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Autore: Legeia    12/01/2021    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 19 Chapter 19

presente - giorno 5 - un giorno prima dell'intrusione alla Torre


Jd cercò Kianta per tutte le Zone della Torre. Andò ai Polmoni e Bronchi, Fegato e Reni, nell'Adipe nel caso stava combinando qualcosa delle sue, e anche controllò le registrazioni dell'appendicite. Nulla. ogni volta si sentiva stupido a dare quei nomi in codice alle Zone per informazioni ai suoi, e ad altre squadre. Ma cèra poco da fare. Se non erano battezzate da Milan in un certo modo, non avevano quel non so che... ci perdeva secoli per davvero a decidere cosa mettere. E quanto, spazientita anche Kianta, si stancava, decretava il primo nome che gli veniva in mente. QUindi un giorno a colazione, gli era venuta la brullante idea di confondere le persone estranee indicando le zne di qualsiasi loro campo, fisso o temporaneo, con i nomi di zone del corpo umano. Adducendo a non sapeva Jd stesso che significati. Non era Kianta che amava sapere tutto, non era come Milan che stravedeva per l'antico e riportarlo ove possibile. Non era Gask con la sua memoria assurda, capace di ricordare tutto tranne i nomi. Quello non lo aveva mai capito, ma con i nomi era un disastro. E si sentiva meno un pò di tutti loro, perchè per lui cosa faceva Milan era eccentricità al cubo.

Alla fine l'unico posto che non aveva controllato era il Cervello, dopo il Cuore. In quest'ultimo le avevano detto che l'avevano vista dai monitor di sorveglianza poco prima, che girovagava per dare istruzioni. Altro non sapevano.

Così entrò nella zona ospiti e vide un gruppetto di uomini, nelle ore di pausa, tutti assembrati al centro davanti il proiettore sistemato tra di loro, a fare casino vedendo qualcosa che non riconobbe. Almeno non avevano fatto un barbeque come il giorno prima, di sera, a cantare e bere facendo baldoria con alcuni degli ospiti con cui avevano stretto amicizie. Kianta non ne era felice, più per il casino dell'odore e fumo creato da tutto quello che avevano buttato sulle griglie, che la camerata brilla creatasi.

"Capitano, Capitano... stiamo rivedendo il meglio di Cian, registrato. E' troppo forte, riesce a farmi morire ogni volta" urlò Konnor a Jd vedendolo entrare, riferendosi a uno degli uomini che amava fare il comico e cabaret, riuscendo anche meglio del previsto. Sapeva fare il meglio con le voci di bambini, mettendoli in certe situazioni comiche con gli adulti impersonando tutti, o parlare di suoi fatti personali in un modo coinvolgente ed esilarante. Era stato uno di quelli che aveva chiesto a Kianta di "prendere in prestito" alzune zone dello Chateau per la proposta alla fidanzata storica del liceo e matrimonio.
A quel punto Kianta rimase basita e incapace di proferire parola. Quello era uno scenario che,non voleva in verità,  non aveva messo in conto per i progetti di miglioramento. Tutto ciò che era amore tra persone come storie di relazioni, fidanzamenti, matrimoni e figli non rientava in nulla di ciò che le stava intorno. Dava permessi, anche premio, agli uomini per recarsi dalle famiglie a rivedere parenti e figli, ma non accettava molto la presenza di figure sotto di diciotto anni se non rari casi, e persone che tubavano come piccioncini. In quelle situazioni, se fosse dipeso da lei, avrebbe dato un calcio nel didietro a tutti per dirgli di andare altrove. La cosa coerente, pensava Jd, era che lei faceva tutto questo con chiunque di qualuqnue sesso e genere. NOn giudicava, accettava qualsiasi tipo di persone e vedeva tutti positivamente sempre che no facessero male a nessuno. Provava non disgusto di baci, effusioni in generale, ma rifiuto nel vedere innamorati di qualunque tipo fare dimostrazioni in pubblico, perdeva la pazienza su argomenti inerenti o di figli, di famigliari che pretendevano agli uomini o donne di andare avanti con la lista della spesa e via dicendo. Lo sapevano tutti e si informavano a mezza bocca i nuovi, se capitavano di incrociarla per la tenuta per gli impegni quotidiani, nella mensa le poche volte che appariva e altre situazione dove lei era presente. Sapevano tutti delle regole per cui, se iniziano problemi di qualunque tipo per eventuali relazioni tra le fila di militari, non importa del grado o sesso o altro, sarebbe scoppiato il casino. Grosso. Aveva già manifestato in un paio di occasioni di litigi e ripicche tra alcuni per relazioni private, sfociate in casino pubblico, pieno disprezzo per l'incapacità delle persone di essere matura abbastanza da sistemare le questioni senza comportarsi da stronzi o bambini. Kianta aveva preso provvedimenti seri e che ancora, dopo mesi e mesi, tutti ricordavano e non volevano affatto finirci in mezzo. Subitrlo. Ma non sol oper questioni di relazioni varie tra il migliaio di membri sotto Milan, ma per ogni cosa.
Kianta sapeva punire in modi assurdi, per altri a vederli esilaranti o da non provare mai, solo per far capire l'errore ed evitarlo in futuro. Milan stesso quando nominò Kianta suo sostituto, placò gli animi facendo un discorso dinnanzi a tutti lgi uomini radunati e in fila dinn'anzi lo Chateau. Motivo? Il malumore perchè una donna aveva iniziato a dettar legge nel loro ameno paradisello. Perchè i problemi e dubbi, erano questi, su cosa fosse ai loro occhi e che fosse estranea. Donne giunte come compagni d'arme di pari livello e chi dava ordini. Si erano ormai assuefatti ad una autogestione lasciata un pò a se stessa, che piaceva. Eppure, dopo Lia e poi con Kianta, Milan aveva deciso e capito che prendere in pugno di nuovo le redini della sua organizzazione era importante. Se non vi era pianificazione e struttrazione di tutto ciò che già aveva, perchè fosse una macchina ben oliata e autonoma nel modo giusto, tutti suoi progetti futuri andavano di pari passo. E Milan, con Dorde, aveva capito di aver lasciato tutti i gruppi a se stessi troppo tempo, per gestire piccole inbombenze. E, se si sfasciava la sua forza interna, quella esterna cadeva.
E le proteste erano iniziate. Seppure Zidgi, Kovacs e Django, dopo un primo incontro un pò burrascoso, per loro, avevano accettato all'inizio Lia, gli altri non volevano donne tra i piedi. Tanto da rifiutare ordini che di fatto erano accettati da Milan stesso.
E questi, stufo di vedere offendere non solo i cambiamenti di Lia, mancandole di rispetto perchè lui stesso aveva acconsentito a tutto, ma  essere oltraggiato nel suo stesso volere e posizione, diede un ultimatum. Già la loro posizione e accettazione dell e condizioni per entrare nella sua organizzazione significava , a meno che Milan stesso si accordava con la persona per uscirsene prima. A Lia la questione non piaceva, e faceva discussioni sulla condizione, anche per la Raccolta, affermando che solo sette e gruppi oscuri legano a se le eprsone a vita. O tramite accordi pre firmati. Ma nulla, Milan pensava che la loro missione fosse per la vita.
E quindi si incavolò. E, essendo tutti parte dell'organizzazione, era sottitenso dall'inizio anche per il passato negli eserciti del mondo da cui venivano, che gli ordini erano tali, chiunque li avesse dati, purchè fossero gradi superiori. Ma tutti non accettavano quella donna, nonostante lei chiedesse, non ordinasse, di non considerare i dati biometrici di nascita, ma cosa era quel che faceva, nulla cambiava. Quella estranea che era giunta con l'inganno, affermavano dai passaparola, e aveva deviato il Leader.
Come se deviare il Leader fosse facile, penso Jd, anche per una come Lia e poi Kianta, che era contro i mezzucci e le scalate per trucchetti sessuali. perchè il malumore era dato da questo. L'essere donna, non essendovene perchè prima il leader e loro pensavano che erano solo dei fardelli fastidiosi, e l'ordinare cose che non accettavano. E Milan mise fine alla questione, ordinando di vedere e comprendere, non chinare il capo ma odiare alle spalle.
La cosa divertente per Jd fu, dopo aver assistito a scioperi, sberleffi anche dinnanzi a lei, e piccoli sabotaggi, il godersi dei cambiamenti andati avanti, anche dopo il confronto faccia a faccia con Lia. Perchè lei non stava mai bella comoda da qualche parte a scarabocchiare firme e fregarsene. Lei girava e controllava ogni cosa, assisteva a lavori e riparazioni, affrontava occhi negli occhi tutti lgi uomin che si mostravano recalcitranti. E, dopo i test per l'accordo da cavia, aveva imparato le basi del combattimento e manipolazione. Amava assistere al lavoro dei mentalisti e mediatori e, seppur non si sentiva brava, era sicura che una discussione cambiava tutte le situazioni. Certo alcune, come capitò, mettendo a frutto anche gli insegnamenti che Alaric, Lubo e Jd stesso le avevano impartito fino a quel momento, considerando le regole militari di ogni secolo, mettendoli in ginocchia con la forza.
Confrnonti di forza e abilità e i l più bravo e capace, se atterrava l'altro, aveva ragione e vinceva le questioni. Accadeva da prima, con litigi e confronti di forza, armi, giochi dove anche si scommetteva, per porre fine alle controversie. E a volte finiva così, con Kianta che guardava con supponenza quello che aveva atterrato, affermando che per la legge della Lama, come veniva ancora chiamato da secoli come regola tacita negli eserciti, aveva vinto l'attenzione di tutti. Fortunatamente accadde poche volte, contabili su una mano, perchè vedendo i miglioramenti e il luogo che cambiava faccia, si erano ricreduti e piacque a tutti la nuova vita. Come diceva Lia, ogni luogo se sistemato e ben trattato, migliorava il tipo di persone che vi vivessero. Cambia faccia a zone tipo il bronx e cambiano anche le persone, così sono gli uomini. Così come quartieri e zone di città nei secoli erano cambiati in meglio o peggio, proprio per l'azione di qualcuno. E così era lo chateau.
Altra questione negativa sulle modifiche era che, a detta degli uomini, tutto sarebbe cambiato in freddo e inospitale, quelle cose moderne che sembravano belle ma a viverci veniva la pazzia. Si riferivano a sedi come quelle che conoscevano per lavoro passato, dove tutto era asettico, professionale, in metallo e moderno da dar fastidio alla lunga. Molti lamentavano che vivendo in quei luoghi, si sentivano sempre come in un ospedale. La questione era molto lunga, ma Lia dimostrò che non era così, che si poteva migliorare o creare qualcosa di diverso dove non ci si sentiva a disagio. E questo era legato all'antico. Paragonava le regole tacite militari ai luoghi antichi. Il potere della mente e della sicurezza, ma quello era un altro discorso troppo lungo,pensò Jd.
E aveva dato a molti un motivo per continuare senza dover impugnare armi, dato scopi, qualcosa per cui valeva l'esser entrato nell'organizzazione. PArecchi uomini avevano il PTSD, dove tutti i problemi mentali e psicologici influenzavano completamente o in parte le persone. Non era un problema solo nell'organizzaizone di Milan, ma ovunque... persone che il lavoro, la vita o situazioni avevano rovinato o peggiorato, peggio per il tipo di lavoro.
Inoltre, raccattare veterani con profondi problemi psicologici su proposta di Lia, portò Milan a rimpinguare le fila in caso di necessità, e nello stesso tempo, avere persone consenzianti per terapie per provare ad aiutarli. Potevano stare in un luogo a loro familiare ma sicuro, affrontare terapie ed essere allo stesso tempo un elemento dell'ingraggio senza metter pi mani alle armi per usarle. Secondo gli esperimenti di David. In praticolar eil progetto Noûs. Allacciato anche a test fatti per il Teatro, che venne usato per molti scopi e tutte le attività attivate.
Il conflitto con Lia non era sparito ma mitigato, supportata anche dai tre, i primi con cui aveva battibeccato e che aveva spinto a ragionare, che usare le parti basse per... niente. Come diceva lei. Quando nacque Kianta, molte modifiche erano già state effettuate e in corso di attivazione, e lei dovette mettersi in pari per far contento Milan, nominandola suo secondo.

