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Autore: fenris    01/01/2021    0 recensioni
Naruto ha perso i suoi genitori la notte della sua nascita a causa della fuga del Kyubi, ma fortunatamente Jiraya e Tsunade hanno deciso di prendersi cura di lui al loro posto. Guardate come la sua vita si sviluppa mentre viene cresciuto dai Sannin, e come questo cambierà non solo la vita di Naruto, ma anche la vita di quelli intorno a lui. Au.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Minato/Kushina, Sasuke/Sakura
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Capitolo 26

 

Fine dell'allenamento o Nuovi jutsu, nuovi sentimenti

 

Campo d'allenamento numero 3

 

“ Rasengan!”, esclamò Naruto dopo aver canalizzato un forte fiotto di chackra nel braccio. Una sfera vorticante di energia azzurra si formò sopra la sua mano, crescendo via via fino a quando si bloccò, ma Naruto continuò a immettervi il proprio chackra.

 

“ Forza, Naruto, ce l'hai quasi fatta.”, lo incitò orgoglioso Jiraya.

 

“ E'... troppo... difficile.”, grugnì il biondino sentendo la sfera quasi sfuggirgli di mano.


“ Stai andando alla grande. Non contenere quella forza, lasciala scorrere liberamente.”, lo incoraggiò il padre.

 

“ Più facile a dirlo che a farsi.”, ribattè ancora Naruto, perdendo la concentrazione e venendo sbalzato via dalla conseguente esplosione in una nuvola di polvere. Jiraya corse subito da lui aiutandolo a rialzarsi e pulendolo un po'.

 

“ Naruto, stai bene?”.

 

“ Sì, sto bene... ora riprovo.”, disse il biondino prima di tossire.

 

“ Prima hai bisogno di un po' di riposo, stiamo lavorando da stamattina.”, gli ordino Jiraya sedendosi sotto l'albero indicando il posto accanto a lui. Naruto ubbidì riluttante.

 

“ Diamine.”, disse però spalmandosi all'ombra delle fronde.

 

“ Non rammiserarti, ragazzo. Io ci ho messo sei mesi a impararlo. Tu hai iniziato ad esercitarti da una settimana e ti manca tanto così.”, lo rincuorò Jiraya, ma Naruto non sembrò apprezzare molto.

 

“ Sì, ma perchè ho usato le mie copie.”.

 

“ Come ho fatto io.”, gli ricordò l'Hokage.

 

“ E ancora non riesco a farlo con una mano sola.”.

 

“ Quello viene col tempo, avevo anch'io quel problema.”, dovette ripetergli l'altro.

 

“ Immagino tu abbia ragione.”, disse ancora il ragazzo dandogli un breve accenno di sorriso e passarono i successivi minuti in un pacato silenzio. Jiraya notò che però c'era qualcos'altro dietro. Naruto non era mai così silenzioso di propria iniziativa, almeno che lui se ne ricordasse.

 

Doveva avere qualche pensiero pesante in testa, e Jiraya capì che non c'entrava né col Rasengan né con l'imminente esame.

 

“ Figliolo, c'è qualcosa che non va?”, chiese con tono comprensivo. Naruto si riscosse dai suoi pensi eri e gli rivolse uno sguardo confuso.

 

“ No, tutto bene, pensavo solo a... roba.”.

 

“ Sai che puoi dirmi tutto, vero? E che mentirmi non è esattamente facile.”, ribattè un Jiraya ben poco convinto incrociando le braccia.

 

“ Sì, ma... non è niente di cui ti devi preoccupare.”, insistette Naruto e Jiraya decise di accontentarlo.

 

“ Va bene.”, disse semplicemente posando il capo sull'albero. E pochi minuti dopo, come previsto, il figlio ritrovò la voglia di parlare.

 

“ Tu e mamma eravate nello stesso team, giusto?”, domandò tanto per il genin.

 

“ Confermo.”.

 

“ E... quando hai capito che ti piaceva?”, domandò nuovamente Naruto con un po' d'imbarazzo.

 

Jiraya si prese il mento tra le mani, cercando di ricordare quei tempi ormai così distanti.

 

“ Difficile dirlo. Non riesco a trovare un momento preciso in cui è cominciato. A pensarci ora mi viene da dire da sempre.”.

 

“ Oh, non sei così vecchio.”, rise il figlio dandogli un pugnetto sulla spalla.

 

“ Grazie, ma d'altronde col passare degli anni certi ricordi tendono a sbiadire. Non dirmi che c'è finalmente una ragazza che ti piace?”.

 

“ Onestamente non ne sono sicuro.”.

 

“ Fammi indovinare, Hinata. Non dicevi che era solo un'amica per te?”. Naruto sospirò grattandosi i capelli.

 

“ In parte è questo il problema. Io e Hinata ci conosciamo da anni. E' bella, gentile... tutto quello che avrei mai potuto volere in un'amica. Ora però sto cominciando a vedere altri tratti di lei. E rende parlarci complicato quando una volta avrei potuto dirle ogni cosa.”.

 

“ Mhh, mi sembra la classica cotta da teenager.”, commentò il sannin, innoversendo senza volerlo il ragazzo.

 

“ E che dovrei fare? Chiederle di uscire o aspettare?”, domandò questo abbandonando il busto sul tronco dell'albero.

 

“ Per adesso non fare niente. Finito l'allenamento prometto ti aiuterò come possibile.”, lo rassicurò nuovamente il padre. Naruto gli sorrise e si rialzò più allegro.

 

“ Grazie, farò come dici. A proposito, perchè mi hai messo in team con lei?”.

 

“ Andavate molto d'accordo, ed è ciò che serve in un team. Uniti all'Arte del ghiaccio di Haku eravate perfetti per la squadra d'assalto. O avresti preferito andare altrove?”.

 

“ No, solo curiosità. Se non fossi stato amico con loro però con chi mi avresti messo?”.

 

“ Non è detto che la squadra sarebbe cambiata, è una questione di abilità e attitudine. Di certo non ti avrei messo con Sasuke. Siete troppo competitivi l'uno verso l'altro. Se cominciaste a litigare troppo durante una missione, un compagno rischierebbe di venire ferito o peggio. Fortunatamente in questi casi ogni sensei con un minimo di buon senso sistema in fretta le divergenze tra i propri studenti, o quantomeno ci prova. Ai miei tempi litigavo sempre con Orochimaru e Tsunade per decidere chi fosse il capo squadra.”, spiegò come meglio potè l'uomo.

