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Autore: fenris    30/01/2021    3 recensioni
Salem è sul punto di mettere le mani sulle Reliquie e usarle per spedire i Grimm in altri mondi, compresa la terra. Gaia, Alaya e Zelretch non possono permetterlo, quindi fanno reincarnare otto Servant ai tempi del team STRQ. Cresciuti, questi Servant diventano prima Cacciatori e poi i genitori e insegnanti della nuova generazione. Riusciranno a scoprire cosa lega davvero i Grimm al loro mondo e a proteggere chi amano? Coppie: Jaune/Pyrrha, Yang/Weiss, Blake/Sun, Jeanne/Sieg, Ruby/Si- oc, Ren/Nora, Qrow/ Summer e altre.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Blake Belladonna, Nuovo personaggio, Ruby Rose, Weiss Schnee, Yang Xiao Long
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ozpin era decisamente fuori allenamento, dopo i vari anni trascorsi ad amministrare Beacon.

 

Se n'era già accorto durante il suo viaggio ad Atlas, quando i Grimm più deboli avevano lasciato il posto a potenti anziani più che ansiosi di schiacciarlo. Durante la Grande guerra non avrebbe avuto problemi a occuparsi di un Goliath di appena duecento anni, mentre neanche una settimana prima un branco di loro l'aveva quasi ucciso... questo DOPO aver recuperato i poteri di Freya, che stava reimparando a maneggiare,

 

Ora doveva arrivare da Amber per prendere i suoi( sperando di non ucciderla nel processo) prima che Cinder Fall tentasse lo stesso. Ma le possibilità di sconfiggere Diarmuid sembravano diminuire di secondo in secondo. Il Lancer era una forza della natura dalla grazia e velocità quasi impareggiabili.

 

Si muoveva come una tempesta e colpiva altrettanto forte, le sue lance mistiche potenziate dalla Polvere che si scontravano col bastone di Oz, avvolto da aloni magici in un crescendo di forza distruttiva cui a volte si aggiungevano tentacoli ed altri arti extra ricchi di armi naturali come artigli o mazze spinose.

 

“ Sei abile, preside, ma lento. Anni di tranquillità hanno reso le tue abilità mollicie.”, commentò il Grimm guerriero durante un momento di pausa, roteando la sua lancia scarlatta mentre Ozpin tentava attentamente alla prossima mossa.

 

La lancia cremisi poteva facilmente tagliare via le sue difese e i suoi incantesimi, e quella dorata lasciargli ferite durature se la sua Aura si fosse rotta. Le appendici extra del guerriero limitavano poi di molto il suo spazio di movimento o riuscivano addirittura a bloccare i suoi incantesimi.

 

“ Oh, al diavolo. Se continuo a pensare così non concluderò niente.”, disse infine gettandosi all'attacco con un'elegante tecnica di scherma seguita da mosse d'arti marziali, che diventarono in breve talmente veloci da lasciare immagini residui finchè avvolgendo il suo bastone con un misto di fuoco e fulmine, Ozpin riuscì a piantare la punta nel suo stomaco, causando una contenuta, ma potente esplosione che scagliò indietro il Lancer.

 

Quest'ultimo, dopo essere atterrato, si ritrovò con un buco nell'addome, straziato a metà mentre gocce di sangue scuro colavano a terra finchè la carne non tornò insieme da sola. Diarmuid si alzò con un'espressione dolorante, ma dalla schiena riuscì a creare altri tentacoli appuntiti e avvolti di energia nera.

 

“ Cos'è tutta questa rabbia, professore? C'è molto più che vedere la tua città distrutta.”, disse con tono fermo prima di riprendere il duello. Ozpin si mosse stavolta con più confidenza, restando fermo mentre la sua arma si muoveva a incredibile velocità rilasciando aloni di energia elementale attorno col risultato di danneggiare ulteriormente gli edifici vicini.

 

Fu molto vicino a concludere lo scontro mirando una lancia di ghiaccio all'occhio di Diarmuid, che però riuscì a coprirsi l'intera faccia con una maschera d'osso, venendo sperito indietro di qualche metro.

 

L'attacco successivo fu un fendente avvolto da un alone cremisi. A salvare Oz furono alcuni rampicanti di roccia ardente che si avvolsero intorno a Diarmuid. Poco distante apparvero Vlad e Sienna in assetto da combattimento. La donna teneva avvolta al braccio una lunga catena che terminava con quella che sembrava la punta di una freccia infusa di Polvere.

 

“ Scusa se ci abbiamo messo tanto, Oz, rimedieremo subito.”, domandò il fauno prendendo la sua lancia a due mani mentre Sienna fece illuminare la punta della sua arma con una potente luce sulfurea prima di lanciarla contro Diarmuid, che schivò facilmente, evitando un'esplosione che l'avrebbe danneggiato non poco.

 

L'arma dorata del Lancer fu quindi ricoperta da una potente Aura che tagliò i pilastri che gli furono subito mandati contro dal generale di Menagerie, saltando poi da una direzione all'altra solo per essere preso da un fulmine creato da Ozpin, che gli penetrò fin nella pelle bruciando anche alcuni capelli.

 

Sienna non si fece scappare l'occasione per avvolgergli una gamba con la catena, ma la mossa le si rivolse contro quando Diarmuid le lanciò contro l'altra lancia, obbligandola a una capovolta per schivare.

