Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: AlekHiwatari14    24/01/2021    0 recensioni
Questa è la storia di My Hero Academia vista sotto un altro punto di vista. Ecco a voi una What if insolita con la "variante" immessa nella storia principale, una variante che potrebbe cambiare sotto molti aspetti la storia dei nostri protagonisti, una variante di nome Rin Aizawa.
In fondo... questa non è una storia normale, ma la storia degli eroi più grandi che il mondo abbia mai conosciuto.
Se volete sapere come sarebbero andate le cose se ci fosse stata la variante, allora questa è la storia che fa per voi.
BUONA LETTURA!
***
[ATTENZIONE : Cambio rating da giallo ad arancio per eventi che partiranno dal capitolo 26! Eh si! La situazione si scalda ragazzi! ]
{IL PERSONAGGIO SORPRESA È GIÀ PRESENTE, MA SARÀ EFFETTIVO NEL 65.}
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 79


Arriva un nuovo giorno e l'argentea sa che non può mettersi a mezze maniche.
Ha i segni troppo visibili e dunque si vede costretta a mettersi la giacca nonostante il sole e il caldo.
Va in classe e non tarda a sedersi al posto suo. Vorrebbe solo starsene rinchiusa e scomparire. Pensare a tutto ciò che è successo il giorno prima, pensare di aver agito di impulso con il senpai e con Kirishima per non parlare del colpo che ha bloccato il quirk del ragazzo. Sente che tutto sta ruotando attorno a lei in modo troppo brusco. Odia quella sensazione. Odia sentire che ogni cosa è colpa sua, ma non riesce a farne a meno. Sa che se non si fosse procurata la droga non avrebbero sparato a Tamaki, ma allo stesso tempo sa che se non l'avesse fatto la sua vita, quella di suo padre, ma anche quella di Eri sarebbero andate perse.
"Ricchan, ti sei messa la giacca? Oggi fa caldo." Nota Todoroki, ma lei replica con un:"No, sto bene con la giacca."
La verità è che lei sente caldo, ma quello è l'unico modo per coprire quei fori di ago che ha sulle braccia.
Izuku abbassa la guardia e Kirishima si siede al suo posto, sospirando e pensando a ciò che ha saputo il giorno precedente. Ormai una sola cosa a lui è chiara. Deve assolutamente tenere la bocca chiusa sulla situazione dell'argentea, anche perchè è esattamente come ha detto Aizawa. Lei ha dei problemi e questo gli fa comprendere che quella foto scattata e messa su internet tra loro due, non è altro che uno dei momenti di abbattimento della ragazza in cui il professore ha cercato di starle accanto.
"Kirishima, guarda!"Attira l'attenzione Kaminari, mostrandogli il cellulare con una notizia:"Il tuo nome! Il tuo nome da Hero è su internet! Che forza!"
Poi legge l'articolo:"Il nuovo aiutante, Red Riot, fa un'entrata esplosiva in scena! Già dal suo primo giorno protegge i cittadini e combatte un villain!"
"Sono davvero felice per te, Bro!" Afferma l'argentea, sorridendo al rosso, mentre dietro Bakugou rosica non solo per la notizia, ma anche per il comportamento amichevole che l'argentea sta avendo con il compagno.
"Tsuyu e Uraraka siete fantastiche! I vostri nomi sono dappertutto!" Mostra Ashido, per poi leggere:" Vediamo... 'Nuove aiutanti all'agenzia Ryukyu. Ecco le due tirocinanti!'"
"Wow, come sono felice! Ci siamo davvero!" Afferma entusiasta Ochaco, mentre Asui si chiede:"Chissà quando hanno fatto quella foto..."
"Che figata! Magari avete già dei fan come Mt. Lady!" Esclama euforica la rosa, seguita dalla invisibile:"Che invidia!"
Jiro e Yaoyorozu vedono anche loro sul cellulare la notizia e la ragazza dai earphone jack non può far a meno di dire:"E' vero!"
"Fa leggere anche a me!" Dice l'argentea, intromettendosi, mentre la compagna legge:"E sono carinissime! Spettacolari. Hanno preso il controllo dell'incidente in pochi istanti. Le loro capacità sono reali."
Bakugou continua ad osservare l'argentea, rodendo per l'attenzione che i compagni sono riusciti a prendere su di lei, mentre Iida li mette in riga:"Pur avendo una licenza temporanea, una volta fatta un'apparizione in città ti trattano come Hero. Un lavoro spettacolare. Tuttavia... il dovere di uno studente è studiare! Non si dorme in classe!"
"Certo, Iida! Siamo prontissimi!" Ribatte Kirishima per poi voltarsi verso Midoriya e avere conferma:"Vero?!"
"Si!"
"Avevi detto che con lo studio eri messo male, sicuro che vada tutto bene?" Chiede Kaminari e il compagno non tarda a rispondere:"I professori hanno detto che mi daranno lezioni supplementari."
"Forse ci sarei dovuto andare anch'io... ma fare due cose insieme sembra pesante..."Pensa Sero, quando Momo si intromette:"Ognuno impara con i propri tempi."
"Momo, con tutto il rispetto, ma dubito potrò mai imparare qualcosa di matematica. Una capra e pur sempre una capra." Ribatte l'argentea, avendo l'appoggio dell'elettrico:"Hai detto una cosa giustissima!"
Rin sposta lo sguardo dietro al compagno, vedendo Izuku al quanto preoccupato:"Cos'ha, Icchan?"
"E' così da quando ha iniziato il tirocinio." Fa notare Shouto, voltandosi verso di lei.