 

“ Fammi indovinare, mamma vinceva sempre?”, domandò Naruto con tono scherzoso.

 

“ Certe cose non cambiano mai, eh? Comunque certe persone, anche se dotate di grande iniziativa e pensiero indipendente, agiscono meglio sotto gli ordini di qualcun altro. Poi ovviamente c'è chi è fatto per essere un leader e chi può scambiare i due ruoli a seconda della situazione.”.

 

“ Diamine, hai dovuto pensare a tutto questo prima di formare le nostre squadre?”, chiese nuovamente Naruto, il volto alquanto impressionato.

 

“ Già, altrimenti a quest'ora ci sarebbero stati disastri in ogni missione.”.

 

“ Essere Hokage richiede molto più di quanto pensassi.”.

 

“ Secondo te perchè quasi ogni sera torno tardi a casa? E' un lavoro che richiede un'immensa dedizione. Immagina essere fidanzato o il capo di una squadra, ma la tua fidanzata o la tua squadra consistono nell'intero villaggio- rispose con un po' forse troppa veemenza Jiraya- Ecco perchè non ero interessato al lavoro all'inizio. Lo vuoi ancora a proposito?”.

 

 

“ Certo, non ho intenzione di ritirarmi proprio ora.”, ribattè determinato il genin, rimettendosi in piedi con un balzo.

 

“ Lieto di vedere che la tua determinazione è intatta. Forza, torniamo ad allenarci.”.

 

 

 

*****

 

Quartiere degli Hyuga

 

Come al solito nelle ultime settimane, Nejii e Hinata erano intenti a combattere sotto l'attento occhio di Hikari. Rispetto alle volte precedenti però, considerando cos'era a rischio per Hinata durante la selezione, i due ragazzi stavano combattendo molto più aggressivamente. La madre di lei era quindi lì per assicurarsi che nessuno si facesse male.

 

Mentre Hinata non aveva ancora raggiunto il livello di Nejii, quest'ultimo si accorse come fosse ben più forte e veloce rispetto a come ricordava. In passato non gli piaceva allenarsi con lei per la scarsa sfida offertagli, ma era decisamente migliorata rispetto all'accademia.

 

Però era un po' geloso di non poter diventare chunin per il momento. Ma aveva dovuto concordare col proprio insegnante quando questi disse che avrebbe potuto sconfiggere Sasuke se non avesse tentato una tattica così antigiovanile.

 

Ma non riuscì proprio a resistere. Comparato ad altri Hyuga, aveva perso poco durante l'insurrezione, ma questo nulla toglieva al terrore che provò quella notte. E voleva che Sasuke provasse la stessa paura, pur sapendo che non avesse nulla a che fare con la morte dei suoi parenti e di Hiashi. La rabbia era indubbiamente un'arma a doppio taglio, di cui gli Uchica avevano perfezionato l'uso per generazione. Non aveva speranze di battere il rivale al suo stesso gioco.

 

“ Bene, penso sia abbastanza per oggi- disse infine la matriarca facendo fermare i due genin- entrambi siete migliorati tantissimo, ma Nejii, ti sei lasciato andare un po' troppo.”.

 

“ Domando scusa, Hikari- sama, ma ho bisogno di migliorare il più possibile per portare onore al clan, specie dopo la mia disastrosa sconfitta.”, si scusò il ragazzo. Hikari lo guardò comprensiva.

 

“ Posso capirlo, ma sei ancora ferito dopo lo scontro con Sasuke. Prendi la cosa in maniera più rilassata almeno fino a quando le tue ferite non guariranno completamente.”.

 

“ Seguirò il suo consiglio, Hikari- sama.”.

 

“ Bene. Tu invece, Hinata, sei migliorata molto, ma so che puoi fare di più. In particolare, dovrai essere più rapida per impressionare i giudici.”, disse poi Hikari alla figlia, che annuì.

 

“ Farò del mio meglio, mamma.”, rispose determinata.


“ Bene, per questo pomeriggio abbiamo finito, potete riposarvi e godervi la serata come volete.”, sorrise quindi Hikari.

 

“ Se ci cerca, Hikari- sama, volevamo fare una passeggiata al villaggio prima di cena. A dopo.”, disse quindi Nejii allontanandosi con Hinata.

 

“ A dopo, mamma.”, salutò lei.

 

Durante le precedenti settimane, Hikari aveva insegnato loro alcune delle tecniche più importanti del clan. Nejii riuscì a padroneggiarle con relativa facilità, ma Hinata stava ancora avendo alcuni problemi. A sua difesa stava comunque cercando di migliorarsi in altre aree, principalmente il ninjutsu medico e l'Arte del fulmine.

 

 

Nejii non poteva che essere un po' invidioso. Fosse stato ammesso al torneo, era certo avrebbe guadagnato la promozione indipendemente dal suo prossimo avversario. D'altro canto Hinata si era classificata e aveva anche concluso una missione di rango S, eppure Hikari non era certa l'avrebbero promossa. Il fato era una padrona crudele, ma Nejii lo sapeva già.

 

“ Il fato non ha avuto nulla a che fare con quella battaglia, è stata solo colpa mia.”.

 

“ Nii- san? C'è qualche problema?”, domandò Hinata, che aveva sentito la riflessione del cugino, che rimase però stoico come sempre.

 

“ Non è niente, Hinata- sama. Desidera fare qualcosa in particolare? Andare a trovare Naruto?”.

 

La ragazza arrossì non poco, con un effetto amplificato dal suo pallore naturale.

 

“ Sì,, è troppo che non ci vediamo, ma assieme ad Haku- kun abbiamo deciso di non allenarci insieme fino alla finale per mantenere le cose leali.”.

 

“ Buona decisione, è ciò che dovreste fronteggiare spesso in missione.”.

 

“ Ma credo andrò comunque a trovarli, non ho voglia di passare questo mese in completo isolamento. Non pensi?.”, chiese lei poi ridendo un po'.

