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Autore: _cioc_    10/01/2021    0 recensioni
Una dopo l'altra brillarono tutte, diventando una sola.
Tutto parte da un viaggio al di fuori dalla Terra, oramai morta, che porta un ragazzo alla scoperta dell'universo infinito. Nel suo cammino troverà difficoltà e bellissime amicizie ma il suo destino gli riserva dell'altro.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“Non è così difficile dai” ride Dresna tenendo in mano un boccale. “Così?” chiede Eideard girando la padella al contrario. “Ma lo fai apposta!” ride lei tirando una sberla al ragazzo. “Lo so come funziona una padella Dresna!” ride anche lui poggiandola sui fornelli per poi iniziare a fare da mangiare. Oggi è il girono della riapertura dopo la breve vacanza che si sono presi tutti e tre.

Qualche giorno prima… “Diciamo al capo che servono quattro giorni per metterla apposto, non muore nessuno!” esclama Eideard sbattendo le mani sui fianchi. È passata qualche ora da quando Ryan si è trasferito nella sua nuova stanza e la discussione è se prendere in giro il capo o no. Eideard è stanco e come al solito non aveva voglia di lavorare mentre Dresna, troppo impaurita all’idea di mentire, continua a non volerlo fare. “Non possiamo fare una cosa del genere!” esclama Dresna guardando Ryan seduto sul divano quasi impaurito dalle urla dei due. “Te che dici Ryan” la ragazza lo prende in causa facendolo sobbalzare. “Uhm” si blocca guardandosi in giro. “È stupido come pensi tu?” chiede timidamente ad Eideard. “Fino ad ora non ha capito che non faccio niente dalla mattina alla sera in quello stupido locale” si ferma guardando Dresna. “Secondo me è fattibile” dice alzando le spalle. “Allora lo ammetti che non alzi un dito nemmeno per farsi pagare dai clienti” dice lei avvicinandosi al ragazzo con passo pesante. “Non è quello il punto!” alza le braccia in aria. “Lo chiamo io” dice velocemente Eideard prendendo un cubo dorato e poggiandolo sul tavolino di fronte al divano. “Spostati” Ryan si alza velocemente lasciando il divano tutto per il ragazzo, dopo un grande respiro preme il tasto sul cubo ed una luce blu con il viso del signor Williams iniziò a fluttuare nell’aria. “Chi è?” chiede scortese la sua voce. “Signor Williams, sono Eideard” una risata arrivò dall’ologramma. Intanto Dresna e Ryan erano lì vicino per vedere che succedeva.

“Dire che è stata una genialata” ride Dresna prendendo un boccone del pranzo. “Te l’ho detto” ride Eideard facendole l’occhiolino. Ryan intanto pulisce i tavoli per la riapertura, sorride soddisfatto per poi andare nel retro. “Fra quanto hai detto che apriamo?” chiede il moro andando a pulirsi le mani. “Tra qualche minuto” risponde Dresna sedendosi sul bancone. “Qua è tutto pronto” sbuffa Eideard chiudendo la padella ed anche la pentola di fianco. “Vado ad aprire” Dresna esce dalla stanza con passo veloce, sembra quasi felice di ricominciare. “Nervoso?” Chiede Eideard una volta soli, Ryan si limita ad annuire più volte con un leggero sorriso sul volto. “Sai mi ricordo il mio primo giorno” ride l’elfo guardando in aria, il moro si passa le mani più volte sulla fronte. “Ero molto nervoso, ma non è così difficile” alza le spalle andando verso la porta per vedere se Dresna stava tornando. “Vai lì, buonasera che le posso portare?” inizia facendo finta di essere davanti ad un tavolo. “Loro ti diranno quello che vogliono, te lo scrivi giù e dopo ringrazi e torni al bancone” sorride facendo sembrare tutto facile. “Si facilissimo” sbuffa Ryan guardandosi gli anelli, il suo problema è stare a contatto con la gente. Ha talmente passato tanto tempo da solo che fa fatica ad instaurare un discorso con qualcuno per la prima volta. Perché non dovrei essere capace? Pensa facendosi forza, lo fa spesso anche se non se ne accorge. Si chiede perché lui non dovrebbe riuscire in qualcosa ed in quel mometno pensa a quando ha lasciato la Terra, se è riuscito a lasciarsi indietro una cosa così importante ora è capace di tutto.

Eideard senza dire niente esce dalla cucina lasciando Ryan da solo, il che gli fa pensare se sia il momento di uscire, senza aspettare prese in mano il blocchetto assieme ad una penna ed uscì dalla cucina vedendo il locale mezzo pieno. Sospirò mentalmente incrociando lo sguardo con Dresna che si stava avvicinando. “Due di queste e tre di queste” le indica i rubinetti delle bevande velocemente, Ryan annuisce prendendo i bicchieri e riempiendoli per poi poggiarli sul bancone, in poco tempo la ragazza torna e prende tre bicchieri per portarli al tavolo dove stavano seduti tre signori anziani. La serata divenne più frenetica del solito, i clienti abituali erano quasi in astinenza ed in più avevano sentito delle storie su quello che è successo al Tregiri. Si parlava di uno strano ragazzo dagli occhiali gialli che riuscì a spazzare via un uomo quindici volte più alto di lui, Eideard non capiva il perché del quindici ma stette comunque ad ascoltare la storia raccontata da un vecchio uomo. “Chiamami Ryan” ride girandosi verso Dresna. Il moro era dietro al bancone a pulire alcuni bicchieri e piatti che dovevano essere usati subito dopo. “Hey maghetto ti vuole Eideard” la ragazza gli da un colpetto sulla schiena facendolo sobbalzare. “Finisco qua prima” risponde guardandola. “Faccio io tranquillo, non credo verrà più nessuno” dice lei dando una veloce occhiata in sala. “Prenditi una pausa” sorride spingendolo leggermente.