 

Ozpin e Vlad quindi si avventarono sul Fianna, che si ritrovò in uno strettissimo corpo a corpo che gli rese difficile usare persino i suoi arti extra per parare. Forse avrebbe potuto subire la sua tanto agognata sconfitta.

 

Alla fine però il Lancer trovò con sua grande disdetta una via per vincere, attraverso un buco nella guardia di Ozpin. La sua lancia dorata fu avvolta da un fitto alone di pura tenebra e si infilò in quel piccolo spazio, proprio sotto il bastone del preside.

 

 

Ozpin fu certo che sarebbe finita, quando vide qualcosa dietro Diarmuid: una potente luce argentea che si faceva sempre più grande e potente, fino ad avvolgerli tutti. Quando finalmente il trio tornò a vedere, Diarmuid era ridotto in una statua dall'espressione dolorante.

 

 

“ Ruby... ce l'ha fatta.”, mormorò Vlad, capendo cos'era successo. Era quasi spaventato da quel potere, così come lo stesso Ozpin, che l'aveva reclutata per il potere che avrebbe dovuto manifestare. Non si aspettava che la mietitrice incontrata meno di un anno prima. sarebbe potuta crescere così in fretta.

 

*****

“ Penoso.”, disse Sun disgustato parando l'ennesimo fendente di Adam, che si ritrovò poi il bastone dell'assassino sulla gola, spedendolo contro un muro prima di creare altre copie per concludere in fretta e raggiungere i compagni.

 

“ Non... è ancora finita.”, disse Adam rialzandosi e riprendendo la sua katana rosso sangue a due mani.

 

“ Oh, ma svegliati, cazzone di un samurai- gli gridò l'assassino- è finita per te. Non ho intenzione di lasciarti uscire vivo da qui, e Blake si assicurerà che tutti i danni che hai fatto per la causa della nostra specie vengano riparati.”.

 

“ E cosa cambierà? L'unico modo per garantire un futuro ai fauni è distruggere tutti gli umani. Prima loro e poi i Grimm. Se possiamo controllarli, ucciderli tutti non sarà impossibile.”, disse lo spadacccino con tono maniacale. Sotto la maschera Sun inarcò un sopracciglio, stufo di tanta stupidità.

 

“ Non ho mai provato piacere, personalmente, nell'uccidere qualcuno. Credo che questa sarà la prima volta in cui sarò veramente soddisfatto di eliminare una piattola dalla faccia del pianeta. Sì felice che prima o poi toccherà anche a Salem.”, disse Sun caricando un tagliente fiotto d'Aura lungo il suo bastone. Adam rispose facendo nuovamente esplodere la sua, o almeno quanto ne rimaneva, in un forte alone rosso che concentrò sulla sua katana. Difficilmente sarebbe resistita alla lama di energia concentrata creata dall'avversario, ma avrebbe comunque fatto in modo di portarlo con lui.

 

“ Posso darti una mano?”, disse una voce amichevole proprio mentre stava per sferrare il colpo, sussurrando nella sua testa e sembrando accarezzare quanto rimaneva della sua Aura.

 

“ Chi sei? E di che genere di mano parli?”, domandò il fauno, sospettoso della strana voce mentre si rialzava guardando con rabbia i movimenti di Sun, i suoi nunchaku avvolti da un potente alone dorato che l'avrebbe tagliato in due.

 

“ Ti dirò il mio nome se sopravvivi, ragazzo. Col potere che sto per darti. Che ne dici, vuoi la tua vendetta su Blake e gli umani?”, chiese tentatrice quella misteriosa voce, riempiendo la mente di Adam con immagini di vendetta e gloria.

 

“ SI! Dammi pure questo potere!”, esclamò il fauno venendo avvolto da un nuovo alone rosso che crebbe all'inverosimile sotto gli occhi sconvolti dell'assassino, che cercò di rilasciare il suo attacco prima che fosse troppo tardi.

 

Invece si ritrovò respinto all'indietro dall'improvvisa onda d'urto. Rialzandosi e sputando una boccata di sangue vide il suo avversario avvolto da potenti aloni rossi, le sue corne sembravano più appuntite e la katana ancora più lunga.

 

“ Merda.”, disse semplicemente Sun rafforzando la presa sul suo bastone e saltando di lato per evitare alcune pallottole che sembrarono esplodere sul pavimento.

 

“ Ora non fai più tanto il duro, piccola scimmietta.”, sghignazzò il fauno toro con un tono più inquietante che mai.

 

La situazione si era ribaltata troppo in fretta, come dimostrò il successivo attacco di Adam. Con un solo fendente di Aura cremisi, l'intero campus sembrò venire dilaniato.

 

Lo scontro riprese con una violenza senza pari. Qualsiasi tecnica da parte di Adam era stata abbandonata in favore della pura brutalità. Non c'era modo di prevederla, l'unico vantaggio del fauno scimmia era la scarsissima attenzione alla difesa.

 

“ Eh, eh... non so cosa ti sia successo, ma fai sempre gli stessi errori.”, ridacchiò l'assassino temendo che sarebbe stata la sua ultima risata, schivando con non poca difficoltà un nuovo fendente di energia cremisi prima di rispondere con un calcio diretto alla sua tempia. Con la quantità di Aura che circolava nel piede di Sun, quasi chiunque sarebbe dovuto almeno barcollare, ma Adam restò immobile.