La ragazza rimane in silenzio e abbassa lo sguardo. Sta sudando e lui cerca di consigliare:"Rin..."
"Lascia stare, Shocchan."
"Huh?"
"Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, tienitela per te." Blocca lei, alzandosi e uscendo fuori.
"Aizawa, dove vai? La lezione sta per cominciare." Avverte Iida, ma lei ribatte:"Si, lo so, ma devo andare in bagno."
Esce fuori dalla classe, per prendere un po' d'aria, destando non pochi sospetti. 
"Ragazzi, non vi sembrava strana Aizawa?"
"Già, era più strana delle altre volte."
Bakugou abbassa lo sguardo, ricordando quelle carte trovate il giorno prima, mentre Kirishima difende:"Sarà anche strana, ma ha i suoi validi motivi."
"Kirishima, ho notato che stamattina era diversa con te. Come mai? Vi siete riappacificati?"
"In un certo senso."
"Quindi si sta riavvicinando a noi." Pensa a voce alta ed erroneamente Jiro.
"In realtà..." Prende l'attenzione il rosso, per poi continuare con volto cupo:"Non penso che si riavvicinerà tanto facilmente. Ha bisogno di un po' di tempo."
"Tempo?" Domanda Momo, seguita da Sero:"Per cosa?"
"Lei, come dire..." Poi si scompiglia i capelli, cercando un modo per dirlo, ma sa che non può:"Arg! Non dovrei nemmeno dirvelo. Ho promesso di non farlo."
"Avanti, Kirishima, parla! Dicci cos'ha!" Incita Kaminari, seguito da Ochaco:"Già. Forse possiamo aiutarla."
"Non è semplice."
"Spiegati! Cerca di farci capire, no?!" Insiste Kyoka e lui sta per cedere: "Beh, ha solamente... un problema che non riesce a risolvere e non ha il coraggio di dire."
"Si, ma se lo sai dovresti dircelo!"  Continua Mina sempre più curiosa, seguita da Aoyama: "Già, già." 
"Già, cos'è Kirishima?" Assilla l'elettrico, seguito da Tokoyami:"Cos'è che la sta tormentando?"
"Magari troveremo il modo di..." Cerca di dire Shouto, ma lui continua ad essere fermo: "Non posso. Ho promesso che non l'avrei detto e non lo farò."
Cala il silenzio, mentre Bakugou domanda:"E' un problema di salute, vero?"
"Te l'ha detto o l'hai capito?" Contrabbatte il rosso, facendo comprendere a tutti che è la realtà.
"Bakugou, lo sai anche tu?" Si sorprende Hanta insieme a Kaminari:"Cosa? Anche Bakugou lo...?"
"Kacchan, cos'ha Ricchan?" Chiede il verdastro, ma l'esplosivo se ne sta in silenzio.
Qualche istante più tardi il professore entra in classe, accorgendosi che manca qualcuno.
"Aizawa non è in classe."
"Professore, Aizawa è andata un attimo in bagno." Informa Iida, alzandosi e alzando la mano.
"D'accordo, iniziamo con il fare l'appello." Avverte il professore, ignaro di ciò che sta succedendo.
Infatti, l'argentea se ne sta nel bagno delle donne. Si sciacqua il viso e ha tolto la giacca. Tossisce, sentendo dolore proprio sul punto in cui ha il livido fatto da Chronostasis il giorno prima. Si tiene il livido per poi legarsi i capelli, nella speranza di poter sopportare il caldo.
"Huh?!" Farfuglia, notando quei piccoli segni fatti dalla mano di Chisaki il giorno ancora prima, quando a provato a far scappare Eri.
"Porca miseria!" Esclama, rendendosi conto che deve tenerli per forza sciolti. Si mette la giacca, coprendo ogni segno per poi prendere un respiro.
"Puoi farcela, Rin. Ci sono solo molti gradi in più e si muore dal caldo, ma... puoi farcela." Si convince, per poi uscire e dirigersi in classe.
"Sei in ritardo." Fa notare Aizawa, guardando la figlia entrare svogliatamente in classe:"Mi perdoni, prof. Mi hanno mandato all'inferno e mi sono persa per strada."
"Molto spiritosa. Siediti e facciamo lezione!" Rimprovera l'insegnante, vedendola sedersi, ma di certo quell'atteggiamento non passa inosservato.
"Aizawa, ti senti bene? Sei tutta sudata."Fa notare Molleggino, rendendosi conto anche lui che qualcosa non va.
Lei finge un sorriso: "Sto bene. Davvero."
Tutto quell'atteggiamento, messo insieme alle parole di Kirishima e Bakugou, preoccupano Shouto. Ricorda a quando lei gli ha urlato che era malata e non vuole vederla star male.
"Rin, non mi sembri star bene." Le dice, voltandosi verso di lei.
"Sto bene, ho detto." Ribadisce, curvando le spalle in una posizione di chiusura.
"Perchè non ti togli la giacc...?" Consiglia lui, mettendo le mani sulle sue braccia, ma quel tocco la fanno scattare.
"No!" Esclama lei spostandosi per poi continuare a tenere la giacca:"No, s-sto bene..." 
Aizawa rimane lì, a guardare quel comportamento strano della figlia, ma cerca di non dar peso alla cosa per non mettere altre voci in mezzo così si limita a riportare all'ordine la classe:"Iniziamo!"
La ragazza alza lo sguardo verso la lezione, ma qualcosa non passa inosservato ai suoi occhi, ovvero il volto spento e pensieroso del verdastro durante la lezione.
"Icchan è da un po' di tempo che è così..." Pensa lei, per poi decidersi sul da farsi. 