Ricordava bene quel giorno, quando si aprì un fiume di litigi tra tre persone. Milan, Kianta e Alaric.

"Trovo doveroso, visto che ti sei definita così bene e in poco tempo, affidarti un compito importante. Visto che cè ancora tanto lavoro da fare e io ho compiti chiave e impellenti a cui badare, ti nomino mio secondo. Sarai Comandante di tutto e Gran Maestra della Casa, ossia rappresenti una guida e detti le regole per questo grande ingranaggio che è l'organizzazione." disse Milan, nella Sala della Pianificazioni, sorprendendo prima lei, e poi tutti i Capitani presenti.

"NOn...non ho capito!" buttò di colpo Kianta esterrefatta "cosa hai fatto?"

"Ti ho nominata mia seconda. COme ho sempre detto a chi sappiamo, io non sono bravo alla gestione e cose simili. Adesso, dopo che i primi progetti di miglioramento sono andati a buon fine e me ne compiaccio, si deve continuare. E chi meglio di te, che è, nonostante tutto, semplicemente Lei." compiaicuto

"Ferma ferma..." iniziò a urlare Alaric "tu hai deciso veramnete di dare a questa pazza scatenata, nonostante tutto quello che è successo, il grado di capo qui, dopo di te? Di farle fare cosa vuole? Ti ricordo che lei è, come amate dire tutti, appena nata e ha preso mano a tutto solo da poco? Perchè...! Qui ci siamo noi che siano con te da anni. Perchè quella di prima e ora questa devono fare..."

"Perchè vi ho dato questi impegni. Ma non ne siete stati in grado, come me. O sbaglio. QUando chi sapete voi è arrivata qui, eravamo poco organizzati e tutto andava avanti solo perchè si copiava la struttura militare conosciuta alla meglio, perchè io ero troppo occupato altrove. Ma diciamocelo, e l'ho capito con le sue critiche, eravamo tutti sistemati all'acqua di rose... ma vi ho dato queste mansioni, in quanti siete..." alzando le mani a contemplarli tutti e cinque. Lubo, Alaric, Jd e Bryden si comportarono in modo diverso alla questione, chi era preoccupato, chi colpevole, chi offeso. "Ecco perchè, anche con Kianta, appena ripresasi e sistemata, si continua con la fiducia, perchè è lei può sostituire chi sappiamo. Inoltre i nuovi progetti mi intrigano e vorrei espandere già nel cuore dell'organizzazione tutte le opzioni, prima di metterle a frutto nel Cambiamento!"

"Non ho ben compreso l'ultima parte, ma a nche io ho da ridire sulla cosa. Non so e non voglio sapere nulla di Lei, ma io voglio imparare e crescere con i miei ritmi e capacità. Non so neanche se sarei in grado di fare qualcosa meglio di loro" puntualizzò Kianta, non convinta.

"Ti sbagli. E' vero,sei nata da poco e devi ancora definirti... ma hai già visto i progetti, hai già..."

"Qualsiasi cosa io abbia detto, sono nata proprio perchè io possa determinarmi senza che vi fossero influenze. Era questo che pensavate... o sbaglio! Allora indicami chiaramente, chiariscimi, i motivi per cui vuoi che mi faccia carico di impegni e questioni che non voglio. Come non le voleva Lei, non le voglio io che sono nata per il nuovo domani..."

"Kianta, io..."

"NOOO!" urlò Alaric, di colpo, sbattendo con forza le mani sul tavolo delle discussioni, fermardo il dialogo tra Milan e Kianta "se lei non vuole niente come quell'altra fuori di testa, non la si può obbligare. Avete progetti e piani? benissimo, ridividiamo le mansioni, dividiamole in più parti quanti siamo noi Capitani, e ristabiliamo la suddivisione del potere"

"Ma già cè. Voi avete già i vostri gruppi, uomini che comnadante e di cui siete responsabili. Avete dall'inizio degli incarichi, per i vostri gradi, e se noti i piani di nuovo, vedrai che Kianta dovrebbe solo essere una sorta di fusione della Governante e Gran maesta della Casa. Sovrintende  tutte le funzioni, controolla i meccanismi, la formazione delle sezioni militari e non. E' a capo di tutto e svolge, governa e controlla... è lei ad avere il compito della manutenzione e svolgimento di ogni attività qui e in ogni Torre. E' lei a portare tutte le chiavi della casa e avere accesso a ogni locale. A suo carico vi è tutto. Lei rende conto solo al padrone di casa. Me. Se io sono un generale, che capeggia l'organizzazione militare e politica, lei è il secondo con  il suo piccolo o grande esercito di sottoposti, servitori e  sovrintende allo svolgimento delle mansioni, guida l’esercito al mio posto.  Si può considerare uno Steward, un sovrintendente, consigliere del padrone di casa. Agisce a nome del padrone, governa chi è sotto di lei  e la gestisce in modo plenipotenziario" mentre Kianta guardava la parete di fronte a sè come volesse sparire in quel momenti, con una faccia come se avesse acido allo stomaco.

"Sbaglio o sotto lo Steward venivano governante e maggiordomo? QUindi se per te io sono Governante, comè che dici che sono come lo  Steward?"

"Simpatica..." sorrise Milan a Kianta, sentendo la frecciatina "ma vorrei ricordati che non speigavo a te, ma a loro. Ed ecco che l ofaccio... Il maggiordomo era il capo dei servi di sesso maschile, gli  venivano affidare le chiavi della cantina e cosa era prezioso della dimora. Gli erano affidati incarichi come ricevimento degli ospiti, direzione del personale durante cene e ricevimenti. Doveva essere esperto di galateo, impeccabile e capace di distinguere gli ospiti in base al loro nome, aspetto o rango, per stabilire il tipo di trattamento da riservare. Governante è la versione femminile, ma visto che Kianta è anche lei una neutra, ho fatto un mix delle due figure. Resta comunque, qualunque sia il titolo, mio secondo. Voi siete dopo di lei solo perchè siete state capre, come diceva Lei, nel sostituirmi. Cosè che Lei diceva? Che vivevate da rozzi maschi basici, alla giornata? Aveva forse torto? Vi devo elencare le cose che andavano male?"

"No, Milan. Tu hai ragione non ho nulla da dire. Abbiamo mantenuto il rigore e le regole a cui eravamo abituati  spendenvamo il tempo vuoto, in attesa di ordinie assegnamenti, a fare nulla. Come diceva Lei, vivevamo lala giornata. Ora siamo cambiati, abbiamo compreso, anche dopo che ha tirato le orecchie a tutti. E anche Lei non voleva compiti, perchè non si sentiva meritevole di impegni del genere, non facendo parte del nostro gruppo. Perchè vuoi obbligarla a sobbarcarsi qualcosa che non vuole?"

"Sbaglio, come diceva sempre Lei, i militari per cosa sono devono sobbarcarsi ordini che magari non vogliono eseguire? Gli stessi uomini alla fine hanno chinato il capo e compreso, accettato, che si ubbidisce ai superiori, anche se non si accetta l'ordine. Inoltre devo ricordarle che lei è nata proprio per un accordo? A cui segue il giuramento sull'onore e sulla vita da parte mia, per mantenere la sua persona e la sua sicurezza, qui. Dobbiamo continuare questo assurdo dialogo a lungo, o posso continuare a lasciare disposizioni, prima di partire per impegni molto, molto importanti per cosa vogliamo raggiungere?"

Calò il silenzio, Kianta guardò Jd poco convinta, mentre Alaric borbottava infuriato. Lubo e Bryden, semplicemente chinarono il capo come era da protocollo d'innanzi ai superiori.

"Dicevo... come ne avevo discusso, ho atteso di vedere la situazione di Kianta fino ad oggi, da quando è nata. Visto i risultati e la prosecuzione dei progetto Noûs, ho preso con mio fratello una decisione definitiva. E così ho detto. Se vi sentite dei Footmen, sono cose vostre, perchè non è ciò che intendenvo..."

"Che cosa è?" sbuffò Alaric, facendo alzare gli occhi al cielo a Kianta, far assumere a Jd un'espressione vergognata e facendo stizzire Milan.

"Si tratta di una mansione molto antica, traducibile con il nostro lacchè o cameriere, che in base alle situazioni era una sorta di apripista, precedeva la carrozza a piedi per aprire la strada, o la persona a piedi per controllare la situazione più avanti. Controllare la sicurezza del percorso, fare luce o annunciare l’arrivo della persona importante. Mantenne dopo il Primo maggiordomo suo ruolo di “uomo che cammina”accompagnando fuori i padroni, all’esterno della carrozza,o a piedi, a fare acquisti e commissioni. Erano loro a svolgere la mansione di guardia della casa e dei padroni, sempre al loro fianco,  così come quello di buttafuori quando gli ospiti si comportano male. Noi li chiamiamo Ombre. Non cè bisogno che vi spieghi cosa sono, corretto? QUindi se credete di essere diventati scagnozzi e simili, avete sbagliato considerazione di me. Vi bastava rivedere i progetti per lo Chateau, per capire e non offendervi" definiì, guardando Alaric.