 

“ Patetico.”, ghighò lo spadaccino preparandosi a un nuovo attacco.

 

Sun ringhiò i denti e sfoderò i suoi nunchaku avvolgendoli di energia mentre li roteava abilmente, creando un'ondata dopo l'altra che diresse contro il suo nemico posseduto. Posseduto, sì, non c'era altra soluzione per quel potere improvviso.

 

Fendenti di energia dorata mancarono di pochi centimetri Adam, che avanzava muovendosi di pochissimo, i suoi sensi affinati in un modo che non credeva possibile. Fin troppo coscienzioso di testare il suo potere, ne prese uno con la fronte senza ricevere alcun danno.

 

Si mise a ridere a squarciagola, nuovamente avvolto da vortici cremisi dalla forza devastante.

 

Digrignando i denti, Sun non potè pensare ad altro che tentare nuovamente un corpo a corpo. Mosse con estrema finezza le proprie armi sull'avversario. Adam rispose con brutalità mescolando fendenti e pugni con spari che sembravano esplodere come granate, finchè Sun non riuscì ad avvicinarsi e avvolgere la lama tra i suoi nunchaku, bloccandolo per poi menargli un fortissimo calcio alla nuca.

 

“ Come ho detto , fai sempre gli stessi errori. Troppo confidente e violento.”, disse caricando nuovamente Aura nel suo bastone per un fendente che fu facilmente bloccato, prima di ricevere un calcio nello stomaco. L'impatto fu sufficiente a spaccare il suolo.

 

“ Sta zitto, traditore.”, disse Adam alzando la spada e ricominciando un rapidissimo duello non appena Sun si fu rialzato con difficoltà, katana contro bastone che proseguì in un crescendo di destrezza mentre scintille volavano tutte attorno. Sun continuò a muoversi sebbene la sua Aura fosse ormai agli sgoccioli, le uniche cose che vedeva erano le proprie armi e quelle di Adam.

 

Alla fine, il misterioso potere del fauno toro ebbe la meglio. Un pugno alimentato dalla sua semblance, mirato al petto, distrusse l'Aura di Sun scagliandolo contro l'atrio, da cui non riuscì più a muoversi per quando era stato l'urto. Sentiva anche un paio di costole rotte. Ma peggio del dolore fisico, fu il dover osservare la faccia tronfia di Adam mentre si avvicinava, alzando la spada per finire il lavoro.

 

“ Scusami, Blake. Avrei voluto durasse di più. Mi è piaciuto stare accanto a te, anche se per poco.”, disse il fauno scimmia preparandosi a ricevere il colpo fatale che avrebbe concluso la sua breve vita di assassino.

 

 

Pensò che fosse davvero arrivata la sua fine. Rivolse un ultimo pensiero ai suoi compagni Assassini ea Blake, stringendo i denti in attesa del colpo fatale quando una un lampo abbagliante color argento.

 

“ NOOOOOO!”, gridò Adam mentre la sua pelle sembrò bruciare e pietrificarsi. Sun guardò con una certa soddisfazione l' abbagliante spettacolo prima di perdere conoscenza. Pochi minuti dopo, due mani ammantate di nero presero il ragazzo svenuto per portarlo in un luogo sicuro.

 

*****

 

I cieli di Beacon erano diventati teatro di uno degli scontri più spettacolari e distruttivi di quella battaglia. Ben due draghi, uno nero come la notte e l'altro azzurro scintillante come il più grande degli zaffiri, avevano combattuto per quasi un'ora tra morsi e artigliate.

 

L'avatar di Siegfried aveva dalla sua il vantaggio di quattro arti e fiamme potenziate dalla Polvere per una maggiore versalità, ma la viverna era estremamente agile e le sue potenti fiamme nere non erano meno potenti, risultando in contrasti che illuminavano Beacon a giorno.

 

Per l'ennesima volta le stelle furono oscurate da un'intensa esplosione causata dai soffi di entrambi i contendenti, che ritornarono a un confronto fisico tra morsi e artigliate dirette ai propri punti vitali finchè non si allontanarono l'uno dall'altro per studiarsi.

 

Siegfried avrebbe vinto, lo sapeva. Ma andando a quel ritmo il duello avrebbe causato danni collaterali enormi.

 

 

Gli restava una sola chance per finire in tempo. Non era un'opzione così terribile per lui, ma il dopo sarebbe stato comunque piuttosto sgradevole.

 

L'avatar draconico cominciò a restringersi attorno a Siegfried, il muso divenendo più simile a una maschera e gli arti più umanoidi finchè non avvolsero il Cacciatore come una seconda pelle, sebbene le ali fossero ancora presenti e scintillanti come piccoli fari.

 

La viverna guardò con immenso odio la fastidiosa luce azzurra del suo nemico e prese un largo respiro prima di soffiargli contro un immenso vortice di fiamme nere. Siegfried, intento a controllare a dovere la nuova forma che aveva assunto, lasciò che il fuoco lo avvolgesse prima di prendere tutte e tre le spade con le mani e la coda, assumendo una posizione simile a una croce ignorando il dolore che traspirava sotto l'Aura.

 

“ PER BEACON!”, ruggì muovendosi a velocità inarrestabile contro la viverna, ogni lama che lasciava una scia cianotica visibile da chiunque mentre il mostro dovette interrompere il proprio attacco in preda al dolore, svenendo a mezz'aria mentre il suo assassino atterrava a fatica sul tetto di un edificio.

