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Autore: Riry_mar    19/01/2021    4 recensioni
ISPIRATA ALL'EPISODIO 15 DI YASHAHIME
Cap 1: mentre sta partorendo, Rin viene travolta da una serie di pensieri e ricordi
Cap 2: I pensieri di Sesshomaru
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ero fuori a fissare il cielo stellato mentre lei era dentro la capanna dell'anziana sacerdotessa. Sentivo le sue urla per lo sforzo, facevo finta che la cosa non mi toccasse, ma era estremante difficile. Lei mi aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene, che i nostri figli non le avrebbero fatto niente e io ho fiducia in lei, l'ho sempre avuta.

Ma quanto ci vuole...

Mai mi sarei immaginato di trovarmi in una situazione simile, di diventare padre, di hanyou per giunta.
Più volte in questi mesi mi sono chiesto che cosa volesse dire essere un mezzo demone, quali sono i problemi e le sofferenze che avrebbero incontrato i miei figli.
Una notte guardavo Rin dormire mentre la sua pancia si muoveva. Misi una mano sul suo ventre, calciavano così tanto, la nascita era vicina.

E se lei non dovesse farcela? A quel pensiero mi salì la rabbia, non avrei mai potuto crescere chi me l'aveva portata via per sempre.

Avrei potuto odiarli?

Qualcosa afferrò la mia mano, era quella di Rin.

"Come è calda! Io ho tanto freddo" disse mettendosela sulla sua guancia.

Mi rimisi sotto le coperte, l'abbracciai da dietro per tenerla al caldo, la mia mano si poggiò di nuovo sulla sua rotondità.

"Adesso i piccoli stanno buoni, evidentemente volevano anche loro essere scaldati dal papà" mi disse prima di sprofondare di nuovo nel sonno.

No, non avrei mai potuto. Lì amerò e li proteggerò come faccio con te.

La notte seguente andai a Musashi, volevo parlare con Inuyasha.

Rin mi disse che durante la luna nuova perdeva tutti i poteri, diventando completamente umano ed è così che lo trovai.
Lo riconobbi solo dalla veste del topo di fuoco che gli aveva regalato nostro padre, per il resto il suo aspetto era completamente diverso: i capelli e gli occhi erano neri e non aveva né le sue orecchie da cane né artigli.
Fui sorpreso di vederlo in quel modo, ammetto che una parte di me sentì pietà per il suo essere così debole, nemmeno Tessaiga lo avrebbe aiutato in caso di attacco improvviso da parte di qualche demone.
Se ne stava fuori dalla sua casa a scrutare attentamente l'orizzonte, ma cosa credeva poter fare in uno stato così debole e miserabile?
Evidentemente la paura di venire attaccati nel giorno della debolezza era ancora presente in Inuyasha, nonostante adesso vivesse in un villaggio umano dove i pericoli di essere attaccati erano quasi inesistenti. Non aveva perso quella sensazione di inquietudine, ma perché non si nasconde in casa?

Sarà così anche per i miei figli? Anche loro passeranno il tempo a nascondersi quando verrà il loro momento?

"Ehi cagnaccio, guarda che ti ho visto che sei lì dietro! Perché diavolo sei venuto?" Mi rispose guardandomi con un lieve sorriso.

Sapevo cosa stava pensando di me in quel momento. Al me del passato che odiava umani e hanyou, dovevo sembrargli davvero ridicolo adesso che sono sposato con Rin e aspetto dei figli della sua stessa specie. Non ero venuto per farmi prendere in giro da lui né tanto meno volevo litigare, non ero dell'umore giusto, avevo una preoccupazione da risolvere.

"Ho una domanda"

"Quindi non sei qui per uccidermi... d'accordo, dimmi cosa vuoi sapere"

"Cosa si prova?"

"A essere mezzo demoni dici? Beh non è una bella cosa ritrovarsi senza forza demoniaca. Mi sono sempre sentito debole, soprattutto dopo la morte di mia madre, non c'era davvero nessuno che vegliasse su di me, che mi facesse sentire protetto e al sicuro".

"Perché non vai a nasconderti anche adesso?"

"Non importa più. Qui ho una moglie e degli amici di cui mi fido, non sono più solo. Anche se sono in questo stato continuerò a difenderli affinché non accada niente".

Ho capito, non avevo più bisogno di stare lì.

Presi il volo senza dire più nulla, mentre Inuyasha mi urlava qualcosa ma non avevo nessuna intenzione di ascoltarlo, dovevo ritornare a da Rin.

Farò in modo che i miei figli vivano in un ambiente protetto e li difenderò, non si troveranno mai nella stessa situazione di Inuyasha.

