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Autore: NightWatcher96    25/01/2021    0 recensioni
Fem!Izuku è la pupilla di All Might, ancora non riesce a controllare l'One for All e si è anche accorta che è l'oggetto di desiderio di ben due compagni di classe. Ma non sarà facile sul campo di battaglia durante un'Esercitazione...
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Shōta Aizawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless!

Eccomi con questa fiction che sinceramente non so bene da dove sia nata. Comunque, sperando che vi possa piacere, vi lascio a una buona lettura! 
Enjoy!! :)




"Sai, Izu-chan, con i capelli corti secondo me stai ancora meglio di prima!".

La giovane Deku era talmente rossa da sembrare uno di quei bei fragoloni maturi in piena estate. Aveva deciso di tagliarsi i capelli quando si era sottoposta all'allenamento intensivo per ricevere l'One for All da All Might e farlo le era parsa un'importante prova di decisione e maturità.

Ora aveva lo stesso taglio di Ashido Mina, solo più mossi e ribelli, meno gonfi e con un'adorabile frangia scompigliata che le oscurava la fronte. I suoi occhioni smeraldini erano ancora più espressivi e stava proprio trasudando bellezza.

"Grazie, Uraraka-san…" balbettò, abbassando lo sguardo ancor di più.

Il campo di addestramento scelto dai professori era il bosco, perfetto per allenarsi in una stagione mite come la primavera, soprattutto se quel tipo di bosco era gremito di fiori, ruscelletti e diversi sentieri per rilassarsi e inspirare dell'ottima aria fresca. Quasi montanara, per essere precisi.

Deku guardava il cielo cristallino, era una bellissima tonalità di azzurro, si scuriva appena in alcuni angoli e si mescolava con qualche strascico di nuvola bianchissima. Chiuse gli occhi, ascoltando il fruscio del vento che l'accarezzava i capelli e le guance, e quando li riaprì, però, per poco non ebbe un colpo al cuore. 

"K… Kirishima-san!" esclamò, avendolo visto a poca distanza da lei, forse anche troppo vicino. Si era messo nella sua traiettoria visiva approfittando del suo momentaneo godimento dell'aria fresca e l'aveva spaventata. "P… posso fare qualcosa per te?". 

Mina, Tsuyu e Ochako, in disparte, cominciarono a sorridere con la stessa espressione di chi la sapeva lunga.

"A dire il vero no, pensavo ti stessi semplicemente concentrando e volevo capire un po' che vantaggi c'erano sull'utilizzo del Quirk" ammise il rosso, con quel sorriso gioviale e l'espressione genuinamente sincera. "Il tuo è un Quirk di forza, vero?".

Deku non era più imbarazzata, e non se lo spiegava. "Sì, infatti. Cerco di incanalare sempre la forza per evitare eccessi".

"E farti poi male" continuò Eijirou, facendosi pensieroso, con un dito sotto le labbra. "Penso che dovresti tentare un altro approccio".

-Ma perché stiamo parlando di Quirk?- pensò Izuku, mentre annuiva con un sorriso tirato, nuovamente imbarazzata. Il suo umore era fin troppo ballerino!

"… e infine nella squadra 10 abbiamo Midoriya, Bakugo e Kirishima".

I tre chiamati volsero totalmente l'attenzione ad Aizawa che aveva appena terminato di spiegare la prova di esercitazione e sopravvivenza, con libertà di attacchi e la vittoria di una delle dieci squadre formate da alcuni studenti della 1 B. 

-Fantastico… non ho capito nulla!- espirò mentalmente Izuku, scuotendo il capo con evidente consolazione.

"Ehm… scusa, Deku-chan" gemette Kirishima, strofinandosi nervosamente i capelli. "A causa mia non abbiamo capito l'obiettivo della missione".

"Non potevo aspettarmi altro da due cretini!" sbuffò una terza voce, annoiata e in parte incazzata.

"Kacchan…!" disse la più bassa del gruppetto, sbattendo i suoi grandi occhi in curiosità. "Non dirmi che tu hai capito?".

"In pratica il nostro team deve resistere agli attacchi degli altri e vincere, raggiungendo la bandiera che avrà All Might e sconfiggerlo".

