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Autore: Aliasor    26/01/2021    0 recensioni
Dal capitolo 7: "Ogni tanto non è male farsi alzare l’autostima da un amico. Tempo però, all'improvviso, smise di sorridere allegro per mostrare qualcosa di simile a un’aria di nostalgia ed amarezza.
Come a ricordare qualcosa che non voleva rivangare, come a riaprire una porta che voleva tenere chiusa con centinaia di lucchetti e catene.
- L’amore se dovessi trovarlo… scappa lontano. Ti pugnala al cuore e le cicatrici continuano a sanguinare… no, lascia perdere. Se trovi l’amore seguilo.-"
Breve comprensione della vita, della morte e dell'amore di alcuni individui che non possono essere definiti "esseri umani normali". Angeli, Divinità, Coboldi, Homo Sapiens, "l'Uomo Nero e la sua allegra famiglia non tanto allegra" e qualunque cosa presentino i Mondi. Il lieto fine non è sempre contemplato. Per noi è storia, per loro realtà.
Originariamente pubblicati sul mio blog.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Sétanta si sfregò le mani coperte dai guanti di lana, non si aspettava che avrebbe fatto così freddo.
<< Semeyaza, come fai a non indossare nessun cappotto? Sto morendo con la pelle di orso dalle zanne arcuate!>>
L’angelo si voltò lasciando che il piede che stava portando avanti affondasse nella neve ancora fresca.
<< Sono un Grigori, il mio corpo è stato creato per resistere e per adattarsi, mi bastano circa dieci decimi di secondo perché il mio organismo possa sopravvivere ad un nuovo ambiente.>>
Era stata una delle idee più geniali che le divinità avessero mai avuto, senza contare che, in quanto leader dei Grigori, il suo occhio più chiaro era in grado di percepire il pericolo più vicino. Sì, lo penso anche io, un potere piuttosto esagerato.
D’altro canto mettiamola così: i Grigori erano preposti al controllo dell'evoluzione degli esseri umani, conoscere i pericoli e resistere ad ogni ambiente era il minimo.
<< Comunque… dove si trova l’ingresso per questo “paradiso”?>>
<< L’ingresso per Agarthi dovrebbe essere vicino.>> Rispose tirando fuori dalla tasca una mappa che sembrava fatta velocemente. << Capelli d’Argento poteva prendersi dieci minuti per fare una mappa migliore. Sétanta, Victor come sta?>>
Il biondo scosse una catena tirando l’uomo all’altro capo verso di lui, lo avevano bloccato per i polsi e lo tenevano legato per la gola come fosse un cane al guinzaglio. Non si potevano fidare di lui.
Semeyaza si era procurato una lega speciale di adamas e oricalco rosso atlantideo, era abbastanza potente da resistere ad ogni arma e se usato per forgiare catene permetteva di sopprimere buona parte del Craft del carcerato.
Visto che ne aveva avuta la possibilità, aveva chiesto a Batraal, suo sottoposto ed esperto di forgiatura, di creare armi di grandi dimensioni per il barbaro compagno. Ben presto Sétanta si ritrovò tra le mani uno spadone da far invidia a qualsiasi grande guerriero da mischia.
Resistente persino ad una cannonata e leggero come un coltello. Perfetto.
<< Un po’ troppo rude, papino!>> Victor si avvicinò quando tirarono il guinzaglio senza troppa delicatezza, non la meritava. << Comunque fa freddo anche a me, chi vorrebbe vivere in una montagna innevata?>>
<< Il Monte Everest è solo l’entrata diretta, ci sarebbe voluto troppo tempo tramite il Monte Epomeo o  le Cascate dell’iguazù. Argento ha ottenuto le informazioni grazie alla sua corrispondenza con Helena Blavansky .>>
L’Angelo per un secondo si chiese quante persone avesse approcciato nella sua vita per avere tutta quella roba nascosta.