"Continuando, vorrei mettere un punto su una cosa consigliata da Lei. La livrea. IN verità non disse proprio così, ma era corretto secondo lei dare a ogni tipologia di posizione, un indumento adeguato e riconoscibile. Definire colori e insegne per gradi, posizioni e compiti così che...

"Vuoi davvero fare questa cosa? Non bastano le divise classiche?"

"...un abbigliamento specifico  per riconoscerli facilmente, identificarli come appartenenti a una determinata posizione, grado o mansione. I colori e forma identificano ogni soldato..." continuò quando ringhiando all'intromissione di Alaric.
"per questo motivo, leveremo il classico mischione accozzato di grigio topo fatto da pantaloni larghissimi multitasche e maglia anonima con colletti osceni, rivedendo tutto l'abbigliamento, anche l'intimo. Ogni divisa deve ispirare orgoglio e meritocrazia, ogni grado puntato con una spilla sulla divisa di base della categoria, un motivo di vanto. E per l'accordo" disse, voltandosi verso kianta "eccoti le Chiavi della Casa con il simbolo del Primo, già legate alla Albert d'argento con l'orologio con l'effige dello Chateau..." porgendo a Kianta una catena lunga in stile edoardiana, formata da sezioni tubolari lisce intervallate da sezioni con veri e propri nodi lavorati, con due moschettoni e una barra a T all’estremità, che andava inserita dalla parte anteriore attraverso l’occhiello del gilet da uomo. Allegate ad essa vi era un orologio a cipolla  in argento pieno, grande poco più di una moneta da due euro, con sopra lo stemma della fiamma bivalente, alla fine della catena agganciato al moschettone. E delle chiavi, collegate all'anello grande della barra a T, tutte diverse con due carte moderne sottili e in metallo, con le bande magnetiche di lettura.
Kianta iniziò a protestare, senza approdare a nulla.

"Per chi avesse obiezioni, assegnare la Albert con lo stemma è un atto di primaria importanza e definisce la persona che la porta, per la gestione di questo luogo, che è la base di tutta l'organizzazione." Disse Milan continuando, gurdando gli altri, mentre Kianta malediceva l'eccesivo amore di Milan per i protocolli e ranghi, e pensando che prima criticava tutti i ricchi sfondati per la fila di domestici con mansioni, abiti e tutto quanto, come bacchettoni rompiscatole,  per fare peggio "Se chi ha rimostranze si crede capace di proporre, apportare modfiiche e introduzioni, richiedere disciplina e rispetto più di chi ho nominato, si faccia avanti che otterrà un pari ruolo, ma maggiore responsabilità!..." guardando tutti "Altrimenti si tace. Io ho parlato!" finì come faceva sempre con una frase sua tipica, per indicare che quel discorso era terminato con quanto detto e ordinato.

"Da questo momento tu prenderai il ruolo che, non molto voluto, apparteneva a Lei, perchè so e ho visto che sei capace di portarlo a compimento e continuarlo. Questo significa però che, a parte svolgere le tue funzioni qui, dovrai gestire le Torri e gli alfieri o  vessilliferi come li chiamiamo, esterni di persona. POtrai usare i mezzi che preferisci, purchè sia per la gestione e l'organizzazione. Ma non dovrai andare in missione, far parte di nulla sul campo, se non sono io a indicartelo,  perchè ancora per David sei..."

"in rodaggio. Ho capito" sbuffò lei.

"Non era questo che intendevo... Lui sta ancora cercando di capire la situazione, non sa cosa potrebbe accadere nel lungo tempo e non ha mai visto risultati simili. L'accordo è importante, cerca di ricordartelo, ma se rischi la vita per esser ein prima linea o recarti dove mandiamo gli uomini a fare il loro lavoro, esponendoti a ferite o peggio, mandi a monte tutto..."

"ho capito, tuttavia converrai con me che nel caso di problemi, visto proprio cosa sono, è lecito un mio intervento qualora sia necessario..."

"Quale parte del non hai compreso?" le chiese, guardandola serio, sistemandosi la giacca accostandola, coprendo il panciotto.

"Mh...la seconda?" scherzò lei guardandolo negli occhi "ho capito il tuo punto di vista, ma sei davvero sicuro che l'accordo valga qualcosa, o meglio, faccia chiarimenti adesso, se non provo?"

"Per il momento niente. Voglio dati concreti da David, tu continuerai l'addestramento che loro ti daranno, così che David possa studiare a lungo termine..."

"Va bene, ok... almeno posso avere via libera per me stessa?" stufa e con rabbia

"Come l'accordo sottintende, oltre gli impegni che io ti ho appena affidato, puoi crescere come vuoi. Sei libera di fare quel che più ti aggrada... non sprecare questa opportunità!" ricevendo da lei un'occhiataccia.

Kianta non sembrava convinta e sicura della cosa, ma evitò di continare, guardando Jd, ma Milan non aveva terminato.

"Cambieranno molte posizioni, categorie, livelli... In base all'impiego o posizione, saranno introdotti i ranghi. Come  il rango di nipote per i nuovi e gli  Handler. Gestore, quindi, che non riguarda i ranghi militari, ma tutti gli altri. Voi siete e rimarrete a capo delle varie sguadre militari e in generale al pari di Kianta. Nuove figure saranno introdotte, quindi preparatevi. E come disse Lei, le riunioni verteranno su punto essenziali. E cosa importante,  mi dovrete riferire cose essenziali. Direte cosa non funziona e direte cosa funziona. Mi riferirete i problemi, le decisioni che avete preso e per elementi gravi,  della quale è necessario un giudizio totale, sarò io a dare conferma o meno. Tutto chiaro?"

Tutti concordarono e quella fu la prima riunione ufficiale del nuovo Chateau e della neonata Retus Sniegė.
E da quel giorno, se già Alaric e Lia si scontravano e si scornavano perchè non si piacevano,  e il primo trovava sempre cose negative su di lei, con Kianta fu peggio. Se una volta, quando ancora Lia era viva, Alaric aveva trovato uno scherzone, dove entrando in sua camera accendendo la luce urlò terrorizzato, con Kianta fu peggio. La prima volta,  lo scherzo di Lia consisteva in decalcolmanie di fastasmi e donne orribili,  visibili però solo con la luce diretta. QUindi,  ancora adesso non sapeva se lei stessa o qualcuno per lei, erano state applicate questi grandi film per vetri di giorno, quindi non visibili di nascosto. La sera, tornando in camera, Alaric aveva acceso la luce notando esseri orribili alle finestre, cacciando un urlo che fece quasi scattare l'allarme generale. Non era stato solo uno scherzo in verità. Quelli minori, se si possono dire così, consistevano in immagini orribili appiccicate dentro il suo water nel bagno privato, quando doveva andare in bagno, guardando dentro e trovando strane fotografie di tutti i tipi. A volte falli assurdi di animali, altri di donne che ridevano di gusto indicando davanti a se. Altri attaccati alle sue giacche, sulle spalle, con epiteti da far sganasciare tutti ma incavolare di brutto lo stesso Alaric. Sapeva che era lei, aveva fatto parecchie lamentele a Milan, ma questi chiedeva prove e puntualmente ne le registrazioni ne testimoni confutavano le accuse. E lei, anche se affermava di essere una pessima attrice, per il suo viso da bambina, mostrava sempre espressioni sorprese e sconvolte, a volte dispiaciute. per poi,  appena tutti si voltavano per parlare e fuori dalla Sala delle pianificaizoni, lanciare a Jd sguardi e sorrisini eloquenti. E Jd si schiaffava una mano in fronte mentalmente.
Con la nascita di Kianta, gli scherzi non erano mica finiti, proprio a causa di Alaric e il suo non fermarsi neanche una volta morta Lia. Se la cosa proseguiva era di Alaric stesso la colpa, ma nulla, e Milan a quel punto lo rimproverò affermando che, continuando anche con la morte di Lia, era chiaro che cèra qualche uomo che voleva vendicarsi di qualcosa. Conoscendo Alaric, diceva, era chiaro quanto offensivo, vendicativo e odioso fosse per sua natura, e gli rammentava piccoli episodi ancor prima di Lia. Anche dopo morta Lia se la rideva di gusto alle sue spalle, su cose di quando non cèra ancora.
E a quel punto Jd riceveva da Kianta nuovi mezzi sorrisi complici, anche se lui non lo era per niente. E si assisteva ogni mese a qualche scherzo nuovo.
Una volta d'inverno per esempio, Alaric si trovò con la finestra davanti la sua porta, del corridoio, aperta con segni di neve e cinque piccoli pupazzi di neve a semicerchio alti una sessantina di centimetri, con naso, occhi e sopracciglia tutti indicanti rancore, che guardavano male chi apriva la porta. E i segni di neve come strisce bianche, sembravano indicare che erano entrati,  come lumache con la bava,  dalla finestra per darlgi un cattivo buongiorno. In verità non accadde una volta, ma tre, in periodi diversi, ma quella volta le braccia erano formate da rami, quindi avevano questi arti rispetto gli altri, con mani modellate in qualcosa che puzzava di sterco con il dito medio alzato.
Dito che compariva nel suo letto random, formato da scarafaggi finti un giorno,  composti a mò di mano con quel dito alzato o vermi di cartilaggine, o dette caramelle gommose, colorati o altre cose. O scritte. Una sul muro sopra il suo water,  con freccia verso lo stesso, indicando che doveva scivolare già con lo scarico. Un'altra con fantocci come spaventapasseri messi davanti le sue finestre, o dentro la camera che, entrando, spaventavano chiunque avesse visto quella sagoma, a volte fatta di soli vestiti su appendiabiti fatti con cosa cèra di disponibile, aprendo la porta, provocavano infarti. E ancora olio per macchine sintetico sulla sedia abituale della mensa,  che no si notava sul legno se non si guardava,o una volta sotto la tovaglia del tavolo, appena finito di mangiare,Alaric si alzò trovandosi machciato di rosso come sangue sulla patta dei pantaloni e cosce. Andò fuori di testa, slacciandosi i pantaloni per vedere perchè perdeva sangue,  mentre tuti erano in tavola. ma si trattava di uno scherzo. Qualcuno aveva messo nel suo solito posto,  una striscia di scotch sporca di qualcosa di rosso e, una volta sedutosi, il poveretto di turno, si sarebbe sporcato perchè la parte interna della tovaglia con quella striscia, toccava i pantaloni. Non avendo barriere di legno o altro, penzolava normalmente, ma una volta seduti e la tovaglia toccava le gambe per la sua lunghezza, accadeva il casino. E per finire, come ultimo esempio degli scherzi più memorabili che si rievocavano, cèra la coda. Avevano attacato una cosa sottilissima alla base della giacca di Alaric nel dentro,  che giungeva fino al bacino poco sopra il sedere,  che però dove era prima agganciata al muro, non si notava. In qualche modo una volta presa e indossata, questa era caduta, mostrando, mentre si sistemava e muoveva, questa cosa penzolante che semrbava proprio uscire dal didietro, facendo ridere mezzo Chateau alle sue spalle per ore, prima di avvisarlo. E lui era nervoso per lo strano comportamento, senza notare quella cosa color carne con la fine biforcuta,  che ballonzolava mentre faceva le sue faccende.
Kianta ne era sempre uscita pulita, ma ogni volta Alaric si lamentava di questo o quello scherzo, peggiorando il suo odio e contrasto con lei, anche per il fatto che si sentiva sminuito e poco considerato per una diabolica stronza qualunque, come la apostrofava, che aveva osato mettersi gli abiti di un suo amico morto e infiltrarsi, prendendolo sempre per gli zebedei anche dopo morta. Tutta colpa della neonata Kianta, urlava. "Stronza e pazza come l'altra. NOn dovrebbe stare a capo di tutti. Noi per cosa ci siamo rotti la schiena" sbraitava?
Ma era indubbio che tutto ciò che avevano dagli ultimi due anni, era proprio grazie alla coalizione Lia e Milan e poi Kianta e questi, creando una sorta di piccolo mondo,  che piaceva a loro e tutti gli altri amavano. All'inizio lo chiavamo al Paesello, poi Cittadella.