All Might. Sconfiggerlo. Bandiera. Vittoria.

"Ehh?! Ma stai scherzando, vero? Come possiamo sconfiggere il Number One Hero?!" esclamò Kirishima, visibilmente sconvolto.

Deku abbassò lo sguardo, pensierosamente: nessuno sapeva del segreto che condivideva insieme a All Might. La Muscle Form poteva ancora usarla ma per solo venti minuti o poco più. La sua durata si era notevolmente abbassata dopo la sconfitta del Noumu e della Lega dei Villain, comandati da Shigaraki.

"Invece possiamo, se uniremo le forze" disse Deku, con un sorriso. "Kacchan, facci strada allora".

Non si rese conto dello sguardo lussurioso che i due maschi le diedero quando lei si voltò verso la zona degli alberi, più scura, dando loro la schiena. Il costume verde che ricordava vagamente All Might era perfettamente aderente sulle sue piccole e proporzionate forme. Il seno era ben in mostra, poco più rotondo di quello di Ochako, il suo sedere che era più sodo e alto di quello di Tsuyu e le sue scarpe rosse che mostravano le esili gambe ma forti. I suoi tonici muscoli ben allenati. E quei capelli corti.

"Sai che stai bene con i capelli corti, Deku-chan?" espresse Kirishima, con il suo solito sorriso. Le si avvicinò sotto lo sguardo rabbioso di Kacchan che non si aspettava tanta esuberanza e le scompigliò i capelli, sorridendole. "E sono anche morbidissimi!".

"Grazie, Kirishima-san!" rispose lei, allontanandogli dolcemente la mano, visibilmente imbarazzata.

"E dai, siamo compagni di classe da un bel po' di mesi, diamoci del tu, no? Sono Eijirou per te!".

"Perché non ci mettiamo in marcia?!" scattò Katsuki, rabbioso… o geloso? 

Kirishima sbattè un paio di volte gli occhi poi annuì, avvicinandosi al biondo incazzato. Si fermò come se si fosse dimenticato qualcosa, voltandosi nuovamente verso Deku rimasta a pensare a occhi aperti. "Vieni, Izu-chan?".

La verdina annuì, correndo verso di loro...

 

Era una situazione strana per Deku-chan. 

L'aria frizzantina si era spenta in una costante corrente fredda e il bellissimo bosco era diventato un sentiero nella penombra con alberi talmente ramificati da sembrare un tunnel pronto a crollare. Il sole non riusciva neanche più a filtrare in mezzo a quei rami secchi e aguzzi che avrebbero potuto uccidere chiunque.

Come suo solito, sebbene camminasse, il suo sguardo deciso puntato nel vuoto, un braccio piegato sotto al seno e l'altra mano sotto al meno parlavano del suo enorme dialogo interiore, tutto fatto di ipotesi e di possibili scenari. O avevano imboccato una strada sbagliata o quel sentiero inesplorato faceva sempre parte dell'esercitazione.

Il freddo stava diventando più pungente, lo sentiva anche attraverso la tua tuta da Hero e il che, considerando che alle loro spalle proveniva ancora debole aria mite, poteva significare solo che la direzione che stavano prendendo avrebbe condotto a qualche posto decisamente zeppo di guai. Stranamente quella bocca infernale e naturale era oscura, non si vedeva neppure la fine e gli improvvisi stridii infastiditi dei corvi che volavano da un ramo all'altro, come se li stessero fissando con quegli occhietti scarlatti non era la miglior immagine della rassicurazione.

"La pianti con quell'espressione?!" scattò improvvisamente Bakugo, fermandosi e dandole le spalle.

"Eh?" fece Deku, sbattendo gli enormi occhi curiosi. "Non capisco. Non credo che stessi facendo un monologo".

"E dai, Baku-bro, lo sai che Deku-chan stava solo pensando" tentò di appianare bonariamente Eijirou.

"Sei forse la sua balia? Mi da fastidio quando è nel suo merdoso mood nerd!" scattò il focoso, spintonandolo. 