Aizawa viene successivamente sostituito da Cementos, come nell'orario scolastico, e durante la lezione, Aoi alza la mano:"Professore, avrei un'urgenza." 
"Va pure, Shinkawa." Acconsente il docente, facendolo alzare e andare in bagno. Peccato che però il ragazzo molla invece di andare nei bagni, va verso il cortile esterno cercando di raggiungere le finestre del terzo anni, quella della classe dei Big Three, ricordando ciò che è successo qualche giorno prima. 
***

Aoi si trovava per strada e stava rientrando ai dormitori dopo essere uscito per andare al suo negozio di videogames di fiducia e prenotare alcuni dei giochi quando, lungo il tragitto, fece un incontro inaspettato. Vide Mirio, Tamaki e Nejire camminare nel cortile. Non riuscendo a resistere, e colmo di curiosità, il ragazzo corse verso di loro chiamandoli:"Senpai, senpai!"



I tre si voltarono, vedendo il ragazzo.
"Ah, ma sei il primino che mi chiamò Tintin!" Riconobbe Mirio avendo come risposta da Molleggino:"Si, sono io! Non mi aspettavo di incontrarvi per starda. Sono stato fortunato!"
"Fortunato? Guarda che frequentiamo lo stesso istituto." Fece notare il ragazzo dalle orecchie a punta, seguito dalla ragazza:"Già, già! Non è difficile incontrarsi."
Aoi prese subito la palla al balzo e attaccò con il suo solito chiacchiericcio:"Sai, Senpai Togata, è da quando ci hai battuti tutti  che voglio fare quattro chiacchiere. Vi chiamano Big Three perché siete i più forti della scuola, vero?"
"Beh, certo."
"Anch'io aspiro a diventare un Pro Hero e spero che un giorno anche io riceverò questo appellativo."
Perplesso, Mirio guardò Tamaki e quest'ultimo ricambiò lo sguardo e atteggiamento, mentre Nejire squadrò il ragazzo molla.
"Beh..." Farfugliò lei, cercando modi carini per dire il suo punto di vista, quando il biondo prese la parola: "La 1-A ha molti elementi validi, che in futuro prenderanno sicuramente le nostre veci. Forse potrebbero esserci anche quattro Big, ma..."
"Ma mi dispiace dirtelo. Tu non sei tra quelli." Concluse Amajiki, facendo rimanere di stucco il primino.
"Cosa?!" Gridò, mentre il timido senpai indietreggiò nel vederlo una furia:"In che senso? Non sarei un possibile Big?"
"Hai un quirk notevole e che si distingue dalla massa, questo non lo posso negare. Ma nella tua classe ci sono ragazzi potenzialmente più forti, più abili e più determinati di te, con quirk superiori alla tua media."
"Si può sempre potenziare, no?!"
"Beh, questo si, però devi partire dalle basi."
"Basi?"Tentò di capire Aoi, quando Togata glielo disse chiaramente:"Il punto è che non trasudi quella determinazione di cui ho parlato prima, ok?"
A quelle parole, Shinkawa non ci sta e subito ribatté, indicando Tamaki: "Si, si! Determinazione... perchè quello lì ce l'ha secondo te?! A me sembra più uno stoccafisso più che un eroe.  E' un incapace e non si è nemmeno capito che razza di quirk abbia." 
Sentendo quelle parole, il ragazzo dalle orecchie a punta si incupì, voltandosi e mettendo la testa contro al muro vicino, per poi demoralizzarsi:"Ecco... lo sapevo... anche quelli di prima non hanno alcuna fiducia in me... sono spaventosi..."
Mirio iniziò a ridere, assistendo a quella scena con Nejire che tentò di tirare su il ragazzo:"Avanti, Amajiki. Stava scherzando."
"Potrà anche non sembrare un eroe, ma ti assicuro che ha tutte le capacità di stenderti in un secondo." Difese Togata, ma Aoi era incredulo e continuò:"Ma chi?! Quello lì attaccato al muro?"
Tamaki, sentendo quelle parole, si incupì ancora di più:"Questa è violenza psichica."
"Andiamo, Tamaki. Lascialo perdere." Risollevò Mirio, per poi voltarsi verso Molleggino e continuare:"Quanto a te, ci vediamo in giro. Andiamo un po' di fretta ora."
I tre si allontanarono da Shinkawa, mentre quest'ultimo rifletteva: "I Big Three, eh? Devo scoprire il loro segreto e perchè sono così forti. Soprattutto il tizio senza autostima. Deve esserci per forza sotto qualcosa per proclamarsi uno dei Big."
E con questo iniziò la sua missione, trovare il segreto dei tre ragazzi e diventare come loro.

***

Proprio a causa di questa sua missione, si sta arrampicando e non demorde.
"Devo scoprirlo! Costi quel che costi, altrimenti non sarò mai un buon detective! Se lo scopro, Hawks potrà rivalutarmi e farò io il tirocinio con lui e non quella faccia da corvo!" Sfrutta le sue gambe, dandosi la spinta e arrivando all'altezza della finestra, non riuscendo a guardare dentro l'aula solo per pochi centimetri.
"Maledizione..." Farfuglia, per poi trovare il modo per spiarli al meglio, ovvero molleggiare. Così, inizia a saltellare ripetutamente per guardare il più possibile in quella classe. Vede i tre seduti come se nulla fosse e come se fossero studenti normali. Inizia così a pensare: "Eppure, sembrano tanto normali. Se non fosse per le acconciature o le loro facce strambe, sarebbero uguali a tutti gli altri. Ma cosa hanno di tanto speciale?"