Lui certo era stato sfortunato, nostro padre era morto per difendere lui e sua madre da quello scellerato umano.
A differenza mia non aveva mai goduto della sua presenza così forte e decisa né aveva vissuto in un castello tra le nuvole, lontano da qualsiasi pericolo. Lui aveva trascorso la sua infanzia protetto solo da sua madre e in un villaggio umano che lo disprezzava per il suo essere per metà demone.
Non deve essere stato facile.

Ma questo non avverrà con i nostri figli, io e Rin li ameremo e li proteggeremo, mai sentiranno un sentimento simile.

Ritornai nella nostra casa, era ancora notte. Entrando nella stanza principale vidi l'orsetto di peluche che Rin stava cucendo per far giocare i bambini.

Farò tutto il possibile per farvi stare sereni e protetti.

Nessuno vi farà del male.



Tra un pensiero e l'altro li sentì, erano loro.

"Padrone, ha partorito" disse il mio servitore.

I miei figli finalmente sono venuti al mondo.

Non volevo esternare la mia gioia d'essere diventato padre davanti al mio servitore, non era da me, questa sensazione l'avrei condivisa solo con lei che oggi mi aveva fatto il dono più bello e importante. Ancora non posso crederci che oggi sono nati i miei eredi, sono diventato padre. Due mezzo demoni, creature che fino a qualche anno fa disprezzavo con tutto il mio essere. Sono sempre stato un tipo solitario e freddo, mai mi sarei immaginato in una situazione simile, già avere un servitore che sopportasse il mio carattere mi pareva troppo, oggi siamo addirittura in cinque.

Più passa il tempo e più riesco a comprendervi padre...

 

Fu in quell'istante che percepii la sua presenza, era Zero.
Quella donna inutile voleva uccidere mia moglie e i miei figli. La sorella di Kirinmaru ha sempre provato un odio profondo per gli esseri umani e i mezzo demoni e oggi, a quanto sembra, è venuta qui soddisfare la sua sete di vendetta contro l'umiliazione che ha subito secoli fa.
Sfoderai Bakusaika, volevo farla a pezzi ma era solo un simulacro.

Quella maledetta profezia...

Dovevo andare da Rin, erano in pericolo. Con un salto arrivai fuori la capanna ed entrai.

"Sesshomaru-sama" mi disse mia moglie quando mi vide.

Stava bene, ero sollevato nel vederla. Avrei tanto voluto baciarla o prenderla tra le mie braccia per ringraziarla, ma non c'era più tempo. Vidi le nostre figlie che dormivano beatamente vicino alla loro mamma avvolte nella stoffa.

Le somigliano così tanto...

Le presi e le portai via, fingendo che dovessero fare "il rituale del coraggio", non era vero ma non potevo dire a nessuno dove volevo portarle. La vita delle piccole e di Rin erano troppo importanti per me, non potevo metterle in pericolo lasciandomi sfuggire il luogo dove le avrei nascoste.

Rin pianse, ma lei già sapeva il perché.

Volai in direzione dell'albero sacro quando venni attaccato da Joka, una demone serpente. Mi bastò usare la mia frusta contro di lei, le tagliai le braccia. Vidi qualcosa brillare: erano due perle dell' arcobaleno nate dalla disperazione di Zero; potevano ritornarmi utili e così le afferrai con la mano libera.

Mentre volavo sentii una di loro sbadigliare. Le guardai attentamente: erano così belle, dormivano tranquille, ignare dell'odio inutile serbato da quei demoni maledetti. Ingrandii la mia mokomoko per farle stare più al caldo e non farle prendere il vento.

Erano così piccole e fragili... le mie figlie.

Riuscì a portarle in salvo e impiantai loro le due perle.

Così sarete ancora più protette.

Il mio servitore alzò la barriera protettiva, loro sarebbero cresciute al sicuro anche se questo voleva dire che Rin non sarebbe più tornata al villaggio. Non avrebbe più rivisto l'anziana sacerdotessa, i suoi amici e tutti quei posti che amava di più a Musashi, mi dispiaceva toglierle una parte di libertà. Non le ho mai imposto nulla né tanto meno forzata nelle decisioni, perciò questa mia scelta mi fa stare così male.

Voglio proteggervi, non nascondervi ma non posso fare diversamente

Il nemico è potente e voi siete i suoi obiettivi principali

Mi alzai di nuovo in volo per andarla a prendere, dovevo sbrigarmi prima che Kirinmaru o uno suoi tirapiedi la trovasse, lei era ancora debole e nessuno poteva difenderla.

Perdonami Rin, non mi sarei dovuto innamorare di te. Se ti fossi sposata con un essere umano non saresti in questa brutta situazione, vivresti felice e spensierata come tutti quelli della tua specie in questo momento.

Perdonami mia dolce Rin, per il sacrificio che sto per chiederti.



__________

Grazie per aver letto! Voglio ringraziare Lady_94 e Shimeon per aver recensito il capitolo 1, le vostre parole mi hanno incoraggiata a scrivere quest altro capitolo

 

   
 
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