Che stava succedendo? Eijirou era attonito quando la dolce Deku che cominciava a preoccuparsi di questo atteggiamento, sì da Kacchan, ma troppo innaturale. Che quel sentiero avesse effetti di sdoppiamento della personalità? La piccola nerd non ci pensò su attentamente, si avvicinò al Re delle Esplosioni Mortali per poterlo fermare in qualche modo. 

Bakugo aveva già caricato un potente pugno destro da schiantare sul viso non rinforzato di Red Riot che era intento a guardare Deku che tentava di parlare e di fermarlo, pronto per darle supporto… improvvisamente ecco che la sua rabbia fu improvvisamente risucchiata e la foschia rossa calata dinanzi ai suoi occhi si diradò, tornando a vedere in modo normale.

Deku aveva attutito il pugno nella sua mano e tremava per lo sforzo, ma non cedeva, sotto lo sguardo sconfitto di Kacchan e quello sconcertato di Eijirou.

Scusa? Non volevo? Non so cosa mi sia accaduto? Kacchan serrò le lebbra e distolse lo sguardo, facendo sì che la frangia gli creasse un'ombra un po' terrificante sul viso, celandogli gli occhi chiusi. Allentò il corpo rigido e attese che Deku gli lasciasse andare il pugno.

"Tutto bene, Bakugo?" domandò sincero Kirishima, guardandolo attentamente.

"Questa foresta ha qualcosa di strano. Non so dire se è l'aria che respiriamo o semplicemente quello che vediamo. O qualche cosa che sentiamo" disse il biondo mettendosi a braccia conserte.

"Già, concordo. Anche se hai un carattere particolare non potevi essere proprio tu poc'anzi!" sorrise Kirishima, lui con le solite mani sui fianchi e il sorriso di chi era perfettamente a suo agio perfino in una situazione di morte.

Un piccolo gemito venne da Deku: si teneva il braccio con il quale aveva assorbito il pugno di Kacchan e sembrava che il dolore si stesse perfino intensificando. Kirishima fu il primo a intervenire, sfilandole il guanto e arrotolandole la manica della tuta verde. Fece schioccare la lingua contro i denti in un chiaro segno di impotenza, di rabbia crescente e di senso di colpa. Le toccò appena il polso dove vi era un anello rosso fuoco e passò il dito fino all'avambraccio dove la pelle aveva proprio cambiato colore.

-Maledizione! Non sono ancora in grado di controllare l'One for All!- gemette Deku, tremante.

"Forse ti sei sforzata troppo, dobbiamo medicartelo" disse Kirishima, guardando Bakugo con uno sguardo… collerico. 

"Non abbiamo bende di fortuna, Capelli-di-Merda!" scattò l'altro, anche se mascherava il suo enorme senso di colpa. Si era fatto soggiogare da qualcosa e Deku ci era andata a finire di mezzo. Ma anche lei! Che cazzo si era messa a fare in mezzo? "Ti fa molto male?".

"Posso farcela…" disse, tentando di dominare in qualche modo il dolore.

Kirishima si strappò la manica nera del suo costume e la divise a metà, iniziando ad avvolgerla a mo di benda di fortuna intorno al braccio ferito di Deku con amorevole maestria. Sorrideva pacificamente e aveva una strana luce nello sguardo addolcito. Sbadatamente Deku si ritrovò ad arrossire.

"Ecco qui, dovrebbe aiutarti".

Se Bakugo fosse stato un fiammifero sarebbe sicuramente avvampato nel vedere a rallentatore, per giunta, quel che fece subito dopo Kirishima: scompigliò prima amorevolmente i capelli di Deku poi le stampò un bacio sulla guancia. 

-Dannato! Che cazzo pensi di fare in mia presenza? Deku è mia!-.

Si bloccò, interdetto dal suo stesso pensiero, a occhi sbarrati e il corpo freddato. Che cosa aveva appena pensato? Deku sua? Cioè, veramente quella Nerd di merda, sempre rimasta appiccicatagli alle costole nonostante i suoi dispetti, che fosse una maledetta Quirkless che adesso aveva una super-forza incredibile che le spappolava le ossa, le piaceva in quel modo?

