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Autore: Khailea    17/01/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 



Durante la prima lezione di quel giorno gli studenti vennero divisi tra due gruppi, uno avrebbe fatto allenamenti con la professoressa Dumb mentre l’altro sarebbe rimasto in piscina con la professoressa Deer. I gruppi vennero scelti in maniera casuale, ma Jack e Daimonas ebbero la fortuna di finire assieme; i due al momento erano impegnati in una corsa attorno alla palestra, ed assieme a loro c’erano anche Khal, sfortunatamente per lui solo visto Ailea era in piscina, Lacie, Grace, Nadeshiko, Johanna, Ryujin, Cirno, Annabelle e Vladimir.
Per spronare gli studenti a non battere la fiaccala professoressa Dumb aveva preso due grossi cani ed aveva dato loro l’ordine di inseguirli; anche se non li avrebbero morsi l’idea stava funzionando a dovere. Visto comunque non potevano inseguire tutti allo stesso tempo altri ne approfittavano per riprendere fiato, quando si rendevano conto non erano nelle loro mire. Khal al contrario degli altri invece era spinto a correre più velocemente non dai cani, ma dalle ragazze che avvicinandosi cercavano di flirtare con lui. Il fatto Ailea non fosse lì lo irritava molto, soprattutto perché si trovava in piscina, solo con il costume addosso, e tutti potevano vederla. La rabbia era sufficiente a far sì ogni volta qualcuna gli parlava immaginasse di rompergli il naso, solo per sfogarsi, ma cercava comunque di non darlo troppo a vedere, proprio come Jack e Daimonas cercavano di non dare a vedere l’intimità si era creata tra loro.
Non avevano intenzione di nasconderlo, soprattutto ai loro amici, ma ancora per qualche ora volevano tenerla una cosa per loro.
Ogni volta lo guardava, Daimonas riusciva a malapena a trattenere un sorriso, e si chiedeva quanto fossero palesi i suoi pensieri.
-Sembri allegro oggi.- disse, per l’appunto, Milton, vicino a lui.
-Dici?-
-Mi sembra stai sorridendo più del solito, è successo qualcosa di bello ieri sera?-
Eccome, qualcosa di meraviglioso.
-Già, dopo te lo racconterò.-
In verità quasi non ce n’era nemmeno bisogno, visto aveva già intuito tutto. Da ben più tempo la ragazza aveva notato il legame che si stava creando tra Jack e l’amico, e visto in modo lo stava guardando non era difficile capire qualcosa di bello c’era stato tra di loro.
Avrebbe però aspettato glielo dicesse lui.
Al contrario loro, molto più calmi nella corsa, la povera Johanna si stava impegnando al massimo per seminare i cani, che la facevano sobbalzare dalla paura ogni volta abbaiavano.
-Non preoccuparti, non ti faranno niente.- tentò di dire Vladimir per calmarla, ma era molto difficile riuscirci.
-Preferisco esserne sicura. Non capisco perché abbia dovuti usarli!- protestò la ragazza scattando per l’ennesima volta.
-Almeno tieni un andamento costante, altrimenti con tutti questi scatti e cambi di velocità rischi di stancarti.-
Non andava bene nemmeno correre al massimo della propria velocità costantemente, ma dubitava gli avrebbe dato retta.
-E dire che a me i cani piacciono tanto…- sospirò la ragazza tristemente. Anche se la professoressa aveva detto non li avrebbero aggrediti temeva che se si fosse avvicinata troppo non sarebbero stati molto docili.
-I cani sono stupidi nya!-
-Concordo, soprattutto quelli grossi e rabbiosi!-
Lacie e Nadeshiko erano tra quelle che meno si trovavano a proprio agio in quella situazione. Con le loro code che ondeggiavano durante la corsa temevano costantemente che quei cosi potessero mordergliele, e soprattutto Nadeshiko per la paura teneva la propria coda tra le mani, vicino a sé.
-Non possiamo smettere?- chiese Nadeshiko quando fu vicino alla professoressa, ma questa si limitò a scuotere il capo. -Miiiiii! Odio ginnastica!-
-Potrebbe andare molto peggio dai, se ti mordono posso darti un po’ di ghiaccio.- disse ad un certo punto Cirno, che l’aveva sentita lamentarsi anche da lontano.
-Ma non voglio che mi mordino!- urlò nuovamente Nadeshiko spaventata.
-Non ci morderanno nya! Continuiamo a correre nya!-
