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Autore: AlbAM    09/01/2021    43 recensioni
Purtroppo non ero mai stato bravo in cucina, la vera cuoca era mia moglie, aveva tutti quei coltelli di varie misure, ognuno adatto ad un taglio diverso...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima incursione nel noir per un Contest notturno... ecco cosa succede quando per scrivere un racconto hai tempo dalle 21:30 di sera, alle 05:00 del mattino.

Buona lettura... spero.


AlbAM





Il primo piatto cucinato da me


Purtroppo non ero mai stato bravo in cucina, la vera cuoca era mia moglie, aveva tutti quei coltelli di varie misure, ognuno adatto ad un taglio diverso. Ricordavo le sfuriate continue quando cercavo di aiutarla. "Santo cielo, così rovini tutto! Vattene via, sei inutile in cucina!"

Qualunque cosa facessi mi criticava, non andava mai bene niente.

Alla fine però, dopo quindici anni di matrimonio, anzi di galera, ero riuscito a liberarmi di lei.

Non mi sentivo così felice da quando mio padre mi aveva portato per la prima volta allo stadio.

Sorrisi ripensando a quello che era successo poche ore prima, non avevo nessun rimorso per quello che avevo fatto, in fondo non era stata del tutto colpa mia, anche se dovevo ammettere che avevo provato un'incredibile soddisfazione nel sentire quel tonfo sotto la macchina.

Recuperare il corpo martoriato prima che quello stronzo del mio vicino potesse accorgersi di qualcosa e decidere che l'unico modo per distruggere le prove del mio misfatto era cucinarlo e mangiarlo con gli amici, era stata una decisione che non aveva impegnato il mio cervello per più di cinque secondi.


E ora finalmente avrei potuto mangiare un piatto interamente cucinato da me, senza che lei potesse criticarmi ogni dieci secondi.

Che soddisfazione!

Mentre tagliavo nervosamente la carne non riuscii a fare a meno di chiedermi se lei avrebbe apprezzato l'aggiunta di zenzero.

Sicuramente no, in effetti che c'entrava lo zenzero con l'arrosto?

Ma in fondo non m'importava, lei non non poteva più criticarmi, ero libero di fare quello che volevo e io adoravo lo zenzero.


Mi fermai un attimo a osservare il coltello che avevo in mano, sicuramente avrebbe criticato anche la scelta di una lama seghettata, avrebbe detto che come al solito stavo rovinando tutto, che stavo stracciando la carne, che esteticamente sarebbe venuto uno schifo e che avrei fatto una figura di merda con i miei amici.


E per quanto riguardava il contorno?

Per carità, potevo sentire quella sua insopportabile voce stridula commentare disgustata "Ma come ti viene in mente di usare il parmigiano? Avresti dovuto usare il pecorino, sei il solito incapace!"

La grande cuoca, quella che non aveva nemmeno passato la prima selezione per Master Chef Italia!

Me l'aveva menata per anni con la storia che era stata eliminata subito solo perché non aveva conoscenze e che il programma era sicuramente truccato.

Dio, che pesantezza di donna.

Ma ormai era finita, lei non mi avrebbe più tormentato.

"Sai che ti dico, brutta stronza?" pensai osservando il parmigiano sciogliersi lentamente dentro il forno caldo e adagiarsi dolcemente sulle patate. "Me ne sbatto delle tue ricette gourmet di merda, a me piace il parmigiano!".


Il suono del campanello mi distolse dai miei pensieri, mi pulii le mani ancora sporche di sangue e andai ad aprire.

Carlo, il mio avvocato nonché migliore amico da quando eravamo all'università, entrò canticchiando.

"Che profumino, stai arrostendo qualcosa?" domandò con aria affamata.

"Sei in anticipo!" constatai nervosamente.

Carlo mi sorrise, aprì la sua ventiquattrore e buttò un fascicolo di documenti sul tavolo del salone.

"Pensavo che da single la festa ti sarebbe sembrata ancora più bella!" commentò allegramente, indicando i documenti.

"Giovanna è stata di parola, è passata a firmare le carte del divorzio poco fa, sei ufficialmente un uomo libero!"


Lo fissai senza parole, sapevo che Giovanna aveva accettato di firmare, avevo organizzato la cena con Carlo, Francesco e Davide, gli amici di tutta la vita, proprio per festeggiare il lieto evento, ma mai mi sarei aspettato che lei sarebbe passata addirittura entro il pomeriggio.

Finalmente ero davvero libero!


"A proposito di arrosto, il tuo vicino poco fa mi ha fatto due palle così con la triste storia del suo prezioso gallo da monta scomparso, non sarà mica finito nel tuo forno?" scherzò Carlo indicando la cucina.


Gli rivolsi lo stesso sorriso di Anthony Perkins nel finale di Psycho "Odiavo quello stupido gallo, hai idea di cosa significhi svegliarsi tutti i santi giorni alle quattro del mattino per colpa di un pollo arrapato?"







   
 
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