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Autore: d a r k n e s s    24/01/2021    0 recensioni
【lgbt】 ❝O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,
a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno - infame cui sono legato come il forzato alla catena,
come il giocatore testardo al gioco, come l'ubbriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna - maledetta, sii tu maledetta!❞
Genere: Malinconico, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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❝どうしようもないほどに 貴方に惹かれているのだろう❞

That's why I am attracted to you to the extent that I can't help it
 

[Sakura]   

Nascosto, complice, etereo. Cadevano le ultime foglie dagli aceri ormai spogli quando gli occhi di Sakura posarono sulle angeliche forme di Yuki. La pelle candida come la neve incorniciava delle labbra e degli occhi creati apposta per sfuggire dalla monotonia. La gonna troppo corta lasciava intravedere delle linee sinuose e lisce coperte dalle lunghe calze nere della divisa scolastica. Era la prima volta che Sakura veniva alla conoscenza di qualcuno dall'aura spaventosamente celestiale. Era come se i personaggi delle sue poesie preferite fossero usciti dai libri e fossero entrati nel corpo di quella fanciulla. Il perchè ne fosse così attratta non riusciva a spiegarselo, eppure...

«quel profumo»

lo era.

«quel maledetto profumo»

 

Yuki era il pino da cui Sakura si lasciava pungere. Era la pioggia da cui si lasciava attraversare. Era l'inverno da cui si lasciava morire.

La prima volta che Sakura la vide, Yuki era nascosta tra le panchine del cortile della scuola, con un taccuino scuro tra le mani e un finto fiore di ciliegio che usava come sorta di segnalibro. Stava piangendo. Il lieve vento estivo che lasciava le porte al solleticare del vento autunnale le scostava i lunghi capelli di un grigio siderale accarezzandole di volta in volta le guance rosee.

Si capiva a impatto che Yuki era fin troppo per Sakura. Era quel dolce in più a fine pasto, ma troppo buono per non essere assaggiato.

Per un secondo lo sguardo di Yuki incontrò quello di Sakura. Fu un attimo, un intenso, vissuto e maledetto attimo. Le guance di Yuki si colorarono di un rosso vivo per l'imbarazzo. Si asciugò gli occhi e lasciò la panchina sulla quale era seduta.

«Un segno, solo un segno» si ripeteva Sakura tra sè e sè «un maledetto segno».

«J'ai cherché dans l'amour un sommeil oublieux ;
Mais l'amour n'est pour moi qu'un matelas d'aiguilles»

Erano le parole scritte da Yuki lasciate su un foglio, dimenticate forse per caso - o forse dal fato - su quella panchina e poi trasportate dal vento sino ad incontrare le mani rigide di Sakura. Le sembrava di stringere tra le mani l'anima delicata e sensibile di Yuki. «Baudelaire» pensò, nascondendo un sorriso.  Quel poeta maledetto che ha maledetto pure il suo cuore.

Era l'inizio di una corrispondenza di sentimenti quel loro parlarsi da lontano: era una comunicazione di versi e vibrazioni, di suoni e di profumi, di carta e poesia.

Che Yuki avesse abbandonato di proposito i suoi pensieri su carta per farli custodire da Sakura, sarebbe rimasto celato nella profondità del cuore di Yuki. Ma di quello sguardo di chi silenziosamente sapeva aspettare senza cercare, di chi sapeva scappare per amare, Sakura capiva ne avrebbe costruito un deleterio «matelas d'aiguilles».

«maledetta»

 

song: sore wo ai to yobudake (https://youtu.be/bMwLJHWP1UE)
poem: charles baudelaire - la fontaine de sang

 

 

 

   
 
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