 

 

L'ultima cosa che Siegfried vide prima di svenire dallo sforzo fu un'abbagliante luce d'argento.

*****

 

 

 

Jeanne e Atlanta avevano finalmente trovato il loro obbiettivo, un piccolo negozio difeso da golem di cui si erano facilmente disfatte mentre la battaglia attorno a loro diventava sempre più incandescente.

 

Le due donne entrarono dalla porta calpestando quanto rimaneva delle guardie. Gli occhi di Atlanta scrutarono nell'oscurità, attivando la loro visione a raggi x fino ad arrivare nel magazzino. Lì vide tre figure, di cui un paio simili alle creature da loro appena distrutte sebbene molto più potenti. Meno di un istante dopo, il pugno guantato della leonessa sfondò la porta per rivelare Avicenbron scortato da altri due golem, i cui cristalli di Polvere scintillavano in maniera inquietante.

 

“ Ciao, Avicenbron. Spiacente di rivederci in queste circostanze.”, disse la paladina vedendo il loro obbiettivo sedere e bere a profusione, sebbene l'alcool non avesse ormai più effetti su di lui. Era difficile credere fosse il più grande artefice della sua era. Uno dei suoi costrutti fece per muoversi contro le Caccatrici appena arrivate, ma un gesto lo fermò.

 

“ Per favore, rendici il lavoro facile e lascia che Vale sia libera dall'abominio che tu hai creato.”, disse Atlanta, ferma ma gentile. L'uomo sospirò, prima di scoppiare in una strana malinconica risata rivolgendosi alla fauna, lieta di non dover vedere il suo viso.

 

“ Se non ricordo male l'ultima volta non eravamo esattamente amici, ma non di meno sono grato che siate venute. In questa triste occasione Forza, fate il vostro dovere e LIBERATEMI DA QUESTO SUPPLIZIO UNA VOLTA PER TUTTE!”, richiese disperato l'alchimista stringendo le unghie nelle mani pallide come ossa.

 

“ Con piacere.”, affermò Jeanne chiudendo le dita sulla propria lancia. Le guardie del corpo di Avicenbron si mossero per difendere il loro creatore, gettando pugni elementali sulla donna, che formò una barriera d'Aura attorno a sé prima che Atlanta lanciasse due frecce esplosive nelle loro teste. Approfittando delle piccole conflagrazioni che li ridussero in frantumi, Jeanne fece un ultimo scatto verso il Caster, avvolgendo la propria arma tra le fiamme per tagliarlo in due con un rapidissimo affondo.

 

“ Grazie.”, disse semplicemente il Caster, mentre fiamme bianche lo ricoprivano.

 

Entrambe le parti di Avicenbron andarono a fuoco sotto gli occhi di Jeanne e Atlanta, che ricevettero una chiamata.

 

Linee color nuvola incrinarono la sua pelle rocciosa, che cominciò a sgretolarsi sotto il sollievo dei soldati. Gli altri golem in giro per il regno fecero la stessa fine e quando Jeanne e Atlanta uscirono dal negozio, furono avvolte da un'immensa luce bianca.

 

 

*****

 

 

“ Ah, questa è davvero la battaglia della mia vita.”, disse estasiato Port schivando un'altra raffica di frecce che esploserono dietro di lui mentre rispondeva al fuoco del Grimm che stava fronteggiando assieme a James e Qrow.

 

Lo scontro con Archer era già cominciato da diversi minuti, durante i quali questi aveva dimostrato la sua superiorità in abilità fisiche e in forza distruttiva contro i tre Cacciatori.

 

L'unico modo che avevano per ribattere era un gioco di squadra cui neanche Archer era abituato, muovendosi per circondarlo senza via di fuga e colpendo in fretta col massimo della forza.

 

James sparava raggi laser a raffica dal suo braccio bionico, Qrow circondava il campo di battaglia nella sua forma di corvo come una cometa fiammeggiante potenziata dalla Polvere e Port continuava a lanciare potenti slash di Aura con la sua fidata ascia.

 

 

“ A dir poco impressionante, signori.”, commentò ammirato il guerriero oscuro creando un nuovo arco, dopo che il precedente venne distrutto dallo stesso Port, con cui ricomincio a lanciare frecce a raffica verso il Cacciatore più anziano, venendo fortunatamente salvato da James con una barriera d'energia posta sul gomito, cui seguì l'ennesima mitragliata di laser, ricoprendo Archer con svariate bruciature su tutto il corpo, sebbene non mortali.

 

 

“ James, pensi che il tuo laser a piena potenza possa finirlo una volta per tutte?”, domandò Port tanto stupito quando sollevato dalla scoperta. Il suddetto osservò il proprio braccio e il cannone posto alla sua fine.

 

“ Se non funzionasse, non so cosa lo farà.”, rispose ripensando alla volta in cui ne aveva testato la potenza contro gli incantesimi di Freya. Sebbene non avesse vinto, era stato comunque il più vicino a contrastarli completamente dopo Medea. Forse sarebbe bastato a sopraffare anche le abilità prive di logica del loro avversario.

