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Autore: inzaghina    31/12/2020    7 recensioni
Per celebrare degnamente la fine della guerra, la preside McGranitt decide di organizzare un Ballo per la sera del 31 dicembre 1998, a cui saranno invitati tutti coloro che hanno preso parte alle guerre magiche e combattuto per l'epilogo raggiunto con fatica - e a discapito di tante vite.
Il ritorno a Hogwarts sarà l'occasione per vivere ricordi felici del passato, affrontare i demoni che tentano di oscurare il presente e sperare in un futuro felice per le nuove generazioni.
[Spin-off di "Love is bigger than anything in its way", leggibile anche singolarmente]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hestia Jones, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love is bigger than anything in its way'
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Qualche settimana fa mi sono iscritta al Gioco di scrittura sul gruppo facebook “Caffè e Calderotti” che prevedeva di scegliere 10 personaggi che sarebbero poi stati abbinati casualmente a una serie di prompt. La scadenza per pubblicare la storia che vi partecipa è oggi e, per non smentirmi, arrivo proprio oggi con il primo capitolo di una mini-long che cercherà di sfruttare il più alto numero possibile di prompt.
 
Ecco qui i personaggi che ho scelto:
1- Alexandra Ashworth (OC)
2- Alistair Ashworth (OC)
3- Roger Davies
4- Fleur Delacour
5- Angelina Johnson
6- Hestia Jones
7- Audrey Lavall
8- Bill Weasley
9- George Weasley
10- Percy Weasley
 
In questo prologo mi concentrerò sul primo prompt: 1. First time Fleur Delacour (4) e Hestia Jones (6) — dandomi l’occasione di far interagire due personaggi che adoro, ma che non ho mai sfruttato molto insieme.
 


 
 
Preludio di un'amicizia inaspettata
 
 

Era un soleggiato pomeriggio di settembre, quando la pergamena incriminata, che recava orgogliosamente il sigillo di Hogwarts, fece la sua comparsa negli uffici ministeriali e nelle case, tra i dipendenti della Gringott e quelli della Gazzetta del Profeta, raggiunse studenti appena diplomati e altri che ricordavano con affetto le loro giornate nella scuola scozzese.
Harry, Ron e il resto delle reclute Auror la trovarono nei propri armadietti al termine della lezione pomeridiana con Alexandra Ashworth e la aprirono con curiosità, trovandovi l’invito per un ballo che si sarebbe tenuto la sera del prossimo 31 dicembre.
“Di certo ce lo stanno dicendo per tempo,” ridacchiò Roger Davies.
“E stavolta Ron non aspetterà l’ultimo momento per invitare la sua dama,” aggiunse Dean, beccandosi un gestaccio dall’amico chiamato in causa.
“Perché hai intenzione di chiedere a Hermione di accompagnarti, vero?” insisté l’altro, recuperando i jeans di ricambio dall’armadietto.
“Certo! A chi altro dovrei chiederlo?” bofonchiò il sestogenito di casa Weasley.
“Non si sa mai…” rise piano Harry, coinvolgendo gli altri due.
Ron sbuffò, “come se tu al quarto anno sei riuscito a invitare chi volevi al ballo…”
“Tecnicamente l’ho invitata, anche se… beh, ecco…” nonostante fossero passati quasi quattro anni faceva male ripensare a quel periodo, al Ballo del Ceppo e alla sua cotta per Cho — e a Cedric ovviamente.
“Scusa, sono il solito insensibile,” mormorò Ron.
“Non ti riconoscerei se non lo fossi,” ribattè svelto Harry, assestandogli una pacca sulla spalla.
Lexie li vide sorridere mentre uscivano dagli spogliatoi e la salutavano, dandole appuntamento al giorno successivo, felice di vedere come si stessero cementando alcune nuove amicizie — insieme ad altre che parevano essere già solidissime. Rilesse l’invito e si ritrovò a pensare che sarebbe stato sicuramente strano tornare a Hogwarts dopo tutti quegli anni, eppure aveva voglia di rivedere quel luogo in cui aveva conosciuto la vera felicità e vissuto alcuni dei suoi momenti più belli.