Fortunatamente entrambe erano abbastanza allenate e dotate da non affaticarsi nemmeno con quel genere di corsa, ma l’azzurra avrebbe continuato a lamentarsi ancora per un bel po’. Quella più infastidita era Grace, che cercava di tenersi il più distante possibile per non sentirla urlare. Era più a causa del tono dannatamente stridulo che lo faceva, ma non poteva proprio evitarlo.
-Anche tu cerchi di dar riposo alle orecchie?-
Ryujin con quella domanda la colse alla sprovvista, anche perché non aveva nemmeno notato era lì vicino.
-Di solito ascolto la musica quando corro.- rispose la ragazza continuando a muoversi.
-Magari potremmo chiedere a Nadeshiko di cantare qualcosa.- disse il ragazzo scherzosamente.
-Ahaha, sto bene così grazie.-
Per il momento tutti, bene o male, se la stavano cavando, almeno abbastanza da evitare che la professoressa li rimproverasse. Anche Annabelle si stava impegnando, visto c’erano dei cani nei paraggi, ma in generale correre le piaceva. La sera prima si era fatta una bella dormita, soprattutto perché era molto più serena e sollevata tutto si fosse sistemato, ed era carica di energie.
Anche Lighneers in verità aveva dormito bene, ma al contrario suo si trovava in piscina. La professoressa Deer non aveva voglia di insegnare, anzi sembrava ancor più di malumore del solito, quindi aveva dato una sorta di via libera a tutti, a patto non facessero casino. E così il ragazzo si stava godendo un po’ di riposo a bordo piscina, tenendo solo i piedi in acqua, ma ben presto arrivò anche Ayame.
-Ehi, non ti va di fare un tuffo?- chiese la ragazza quasi appoggiandosi alle sue gambe.
-No.-
-Ti vedo bene però, hai dormito di più?-
Il fatto non avesse più le occhiaie aveva da tempo la sollevava, e soprattutto se aveva dormito significava non aveva fatto sesso con la sua coinquilina.
-In effetti sì, e tu invece?-
-Io ho sistemato casa l’altro giorno. Do una mano in giro.-
-Tu? Credevo avresti fatto fare tutto ai maggiordomi.- disse il ragazzo visibilmente sorpreso.
-Immaginavo la pensassi così, ma come ho detto a Lorenzo, non sono così viziata, e nemmeno incapace.-
Lorenzo? E chi era? Forse uno dei maggiordomi? Ma infondo non era una cosa lo riguardava, quindi tanto valeva lasciar perdere.
-No, tu non sei incapace.-
A quel complimento Ayame fu talmente tanto felice da non riuscire a stare ferma, e tornò a nuotare per tutta la vasca piena di allegria; la sua figura era quasi bella da lì, tanto era capace.
Almeno poi qualcuno stava sfruttando a dovere la piscina, non come Ailea, che invece rimaneva a galla a peso morto.
-Non hai proprio intenzione di allenarti?- chiese Seraph vicino a lei.
-E tu cosa stai facendo?-
-Controllo la mia respirazione.-
Fino a quel momento la bionda aveva continuato ad arrivare fino al fondo della piscina, trattenendo il fiato per quanto più tempo possibile; in alcune occasioni saperlo controllare poteva rivelarsi molto utile.
-Andiamo Seraph, vieni anche tu a rilassarti.- stavolta la voce apparteneva ad Astra, che come lei si godeva quel meraviglioso momento di pace. La sorella era impegnata a correre ed a sfogare tutte le sue energie, e lui ne approfittava alla grande.
-Siete due pigroni.- ribatté la bionda, spingendo entrambe le mani sui suoi stomaci, facendoli affondare, e se Astral si sollevò ridendo Ailea provò a tirarle un calcio in faccia.
-Troppo lenta.- la canzonò l’amica, riprendendo il suo particolare allenamento.
Nel frattempo anche altri cercavano di non starsene con le mani in mano, soprattutto Sammy, che aveva chiesto sia a Zell che a Milton di darle una mano ad imparare a nuotare per bene.
-Stai andando bene Sammy, non spaventarti.- disse il ragazzo rassicurandola quando le lasciò andare le mani.-
-Ok…-
In nessun punto lei era abbastanza alta da poter toccare, quindi potevano benissimo stare dove c’era poca gente senza problemi.
-Brava, continua a muovere i piedi.- disse Milton incitandola, e lei fece come le avevano detto. Era ancora troppo piccola per esser al loro livello, però stava migliorando a vista d’occhio. Avrebbe volentieri chiesto aiuto anche ad Hope, ma l’amica sembrava molto impegnata con Alexander, e non voleva disturbarla. In verità i due non stavano facendo nulla di che, se non nuotare assieme, ma erano così teneri che tutti lasciavano loro il proprio spazio, o quasi almeno.