-E' questo bosco di merda a farmi pensare idiozie! Non c'è altra spiegazione!- commentò di rimando mentre fissava Deku che teneva gli occhi bassi, rossa in viso e si stringeva la mano sul braccio ferito. -Ma Capelli-di-Merda gli sta appiccicato più del solito!-.

"Rimettiamoci in marcia. Non so ma ho proprio una brutta sensazione" propose ancora Kirishima. "Deku-chan, pensi di farcela?".

Il primo passo fu traumatico: fu sbilanciare il proprio baricentro per ricevere una scarica elettrica terribilmente sul corpo e non trattenere un gridolino di dolore. Deku si incurvò in avanti, cullando il braccio ferito. Vide le ombre di Kirishima e Kacchan avvicinarsi ma eroicamente alzò una mano e tentò di minimizzare.

-Se Aizawa sensei scopre che mi sono nuovamente fatta male…- pensò tentando di dominare ancora il dolore.

Kirishima le si proiettò dinanzi, cercando i suoi occhi per sorriderle e spezzare il ricordo di Aizawa che dopo averle cancellato il Quirk le aveva detto che se avesse ancora avuto bisogno di Recovery Girl o altri l'avrebbe espulsa senza pietà. Le offrì la schiena, sempre con quel genuino volto radioso.

"Salimi in spalla, Izu-chan" .

No! Questo era troppo! Bakugo era pronto a fargli sentire il suo profondo risentimento quando improvvisamente il terreno sotto loro tre andò crepandosi sinistramente e a partire da Deku sprofondarono in una profonda voragine. 

"Deku!" gridò Kacchan, tentando di afferrarle una mano. 

"C'è qualcosa in basso, sembra vivo!" seguitò Kirishima, indicando qualcosa che strisciava lentamente in una piccola pozza scarlatta dal forte odore di marcio. 

"Lo farò io fuori!" disse Kacchan, caricando i palmi contro quella viscida cosa che non si capiva né l'inizio né la fine, neanche cosa fosse. 

"No, Bakugo! Se lo facessi, l'onda d'urto delle tue fiamme ci investirebbe e ci ferirebbe!" intervenne Kirishima.

Era vero. C'era aria stranamente calda proveniente da sotto terra e se davvero avesse innescato anche solo una scintilla, tutto sarebbe stato cotto a puntino. Ma anche quella strana cosa che ora si era fermata e aveva aperto uno strano occhio tondo, senza iridi, senza coscienza addirittura. Aveva la testa simile a una grossa anguilla, la pelle lucida e liscia, dal colorito nerastro e in parte bianca. 

"SMASH!".

Deku si gettò a peso morto su quella cosa che aveva aperto le fauci e una sfera viola cominciava a crescere, come vero segno di volerli attaccare. Lo Smash fu violento, la benda di Kirishima si strappò in brandelli e lei stessa trattenne un grido per aver usato il braccio già presentemente ferito.

L'onda d'urto piegò il mostro, lei ebbe il vantaggio di fargli inghiottire il colpo in procinto di essere sferrato facendogli bombardare la lunga gola e creare un effetto boomerang, tornando su insieme agli altri due. 

Kirishima le afferrò la mano, stringendo i denti, se la portò in braccio come una principessa e volarono come un supereroe avrebbe egregiamente concluso la sua sfida contro la morte. Bakugo fu il solo a notare un lampo violaceo, proveniente dall'anello di polvere e ancora lampi di luce dello Smash di Deku: aveva otto teste quella bestiaccia, erano tutte sott'acqua e tutte aggrovigliate in un unico ammasso informe senza spina dorsale. 

Scagliò senza pensarci due volte una fiammata nata con tutta la rabbia e la gelosia per Kirishima che continuando così si sarebbe fatto strada nel cuore di Deku e tutto fu assordante…

 

"Aizawa, guarda".

L'eroe cancella-Quirk si fece guardingo nel fissare nella direzione puntata da All Might che aveva smesso di mantenere la Muscle Form per preservare i deboli strascichi del suo Quirk. E riprendersi poco dopo per non farsi scoprire.

C'era una colonna di fuoco proveniente da un punto indefinito a nord-ovest. 

"Nessuno avrebbe dovuto spingersi fin lì, sono stato chiaro nel dirlo!" ringhiò visibilmente adirato. 

