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Autore: missgenius    27/01/2021    1 recensioni
Shota è disposto a tutto pur di tenere Eri con sé. Anche a chiedere aiuto a LEI.
EraserJoke
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eri, Fukukado Emi, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Emi si mise seduta a letto, reggendosi il lenzuolo sul petto per non farlo scivolare -anche se ormai lui aveva visto tutto di lei-  a bocca aperta, incapace di credere a quello che aveva appena sentito. 

“Non prenderti gioco di me.” 

Aizawa si mise seduto come lei. “Non potrei mai, Emi. Di solito sei sempre stata tu quella che si prendeva gioco di me.” cercò di farle un sorriso per cercare di calmarla. Aveva gli occhi lucidi e sembrava sul punto di scoppiare a piangere. 

“Emi... cosa c’è? Forse sono stato precipitoso... io non volevo che...” 

“No, no. È che... sembra troppo bello per essere vero. Io ti amo da quando ti ho conosciuto. Sono passati ‘solo’ dieci anni. Non credevo che sarebbe mai arrivato questo momento.” 

Iniziò a piangere. 

Aizawa le asciugò le lacrime con il pollice, mentre le accarezzava il viso a coppa. “E allora perché stai piangendo?”  

“Perché sono felice idiota!” e gli si buttò addosso baciandolo come se non avesse fatto altro nella sua vita.  Shota fece un enorme sforzo di volontà per staccarsi dalla sua pelle e parlare. 

“Ho un piano folle. E no, non sto scherzando.” 

Emi si allontanò da lui sorpresa. Rimase comunque sdraiata sul suo petto a braccia incrociate sotto il mento. 

“Ok, spara.”  

Per un attimo rimase incapace di elaborare quello che stava pensando. Anche perché avere le sue labbra a un millimetro dalle proprie non aiutava. 

“Sì, allora, praticamente sono mesi che vivi qui con noi, da quando ti ho chiesto di passare del tempo con Eri. Sei praticamente come una madre per lei...e so benissimo come anche lei ti adori. E anche io vorrei che tu stessi sempre qui con noi. Quindi il mio piano è semplice. Saltiamo l’intera faccenda del frequentarsi. Penso di conoscerti ormai meglio delle mie tasche. Potremmo semplicemente... ufficializzare la cosa. Vieni a vivere con noi, qui, con...me.” 

Per tutto il tempo in cui aveva parlato lei aveva tenuto gli occhi fissi nei suoi senza far vacillare il suo sorriso.  

“Desidererei con tutto il cuore che Eri mi chiamasse mamma. Amo quella bambina.” 

Sospirò guardando nel vuoto sovrappensiero. 

Aizawa avrebbe voluto un quirk per poter leggere la mente. Aveva detto quelle cose di istinto, ma si rese conto che era quello che voleva veramente. A parole e nei suoi pensieri era tutto perfetto. Praticamente vivevano come una coppia sposata. E poi non esistevano regole che impedissero loro di stare insieme o di convivere, soltanto una limitazione delle dimostrazioni di affetto davanti agli studenti. Insomma era perfetto, no? 

Però Emi ancora non gli aveva dato una risposta e stava iniziando ad avere paura. Il suo silenzio il quel momento era totalmente sgradito. Non avrebbe mai pensato di dirlo.  

Poi all’improvviso iniziò a parlare vomitando le parole. 

“E se non funzionasse? E se tra qualche mese ti rendessi conto che sono davvero insopportabile? Io forse potrei sopravvivere ma... Non voglio che Eri si affezioni a me per poi vivere questo trauma.” 

Le prese il viso tra le mani inchiodando il suo sguardo. 

“E se invece funzionasse?” la baciò delicatamente sulle labbra. 

 “E poi sono consapevole dal fatto che tu sia insopportabile sin da quando ti ho conosciuta, non penso che qualche mese in più possa peggiorare la situazione.” 

Emi fece un sorriso tirato. 

“E poi saresti la mia insopportabile.” le soffiò all’orecchio. 

Lui le prese la mano e se la portò al cuore. 

“Emi, ti prego. Stai con me.” Shota non avrebbe mai pensato che avrebbe pronunciato quelle parole in tutta la sua vita, e specialmente a lei.  

“Io ti amo. Ti amo quando sorridi, ti amo quando riesci a far ridere Eri, ti amo quando cucini e ti tiri su i capelli, ti amo quando sei in pigiama tutto il giorno e nonostante questo ti desidero lo stesso. Ti amo quando affronti villain spaventosi e poi hai paura della pioggia. Ti amo perché da quando ci sei tu la mia vita è diventata colorata. Ti amo perché mi fai sentire felice. Ti amo perché riesci ad essere te stessa, sempre e comunque. Perché sei una bella persona e una degli eroi di cui ho più stima. Amo tutto di te.” 

Emi si buttò tra le sue braccia stringendolo forte. 

“Anche io ti amo.” il suo solito sorriso le ricomparve splendente in volto. Non avrebbe potuto dire nient’altro in quel momento. Anche volendo non ci sarebbe riuscita. Semplicemente sorrise, cercando di comunicare tutto quello che sentiva con i suoi occhi, mentre annuiva.  

Shota non riusciva nemmeno a esprimere a sé stesso il tumulto interiore che provava. Se anche il mondo gli fosse crollato addosso in quel momento non se ne sarebbe nemmeno accorto. Forse era proprio quello l’amore?  

Stette qualche minuto a inspirare il suo profumo cercando di imprimerlo nella memoria. 

“Penso che potresti dover cambiare il tuo nome da eroe.” 

Emi fu presa in contropiede dal cambio repentino di argomento. 

Perchè?” gli sorrise alzando un sopracciglio verde. 

“Beh, al momento è Ms. Joke. Ma potresti doverlo cambiare in Mrs. Joke.” 

Aizawa Shota, stai per caso facendo una battuta? Tu a me?” 

Lo spinse facendolo finire di nuovo disteso mentre sentiva una risata nascergli spontanea dal petto. Le sue labbra iniziarono a reclamare il suo collo. Di nuovo. 

  
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