-Caspita, siete davvero adorabili.-
Il complimento di Yume li colse entrambi alla sprovvista, ma Hope rispose con un sorriso gentile.
-Grazie. Anche tu ti stai divertendo, Yume?-
-Non come vorrei purtroppo, ma mi piacciono gli sguardi di alcuni dei ragazzi qui in giro.- ammise la viola ammiccando ad un ragazzo non molto distante da lei. Era una fortuna almeno si stesse trattenendo.
-Cerca di non far sesso qui in piscina, sarebbe disgustoso.- il commento di Alexander era stato un po’ brusco, ma la ragazza non ne fu offesa.
-Stai tranquillo, mi piace bagnarmi, ma non farò nulla per adesso.- ribatté la ragazza facendogli l’occhiolino, ed allontanandosi. Certe volte era un po’ strana, ma non si poteva negare avesse molta fiducia in sé, e ciò era quasi invidiabile.
Almeno le prime due ore finirono senza intoppi, e dopo essersi asciugati gli studenti poterono dirigersi verso la classe della professoressa Aime, per iniziare chimica; anche oggi era vestita in maniera provocante, pronta per flirtare con chiunque. Stavolta però volle concentrarsi più sulla teoria che sulla pratica, e passò la maggior parte del tempo a spiegare alcune formule ed esercizi, fino a quando non fu certa tutti ebbero capito. La lezione fu talmente serena che l’arrivo della campanella per l’intervallo non risultò nemmeno come un’improvvisa manna dal cielo.
-Che dite andiamo a mangiare qualcosa alla mensa?- chiese Cirno uscendo per prima dalla classe rispetto agli altri.
-Perché no, infondo è da un po’ non ci vado.- rispose Yume con un sorriso, visto di solito passava l’intervallo con qualche ragazzo.
-Io credo mi farò un’altra corsa nel giardino, ero più spompato del solito in piscina quindi forse è meglio mi alleni.- disse invece Zell spostandosi verso l’uscita.
-Ma dai riposati un po’ con noi.- ribatté Nadeshiko afferrandolo per il braccio. Lo vedeva sempre allenarsi e si preoccupava non si divertisse abbastanza.
-Ragazzi…- tentò di dire Ryujin, ma la sua voce venne zittita da quella di Lacie.
-Se corri vengo con te nya! Ma senza cani questa volta…-
-Come sarebbe a dire cani?- chiese Astral perplesso.
-La prof ci ha mandato dei cani per correre nya.-
-Ma stiamo scherzando? Non ti sei fatta male vero?-
-Ragazzi…- tentò di nuovo Ryujin, ma nessuno lo sentì.
-Non è stato così tremendo, non ci hanno fatto niente. Servivano solo a spaventarci.- spiegò Grace per calmare il ragazzo.
-Io non avrei corso a prescindere, mi sa.- disse scherzosamente Ailea, che aveva passato il tempo in piscina.
-Ragazzi! Guardate!-
Alla fine Ryujin era scoppiato, alzando la voce, ma finalmente aveva attirato l’attenzione di tutti dove desiderava.
Per il corridoio c’erano fin troppo studenti la cui pelle era diventata malaticcia e violacea, ed a malapena si reggevano in piedi strisciando contro i muri.
-Ma che cosa…- disse Vladimir perplesso, guardandosi attorno. Non c’erano l’altro giorno, ma sembravano stare tutti malissimo.
-Riguarda forse la malattia per cui ci stanno vaccinando?- suppose Hope guardando Alexander, ma nemmeno lui seppe risponderle.
-Caspita, hanno un aspetto peggiore del mio.- disse ironicamente Jack, ma Daimonas ribatté immediatamente.
-Tu hai un bell’aspetto…-
-A me non sembra una malattia conosciuta.- commentò Ayame, non ricordando che nessuna malattia ti rendesse quasi viola.
-Forse è meglio non girare troppo per la scuola oggi.- rispose Milton preoccupata. Sembravano molto deboli, e se Sammy avesse preso una cosa simile forse sarebbe stata addirittura peggio.
-Stiamo fuori allora. E guardiamoci attorno…-
Anche Seraph non era convinta si trattasse di una malattia, i sintomi erano troppo strani, ma non aveva idea di cos’altro potesse trattarsi.
-Se stanno vaccinando gli studenti non è meglio andare dall’infermiere?- disse invece Johanna, con fare incerto.
-Sinceramente preferirei aspettare il ritorno del signor Koshi. Era strambo ma sapeva fare il suo lavoro.- rispose Khal allontanandosi con Ailea sotto braccio.
-Magari vediamo se ci chiama lui.- propose invece Annabelle, più dalla parte di Johanna che dagli altri, ma tutti comunque furono d’accordo di stare fuori per l’intervallo, perfino Lighneers.
 