"Non è la zona dove gira voce che sia cresciuto un Octavor?" chiese All Might, preoccupato. "Quel mostro è sempre stato una spina nel fianco. Più lo affronti più si rigenera, più cresce di dimensioni e si nutre di Quirk forti. E' stato confinato nelle profondità del terreno perché le tenebre lo indeboliscono, non pensavo che dopo più di dieci anni sarebbe stato ancora vivo!".

"Non è detto che sia ancora vivo, può darsi che si siano scontrati laggiù" riprese EraseHead, anche se era più propenso a credere nella versione di All Might. 

Era combattuto se andare a vedere o meno.

"Aizawa…" chiamò All Might con un fil di voce. Era di spalle, ancora con occhi sbarrati ad osservare l'aria tribolante e alcuni strascichi di fiamme. Si voltò appena, guardandolo con evidente terrore. "Non sono andati laggiù la squadra della piccola Midoriya?".

L'altro perse ancor più il suo già pallido colore. I Quirk di Bakugo, Kirishima e Izuku erano perfetti come alimentazione dell'Octavor. Dovevano assolutamente intervenire! Premette un dito per attivare la ricetrasmittente nell'orecchio e diede ordine a Cementos, Midnight e agli altri insegnanti di andare a controllare la situazione.

-Fate attenzione, ragazzi…- pensò, stringendo duramente i pugni…

 

Una sensazione calda.

Come un abbraccio. Come le coccole della mamma ogni mattina e i sorrisi paterni di All Might. 

Deku schiuse debolmente gli occhi, la vista ancora annebbiata e il dolore che pulsava gradualmente in un crescendo. Era svenuta? Era confusa, sì. Cos'era accaduto? Non ricordava che poche cose. 

Tentò di raddrizzarsi solo per scoprire che era stata messa in una posizione un po'… particolare. Era appoggiata contro il corpo di Kirishima, seduta a cavalcioni sul suo grembo, qualcosa di caldo che premeva contro la zona proibita, il braccio sanguinante e violaceo nuovamente stretto in una nuova benda nera di fortuna e la testa appoggiata nell'incavo del collo di… Red Riot?

Le stava accarezzando i capelli, tenendola stretta a sé con l'altra mano e rimaneva all'erta, seduto con la schiena contro l'enorme masso ricoperto da fogliame rinsecchito e muschio profumato. La zona era buia, l'aria fredda e il fruscio sinistro non prometteva nulla di buono.

"Shh, Deku. Va tutto bene, ci sono io qui" sussurrò sentendola fremere un pochino. "Non parlare, quell'affare non è ancora crepato e tu non sei assolutamente in condizione di combattere".

Com'era diverso il tono della sua voce. Quella dolcezza si era mutata in una voce calda e concentrata da perfetto Pro Hero, che le infondeva coraggio e rassicurazione. Avrebbe potuto dormirci, cullata ma un pensiero le martellò in testa. 

"Kac… Kacchan dov'è?" le sussurrò in un orecchio. 

"Non lo so. Prima di essere sbalzati via dall'onda d'urto ho intravisto che quell'affare aveva un'altra testa e aveva mirato a noi tre, lui ci ha protetti". 

Non suonava così allettante. Kacchan era vivo, vero?

Deku tentò di muoversi, ora preoccupata più che mai ma Kirishima le strinse la schiena con maggior fervore. "Fammi alzare, Kirishima-kun, per favore".

"No, so che tenteresti di buttarti nella mischia. Baku-bro è un Hero fantastico, sa quello che fa, vedrai che gli saremo di maggiore aiuto se resteremo nelle retroguardie". 

Lei non era d'accordo, perciò oppose resistenza e si alzò. Ondeggiò per un improvviso capogiro e di nuovo Kirishima la sostenne con tanto di abbraccio.

"Tengo a te, Izuku-chan. Mi piaci. Mi piace pensare che potremmo avere una possibilità… come coppia intendo" le confessò, baciandole la fronte.

Deku fu colta alla sprovvista, non sapeva che cosa dire. Aprì la bocca per emettere anche solo una sillaba quando sentirono un boato e una più che colorita imprecazione dal tono assai riconoscibile. Le fu tolto istantaneamente un peso dal cuore nel vederlo volare con le sue esplosioni. 

