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Autore: Cress Morlet    10/01/2021    15 recensioni
[Wanda/Visione]
Nella sua nuova realtà lui esisteva. L’amore della sua vita era vivo e sorrideva e diceva di amarla. Lo sentiva. Sentiva la sua essenza e la carezza delle sue parole.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Visione, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blind before you 1

La sua mano si mosse stanca verso una matita gialla. I suoi polpastrelli sfiorarono un lato della mina appuntita e una scarica elettrica scese ad intrecciarle le vene dei polsi con le ossa del dorso. Troppi suoni vorticavano nella sua mente e ognuno era impossibile da ovattare. Lo sciabordio delle gocce d’acqua continuava a punzecchiare i vetri delle finestre mentre il vento scivolava attraverso le fessure scricchiolanti del legno. Tutto il mondo pianse lacrime di sangue quando le sue dita accarezzarono un foglio di carta.
Con dolcezza. Con una punta di venerazione. Come se fosse la sua pelle e come se fosse il suo viso.
Strinse la matita e smise di respirare. Gli anelli di metallo si conficcarono nella sua carne e le sue unghie marchiarono la sua pelle con marchi di mezzelune viola. Il suo potere fluì a spirale tra le asole delle sue dita e il volto sorridente che aveva disegnato - ma il suo cuore rimaneva aggrovigliato tra le sue costole e alcune spine. Tra la vita e la morte.
Fiamme scure gocciolarono dai suoi palmi e dalle vene dei suoi avambracci. Fiori rossastri spezzarono la grafite della matita e si insinuarono nelle venature dei mobili. Il mondo crollò ai suoi piedi - e cade e cade giù - e si ricompose in chiazze nebulose di disegni e di incubi e di ricordi annidati nel suo cranio e dispersi tra i suoi capelli. Il dolore era avvolto nella sua treccia e la disperazione era conficcata al centro del suo cuore.
Non esisteva un angolo di cielo sotto cui avrebbe potuto riposarsi.
I suoi piedi vagarono nel vuoto e i suoi occhi si schiusero ad osservare un ritratto che era un coccio di specchio spezzato.
L’immenso universo celeste era costellato da conche blu e da dei coriandoli bianchi.
La terra scoperchiata e ricolma di petali variopinti. Ogni cosa in bilico e intermittente. Un momento esisteva. Il momento dopo era senza fili.
Eppur non cado giù.
Il suo intento era imperfetto nello stesso modo in cui lo era la sua persona e la sua anima e la sua mente. Una ragazzina piegata - sconfitta e calpestata - che continuava a smarrirsi dentro se stessa.
Vide tante immagini di alberi senza radici e distese di sabbia e sale senza alcun rigurgito di mare. Accarezzò stelle senza un cuore e terreni squarciati in miliardi di punti. Si tese verso dei pianeti legati a corde consumate dall’usura del tempo.
Ogni cosa era sbagliata, ma ogni cosa era sua. Tanto bastava e tanto sarebbe bastato.
Perché non avrebbe dovuto? Perché non tentare? Perché non creare una vita diversa? Perché non disegnare una realtà in cui vivere - per sempre - insieme a lui?
A lui che amava e che adorava e che era ogni cosa bella. Lui che era stato tutto e che ora non aveva lasciato nulla oltre il suo corpo ingrigito. Gettato ai suoi piedi come se fosse il trofeo inutile di un divoratore di mondi. Come una bambola che non si desidera più.
Le era rimasta soltanto una collana di vibranio. Il resto era stato strappato via dai suoi polpastrelli.
Ho perso il disegno. Hanno distrutto il carillon. Vis. Perché ci siamo tanto amati?
Eppure lo aveva sempre saputo e mai lo aveva dimenticato: non era nata per essere felice.
La felicità non esisteva nel suo corpo, neanche una briciola. Il suo destino era contemplare da lontano la serenità degli altri e non poterne mai essere partecipe. Chi aveva terrore di un sorriso? Chi temeva una vita di pace? Chi viveva costantemente in guerra?
Muscoli tesi e volto imbronciato. Così aveva sempre vissuto. Mai un giorno diverso.
Poi ho incontrato te.
Stese le braccia e Visione comparve davanti a lei. Le sue dita gli sfiorarono la fronte e la gemma comparve. Vis.