 

“ Ha ragione ovviamente- disse Nejii sorridendole di rimando- ci vedremo nel pomeriggio. Buona giornata.”.

 

Dopo che i due si separarono, il ragazzo si chiese cosa fare nel proprio tempo libero. Frose poteva andare a trovare Tenten. Si sentiva un po' in colpa per non averla aiutata fin'ora con l'allenamento, la la maestra d'armi gli aveva assicurato che non era un problema. Andare a vedere i suoi progressi e incoraggiarla era il minimo che avrebbe potuto fare.

 

Durante la strada per il solito campo d'allenamento, fu distratto da un lampo rosso ai lati del suo campo visivo. Girandosi si accorse che era Karin, la compagna di Sasuke che l'aveva guarito dopo essere stato picchiato dal suddetto. E non l'aveva neanche ringraziata a dovere. Meglio rimediare.

 

“ Hei.”, esclamò lo Hyuga attirando l'attenzione di Karin, che lo guardò sorpresa.

 

“ Oh, Nejii, giusto? Come stai?”.

 

“ Bene, grazie. Sei impegnata con qualcosa per caso?”, domandò cortesemente Nejii e lei scrollò le spalle.

 

“ Sono in pausa pranzo prima di riprendere l'allenamento con Shizune- sensei. Posso fare qualcosa per te?”.

 

“ Volevo solo ringraziarti per avermi aiutato. Secondo i medici qualsiasi cosa tu abbia fatto mi ha evitato settimane in ospedale.”, disse lui, facendola sorridere.

 

 

“ Grazie. In genere non permetto a tutti di mordermi, ma siccome è stato un mio compagno di squadra a ridurti in quello stato, pensavo fosse mio dovere rimediare.”.

 

 

“ Se posso ricambiare in qualsiasi modo dimmi pure.”. Karin scosse la testa.

 

“ Non ce n'è alcun bisogno, grazie.”, rassicurò.

 

“ Lasciami almeno offrirti il pranzo.”, insistette lo Hyuga. Karin ci mise qualche secondo a processare quelle parole, arrossendo come la sua chioma.

 

Anche se si considerava attraente e aveva tentato di farsi notare da Sasuke per molto tempo, questa era la prima volta che un ragazzo le chiedeva un appuntamento. E avrebbe comunque continuato a pensare a Sasuke, ma anche Nejii era il suo tipo di ragazzo. Quindi...?

 

“ V- va bene... Dove vorresti andare?”, domandò infine l'Uzumaki.

 

“ Non dovrei chiederlo io? Comunque c'è un posto di Onomayaki a due passi, se ti piacciono.”.

 

E così Karin andò al suo primo appuntamento. O almeno quello che pensava fosse un appuntamento.

 

Nel frattempo Hinata continuava a cercare Naruto. Normalmente non si sarebbe preoccupata di trovare Naruto, ma non poteva andare al suo solito campo di allenamento o avrebbe rischiato di vedere un nuovo jutsu, che sarebbe stato barare.

 

Fortunatamente sapeva che prima o poi sarebbe andato al ristorante di Ichiraku, e siccome era ora di pranzo...

 

“ Ciao, Hinata!”, lo salutò il biondino, seduto al suo posto preferito puntuale come un orologio.

 

“ Ciao, Naruto- Kun!”, ricambiò la Hyuga sedendosi accanto a lui e salutando anche Ichirakue Hayame, notando varie ciotole già vuote.

 

“ Una porzione di Ramen al pollo come al solito?- domandò Hayame prima di ricevere conferma- te la porto subito.”.

 

“ Sono felice di vederti, non ci siamo praticamente visti questo mese.”, commentò Naruto.

 

“ Eh, tra le finali e le mie lezioni di medicina non sono stata molto disponibile. Mi è dispiaciuto molto non poter vedere così spesso te e Haku.”, affermò la mora, anche se al momento le andava bene Haku non fosse con loro. Anche se non lo avrebbe detto ad alta voce.

 

“ Mhh, scommetto che Zabusa gli sta facendo fare qualche regime di addestramento infernale. Fortunatamente tra poco saremo tutti e tre chunin e riavremo la nostra routine quotidiana.”.

 

“ Temo di no. Anche se uno solo di noi fosse promosso, avrebbe molti più doveri. Ma non sarà comunque così diverso.”.

 

“ Già, mica possono metterci in team diversi.”, affermò tranquillo il biondino. In quel momento Ayame arrivò con l'ordine di Hinata, che cominciò a mangiare.

 

“ Mhh, ci voleva.”.

 

“ Fatto qualcosa di interessante durante l'allenamento? Imparata qualche tecnica fica- disse Naruto prima di darsi una sberla in faccia- Oh, scusa! Volevo solo parlare ed era la prima cosa che gli era venuta in mente.”.

 

In realtà era la seconda, ma non l'avrebbe ammesso. Hinata comunque lo rassicurò con un sorriso.

 

“ Tranquillo, è una curiosità naturale. Immagino che anche tu abbia lavorato a qualcosa di nuovo.”.

 

Gli occhi di Naruto si allargarono a quell'osservazione.

 

“ E tu come lo sai?!”.

 

“ L'ho solo immaginato, è una cosa abbastanza logica. Praticamente tutti stanno provando a imparare nuove tecniche prima della finale. Tu in particolare.”, gli spiegò Hinata facendolo ridere un po'.

 

“ Già, mi conosci bene.”. Hinata arrossì.


“ Quando conosci qualcuno così a lungo...”.

 

 

La frase fu interrotta a metà. Hinata non era poi così sicura a volte sul conoscere bene Naruto. Cosa reciproca a dire il vero.

 

“ Hinata, sei... preoccupata per le finali?”, azzardò l'Uzumaki vedendo la sua espressione.

 

“ Beh, sì- ammise lei senza troppa vergogna- le nostre promozioni sono a rischio e soprattutto dovremmo combattere di fronte a migliaia di persone. Mi piacerebbe avere la tua confidenza.”.

 

“ A dire il vero anch'io sono un po' spaventato.”, disse l'altro con un sospiro.

 

“ COSA?!”, domandò Hinata come se le avesse appena detto di voler cambiare sesso.