 
 
 
 
 
 
 
Daimonas-Jack:
 
Dopo che tutti si erano allontanati Daimonas e Jack avevano deciso di andare in un luogo un po’ più privato rispetto al giardino, e senza tanti problemi avevano raggiunto il tetto della scuola. Fortunatamente per una volta non c’era nessun’altro, e così poterono sedersi stando accoccolati l’uno contro l’altro, tenendosi per mano in silenzio.
Per Daimonas era un’esperienza del tutto nuova, e desiderava viverla appieno, tuttavia appunto perché non aveva mai sperimentato qualcosa di simile non sapeva esattamente cosa fare, e temeva di dar a Jack l’impressione sbagliata facendogli pensare si comportava ancora come se fossero semplici amici. Per l’altro però non era assolutamente così, ed il fatto stesse continuando a sorridere ne era la prova.
-Oggi è proprio una bella giornata.- disse il bruno, tentato di aggiungere “ma mai quanto te”.
-Già, sono contento siamo venuti quassù.- rispose Daimonas appoggiando la testa sulla sua spalla. Avevano praticamente la stessa altezza, però gli piaceva stare in quella posizione.
-Anche io, non ce la facevo più a trattenermi dall’abbracciarti.- disse Jack stringendolo forte a sé, sfregando la guancia sulla sua testa come un cucciolo.
-Ahaha, ma non devi, non mi da fastidio.-
-Lo so, però ti immagini stare per tutte le lezioni così?...forse non sarebbe male.-
Non sarebbe stato male per niente, e visto erano all’inizio della relazione la loro curiosità ed il desiderio di stare sempre vicini era così forte da rendere quell’ipotesi molto allettante.
-Non sono mai stato con qualcuno prima d’ora, ma sono felice tu sia il primo.- ammise Daimonas dandogli un bacio sulla guancia, a cui Jack rispose con qualche carezza.
-Ne sono molto felice anche io. E’ un vero onore ahah.-
-Tu hai già avuto un ragazzo invece?- chiese Daimonas prendendolo alla sprovvista. Anche se ormai la sua storia apparteneva al passato era preoccupato il ragazzo potesse rimanerci male sapendo non era anche lui il primo, però non intendeva certo mentirgli.
-Solo uno…ma è storia passata ormai. Ci sei solo tu per me.- rispose infine cercando di rassicurarlo, ma non ce ne fu bisogno.
-Allora…spero di imparare grazie a te ad amare.-
Quella dichiarazione lasciò completamente Jack a bocca aperta, era stato così tenero ed adorabile che lo strinse ancora più forte, completamente intenerito.
-Diooo sei la cosa più bella del mondo!-
Daimonas vista la sua reazione cominciò a ridacchiare divertito, ma sperava veramente di poter imparare da Jack come essere un buon ragazzo, per poterlo rendere felice, anche se agli occhi dell’altro era già la persona più perfetta dell’interno universo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Lacie-Zell-Seraph-Astral:
 
Alla fine Zell era riuscito a correre come sperava, e Lacie proprio come aveva detto l’aveva seguito. In fin dei conti era un’ottima compagna per quel tipo di esercizi, vista la sua resistenza, ed ogni volta lei aumentava il ritmo anche lui cercava di farlo, per non farsi superare.
-Ehi se scatti ogni volta scatto io allora sembra una gara nyahaha.-
-Allora smetti di scattare, no?-
-E’ più divertente così sinceramente nya. Tu non ti diverti nya?- chiese la ragazza guardandolo muovendo la coda allegramente.
-…sì, sì diciamo di sì.-
-Non diciamo nya! Urla sì mi diverto nya!-
-Questo dubito lo farò.-
-Allora lo faccio io al posto tuo nya! Mi diverto tanto nyaaa!-
Per l’ennesima volta la ragazza aumentò il ritmo della corsa, superandolo di poco, ma il ragazzo le fu subito dietro.
-Sai, credo potresti vincere addirittura una maratona se riesci a tenere questo andamento. Ovviamente, sempre se non partecipo anche io.- disse il ragazzo accendendo la sua vena competitiva.
-Oh nya? Guarda che mi stai sottovalutando nya.-
Stavolta il loro aumentare di velocità non fu come le altre volte, stavano costantemente cercando di superarsi per dimostrare chi fosse il più forte.
-Non mi batterai nya!-
-Questo lo vedremo!- rispose Zell, sinceramente divertito dalla situazione.
Nel mentre i due continuavano a correre Astral e Seraph erano seduti nel giardino, guardandoli da lontano.
-Sono colpita non stai puntando una pistola contro Zell, stai iniziando a fidarti di più della tua sorellina?- domandò Seraph, prendendo in giro il ragazzo.
-Beh…diciamo che ho sempre saputo era in grado di cavarsela, ma avevo paura di vederlo. Dopo la cosa con Brutus ho cercato di fare di meglio…-
Era la prima volta nominava quella vicenda, erano passate settimane ma né lui né la sorella si erano più fatti vedere. Ripensare ad Helena fece accendere nella bionda una punta di gelosia, che la portò ad appoggiarsi ad Astral senza che nemmeno se ne accorgesse.
-Mh? Tutto bene?- chiese il ragazzo sorpreso si fosse avvicinata, anche se intuì il perché; dirglielo però significava rischiare un pugno.
-Sì…Lacie è una ragazza forte, sono felice l’hai accettato.-
-Ehi, guarda che sarò sempre il suo fratellone pronto a proteggerla da tutto. Solo perché non ho le pistole sotto mano non significa non sia pronto ahah.- ribatté lui cercando di mascherarsi sotto una battuta.
-Spero non inizierai a fare così anche con me.- sospirò la ragazza risistemandosi, ma Astral rimase in silenzio per qualche minuto.
-Sarò sempre pronto a proteggerti.- disse infine, riportando il silenzio tra loro, fino a quando Seraph con uno scatto non lo fece sdraiare a terra, bloccandolo.
-Credi sia così indifesa?- chiese guardandolo nell’occhio. Il suo tono non era per nulla offeso, ma particolarmente sensuale ed ironico, il che fece venire dei brividi lungo la schiena del ragazzo.
-No, ma se un ragazzo grande e grosso provasse a farti qualcosa…mi chiedo cosa faresti.-
Stava parlando ovviamente di sé, visto aveva preso anche ad accarezzargli la coscia, ma lei per prenderlo in giro si allontanò ridacchiando.
-Te lo dirò quando ne incontrerò uno.-
-Ehi! Così non vale!- brontolò lui cercando di riprenderla, ma lei riuscì ad evitarlo.
-Troppo lento ahah.-
-Ah sì? Vediamo allora!-
Senza nemmeno volerlo i due cominciarono a rincorrersi, in un certo modo come stavano facendo Lacie e Zell, i quali però fermandosi avevano notato la loro scenetta.
-Sono senza pudore nya…-
-Sei tu quella deve sopportarli, non io.- ridacchiò Zell, canzonandola, ricevendo per tutta risposta una linguaccia da parte della ragazza.
-Nya.-
 