Il ricordo svanì quando la vide in lontananza, andarsene a zonzo con un cane, vestita in un certo modo, sgambettando con sguardo acuto in giro,  finchè non entrò nella zona ospiti. Sospirò inqueto e corse dietro di lei, perchè come era abbigliata lo metteva in agitazione.
Entrò, trovando la squadra della Guardia all'interno due alla porta e gli altri al centro a fare casino, e chiese dove fosse Kianta, non vedendola da nessuna parte. Nel suo ufficio, gli risposero. E quindi entrò, senza bussare e con impeto.

All'interno del piccolo ufficio,  Kianta era in piedi vicino lo schedario, mentre Gask stava seduto sulla sedia dietro la scrivania, con i piedi sulla stessa, giocando con qualcosa che teneva tra le mani. Chiaramente nessuno sapeva che era lì, entato di sicuro dall'uscita di sicurezza segreta.

"Kianta, potrei sapere dove stai andando?

La domanda e l'intrusione improvvisa la lasciò congelata in cosa stava facendo, portandola a osservare chi era giunto con sgardo colpevole. Stava fissando qualcosa a una cintura in vita, con un 'espressione mezzo a sorpresa e mezza colta in fallo.
Indossava una tuta di loro progettazione che somigliava a quelle per le moto, intera, realizzata in pelle nera e bianca, con inserti traforati per una perfetta ventilazione. Completa di gobba protettrice,slider removibili a fisarmonica su gomiti, ginocchia e schiena, fodera interna, maniche precurvate, neoprene sul colletto per assorbimento del sudore. Insomma quello che indossava quando sgattaiolava via,  per fare urbex ed esplorazioni in giro.
Jd chiuse la porta, vi si appoggiò contro e chiese che intenzioni avesse. "Tu stai andando dove immagino,  vero?"

"..." guardandolo come un procione colto sul fatto e gelato sul posto. E quindi Jd continuò.

"Avevi detto sulla spiaggia che in quel posto non ci volevi andare perchè rischioso, pericoloso e pericolante. Che quel vecchio castello o quello che è,  era anche un brutto posto per te, perchè era stato usato per tenervi dentro gente poco raccomandabile. Tu non sei quella che odia le fissazioni spirituali di Milan? Allora perchè ci vai? Perchè so che tu vai lì. O non avrei... ah,  sono due!" dise Jd vedendo vicino Kianta il Belgian Malinois Verci e Alkeides, Cane lupo ceco slovacco. Poi lo guardò meglio, non aveva colori castani, quindi era il cane lupo Bri.

"Ti stai portando due cani addestrati nelle ricerche e protezione, vestita tutta in pelle rinforzata,  per guardare dei muri caduti e abbandonati? NOn era un monumento che doveva essere valorizzato ma mai portato a termine? Che accade se ti succede qualcosa e..."

"Non vado solo lì, comunque. Esiste una sorta di zoo e zona verde che vorrei visitare, prima della montagna. Dopo sarò lì. E non ho affatto voglia di restare bloccata in qualche posto. Ho con me i guanti, Verci e Bri, e voglio tornare per la cena che il caro Signore della cucina ha promesso. Quindi di che parliamo..."

"Parliamo di te che, contro ogni ragione normale, sei stata assegnata alla missione da Milan,  che non voleva che tu scendessi in campo, e te ne vai a fare... cosa? Escursionismo? Scoperte? Sparendo per ore? E tu..." guardando Gask "davvero le permetti di andar via? Non le dici nulla?"

"Non mi interessa nulla di cosa dite" si intromise lei prima che Gask parlasse, sempre che lo stava facendo, visto che era rimasto muto a osservare ma non intromettersi "Ho passato gli ultimi cinque giorni a desiderare di sputare nell'occhio di quegli incivili e ingrati là fuori, venendo etichettata come carceriera, maligna per loro e abusatrice di animali... tutto il giorno lavoro qui e sistemo i casini, vado allo Chateau o alle altre TOrri letteralemtne al volo, mentre il caro Leader  è sparito. Lui, si, non si sa dove sia e non si fa sentire. QUindi posso avere qualche ora per me, o devo fare come sulla spiaggia sciopero e farlo incazzare,  così che possa avere l'attenzione che merito? Io non ho pause se non la sera, che però serve per dormire,  e quella gente ha sempre qualcosa in mente per fare casino. QUindi lasciatemi in pace..." facendo un gesto con le mani  aperte per dire basta alla discussione.

Jd guardò Gask che sostenne il suo sguardo ma non disse nulla, continuando a giocare con cosa armeggiava tra le dita. Vedendolo da pi vicino, capì che si gingillava con quei rompicapo in legno,  che facevano gli uomini,  e avevano livelli di difficoltà diversi in base alla forma.

"Dimmi, hai saputo cosa è accaduto a Cordova, in Spagna?" chiese Jd, come se stesse riflettendo per un dubbio atroce.

"Intendi le care Muse? Si ho sentito..." controllando carrello e caricatore della sua Ksc Cz75 based version full metal, la sua preferita modello originale,  delle prime stampe della prima versione, migliorata dei primi anni '80, ma rimasta identica nella forma. Le altre versioni della stessa casa madre non le piacevano e a detta sua,  si sentiva meno sicura con quelle, seppur più moderne e qualità dei componenti maggiore, e si affidava alla qualità del lavoro originale del passato, i controlli e migliorie del reparto manutenzione e balistico dello Chateau. Se non il revolver speciale che aveva, la prima scelta era sempre l'arma della Ceska Zbrojovka. Prima usavano tutti modelli della Beretta, perchè quella classica dai vari reparti nel mondo tra le scelte in armeria, poi lei fece entrare anche i vari modelli di quella casa d'armi ceca. Quello che preoccupava Jd senza rivelarlo ad altri, meno che Milan, era che la stessa arma come il Dragunov SVD, erano i preferiti di Lei, che aveva usato per l'addestramento dei Test, e trovati da Milan,  apposta su sua richiesta,  come preferiti per iniziare. Avevano un senso e un motivo per Lei, diceva. Ciò che gli fece scattare dei campanelli i primi tempi, dopo la nascita di Kianta, fu quella richiesta specifica di quelle armi affermando guardando Milan , che fosse stato Jd a chiederle se volesse le stesse. Ma la cosa non era mai accaduta e lui stesso, presente al dialogo, aveva cercato di mascherare lo stupore, iniziando a chiedersi mille cose.

"NOn sei preoccupata?"

"Di che cosa? la lavata di capo che riceveranno, che sarà maggiore di quella fatta per aver cercato di andarmi contro? Puù darsi che adesso tengano le mani e i piedi a posto..."

"Kianta, smettila con il teatrino. So che tu cèntri con questa storia e ormai io so riconoscere quando fingi. Freghi Milan forse ma non me..E' troppo assurda per essere casuale dopo quanto accaduto..." proruppe Jd nervoso, fissandola serio e rigido.

Lei voltò lo sguardo verso di lui, poggiandosi col sedere alla scrivania,  mentre Gask guardava entrambi con attenzione, continuando a giocare con le dita con l'oggetto che muoveva. Sorrise, segno che aveva smesso di giocare alla stupita e colta in fallo da lui, come sempre.

"Solo perchè sei tu, Jd... non mi va di giocare. Sai, all'inizio avevo pensato a qualche orso messo nella riserva di recente che aveva troppa voglia di abbracciarle e... accidenti, che guaio. Quell'orso era lì troppo presto, troppo selvatico...un incidente! e sto parlando della riserva protetta in america dove Milan voleva tenere l'annuale festività di Beltane, facendola anche là per inaugurare quel piccolo paradiso strappato dalle mani di imbecilli distruttori. E sai... sarebbe stato un ricordo immemore,  come quella di Timothy Treadwell. Però... poi ci ho ripensato anche per no nfalre finire come martiri, alla fine sanno fare il loro lavoro di coltivatrici e ispiratrici per quel senso di desiderio spirituale che hanno tutti" dicendolo come se fosse un capriccio di bambino "e sostituirle,  significava rifare tutto l'iter preparatorio, addestramento e preparazione per le nuove che dovevano essere un ponte tra il piano spirituale con la Madre Terra e il Padre Cielo e il nostro mondo, materiale e fisico. Anche se ne Lei ne io,  volevamo una cosa troppo chiamante preti e sacerdoti... comunque, secondo Milan sono brave come medium e ponti per le loro abilità, sono capaci di empatia e bravura nel parlare con la gente... alla fine sarebbe stato uno spreco cacciarle o farle diventare amiche degli orsi incazzati!"

pensò Jd cercando di non sorridere

"Kianta, capisci che tutto il casino che è accaduto,  a quanto ho capito,  lo hai messo in piedi tu? Hai spinto delle persone a continuare le istruzioni delle Muse,  nonostnate gli avvisi che queste avevano avuto da Milan e Dorde, facendo proseguire senza intoppi il loro piano. Hai preso le dichiarazioni di quelle persone che ammettevano di fare cosa gli veniva detto,  e lo hai rimesso in carreggiata, portandoli a raggiunger e ferire l'obiettivo,  per mostrare cosa volevano fare per Milan,  colpevolizzandole maggiormente."