Tra un salto e l'altro, all'improvviso non vede più Togata seduto al suo posto. 
"Dove sarà andato Tintin?!" Si domanda mentalmente, quando inizia a stancarsi con le molli. 
"Devo riprendere fiato." Ritorna a terra, riavvolgendo le sue molli. Si scrocchia il collo e la schiena, pronto a molleggiare di nuovo. Spinge le gambe per l'ennesimo salto, ma sente una forza trattenergli le gambe.
"Huh?!" Borbotta per poi guardare verso il basso. Vede delle mani uscire dal terreno che lo tengono, insieme ad una chioma bionda e non possono non terrorizzare Molleggino, soprattutto dopo l'esperienza avuta con Fujimi.
"Chiamate Aizawa!! Rin!! Dove sei?! Ci sono gli zombieeeee!!!!" Grida a tutto spiano, quando il tizio mostra il suo volto. Non è altro che Mirio.
"Ma tu guarda. C'è il primino." Dice amichevolmente il ragazzo, uscendo dal terreno nudo per poi mettersi quei vestiti della Yuei:"Oh, scusa."
"Senpai?!"
"Allora? Cosa stai facendo mister molla?"
"Mi stavo allenando con i salti, tutto qui. Serve allenamento per diventare Pro Hero, non è vero?"
"Scusa, ma non è orario di lezione?!"
"Sisi, ogni giorno mi prendo una pausa e mi alleno saltando."
"Si, ma non puoi farlo nelle ore scolastiche. C'è tempo anche dopo."
"Lo so, ma devo superare la mia soglia di mille salti al dì, no?!" Tergiversa il ragazzo molla, quando Mirio propone: "Uhm, capisco. Ok, allora fanne sono cinquecento di salti, no? Gli altri cinquecento li fai dopo."
Aoi inizia a sudare: "Ci-cinquecento salti? Oook, ottima idea, ma te ne vai in classe, vero?"
"Ovvio, ma ti assisterò dalla mia classe."
"Che?!"
Il senpai se ne va per poi affacciarsi dalla sua classe: "Avanti, sono qui. Fai questi cinquecento salti! Ho preso anche il cronometro! Avanti! Non ho tutto il giorno!"
Così, il povero Aoi è costretto ad ubbidire per non destare sospetti, ma una volta arrivato all'ultimo salto, non riesce a far funzionare il suo quirk:"Ma cosa...?"
"Mi fa piacere che hai così tanta energia da metterti a saltare di primo mattino." Dice una voce dietro di lui. Non è altro che il suo coordinatore di classe.
"P-professor Aizawa! Posso spiegare!" Tenta di difendersi, ma lui lo ammunisce:"Niente ma! Rimarrai in classe dopo le lezioni e metterai in ordine tutto, oltre a scrivere un tema di scuse al professore di turno."
"D'accordo, professore."
"Voglio il tutto entro stasera, intesi?" 
"Certo, professore...." Farfuglia lui, tornandosene in classe e proseguendo le lezioni. Suona la campanella della pausa pranzo e Rin, curiosa per il comportamento del verdastro e presa dalla sua sindrome della crocerossina che la porta a non farsi gli affari suoi, non esita ad andargli vicino per capirne di più.
"Icchan...?" Chiama, fermandolo nei corridoi.
"Eh?! Si?"


"Come mai stai giù?" Domanda e lui balbetta:"Io, veramente..."
Poi esita. Rimane in silenzio, pensando che ovviamente non può parlare del tirocinio e di Eri, ma la ragazza, vedendo tutta quella sua preoccupazione, comprende:"Sai, penso di aver capito il tuo problema."
"Il mio problema?"
Si avvicina a lui, sussurrandogli:"Se non l'avessi lasciata andare, lui ti avrebbe smontato e disintegrato."
Midoriya spalanca gli occhi incredulo: "Huh?! Ricchan... ma tu...? Tu ne sai qualcosa?"
Rin lo sorpassa, pronta per andare in mensa e consiglia: "Stai a sentire a me. Sta lontano da queste faccende. Non è roba per noi."
"Di che state parlando?" Chiede Ochaco ignara, mentre l'argentea ribadisce al compagno:"Con quel tipo non si scherza. Te lo dico per esperienza."
Si allontana e quelle parole non preoccupano solo Izuku, ma anche Aizawa che è nelle vicinanze ed ha sentito tutto.
Arriva in mensa, dove Kirishima agita la mano chiamandola:"Rin!"
"Oh, Eijirou..."
"Cosa vuoi? Te lo prendo io."
"Ramen e pollo se c'è."
"Va pure a prendere i posti. Arrivo subito."
"Grazie, Bro!" Esclama lei, dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli. Quell'atteggiamento non passa inosservato agli occhi dei suoi compagni. Infatti, Bakugou, Kaminari e Sero se ne stanno seduto al tavolo poco distante da loro.
"Ehi, avete visto? Non vi sembrava strana Aizawa?" Domanda il bruno, seguito dall'esplosivo:"Rin è strana da un po'."
"Voi sapevate che fosse tornata ad essere amica di Kirishima?" Continua Hanta, seguito sempre dal compagno: "Certo che no."
"Secondo me c'è qualcosa sotto." Pensa ad alta voce Denki, mentre il biondino beve un sorso d'acqua. Proprio in quell'istante, sentendo tutte quel parottare, Aoi si intromette.
"Penso che quei due stiano insieme." Svela il grande detective, facendo quasi soffocare il povero Bakugou con l'acqua che gli va di traverso.