 

“ Beh, l'hai detto anche tu che è difficile restare calmi riguardo un test del genere.”, precisò un poco imbarazzato Naruto. Hinata scosse la testa.

 

“ No, non intendevo che devi essere determinato a tutti i costi. Solo pensavo saresti stato più ottimista tra l'addestramento e i tuoi genitori...”.

 

“ Ecco, i miei genitori sono una parte del problema.”, disse Naruto alzando un po' la voce.


“ Che intendi dire? Avete litigato?”.

 

“ No- disse Naruto scuotendo la testa- è qualcosa che non ho notato fin quando Lee non mi ha lanciato una sfida, ma ho una certa reputazione nel villaggio.”.

 

“ Beh, è normale. Sei tra i più forti genin di Konoha e stai per affrontare l'esame di promozione.”.

 

“ Sì, ma molta di quella reputazione è dovuta ai miei genitori!”, si lamentò il biondino.

 

“ Ma non è vero!”, gridò Hinata indignata.

 

“ Sì, invece- insistette lui alzando le braccia esasperato- i miei genitori sono ninja famosissimi. Anzi, autentiche leggende! Pensi che senza di loro sarei dove sono ora?”.

 

Hinata si girò nervosamente le dita.

 

“ A questo non posso rispondere, ma comunque Tsunade e Jiraya- sama ti hanno solo aiutato a sviluppare il suo potenziale. Eri già bravo di tuo.”.

 

“ Grazie, Hinata. Ma sono comunque preoccupato di essere ancora il ' figlio dei sannin' e non voglio rovinare la loro reputazione dal non venire promosso. E se succede, molti accuseranno papà di fare favoritismi.”.

 

Hinata guardò nuovamente l'amico processando quanto aveva detto.

 

“ Beh, la mia opinione potrebbe essere di parte, ma capisco un po' come ti senti.”.

 

“ Davvero?”, domandò Naruto senza capire( come al solito).

 

“ Naruto, sono l'erede del clan Hyuga, uno dei più potenti di Konoha- spiegò lei con un sospiro- ancora molti dei miei parenti pensano che non sia degna di succedere ai miei genitori e che finirò per imbarazzarci nella finale.”.

 

“ COSA?! Questo è ridicolo!”, esclamò Naruto ora infuriato a chi osasse dire tali scemenze. Hinata si limitò a sorridere comprensiva.

 

“ Purtroppo non c'è niente che possa fare a parte allenarmi il più possibile per provare che hanno torto. E' quello che faresti tu, no?”.

 

“ CERTO!- gridò nuovamente Naruto saltando in aria- una volta padroneggiato il Rasengan proverò a tutti di cosa sono capace!”.

 

“ Rasengan?”, domandò incuriosita la ragazza. Naruto si paralizzò dopo aver realizzato il suo errore.

 

“ DIAMINE! Ho appena rivelato il mio asso nella manica.”, disse dandosi un colpo sulla fronte.


“ Tranquillo- disse Hinata roteando gli occhi bianchi- con un nome del genere non posso capire subito che tipo di jutsu è. Ma se vuoi posso farti vedere quello a cui sto lavorando.”.

 

“ No, questo è stato un mio erroere e sarebbe sleale- disse Naruto scuotendo la testa- mostramelo durante le finali.”.

 

“ Grazie.”, gli sorrise lei.

 

“ Per di più c'è qualcos'altro cui sto lavorando, ma non lo userò al torneo.”, affermò poi Naruto, usando un tono volutamente più sul misterioso.

 

“ Di che si tratta?”, domandò Hinata incuriosita. Naruto prese quello che sembrava un normale kunai, ma osservandolo meglio l'altra notò alcuni sigilli sull'impugnatura.

 

“ Guardali col tuo Byakugan.”.

 

La Hyuga fece come richiesto e sotto lo sguardo della sua abilità innata quei sigilli scintillarono grazie al potente chackra di Naruto.

 

“ L'hai infusa col tuo chackra. A che scopo?”.

 

“ L'idea generale è di combinare il Bisturi di chackra con la canalizzazione del chackra in certi tipi di metallo- spiegò Naruto- creando una lama di energia che dovrebbe tagliare quasi tutto.”, concluse facendo fluire le proprie energie nell'arma per formare una lunga spada di luce bianche.

 

“ Bellissima- disse Hinata meravigliata- mi ricorda i pugnali di Asuma- san.”.

 

“ Sì, l'ispirazione viene anche da lì, ma a lavoro finito saranno molto meglio.”.

 

“ Da solo?”, domandò Hinata stupita da quell'inventiva. Naruto annuì.

 

“ Mi è venuta l'idea studiando il fuinjutsu e ho intenzione di creare altre armi oltre a questa. Non solo saranno estremamente taglienti, ma non si romperanno mai.”.

 

“ E' un peccato non sarà finito per l'esame, sarebbe stato spettacolare.”, affermò Hinata ridando l'arma a Naruto che la rimise nella sua borsa.

 

“ Sì, papà mi ha detto di rimandare fino a quando non avremo finito e concentrarmi sull'allenamento. Spero di farcela per la prossima missione.”.

 

“ In bocca al lupo in questo caso, non vedo l'ora di vederla in azione.”.

*****

 

Campo d'allenamento numero nove

 

Dopo diverse settimane, la squadra medica potè finalmente allenarsi insieme, pur non potendo mostrare le loro mosse più forti nel caso di Sasuke e Karin. Sakura fu più che felice di mostrare i propri progressi nel genjutsu.

 

Inizialmente combatterono l'uno contro l'altro mentre sotto gli occhi degli adulti, quindi affrontarono Shisui mentre Itachi e Shizune guardavano.

 

Shisui si limitava a un po' di taijutsu e altre tecniche di basso livello, per la frustazione dei tre genin, che fecero comunque del loro veglio per offrirgli un buon combattimento.

 

“ Sai, è parecchio che non facciamo qualcosa insieme.”, osservò Itachi.

 

“ Beh, tra i miei impegni con Shisui e il lavoro come sensei...”.

 

“ E io sono il nuovo capo spia del villaggio e posso stare fuori a lungo. Siamo vittime delle circostanze.”.