 
 
 
 
 
 
 
Ayame-Nadeshiko-Cirno-Yume:
 
Le quattro ragazze dopo essersi spostate in giardino avevano trovato un posticino all’ombra dove riposare, ed Ayame aveva subito proposto di farsi le unghie con degli smalti che aveva nello zaino; naturalmente Nadeshiko e Yume ne erano subito state entusiaste, ed anche Cirno alla fine aveva accettato, seppur non fosse qualcosa faceva di solito.
-Se avessi così tanto spazio nella borsa mi porterei delle merendine.- commentò Cirno, mentre Ayame le limava le unghie.
-Io non esco mai di casa senza trucchi, devo pur mantenere intatta la mia perfezione.-
Era tornata la ragazza di prima, pronta a dimostrare quale fosse il suo posto nella società, naturalmente molto in alto, ma tutte loro non disprezzavano questo suo carattere, anzi certe volte la ammiravano, e ne prendevano spunto.
-Ti piace il colore che ho scelto?- chiese poi all’amica, che annuì. -Menomale, i miei gusti sono perfetti, però è bello sapere sei d’accordo.-
Per Cirno aveva scelto un bell’azzurro ghiaccio, che si intonava a meraviglia con i suoi capelli e lo zainetto con le ali dove creava la neve.
-Durerà molto?- chiese l’azzurra cercando di rimanere ferma il più possibile, anche se non era facile.
-Normalmente una settimana, ma con il prodotto ti metterò dopo starà come minimo un mese.-
-E se mi stancassi?-
-Ti basterà usare dell’alcol, è la prima volta ti fai fare le unghie?- chiese la ragazza curiosa, intuendo però già la risposta.
-Sì, preferisco correre e lottare. Però non è così male in compagnia.-
-Hai delle mani molto belle, vedrai che risalteranno molto.-
Il complimento rese felice la ragazza, che guardò con molta più allegria il nuovo colore delle sue unghie; erano veramente bellissime così sistemate.
Nadeshiko aveva invece optato per qualcosa di più complicato, e per questo si stava facendo aiutare da Yume. Stava mettendo una base nera e dei brillantini sulle punte, che però avrebbero impiegato un po’ per asciugarsi, ma fortunatamente Ayame aveva addirittura un piccolo macchinario per velocizzare la cosa.
-Scommetto che invece Nadeshiko se le fa fare ogni settimana.- ridacchiò Cirno guardandola.
-Ma magari, solo che certe volte finisco per mangiarmele, rovinando lo smalto.- sospirò la ragazza abbassando le orecchie con fare teatrale.
-Vedrai che queste verranno benissimo, e con i brillantini alle punte non le morderai.- rispose Yume fiduciosa, che aveva finito di mettersi poco prima uno smalto viola. Anche a lei, come ad Ayame, piaceva molto truccarsi ed agghindarsi, perciò era molto brava ed era capace addirittura di usare le mani senza rovinare lo smalto o sporcarsi.
-Lo spero! Sei così brava Yume.-
-Tutta questione di pratica, credimi l’ho fatto molte volte.- disse la ragazza sorridendo, felice di poter passare l’intervallo in quel modo; era la prima volta che faceva le unghie a qualcun altro. -Ehi, dite che magari potrei convincere anche i ragazzi a farsele fare?-
-Forse Ryujin accetterebbe, è così buono che fa fatica a dir di no.- rispose Nadeshiko immaginandosi il colore che gli sarebbe stato meglio.
-Credo accetterebbe solo se fosse Sammy a chiederglielo.- ribatté Ayame scuotendo il capo.
-Tu dici? Allora dopo proviamo a chiederglielo!- affermò Nadeshiko, già pronta a decidere come fargliele.
-Secondo me anche Alexander e Khal lo farebbero, se fossero Ailea ed Hope a chiederglielo.- aggiunse Cirno sorridendo.
-Ah questo è certo.- rispose Yume annuendo. -L’amore ti fa fare qualunque cosa infondo.-
 
