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Autore: Medea Astra    23/01/2021    0 recensioni
Max e Raphael sono cresciuti e si districano tra allenamenti e incantesimi più o meno riusciti. Nuovi amori sbocciano tra i corridoi dell'accademia ma una nuova e terribile minaccia incombe su tutti.
Qualcuno tornato dal passato e assetato di vendetta minaccia di porre fine a tutto quello che conosciamo. Riusciranno le nuove generazioni di shadowhunters e di nascosti ad arginare questo nuovo e misterioso nemico?
( Aggiornamento garantito ogni sabato mattina)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Invito

 

Octavian si concesse di rimanere per qualche secondo con il viso poggiato sulla spalla dello stregoncino. Si sentiva stranamente vicino a lui, molto più di quanto in realtà quell’abbraccio gli potesse concedere. Lo scambio di energia che lo aveva ristorato dal suo pessimo inizio di mattinata, lo aveva decisamente rinfrancato e quella sensazione di pace, benessere e comunione, non l’aveva mai provata prima.

Inspirò ancora una volta il profumo della pelle del più giovane mentre, presosi di coraggio – e forse anche un po’ di follia, data la situazione in cui si era impelagato- portò il braccio destro a cingere la vita dell’amico stringendoselo maggiormente al petto.

“Stai bene Max? Non ti è costato troppa energia?”

Il giovane dalla pelle blu scosse la testa, quello scambio, sebbene fosse il primo che effettuava nella sua giovane vita, gli era risultato naturale e semplice quanto bere un bicchiere d’acqua e la vicinanza dell’amico lo faceva sentire bene in un modo in cui non si era mai sentito.

Istintivamente si strinse a sua volta in quell’abbraccio, sfiorando con le labbra una delle rune che l’altro aveva marchiato sul collo.

“ Sto benissimo, sono … sono solo un po’ stanco. Posso stare ancora qualche istante poggiato a te?”

Tra la domanda e l’assenso di Octavian non passò che una breve frazione di secondo.

“Certo … certo piccolino, puoi stare qui quanto vuoi ” rispose con voce dolce aumentando la stretta.

Dall’altra parte del soggiorno, I due shadowhunter guardarono verso lo stregone di Brooklin come a chiedere spiegazioni su quell’insolito atteggiamento “intimo”, dato che nè Max nè Tavvy si erano mai lasciati andare pubblicamente ad esternazioni d’affetto simili.

Magnus fece cenno di seguirlo in camera da letto e dopo essersi assicurato di aver insonorizzato la camera con uno dei suoi incantesimi, si decise finalmente a parlare.

“ Max gli ha passato parte della propria energia ...”

Il marito lo guardò con fare interrogativo.

“ Questo l’avevo capito Mags ma Max non l’aveva mai fatto prima … sicuro … stia bene?”

Il Sommo Stregone di Brooklin annuì.

“ Non l’aveva mai fatto prima semplicemente perchè io ho sempre usato la tua energia, e viceversa … e Rafa non ne ha mai avuto realmente bisogno, le rune e le mie cure hanno sempre risolto tutto. Lo scambio di energia non è una cosa che può avvenire tra chiunque, deve esserci un legame … si deve appartenere alla stessa famiglia o … o essere amanti.”

Rafa guardò il padre e scosse la testa.

“Ma non ha senso papà … Max e Octavian non sono fratelli e non sono nemmeno amanti … loro … loro si conoscono da una vita ma ...”

“ Ma tu non hai mai notato il modo in cui si guardano e in cui si cercano quando sono in mezzo alla gente, il fare protettivo che ha Tavvy quando tuo fratello è nei paraggi, la cura che ha nel non dire mai nulla che possa ferirlo o farlo sentire a disagio, diverso dagli altri. Non hai notato come Max lo guardì come se fosse qualcosa di perfetto e irraggiungibile? Come accanto a Tavvy sia sempre un po’ più impacciato e mirtilloso del solito …”

“Mirtilloso? - chiese Alec dubbioso – e poi scusa … faccio ancora fatica a comprendere le ragioni per cui quello scambio di energia sia riuscito così bene e il perchè stiano abbracciati sul divano come se fosse la cosa più naturale del mondo ...”

Mags sorrise.

“Fiorellino, ricordi la prima volta che ti ho chiesto di passarmi un po’ della tua energia? Quando ero sfinito da quell’incantesimo per aiutare Luke? Ecco … se ben ricordi tra noi non c’era nulla di ufficiale … eravamo solo due persone profondamente innamorate l’uno dell’altro e quello scambio … ci aveva permesso di essere per un attimo più vicini che mai … per me … per me fu bello quasi come la prima volta che facemmo l’amore. Ti sentivo vicino, sentivo la tua forza, le tue paure, sentivo la tua energia fluirmi nelle vene e avevo solo voglia di stare con te, di averti addosso, di sentire il tuo profumo impregnare I miei vestiti, di baciarti fino a toglierti il fiato ...”

Alec lo interruppe premendo le sue labbra contro quelle glitterate dello stregone. Aveva sentito a sufficienza.