Semeyaza si guardò un po’ in giro cercando di capire il posto giusto dove scavare, doveva trovare, secondo la mappa, una specie di grossa pietra vagamente segnata da solchi; almeno non erano nel bel mezzo di una bufera e nessun alpinista li aveva interrotti.
<< Ehi, Batman e Robin.>> Victor li chiamò. << L’ho trovata.>> Disse indicando con la lingua verso sinistra.
Il blu si avvicinò e, sorprendentemente, era vero. Il grosso masso era parzialmente coperto dalla neve, ma era lì.
Analizzò i tratti, ma sembrava solo un’opera artistica fatta in due minuti, nessun significato apparente. Una semplice indicazione o un rudimentale cartello stradale.
<< Sétanta, dammi  la catena, tu pensa  scavare.>>
Il biondo si illuminò, i lavori manuali erano il suo pane quotidiano, poteva vantarsi della sua stamina… in altre parole era un tipo tutto muscoli e poco cervello (tra i muscoli contiamo anche il suo cuore, il classico stereotipo del gigante buono).
Si mise in ginocchio, rimosse i guanti e cominciò a scavare a mani nude, come se il freddo di cui si lamentava poco prima non esistesse più. La velocità di spalatura era spaventosa, in poco aveva liberato la via sotterranea, fino ad un’istante prima bloccata dalla neve.
Una persona normale si chiederebbe, giustamente, come sia possibile che con tutte le esplorazioni partite per il monte Everest nessuna abbia mai potuto notate la presenza di un passaggio. Presto detto: nessuna persona che non sia in grado di usare il Craft può vederlo.
È come un trucchetto, potrebbero spalare via la neve e trovarci solo del terreno bagnato e freddo. È una semplice magia, la potete imparare su un qualsiasi libro.
<< Ora dobbiamo metterci a quattro zampe e gattonare? Con questa catena qualcuno si potrebbe fare una brutta idea.>> Victor ridacchiò, ma lo ignorarono. Era sorprendente come si ci poteva abituare velocemente ad un pazzo.
Uno alla volta cominciarono ad entrare; per primo Semeyaza, al centro Victor e dietro Sétanta. Preferivano evitare il rischio che un certo albino potesse attaccare entrambi alle spalle.
<< Comunque cosa sarebbe esattamente questa Agarthi?>> Chiese il biondo. Se lo stava chiedendo da un pezzo.
Semeyaza fece un profondo respiro, perché lui e Lucifero non leggevano mai documenti?
<< Agarthi è un antico mito che narra dell’esistenza di un mondo al centro della Terra governato dal prossimo leader del pianeta sotto una nazione unica dando inizio ad un’età d’oro. Secondo Helena Blavatsky, sulla quale noi basiamo le nostre informazioni, sarebbe stata fondata da alcuni sopravvissuti dal disastro di Lemuria… e qui casca Victor.>> Commentò l’Angelo senza girarsi. << Secondo le mie ricerche potrebbe essere una situazione simile a quella accaduta a Ys con Avalon o persino la stessa cosa.>>
<< In poche Agarthi potrebbe essere una colonia della mia gente, eh?>> Chiese retorico. << E io che credevo amaste la mia compagnia.>>
<< Dovremo basarci sulla loro religione. I discendenti di Ys sono gli unici che nei tempi moderni venerano ancora il Dodicesimo Dio.>>
L’avanzata durò circa venti minuti prima di potersi finalmente rimettere in piedi, la caverna finale era abbastanza grande e persino illuminata naturalmente.
L’angelo fu sorpreso e si diresse subito ad osservare i muri, non credeva che avrebbe visto delle piante di quel tipo in quel Mondo.
Bioluminescenza naturale. Sapeva, grazie a Cedric, che gli scienziati di compagnie come la sua avevano iniziato a modificare il DNA di alcuni esemplari tramite l'inserimento di geni di animali come le lucciole in modo che facessero luce, ma qui si trattava di evoluzione spontanea per adattarsi ad un ambiente scuro.
Affascinante.
