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Autore: _Niente_Paura_    25/01/2021    2 recensioni
Nella nebbia tutto si dissolve e nulla si distingue, il tempo si distorce ed i pensieri s'intrappolano, ma solo quando si esce dalla nebbia si è consapevoli di quel che è accaduto
Questa storia partecipa al contest "Tra il Dove e il Quando" indetto da _Earth_ sul forum di EFP
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Fiamma Nera'
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Ambasciatore non porta pena


Tra la nebbia io vago, gli occhi spenti, il passo stanco. Osservo il mio amato destriero, ormai anch'esso ha perduto il suo spirito, le sue scaglie scintillanti ormai stanno perdendo la loro lucentezza.
Alzo lo sguardo, lo alzo fino a quando avrò forza nei muscoli, fino a quando non morirò.
Non posso fermarmi, non devo arrendermi, devo raggiungere la capitale prima di loro, prima che i draghi rendano cenere Stadibrant, non devo fermarmi ma accelerare il passo, mentre la nebbia cade fitta su di noi.
Cerco di tenere gli occhi aperti, ma è notte e non riesco più a distinguere nulla se non gli immensi arcialberi. Immenso è l'orizzonte che si staglia dinanzi a me, uno spettacolo così agghiacciante eppure tremendamente affascinante.
Sukkrage, la mia terra, terra della Gente Bianca, è sempre stata così, ma non avevo mai riflettuto su quanto fosse spoglia, come fosse aliena rispetto alle altre regioni del mondo.
Nella nebbia si vede poco, solo grossi tronchi il cui legno è duro come la pietra, mentre il pavimento pietroso è percorso da lucertole, ma non c'è tempo d'indugiare, bisogna andare avanti e sperare d'arrivar prima di loro.
Quando si parla di tempo non si è mai al sicuro a Sukkrage, lui non rispetta le normali leggi, nella nebbia nulla è normale, ogni cosa segue il suo verso : L'orologio va all'incontrario ed i pesci volano mentre gli uccelli volano, questo però è normale per chi sta dentro la nebbia, il problema è quando chi sta dentro esce fuori.
Attraverso la nebbia, la quale ormai dissipata viene rimpiazzata da scottanti fasci di luce. Copro gli occhi e velocemente m'infilo il mantello ed avanzo verso Stadibrant a gran velocità.


Quando si è fuori dalla nebbia tutto diventa così strano, osservo il sole dalle sbarre della mia cella, mentre l'odore del bruciato da fuori arriva fin qui.
Credevo d'esser arrivata in tempo, ma il tempo può essere ingannevole e questo gli altri lo sapevano bene.
Oh mio re! Non son riuscita a far in tempo e la gente colorata ora è costretta a pagar per i nostri guai.
La cella è improvvisata, m'hanno messo dentro un carro ben chiuso, che abbiano paura di vedermi?
Il mondo fuori dalla nebbia non è grigio solitamente, non assomiglia alla landa deserta quale è Sukkrage, eppure quel colore riesco a rivederlo anche qui.
Grige ceneri e grigio il fumo che s'innalza da queste, ormai del castello non è rimasto nulla, così come molti edifici e molte anime.
Dannati draghi, dannato attentato al potere, e dannato tu sia per sempre Juann! Non perdonerò mai il tuo vile egoismo! Cosa t'hanno fatto queste genti?
Chiudo gli occhi mentre il boia mi mette il cappio al collo, cerco di portar la mia mente nella nebbia, dove tutto scompare e nulla si distingue.
Sento le voci dei miei assassini, sono arrabbiati per la morte della Regina Rossa, ma come la mia vita, le loro voci si dissolvono ed io muoio sperando di ritornare nella nebbia.




N.d.A
Ciao! Ecco una piccola flashina che finalmente mi ha concesso di parlare di Sukkrage e di quel che è successo a Stadibrant e al palazzo!
Spero la storia possa essere stata di vostro gradimento e che vi abbia incuriosito l'ambientazione!
Grazie e a presto!
   
 
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