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Autore: Angel TR    27/01/2021    1 recensioni
[The Scum Villain Self Saving System]
But no can, no bb...
Raccolta non seria incentrata su Shen Qingqiu e Luo Binghe in situazioni improbabili.
Partecipa alle seguenti Challenge:
Portatrici di Fandom Nascosti indetta da Marika Ciarrocchi/Angel Cruelty su efp
Things You Said indetta da Juriaka su efp
Just stop for a minute and smile indetta da Soul_Shine su efp
"Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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45. "Ha un sapore orribile!"


7. La Vedova


Era una meravigliosa serata di mezza estate e un profumo dolce pervadeva l'aria, rinvigorendo l'animo dei discepoli del Picco Qing Jing.
Eccome se avevano bisogno di essere rinvigoriti!
Solo pochi mesi erano passati dagli eventi della Conferenza dell'Alleanza; pochi mesi erano passati da quando il maestro Shen Qingqiu aveva perso il suo discepolo preferito, Luo Binghe. Ah, Shen Qingqiu, Shen Qingqiu! Che uomo distrutto, che maestro annientato, che anima perduta! Ogni sera, lo vedevano barcollare verso l'alloggio dove il ragazzo aveva trascorso gli ultimi anni della sua breve vita prima di morire per mano di crudeli mostri assassini. Ogni sera, lo sentivano piangere come…
«Una vedova che ha perso il marito» bisbigliò un discepolo, sporgendosi verso il compagno che lo guardava con tanto d'occhi.

