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Autore: cabin13    09/01/2021    2 recensioni
|KiriMina||pro-heroes|
Eijirou ha già presente come sia rimanere in ospedale per la notte – anche prima di ottenere la licenza ufficiale ci sono stati scontri in cui gli era andata molto, molto peggio –, perciò non gli è nuova la sensazione di angoscia e di impotenza che questo gli provoca. Ciò non vuol dire che ci abbia fatto l’abitudine. Non ci si abituerà mai: quella calma irreale che avvolge l’intero ambiente ogni volta lo fa sentire alienato dal resto del mondo, un completo inetto.
E la cosa non migliora certo quando quello ricoverato in condizioni molto più gravi non è lui.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirishima Eijirou, Mina Ashido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You are strong but I wanna be stronger for you

 

'Cause you're broken and bruised

but I can hold you through

I'll take you in my arms tonight,

just me and you

(Soldier - Before you exit)

La stanza è immersa nella penombra, il buio mitigato dalle luci dei palazzi della città e forse un poco anche dallo spicchio di luna che si intravede da dietro un'antenna parabolica. Le lame di luce filtrano da uno spiraglio tra le tende che qualche infermiere ha tirato alla bell'e meglio.

Le orecchie allenate captano qualche rumore distante, dall'altra parte del corridoio: un dottore impegnato con chissà cosa o qualche paziente che si rigira nel letto, ma capisce che non è niente di cui preoccuparsi e perciò può fare a meno di alzarsi per andare a controllare. Si sente così esausto... Le forze stanno gradualmente abbandonando il suo corpo, i muscoli delle gambe e delle spalle sono stati i primi a cedere alla stanchezza.

Gli hanno bendato l'avambraccio destro e ricucito un taglio sulla schiena che in realtà non richiedeva nemmeno troppo punti, e nel complesso sente di essersi ripreso piuttosto in fretta. Nonostante sia in grado di reggersi sulle proprie gambe e di muoversi in scioltezza, i medici hanno insistito a farlo restare in osservazione per ventiquattro ore.

Eijirou ha già presente come sia rimanere in ospedale per la notte – anche prima di ottenere la licenza ufficiale ci sono stati scontri in cui gli era andata molto, molto peggio –, perciò non gli è nuova la sensazione di angoscia e di impotenza che questo gli provoca. Ciò non vuol dire che ci abbia fatto l'abitudine. Non ci si abituerà mai: quella calma irreale che avvolge l'intero ambiente ogni volta lo fa sentire alienato dal resto del mondo, un completo inetto.

E la cosa non migliora certo quando quello ricoverato in condizioni molto più gravi non è lui.

Red Riot è messo in una posizione scomoda ed è sicuro che il giorno seguente si sveglierà con tutti i muscoli indolenziti, ma di tornare nel suo letto, steso sul comodo materasso a dormire beato come se niente fosse non se ne parla proprio. E poi così sarebbero troppo lontani, non riuscirebbero a sfiorarsi i polpastrelli nemmeno tendendo il braccio, e l'eroe sa che non ce la può fare senza contatto fisico.

Le loro dita intrecciate sono l'unico legame che lo tiene ancorato alla realtà quando tutto il resto del corpo, già in uno stato di dormiveglia, vorrebbe solo scivolare nel mondo dei sogni.

Eijirou è cullato dal respiro calmo e regolare di Mina, un segno che almeno lei è riuscita ad addormentarsi – o forse è la morfina che ha fatto effetto. In ogni caso, il rosso è sollevato che perlomeno la ragazza non stia più mugolando per il dolore; la morsa che gli attanaglia il petto e gli crea un nodo in gola si fa un po' meno opprimente, mentre il cuore torna a battere regolarmente e il ronzio insopportabile nelle orecchie è svanito del tutto.

Pinky era stata scaricata dall'ambulanza che aveva un aspetto peggiore di quando ci era salita, con la pelle tempestata di lividi viola e neri, le braccia piene di tagli e forse qualche osso fuori posto, una gamba piegata in una dolorosa angolatura e due paurose ferite alla testa che non la smettevano più di grondare sangue.