Senza controbattere esce dalla cucina e va verso Eideard che stava ridendo assieme ad altri signori. “Mi volevi?” chiede Ryan guardando velocemente i visi di chi era seduto. “Oh eccolo!” sorride abbracciandolo dalle spalle. “È lui!” esclama uno degli anziani indicandolo più volte. Il silenzio non tardò e quel singolo tavolo si zittì mentre Ryan si sentiva osservato più del solito, il che non gli piaceva molto. “Io l’ho visto! L’ha alzato con un solo dito e scaraventato su quel muro!” esclama euforico a bocca aperta. “No, no, l’ha alzato con la magia!” esclama un altro spingendo leggermente l’uomo. “Sei famoso” ride Eideard ascoltando tutti i discorsi. “Ragazzo da dove vieni?” la domanda fu posta da un altro signore, il più giovane tra tutti quelli del tavolo, giovane si fa per dire. “Ehm” Ryan si blocca guardandosi in giro sperando di trovare qualcuno che ha bisogno. “Su non essere timido!” esclama un altro dandogli una pacca sul braccio. “Sono di Siobe” annuisce più volte deglutendo. Forse è meglio così. Tutti annuirono più volte mentre Eideard guarda in modo curioso Ryan, perché ha mentito? Si chiede continuando a seguire la conversazione di tutti.

La storia risultò più gonfia di dettagli inutili che fecero ridere il mago in questione e per non deludere il piccolo gruppetto annuiva a tutto quello che dicevano. “Ma non ci hai detto che cosa fai qua?” chiede uno del gruppo indicandolo. “Sono di passaggio” dice Ryan annuendo. “Ho bisogno di qualche credito” continua poggiando una mano sul fianco. “Posso portarvi altro?” chiede Dresna avvicinandosi, prese in mano la maggior parte dei bicchieri, dopo che tutti hanno risposto di essere apposto, per poi sorridere dolcemente a Ryan. Trovava quel terreste stranamente tenero. “E dove sei diretto?” chiede un uomo alla sua destra. “Non c’è un posto preciso ma mi piacerebbe stare vicino a Naber” sorride poco facendo annuire i presenti. “È comodo come posto ha molte navi che partono per tanti posti” afferma uno prendendo un sorso della sua bevanda.

La conversazione finì presto, un po' per colpa dell’alcool ed anche dell’ora, come ha affermato uno di loro prima non sono più giovane come una volta. Sono rimasti loro tre nella locanda dopo la chiusura, Ryan passa la scopa in sala, Eideard pulisce la cucina e Dresna finisce di pulire le ultime stoviglie. “Come ti sembra sia andata?” chiede attirando l’attenzione del mago che si gira sereno. “Credevo peggio” confessa sospirando. “Non ci sono risse tutti i giorni” sospira lei alzando leggermente il tono della voce. “Ogni tanto ci sono anche giorni come questi” alza le spalle poggiando una mano sul fianco. “Noiosi” continua facendo ridere leggermente Ryan. “Ho messo gli avanzi nel refrigeratore” afferma Eideard entrando nel salone. “Te la sei cavata benissimo Ryan” sorride il ragazzo poggiandosi sul bancone. “Mi hai sorpreso” continua passandosi una mano tra i capelli verdi. “E perché?” chiede Dresna. “Diciamo che sono io quello bravo qua” continua Eideard facendo ridere la ragazza. “Però ho un dubbio” l’attenzione di Ryan era rivolta completamente al collega. “Perché hai mentito?” chiede vagamente. “Scusa?” chiede Ryan avvicinandosi. “Intendo, hai detto ai signori che vieni da Siobe” dice corrugando le sopracciglia. “Te vieni dalla Terra” dice innocente alzando le spalle.

Il silenzio arrivò nella stanza, l’unico rumore che si poteva udire era Dresna che puliva un paio di piatti. “Malgrado io sia stato isolato per tantissimi anni sono venuto a conoscenza di quello che i terrestri hanno fatto in giro per l’universo” dice tristemente Ryan sedendosi su una delle sedie. “E non vado fiero di nemmeno una cosa di quello che hanno fatto” continua passandosi le mani tra i capelli. Quella sera i ricordi di quegli anni da solo riaffiorarono nella mente di Ryan, si ricorda vividamente ogni secondo passato nel dolore della perdita dei suoi genitori ed anche nella vergogna. Come ha potuto il popolo terrestre essere così distruttivo in un posto che no è il loro? Ricorda di aver sentito qualche notizia via la vecchia radio del padre, collegata alla maggior parte dei mondi più grandi ed importanti, e pensava ai vari modi di sopravvivere in giro. Se fosse per sbaglio venuto fuori che lui fosse umano sarebbe stato perseguitato o screditato dalla maggior parte della gente. La cosa migliore è tenerlo segreto.
   
 
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