"Ehi! Che hai detto, molla arrugginita?!" 
"Ieri sera non riuscivo a dormire e ho visto Kirishima uscire dalla stanza di Aizawa." Rivela lui.
"Che abbiano fatto robe?" Si chiede Kaminari, facendo innervosire ancora di più Katsuki che decide di fare un gesto azzardato.
L'argentea ha appena finito di pranzare. Sente caldo con quella giacca. Sta sudando, ma non vuole togliersela e mostrare i fori dell'ago che ha sulle braccia, così decide di andare in bagno. 
Mentre si sta rinfrescando, togliendosi quella giacca e cercando di tamponare il sudore con i fazzoletti, sente il cellulare squillare.
"Chi sarà adesso?" Si chiede, prendendo il cellulare e vedendo una chiamata anonima.
"Che sia lo stronzo che vuole altro sangue?!" Si domanda per poi rispondere:"Pronto?"
Dall'altro lato, però, c'è tutt'altro che Chisaki. 
"Pronto? Sei Aizawa?" La ragazza riconosce subito la voce di Katsuki, nonostante tenti di mascherarla: "Si, che vuoi?" 
"Ti chiamo per sapere una cosa di estrema importanza." 
"Dimmi pure." 
"Ma Kirishima ce l'ha duro?" 
Cala il silenzio, mentre lei ribatte perplessa:"E io che ne so? Questi sono cazzi suoi. Se vuoi posso darti il numero e provvedi a constatare tu stesso quanto duro sia." 
"Che razza di risposta è?!" Sbraita lui innervosendosi:"Lo so che sei tu, idiota! Ho riconosciuto la voce."
"Che?!"
"Se vuoi fare uno scherzo, impara a camuffare la voce." Grida lei, attaccandogli il cellulare in faccia per poi continuare ciò che stava facendo prima di essere interrotta.
Nel frattempo, Deku parla con All Might, preoccupato per l'insistenza di Aoi il giorno prima.
"Giovane Midoriya, cosa c'è?" Domanda l'insegnante entrando nell'ufficio, mentre lui subito:"All Might, c'è qualcosa che non va."
"Che vuoi dire?"
"Riguarda Shinkawa e Ricchan."
"Che hanno fatto quei due?"
"Ricchan sembra sapere qualcosa del tirocinio, ma è molto vaga. So che non dovrei parlare del tirocinio, però..."
"L'ha notato anche Aizawa."
"Che?"
"Ha detto che provvederà lui con la ragazza, quanto riguarda a Shinkawa? Che ha fatto? Dovresti dirglielo al coordinatore, non a me."
"Si, lo so, ma lui crede che tu sia mio padre."
Cala il silenzio per un istante prima che l'eroe possa realizzare il tutto:"Coooosa?"
"Si, ha iniziato ad assillarmi, pensando che fosse così. Ha detto che il nostro quirk è uguale ed essendo due quirk così simili bisogna solo essere imparentati per questo."
"La cosa mi sorprende molto."
"Cosa?"
"Il fatto che abbia intuito la natura del tuo quirk è grave. Nessuno deve sapere dell'One for All, è di vitale importanza."
"Quindi? Che facciamo?"
"Ignoralo. E' l'unico modo. L'unica soluzione è trovare un modo per distrarre il giovane Shinkawa da questo pensiero, ma nel frattempo ignoralo e stai lontano da lui, intesi."
Izuku fa un cenno d'intesa con la testa, per poi ringraziarlo ed uscire dall'ufficio, ignaro del pericolo dietro l'angolo.
Infatti, Shinkawa ancora non gli è passata la convinzione che il verdastro sia il figlio illegittimo di All Might.
"Oh, Midoriya!" Chiama, mettendogli un braccio attorno al collo e dirgli:"Dovresti fare attenzione se non vuoi che la gente scopra che All Might è tuo padre."
"S-Shinkawa..."
"Tranquillo. Ti copro io." Gli dice amichevolmente, facendogli capire che non è sua intenzione dirlo ai quattro venti. Midoriya si gira e sorride, ma il pensiero dell'incontro con Eri si fa sempre più vivido nella sua mente e si incupisce.
Tornano in classe per le lezioni pomeridiane e a fine lezione, il povero Aoi, rimane per scontare la sua punizione.
"Lo detesto!" Esclama, prendendo lo straccio e il detersivo.
"Che fai, Shinkawa?" Si incuriosisce Kirishima, avvicinandosi a lui insieme a Iida.
"Quel bastardo di Aizawa mi ha messo in punizione... di nuovo. E' davvero un demonio!" Replica Molleggino, avendo richiamo da Tenya:"Che ti ho detto sul paragonare Aizawa al diavolo?"
"Che è un offesa per il diavolo. Hai ragione. Non dovevo permettermi di offendere così il signore degli inferi..." Brontola lui, quando il capoclasse, muovendo le sue braccia con fare robotico, lo mette in riga: "Non è un comportamento adeguato, Shinkawa! Un eroe prende impegni e li porta a termine, pagando i propri errori con maturità!"
"Si, capoclasse Iida." Si lamenta, iniziando a passare lo straccio a terra. Rimasto da solo, sistema e pulisce i banchi, sbuffando in continuazione, ma vuole portare a termine il compito per non incappare in altre sanzioni. Mentre sta svolgendo le pulizie, vede passare davanti alla sua porta uno dei Big Three, ovvero Tamaki. 
Lo vede guardare in classe, come se stesse cercando qualcuno, per poi continuare il suo cammino. La cosa per Shinkawa gli pare più che strano, soprattutto perchè è da solo e non con Hadou e Togata. Preso dalla sete di conoscenza e sapendo che è quello più debole mentalmente, Aoi decide di attaccare il bersaglio.