Il duo di eroi è riuscito a vincere, ma a Kirishima sembra più che abbiano subito una dura sconfitta. È vero, hanno assestato un bel colpo a una vasta rete criminale che unisce membri della yakuza e seguaci del vecchio Fronte di Liberazione proprio grazie alla cattura dei villain che loro, assieme a Bakugou e Sero, hanno affrontato quel giorno; però il rosso la parola "fallimento" se la sente cucita addosso.

L'ha letta negli occhi di Cellophane e di Dinamight – anche se il biondo non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, piuttosto si sarebbe fatto esplodere da solo – quando i paramedici hanno subito portato via la ragazza.

Il quartetto si era diviso durante il combattimento e lui e Mina si sono ritrovato in netto svantaggio numerico contro dei tizi che sapevano il fatto loro in materia di combo con i quirk. I due eroi si sono lanciati nella mischia senza alcuna paura, muovendosi come due ingranaggi in un meccanismo ben oliato, parando, schivando, lanciando colpi a ripetizione.

Ne hanno stesi un paio così, poi Eijirou ne ha messi al tappeto altri due da solo, prima di essere centrato in pieno da un attacco che lo ha colto di sorpresa e gli ha causato un bell'ematoma sulla faccia. E uno svenimento da manuale.

Mina non ha avuto altra scelta se non affrontare da sola i quattro rimanenti. Ha lottato come una leonessa – l'ha sempre fatto e sempre lo farà – e Red Riot rimpiange di essere stato solo un peso per la maggior parte del tempo.

È soprattutto colpa sua se Pinky adesso è ridotta in quelle condizioni.

Basta solo quel pensiero a fargli inumidire di nuovo gli angoli degli occhi; non riesce a controllarlo, è più forte di lui. Un singulto gli scuote le spalle e piccole goccioline gli scivolano lungo il ponte del naso e le guance. È seduto su una delle sedie di plastica che di solito usano i visitatori, si è piazzato vicino al letto e ha posato il capo contro il materasso, vicino al corpo della ragazza.

– Mi dispiace, Mina... – è tutto quello che riesce a dire, in un singhiozzo. – Mi dispiace...

Stringe le dita sottili di Mina tra le proprie, più ruvide e un po' sudaticce, disegnando con il pollice piccoli cerchietti immaginari sul dorso della sua mano. Vorrebbe prenderla e avvolgerla tra le proprie braccia, rimuovere ogni singolo livido dalla sua pelle, fare in modo di cancellare la sua sofferenza. Peccato che non possa far altro che tenerle la mano e piangere tutta la sua frustrazione.

– È tutta colpa mia. Non sono stato abbastanza forte, mi dispiace, mi dispiace... – continua a mormorare come in una cantilena, le palpebre serrate e le lacrime che gli solcano il viso.

È solo quando avverte una leggera pressione sul capo che spalanca gli occhi e, alzando lo sguardo, incrocia le iridi ambrate della rosa: la ragazza deve averlo sentito, si è svegliata e a fatica ha mosso la mano libera per posarla tra le ciocche cremisi di Eijirou.

– Ehi... – sussurra lei distendendo le labbra in un sorriso stanco. Gli occhi languidi luccicano nell'oscurità come due pepite d'oro.

– Mi-Mina! – sobbalza Kirishima, prima di abbassare drasticamente la voce. – Hai bisogno di riposare. Va tutto bene, torna a dormire...

L'occhiata con cui lei risponde è serissima. – Non finché tu continui a sminuirti e incolparti per quello che è successo.

– Ma-

La protesta di Red Riot viene bloccata dal dito di Mina, che si libera dalla sua presa e gli si posa sulle labbra. – Quel colpo poteva prendere te come poteva prendere me. È stata solo una questione di sfortuna, non di debolezza. E poi, non avessi fatto niente! Quanti ne hai sistemati, tutto da solo, huh?

– Un paio, non lo so...

– Eiji, ne hai stesi sei. – i polpastrelli si spostano ad accarezzargli lo zigomo su cui spicca l'ematoma verdastro. – Quindi smettila di mentire a te stesso, sei stato davvero forte- anzi sei stato davvero virile e anche tu hai combattuto fino all'ultimo.