 

“ Intanto ti daremo un'occasione. Tu approfittane appena comparirà.”, affermò Qrow trasformando Harbinger nella sua forma di falce. Corse verso Archer supportato dai colpi a distanza dei due compagni, cominciando un rapido corpo a corpo in cui alternava fendenti e pugni da entrambe le direzioni nel tentativo di bloccare Archer in un unico punto.

 

L'altro guerriero rispose con infinita destrezza usando la sua coppia preferita di spade, cozzando più volte contro Harbinger fin quando l'intervento di Port, che usava pesanti colpi più che adatti al suo peso, lo costrinsero a sostituirle col lanciafiamme di Obbleck. Un vortice di fiamme rapidamente si formò per allontanare i due Cacciatori, che però non demorsero. Qrow attivò la Polvere congelante del suo mantello e trasformandosi nuovamente in corvo volò dritto oltre la guardia di Archer scatenando un'altro scoppio di gelida energia .

 

Archer gridò dal dolore nel sentire il freddo entrare nelle ossa, ma ciònonostante non venne congelato e mantenne il proprio posto prima di afferrare Qrow per lanciarlo via. Il tempo che il mietitore prese fu comunque sufficiente ad Ironwood per prendere la mira. Puntando l'obbiettivo dritto sul cuore di Archer, caricò un largo fiotto di energia nel braccio, rilasciandolo come un potentissimo laser che distrusse anche il terreno dirigendosi sull'obbiettivo. Che però non sembrò particolarmente preoccupato.

 

“ Ro Aias!”, esclamò il guerriero e davanti a lui si formò una barriera formata da sette petali neri. Il raggio vi impattò contro, facendo tremare l'aria mentre l'energia azzurra si scaricava sui sette petali creando varie crepe, ma svanì riuscendo unicamente a causare qualche crepa a quella strana protezione.

 

“ Cosa?”, disse sconvolto James vedendo il Grimm praticamente indenne prima di far sparire lo scudo per riprendere il suo arco, preparando una lunga freccia.

 

“ Impressionante, se posso permettermi. Anche se Ro Aias era indebolito e particolarmente sensibile alla Polvere, danneggiarlo così non è roba da poco.”, disse impressionato Archer scagliando il proiettile contro James, che fu fortunatamente spinto di lato da Qrow, salvandolo da una poderosa esplosione. Port tentò di approfittare dell'occasione prendendolo alle spalle. L'ascia si schiantò contro l'Aura di Archer senza però distruggerla, scaraventandolo via e obbligandolo a sparare il proiettile contro Port, che riuscì però a schivare all'ultimo prima di sparare varie palle di fuoco per non lasciargli respiro.

 

Archer creò dunque una bomba e gliela lanciò contro in una nuova deflagrazione che lo spedì contro la vetrata di un negozio, prima di materializzare una copia di Harbringer, che si ritrovò però bloccata dall'originale in uno scontro di scintille.

 

“ Vattene... abbiamo già abbastanza a cui pensare.”, ringhiò Qrow unendo le loro armi apparentemente identiche in un vortice di fendenti sempre più violento da cui guadagnò un taglio al fianco, non senza però disarmare l'avversario e dargli un potente pugno, senza però un vero effetto.

 

“ Non sai quanto vorrei farlo, ma non nessuna scelta in questo momento. O voi riuscite a uccidermi o io dovrò uccidere voi.”, disse empio il servant, stringendo i denti all'essere ancora una volta impotente e alla mercè di un dio senza nessuna cura dell'umanità. Port prese quelle parole alla lettera e avvolse la sua ascia con un potente alone rosso, ultimo rimasuglio dell'energia che gli rimaneva.

 

Con uno scatto incredibile si portò a poca distanza da Archer, che riuscì appena a vederlo per una volta prima di schivare con una capriola e creare una lancia rossa con cui iniziò un duello a velocità supersonica. Port sembrava essere tornato nel pieno della gioventù mentre schivava e contrattaccava i colpi di quell'antica arma. Sotto gli occhi di Qrow e James, il duello andò avanti per quelle che sembravano ore in un crescente di destrezza e forza fino all'ultimo atto.

 

Quando Archer provò un rapido affondo con la sua lancia, Port scartò di lato e lanciò un urlo disumano, accompagnandolo con un affondo che beneficiò non poco dalla rotazione. La lama, sempre avvolta da un'incredibile luce scarlatta, tranciò il braccio di Archer e affondò come burro nel suo fianco, facendo sgorgare larghi fiotti di sangue nero, col risultato che persino quel potentissimo Grimm dovette urlare facendo anche cadere la sua lancia.

 

 

“ Anf, anf...”, ansimò il vecchio Cacciatore, fortificando la sua presa sul manico dell'ascia affinchè il nemico non potesse liberarsi. Questi si dimenò per qualche secondo prima di far scattare gli occhi verso Port, ansimando a propria volta.

 

“ Dovevi mirare alla testa.”, disse il servant, materializzando una spada nella mano libera, che trapassò con grande rapidità il torace del Cacciatore. La lama era dorata con decorazioni color del cielo ed emanava un alone di benevolenza che contrastava con l'Aura nera del suo creatore.

 

Era Caliburn, la spada che re Artù estrasse dalla roccia per ottenere il proprio titolo. Colui che aveva ferito così un Counter Guardian non meritava di cadere per niente di meno. Ma anche mentre Port sentiva la morte cominciare ad avvicinarsi e il sangue colare, sorrise.

