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Autore: Nuage_Rose    21/01/2021    5 recensioni
Dal primo capitolo:
"I suoi denti stridono, una strana sensazione prende strada nel suo cuore: gelosia e invidia. Non capisce nemmeno perché. Adrien non è abituato a questi sentimenti. Eppure ci sono, stanno per scoppiare dentro di lui. Vede Luka avvicinarsi alle labbra scarlatte di Marinette ed allora non ne può più: le sue mani si chiudono a pugno e si alza, spiazzando Kagami."
SPOILER!: Ambientata dopo il film Miraculous World: New York - Eroi Uniti
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stop! In the name of Love…

 
Stop! In the name of love
Before you break my heart
Stop! In the name of love
Before you break my heart
Think it over
Think it over

I've known of your
Your secluded nights
I've even seen her
Maybe once or twice
But is her sweet expression
Worth more than my love and affection?

 

  1. Pic Nic
Adrien non riesce a distogliere gli occhi. Eppure quella visione gli fa solo male, sempre di più, ad ogni secondo. Si chiede se non è per caso masochista , ma anche perché gli dà tanto fastidio. Kagami gli sta parlando di qualche cosa che riguarda la scherma, ma il ragazzo già da un pezzo non le presta più attenzione: dietro a Kagami, c’è una coppia che sta completamente attirando la sua attenzione, spezzandogli il cuore ad ogni momento.
Ogni sguardo che i due si scambiano, ogni volta che lei rida, ogni volta che lui le sfiora i capelli corvini o le porge qualcosa da mangiare. Sente qualcosa urlare dentro di sé, vorrebbe alzarsi dalla coperta su cui lui e Kagami stanno facendo un pic nic e urlare. I suoi denti stridono, una strana sensazione prende strada nel suo cuore: gelosia e invidia. Non capisce nemmeno perché. Adrien non è abituato a questi sentimenti.
Eppure ci sono, stanno per scoppiare dentro di lui. Vede Luka avvicinarsi alle labbra scarlatte di Marinette ed allora non ne può più: le sue mani si chiudono a pugno e si alza, spiazzando Kagami. Adrien si ritrova in piedi, con due scelte davanti a sé. Per alcuni istanti, ci pensa. Immagina come sarebbe avvicinarsi a quella coppia, comodamente seduti sul prato davanti alla torre Eiffel.
Digrigna quasi i denti, odiando Luka per aver pensato ad un posto così romantico, quasi dimenticandosi che anche Kagami aveva scelto lo stesso posto per loro quello stesso pomeriggio. Immagina come sarebbe prendere poi Marinette per un braccio, attirarla a sé e dirle di non farlo, di non baciarlo. Ma perché desidera fare una cosa simile? Perché prova queste cose per lei?
Si ricorda ancora la sensazione che aveva provato insieme a lei a New York, mentre danzavano solo loro due, fluttuando nel cielo stellato illuminato dalla luna piena. Non avrebbe mai voluto tornare alla realtà, alla sua vita incasinata e divisa a metà, paladino della giustizia di notte e ragazzo perfetto di giorno. Ma Adrien non è perfetto, tiene dentro di sé così tante frustrazioni che è una liberazione enorme quando può fare ciò che vuole da Chat Noir. In quel momento, i suoi occhi verdi notano che Marinette si è scansata da Luka, optando per un casto bacio sulla guancia e sorridendo imbarazzata a Luka che, da vero gentiluomo, non fa una piega. Un sospiro si libera dalle labbra di Adrien, mentre Kagami gli chiede agitata: “Tutto a posto?”
Lui scuote la testa: “Sì, scusa… mi era sembrato di vedere una persona che conosco, ma devo essermi sbagliato.”
Fa per sedersi di nuovo, quando lo sguardo azzurro di Marinette incontra il suo. In un flash, vede gli occhi mascherati di Lady Bug… così simili a quelli che lo stanno fissando ora, in un misto di stupore e imbarazzo.



Sdraiato sul letto, Adrien ripensa a quello strano pomeriggio. Aveva provato per la prima volta una gigantesca morsa di gelosia, per una amica. No, per Marinette. Eppure lui sta con Kagami, dovrebbe volere lei. Non ha nulla che non vada… è atletica, intelligente, determinata, bella… ma sente sempre che qualcosa non va. Baciarla è strano. Non è come aveva sempre immaginato di baciare una ragazza.
Improvvisamente immagina Luka e Marinette che si baciano, la mano di lui si infila tra i capelli corvini di lei, che sospira nel mentre. Prende il cuscino da sotto la sua testa e gli tira un pugno per la frustrazione. Perché ha quei pensieri? Plag lo guarda incuriosito, gustandosi del formaggio: “Tutto a posto, Adrien?”
Il biondo si limita a sbuffare, girandosi dall’altra parte del letto. Ma alla fine decide di rispondere: “Ho degli strani pensieri, Plag. Su… su Marinette. Ad esempio, mi dà fastidio anche solo il pensiero che baci Luka. Eppure io ho Kagami, lei è la mia ragazza… ma quando sono con Marinette, mi sento così me stesso e…”
Adrien si sente ancora più confuso di quando era al pic nic con la sua ragazza. Sospira: “Forse una passeggiata notturna mi farà bene, almeno farei qualcosa di costruttivo invece di rimuginare.”
Plag annuisce, pronto a trasformarlo in Chat Noir. Il supereroe salta per i tetti di Parigi, senza una meta precisa. L’aria fresca di quella sera di Maggio gli piace, non è torrida come quelle di Agosto e nemmeno gelata come a Dicembre. Passa davanti alla torre Eiffel, con un moto di fastidio dentro di sé. La situazione sembra tranquilla, non ha nemmeno ricevuto una qualche chiamata da parte di Lady Bug. Ma continua a vagare per la città, ogni volta che sta per tornare a casa decide di andare ancora più avanti per le strade parigine. Si ferma di colpo.
Riconosce quel balcone. C’è appena una luce accesa, nella camera di Marienette. Si avvicina, curioso. Dalla finestra, vede la ragazza sdraiata sul letto. Ha in mano una fotografia, non capisce bene di chi o che cosa.
Le sue mani candide la accarezzano, poi la ripone in un quaderno con velocità, come se scottasse. Da quando è così bella? Da quando la vede così? Indossa un pigiamino rosa chiaro con dei fiori di ciliegio, lo trova così adorabile su di lei. Si ritrova a sorridere, appollaiato sul tetto più vicino. La guarda adagiarsi sul letto, allungare poi la mano e spegnere la luce, facendo sprofondare tutto nel buio.
Ma Chat Noir ha gli occhi di un felino e resta ancora un po’ fermo, a guardarla mentre piomba nel sonno. Improvvisamente vorrebbe entrare, abbracciarla e tenerla sul suo petto, addormentandosi sentendo il suono del respiro di lei.
   
 
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