"Senpai, senpai, fermati!" Grida, correndogli dietro. Lui si ferma e si gira lentamente, tenendo basso lo sguardo. Non proferisce parola e indietreggia lentamente verso il muro, mentre il ragazzo molla gli chiede:"Senpai Anakiji, posso parlarti?"
Sentite quelle parole, il senpai inizia a correggere: "M-mi chiamo Amajiki, non Anakiji.".
"Ah, scusa Amak, Amaj... vabbeh, scusa senpai!"
Quei continui errori demoralizzano Tamaki, che di scatto si gira e posa la testa sul muro. Aoi si avvicina e guarda la parete, per poi affermare: "Ma cosa diamine c'è su questi muri? Ma tanto che ti piacciono? Aspetta! Non è che sei un muro-sessuale?"
"Huh?!" Farfuglia il ragazzo timido, spostando leggermente lo sguardo verso di lui, mentre questo spiega:"So di gente innamorata degli alberi, dei cancelli, dei lampioni, ma dei muri non ho mai letto o sentito di nessuno. Sei il primo!"
Il senpai inizia a sentirsi troppo sotto pressione, soprattutto quando svela:"Ora che ci penso, anche Aizawa era abbattuta. Diceva che era murofilo... che parlasse di te?"
Tutta quell'ansia, agitano il ragazzo che cerca di dileguarsi dalla presenza di Molleggino, quando il nostro intrepido eroe va dritto al punto:"Senti, a me sembri uno debole e inetto, ma è vero che sei fortissimo?"
Lui scuote la testa, lasciando non pochi dubbi al ragazzo.
"Se non lo sai tu... Così dicono Tintin e la capellona, ma se sei veramente forte, mi vuoi allenare?"
"Ma io non sono forte." Si convince Tamaki essendo sfiduciato da se stesso, ma Shinkawa insiste:"Per favore, voglio diventare un Big Three!"
Sotto pressione, il ragazzo tenta di dileguarsi:"No, non sono adatto a... a...devo andare!"
Aoi trattiene il ragazzo per la camicia e continua a fare quella richiesta, con Tamaki che invece tenta di allontanarsi nonostante la trattenuta. Quella scena però viene vista da qualcuno, che decide di intervenire. Improvvisamente Aoi si ritrova a trenta secondi prima, a quando ha visto passare Tamaki. 
"Huh?! Ma...cosa?!" Farfuglia confuso per poi chiedersi:"Perchè ho come un deja vu? Me lo sono sognato?"
Anche Amajiki sembra abbastanza confuso. Si guarda attorno, vedendo una ragazza dai capelli argentei allontanarsi tra gli altri studenti.
"Ma... quella...?" Si domanda il senpai confuso. Si metto le mani nelle tasche dei pantaloni, trovando un biglietto:"Se ti senti confuso, è colpa del mio quirk. Scusa, ma non avevo altro modo per liberarti. A.R."
"A.R.?!" Si chiede il ragazzo, decidendo di seguire l'argentea. La vede lì, in cortile. Si è tolta la giacca per avere un po' d'aria fresca, tenendola sulle braccia e coprire quei fori. Prende un respiro e poi un altro ancora, cercando di sopportare il caldo in qualche modo.
"Vai, Tamaki. Devi ringraziarla per ieri." Pensa lui, dandosi coraggio, quando tremolante si avvicina.
Sentendo quei passi sull'erba lei si volta e lo vede. Quello sguardo lo intimidisce e abbassa lo sguardo, cercando di essere naturale:"Ehm... Oh... Io... C-ciao." 


Alza la mano, in segno di saluto. Lei sposta lo sguardo, comprendendo l'imbarazzo del ragazzo, ma non solo. Dentro di lei il cuore sta battendo come un tamburo, però è consapevole che deve evitare di fare comportamenti che al ragazzo potrebbero dargli fastidio. Ricorda di quella volta con Kirishima, di quando l'ha sentito dire che non la voleva tra i piedi.
"Forse... ma si... forse vuole solo parlare e niente di più..." Si convince mentalmente, decidendo di fare la cosa più logica.
"Salve senpai. Come sta?" Domanda l'argentea tenendo le distanze e sapendo che a lui da fastidio il suo approccio troppo amichevole. 
"S-Sto b-bene..." Rivela continuando a tenere la sguardo basso per non guardarla mentre parla. 
"Ho saputo degli effetti della siringa. Come sta il quirk?" Cerca di capire lei, spostando leggermente lo sguardo su di lui, mentre il ragazzo incurva le spalle e abbassa la testa, mostrando l'attivazione del quirk dalla mano e facendo uscire mini tentacoli: "B-bene. Cioè.... è tornato come p-prima..." 
"Mi fa piacere. Sarebbe stato un vero peccato se l'avessi perso." Continua lei, abbassando lo sguardo, mentre il ragazzo abbassa la mano e stringe i pugni, cercando di essere più coraggioso e dirgli i suoi pensieri.
"Già... Non sarei potuto essere più un eroe e... e tutti mi avrebbero deriso e... ed io...." Comincia ad andare in ansia, quando lei lo interrompe:"Mi pare di avertelo già detto."
Lui alza lo sguardo verso di lei, mentre la ragazza continua:"Anche senza quirk saresti un ottimo eroe. Insomma, per essere nei Big Three dovreste essere davvero bravo a..." 