 

“ No, quello è il loro lavoro.”, disse sardonico, cadendo in ginocchio con Caliburn ancora nello stomaco.

 

“ Cosa?”, domandò il guerriero prima di sentire pesanti passi avvicinarsi pesantemente. Voltandosi vide Ironwood correre verso di lui, il suo braccio robotico illuminato da un misto di Aura e Polvere. Sapendo di non poterlo schivare, evocò nuovamente Ro Aias, su cui il pugno di James si abbatté con una forza micidiale .

 

“ Dai, cadi una buona volta.”, pronunciò il generale dando spinte sempre più forti di Aura attraverso il proprio pugno meccanico, spinto da un piccolo reattore nel gomito.


“ Tutto qui? Non può rompere il mio scudo, anche se apprezzo la tua tenacia.”, disse confidente il servant mettendo più energia nella propria protezione prima di preparare il suo contrattacco.


“ Non deve romperlo, deve solo spingerti via!”, contrabbattè James bruciando la propria Aura al massimo per poi rilasciarla tutta in un unico impulso.

 

Il braccio dell'uomo fu espulso da una potente pressione, sollevando finalmente i piedi da Archer dal terreno ed esplodendo poi con un onda d'urto che lo spinse ulteriormente indietro, dove Qrow lo aspettava con Harbinger sguainata nella sua forma di falce.

 

Ci fu un fendente, poi un'altro e poi altri dieci, cinquanta e ancora prima che Archer potesse capire cosa stesse succedendo venne ridotto in una manciata di frammenti che svanirono.

 

Qrow aveva voluto assicurarsi di una cosa: che il suo avversario morisse e stesse morto e fu con gioia che vide braccia e gambe dell'ormai caduto avversario sparire per sempre. Quindi si diresse verso James.


“ Stai bene, Jimmy?”, disse il mietitore porgendo una mano all'amico.

 

“ Non mi sento così male da quando ho perso braccio e gamba, ma non sono la priorità qui.”, disse questi rialzandosi a fatica. L'altro in quel momento si ricordò di cos'era successo pochi secondi fa, sfuggitogli per l'adrenalina del momento.

 

“ Cazzo, Port!”, esclamò Qrow ricordandosi di chi aveva donato loro la vittoria e corse da lui a rotta di collo insieme a James, rischiando pure di inciampare.

 

“ C- ce l'avete fatta. Siete... stati grandi.”, disse il vecchio Cacciatore tentando di alzarsi prima di tossire sangue.


“ Forza, Port, non osare morire ora che è finita. Dovranno darti fior di medaglie per quanto hai fatto oggi.”, gli disse Qrow prendendolo per le spalle. Notò lo sguardo dell'uomo: era fiero, dannatamente fiero.

 

“ E tu non osare lasciare che qualche medicastro mi tolga l'opportunità di morire così. Come un vero Cacciatore che ha appena sgominato un nemico del proprio regno.”, ribattè Port tossendo un'altra boccata di sangue.

 

“ Stai scherzando? Devi annoiare almeno altre venti generazioni di nuovi Cacciatori prima di poter pensare al ritiro.”, insistette Qrow strappando un pezzo della propria felpa per fermare il sangue.

 

“ E io- ansimò l'uomo, sempre più pallido- se non mi lasci morire qui, troverò qualsiasi mezzo per annullare la tua licenza di Cacciatore... Dovrai far parte di ognuna di quelle venti generazioni.”.

 

Nel frattempo James aveva messo mano al suo scroll, sperando di chiamare dei rinforzi.

 

“ Pronto? Portate un'ambulanza alla mia posizione... PRONTO?!”, continuò a chiedere, ma tutti i mezzi di soccorso erano già impegnati nelle altre zone della città a soccorrere i soldati feriti e gli altri Cacciatori che avevano portato a termine i rispettivi combattimenti.

 

“ James, Qrow... io appartengo al passato. Nella prima linea di questa nuova guerra non ci sarà posto per me. Posso solo confidare nella nuova generazione e in voi. Lasciatemi riposare... una... buona... volta”, insistette il professore prima di cadere a terra. Qrow corse a prendergli il polso, sentendo il battito farsi sempre più debole. Provò a passarsi un po' della sua Aura, in un grande bagliore di energia scarlatta, ma fu inutile.

 

Port fece appena a guardarlo negli occhi, ripetendo silenziosamente la richiesta di prima. Sotto lo sguardo disperato di James, Qrow non potè fare a meno che lasciare andare il suo insegnante e guardarlo silenziosamente spegnersi.

 

I due uomini alzarono uno sguardo il cielo, restando in silenzio per commemorare la gloriosa caduta del vecchio insegnante. Sarebbero potuti restare lì a custodire il corpo del compagno fino alla fine della battaglia, se non fossero stati interrotti da un'immane esplosione argentea che sembrò avvolgere l'intera città.

 

“ Cosa.... Qrow, quello era...?”, domandò James tremante. Il mietitore strinse i pugni, fiero dai risultati dell'apprendista quanto terrorizzato da cosa le sarebbe potuto succedere.

 

“ Sì, il potere di Ruby. Diamine... neanche Summer è mai riuscito a fare qualcosa del genere. Fin dove si è spinta?”, disse prima di correre nella direzione da cui era cominciata quella manifestazione di potere.