Semeyaza strappò una fogliolina facendo attenzione a non danneggiare il resto, poi, velocemente la fece ricrescere sul suo braccio.
Usare una torcia elettrica o far far luce a Sétanta tramite la sua abilità avrebbe potuto creare dei problemi, invece con quello strano vegetale sarebbe stato più facile evitare che qualche animale capisse subito la loro presenza.
<< Una volta che siamo lì cosa facciamo? Parliamo con il loro capo o cosa?>>
<< Faremo in modo di incontrare un loro ufficiale o simili, non credo potremmo incontrare il loro sovrano. Non penso che fingersi ambasciatori del mondo esterno possa funzionare in qualche modo.>>
Semeyaza aveva analizzato la situazione in modo analitico, doveva sempre tenere conto che avrebbero potuto trovarsi davanti animali e piante sconosciute e presenti solo in quel preciso ecosistema e, sopratutto, di fare attenzione a Victor.
Per quanto al momento fosse definibile come alleato era pur sempre un omicida senza nessuna morale o rimorso, solo poche settimane prima aveva strappato l’intestino a Sétanta e l’aveva usato come una bella sciarpa.
Proseguirono per la caverna lentamente, era strano non vedere nessun soldato di guardia; la logica avrebbe portato a lasciarne, almeno per sicurezza, almeno un paio. Forse Agarthi non aveva un esercito? No, impossibile. Ogni paese ben organizzato ne possedeva uno, seppur per autodifesa.
Quindi… c’era qualcos’altro? 
Mentre continuava a riflettere finalmente giunsero alla fine di quella grotta, una piccola luce li abbagliò negli occhi.
Quando la vista dell’angelo, quella più veloce ad adattarsi, glielo permise, poté osservare la bellezza di quella capitale sotterranea. Non si aspettava un simile panorama.
Gli ricordava i primi palazzi che gli umani avevano iniziato a costruire agli albori delle grandi civiltà organizzate, ma in una versione più ricercata. Non usavano pietre, ma palesi mattoni di un materiale che a prima vista non riusciva a comprendere, erano come verniciate per non permetterne l’identificazione, come a voler nascondere qualcosa.
La maggior parte dei tetti erano piatti, non c’era nessun bisogno di liberarsi di una pioggia che non c’è mai; probabilmente per le verdure facevano in modo di indurre le piogge artificialmente dentro qualche serra. Solo i palazzi più grandi avevano un qualcosa di simile ad una cupola sulla cima, forse erano depositi o templi religiosi.
Il soffitto era illuminato da una pianta simile a quelle trovate sui muri, ma in versione molto più grande che illuminava tutto con una luce gialla. Una specie di surrogato del sole?  Avrebbe avuto senso, difficilmente una specie di evolve in modo avanzato senza una fonte ostante di luce. Ma da dove prendeva i nutrimenti? Per quelle dimensioni aveva bisogno di molti di essi.
Infine, con un po’ di attenzione poteva benissimo notare un qualcosa, nell’area centrale simile ad un mercato in corso.
<< Piano B. Si va a fare acquisti.>>

Victor si guardò alle spalle, sembrava che gli altri non lo avessero notato. Eppure li reputava decisamente intelligenti; forse era il suo istinto di assassino che lo aveva portato a sopravvivere tutti quegli anni a farglielo vedere.
Erano usciti senza problemi dalla grotta in pochi minuti… senza imboccare strade sbagliate. Sembrava che per gli altri due nemmeno esistessero, come se ci fossero già stati in passato, una specie di strano déjà vu che li portava sulla giusta via.
Sorrise sornione sotto i baffi.
Lui di certo non gli avrebbe detto nulla, ma una piccola idea di cosa fosse successo se la fece.
<< Ahhh sta andando tutto davvero bene.>>





Beh, primo capitolo ufficiale del primo arco finalmente è online. 
Non ho molto da dire stavolta, sto lavorando a un capitolo extra a fumetti per mia pagina.

   
 
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