Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Alarnis    18/01/2021    4 recensioni
"Quel giorno fu lei a restare ferita, solo ora se ne rendeva conto."
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo 9 Uno strano giorno di pioggia

Santi numi, che pioggia! si disse Moros, correndo sotto la pioggia inciampando tra le pozzanghere che rendevano umido il terreno, tramutato in pantano. Veloce si riparò sotto la tettoia che fiancheggiava tutti i lati di una locanda. L’ubriacone che sedeva a terra, si ridestò alle sue parole, dal cumulo di stracci in cui aveva trovato rifugio dal freddo, in una pausa che sapeva di lunga durata.
“Quella vecchietta aveva ragione!” disse scanzonato Moros cedendo ad una limpida risata. Girò il collo da spalla a spalla dinamico per controllare il suo stato. Non era per nulla bagnato. Salvo per fino negli stivali; dalle pozzanghere e dai rigagnoli che scorrevano lungo il selciato di grossolane pietre che rendevano più agevole l’arrivo dei carretti alle poche case di quel modesto villaggio, fatte di mattoni di fango e assi di legno malfermi, che sembravano sul punto di crollare.
Quel mantello tarmo, all’inizio, non aveva fatto gran bene il proprio lavoro: gli era calzato più come uno straccio che come un capo da viaggio. La verità? S’era vergognato nell’indossarlo quando, pure due malandati e miseri contadini, ne avevano mortificato la vecchiezza, incrociandone la strada. Aveva finito col riporlo nella bisaccia, ma non l’avrebbe abbandonato, perché tuttavia, l’aveva promesso.
Che razza di acquisto! s’era rammaricato, criticato da quei volti che sembravano sbeffeggiarlo alle spalle.
La pioggia insistente l’aveva deciso a ritrattare di tenerlo nascosto. Avrebbe bagnato quello, così alla locanda avrebbe potuto tenere quello buono, che sarebbe rimasto sotto all’asciutto.
Pur intensa e scrosciante, alzato l’ampio cappuccio l’aveva quasi ignorata. O lei aveva ignorato lui, aveva ironizzato Moros.
L’acqua scivolava via dal tessuto, come fosse pregno di grasso.
E come teneva caldo! Non aveva più sentito freddo, tanto che ora disprezzava di toglierlo.
Decisamente aveva cambiato la propria opinione, si disse rinfrancato sulla fiducia, come se sì, proteggesse da ogni malanno, pure dal pessimismo.
“Non sono affatto bagnato!” volle incuriosire l’uomo a terra, o meglio, aveva semplicemente voglia di parlare per smorzare la solitudine di quel viaggio inconcludente. Sperava di avere notizie di Ludovico. Delle sue gesta o della sua infamia: qualsiasi cosa lo portasse a lui.
L’uomo dette una scrollata delle spalle, sorpreso dalle sue parole. Gli occhi offuscati dall’alcolica bevanda che fissò vuoto.
L’ubriaco continuò a fissarla per saggiarne la quantità contenuta e bevuta, alzando il gomito.
“Sei di poche parole!” disapprovò Moros corrucciando le sopraciglia.
Un mugugnare dell’ubriaco, che collerico si sistemava nella sua seduta, borbottando fastidioso “Che mi prenda un accidenti!”.
Moros rispose negando col capo “Se lo dici tu, amico!”.
“Amico, szzz” disse disgustato l’ubriaco riponendo il collo della bottiglia alle labbra screpolate. Il viso paonazzo e infastidito d’ascoltarlo, che si girò di scatto. L’uomo bevette una sorsata veloce, poi con la bottiglia sembrò scacciarlo e quasi lo colpì sulla gamba destra. Ci andò vicino, anzi sembrò proprio lo colpisse ma il frenetico agitare l’aria nei fumi dell’alcol non portarono l’uomo a concludere nulla. Aggredì feroce l’aria, scacciando una mosca e lui insieme, per poi ritornare pacato.
Moros si inginocchiò per armonizzare la loro altezza.
“Calma! Calma!” disse Moros, quando l’uomo tornò a bere: non voleva essere maleducato e presentarsi a dovere.
Abbassò il cappuccio sulle spalle, dicendo amichevole “Bella giornata!”.
L’uomo ebbe un tremo, come colto di sorpresa: preso alla sprovvista dal suo ironico saluto. Pose la mano al cuore, alzando finalmente lo sguardo “Che mi prenda un accidente!”. Bevette avido una sorsata più lunga delle precedenti, suscitando l’ilarità di Moros che iniziò a trovarlo divertente, nonostante l’odore stantio dei vestiti e l’alito d’alcol.
“Bella un accidente!” rispose l’uomo bevendo, raggiungendo finalmente il fondo della bottiglia: forse era l’unica frase che quell’uomo riusciva a dire.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Alarnis