"Colpavolizzandole maggiormente? Jd, forse non ti è chiara una cosa. Come diceva sempre Bonaparte I,  contro i preticelli, è che loro urlavano tutto del mondo spirituale mettendo però le mani su tutto ciò che era materiale, comprese le vite delle persone. Lei aveva chiesto a Milan di non rendere la religione,  che voleva riportare proprio lui,  ai livelli delle attuali. Con sacerdoti,  che in base alla religione hanno dei nomi specifici, che avevano potere su tutto e tutti con la scusa di portare la parola di DIo. Un Dio che è da millenni che non si fa sentire,  se non da libri scritti da gente che ha messo su pariri la parola di pastori ignoranti e beoti, come si evince da tutto quello che cè in quei dannati libri. Quel Dio che ha sterminato gente a iosa,  solo perchè gli stavano sugli divini zebedei,  mentre quel Satana tanto odiato... uno solo, per scommessa. Adesso, quando Milan mi ha chiesto di essere la sua seconda anche a gestire la questione rella religione, altra cosa che non volevo fare, dovevo essere controllore di quelle Muse. Coloro che originariamente dovevano essere, come i preti millenni fa, ascoltatori e consiglieri per l'animo umano. Poi la religione dalla preistoria ad oggi è diventata la prima cosa per miliardi di persone,  dimenticando tutto il resto per prostrarsi a un essere invisibile rovinandosi le vite proprie edegli altri, dove soggetti come sacerdoti, ma che chiamano preti, sciamani, rabbini e via dicendo, ordinano e obbligano altri ad agire secondo parole di un essere che non ha neanhce chiesto perdono alle vittime tutte della sotria. Peggio per le sopravvissute,  perchè quelle morte non lo sappiamo, all'olocausto. Se esisteva, doveva ricomparire e dire Mea Culpa. Come per tutte le morti della storia umana. Per questo le muse dovevano essere la versione umana della Casa delle Lapidi, come Uditore e Guida per l'ambito spitiruale e di collegamento con la Terra. Milan voleva qualcuno capace di  perpecisse con il suo collegamento reale l'altro piano, questi fantomatici medium, e aiutasse e sostenesse gli uomini tutti dello Chateau e poi del mondo, dopo il Cambiamento, faccendo ben più delle mere parole dei preti che dicono solo prega e spera. Doveva essere così all'inizio per Lia, come psicoanalisi spirituale senza andar eoltre. Ma lui no, voglio delle persone che solletichino l'animo umano a migliorarsi e vedere e sentire oltre l'umano, con le loro capacità, come facevano le famose Muse con gl i artisti. Perchè ama l'arte. Ed ecco fatto, le Muse. Poi pensava che ci volessero delle Figlie della Terra come elementi chiave per le festività maggiori e minori, che fossero anch'esse con capacità legate all'altro piano e d elemento d'onore per quei giorni. Ecco le Fanciulle di Dorde, volute da lui perchè gli era sempre piaciuto vedere nelle feste,  da dove veniva,  la persona scelta per incarnare il motivo dei festeggiamenti. Cosa lunga a quanto pare, io l'ho sempre associato tipo alle reginette della festa adesso o quelle maya e simili,  dove la festa verteva su queste figure.A quanto pare però poi Dorde cambiò idea, perchè cercarono di fare un agguato a Milan, non mi hanno mai voluto spiegare altro se non che la difficioltà di una persona che vuole cambiare il mondo è quella di sopravvivere per vederlo realizzarsi. Insomma, a quanto pare si è sentito minacciato in quelle feste prima di Lia,  e una volta dopo Lia, ed ecco che Dorde ha un'idea. Creiamo un pool di fanciulle chiamate Fanciulle di Dorde che richiamino ognuna una festa in particolare, mettendo l'attenzione su di lei che dovrà stare sempre accanto al Leader,  come se entrambi onorassero con la propria presenza l'altro e la festa, ma in realtà sono guardie del corpo ed assassine specializzate che, con la scusa di essere l'anima della festa e vicina a Milan, gli facessero da guarda spalle. Una al fianco in base alla festivitò con la seconda come valletta, le altre come parte dei festeggiamenti pochi passi dietro come corteo.  Mentre le vere Fanciulle con capacità e tutto erano le seconde, un passo dietro ma che aiutavano e facevano con e per la Fanciulla finta, perchè la festa fosse sentita per davvero e in fondo. Insomma l'accompagnatrice era quella vera,  e la Fanciulla una finta per scortare Milan e proteggerlo. Poteri e capacità, se ne hanno, sono delle seconde e per Milan e Dorde la connessione e il ringraziamento nella Festa ci sono ugualmente,  perchè quella in carica, lo specchietto delle allodole fa solo da scenario, mentr el'altra esegue tutto il legame... roba da pazzi, ma da due anni continua e la gente non vede e capisce nulla. E le Muse? Sono le seconde ospiti d'onore al pari delle altre Fanciulle al corteo, che usano le feste per svolgere il loro compito già che ci sono nelle tende delle Consolazione. Anche il famoso rituale dell'uccello... preso come idea dal Grove,una pazzia!... si sceglie uno degli uccelli che ha dimostrato un legame con le Muse e lo si utilizza per le decisioni importanti. Capisci? Le muse preparano tutto, si mettono in fila e quella che per il compito che incarna l'elemento princpale fa la domanda a voc alta,  d'innanzi ai presenti e all'uccello di turno che sono di fronte. Un Gufo, falco, aquila e altro che hanno mostrato connessioni con loro, come non lo so dire, e gli chiedono di alzarsi in volo dal sacro trespolo,  fatto fare apposta e, in base a cosa l'uccello prende con le zampe da due ciotole, quindi sceglie lui secondo loro, è la risposta divina... secondo te, come dovrei prenderla per questa cazzata immane?" arrabbiatissima.