 

*****

 

Quando Iskandar e Lancelot riottennero la capacità di vedere, si trovarono in uno sterminato deserto, solo la luna a illuminarli. Per un istante Iskandar pensò che Gilgamesh li avesse teletrasportati in qualche modo a Vacuo, prima di riconoscere l'aria di quel luogo tanto familiare.

 

“ Ah, casa, dolce casa, mi è mancata. Non so come ci avete portato qui, ma lo considero il più grande degli onori.”, disse l'uomo con un profondo inchino davanti al trono che stava davanti a loro, un ammasso di reliquie sopra il quale si trovava Gilgamesh, seduto come negli antichi tempi in cui dispersava legge.

 

“ Il Mio Gate non contiene più molti dei Miei più cari tesori al momento, ma qualcosa di utile è ancora a Mia disposizione e ho voluto avvantaggiarvi con uno scenario familiare. Pronti alla battaglia, difensori di Remnant?”, domandò Gilgamesh circondandosi con vari portali mentre Lancelot e Iskandar evocavano le rispettive armature, lanciandosi in un istante all'attacco, cominciando un rapidissimo corpo a corpo dove il sovrano di Uruk dovette piegarsi per evitare e contrattaccare allo stesso tempo.

 

I due schivarono ripetutamente una coppia di asce raccolte in tempi antichissimi prima che un portale si aprisse dietro la sua testa di Iskandar. La flamberga che ne uscì fu però afferrata da Lancelot, che la volteggiò un paio di volte rilasciando aloni di gelo nell'aria prima di fiondarsi nuovamente sul Grimm ibrido con la sua stessa arma.

 

Per fortuna Iskandar aveva ottenuto la semblance di Jaune prima di cominciare la battaglia. Sebbene non avrebbe mai potuto funzionare all'infinito( anche con l'armatura che stabilizzava i suoi poteri, creata di recente da Medea per permettergli di usare più semblance allo stesso tempo), avrebbe almeno potuto diminuire lo scarto di potenza col sovrano di Uruk e combattere più a lungo.

 

Gilgamesh creò portali tutto attorno a sé, cominciando a sparare a raffica quanto aveva nel proprio Gate mentre i due guerrieri schivavano come potevano o afferravano quei letali proiettili per rimandarli indietro cercando l'occasione per un vero contrattacco.

 

Finalmente Iskandar riuscì a fare un lungo banzo calando sull'avversario per colpirlo con un'alabarda infusa di Polvere di tuono che scagliò saette in ogni direzione mentre Gilgamesh, con un'espressione estasiata, schivò di poco prima di tentare un calcio avvolto di energia nera che distrusse alcune dune. Lancelot si lanciò verso il compagno, muovendosi nuovamente insieme a lui con estrema agilità mentre Gilgamesh dovette formare i suoi Gate con più accortezza che mai sparando colpi ben mirati.

 

Mentre Iskandar guadagnava tempo, Lancelot corse alle spalle di Gilgamesh, caricando un fiotto di energia lungo la propria arma che divenne un potentissimo laser. Il raggio d'energia attraversò la sabbia venendo circondato da due alte file della sostanza fino a impattare sulla schiena del loro potentissimo avversario, creando vari altri raggi di luce che si rifletterono per buona parte della zona mentre la spada di Iskandar calò sullo stesso obbiettivo creando un'esplosione di fiamme e Polvere che abbagliò entrambi i Cacciatori.

 

“ Troppo facile...”, commentò Iskandar, conscio che il Re degli eroi non sarebbe mai stato sconfitto tanto facilmente. Evocò un mitragliatore nella mano libera, acuendo i suoi sensi per trovare il loro avversario. Lancelot si liberò intanto della sua semblance per fare lo stesso, intento a non farsi prendere di sorpresa.

 

Il primo attacco venne dall'alto sotto forma di una lancia che abbattendosi sulla sabbia,creò un largo cratere mentre il cavaliere saltò via appena un istante prima del terribile impatto.

 

 

 

“ Sapevo non sarebbe bastato.”, disse malinconico Lancillotto riattivando la loro semblance mentre anche l'Aura amplificatrice di Iskandar lo avvolse, permettendogli di creare potente spallacci con spuntoni avvolti da scariche elettriche incredibilmente potenti per poi scagliarsi all'attacco.

 

Lo scontro tra i due guerrieri fu quasi impercettibile persino agli occhi di Iskandar, la cui concentrazione fu quasi totalmente usata nell'alimentare la forza del partner, che combinava i fendenti di Arondlight potenziati dai suoi glifi di Polvere con forti calci che sembravano mettere a dura prova anche Gilgamesh, che fu costretto di malavoglia a sostituire i suoi guanti con lunghi artigli forgiati dalla propria carne che bloccarono le gambe dell'uomo prima che un fulmine lo spinse indietro provocando anche non poche bruciature.

 

“ Urghh, il tuo potere continua a crescere, Berserk. Mi chiedo fin dove puoi spingerti.”, commentò impressionato il servant scrocchiando il collo mentre dalla sua schiena apparvero enormi ali da coleottero. Queste si agitarono con estrema velocità. Iskandar non perse tempo ad aiutare il proprio partner, partendo a velocità estrema potenziata da più di una delle semblance che aveva.