Si blocca di colpo, vedendo i suoi occhi puntati su di lei. Cala il silenzio tra loro improvvisamente. La paura di farlo scappare assale la ragazza. Ha paura che parlando troppo possa farlo allontanare di nuovo, così si limita a spostare lo sguardo altrove. Lui, vedendo quel comportamento, cerca qualche modo per riprendere la conversazione e dire ciò che voleva dirle: "C-comunque... L'altra... L'altra volta... Cioè... Ho... Ho sbagliato, ecco. Intendo... Quando ti... ti presi in quel... m-modo..." 
"Tranquillo. Sono stata io troppo invadente, senpai." Rassicura lei, ma lui spiega:"No, non è così. V-vedi... Il... Il fatto è che... ero in ansia. Ehm... Cioè... Sono ansioso, insicuro e non sono molto bravo a... a fare amicizia. N-non a caso... Ho... Ho pochissimi amici. E.... Oh... Dio... Come faccio a dirlo? Ehm... è che... diamine! Detesto questa mia timidezza e... sono ansioso e... io..." 
"Capisco."Interrompe lei, comprendendo il malinteso che c'è stato tra loro per poi proporre:"Abbiamo sbagliato entrambi, quindi perché non ricominciamo dalle basi?" 
"Dalle b-basi?" Ribadisce lui e lei chiarisce:"Si, dalla presentazione."
"Ehm... Ecco... Io... P-piacere di... Oh, cielo. Ehm... Io... Beh..." Il ragazzo entra in ansia. Le da le spalle per poi affermare:"Devo andare!"
Lei fa lo stesso, ma in modo diverso. Gli da le spalle, capendo il dilemma:"Ok, ho capito. Il mio nome è Rin Aizawa. Puoi chiamarmi Rin se vuoi." 
Sentendo quelle parole, il senpai si sorprende. Sposta lo sguado su di lei, vedendola sedersi accanto a quell'albero vicino a loro in quel cortile in cui stanno. E' più che ovvio per lui. Sta cercando di evitare che si sentisse in imbarazzo. La vede lì a dargli le spalle. E' molto più che palese per il ragazzo che accenna un sorriso.
"Io... Il mio nome è... Amajiki. Tamaki Amajiki." Le dice, voltandosi verso di lei, mentre questa dice:"Posso chiamarti Tamaki o è troppo confidenziale per te?"
In quel momento il ragazzo comprende. Vuole solo essergli vicina e con il rossore sul volto risponde:"Ehm.. Se... Se davvero ti fa... ti fa piacere..." 
"Perché non ti siedi? Così parliamo un po'. Sempre se ti va, ovviamente." Propone lei, continuando a dargli le spalle. 
Il senpai, vedendola che cerca di metterlo a suo agio, si intenerisce. Arrossisce di colpo per poi sedersi, appoggiando le spalle contro il tronco dell'albero esattamente alle spalle di lei. 
"D-di che... V-vuoi...? Insomma..."
"Non so. Delle solite cose che si chiedono. Per esempio, qual è il tuo cibo preferito?" 
"A me... piace un po' di tutto. F-forse un po' di più i takoyaki." 
"I takoyaki? Sono buoni. Anche a me piacciono, ma preferisco la carne." 
"A-anche a me... P-piace..."
Cala il silenzio, quando lui le fa una domanda ben specifica:"Ho...ho notato...l'altro...g-giorno che... che tu e Kirishima... insomma... eravate in freddo. P-posso chiederti...ehm... insomma... vorrei sapere.... c-come mai?"
Il silenzio scende tra loro. La ragazza rimane in silenzio per un po' e lui comprende che forse ha sbagliato a fare quella domanda. Abbassa il volto, rimanendo lì con lei nonostante non dica nulla, ma sorprendentemente Rin inizia ad aprirsi.
"Sai, Tamaki, tu dici che la tua timidezza non ti piace e ti fa avere pochi amici, ma... Io vorrei averla invece di avere ciò che ho. Mi ha allontanato dalle persone che amo di più e...  sto cercando di rialzarmi in piedi, ma è difficile. E' difficile rialzarsi e guardare in faccia quel nemico che sono. Con Kirishima... insomma... noi eravamo amici. Ci chiamavamo Sis e Bro proprio perchè ci sentivamo tali. Poi mi ha detto quelle parole che ho frainteso. Mi ha detto che gli piacevo, ma... nel senso amichevole ed io sono andata su tutte le furie. Ho avuto uno dei miei crolli emotivi, pensando che potesse essere una sottospecie di maledizione e ho fatto una scemenza che però mi ha condotta alla verità."
Lui sposta lo sguardo su di lei, mentre lei continua con volto triste a raccontare:"Ho abbandonato tutti a causa di questa dannata sindrome. Ho abbandonato i miei amici e i miei ragazzi, perchè si. Questa cazzo di sindrome mi ha fatto anche avere due ragazzi contemporaneamente anche se non è nel mio stile. Così come non mi ha fatto prendere nemmeno la licenza provvisoria. Quello che mi chiedo io... perchè tra tante sindromi, proprio quella dell'innamoramento eroico devo avere? Non bastavano le altre?"
"Mi spiace..." Mormora lui, quando la ragazza scoppia in lacrime dalla disperazione: "Che poi sono assurda. Cioè... parlo per la prima volta con l'unico ragazzo che mi piace davvero e che non è per effetto della sindrome e butto fuori tutti i miei problemi. Sono patetica! Mi sento dannatamente sola, anche se sono circondata da persone. Mi sento un cazzo di fenomeno da baraccone che, anche se può amare realmente una persona, può rovinare tutto con questa fottuta sindrome. Vorrei poter avere il controllo del mio corpo e delle mie emozioni, vorrei... vorrei poter essere normale, ma mi sento completamente abbandonata da tutto e da tutti."