Jd rimase impassibile non sapendo cosa dire. Anche lui, che credeva a qualcosa di più grande ma non sapeva cosa, trovava queste cose troppo... assurde. Capiva l'animosità di Kianta per cosa erano diventate le Muse. Se prima dovevano essere solo le figure del cuore e dello spirito, avevano invece preso al contrario il loro compito e, in base al titolo che avevano, decisero di aiutare il leader sul campo agendo come agenti segreti. Consigliavano la gente, punivano la gente con gli uomini che credevano in loro, giudicavano la gente, ispiravano la gente parlando di cosa volevano che sentissero e via dicendo. Gente fuori dallo Chateau, all'oscuro di Milan e Kianta prendendo gli arei nelle rotte programmate con l'aiuto di fedeli e andavano dove volevano. QUando il loro posto era solo lo Chateau.
 Tutte le figure che dovevano essere secondo quanto Lia aveva chiesto a Milan, per evitare tutto questo, era andato perso perchè questi si fidava di loro, aveva visto che credevano in lui e in cosa lui credeva,  e di conseguenza avevano avuto via libera per interpretare il loro ruolo esattamente come Lia prima e Kianta dopo non volevano. la libertà che Milan diede loro, lo portò a varcare i confini dello Chateau.
Niente sacerdoti che dicessero per quella divinità e obbligassero a fare e non fare. Consigliare e indicare erano una cosa, diceva Kianta, spingere e obbligare altra. Loro dovevano essere portratrici di conoscenza e amore, fratellanza tra umani e sostegno e aiuto per qualcosa che Lia e Kianta non sentivano e credevano. Il piano spirituale e dell'anima. Quello che secondo tutte le figure sacerdotali dle mondo,  faceva parte del Dio e loro dovevano provvedere a ciò. Ma la storia, diceva sempre Lia, è cristallina su cosa accade a alsciare in mano a queste figure pazze  legge e società. E le Muse non dovevano essere altrettando, le paragonava sempre a infermiere, ma per l'anima.  per chi cercava aiuto in quel senso. E invece era finito in malo modo, con lei considerata traditrice di tutti i valori e contro Milan, avversata e additata,  che cercava di fare il giusto per tutti, mentre la Muse scorazzavano senza controllo dalla gente che Milan, aprendosi con loro per il ruolo rivestito, indicava come avversari, negativi, pericolosi, contrari ect ect. E agivano come fossero una mafia religiosa. Per fortuna, seppur mai incontratisi, Dorde dava ragione a Kianta e Jd era felice di questo, consapevole che quelle donne brave e capaci,  andavano però a immischiarsi ed agire contro ogni logica, su cose che non gli competevano.
Anche le prime volte che aveva assistito alla cerimonia della Scelta, fatta da un uccello, non capiva. Kianta non aveva mai voluto assistere a qualcosa che per Milan era sentito, se non le feste maggiori in cui credeva perchè rispettava la Natura. Per lui gli animali erano connessi più degli umani all'altro piano, un pò come per l'idea della fata della casa di certe donne squilibrate diceva Lia, e la mancanza di Kianta gli faceva notare come, tutte quelle persone sul cerchio della Terra del luogo che usavano per certe manifestazioni religiose,  agivano come le società che alla fine avevano fatto solo danni.
Lia diceva sempre che perfino Baffetto Tedesco aveva unito la sua idelogia malata al supernaturale, cercando manufatti ritenuti magici e divini per averli come potere maggiore, per considerarsi anche lui unto dal Signore ma materialmente,  con oggetti che avrebbero ingrandito il suo piano per il mondo e il mezzo per farlo.
Che il soprannaturale, l'altro piano come li chiamava lei,  erano elementi dannosi per ogni società che portavano solo il peggio. Le reliquie non erano altro che ossa di animali o scheletri a caso o chimica. Che non vi era prova vera di molte cose, e anche se esistevano, andavano lasciati così come erano e si doveva ringraziare solo la Terra conosciuta,  e le cose positive. E invece si era giunti a quel punto e da quello che aveva capito da una comunicazione con Milan prima del tutto il silenzio, Dorde aveva fatto pressioni perchè tutto ritornasse a prima, come era stato deciso e voluto. E Milan dovette abbozzare al fratello, così l'aveva intesa lui, minacciando cose terribili se osavano ancora farlo. E Kianta, un pò perchè era poco, poco vendicativa e indispettita, aveva orchestrato un piano con le persone coinvolte facendo non sapeva che accordo, in una azione non ancora portata a termine delle Muse, perchè si vedesse, davanti a tutti, cosa significava andare oltre certi limiti. Voleva dimostrare, e Jd lo capiva come tutte le punizioni che dava, quale era la soglia massima e minima, gli accadimenti e il significato delle azioni per se stessi e altri, qualunque fossero.
Queste cose però non erano molto piaciute ad Alaric e altri all'inizio, che iniziarono a darle degli epiteti un pò stronzi.
"Distruttrice di buon senso, regina della tirannia femminista, urlatrice del becero, la tizia in fissa coi deboli, Signora dei perfettini, Dea dell'occhio per occhio, tiranna nata dalla pazzia, mamma dei cretini". E solo alcuni, molti usciti dalla bocca di Alaric stesso con quelli che lo seguivano. I usoi preferiti erano tiranna nata dalla pazzia,  per come era nata Kianta,  e l'ultimo, Mamma dei Cretini.
Perchè diceva lui, per stare con e tra deficienti, devi essere deficiente. O cretini, perchè da allocchi correvano a fare come diceva.
Perchè Kianta come Lia,  odiavano il concetto di maternità di sangue, preferendone uno legato ai sentimenti, dove la figura genitoriale era inglobata nel concetto di Guida di Vita ed entrambe credevano che chiunque può imparare e insegnare, come insegnare ed imparare. Purchè siano cose giuste e corrette.
E se prima Alaric definiva entrambe pazze colpite da gravidanza isterica arrivando al cervello, dopo Beppo e cosa faceva per gli uomini, proprio per punizioni, Lezioni e confronti diretti con dialoghi,  finì per coniare la Mamma dei Cretini. Perchè per Alaric, chi non pensava come lui e secondo lui da se, era un cretino. E siccome alla fine la gente credeva in Milan e seguiva le regole e consigli di Kianta, ecco che lei divenne madre di tutti e tutti i cretini.Tranne MIlan, lui venerava Milan e la vedeva come dannosa e pericolosa per il Cambiamento.
E poi vennero gli altri epiteti, a valanga. E, Kianta non lo sapeva, ma le definizioni < La Signora di Zamok o Novymir. Colei che guida il castello, o il mondo nuovo, come viene accorciato il secondo titolo> erano proprio nati da Alaric.Li aveva sussurrati per inziare il gioco del passaparola dove, dalla prima frase, si arrivava a cose assurde e totalmente slogate dall'originale, ma pensava finisse per infangarla. Finendo solo per diventar equei due titoli.
 Essendo uno dei Capitani, si presentava tutto acchittato perchè poteva, ai ricevimenti e feste d Milan, approfittando di ogni cosa. Anche a quelli dove Kianta era costretta a aprtecipare come Maestra della Casa, gestendo tutte le Torri, vestita e ingioiellata con i capolavori che Milan collezionava e le permetteva di indossare.
Lui, il Leader,  invece si presentava sempre con donne meravigliose al braccio, con abiti e gioielli stupendi, come regine. Ma perfino Alaric sapeva che quelli, seppur costosi più di tutti gli organi che poteva cercare di vendere al massimo al mercato nero, valevano meno di quelli che Kianta doveva indossare. Quelli dell'accompagnatrice di turno erano della stanza usata solo per contenere cosa le donne che voleva al suo fianco in ogni apparizione avrebbero messo, accompagnandolo esecondo il suo gusto, non quello della dama. Se prima lui usava ragazze di Madame, accuratamente selezionate per aspetto e portamento, le successive dell'ultimo anno erano donne che in qualche modo erano legate a uomini suoi collaboratori, seguaci o contro di lui, perchè vi si avvicinasse. E usava gli stessi abiti, magari facendoli modificiare un pò dai sarti dello Chateau dopo averli riavuti dalle ragazze di Madame, per donarli alle nuove compagne di presenza ricche e facoltose. Ma mai  nessuna indossato abiti e gioielli delle Sale,  sotto la base dell'organizzazione. Milan diceva che, essendo Kianta suo secondo e colei nata da chi lo aveva spinto a pedate,  per davvero, verso una direzione migliore e permettendogli di arrivare dove era giunto sulla scala del Cambiamento, la voleva presente e con i l tesoretto che custodiva dove solo una manciata di persone potevano entrare.
A Kianta non piacevano le feste, le persone che non conosceva, l'apparire e avere attenzioni. E sudava freddo per davvero e ogni volta era Jd stesso a dirle di calmarsi, al pensiero di avere indosso oggetti dal valore incalcolabile, in tutti i sensi. Gioielli antichi o copie perfette dal valore astronomico come la tiara che Kianta stessa adorava per la forma e guardarla,  non metterla. Si trattava della copia esatta della The Khedive of Egypt Tiara, e Kianta amando spirali e twist nei gioielli, la guardava sempre. Così Milan ne fece fare una pià sottile e leggera, molto simile ma alta solo due dita e senza il bordo superiore, perchè la indossasse quando lui la voleva presente, perchè acconciava i capelli solo in un modo, sempre. Capelli superiori sopra l'orecchio tirati indietro inin forme varie con due ciocche sui lati e gli altri buttati da un lato, di solito sulla spalla sinistra. E quella tiara nuova aveva quindi anche dei pendenti solo dal lato destro o anche era possibile dall'altro, per colpare la zona senza capelli e dare lustro all'acconciatura.
Così come aveva deciso di prendere dei fermacapelli a forma di rami realistisi e d'argento pieno,  e darglieli con gli abiti adatti per le occasioni importanti.
E Kianta fremeva di terrore perchè non voleva sudare dentro gli abiti e rovinarli, non voleva perdere per sbaglio qualche gemma o qualcosa e stava tesa come un ciocco di legno. E odiava tutte quelle feste per ricconi, come le definivia.
Milan aveva iniziato negli ultimi anni a preparare sontuosissime feste per festività maggiori o compleanni o altro, che secondo lui lo aiutavano a farsi vedere e a raccogliere seguaci e consensi. Oltre che avvicinarsi a persone ancora distanti. Ma doveva ogni volta, prima,  affittare palazzi o sale specifiche e degne, per fare bella figura. Con le Torri non vi fu più bisogno. Aveva a disposizione dimore antiche rimesse a nuovo e dalla bellezza spettacolare, persone per ogni mansione a disposizione dando loro anche una gratifica,  e ciò che gli serviva. Univa questo a beni scambiati con altri con aziende o investitori,  cibarie, suppellettili, servizio di catering dai bicchieri al cibo pronto,  e tutto ciò che serviva per l'accoglienza, e rispariava tantissimo a lungo termine.
Dopo le idee iniziali di ventole eoliche e centrali idroelettriche, seguì invece uno dei desideri di Lia. Creare una sua prima centrale geotermica capace di alimentare ottomila case sfruttando il calore della Terra in un  punto dell'oceano pacifico e nel contempo, aggiungervi un centro di ricerca e studio sottomarini. Lia adorava l'ambiente sottomarino, diceva sempre che un tempo passato le sarebbe piaicuto indossar eun di quelle tute da palombaro moderne e passeggiare sul fondo marino,  osservando tutto ciò che viviva o era giunto per colpa dell'uomo. Oltre che stare su un sottomarino. Pulire e salvaguardare quei luoghi. Ed avere una sorta di base per studire il fondo del mare e gli oceani, essendo meno considerati dello spazio, e guardare dalle finestre il mondo intorno a quell'abitat sottomarino,  mentre persone lavoravano per la conoscenza e il futuro. Avrebbero studiato anche i movimenti tellurici marini, una delle cause dei terremoti superficiali e tanto altro. Se ve ne erano altre, creare come una rete sottomarina di controllo di navi e pescherecci che ogni anno distruggevano per danni o pesca,  tonnellate di pesci, vita marina e mammiferi marini, inquinavano e toglievano troppa vita dai mari per finire nella spazzatura se non venduto, mentre i pescatori pulivano tutto ciò che finiva nelle loro reti,  intascandosi comunque soldi. Per tornare di nuovo e prendere tonnellate di pesce che non era, come dicevano molti politici, sempre tutto consumato. Insomma, lei credeva che il controllo ovunque fosse l'unico modo per fermare molte cose, e aiutasse nello studio di varie branche scientifiche e mediche.
E la prima centrale geotermica scelta quando ancora Lia era viva, già  esistente ma acquistata da Milan alimentò le prime feste che divennero leggendarie, susseguendosi e vedendo tutto il meglio del potere e della ricchezza di tutto il mondo nelle nuove sale delle Torri. le nuove che fece fare invece, sostituirono la vecchia e la indirizzò, per i progetti di aiuto nel mondo con altre, per portare corrente ai paesi sudamericani e africani senza luce. Era di fatto un'energia pulita e quasi gratis, perchè Lia gli aveva detto che tutte le donazioni che ricevevano, molto alte, per i suoi progetti e feste che a volte faceva pagare come era giusto, erano nate su sue bugie. Lui prometteva, o meglio grazie al potere della manipolazione faceva intendere a ogni persona cosa desiderava per il  dopo, ricevendo corrispettivi in denaro o doni costosi o prezzi di entrata per feste di vario tipo, anche piccante, rimettendo il guadagno in altre operazioni. Fornendo lui, gli diceva,  per conto delle società che gestiva, tutto ciò che serviva a delle persone di terzo mondo, diventava il loro punto di riferimento. Più le eprsone ricevevano e più sostenevano il benefattore. ma Lia gli chiedeva anche di metterci del suo come aiuto vero, non solo guadagno,  per apportare i cambiamenti.
Così tra centrali geotermiche ed eoliche, la corrente giunse ovunque. Piante modificate geneticamente ma sicure dai loro laboratori arrivarono là dove l'acqua cèra,  ma bisognava estrarla e costava, per quella gente. Anche l'acqua, grazie alle tecnologie, venne estratta dall'aria, o riciclata per le coltivazioni o purificata, diventando non oro  ma un diritto. Ed era solo l'inizio.
Ben presto Milan si accorse che i sostenitori on erano solo i ricchi e proseguì con tanti progetti ricevendo consensi e sostegno dalla gente comune, che si univa a tutti gi altri. Le feste d'alto livello continuarono mentre nascevano festività e giorni per la gente comune amatissime, trovandosi sempre di più persone importanti da ogni parte del globo che brindavano in suo onore e volevano fa rparte di quella sua società o nell'altra, sostenerlo o vedere il mondo nuovo per ottenere loro, pensavano, i benefici che volevano.
E per feste maggiori come capodanni per esempio, o quelle che introduceva lui per le feste della sua religione, voleva Kianta come Maestra della Casa ad accogliere gli invitat, i presentandola come l'artefice materiale e organizzativa della festa e Custode della casa dove si svolgeva il tutto. E Kianta odiava tutto ciò, non le piaceva fare la passerella e conoscere gente che guardava solo lei per l'abito, acconciatura e gioielli e non la vera se stessa. Che se non avevi un portafoglio, eri un poveraccio invisibile, come i loro camerieri e addetti alle sale. O peggio le feste che chiamava piccanti ma erano di tutto e troppo per lei, dando a Madame un posto nelle organizzazioni ma controllandola, divendo anche amiche.
Ma in quelle feste a volte accadeva di tutto, da invitati troppo brilli, a gente che faceva parte di diverse coppie che si appartava con altri, scommesse, giochi vari per tutte le stanze dello chateau anche se Kianta non voleva a servitori degli invitati che facevano casino, compreso Alaric, che cercava di sminuirla facendo passarola. Ma alla fine, nonostante tutto il suo impegno, veniva fuori solo qualche termine. Come la puttana del biondino, anche se Alaric stesso sapeva che non sarebbe mai accuduto perchè la gente pensasse che avesse quel posto solo per averla data a quei due nomi decisi dagli ospiti per l'ambiente e le serate che passavano e la ringraziavano all'arrivo e al momento di andar via. E Alaric rosicava, mentre Kianta appena erano tutti via correva in una stanza privata e bloccata da chiave magnetica per togliersi tutto e mettere ogni cosa al sicuro, terrorizzata che il più piccolo elemento potesse perdersi. Per lei quegli oggetti valevano quanto altri beni per molta gente, ed essendo non suoi pregava sempre Milan di chiuderli nelle casseforti speciali prima di andarsene con quell'amico o quelle amiche con cui voleva passarela serata altrove.
Non conoscendola comunque, alla fine, quei titoli e nomi le erano rimasti e li odiava.

