, prima che potessi rispondergli di smetterla con questa gattina, Xander uscì dal portone e spalancò le braccia: “Buffy!”
Mi lanciai nelle braccia del mio vecchio amico e ci stringemmo come se non fossimo mai persi di vista.
“Ti trovo bene!”
“Anche tu stai bene!”
“E lui è…?” Xander tese la mano a Spike
“Sono Spike, finalmente ti conosco!” formulò la frase con un misto di risentimento e curiosità che non riuscii a comprendere. Gli diedi un colpetto con il gomito.
“Sì lui è Spike, il mio ragazzo. Ve ne avevo parlato, no?”
“Certo! È un piacere Spike, venite vi mostro la camera.”
Mentre Xander ci faceve strada gli sussurrai
“Ma cosa diavolo stai facendo?”
“Fidati di me!”
“…e questa è la vostra camera. Il bagno è interno. Vi lascio soli, ci vediamo dopo”
“Grazie Xander, sono così felice di vederti.”
Ci abbracciammo brevemente e poi Xander chiuse la porta dietro di sé.
Mi girai con le braccia sui fianchi decisa a fare la scuola al mio accompagnatore che nel frattempo si era comodamente disteso sul letto matrimoniale.
“Spiegati!”
“Avanti tesoro, rilassati! Ho immaginato che fra di voi ci fosse stato qualcosa e da buon fidanzato geloso ho fatto capire di chi è la preda!”
Feci un moto di stizza “Tu sei pazzo!”
“Mi sono sbagliato?” si mise a sedere scrutandomi da sotto le sopracciglia nere perfettamente inarcate in una espressione soddisfatta.
Mi lasciai cadere sul letto, effettivamente ci aveva azzeccato. Il ragazzo ci sapeva fare.
Prese il mio silenzio come un assenso “Vedi baby, sei nelle mani giuste. Lasciami fare.”
“Niente iniziative. Rispetta gli accordi. Ci siamo conosciuti in facoltà, nient’altro. Una storia ordinaria.”
“Ehi ma cosa diavolo stai facendo?”
Spike aveva cominciato a spogliarsi senza avere il minimo riguardo per me che rimasi mio malgrado a guardare glia addominali che spuntavano dalla camicia sbottonata.
“Cosa c’è? Mai visto un uomo nudo? Siamo fidanzati no?” e cominciò sfacciatamente a sbottonare i pantaloni. Prima che potesse completare l’opera mi alzai e lo spinsi brutalmente in bagno
“Però! Ne hai di forza!” ghignò
“Ehi!”
“Cosa c’è ora?”
“Non chiudere la porta tesoro” e strizzò l’occhio.
In tutta risposta tirai un calcio alla porta che si chiuse con un tonfo.
Maledetto Spike! Approfittai della sua assenza per cambiarmi. Willow mi aveva avvisata che saremmo andati al locale tutti insieme per festeggiare la nostra reunion.
La situazione peggiorò ulteriormente quando uscì dalla doccia con un misero asciugamano attorno alla vita.
Mi ostinai a guardare fissa davanti a me, ma non potei impedire di scorgere il riflesso del suo corpo nello specchio sul comò. Era di spalle, si tolse l’asciugamano e con calma si infilò i pantaloni. Santo cielo! Ma questo non portava nemmeno le mutande! Si girò un attimo prima che potessi distogliere lo sguardo e incrociò i miei occhi nello specchio con aria soddisfatta.
“Sei indecente! Puoi almeno indossare degli slip!”
“Cosa c’è tesoro, mi spii?”
“Cerco di contenere i danni che sono sicura farai t-e-s-o-r-o-“ cercai di camuffare con la rabbia la figuraccia appena fatta, ma Spike non sembrava voler mollare l’osso.
“Allora?”
“Allora cosa?”
“Ti è piaciuto lo spettacolo?”
“Non essere ridicolo! Sei un maschio nella media, non c’è nessuno spettacolo da ammirare”
“Tu dici?” Si avvicinò al letto su cui ero seduta. Il suo addome era all’altezza dei miei occhi.