Dall'altro lato della stanza, le orecchie che fischiavano, Shen Qingqiu seppellì il volto tra le mani. Certo che l'udito sopraffino non era d'aiuto: non sarebbe possibile inventare un meccanismo di filtraggio, eh? No, per dire, certe sciocchezze non vorrei sentirle, pensò, stizzito.
Negativo, giunse prontamente la risposta del sistema. Dalla bocca di Shen Qingqiu uscì un flebile lamento che si guadagnò le occhiate compassionevoli di tutti gli accomodati ai tavoli. Questo, ovviamente, la ormai soprannominata "Vedova" non poteva saperlo e quindi continuò a mugugnare e borbottare imprecazioni, appartenenti al gergo più basso del cinese giovanile, ben poco adatte alla sua elegante persona, verso il sistema e tutto l'universo.
Avrebbe continuato a oltranza – indisturbato perché gli altri erano convinti che la disperazione l'avesse fatto delirare, portandolo a parlare una lingua sconosciuta – se una mano gentile non si fosse posata sulla sua schiena incurvata. Shen Qingqiu girò appena il capo per cogliere lo sguardo rassicurante di Yue Qingyuan. Anche lui, chiaro, era stato plagiato dalla versione che ormai circolava sul Picco; tradotto, anche lui credeva che l'impassibile maestro Shen Qingqiu si fosse tramutato in uno spirito piangente da trattare con estrema cautela, come quegli scatoloni con la dicitura "s.o.s. fragile".
Shen Qingqiu lo sapeva bene e, per questo, sfoggiò un bel sorriso sereno. «Shixiong» salutò.
Peccato che Yue Qingyuan interpretasse quel sorriso in tutt'altro modo. Con sommo orrore, Shen Qingqiu osservò comparire sul viso del signore del Picco un'espressione pietosa, del tipo "Poverino, finge di stare bene ma io lo conosco e so che soffre!". Aiuto!
«Shidi» intavolò il discorso Yue Qingyuan, prendendo posto di fronte a lui. «Come va? Hai mangiato qualcosa?» chiese, la voce morbida e cadenzata, dall'effetto istantaneamente calmante – insomma, il tipico tono che si usa con i pazzi.
Shen Qingqiu avrebbe voluto piangere davanti a quel sorriso compassionevole, quegli occhi dolci da mucca e quelle mani giunte sul tavolo che parevano un'immagine degna dei migliori ritratti delle madonne. Ma che vi prende a tutti quanti!? Smettetela di trattarmi come un mutilato di guerra!, avrebbe voluto urlare come un isterico, peggio di quando era stato bocciato a un esame o di quando la connessione internet era saltata giusto mentre rinnovava lo schifoso abbonamento a quello schifoso sito dove aveva letto quella schifosa novel di quello schifoso Aeroplano Innalzato verso lo schifoso Cielo. Una scintilla disgustata doveva essere balenata nei suoi occhi perché la "Comprensione Fraterna" si dipinse sul viso di Yue Qingyuan.
«Capisco» disse solamente, sottovoce.
No, non capisci niente! Shen Qingqiu si agitò sulla sedia, a disagio. «Non è come pensi…» iniziò ma la mano sollevata di Yue Qingyuan lo fermò subito, stop.
«Non devi spiegarmi nulla. Questa è una serata perfetta per rilassarci e goderci del buon vino, non trovi?» propose.
Shen Qingqiu non poté far altro che accennare uno sconcertato sorriso sbilenco. Stai facendo tutto tu, fratello. Perché rifiutare il vino offerto dal signore del Picco? Quella era stata una giornata stressante, ergo se lo meritava proprio!
Una caraffa di vino fu servita al tavolo e Yue Qingyuan non si risparmiò, versandogliene un abbondante bicchiere. Con un cenno, Shen Qingqiu tracannò il vino.
Mossa sbagliata.
L'alcol bollente scorse nella gola per riversarsi come un fiume in piena nel suo stomaco vuoto, scatenando un incendio che si propagò per tutte le pareti in quattro e quattrotto. Il liquore iniziò a lottare con il suo stomaco sensibile; Shen Qingqiu trattenne il reflusso e cercò di dissimulare alla bell'e meglio. Maledizione, era vero che non aveva mangiato ma n-o-n per quel motivo, ok!?
«Ha un sapore orribile» sussurrò tra sé e sé.
Tentò di coprire i colpi di tosse con il pugno chiuso e, proprio in quel momento, qualcuno iniziò a cantare, accompagnato dalle note incalzanti di un guqin.
Shen Qingqiu restò sconvolto, così sconvolto che dimenticò di tapparsi la bocca cosicché un bel colpo di tosse risuonò per tutta la stanza. Ma come diavolo era possibile che un discepolo della Cina fantasy conoscesse il testo di una canzone giapponese anni Ottanta!? E perché mai nessuno sembrava meravigliarsi di ciò? Perché nessuno si chiedeva "Accidenti, capisco la lingua di una terra mai vista prima!"? Perché!?

«Resta con me… piango alla tua porta a mezzanotte ma tu non torni e, intanto, le stagioni passano» intonava la voce.

Shen Qingqiu compì un giro di centottanta gradi verso Yue Qingyuan. A bocca spalancata, indicò un punto imprecisato dall'altro lato della stanza in un gesticolare che voleva dire "Lo vedi anche tu? Ti pare il caso?". L'unica risposta che ottenne fu un sorriso impietosito e un altro bicchiere di vino che andò a unirsi al precedente nel suo stomaco vuoto. Due, tre. Al quarto bicchiere di vino, Shen Qingqiu non tratteneva più le lacrime causate dal bruciore infernale allo stomaco.
E Yue Qingyuan continuava a osservarlo come una madonna misericordiosa che rassicura i miscredenti facendoli ubriacare a suon di fiumi di vino.
E qualcuno continuava a cantare, con quel guqin che riusciva misteriosamente a riprodurre il ritmo city pop, nostalgico e accattivante, della canzone anni Ottanta.

«Quando busso alla tua porta sento un vuoto nel petto. E, di nuovo, un'altra stagione passa».

