Tradendo il
nero
“Non
c’è amore per i traditori, in questo mondo.”
Ha pensato che i Tokyo Noir
fossero la squadra più adatta lei: del nero non ci si libera mai del tutto, in
fondo. (Così credeva.)
Ryusuke Higo ha tradito la
squadra nera, ne è fuggito – per suo fratello.
Le coincidenze con la sua
storia, per quanto quella del calciatore sia decisamente meno tragica, l’hanno
fatta sorridere. È stato come trovare un amico, qualcuno che potesse capire
cosa si prova a tradire ed essere respinti da tutti, anche dai propri nuovi
compagni, per questo.
Perché
dovrei capire una persona che ha creato un veleno?
Ti
rendi conto di ciò che hai fatto?
Ha compreso le accuse di
Shinichi, quelle che le ha urlato in faccia e quelle taciute che gli ha
letto negli occhi. Ha uno sguardo limpido, uno che nonostante tutto non riesce
proprio a mentire con tranquillità. Le sue ombre sono facili da cogliere, per
il suo sguardo nero. Sa che con il tempo le ha lasciate andare, sa di essersi
redenta ai suoi occhi.
Non le dimenticherà mai.
Si chiede se Higo ricordi in
modo tanto vivido i fischi che l’hanno accolto tra i Big Osaka.
L’avevo
sospettato; i fischi erano il modo dei fan di spronarlo a fare meglio.
Higo
ce l’ha fatta.
Forse è stupido o forse no,
ma vedere Ryusuke Higo – il traditore della squadra nera – vincere e venire
festeggiato da tutti, accettato, le ha scaldato il cuore. Le ha fatto
credere che ce l’avrebbe fatta anche lei, un giorno – avrebbe potuto lasciarsi
tutto quel nero alle spalle e vivere tranquilla. Forse.
È iniziata così: poi,
partita dopo partita e intervista dopo intervista, si è affezionata al ragazzo
che – senza averne la minima idea – ha saputo donarle una speranza.
L’ha ammirato da lontano,
come una qualsiasi adolescente. È stato bello.
“Ti
sbagli”, le ha dimostrato Higo.
Masumi ha insistito e lei ha
finito per acconsentire, si è lasciata trascinare alla festa di Natale del
gruppo Suzuki – un po’ le ricorda Akemi, sua cugina.
Quando l’ha visto lì è
rimasta di sasso. Le è sempre bastato ammirarlo da lontano, tifare a distanza.
Anche quando il caso le ha offerto un’interazione, non ha mai preteso nulla di più.
Perché anche se considera le loro storie parallele, sa di trovarsi su tutto un
altro piano rispetto al calciatore che tanto ammira; uno più sporco – nero.
Lui non si è posto simili
problemi.
Somigli
molto a una bambina che ho conosciuto tempo fa, sai?
Si è avvicinato e le ha
parlato, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Shiho ha sorriso sentendolo
ricordare la bambina che ha contribuito a scagionarlo e a svelare l’omicida
del suo amico Asuka. Ha sorriso, enigmatica, ma non gli ha rivelato la verità.
Sarebbe un po’ strano menzionare
l’APTX al primo incontro – forse in futuro, se lo rivedrà.
Dev’essere
stata dura.
Avrei
voluto fornirti un assist migliore.
Gli ha confidato la sua
storia, aspettandosi scetticismo e sopracciglia alzate; si è sbagliata.
Ryusuke l’ha ascoltata in
silenzio. Non l’ha compatita. Le sue parole la fanno sentire compresa, riconosciuta – valida. Le emozioni dolorose e
potenti che ha trattenuto fino a quel momento premono per uscire in
forma di lacrime; lo permette.
Ryusuke l'abbraccia e
lei gli sussurra che non avrebbe potuto aiutarla di più.
Persino
i traditori possono trovare amore, in questo mondo.
NdA
Ben arrivati fin qui! Grazie
per aver letto.
Ho sempre trovato simpatica
l’infatuazione, chiamiamola così, di Ai per Higo, nonché intrigante. Di mio
però non ci avrei probabilmente mai scritto, se Shireith non mi avesse
sfidata a farlo nell’ambito della Sfida di scrittura del gruppo fb Caffè
e calderotti.
La Sfida, neanche a dirlo,
scade oggi: a poche ore dalla fine dell’anno riesco a completarla.
Ho giocato un po’ con la
struttura della storia, spero che sia comunque risultata chiara.
Al centro c’è una frase di
Ai, “Non c’è amore per i traditori in questo mondo”, poi confutata da Higo che
prima le dimostra che anche lui, un traditore, può venire amato e poi, in modo
più diretto e what if?, ama lei. La storia si basa su due momenti, in
pratica: il primo ricostruisce il momento in cui Higo entra nella vita di Ai,
come lei si riveda nella sua storia e come proprio questo parallelismo le porti
speranza; il secondo si sposta post-finale ipotetico e vede Shiho, di nuovo nel
suo corpo, avvicinarsi in modo più diretto a Higo. Ho cancellato la frase che
lo specificava, comunque spero che sia chiaro che tra il primo incontro alla
festa di Natale e quello in cui gli racconta tutto ne intercorrono vari altri.
Il fatto che non lo chiami più Higo ma Ryusuke ne è indizio. Ho, infine, deciso
di allineare a sinistra le battute pronunciate, senza riportare i dialoghi
nella narrazione. Nella prima metà, le battute sono di Conan (e sono citazioni
dal manga), nella seconda sono ovviamente di Higo e sono inventate da me. L’idea
dell’assist l’ho presa da Higo che definisce così l’aiuto di Ai nel caso
dell’omicidio del suo amico Asuka.
Non ho nient’altro da dire,
se non che spero di non aver fatto solo un gran pasticcio.
Ne approfitto per augurare
un felice anno nuovo a tutti voi! Un bacio,
Mari