“ Se mi avessi baciato in quel momento … probabilmente non sarei riuscito a staccarmi da te … io … io mi sentivo esattamente allo stesso modo”

Rafael sbuffò seduto sul letto dei genitori.

“Quindi mi state dicendo che quei due sono in modalità after-sex senza aver scopato? E che secondo voi … sono una coppia anche se io fino a qualche ora fa non sapevo neanche che il mio cazzo di parabatai fosse un fan dei culi e dei peni e non un accanito sostenitore della figa?”

I genitori gli lanciarono uno sguardo di rimprovero.

“ Rafa – iniziò Alec – per favore … se le cose stanno come pensiamo io e tuo padre … non intralciare il loro cammino, noi abbiamo sofferto tanto per essere felici e vorremmo … vogliamo anzi, che per te e tuo fratello le cose siano più semplici”.

Dopo una mezz’ora abbondante di discussione, I tre uscirono dalla camera per trovare Max e Tavvy ancora seduti sul divano ma leggermente più distanziati.

Rafa si avvicinò al suo parabatai e si inginocchiò tra le sue gambe.

“ Perdonami … io … ho perso la testa. So che quello che ho fatto non trova giustificazione di alcun tipo ma … ma ti prego di perdonarmi. Quello che mi hai detto mi ha scosso profondamente, io … io non immaginavo nulla … sono stato così cieco da non capire che le persone più importanti della mia vita … stavano così”

Octavian gli prese il viso tra le mani e gli posò un bacio in fronte, il tutto sotto lo sguardo vigile di Max.

“ Tranquillo … rimani sempre il mio fratellino preferito … nonostante a casa ne abbia da vendere” rise.

“ Senti … stasera ti andrebbe di andare a bere qualcosa insieme?”

Tavvy annuì immediatamente, lui a Rafa non avrebbe mai detto di no, specialmente dopo aver litigato.

“ E tu piccola peste? - chiese Rafa rivolto al fratellino – ti andrebbe di fare un uscita a tre con noi?”

Max divenne di tonalità di blu non ancora catalogate ma annuì subito.

“ Se … se non disturbo … vengo molto volentieri”.

 

 

Qualche ora più tardi, nel primo pomeriggio, Tavvy bussò alla porta della camera del fratello maggiore, di Julian, l’uomo che a soli dodici anni si era preso la briga di crescere quella sgargherata squariglia di fratelli minori che gli era capitata in sorte.

Una copia esatta di Tavvy, solo un po’ più magro e con qualche anno in più, si affacciò immediamente dalla porta.

“ Tavvy! Amore mio! Come è andata la serata?”

“Po … posso entrare fratellone? Io … avrei bisogno di parlarti”

Julian ovviamente non se lo fece ripetere due volte e fece immediamente largo al fratellino, facendolo accomodare nella sua stanza.

Lì Octavian parlò come un fiume in piena.

Gli raccontò della serata trascorsa con Rafael, della loro discussione e di quello che era successo con Max, di come si fosse sentito completo e in pace con il mondo tra le quelle forti braccia blu.

Jules lo guardava pieno d’amore.

Lui capiva il fratello, capiva perfettamente cosa sentiva e cosa il suo giovane cuore si trovava ad affrontare. Lui ed Emma per anni si erano amati in silenzio, convinti che tra loro nulla potesse sistemarsi e tutto questo lo aveva reso decisamente sensibile ai turbamenti sentimentali della gente, specie dei suoi fratelli.

Da buon fratello maggiore si prese la libertà di stringere Tavvy a sè e di sussurrargli una litania di incoraggiamenti e di frasi cariche d’affetto.

“ Quindi … stasera esci con lui?”

“ Beh … sì … tecnicamente sì ma … ma c’è anche Rafa … non si tratta di un appuntamento è … è solo un’ uscita tra amici”

Julian sorrise intenerito dalla dolce ingenuità fraterna.

“ Vedrai che andrà benissimo e tu … cerca di non esser troppo timido. Fagli capire che ti piace!”

Octavian arrossì come un bambino colto con le mani nella marmellata per poi stenderglisi accanto nel grande letto matrimoniale che capeggiava in mezzo alla stanza.

“ Jules … secondo te … posso scrivergli un messaggio per … ringraziarlo per oggi … o sai … risulterei ridicolo e smielato?”

Il maggiore dei Blackthorn sorrise.

“ Scrivigli pure Tavvy … stai qui che leggiamo insieme le sue risposte dai!”

Così, accoccolato su quel petto che lo aveva visto crescere, Octavian scrisse il suo messaggio a Max.

“ Ehy Max … scusami se ti disturbo, probabilmente starai facendo qualche allenamento di magia con tuo padre Mags oppure sarai con tuo fratello o con I tuoi amici … ma sai, ci tenevo a ringraziarti per tutto quello che hai fatto oggi per me. Non mi ero mai sentito così bene … Ti voglio bene piccola pallina blu!”

La risposta del piccolo Lightwood- Bane non si fece attendere che un paio di minuti.