Yue Qingyuan diede qualche colpetto gentile alla mano di Shen Qingqiu, ormai abbastanza ubriaco da non riuscire a controllare le reazioni del suo corpo ma abbastanza lucido da esserne cosciente. Senza dire niente, offriva il proprio conforto come un Avenger difende gli Stati Uniti senza chiedere lingotti d'oro in cambio. «Sfogati, fai bene» Shen Qingqiu credette di averlo sentito dire.
Ormai, era chiaro come tutti i presenti facessero palesemente finta di non vedere la scena, distratti dalla musica orecchiabile; ma i loro occhi, se avessero potuto, sarebbero schizzati fuori per piantarsi davanti al salice piangente e tossicchiante chiamato Shen Qingqiu.
«Poverino, è stato un duro colpo» bisbigliò qualcuno.
«Eh già, è a lutto proprio come una vedova» aggiunse qualcun altro.
«Ho sentito dire che chiama il nome di Luo Binghe nel sonno…»

A quel punto, Shen Qingqiu si accasciò sulla sedia, sfatto. Ma quale vedova e vedova!? Sono solo ubriaco! Postumi da sbornia o quello che sia, mai sentiti nominare!?, avrebbe voluto dire loro. Ma tanto nessuno l'avrebbe ascoltato: piaceva troppo la versione non-canon secondo la quale al maestro Shen Qingqiu mancava il suo discepolo preferito Luo Binghe, rifletté.
Luo Binghe.
Davanti agli occhi annebbiati di Shen Qingqiu, si materializzò come in una visione miracolosa il bellissimo viso del ragazzo, con quei folti capelli scuri e gli occhi di ossidiana che lo guardavano veneranti. Un sospiro lamentoso si levò dalle labbra secche a causa dell'alcol di Shen Qingqiu. Luo Binghe, Luo Binghe!

Alle sue orecchie giunse assordante l'ultima strofa della canzone: «Resta con me… Io resterò davanti alla tua porta a piangere per sempre. Un'altra stagione se ne va».

A quel punto, un bel singhiozzo da ubriaco riecheggiò per la stanza. Shen Qingqiu ebbe la decenza di coprirsi la bocca; peccato che non avrebbe mai potuto coprire il suo aspetto. Il viso bianco cadaverico chiazzato di rosso, gli occhi lacrimosi iniettati di sangue, i capelli disfatti… era chiaro come il sole a tutti: la canzone aveva fatto ricordare al povero maestro in lutto il suo amato discepolo!
Occhi pietosi, occhi pietosi ovunque che lo fissavano in modo pietosamente pietoso.
«Voglio andarmene» riuscì a farfugliare Shen Qingqiu, incapace di reggere tutta quell'attenzione immeritata – era sempre stato timido lui, mai partecipato alle recite scolastiche nemmeno per una piccola parte.
Yue Qingyuan, comprensivo, si alzò e aiutò il barcollante maestro a reggersi in piedi.
«Non sto piangendo per Luo Binghe» biascicò Shen Qingqiu ma tutto quello che giunse al micidiale udito dì Yue Qingyuan fu "Luo Binghe". Il signore del Picco annuì e carezzò pacatamente la schiena della vedova, guidandola verso casa sulle note jazz di Miki Matsubara che si propagavano nella notte di una mezza estate fantasy cinese.


Stay with me…
真夜中のドアをたたき
帰らないでと泣いた
あの季節が 今 目の前
~
I cry at your door at midnight but you never come back
And the seasons go by

stay with me…
真夜中のドアをたたき
心に穴があいた
あの季節が 今 目の前
~
And when I knock on your door I feel a hole in my heart
Again another season will pass

stay with me…
真夜中のドアをたたき
帰らないでと泣いた
あの季節が 今 目の前
~ I'll stay at your door crying for you forever
Another season goes by
Miki Matsubara - Stay with me


N/D: sono tornata ehehhehe vi consiglio di leggere questa fic con la canzone di sottofondo perché è uno schianto ahahahah

  
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