"Kacchan!" gridò colma di felicità e speranza. 

Appena lui notò in che stato era il suo braccio si rabbuiò. Se la caricò in stile sposa e corse nella direzione opposta seguito da Kirishima che di nuovo aveva uno sguardo piuttosto… contrariato!

"Quel cazzo di mostro non so come ma più viene colpito più diventa forte, dannazione! Non possiamo batterlo!" ruggì.

"M… ma neanche lo Smash?!" esclamò Deku, rossa in viso. 

"No, per cui evita di ferirti inutilmente. Per quell'ammasso schifoso serve ben altro!".

"Potrei provare con il mio Rafforzamento?" propose Kirishima, voltandosi per guardare se venivano inseguiti.

"Non hai capito che i Quirk gli fanno un baffo a quel maledetto?!" ringhiò Kacchan. "E poi Deku non è in condizione di combattere, schiodiamo da qui!".

"Ma tu non sei mai fuggito, Bakugo!" replicò Kirishima, fermandosi.

Il mostro si muoveva lievitando, aveva un colorito oscuro e irradiava una luce cremisi che lo faceva apparire infernale. Gli alberi perdevano il colorito al suo passaggio, le piante i cristallizzavano prima in ghiaccio per poi dissolversi in minute particelle e il terreno diventava una massa bruciata.

"Kirishima-kun, è troppo pericoloso… ho solo un'idea in mente!" propose la giovane Deku.

Sentì le braccia di Kacchan aumentare la presa sotto al suo corpo. Quest'ultimo aveva un'espressione rabbiosa e collerica, guardò un paio di volte Kirishima che era distante da solo, in retroguardia e non ci pensò su un paio di volte: stampò un bacio appassionato sulle labbra di Deku.

"Tu mi piaci, Izuku.. sappilo! E ti proteggerò anche a costo della vita!".

Due dichiarazioni nello stesso giorno. Deku si portò una mano sugli occhi, rossa in viso, ma il sapore di Kacchan sulle sue labbra le stava dando una sensazione meravigliosa. 

"Anche lui?" domandò ancora il focoso, facendola scendere e prendendole le spalle per cercare i suoi occhi. "Anche lui te lo ha detto vero?".

"C.. come fa… fai?" balbettò sconcertata Deku, sbattendo gli occhi con confusione.

"E' evidente che è pazzo di te. Ma io e te ci conosciamo da una vita, ho un vantaggio" disse, guardando Red Riot che si era indurito. "Quando avremo sconfitto quel coso gli dirò che tu sei mia!".

Deku espirò, mentre gli portava una mano sulla spalla e lo superava dandogli la schiena. "Ne tu e ne lui avete considerato una cosa" disse con un fil di voce. La vide irrigidirsi per richiamare il suo potere e delle ragnatele di rossa energia le avvamparono su tutto il corpo facendo ondeggiare i corti capelli. Si voltò appena. "Siete i miei due migliori amici e non potrei scegliere. Non vi appartengo".

Deku mormorò qualcosa, scattando in un balzo agilissimo, sotto gli sguardi attoniti dei due cavalieri. 

Quel mostro aveva un incredibile potere, assorbendo i Quirk poteva sfruttare su un'elevatissima auto-rigenerazione. L'unico modo era ammazzare la testa che controllava le altre. E lei in un frangente aveva visto quel luccichio cremisi proveniente dal corpo aggrovigliato. La risposta si trovava al centro del mostro e un Texas Smash avrebbe potuto sconfiggerlo. 

Caricò subito l'altro pugno, volando sopra la testa del mostro. 

"Bakubro!" chiamò subito Eijirou. 

Kacchan capì immediatamente, nessuno dei due l'avrebbe lasciata morire così. Caricò le mani oltre la schiena e si diede fuoco per volare e cercare potenza, afferrò la mano di Red Riot e volarono. Raggiunsero la verdina in un batter d'occhio.

"Devo colpire quel punto rosso in mezzo alle altre teste e non sarà facile" disse subito Deku, indicandolo. 

