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Autore: SusanTheGentle    20/01/2021    0 recensioni
One-shot scritta dalla mia carissima amica Francy NewHope, Un'alternativa del finale del capitolo 24 di "Night&Day".
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Stupida, stupida idea.
Susan sapeva che Caspian non si fidava minimamente delle parole di Cornelius. E allora perché lei si era lasciata convincere a catturare Caspian, una volta calata la notte, per poi condurlo al luogo fatidico? Speranza? Può darsi. Un ultimo barlume di speranza, che avrebbe permesso loro di spezzare la maledizione.
Quindi, con i fratelli, Eustace, Jill e il resto della compagnia, avevano architettato quell’assurdo piano, nella speranza di convincere anche Caspian a non perdere la fede. Ma nessuno aveva considerato che il ghiaccio avrebbe potuto essere ancora molto sottile e che Caspian, seppur nella sua notturna forma di lupo, non avrebbe mai abbandonato il suo carattere impetuoso…
E ora eccoli lì, sul finire di quella tremenda notte di paura e speranza, Susan e il lupo accoccolati su una coperta di foglie, cercando di scaldarsi il più possibile. L’unico che riuscì ad addormentarsi fu proprio Caspian. Per gli altri, era un’altra storia. Ed e Peter si erano feriti nel tentativo di salvare il lupo dall’acqua ghiacciata e gli altri li stavano assistendo al meglio delle loro possibilità. Susan, invece, se ne stava lì sdraiata, a fissare con sguardo assente quel cielo che si stava via via schiarendo, accarezzando di tanto in tanto la pelliccia scura dell’animale accanto a lei.
Forse per la stanchezza, o forse per abitudine, Susan non si accorse che ormai stava albeggiando, almeno finché non vide un debole raggio di sole illuminarle d’oro la mano diafana. Non si accorse nemmeno che i fratelli, Jill e gli altri stavano fissando con stupore lei e il lupo e che Eustace – il solito cugino curioso – era quasi accanto a lei… nessuno li voleva disturbare in questo momento, ma tutti stavano trattenendo il fiato, memori delle parole di Cornelius, povere creature senza più il ricordo della loro semi-vita umana e che non possono mai sfiorarsi. Hanno solo il tormento di un breve istante, al sorgere e al calar del sole, quando possono quasi toccarsi… ma neanche.
Un breve istante…
E Susan era lì, finalmente consapevole di quanto stava per accadere. Il cuore le batteva all’impazzata e non sentiva più il freddo pungente di quella notte quasi finita in tragedia. I suoi occhi erano fissi sul lupo, sul suo manto nero che piano piano si stava ritrasformando in pelle abbronzata. Il colore della pelle del suo amato Caspian… l’avrebbe riconosciuta ovunque. 2
 
E in una frazione di secondo, illuminato dai deboli raggi dell’aurora, Caspian asprì gli occhi, non ancora del tutto umani, e si destò, come se avesse sentito un rumore. Tuttavia, intorno c’erano solo silenzio assordante, fiati sospesi e occhi fissi su due singole persone. Così si girò e la vide. Vide Susan, la sua Susan, non lo splendido falco che era ormai costretto a vedere ogni giorno. Rivide i suoi occhi azzurri, i suoi capelli castani e la sua pelle diafana. Desiderò baciarla ma, in quell’istante, riuscì soltanto ad allungare la propria mano verso di lei.
Susan fece lo stesso, ansiosa di poter sentire di nuovo su di sé il tocco delle sue mani forti e gentili allo stesso tempo. E mentre le loro mani si riavvicinavano e gli occhi di Caspian tornavano umani, entrambi sapevano che in quel momento esistevano solo loro, il mondo innevato attorno si era come annullato, Rabadash e la Strega non avevano mai incrociato il loro cammino e la maledizione del giorno e della notte non era mai stata scagliata.
Quella dolce e agognata attesa era tutto per Caspian e per Susan. Nelle loro mani illuminate d’oro – illuminate dallo splendente Sole del sud – essi rividero il loro primo incontro, il fiore blu, la separazione e il loro ritrovarsi, il matrimonio sull’isola delle rose e il concludersi dell’avventura alla fine del mondo. Infine, la risata spensierata di Rilian e il sorriso sincero di Myra…
Tutto in quell’istante e nelle loro mani che stavano per toccarsi.
Finalmente, i loro mignoli si toccarono ma quel momento fu tanto breve quanto intenso. Il tormento di un breve istante… Susan sentì dentro di sé quel calore tanto odiato e seppe che la trasformazione in falco stava avvenendo.
Caspian rimase lì, proteso verso l’amata che ormai aveva spiccato il volo, la mano alzata e lo sguardo fisso esattamente nel punto in cui fino a un secondo prima c’era lei. Era incapace di muoversi, riuscì solo a urlare per il dolore di questa nuova perdita. Quello di Caspian fu un grido di dolore, che tanto ricordava il ringhiare di un lupo.
Tutto intorno, ancora neve e ancora silenzio, rotto soltanto dai singhiozzi trattenuti di Lucy, Shanna, Miriel e Jill. Ed, Peter ed Emeth, dal canto loro, erano ancora stupiti, meravigliati e allo stesso tempo intristiti da ciò a cui avevano appena assistito.
Nessuno aveva osato avvicinarsi a loro, per paura di disturbarli in un momento così intimo e a lungo desiderato e temuto. Solo Eustace aveva avuto tanto ardore, forse spinto 3
 
dalla sua solita curiosità “scientifica” o forse mosso da una strana empatia e voglia di stare vicino alla cugina e all’amico. Era come in uno stato di trance, dal quale venne destato all’improvviso dopo che l’aria del mattino fu squarciata dal grido disperato di Caspian; solo allora, si accorse che il suo viso era rigato di pianto e che gli occhi erano colmi di lacrime. Facendosi coraggio, si avvicinò al re, posandogli una mano sulla spalla scossa dal pianto, sperando di dargli un minimo conforto.

 
(Francy, NewHope)
   
 
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