Tre giorni, il prezzo di una condanna
per una colpa senza conseguenze:
già confuse tutte le coscienze,
il giudizio che inesorabile si appanna.

Profondo colpisce del ricordo la zanna,
trancia nette le interferenze,
non pago delle maldicenze,
anche l'ultimo animo retto inganna.

Cerco una scintilla ma negli occhi ha il vuoto,
Non è abbastanza serbare un segreto –
se su di esso non v'era veto?
Parole nel fango, per un cuore di loto.

Non ti cedo, pur sagittabondo*,
non mi interessa ciò di cui mi vai apostrofando:
tengo stretto ciò che possiedo e il mio mondo.
Ora lo ammetto – ti sto esecrando.

Potrai chiamarmi un tiranno sì crudele,
ma quando per tornare non avrai porto,
e in gola non resterà che il fiele –
sappi allora, te ne serberò il ricordo.



*sagittabondo: qualcuno che scocca sguardi che fanno innamorare

Angolo Autrice: Qualcosa di cui sentivo il bisogno di liberarmi, pur strettamente personale.
Uno sfogo, un chiarimento dovuto, per chi come me ha sempre rifiutato il perdono – tanto più se superfluo. Non pretendo che sia necessariamente bello, ma spero possa piacere comunque~!
Grazie a chi vorrà leggere ^^