"Ritengo però che tu abbia esagerato. So che avevano giò ricevuto due giorni fa un rimprovero nientemeno che da Dorde in persona. Così non rischi che le fanno andare via e dovete nominare di nuove?"

"No, tranquillo. Quando è accaduto,  avevo già parlato con Milan e quel rimrpovero era poche ore prima del fattaccio. Così ho detto a Milan che loro dovevano restare nelle loro posizioni perchè,  alla fine,  ci conviveniva non sostituirle, anche per le feste che stanno per giungere mezze organizzate, procedendo però in un modo. Ho incaricato alcuni uomini di cui mi fido e so che come me non credono e seguono quest cose di essere... le loro ombre. Ogni Musa ha adesso due uomini a testa che le seguono ovunque e tengono le orecchie aperte,  perchè è vietato loro anche il telefono per un mese. Spero non siano recidive da farmi incavolare davvero, ma questo giochetto mi è servito per far capire loro che, e credono sia andata così, cosa hanno avviato non poteva essere fermato, e stava finendo in tragedia. Per fortuna quell'uomo era un cecchino, lo avevano scelto per questo,  pensando che tolto quell'odiatore di Milan le cose sarebbero cambiate, e quindi su mia richiesta lo ha solo ferito non mortalmente. Risultato? Loro hanno avuto conferma che le cose posono sfuggire di mano, in modo peggiore, e Milan ha avuto un nuovo contratto di servizi di protezione perchè caso volle, alcuni miei uomini erano là per recarsi da un cliente e lo hanno visto giusto nel moneto in cui è stato colpito. Così quell'uomo non ferito gravemente, ha constatato la professionalità di quelle persone, proteggendolo e portandolo al sicuro, scoprendo che erano guardie del corpo e lavoravano per un uomo che consoceva di un'agenzia di alto livello. Mentre la ragazza, come il cecchino, che aveva anch'essa dei compiti, con il mio accordo, saranno puniti lievemente e posizionati altrove affermando che erano le Muse a volere il tutto, come erano i piani, ma avendo... un patteggiamento. QUindi alla fine, pensando a chissà quale attentato, ci ha ingaggiati e ci siamo avvicinati come Milan voleva..."

"Sei impossibile!" disse Jd sorridendo

"Cerco sempre di mettere una pezza ai casini che fate. Non sono brillante, persicace, non ho la prontezza mentale tua o di Gask su certe cose, ma come sempre vi salvo le arance" facendo ridere Jd, che però poi tornò serio.

"E cosa mi dici di quello che è successo alla Torre di salataggio sulla punta a ovest?"

Kianta si fermò dal sistemare nelle tasche gli ultimi oggetti poggiati sulla scrivania vicino a lei, fissandolo con forza. La sua espressione sembrava dire qualcosa come .

"A cosa si deve la tua acrimonia? Su cosa verte la tua lamentela?" gelida

"Su quello che hai fatto su quella gente..." guardandola serio, per poi fissare Gask, che sembrava perl no nsaperne nulla.

"Affermi quindi che sia stato un atto... meschino? Cattivo? O altro?"

"Kianta..." cercò di discutere lui con calma, avvicinandosi "Hai radunato quella gente tutta in un posto per un motivo specifico, no? Per mia curiosità ho chiesto ai gestori di quella torre e mi hanno riferito che i nomi li hai scelti tu, per quelli da destinar là. ma perchè hai fatto questo a quelli e non ai tizi di là?"

"Esattamente, cosa secondo te ho fatto?" lgli chiese, irata, mentre ancora riempiva le tasche con gli oggetti, che come sempre si portava ogni cosa perchè pensava che potessero sempre tornare utili, mentre i due cani guardavano ora uno e ora l'altro, quando parlavano,  un pò nervosi per l'umore dei due.

"Capisci che quell'atteggiamento è stato eccessivo? Hai creato traumi a quella gente..."

"FINISCILA! Traumi a loro!?! Meritano anche considerazione, adesso?" lo affrontò di petto avvicinandosi ulteriormente, agiando i due cani e Gask, che mise i piedi a terra,  studiandoli. IN verità a lei non piaceva sporcare con i piedi tavole e scrivanie, ma le aveva promesso che avrebbe passato un panno con l'alcool, che lei teneva ovunque, subito dopo, lasciandolo di nuovo lindo.
Jd  le rispose calmo fronteggiandola.

"Hai usato la visualizzazione e l'impianto virtuale per modellare una scena da terrore puro. Hai fatto apaprire come se entrasse, una donna, con un abito che sembrava da sposa nero, con tanto di velo. Sai quello che ho visto dalle registrazioni, con il corpetto interamente di pizzi francesi a petali di fiori a raggiera sul petto, che faceva a V capovolta sul davanti alla fine sotto la pancia, gonna ampia modellata da quel decoro,  a meà altezza, t di tulle e gigli neri come festoni pendenti, con velo lungo e tutto pizzo tenuto da una corona di gigli neri sul capo. Che è entrata con alcuni dei nostri uomini, reali, a cui hai dato disposizioni di agire in una certa maniera, mostrandosi agli ospiti. Poi tramite la sua proiezione hai pescato, o meglio piluccato solo le persone che volevi,  portandole al centro della struttura, essendo allo stesso modo di questa, in un cerchio color sangue stile roba satanica che hai fatto apparire sotto di loro, terrorizzandoli. E poi, per farli finire dallo strizzacervelli, con musiche allucinanti, hai urlato che si erano macchiati di gravi crimini, che avevano rovinato la vita di alcune persone con la loro ignomìnia meschina. Gli uomini portavano spade, elsa vera e lame finte, solo una barra  sottile con un meccanismo, che con il programma di realtà virtuale che usi sempre, hai reso autentiche alla vista. A cerchio, uno di fronte all'altro, consocendosi o meno, hanno ascoltato dalle labbra artificiali una condanna per crimini di adolescenti, dove hano creduto di rischiare la morte per le azioni passate, vedendo le lame alzarsi. Un uomo al fianco per ogni colpevole, dopo aver legato un braccio stretto al busto, con l'altro lungo il fianco, mentre altri li tenevno sotto tiro se scappavano. Hai promesso loro la vita ma subendo la giusta punizione. E sono rimasti. Seguendo le lame, finte ma non lo sapevano, fino a che non si sono abbattute sulle loro braccia. Toccandole solo, ma facendo loro provare dolore per il colpo ricevuto. Grazie al gioco di luci e  suggestione, hai fatto credere loro che quella spade tagliavano loro le braccia, il destro, vedendolo cadere, anche se fintamente, vicino a loro e il sangue che sgorgava, muovendo pure le dita pochi attimi. Ma non l osapevano. Hanno visto sangue su di loro, dato dalle spade finte con del liquido di scena, e mentre quelle canzoni assurde continuavano, loro urlavano, si dimenavano, erano terrorizzati da quanto subito. NOn potendo toccarsi con l'altro braccio legato erano impazziti. Credevano di provare dolore per qualcosa che non avevano perso, ma che vedevano a terra vicino a loro..."

"Sindrome dell'arto fantasma, solo creduto nella mente... niente di così assurdo!"

"Kianta..." le disse tenendola per un braccio mentre questa, noncurante, si voltava "davvero mi stai dicendo che della loro salute mentale non ti importa? Che quella donna che sembrava una sposa in abiti funebri fosse gisuta, mentre pronunciava quei discorsi? Guardava gli altri che stavano dietro la zona a vetri, commentando tranquillamente che cosa si è fatto, e perchè... davvero ricade  anche col passare degli anni? Anche se avevi messo i bambini fuori a giocare con nostri uomini, quindi non presenti, hanno subito uno shock senza precedenti..:"

"Che cosa vuoi, davvero, Jd?" stringendo a sua volta il braccio di lui, ancora intorno al suo "quella gente l'ha rovinata, ogni giorno hanno rotto un pezzo del suo essere, l'hanno resa intuile come tutti gli adulti. Le hanno tolto ogni cosa, impedito di avere cosa meritava così tanto che è impossibile togliere tutto ciò. E lo sai bene. Come dice Milan, tutto il dolore e la sofferenza sono così radicati che perfino il lavoro di David non è riuscito, oltre quello che è accaduto due volte. Eppure ci sono e saranno sempre. Perchè MIlan stesso dice che se non è neanche David, allora è così nel profondo che potrebbe essere fin  nell'anima. E lì, non lo può eliminare nessuno. Quella melma nera cèra e rimarrà sempre. Affermi che hanno subito degli shock? Allora lei non merita un pò di vendetta? Almeno un briciolo di giustizia?"

Jd rimase impassibile  guardando i suoi piedi.

"... lei si è portata dietro così tanto schifo, incapace di risalire la china perchè fino a che non vi ha conosciuti, hanno coninuato a gettargliene e fermenta ancora, e mi vieni a dire che ti spiace per quella feccia? Io non uccido nessuno Jd, ma non permetto allo schifo delle persone di fermentare,  a questo mondo,  come cosa hanno lasciato in Lei. E chi ne paga ancora le conseguenze. Essere buoni ok, ma fessi no. Quella gente l'ho vista dalle telecamere comunque tranquilla, vantando soldi, momenti belli che voleva rivivere in quel posto mentre aspettava di ritornare a casa propria, con quella gente, belle posizioni nella società e molto altr, o che non dovevano invece meritare. E' corretto quindi che loro insieme agli insegnanti e tutti quelli che sono venuti dopo il liceo,  l'abbiano affossata e tagliato le gambe, che hai conosciuto una persona perduta, ma non si devono toccare? NOn devono avere un marchio nell'anima come è toccato a lei? Che non cèntrava nulla davvero e non meritava tutto ciò? Mi stai forse dicendo che lei era una pessima persona anche prima,  e che è corretto vederli pavoneggiarsi, anche ancora con tutto ciò che cè in rete che hanno messo loro e amici loro, sopra tutto ciò che lei non ha mai avuto o vissuto? benissimo, se la pensi così vai da Milan e denuncia cosa ho fatto..."