Con il pollice gli asciuga una lacrima solitaria che sta scendendo lungo la guancia tumefatta. – Alla fine siamo riusciti a vincere, no? – e gli accenna un debole sorriso.

È come se la luna e tutte le stelle fossero discese sulla terra a illuminare quella stanza e tutta l'oscurità che Eijirou si porta dentro. Un improvviso calore gli pervade il petto e sbriciola in mille pezzi il macigno che gli ha bloccato il respiro fino a quel momento, e il ragazzo vorrebbe lanciarsi addosso a Mina e stringerla in un abbraccio mozzafiato, farsi solleticare il naso dalle sue ciocche rosate e bearsi di quella vicinanza.

Pinky batte una mano sul lato opposto del materasso, alla sua destra. – Vieni qui a stenderti. Se ti addormenti lì poi domattina starai da cani!

– Non è meglio se resto qui? Dubito che in due ci stiamo. E poi la tua gamba...

– Tanto è la sinistra. Se tu ti metti a destra e non la tocchiamo non credo che ci siano problemi. – intreccia di nuovo le proprie dita con quelle di lui e lo tira leggermente verso di sé, come per esortarlo ad alzarsi dalla sedia.

– Vuoi fare a gara a chi cede per primo? – sussurra il rosso, ancora titubante.

– Tanto lo sai che vincerei io – è la replica divertita.

Eijirou sospira, incapace di trattenere un sorriso. Con delicatezza si alza e ripone la sedia di plastica al suo posto in un angolo della camera, dopodiché si porta sulla destra del letto e scosta le coperte per coricarsi accanto alla ragazza. Mina ruota di poco il busto in modo da poter appoggiare il capo sulla spalla di Kirishima; la gamba ingessata non le lascia molta libertà di movimento.

L'eroe con il quirk di Indurimento le passa un braccio sotto le spalle e si gira su un fianco in modo da poterla avvolgere anche con l'altro arto. Dopo essere rimasto a lungo sulla sedia, il calore corporeo di Mina gli pare quasi bollente contro di sé, ma è un contrasto che si ritrova ad adorare e che scioglie la tensione rimasta nel suo corpo.

I ricci ribelli di Pinky gli solleticano il mento e la punta del naso, il petto di lei si alza e si abbassa a contatto con il suo braccio e pian piano torna di nuovo ad avere un ritmo regolare. Eijirou le deposita un tenero bacio sulla tempia, giurando a se stesso di non lasciare mai più che si ripetesse un evento simile, mentre ascolta il battito della ragazza e si lascia cullare dalla presenza di Mina accanto a sé.

 

 

Hola gente

È la prima storia di questo 2021 e non ho idea manco io di cosa sia sta roba alla fine, il titolo mi fa cagare più del solito - ed è pure l'opzione migliore che sono riuscita a trovare, la cosa mi sta deprimendo parecchio, non so, magari in futuro mi verrà un'illuminazione e lo cambierò ma per il momento vuoto totale... Meglio se cambio argomento, valà, o mi farò venire una crisi da sola

Nonostante io abbia già in cantiere altre due/tre storie riguardo questo fandom (che ancora non ho idea di quando vedranno la luce), morivo troppo dalla voglia di scrivere e pubblicare qualcosa sulla KiriMina. Questa coppia ha bisogno di più amore, e che cavolo! L'ispirazione mi è arrivata flash finché cazzeggiavo su Youtube, ho visto questo video (minuto 0:57) e non sono riuscita a resistere. Anche perché era da un po' che non scrivevo qualcosa di vagamente angst...

Siccome sto usando un nuovo formato per l'html (lunga storia che si può riassumere in: mi è andato in cuilo Word e la versione che sto usando fa quel cazzo che vuole con l'html) spero che l'impaginazione non risulti troppo stallata poi quando pubblicherò - perché finché sto usando l'editor sembra andare tutto bene, ma non è la prima volta che mi gioca questo tiro XD

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios 

   
 
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