"D'accordo, ti apriremo una strada!" risposero con incredibile unisono i due. 

Red Riot afferrò il polso di Deku e la portò sulle sue spalle per farle da scudo alle fauci spalancate del mostro intento a sparare. Kacchan immediatamente colpì con tre proiettili di fiamme che fecero esplodere quella palla bianca e violacea nell'esofago. Da una tremenda esplosione una delle teste si afflosciò.

"In fretta! Si rigenererà subito!" urlò Deku.

Kirishima tranciò una seconda testa con un colpo a coltello della sua mano, che volò lontano fumando. Bakugo nuovamente mitragliò sulle altre testa in una vampata cocente e rumorosa. 

Deku lo vide il punto: il corpo si era leggermente aperto a mò di riccio per riuscire a preservare il dolore  a rigenerarsi inghiottendo quelle fiamme che volavano libere. Aveva già pronto il colpo, saltò dalle spalle di Kirishima e si lanciò nelle fiamme, sotto gli sguardi attoniti dei due eroi che non l'avevano immaginata in questo modo. 

Faceva caldo, quel mostro emanava una forza incredibile e schiacciante, gli occhi le bruciavano, aveva difficoltà a respirare e il corpo le faceva male. Forse si era rotta anche una gamba nel saltare. Le venne ancora in mente Aizawa: se non avrebbe controllato il suo potere sarebbe stata ancora un peso.

Strinse il pugno, così con le chiappe e gridò forte dal suo cuore, con la determinazione più incredibile che avesse avuto in tutta la sua vita. 

"Detroit… SMASH!".

Texas sarebbe stato troppo. Una volta gli aveva spiegato All Might che il suo corpo avrebbe ceduto se avrebbe esagerato e lei non voleva sprecare il Quirk che le era stato concesso con un'idea troppo grande per lei. Al momento, almeno. 

Si levò un potentissimo colpo, sentì un dolore rapido all'altro braccio, poi il bianco. 

Poi più nulla…

 

Gocce di pioggia. 

Pioveva a dirotto, l'aria era fresca e non più mite come prima. Rumoreggiava contro il vetro, di tanto in tanto qualche lampo anticipava un tuono fortissimo. 

Due eroi erano vicino a un letto d'ospedale dove dormiva un'eroina che era stata egregiamente reattiva. 

Kirishima e Kacchan avevano qualche cerotto sul viso e delle bende sulle braccia ma nient'altro: la morte nel cuore aveva scolpito delle maschere di sensi di colpa sui loro volti rabbuiati. Non erano riusciti a fare un accidenti, aveva prevalso solo Deku.

"Doveva essere un lavoro di squadra…" sussurrò piano Eijirou, stringendo dolorosamente i pugni.

Quando c'era stata l'esplosione erano nati dei pilastri di cemento dal nulla, la velocità del Number One Hero era stata propizia per afferrare subito Red Riot e Kacchan, che stavano volando letteralmente via dall'esplosione mentre Aizawa aveva tentato di contenere e rallentare quell'enorme potere con il suo Quirk, afferrando la piccola Deku che era già sbalzata via nel cielo temporalesco.

Poi il vuoto. Avevano sentito, quando si erano ripresi due giorni prima in ospedale, che il Detroit Smash di Deku era stato talmente violento che il mostro si era prima cristallizzato e poi smaterializzato in miliardi di particelle rosse e nere di polvere. All Might che era intervenuto era rimasto sorpreso che la sua piccola pupilla avesse fatto tutto da sola. 

Ma a che prezzo?

Avevano sentito dire da alcune infermiere, Recovery Girl e All Might che sforzare il braccio destro aveva richiesto un intervento chirurgico e per almeno due mesi non lo avrebbe dovuto usare. Il sinistro era fratturato alla spalla ma cosa peggiora alcuni tendini si erano letteralmente disintegrati.

E lei non aveva ancora ripreso conoscenza.

"Hai detto anche tu che la ami, vero?" mormorò improvvisamente Eijirou.

Kacchan gelò sul posto e con ironici occhi smarriti lo fissò stralunato, lui e quel dannato sorriso stampato in faccia.