 
*
 

Hestia Jones, di ritorno da una missione, lanciò un’occhiata distratta alla lettera color avorio, prima di afferrarla e scorrerla velocemente, concludendone la lettura con un lungo sospiro. Credeva davvero di essersi lasciata alle spalle situazioni di questo genere, ma il destino sapeva dimostrarsi beffardo e, a trentasei anni compiuti, sembrava averla fatta precipitare indietro nel tempo.
“Cosa diamine aveva in mente la Preside McGranitt quando ha organizzato tutto questo?” si lamentò, incenerendo con lo sguardo il messaggio che ogni Auror sembrava aver trovato sulla propria scrivania.
Visto che il suo turno era concluso, la donna s’incamminò verso lo spogliatoio per cambiarsi, sperando di avere il tempo di schiarirsi le idee prima di fare ritorno a casa.
 
Stava passeggiando per Diagon Alley gustando un gelato da passeggio, quando qualcuno la salutò.
“Hey, Jones! Stavo cominciando a credere che mi stessi evitando…” Le iridi cerulee di Alistair Ashworth, attraversate da una sfumatura divertita, incontrarono quelle altrettanto azzurre di Hestia e divennero ancora più luminose quando il Cacciatore sorrise.
“Che motivo avrei per evitarti, scusa?”
“Beh, non lo so con sicurezza, ma potrei avere qualche idea…”
“Del tipo?” borbottò l’Auror, inarcando dubbiosa le sopracciglia.
“Magari ti sei divertita troppo quando siamo usciti l’ultima volta e ti è venuta paura…”
L’unica,” precisò Hestia.
“Cosa?”
“L’ultima volta che siamo usciti è stata anche l’unica…”
“Per ora,” ribattè Alistair, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso impertinente.
“Sei impossibile!”
“Ma tu mi adori,” ghignò l’uomo.
Hestia sostenne in suo sguardo, spronandolo a continuare.
“Chi tace acconsente, giusto?”
Hestia continuò a rimanere in ostinato silenzio.
“Che ne dici di uscire a cena questo weekend?”
“Sabato o domenica?”
“Quando preferisci… giochiamo domenica pomeriggio.”
“Allora facciamo sabato e, se ci fosse bel tempo, magari potrei venire a fare il tifo per te con Aiden domenica…”
“Mhmm, prospettiva interessante… potrebbe non essere così difficile convincerti a scegliermi come cavaliere per accompagnarti al Ballo organizzato a Hogwarts.”
“Hai ricevuto l’invito anche tu?” si stupì Hestia.
“Lo hanno ricevuto tutti coloro che hanno preso parte alle Guerre Magiche.”
“Avrei dovuto immaginarlo…”
“Ho circa tre mesi per convincerti e puoi star certa che sfodererò le mie armi migliori.”
“Chissà perché non avevo dubbi,” celiò Hestia, sorridendogli sinceramente.
“Va bene se passo a prenderti alle sette sabato?”
“Certo,” rispose la donna, “te ne vai già?”
“Non vorrei abusare della tua affabilità,” ridacchiò Alistair, schivando un colpo.
 