Nella sua nuova realtà lui esisteva. L’amore della sua vita era vivo e sorrideva e diceva di amarla. Lo sentiva. Sentiva la sua essenza e la carezza delle sue parole.
Bentornata a casa, Wanda.
Siamo una coppia insolita. Non credi?
Visione le toccò l'anulare e le accarezzò le nocche insanguinate.
Sì. Ma io ti voglio sposare.
Piangeva e non era a conoscenza del motivo del suo pianto. Era tutto ciò che aveva sempre desiderato - ed era bellissimo viverlo.
Dovevano essere lacrime di gioia. Lacrime in grado di scioglierle il sangue e di crearle un anello. Sì, naturalmente. Tutti piangono ad un matrimonio.
Piangere di felicità è davvero così umano.
Vis strinse le loro dita guantate dalle fedi e nessuno dei due si accorse dei colori sbagliati - erano a chiazze bianche e nere.
Ebbe la sensazione di angoli di pelle scuciti e scuoiati da un ago arroventato. Ma cosa stava accadendo? Dove era la pioggia? I suoi disegni? Il mondo che aveva conosciuto?
Visione la baciò.
Lo voglio. Ti sposo.
Wanda.
Fu semplice smettere di pensare. Il suo cuore aveva da sempre avuto delle curve strane in cui soltanto Visione aveva camminato con tanta determinazione da creare un avvallamento da cui non si era mai spostato. Lo aveva fatto in un modo assurdamente gentile. Senza allontanare Pietro e senza infliggerle dolore. Neanche una goccia di dolce veleno che lei avrebbe accolto con una calma immensa. Qualcosa che in passato aveva tanto temuto.
C’è qualcosa che non funziona bene.
Visione non era mai stato in grado di farle del male. L'aveva salvata una volta e poi non aveva mai smesso di farlo. Adesso era il suo turno.
Wanda, riesci a sentirmi?
Chiuse la mano a pugno e smise di ascoltare le voci lontane nella sua testa.
Era nei recessi della sua anima ed era felice e nessuno avrebbe mai potuto raggiungerli.
Vide gli occhi di Visione e osservò oltre.
Nessuno ti ha strappato la gemma. Era un brutto sogno, era un incubo maledetto. Che stupida, come ho potuto crederci? Un Titano Folle che vuole far scomparire metà dell'universo come atto di pietà. E poi io, solamente io, capace di fermarlo. Uccidendo te.
Rabbrividì e non chiuse gli occhi, non cadde giù.
Costretta a guardarti morire. Ho visto le tue gambe muoversi nel vuoto in cerca di un sostegno e poi fermarsi, all'improvviso. Sei caduto giù, rotolato via. Lo spazio di un respiro e non c'eri più. Non più.
Rise. Sottovoce, quasi in silenzio, rise.
Ora sono sveglia e ti ho trovato. Sono viva e ti vedo. In fondo sono sempre stata cieca prima di vedere il mondo attraverso i tuoi sogni. Non dovrei stupirmi dei miei incubi, non credi?
Il sole e le stelle si inchinarono al suo cospetto. La sua pelle era cosparsa di fiori e di diamanti. Tale preziosa pelle.
Il mondo sotto ai suoi piedi era sbiadito e c’erano scariche rosse in ogni angolo. Erano i segni della sua mente ancora stanca. Lividi del suo cuore ridotto a cenere e sparpagliato sotto il cielo di Sokovia.
Wanda sollevò il viso e gli chiese di baciarla ancora. Visione sorrise e le disse per sempre.
Vissero per sempre felici e contenti.

 







Angolo autrice.
Ciao a tutti! Mancano cinque giorni alla serie tv WandaVision (come cinque giorni al mio compleanno), quindi questo piccolo scritto è un tributo a loro e un piccolo regalo per me. Avevo iniziato a scrivere questa storia due anni fa, la trama doveva essere completamente diversa - pur partendo dall'idea che Wanda avrebbe creato una sua realtà pur di riavere Vis.
Alla fine sono usciti i trailer ed io ho unito la bozza del mio progetto con molte frasi che saranno nella serie. Ci sono anche varie citazioni dei film precedenti ed una frase tratta da Doctor Who. Spero vi sia piaciuto il mio piccolo delirio. Amo Wanda come pochi personaggi e amo questa coppia da sempre. Incrociamo le dita! Ringrazio infinitamente Nao e Koa per aver letto la storia in anteprima, sono state meravigliose.  A presto :)

 

 

   
 
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