In quel momento sentii bussare e balzai in piedi scansando il bellimbusto in malo modo. Ero piuttosto sollevata. “SI?”
“Buf! Sono io” la voce di Willow mi fece dimenticare tutto il resto. Balzai fuori dalla stanza per abbracciarla.
“Ma guardati, sei in gran forma!” Willow mi rimirò compiaciuta “perché sei vestita così sexy?”
Lo sapevo di aver esagerato, il fatto era che volevo far capire ad Angel cosa si fosse perso. Il mio abitino (piuttosto mini devo ammettere) non lasciava quasi nulla all’immaginazione.
Prima che potessi risponderle gli occhi di Willow si appuntarono su qualcosa alle mie spalle, le uscì un fischio dalla bocca.
“Però! Niente male Spike!” gli tese la mano strizzando l’occhio. “Sono stata proprio brava” mi sussurrò piuttosto compiaciuta.
“è un piacere” rispose Spike incurante del fatto che fosse ancora mezzo nudo.
“Allora vi aspettiamo di sotto, siamo tutti pronti per andare”
“Aspetta! Vengo con te.” Mi chiusi la porta alle spalle prima che l’ossigenato potesse dire una parola e mi misi sottobraccio alla mia migliore amica.
“Però niente male eh?” fece questa.
“bah, non credo sia molto credibile nei panni del mio fidanzato”
“Non essere ridicola, è un tipo davvero interessante!”
“E’ strano!”
“Buf, non lo devi sposare. Nel suo ruolo è perfetto. Ho letto le migliori recensioni su di lui. Vedrai, Angel morirà appena lo vedrà…”
Speravo che la mia amica avesse ragione, ma non ero sicura. Angel aveva un'altra e di me non gli sarebbe importato nulla, ragazzo interessante o no accanto.
Salutai Anya e il resto della famiglia di Xander e presentai loro Spike che nel frattempo si era degnato di indossare una camicia.
Stranamente il ragazzo sembrava piacere a tutti…
Stare tutti insieme nel tragitto fu veramente bello, come un tuffo nel passato. Io Willow e Xander passammo tutto il tempo a ricordare le nostre avventure, stando attenti ovviamente a non svelare i particolari sovrannaturali a Spike. Avevo infatti detto loro che finalmente avevo intrapreso una relazione da umana ordinaria e non volevo far più emergere la mia vecchia vita. Avevano compreso subito. Arrivati al locale avevo completamente dimenticato che avrei incontrato Angel. Appena lo vidi arrivare verso di noi il mio stomaco fece una buffa capriola. In un nanosecondo Spike era al mio fianco, il suo braccio stringeva la mia vita con fare possessivo.
“Cosa stai facendo?” gli sussurrai
“E’ lui vero? Il tuo ex…”
“Sì, ma come…”
“Assecondami”
Prima che Angel potesse parlare, Spike allungò la mano “io sono Spike”
Angel gli strinse la mano “Angel”
In tutto questo la presa sul mio fianco non si allentò per nulla così che non potei far altro che alzare la mano in un freddo saluto. Cercai almeno di sorridere
“Ciao Angel”
“Ciao Baf, ti trovo bene” aggiunse
“andiamo a prendere da bere, volete qualcosa?” Spike spezzò velocemente il momento e mi trascinò con sé verso il bar.
“Ora puoi liberarmi?”
“non essere sciocca, ci sta guardando”
“e tu come lo sai?”
“Lo so perché sta morendo”
“Non è vero! Tu dici?”
In tutta risposta Spike si fermò, avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò “ne sono certo gattina”
“Ora bevi un sorso e poi andiamo a ballare”
“Ma io non voglio!”
“Andiamo, non fare la difficile. Lo faccio per te.”
Feci come aveva detto e dopo un sorso (piuttosto generoso) andammo in pista. Dovevo immaginare che cosa sarebbe accaduto se lo avessi lasciato fare. Il suo bacino si appiccicò al mio e la sua mano scese languida sul mio sedere.
“Ehi!” protestai.
“Siamo innamorati o no!” mi disse infilando la mano fra i miei capelli.
“mhm”
   
 
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