 
 
 
 
 
 

Grace-Ailea-Khal-Lighneers-Hope-Alexander:
 
Normalmente Khal non aveva problemi a passare l’intervallo distante da Khal, ma quel giorno non appena era suonata la campanella aveva subito chiesto ad Alexander di passare un po’ di tempo assieme, naturalmente anche con la presenza di Hope, se desiderava. Il biondo era sbiancato non appena gli aveva parlato, ricordando la conversazione del giorno precedente, ma nessuno l’aveva notato e la compagna era molto felice di poter passare nuovamente qualche tempo tutti assieme. In aggiunta arrivò anche Grace, che non aveva niente di meglio da fare per ammazzare il tempo.
Decisero quindi di andare a sistemarsi vicino ai muri esterni della scuola, sedendosi sull’erba mentre Ailea, rimasta in piedi, accendeva una sigaretta.
-Non sarà per il fumo che hai poco fiato quando corri?- la incalzò Grace guardandola.
-Nah, faccio solo schifo io.- ridacchiò l’altra riuscendo finalmente ad accendere la sigaretta, ma Hope protestò.
-Non è vero, sei piuttosto forte Ailea.-
-Già, sei perfetta.- aggiunse Khal avvicinandosi ed abbracciandola, e Grace sollevò gli occhi al cielo per tutte le smancerie. Alexander almeno si stava astenendo.
-Comunque…sul serio, ti fa male fumare.- continuò Grace guardando la ragazza.
-Sì lo so, ma è difficile smettere.-
-Hai mai provato?- chiese Hope dispiaciuta per il suo vizio.
-Ni, certe volte ci penso, ma poi non fumo nemmeno tanto, un pacchetto dura pure più di un mese.-
-Temo non aiuti il fatto che anche io fumo.- disse Khal con finto dispiacere, prendendo dalla ragazza una sigaretta in prestito.
-Almeno Alexander è bravo e non fuma.- rispose Hope fiera appoggiando la mano su quella del ragazzo. In realtà c’erano delle volte in cui fumava, ma quando magari gli era imposto da alcune situazioni in cui era stato messo dal fratello, però preferiva non dirglielo. Fu però proprio allora che Khal ne prese un’altra, e la porse al ragazzo.
-Sicuro di non volerne una?-
Hope corrugò la fronte guardandoli, sia per il gesto di Khal, che sembrava quasi fatto apposta per darle torto, e per Alexander. Non l’avrebbe costretto a smettere se veramente fumava, ma non era una cosa apprezzava, sia la puzza sia il pericolo che causava, anche passivamente. Alexander sentì il peso di ciò il fratello gli aveva detto l’altro pomeriggio, sul fatto che doveva decidere da che parte stare, ma se avesse fumato Hope avrebbe pensato male di lui? Avrebbe iniziato ad allontanarsi? Il suo obbiettivo era sgretolare lentamente la sua relazione? Purtroppo, anche se avrebbe voluto non farlo, la paura lo spinse a prendere la sigaretta, e ad accendersela tra le labbra.
Non ebbe il coraggio di guardare Hope dopo questo, e se ne vergognò profondamente.
Anche Grace ed Ailea trovarono strano il gesto di Khal, ma se la prima gli lanciò solo un’occhiataccia l’altra commentò il suo gesto.
-Sei geloso di Hope Khal? Così sembra volessi farle avere torto.- disse cercando di non essere maleducata o aggressiva, ma la risatina del proprio ragazzo la colse alla sprovvista.
-Sì, potrei dire di sì. Infondo prima di Hope siamo sempre stati noi due.-
Non gli era mai importato, ed Alexander lo sapeva, ma preferì tacere.
-Ti assicuro non mi metterei mai tra di voi.- disse subito Hope con un sorriso gentile.
-Mi spiace, non ci ho proprio pensato. Alexander aveva anche smesso di fumare da tempo…chiedo scusa ad entrambi.- disse fingendosi dispiaciuto.
-Già, non sarebbe giusto fargli tornare il vizio solo per gelosia.- affermò Grace, lasciando comunque andare la questione molto presto. Infondo anche Astral era stato spesso geloso della sorella, ed aveva avuto dei comportamenti estremi talvolta, ma se lui era migliorato non vedeva perché anche Khal non potesse.
-Cambiamo discorso dai, dopo che lezione abbiamo?- chiese Hope cercando di alleggerire la tensione.
-Geografia, almeno Anshu è una persona normale.- commentò la rossa, soprattutto a confronto con le Mustang o la professoressa di chimica.
-Non avevamo compiti, vero?- domandò Ailea allarmata, ma Khal scosse la testa.
-No, non preoccuparti. In caso poi ti aiuterei io a farli.-
-Grazie.- disse la ragazza sorridendo, dandogli un bacio sulle labbra, ma la sua attenzione venne catturata da un’accapigliatura verdognola che si aggirava non molto distante da lì; sembrava avesse dei problemi con un accendino.
-Arrivo subito.-
A passo rapido si diresse subito verso Lighneers, e Khal non ne fu per nulla contento, ma rimase in silenzio. Nel frattempo il verde non si era nemmeno accorto della ragazza.
-Andiamo stupido pezzo di plastica…-
-Vuoi un altro accendino?-
Avvicinatasi gli aveva subito porto il suo, fissandolo però con un certo distacco. Tutto ciò che fece il ragazzo fu annuire ed accettare la sua gentilezza; per un po’ entrambi rimasero in silenzio.
-Sembra ti sia dato una calmata.- commentò la ragazza continuando a guardarlo, ma ancora Lighneers non rispondeva. Sapeva avrebbe dovuto scusarsi, ma era come se il suo orgoglio fosse ancora troppo forte per farlo. A sua volta anche quello di Ailea le impediva di seppellire l’attrito tra loro, dopo che l’aveva quasi definita una prostituta.
-Beh, ci vediamo. Tieniti l’accendino, ne ho altri.- disse infine voltandosi per tornare indietro. Forse le ci sarebbe voluto un po’ di tempo, ma era fiduciosa le cose sarebbero potute tornare come prima.
Per Lighneers invece era diverso, non voleva che le cose tornassero come prima, ma non voleva nemmeno più ferire la gente in quel modo. Fissando l’accendino si chiese ancora una volta quale fosse la cosa migliore da fare.
 