 

“ Ancora sicuro sia stata una buona idea prendere questo lavoro dopo l'insurrezione? Sasuke- kun avrebbe potuto aver bisogno di te.”. Itachi sospirò alla domanda dell'amica.

 

“ Non voleva l'assassino di suo padre attorno. Aveva bisogno di spazio e gliel'ho dato, ma temo che il nostro rapporto non tornerà mai come prima.”.

 

“ E non migliorerà se sarai assente per il resto della sua vita.”, obbiettò ancora la ragazza.

 

“ Non hai tutti i torti, ma non posso licenziarmi così, questo lavoro è importante per Konoha. E poi non è solo. Ha sia Shisui che te.”.

 

“ Non possiamo sostituirti e lo sai.”, lo rimproverò severa Shizune.

 

“ Non vi chiedo di sostituirmi- chiarì Itachi alzando le braccia, inalzando involontariamente il tono della voce- solo di stargli accanto e ricordargli che c'è qualcun altro che gli vuole bene.”.

 

Shizune scosse la testa.

 

“ Sasuke sa già che io e Shisui ci saremo per lui. Ma non sa cosa pensare di te. Però offrirgli di allenarlo per qualche settimana è già un buon inizio.”, gli disse poggiandosi una spalla.

 

“ Grazie. Anche per averlo addestrato finora, hai fatto un ottimo lavoro.”, rispose lui sinceramente grato.

 

“ Ho fatto quanto ho potuto. Sakura e Karin sono più il mio genere in quanto aspiranti medici, ma non c'era molto che potessi fare per chi segue una via più offensiva.”, disse un po' imbarazzata la Senju. Itachi sorrise e guardò Sasuke coordinarsi con le compagne di squadra per superare le difese di Shisui, per nulla comunque intenzionato a perdere,e dare un colpo deciso.

 

“ Il compito di un sensei non è solo insegnare a combattere. Sono una guida. Mio fratello credeva solo nella forza individuale e ora riesce a lavorare senza problemi con Sakura e Karin.”.

 

“ Questo sì, è stato il mio miglior risultato. Credevo ci avrebbero messo molto più tempo a lavorare insieme quando abbiamo iniziato.”, disse ottimista Shizune.

 

“ Non vedo l'ora di assistere al torneo, sperando il fiasco delle preliminari non si ripeta.”, commentò Itachi, sentendo poi un ringhio dalla ragazza.

 

“ Farà meglio a non provarci!- esclamò prima di fare un profondo respiro e calmarsi- ma non succederà, gli ho fatto un bel discorsetto sul cosa è accettabile in un simile scontro.”.

 

“ Nel caso ricordagli che riprovandoci disonorerebbe ancora di più il clan.”, affermò Itachi, che comunque confidava in Sasuke.

 

“ Temo che facendolo troppo spesso, finirà per risentire Konoha. Confido che farà la cosa giusta.”.

 

“ Sasuke farà sempre la cosa giusta. Assumendo sappia qual è la cosa giusta.”.

*****

 

Campo d'allenamento numero dieci

 

La maggior parte dei genin che non erano arrivati in finale erano gelosi dei vincitori. Quella promozione avrebbe garantito niente missione di rango D per un po' , una paga migliore e in generale un migliore status nel villaggio.

 

Shikamaru Nara non era uno di loro. Non voleva diventare un chuunin troppo velocemente. E gli piacevano le missioni di rango D, le trovava rilassanti. Per di più avrebbe dovuto allenarsi di più lasciando meno spazio al guardare le sue amate nuvole. Per non nominare le missioni più pericolose, la battaglia contro Orochimaru gli sarebbe bastata per molto tempo.

 

Insomma, Shikamaru era molto felice dello stato attuale delle cose e non desiderava nessuna promozione. Avrebbe tranquillamente guardato le nuvole per molto altro tempo se non fosse stato interrotto.

 

 

“ Perchè non sono sorpresa di vederti sprecare il tuo tempo in questo modo?”, disse improvvisamente una voce femminile. Alzandosi, il Nara vide dietro di lui la ragazza che l'aveva sconfitto alle preliminari.

 

“ E' un piacere rivederti anche per me...”, cominciò senza però riuscire a ricordare il suo nome. Troppo faticoso.

 

“ Temari.”, sbuffò lei roteando gli occhi.

 

“ Giusto. Qualche motivo per cui sei venuta da me invece di allenarti? Il tuo primo avversario è tra i più forti genin di Konoha.”.

 

Non che a Shikamaru fregasse molto della performance di Temari alle finali, e lei lo sapeva, ma non valeva la pena discuterne. L'onesta brutalità per lei era il mezzo migliore in questi casi.

 

“ Volevo combattere contro di te.”, affermò lei semplicemente, sorprendendo non poco il Nara, che si alzò oltraggiato da tale ragione per interrompere il suo hobby preferito.

 

“ Ripeti un attimo.”, richiese incerto di aver sentito bene. Temari in tutta risposta incrociò le braccia e indurì lo sguardo.

 

“ Mi hai sentito, voglio combattere un'altra volta con te.”, ripetè lei con un tono estremamente serio.

 

“ Posso capire ti avessi battuto, ma abbiamo già appurato due volte che puoi prendermi a calci in culo quando vuoi.”, commentò seccato Shikamaru, ma la ragazza non sembrò cambiare idea, a giudicare dalla sua espressione.

 

“ Non erano veri combattimenti. La prima volta ci siamo interrotti quando la tua compagna ha posseduto mio fratello e la seconda ti sei arreso prima di poter davvero cominciare. Eri così convinto che avresti perso?”.

 

“ Sono una persona pragmatica. Ho analizzato le possibilità di vincere e perdere, e anticipando le mie probabilità ho deciso di risparmiare il tempo di entrambi. Perchè continuare se era chiaro non avrei potuto vincere?”, chiese di rimando Shikamaru.

 

“ Per far vedere a tutti che hai comunque dato tutto ciò che avevi?”, fu la risposta di una perplessa Temari, che fece sorrise leggermente il ragazzo.

 

“ Molto divertente, avresti dovuto fare la comica. Lieto di averti conosciuto, Temari.”, disse prima di sdraiarsi di nuovo cercando di ignorare la kunoichi, che sbattè più volte un occhio incapace di spportare quella provocazione. Senza farsi troppi complimenti, afferrò Shikamaru per l'orlo della camicia e lo portò all'altezza del proprio viso.