"Potrei avere una chance con lei? Per te sarebbe un problema, Baku-bro?" continuò ancora, stavolta con maggior enfasi.

"Che cazzo stai dicendo? Vuoi il mio permesso per stare con Izuku?" ringhiò ma non come le solite volte, era un eccesso di gelosia.

Kirishima sorrise un po', tornando a guardare il volto pieno di cerotti della verdina che riposava tranquilla. 

"Me ne sono accorto quando te la sei caricata in braccio, durante l'attacco del Octavore… so che anche tu la ami e molto. Anzi, tutti se ne sono accorti in classe, perfino i professori!".

Katsuki arrossì profondamente fino alle orecchie: possibile che lui che era un genio era una schiappa in sentimenti? E poi perché quello stupido continuava a sorridere come se niente avrebbe potuto impedirlo?

"Mi sono dichiarato ma lei non mi ha dato alcuna risposta" continuò, spostandole una ciocca di capelli dalla palpebra destra con amorevole cura. "E' così carina che ti si stampa in testa e non ti toglie più…".

"Anche io" sussurrò Katsuki, deglutendo.

"Ah?" fece l'altro stupito e genuinamente curioso.

"Anche io mi sono dichiarato. E questa Nerd di Merda ha osato dirmi che… che…".

"…che siete i miei due migliori amici e non potrei scegliere. Non vi appartengo".

I due ragazzi furono come investiti da una secchiata di acqua gelata: si guardarono prima negli occhi poi lo voltarono sul viso di Deku che sorrideva tenendo le palpebre cadenti di stanchezza. 

"Piccola Izu-chan!" esclamò Kirishima, abbracciandola dolcemente, mettendole il naso nei morbidi capelli. "Ho avuto il terrore che non ti saresti più risvegliata! Le tue condizioni non erano delle migliori! Avresti dovuto aspettare e non fare tutto da sola! Ma sei comunque una Hero eccezionale!".

"Ehi, basta così! Non vedi che si è appena ripresa?!" ruggì Bakugo, rabbioso e rosso.

Era in realtà geloso che il suo amico fosse tanto espansivo, estroverso e soprattutto molto aperto sui suoi sentimenti. E lui? Riusciva solo a dire parolacce, bestemmie e a ruggire come una bestia selvatica. Anzi, demoniaca!

"Hai ragione, meglio lasciartene un pezzo anche a te!" ridacchiò il rosso, aiutandola a sistemarsi in una situazione più comoda. 

Deku aveva male dappertutto, le braccia soprattutto e le sembrava che tutta l'energia le fosse stata risucchiata dal corpo. Però era felice. Anche se non aveva corrisposto a nessuno dei due era felice di vederli così in sintonia, erano proprio un bel gruppetto. Tuttavia si sentiva in colpa perché era consapevole che stava solo temporeggiando e alla fine avrebbe spezzato qualche cuore.

"Ehi, stai di nuovo pensando troppo" si sentì dire in un tono vagamente dolce da Katsuki.

"Già, Kacchan.. lo sto facendo. Mi sento in colpa" ammise senza guardare nessuno.

"Non sei obbligata a scegliere. Io aspetterò. Mi piaci, questo devi saperlo. Saremmo una bella coppia" sorrise Kirishima, scompigliandole i capelli. 

"Siamo… amici…" mormorò Bakugo, avvicinandosi.

Le piantò un dolce bacio sulla guancia, fu un atto estremamente dolce, qualcosa che sarebbe riuscito a fermare il tempo stesso. Per un frangente Deku sentì solo il cuore batterle forte, tutto che andava a rallentatore e quelle morbide labbra sulla sua pelle, premute con innaturale dolcezza, come se non avesse voluto farle del male.

"Non dimenticarlo" concluse Katsuki, uscendo fuori da quella stanza.

Il corridoio era avvolto dalla penombra, era ancora scosso per il suo corpo che si era mosso da solo. Quel sentimento nuovo stava prendendo il sopravvento su di lui. Si appoggiò al muro, sospirando pesantemente con una mano sugli occhi.

Se questo era l'amore, beh, non era così male. 

Sorrise: poteva anche sperare di avere Deku tutta per sé. Kirishima non l'avrebbe portata via…

  
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