In quell'istante Amajiki va in ansia. Abbassa il volto comprendendo i sentimenti che prova per lui quella ragazza, ma sentendola piangere si vede costretto a tirarla su di morare, anche se non sa esattamente come.
"Beh... alle volte... tutti ci sentiamo soli e abbandonati. A-anch'io... insomma... mi sono sentito abbandonato quand'ero piccolo... cioè...  come dire...v-vedi, no? Io... io sono t-timido e..."
Prende un respiro per poi dirsi:"Calmati, Tamaki."
Rassicurato, continua:"Sai, anni fa... ho cambiato scuola a causa di un trasloco e non riuscivo a... ad avere amici. Ero... troppo timido per fare amicizia e me ne stavo solo al mio banco... mi sentivo... incompreso e... inutile ehm... insomma...  quando...quando poi... ho conosciuto M-Mirio e... e siamo diventati amici e..."
"E' nobile..." Interrompe lei, facendo sussultare il ragazzo: "Huh?!"
"E' nobile il fatto che tu voglia tirarmi su di morale, ma... diciamoci la verità, chi vorrebbe qualcuno che ha una sindrome del genere? Anche le amicizie si allontanano perchè non è una cosa semplice da gestire e..."
"Il fatto che... t-tu...ne abbia p-parlato... è molto più nobile di me che c-cerco d-di tirarti s-su." Rimane un attimo in silenzio, per poi confessare ciò che sente:"S-sai... tu... assomigli molto ad una farfalla."
"Huh?!"
Comprendendo ciò che ha detto, il ragazzo va in panico: "Non... cioè... quel che voglio dire... ehm... che non importa ciò che...c-che fai, ma... proprio c-come un bruco...insomma... proprio come un bruco che si...che si trasforma in farfalla..."
Prende un respiro:"Oh cielo... quello che voglio dire è che... tu... risplendi di luce pura, simile al sole, ma... sei... aggraziata come una farfalla che..."
Lei scoppia a ridere:"Farfalla? Io? Si vede che non mi conosci. Io sono più simile ad un ippopotamo misto ad un elefante. Aggraziata non è il termine adatto a me."
Lui accenna a un sorriso timido, vedendola ridere di gusto. Rimangono per un attimo in silenzio, finchè lei non lo interrompe:"Siamo... amici adesso?"
"Huh?!" Farfuglia lui, per poi volgare lo sguardo a lei che lo guarda con la coda dell'occhio e un sorriso.
Lui abbassa lo sguado di scatto, per poi intimidirsi:"Ehm...c-credo...si...insomma... penso di si. S-sempre che...t-tu...voglia..."
Lei annuisce e lui continua:"Ehm... sai io... N-non sono molto bravo a parole, ma... I-io credo che... t-tu non sia p-poi così male. Insomma... Penso che se le persone si allontanano da te per questo, n-non sono realmente... insomma... Non sono interessate a Rin Aizawa. Io... Ehm... Non ho capito bene la tua patologia, ma s-sembra complicata e..."
Cala nuovamente un silenzio imbarazzante, prima che lui possa continuare:"Cioè, quello che voglio dire è che... Avresti potuto evitarlo e invece... Quindi non posso fare altro che apprezzare, insomma... la tua sincerità intendo. S-sei splendente come il sole e aggraziata come una farfalla... No, ma che dico? No-no-no... ehm... hai detto che non è il termine adatto a te, quindi..."
Ci pensa su per poi continuare:"Ehm...si... Cioè intendevo dire che sembri un bellissimo fiore che ancora non è riuscito a sbocciare del tutto e che... e che ha paura di farlo, ehm... " 
Il ragazzo si blocca di colpo sentendo singhiozzare l'argentea. Volge lo sguardo verso di lei vedendola piangere. 
"Ehm.. No! Oh Dio. No... n-non piangere. I-Io...."
"Non sto piangendo." Nega lei con i lacrimoni agli occhi e a testa bassa per poi dire:"E' solo che non mi ha mai detto nessuno parole tanto belle."
"Huh... Io... Ehm... " Si imbarazza, spostando lo sguardo altrove e rendendosi conto di ciò che ha appena detto per poi pensare:"Tamaki, ma che ti prende? Sembri più imbranato del solito. Cerca di tranquillizzarla in qualche modo. Di qualcosa. Qualsiasi cosa."
Ma è tutto vano. La ragazza con un sorriso, ma ancora le lacrime che escono involontariamente si volta verso di lui per dire:"Tamaki, sei molto carino. Sto incominciando a chiedermi dove diamine eri finito per tutto questo tempo."
Quelle parole attraversano il cuore del timido Amajiki, facendolo sentire ancora più impacciato del solito. L'ansia sale a mille, sentendo quelle parole. Trema, confuso da tutto ciò che sta succedendo:"Oh Dio! Ehm... Io non..."
Nonostante vuole essere forte, non ci riesce.
"Devo andare!" Esclama preso dall'ansia, dandosela a gambe, mentre lei rimane lì a pensare a quelle parole dette dal ragazzo.
"Forse era...?" Pensando ad una confessione d'amore, ma poi scuote la testa:"Ma no. Magari voleva solo tirarmi su. Figurati se il senpai mi ha notata...."
Si convince per poi arrossire di colpo e pensare a tutte le cose che il senpai le ha detto. Sente il cuore andare forte come un tamburo, ma al tempo stesso si sente più che bene.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: AlekHiwatari14