 
 
 
 
 
 

Milton-Johanna-Annabelle-Samantha-Vladimir-Ryujin:


Johanna non aveva rinunciato all’idea di andare a parlare con il professor Benson, o infermiere, o entrambi comunque, e così aveva chiesto a Sammy e Milton di accompagnarle, per potergli chiedere di più sull’apparente epidemia e sul vaccino. Assieme a loro si erano uniti anche Ryujin ed Annabelle, il primo interessato come l’amica, l’altra più che altra per accertarsi andasse tutto bene. C’era qualcosa di strano in quel professore, e non era l’unica a pensarla.
-Non starete pensando di entrare così spero.- Vladimir era proprio davanti al corridoio dal quale dovevano passare, al cui termine si trovava l’infermeria.
-Andiamo Vladimir…non penso ci accadrà nulla solo per far alcune domande.- tentò di dire Johanna, leggermente seccata, ma il ragazzo fu irremovibile.
-Quel prof è sospetto, prima di farci iniettare chissà cosa almeno cerchiamo di capire i suoi effetti.- ribatté il ragazzo per convincerli. Fortunatamente almeno Annabelle era dalla sua parte.
-Effettivamente è una strana coincidenza…ed è strano il professor Koshi sia sparito così all’improvviso.-
Quegli argomenti non facevano altro che mettere agitazione in Johanna, che tuttavia si mostrò incerta di fronte alle loro proteste.
-Come facciamo a capire se ha a che fare con la malattia che sta affliggendo gli studenti?- chiese infine Ryujin, tenendo in braccio Sammy.
Nel frattempo che parlavano un ragazzo era andato verso la porta dell’infermeria, e non appena fu entrato Vladimir ebbe un’idea.
-Seguitemi, vediamo dall’esterno come va con quel tipo.- disse facendo loro strada verso l’uscita più vicina. Fortunatamente la stanza era al pian terreno, e c’erano molte finestre dalle quali sbirciare.
-Non mi sembra corretto…- azzardò Johanna, ricordando che il professor Koshi non apprezzava gli spioni.
-Cosa stiamo guardando?- chiese intanto Sammy, sussurrando come se fossero in una missione di spionaggio.
-Prove, se gli da il vaccino ed ha gli effetti che abbiamo visto sugli altri sapremo è colpa sua.- affermò con sicurezza Vladimir. Lui, assieme a Milton e Ryujin, controllavano la finestra cercando di non farsi notare. Il ragazzo era seduto su una sedia, mentre il professore preparava la siringa.
-Cosa sta succedendo?- chiese Sammy curiosa.
-Per il momento nulla, sembra una normale scena da infermeria…- rispose Milton incerta a chi dare ragione. Da un lato sembrava paranoico credere il professore stesse facendo ammalare gli studenti, ma dall’altra il suo tempismo era sospetto…
-Sicuramente non è un tipo gentile.- commentò Annabelle, lasciandosi andare alla curiosità e sbirciando assieme agli altri, vedendo l’uomo strattonare il ragazzo ed inserire l’ago nel collo.
-I vaccini di solito vanno nel collo?- chiese dubbioso Vladimir, ed effettivamente nemmeno Ryujin seppe come rispondere.
-Io non voglio mi faccia una puntura nel collo…- sussurrò Sammy intimorita, sfiorandosi la pelle.
La situazione nel frattempo nella stanza si stava svolgendo rapidamente, non appena ebbe finito l’iniezione infatti l’uomo spinse subito giù dalla sedia il ragazzo, costringendolo ad uscire senza fare altro. Rimase poi qualche istante davanti alla porta, voltandosi con uno scatto come se sapesse di essere osservato; a quel punto l’intero gruppo corse via per non essere scoperto.
-Adesso che facciamo? Il ragazzo è andato via.- chiese Johanna controllando non li stesse fissando dalla finestra.
-E’ presto per sapere se la puntura avrà degli effetti o meno, forse dobbiamo aspettare la fine della giornata.- propose Milton cercando di pensare alla strategia migliore.
-Direi che è una buona idea, ma come lo ritroviamo?- chiese pertinente Ryujin.
-Andrò a cercarlo, non dovrebbe essere troppo difficile trovarlo.- rispose Vladimir con sicurezza.
-In una scuola intera, con tanto di giardino?- i dubbi di Annabelle erano fondati, ma non preoccuparono in alcun modo il ragazzo.
-E’ appena uscito dalla stanza, dubito sia corso in giardino o ai piani superiori. Ho tempo per raggiungerlo, vi terrò informati!-
Così dicendo il ragazzo corse verso una delle entrate della scuola, per trovare lo studente in questione, lasciando i suoi amici soli per il resto dell’intervallo. Difficilmente però sarebbero tornati indietro dal professore, stavolta.
 