 

“ Pensi di liberarti di me così facilmente?Non me ne andrò fino a quando non avremo combattuto di nuovo. Quindi alzati e lotta, con impegno.”.

 

“ Non hai il tuo ventaglio da guerra però.”, protestò Shikamaru sperando di svignarsela. Effettivamente Temari aveva lasciato la sua arma all'hotel, ma non si scoraggiò.

 

“ Pff, non ne ho bisogno, posso combattere benissimo col taijutsu.”.

 

“ Già, con le tue braccia da maschiaccio che potrebbero piegare l'acciaio.”.

 

“ Solo perchè le mie braccia sono forti non significa siano da maschiaccio- rispose Temari guardandolo male- ora combatti!”.

 

“ No.”, disse fermo l'erede dei Nara.

 

“ Allora ti farò il culo fino a quando non risponderai.”.

 

“ Lo farai davvero?”, domandò Shikamaru con un sorriso sarcastico e Temari si rese conto che non c'era davvero alcun punto nel combattere qualcuno che non aveva la minima intenzione di difendersi.

 

“ AAAARGH, SEI IMPOSSIBILE! Non ho la minima idea di come tu sia potuto arrivare così lontano negli esami.”

 

 

“ Sembri nervosa. Posso suggerire qualcosa per calmarti?”, le chiese il Nara come se nulla fosse.

 

“ Per esempio? Guardare le nuvole?”, domandò sarcastica la kunoichi.

 

“ Ehi, prova almeno.”, disse il moro sdraiandosi nuovamente sull'erba.

 

“ No, grazie- disse Temari non muovendosi dal proprio posto, ma poco dopo fu anche lei accanto a Shikamaru- ti odio.”.

 

“ Oh, poco, ma sicuro.”, disse Shikamaru incapace di sopprimere un mezzo sorriso. Temari grugnì e dopo qualche secondo d'imbarazzante silenzio si sedette accanto a lui.

 

“ Quindi come funziona?”.

 

“ Guardi le nuvole finchè non trovi una forma particolare. Per esempio quella- disse dopo averne visto una un po' bitorzoluta- sembra una tartaruga.”.

 

“ E lo fai spesso?”.

 

“ Ogni volta che non gioco a shoji. Ti piace?”.

 

“ Lo trovo stupido. Ma ammetto che è rilassante.”, dovette ammettere la kunoichi.

 

“ Visto? Dovresti farlo più spesso.”, le consigliò Shikamaru.

 

“ Mhh, le nuvole sono molto rare nel Paese del vento. E non avrei comunque molto tempo.”.

 

“ Una miglior ragione per farla ora, no?”, domandò ancora il ragazzo. Temari scrollò le spalle.


“ Beh, non mi farà male rilassarmi ancora un po' prima di tornare ad allenarmi.”.

 

“ Vuoi ancora combattere con me?”.

 

“ Sì, ma non credo sarebbe uno scontro soddisfacente come pensavo. Ci penseremo un'altra volta.”.

 

“ Pensa al peggio e non sarà mai deluso?”, sospirò Shikamaru, guadagnandosi una strana occhiata dalla biondina.

 

“ Sei un tipo strano, te l'hanno mai detto?”, gli chiese e lui si strinse nelle spalle, passando il resto del pomeriggio con lei a guardare le nuvole in pace e relax.

*****

 

Dopo il pranzo con Hinata, Naruto si sentiva estremamente bene, considerando vecchi e nuovi sentimenti, e tornò al campo d'allenamento per addestrarsi ancora col padre.. Improvvisamente sentì una forte presenza attirarlo. Qualcosa molto simile a Killer B, ma non era il jonin di Kumo.

 

“ Potrebbe essere Gaara?”, si chiese ad alta voce cercando la fonte di quella sensazione. Dopo pochi minuti si trovò in una strada piuttosto occupata dove però risaltava una ragazza dai capelli verdi che sembrava cercare qualcosa a propria volta. Naruto la ricordò come un'amica della squadra animale da Taki.

 

E anche una Jinchuriki, assumendo suo padre avesse ragione. Comunque anche Fu lo notò e gli venne incontro.

 

“ Ciao.”, salutò lei agitando la mano.

 

“ Salve- disse un po' più timido il ragazzo, augurandosi non fosse come Killer B- Naruto Uzumaki. Tu sei Fu, giusto?”.

 

“ Esatto. Sai, avevo bisogno di parlare con qualcuno, ma non ho avuto molte occasioni.”, ridacchiò lei.

 

“ E' un piacere conoscerti. Sono sempre contento di incontrare nuovi jinchuriki.”, dissse Naruto, lieto di aver trovato una persona così simpatica, che in quel momento fece un'espressione molto sorpresa.

 

“ Aspetta... anche tu sei un jinchuriki?”, domandò a bocca aperta.

 

“ Non te ne eri accorta?”, domandò Naruto prima che lei cominciasse a ridere.

 

“ Sto scherzando, ho avvertito da parecchio il potere della tua bestia. Anche se quella sensazione potrebbe essere il mio stomaco, non mangio niente da stamattina. Conosci un buon ristorante?”.

 

“ Certo. Ichiraku ti darà il meglio della cucina di Konoha. E' vicino ai cancelli.”.

 

“ Mi faresti compagnia allora? Il cibo è sempre più buono mangiato in compagnia.”.

 

“ Mi piacerebbe, ma ho appena mangiato. Poi c'è una ragazza che mi piace e se ci vedesse insieme...”, rispose il biondino grattandosi la fronte ripensando a Hinata.

 

“ Potrebbe farsi idee sbagliate, sì. Immagino, anch'io sono interessata a qualcuno del tuo vilaggio.”.

 

“ Shino, giusto?”.

 

“ Chi?”, domandò Fu inclinando la testa. Naruto fu tentato di sbattersi una mano in faccia.

 

“ Quello con occhiali scuri e il cappotto, molto misterioso?”.

 

“ Oh, scherzavo ancora, come se potessi dimenticare il mio primo amico.”, ridacchiò ancora fu, sorprendendo però Naruto.