“ Tavvy! Scherzi? Tu non disturbi mai, sono in camera mia a cercare di capire cosa mettere questa sera. Oggi darti la mia energia mi è sembrata la cosa più giusta da fare, l’unica cosa che mi è venuta in mente guardando il tuo viso sofferente. Non so perchè tu e mio fratello abbiate litigato ma se dovesse risuccedere, ti prego difenditi, cioè … cerca di non fargli male, ma non stare lì a prenderle, so che sei forte tanto quanto lui e non mi piace vederti ferito. Oggi mi hai spaventato … ps è stato bello anche per me, non l’avevo mai fatto prima! Ti voglio bene … tanto”

Julian leggendo quei messaggi sorrise.

“ Sei ancora convinto a non dirgli apertamente quello che senti? No perchè sai … secondo me … potresti trovare delle gradite sorprese!”

Tavvy scosse la testa imbarazzato per poi dedicarsi al cellulare.

“ Metti la prima cosa che ti capita! Tu eri bellissimo anche da piccino vestito da zucca. Sappi che esser stato la tua prima volta in questo scambio di energia mi fa sentire un uomo fortunato! Ti devo parte della mia, sappilo. Se mai dovessi averne bisogno di autorizzo a prenderne da me quanta ne vuoi!”

“ Bello io … tutto blu e con le corna! Bella questa Tavvy! Soprattutto detta da te che c’hai uno stuolo di ragazzine che baciano la terra dove cammini!”

Octavian leggendo quel messaggio si trovò a sospirare cercando di capire come far intendere all’altro che a lui di quella mandria di bimbette non gliene importava proprio nulla e che l’unico a essere nei suoi pensieri era proprio lui.

“Il blu è da sempre il mio colore preferito e le tue corna sono belle! Le trovo molto virili, fossi in te le sfoggerei più spesso! E comunque di quelle non mi importa nulla, non mi interessa nessuna tra loro!”

“ Beh prima o poi troverai quella giusta, ne sono convinto”

“ Io la persona giusta per me … credo di averla già trovata!”

Max, leggendo quel messaggio si trovò a dover soffocare un moto di gelosia non indifferente.

“ Mi fa piacere per lei. Donna fortunata!”

Octavian scosse la testa. Niente, tra loro due via messaggi la comunicazione non era un granchè in quel momento.

Con mano tremante fece partire una telefonata verso il numero dello stregone.

“ Pronto?” la voce di Max, dall’altro capo dell’apparecchio gli sembrava insolitamente seria e triste, tutto il contrario di come era durante la mattina trascorsa insieme.

“ Non è una donna!”

“ Eh? Ma di che parli?”

“ La … la persona di cui sono innamorato … non è una donna!”

Seguì qualche istante di silenzio.

“Max … Max ci sei?”

“ S ...sì … non … non è una donna … quindi … è … è un uomo?”

“ Sì Max … sono … sono innamorato di un uomo”

Di come ci fosse finito in quell’assurda conversazione, Tavvy non ne aveva proprio idea.

“ Ah … fo … fortunato lui”

Octavian sospirò. Max non capiva proprio un fico secco.

“ Max … usciresti con me stasera?”

“ Me … me lo vuoi presentare?”

Il piccolo Blackthorn sospirò tra le risate divertite di Jules in sottofondo.

“ E’ … è lì con te … il … il tuo ragazzo?”

“ No … quello che senti è mio fratello Julian che evidetemente si sta divertendo un mondo a vedermi in questa situazione … Max … stasera non ti voglio presentare nessuno e soprattutto non ho un fidanzato. Voglio solo uscire con te, anche … anche se eravamo rimasti d’accordo per uscire con Rafa io … io ti sto chiedendo di dire sì a me … a un’uscita a tre dove però ...ti invito io”

“ Io … io non capisco … tu … e … e il ragazzo che ti piace?”

“ Max … apriresti un portale per me per favore?”

“ Eh? Per dove? Quando ?”

“ Adesso … per … per camera tua!”

Max confuso fece quanto chiestogli ritrovandosi Octavian ad un palmo dal naso.

Tavvy gli prese delicatamente una mano tra le proprie, la accarezzò dolcemente attentissimo ad ogni reazione dello stregoncino che non ci stava capendo assolutamente nulla, poi se la portò alle labbra e chiudendo gli occhi ne baciò ogni centimetro con assoluta riverenza e devozione.

Quando finalmente alzò lo sguardo verso l’altro, si rese conto di come per l’ennesima volta questo si fosse imbarazzato.

“ Perdonami Max … non ho molta esperienza in queste cose, ho … ho solo seguito l’istinto – disse lasciando immediamente la presa sulla sua mano – ma … ma vorrei davvero che tu questa sera accettassi un appuntamento da parte mia ...”

“Io?” Max lo guardò come se gli avesse appena chiesto di accompagnarlo sulla luna.

Tavvy annuì spaventato, forse era stato troppo frettoloso, forse lui non era proprio il tipo di Max, forse …

Le braccia blu del giovane stregone si strinsero al collo di Octavian.

“Sì … sì assolutamente sì!”

   
 
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