 
 
 
 



 
Alle lezioni di geografia del professor Anshu e di storia con la professoressa Mustang le cose procedettero in maniera piuttosto tranquilla, entrambi sembravano di un umore abbastanza decente da non infierire sugli studenti che non si erano preparati a dovere per le loro materie, ed andarono avanti nei loro programmi come al solito. Leggermente diverso invece fu per la lezione di scienze, rispetto alla prima volta infatti non si degnò neppure di iniziarla, limitandosi a sedersi ed a leggere su un quaderno, scrivendovi sopra sporadicamente.
Per almeno un quarto d’ora nessuno disse nulla, ma alla fine Ryujin si decise a parlare.
-Mi scusi, professore.-
Nonostante il suo tono cordiale venne completamente ignorato, come se avesse meno valore di un insetto, tuttavia il ragazzo non volle demordere.
-Ci potrebbe dire le pagine del programma da seguire? In vista di future verifiche.- continuò quindi deciso, ma venne ancora una volta ignorato. Accanto a lui, Grace gli fece segno che era tutto inutile.
-Rifiuti della società come voi non hanno bisogno di un educazione.-
L’improvvisa affermazione del professore lasciò completamente tutti di sasso, ma alcuni non ebbero reazioni molto pacate.
-Come si permette di parlarci così?- disse Ailea, alzandosi furiosa. -Solo perché è il nostro professore non ha alcun diritto di…-
-Non chiamarmi in quel modo. Mi disgusta essere associato a voi.- disse l’uomo interrompendola, e poco ci mancò lei gli lanciasse il banco addosso; Khal riuscì a malapena a trattenerla, anche se condivideva la rabbia.
Per altri come Lighneers o Zell la faccenda non aveva la minima importanza, in numerosissime scuole i professori degradavano gli studenti, trattandoli come se il loro destino fosse già segnato e non valesse la pena tentar di far nulla per loro. Forse era anche questa una delle principali cause di dispersione scolastica, ma in ogni caso loro avevano imparato a non dare importanza a quelle frasi, anche se molti altri, come Sammy, ci stavano male. Nemmeno Astral però riuscì a tacere.
-Le ha solo chiesto di fare il suo lavoro.-
Ci fu un lungo scambio di sguardi tra il ragazzo ed il professore, che lo guardò con malcelato disgusto.
-Non siete altro che delle cavie a questo mondo.-
Quest’ultima frase da parte dell’uomo allarmò in modo considerevole Vladimir, Johanna, Milton e Ryujin, che dopo aver osservato il suo comportamento durante l’intervallo non erano più certi di poter affermare con certezza non avesse niente a che fare con quella strana malattia.
-Ci mandi a casa allora, se non le va di lavorare.- disse Jack quasi ironicamente.
-Oh, ma io ho voglia di lavorare. Eccome se ne ho…-
Stavolta lo sguardo del professore si tinse d’odio, mentre osservava uno ad uno tutti i membri del gruppo. Non poteva essere un dettaglio casuale nel suo comportamento, e molti provarono un brivido lungo la schiena.
Che cosa voleva l’uomo da loro?
   
 
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