 

“ Non avevi davvero amici prima di incontrarlo?”, chiese shockato.

 

“ Non ci sono molti ragazzi a Taki- spiegò Fu seccata- e per di più quasi tutti devono 'tenermi al sicuro', come fossi una bambola di porcellana. Shino e i suoi compagni sono stati i primi a non trattarmi così.”.

 

“ Conosco la sensazione, anche i miei genitori sanno essere un po' iperprotettivi. Mia madre stava per piangere quando le dissi della mia prima missione fuori dal villaggio- commentò Naruto ripensando a quel momento, prima di fare un altro tentativo con Fu- E... hai un po' di autorità sul tuo demone?”.

 

“ No, Lucky Chomei fa quel che Lucky Chomei vuole.”, disse lei scuotendo la testa.

 

“ Lucky Chomei?”, ripetè Naruto confuso.

 

“ L'eptacoda si fa chiamare così. Dice di essere molto fortunato perchè ha sette code, ma considerando la sua attuale situazione dubito sia il caso, eh eh. Tu chi hai?”.

 

“ Aggiungi altre due code.”.

 

“ Ah, la volpe. Quella è una stronza.”, commentò la ragazza di Taki.

 

“ Eufemismo del secolo- concordò Naruto- sapevi degli altri due jinchuriki al villaggio?”.

 

“ Il tipo con gli occhiali da Kumo e quello inquietante da Suna, giusto?”.

 

“ Gaara non è così inquietante. Un po' riservato e silenzioso, ma molto simpatico quando lo conosci. Killer B non lo capisco proprio però, e detto da me è qualcosa.”, ribattè il genin. Fu quindi fece spuntare due ali verdi da insetto sulla schiena e cominciò a fluttuare.

 

“ Beh, grazie della conversazione, Naruto, non vedo l'ora di provare quel Ramen di cui parlavi.”.

 

*****

 

Locazione sconosciuta, da qualche parte nel Paese del fuoco

 

Due gruppi di ninja stavano di fronte. Uno indossava maschere da animali e mantelli non diversi dagli Anbu di Konoha, mentre l'altro aveva divise scure meno riconoscibili. I due leader avanzarono mentre la scorta di entrambi rimase indietro nel caso l'altra parte tentasse qualche scerzo.

 

“ Immagino tu abbia qualcosa di importante da dirmi, Danzo, per aver chiesto questo incontro.”, disse sardonico Orochimaru. Danzo restò imperturbabile, neanche il ninja dei serpenti poteva scuoterlo.

 

“ Con gli esami di selezione dei chunin così vicini, la sicurezza è molto stretta. Un messaggero sarebbe stato scoperto presto. E volevo parlarti proprio di questo.”, spiegò in breve.

 

“ Non sembra mi porterai buone notizie, a giudicare dal tuo tono.”, sogghignò l'altro moro, venendo nuovamente ingnorato da Danzo.

 

“ Ci saranno sia il Raikage che il Kazekage. Con loro presenti non puoi colpire.”, provò a ragionare danzo.

 

“ Ho pianificato tutto per più di un anno, non posso rinunciare ora!”, esclamò Orochimaru con un tono più freddo mentre Danzo manteneva la solita calma.

 

“ Non te lo chiederò, ma dovremmo rimandare di un paio di settimane.”.

 

“ Eri stato tu a dire che attaccare durante gli esami sarebbe stata l'opzione migliore.”, protestò il leader di Oto.

 

Già, attaccare durante gli esami era stata un'idea di Danzo. Le finali erano un grande evento, persino il damyo sarebbe venuto ad assistere. Con tutta la sicurezza concentrata sullo stadio, le mura sarebbero state più sguarnite. Ma con altri due Kage presenti non sarebbe stata un'opzione, anche perchè l'avrebbero visto come un atto di guerra verso i rispettivi villaggi. E l'unico motivo per cui Jiraya non aveva già ordinato di attaccare Otokagure era perchè non aveva ancora dimostrato agli altri paesi che fosse una minaccia.

 

“ Sì, ma senza nuove forze non possiamo combattere tre Kage. E so che non hai preso nuovi alleati.”, affermò ancora una volta Danzo, sapendo che altri villaggi non l'avrebbero aiutato e che i membri dell'Akatsuki erano più impegnati coi jinchuriki.

 

“ Vero, ma ho comunque gli attrezzi per garantire la nostra vittoria.”.

 

“ Insisto comunque nel rimandare. Aspettare un paio di settimane in più non è chissà che ormai.”.

 

“ Non è così semplice, dovrò ridisegnare il metodo per superare le difese.”, sbuffò l'uomo serpente.

 

“ E la nuova arma che hai sviluppato? Potrebbe aiutarci?”, suggerì Danzo, ma Orochimaru preferiva tenersi il suo asso nella manica in un'altra occasione.

 

“ Forse, ma perderemo il fattore sorpresa.”.

 

“ Allora ti manderò un messaggero al momento adatto. Se non c'è altro da discutere me ne andrò.”, terminò Danzo facendo per girarsi verso i suoi uomini prima di essere interrotto dal sannin.

 

“ A dire il vero prima che tu vada vorrei soddisfare una curiosità personale.”.

 

“ Chiedi pure, sarò felice di rispondere.”.

 

“ Perchè mi stai aiutando? Dici di voler proteggere Konoha, eppure offri il tuo supporto a chi intende distruggerla.”.

 

“ Già, sembra che le mie azioni non abbiano molto senso, vero?”, domandò lo shinobi permettendosi quasi un sorriso.

 

“ Suppongo lo abbiano nella tua mente contorta.”, affermò Orochimaru con un ghigno.

 

“ Noi ninja portiamo innumerevoli ferite, spesso dobbiamo anche tagliare arti per impedire che un'infezione si propaghi. E Konoha è infetta dall'ideologia di Hiruzen e dei tuoi vecchi compagni.”.

 

“ Quindi vuoi sbarazzarti di loro.”.