"..."

" Se Lei fosse qui, cosa le avresti detto? L'avresti ammonita perchè il suo odio e rancore dovevano rosicchiarla ancora e ancora, restando ferma a guardare chi l'aveva rovinata,  e proteggendoli pure senza fare niente? Per cosa stiamo cambiando il mondo, Jd? Come i tedeschi dopo il secondo conflitto, che sono stati aiutati dall'america e altri paesi a scappare e rifarsi una vita,  dopo accordi per avere informazioni, scienziati e le tracce di oro e beni rubati e sequestrati in anni? Tu sai come me, per il nostro lavoro, cosa hanno fatto quei paesi a quella merda vivente,  su altri,  che hanno vissuto davvero un inferno. E ancora ci sono stronzi che affermano che non era vero, quelle foto sono falsi  e non vi è stato quello sterminio in quei luoghi orribili. E' un vergogna e sono pure gentile.  QUanti sono scappati avendo una seconda chance, una vita, famiglia, prole, rispettibilità in un nuovo posto? Sapendo cosa avevano fatto? E che cosa è accaduto a quelli che hanno preso? Niente, in confronto a quanto fatto. Se mi rimproveravi di aver davvero menomato quella feccia o se fossero finiti senza vita, avrei detto ok, Mea Culpa! Ma non è così. Cosa hanno assaggiato, loro, è stato solo momentaneo, come un cerotto. Gli basta, finito questo piccolo conflitto perchè questi stronzi di folli mezzi religiosi sono ovunque, tornare a casa e ricominciare la loro vista per come stiamo cercando di far ripartire tutto e in meglio, vivendo fino alla fine dei loro giorni qualcosa che per loro è vita e felicità. Figli, nipoti, parenti, amanti, soldi, vacanze, non importa cosa siano, ma li avranno di nuovo dopo questi giorni. Concinueranno a VIVERE, Lei non ha avuto niente. NIENTE! Ha vissuto tra quattro mura per incompetenza delle sue guide di vita, odiando e venendo odiata solo perchè non era conformata agli standard che la società voleva. perchè non era capace di fingere. E dovrei rattristarmi per quella feccia? E di Beppo che cosa mi dici? QUindi vaffanculo Jd, e qualunque cosa buonista tu stia pensando. Non avrei comunque fatto altro, lasciando loro solo questa macchia, questo piccol ospavento, magari non riuscendo davvero a fargli neinte e fargli capire cosa hannofatto,  perchè torneranno da chi amano e sono amati, a quella vita fra pochi giorni, vivendo dimenticandosi di lei, cosa hanno fatto. Perchè come per loro era una cosa chiusa e quasi dimenticata, lo sarà questa esperienza. E questo mi fa incazzare. Ma non venire da me con i tuoi buoni propositi di buonista del cazzo,  dopo cosa molti nostri uomini sono stati e hanno fatto. Quello che facciamo noi è solo dolci e arcobaleni. lei non ha avuto gisutizia. lei sarà sempre ricordata come sbagliata, ingrata e colpevole di ogni cosa per gli altri, e che secondo loro hanno sofferto a causa sua. Se ti ha dato fastidio cosa ho fatto, vai da loro e ricompensali come vuoi e parla con Milan, me ne frego di tuti voi. ma qui... " indicandosi la mente "qui non dimentica..."

Si sistemò, controllò che avesse tutto e si affettò ad andare,  chiamando i cani e facendo una carezza a Bri.

"Vai da sola? Lui non viene con te?" disse veloce Jd, guardando Gask, che scambiò lo sguardo ma non disse ne fece nulla. Non si alzò o altro,  indicando che l'avrebbe seguita.

"perchè dovrebbe! Non mi ha proposto di seguirmi ne ha accennato a qualcosa di simile. Non obbligo ne spingo le persone a stare al mio fianco, al di fuori del lavoro. QUindi si, vado da sola" perentoria e fredda come il giaccio, sputando le parole come volesse picchiarlo

"Aspetta. Se per qualunque motivo e situazione dovessero prenderti, hai documenti o altro con te non cripato?"

"..." guardandolo come se l'avesse offesa "Dovresti sapere come vado in giro. No? Tengo soldi e carte finte con me da sempre, da Lei per l'esattezza. Scadute o false, come i soldi, così che si fregano da soli. Io non temo mai niente. E comunque, giusto per terminare la questione..:" avvicinadosi al suo orecchio tornando dalla porta "Alla fine loro non hanno subito nenche un decido di cosa è gravata su di Lei finchè non se ne è andata, anche dopo che vi ha conosciuti. Loro, tornati dietro il vetro, non hanno perso realmente nulla. E' stato come assistere a un horror con gli occhialini tridimensionali o il Vr. Realistico ma finzione.  Col gas sono svenuti e al risveglio si è finto che avessero bevuto per sbaglio acqua sbagliata che andava in infermeria per le operazioni.  QUindi non venire a fare la morare, da militare che ha assistito a cento volte peggio e parlando di quella persona. Perchè una eprsona morta dentro,  non deve essere messa sulla bilancia con quattro urli di quella merda umana..."

Gli fece un buffetto sulla spalla sinistra e uscì con i due cani, per andare a fare esplorazione dove le andava, sola.

"Tu non dici nulla?" chiese a Gask dopo qualche secondo, che la porta si era richiusa, restando loro due da soli, voltandosi verso di lui.

Gask continuò a gingillarsi con l'oggetto che smuoveva in varie posizioni, tornato con le gambe sulla scrivania, calmo e rilassato. COn la domanda, si fermò dopo poco da cosa lo teneva occupato,  per guardare l'amico.

"parli delle sue esplorazioni o cosa è accaduto all'altra torre?"

"Mi riferivo alla torre..."

"Che cosa dovrei dirti? Da un lato ha pienamente ragione. Dall'altro,  anche s e ha esagerato e ha alsciato andare tutti i suoi incubi nella visualizzazione come piace sussurrarle sempre Milan quando deve usare le proiezioni, non posso biasimarla e fare il buonista come dice sempre,  senza pensare al tutto. Sai anche tu che certe cose non è possibile estirparle, lei è ne la prova. So bene come tormentino, dopo tempo e..." fermandosi a guardare l'oggetto che aveva in mano, come rotto nel tono "...ci sono cose che non si possono riparare, superare. Ed è difficile vivere a causa di esse. Io stesso so cosa si prova su certe ma se IO, dopo avervi conosciuto ed esserle divenuto amico, sono riuscito ad accantonarle e superarle, lo stesso non è per lei. NOn possiamo giudicare le sue azioni in maniera generale per pensare ad altri, come se questi meritassero più di lei. Mi fido di lei, credo in lei, come penso tu stesso perchè le siamo amici. E se ha fatto quel che ha fatto, cè un motivo e non è accaduto a cuor leggero.Lei rimurgina, pensa, usa la testa più di me e te messi insieme  se ha agito così, sentiva che doveva farlo. Non so  Milan, se lo metti al corrente della cosa, si arrabbierà, le parlerà o altro. Ma non dico nulla oltre questo sulla questione,  perchè so cosa si prova, cosa resta dentro e agendo per la vendetta, cosa ti lacera peggio o meno,  dopo. Lei per certe cose resterà sempre distante, con me, lo so e non posso fare e dire nulla. Me ne aveva parlato e fatto vedere le registrazioni, quindi so bene di cosa parli. Inoltre quelle musiche allucinanti non erano altro che Forsaken e System. E poi, sicuro che alla fine quella fosse veramente lei e non Legeia? Che Kianta non abbia solo... permesso la cosa, acconsentendo, evitando eccessi?"

Jd sussultò, guardò negli occhi Gask, contrabbiando con uno sguardo eloquente, per poi alzarsi, pulire la scrivania e ponendo il gioco in un cassetto e posare la mano sulla spalla opposta a dove lo aveva fatto Kianta, passandogli vicino, dicendo solo una cosa.

"Per me si è solo sfogata, anche se fosse stata veramente lei in persona e non Legeia. Ha solo dato sfogo, in entrambi i casi, a cosaè finito insito nella sua anima, se Milan ha ragione. E' anche per colpa di quella gente che tu non puoi avere un'amica più serena e io una compagna più vicina. Laciamola fare, fidandoci. Come sempre e che ci lega. Se io non sono andato con lei, era solo perchè avevo capito che era un momento suo,  un modo per stare sola e dimenticare per un pò questo posto e cosa significa. Non ho proposto o imposto la mia presenza per darle il suo spazio e modo di riflettere, bilanciarsi. Capisco la tua domanda, ma se non l'ho fatto e non ho detto nulla per stare con lei, anche per me, cè un motivo. Quindi tranquillizzati e aspettiamo il suo ritorno. E poi la aspetta una cena coi fiocchi che Bompass le ha promesso. Vuoi che non torni?" ridendo complice.

"EH... Alaric dice sempre che basta suonare la campana per mangiare e lei ricompare di botto. Quella campana che era stata trovata  tra le cianfrusaglie vecchie della tenuta e Bompass aveva deciso, così, perchè gli era venuto, di metterla fuori da una delle finenstre della mensa e suonarla, tirando la corda come un forsennato, per richiamare al rancio. E Kianta aveva trovato la cosa divertente e ogni volta la prende sempre in giro sul fatto che, ovunque sia, la campana la richiama al cibo..." ridendo.

"Kianta pensa con la pencia... si, Alaric è sempre il solito..." ridendo per uscire

"Aspetta, sicuro che vuoi uscire adesso? Ci sono i ragazzzi fuori!" vedendo gask fermarsi di botto e passarsi una mano tra i capelli, non aveva ancora aperto la porta e lo vide sospirare con le spalle che si abbassavano. Si era dimenticato di uscire dall'altro lato e non farsi vedere "Inoltre ricordati anche che è meglio non usare il termine compagna con Kianta vicino o nei paraggi. O con qualcuno che parla troppo. Sai come la pensa, sai non ama e accetta certe cose e..."

"Tranquillizzati" con un gesto delle mani mentre lo superava e andava verso la scrivania, aggirandola da dietro e gli schedari "sa che con quel termine mi riferisco al non d'altro. E comunque, lo dicevo con te, non cè da preoccuparsi. Acnhe se era in altri termini, in quel caso, significava che andava meglio..." sorridendo e aprendo il vano segreto per uscire da là "ma quello è una cosa che riguarda me e lei. Preoccupati invece se inizia a non parlarci più..." lasciando solo Jd, che si portò le mani sul fianco, fece una faccia strana e chinò la testa verso terra.





   
 
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