 
Hestia continuò a camminare senza meta tra le vie della Londra magica, fino a che non s’imbatté in Fleur Delacour — che aveva iniziato a frequentare abbastanza spesso negli ultimi tempi, ma con cui non si considerava ancora in confidenza.
“Bonjour Hestia, tutto bene?”
“Sì, grazie. E tu?”
La francese annuì, “sono uscita prima dall’ufficio per godermi un peu il sole…”
“Ti capisco, è un’occorrenza piuttosto rara nell’autunno inglese.”
“E tu?”
“Il turno è finito e mi sto godendo anche io questo pomeriggio, tra l’altro poi ho appena avuto un incontro inaspettato…”
“Ah, oui? E chi, se posso chiederlo?”
“Alistair…” borbottò Hestia.
“Lui è très charmant,” annuì Fleur.
“Anche troppo…”
“C’è qualcosa che non va?”
“Mi ha invitata a uscire sabato.”
“È una buona notizia, non?” insistette Fleur.
“Immagino di sì, a parte il fatto che non credo di aver nulla di adatto da mettere e che mi ha già anticipato che farà di tutto per essere il mio cavaliere al Ballo di Hogwarts…”
“Ah oui, abbiamo ricevuto l’invito anche io e Bill proprio oggi.”
“Secondo Alistair è arrivato a tutti quelli che hanno combattuto a fianco dell’Ordine.”
“È quello che dice anche Bill e credo che potrebbe essere una bella occasione per ritornare là dove tutto si è compiuto.”
“Sarà difficile per molti di noi.”
“Ma ci faremo forza a vicenda.”
“Già…”
“E credo che tu potrai contare su Alistair, se lo vorrai.”
“Immagino di non essere più abituata a fare affidamento su qualcuno che non sia la mia famiglia e mi fa un po’ paura.”
“È normale, suscede con tutte le cose belle, perché sono quelle che potenzialmente ci possono fare più male… ma la domanda importante è una sola: lui ti piace?”
Hestia rimase sbigottita per qualche istante, per poi annuire.
“E allora dovresti dargli una chance, non credi?”
“Quanti anni avresti, scusa?”
“Ventidue,” rispose Fleur con tranquillità.
“Avrei voluto avere la maturità a ventidue anni… forse non sarei in questa situazione.”
“Quale situazione?”
“Con un figlio il cui padre se n’è andato senza nemmeno aspettare di incontrarlo.”
“Evidentemente era un codardo che non vi meritava.”
“Forse ho sbagliato io…”
“Per quel poco che ti conosco, ne dubito.”
“Grazie davvero per la fiducia, sono un po’ arrugginita… sai che intendo?”
Fleur annuì, “immagino che non sia fascile fare la mamma single e avere una vita sociale.”
“Oh, invece è facilissimo!” commentò Hestia.
“Ah sì?” Fleur non riuscì a nascondere il dubbio dai suoi occhi.
“Beh, io praticamente non la ho più una vita sociale… ecco un altro motivo per cui stavo cercando di tenere alla larga Alistair…”
“Credo che sia normale avere un po’ di paura.”
“Oltre a quello temo di essermi abituata alla solitudine…”
“E allora dovrai riabituarti alla compagnia.”
“La fai facile,” rise Hestia, apprezzando l’onestà dell’altra.
“Credo che tu debba fare un passo alla volta, se ti va, potremmo andare a fare shopping per trovare l’abito adatto per sabato…”
“Mi piacerebbe, non mi ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta che sono andata a fare shopping.”
“Io non l’ho mai fatto qui in Angleterre, lo faccio sempre quando sono a casa con maman e ma soeur.”
“Sarei onorata di accompagnarti per la tua prima spedizione di shopping in Inghilterra.”
“E vedrai che con l’abito adatto ti sentirai pronta a conquistare il mondo, non solo Alistair Ashworth!” Fleur le strizzò l’occhio.
“Spero che tu abbia ragione… è da più di un anno e mezzo che non penso nemmeno al sesso.”
“Dai tempo al tempo, accadrà in modo naturel,” la rassicurò Fleur.
“Vorrei avere la tua sicurezza in questo campo.”
“Ho dovuto fare in modo di trovarla o non sarei sopravvissuta in mezzo ad una marea di adolescenti in balìa degli ormoni,” spiegò Fleur, rammentando i suoi anni a Beauxbaton e l’esperienza a Hogwarts.
“Potrei avere la necessità di vederti più spesso…” ribattè Hestia, con un sorriso timido.
“Che ne dici di iniziare con samedi matin?”
“Credo che mia madre non dovrebbe avere problemi a occuparsi di Aiden…”
“Benissimo!”
“Inizieremo dalla Londra babbana, che ne pensi?”
Fleur annuì, “mi sembra una fantastica idea.”
“Ci vediamo al Paiolo Magico per le 10?
“Benissimo,” sorrise la francese, “è stata proprio una fortunata coincidenza incontrarsi oggi.”
“Decisamente… buona serata!”
“A sabato.”
 

E fu così che l’ultimo sabato di settembre Hestia e Fleur si incontrarono per la prima di numerose sessioni di shopping terapeutico e risate tra donne di cui non si erano nemmeno rese conto di avere un estremo bisogno.



 

 

 
Nota dell’autrice:
Avevo bisogno di iniziare una nuova long? Ovviamente no!
Potevo resistere? Ovviamente no.
Prometto che saprò trattenermi e non ci saranno più di sette-dieci capitoli, anche perché ho già ben chiara la struttura e, anche se la sto scrivendo, dovrei riuscire a concluderla in un periodo piuttosto breve.
L’idea di un ballo per celebrare la guerra conclusa e per dare l’occasione a tanti di tornare in un luogo in cui hanno vissuto momenti stupendi, ma anche terribili, aiuterà i nostri eroi a venire a patti con quanto è accaduto durante la guerra.
Spero che vorrete imbarcarvi in questa avventura un po’ bizzarra e che vi divertirete come Hestia e Fleur a fare shopping.

 
   
 
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