 

“ Non solo. Hiruzen e Jiraya non fanno altro che indebolire il villaggio con le loro politiche verso i nostri nemici. Sono troppe controllati dalle loro emozioni, persino Hiruzen ha permesso ai suoi sentimenti per te di non ucciderti quando ne ebbe l'occasione. E non agì contro gli Uchica finchè non fu troppo tardi- spiegò Danzo con un tono sempre più empio- ridurrò Konoha in fiamme, e poi un nuovo villaggio più forte, spietato e senza paura risorgerà dalle sue ceneri.”.

 

“ Alcuni direbbero che sei una minaccia quanto me.”, commentò Orochimaru.

 

“ Come diceva Tobirama- sama ogni ninja deve fare dei sacrifici. Tu potresti persino avere un posto nel mio nuovo villaggio.”, rispose semplicemente l'altro. Il ninja dei serpenti però scosse la testa.

 

“ Grazie, ma preferisco essere indipendente. Sperando di non interrompere così la nostra collaborazione.”, disse con una risata.

 

“ Fin quando continuerà a essere utile.”, affermò nuovamente il leader della Radice, fermo come sempre nella sua convinzione secondo cui gli shinobi non erano altro che strumenti. Cosa che Orochimaru condivideva.
 

“ A proposito, come vanno le modifiche che ho fatto al tuo corpo?”.

 

“ Non ho ancora potuto provarle in battaglia, ma si stanno dimostrando funzionali- disse l'uomo flettendo entrambe le braccia- Konoha invero beneficerebbe del tuo genio.”.

 

“ Mi spiace, ma preferisco essere l'unico a poter beneficiare del mio genio. Considera comunque la mia curiosità soddisfatta.”.

 

“ Allora dobbiamo andare entrambi, non voglio farmi scoprire.”, concluse Danzo saltando via assieme ai propri sottoposti mentre Orochimaru fece lo stesso, avendo i propri piani a cui pensare. Quando dovettero fermarsi per riposare, si allontanò dal bivacco per un piccolo incontro e un vortice a mezz'aria gli si formò davanti, facendone uscire un uomo mascherato.

 

“ Com'è andata?”, domandò il nuovo arrivato.

 

“ Immagino tu lo sappia già.”, affermò sardonico il leader di Otokagure.

 

“ Vero, ma voglio vedere se le nostre versioni coincidono. Perchè non indossi l'uniforme però?”.

 

“ Non volevo attirare troppo l'attenzione.”.

 

“ Sono quasi certo che Danzo sappia già che sei uno di noi.”, commentò Obito.

 

“ Appunto, quasi. Non ho voglia di confermare i suoi sospetti- disse Orochimaru col solito ghigno che innervosiva chiunque conoscesse- cosa posso fare per te ora?”.

 

“ Parlare della tua invasione a Konoha, potrebbe essere la miglior occasione per prendere il Kyubi.”.

 

“ La terza volta è quella buona? Cosa ti fa pensare di aver successo questa volta?”, disse nuovamente il moro irritando non poco Obito, che mantenne comunque la calma.

 

“ Ho realizzato i mieii errori. Questa volta non cercherò di prendere Naruto con la forza, lo faremo venire con noi di nostra spontanea volontà.”, rispose l'Uchica col proprio ghigno malevolo.

 

Omake

 

Naruto si era appena allontanato da Killer B, triste che non gli avrebbe insegnato a controllare i suoi poteri.

 

“ Immagino preferisca scrivere pessime canzoni su donne mature con le tette enormi...”, borbottò a voce alta prima che una lampadina si accese nella sua testa e si sfregasse le mani soddisfatto. Pochi minuti dopo tornò al bar dove aveva lasciato B, trovandolo ancora là. L'uomo nel vederlo roteò gli occhi infastidito.

 

“ Non ti avevo detto che.... EHHHHI!”.

 

“ Salve, bellissimo.”, disse una calda voce femminile. Naruto non era infatti tornato solo.

 

Tsunade l'aveva accompagnato portando con sé un abito nero che mostrava non poca pelle, incluso il suo generosissimo petto. A tale vista, B divenne incapace di formare frasi coerenti. Tsunade gli si avvicinò con sguardo seducente.

 

“ Mhh, scrivi canzoni? C'è ben poco che trovi più sexy di uomini che sappiano cantare.”.

 

“ S- sì, sì...”, disse lui con lo sguardo sempre fisso sulle curve del medico mentre questa gli tastava i muscoli.

 

“ E sembri così forte- disse con un tono di voce che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi chiunque- gli uomini duri mi fanno sciogliere.”.

 

“ Sono parecchio forte.”, disse lui quasi con un sospiro stendendo il braccio pompato mentre lei emise un risolino.

 

“ Ma sai cosa trovo ancora più sexy di uomini forti che sanno cantare?- domandò posando le braccia sotto il seno- uomini che sanno insegnare ai jinchuriki come controllare i loro poteri.”.

 

“ Posso fare anche quello!”, esclamò il jonin mentre Tsunade portò una mano ai capelli di Naruto. Entrambi misero sul volto il loro miglior sorriso.

 

“ Davvero? Se allenassi mio figlio allora mi renderesti mooooolto felice.”.

 

In un istante Naruto si ritrovò trascinato via da un eccitato Killer B.

"Avanti moccioso, non c'è tempo da buttare. Quelle tette, quelle tette non mi possono aspettare? Lo senti? Lo senti si, è il mio cazzo e mi chiede di smanettare", cantò a rotta di collo il wrestler.

" Ehi, stai parlando di mia madre!", rispose Naruto irritato però.

 

 

Tsunade, guardando divertita i due correre, annullò la sua trasformazione e si mise al bancone coi suoi soliti vestiti.

 

“ Ragazza mia, neanche la menopausa ti può battere. Un bel boccale di sake per me.”, ordinò autoritaria al barista.

                                                                                                                  *****
Salve a tutti, lieto di tornare con questa storia dopo una lunga pausa. Spero che questa traduzione alla buona vi abbia appassionato assieme allo sviluppo delle coppiette. Nei prossimi tempi sarò un pò impegnato, ma confido di darvi spesso nuovi capitoli. Nel frattempo buon 2021, vi auguro un anno più noioso del precedente, ma meno distruttivo sotto altri punti di vista.


Inoltre vi consiglio una fic che io , sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve). A presto e ancora auguri immensi per quanto rimane per questo natale e per il 2021.

  
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