 

Avvolto da aloni multicolori e neri, i tre guerrieri si scontrarono in un enorme esplosione di potere che creò una tempesta di sabbia mentre Lancelot e Iskandar, facendo nuovamente perno sulla loro coordinazione, bersagliavano Gilgamesh con un misto infinito di proiettili e fendenti cui il servant rispondeva creando portali dopo l'altro da cui prendeva qualsiasi arma immaginabile. Alla fine anche il prode Lancillotto dovesse arrendersi al suo stesso potere per vincere. Doveva farlo per dare una speranza a Weiss.

 

Il suo elmo si trasformò, mostrando possenti fauci da squalo al posto del suo volto, mentre Arondlight fu avvolta da potenti spire d'energia bluastra in continua crescita. Il fendente che ne conseguì fu devastante, persino contro l'armatura di Gilgamesh, che ri ritrovò a indietreggiare mentre onde d'urto sembravano sconvolgere l'intera zona fino a creare abissi tra la sabbia che furono riempiti da un'incredibile energia oscura.

 

 

 

Iskandar, facendo ricorso ad alcune semblance di velocità, corse verso il luogo dello scontro, guardando due figure nere con striature d'altri colori affrontarsi ad altissima velocità facendo libera mostra delle proprie armi in un crescendo di distruzione.

 

 

“ Grrr...”, ringhiò il cavaliere, avvolto da un alone blu scuro sempre più fitto e potente che contrastò quello dorato e nero di Gilgamesh, i cui fendenti si scontrarono più volte con quelli dell'avversario.

 

“ Lancillotto... ti prego, non perderti nella tua stessa forza. Abbiamo ancora bisogno di te.”, sussurrò Iskandar ancora intento a ricaricare la propria Aura scarlatta mentre Lancelot morse il braccio del nemico, affondando i denti fino a staccarglielo per poi sputarlo via come un qualsiasi pezzo di carne.

 

Gilgamesh urlò di dolore e costretto a fare affidamento alle proprie abilità da Grimm, sostituì il braccio perduto con un mostruoso tentacolo spinoso con cui tentò di attaccare nuovamente Lancillotto, che riuscì ad afferrarlo cominciando una prova di forza.

 

“ Cos'è, servo di Arturia, hai finalmente deciso di lasciarti andare? MostraMi che sai fare allora.”, domandò sardonico il servant spingendo, la sua Aura nera che diventava sempre più forte.

 

“ Non... pronunciare il suo nome!”, esclamò il cavaliere dandogli un potentissimo pugno, che ruppe finalmente la sua corazza nera. Con un ruggito Gilgamesh tornò all'attacco allo stesso tempo di Iskandar, che canalizzò l'Aura in una mazza per creare una potente onda d'urto che destabilizzò il sovrano abbastanza perchè Lancillotto si potesse nuovamente scagliare contro di lui, prendendogli un altro pezzo di armatura riatterrando col suddetto tra le mandibole.

 

A quel punto un pugno di Iskandar lo prese dritto in volto. Sebbene il colpo non fosse stato così forte, Lancillotto si ritrovò comunque a ruzzolare per qualche metro mentre l'armatura spariva.

 

“ Ti sei ripreso?”, domandò il generale.

 

“ Oh, diamine, mi sono fatto fregare di nuovo?”, sbuffò Lancillotto massaggiandosi la parte colpita.

 

“ Sì, ma ti sei comportato molto meglio delle ultime volte.”, rispose Iskandar, ripensando alla prima volta che Lancillotto andò fuori controllo durante la campagna militare. Era anche per quello che lasciò il suo esercito, per non mettere in pericolo altri pur continuando a fare il suo dovere nel piano per salvare Remnant.

 

“ Allora permettimi di darti un'ultima mano se ti fidi ancora di me.”, disse lo spadaccino, prendendo Arondlight e riattivando Knight of Owner, mentre Iskandar faceva lo stesso.

 

“ Sempre.”, disse mentre vortici di Aura si emanavano dalla sua figura corazzata, armonizzandosi con quelli del partner per formare lo stesso drago corazzato che aveva volato sopra i cieli di Beacon, sebbene in foma ridotta. Gilgamesh guardò la creatura con uno sguardo soddisfatto ed aprì un ultimo portale, da cui uscì una spada dall'elsa dorata. Era abbastanza semplice se paragonata a molte delle armi che aveva fatto uscire in precedenza, ma il potere che emanava era semplicemente mostruoso.

 

L'arma emanò una potente luce che si allargò fino a formare uno spadone di Aura solida, mentre Iskandar e Lancillotto canalizzarono quanto potere rimaneva loro nella bocca dell'avatar. Dopo lunghi secondi di attesa, l'adrenalina che pompava da entrambi i lati, questi spararono i rispettivi attacchi con un lungo urlo cui seguì un'esplosione senza pari.

 

Ci vollero diversi minuti prima che fosse possibile vedere il vincitore. Quando la coltre di sabbia creatasi si diradò, Iskandar e Lancillotto erano affondati nel terreno, visibilmente feriti e sanguinanti. Ma quando alzarono lo sguardo, di Gilgamesh era rimasto solo il busto ormai nudo e la testa, in procinto di disintegrarsi.

 

“ I... i Miei più vivi complimenti, vi siete dimostrati all'altezza delle Mie più rosee speranze. Remnant è in buone mani. State attenti però quando quel bastardo tornerà.”, disse l'antico sovrano, grato che quell'odiato servizio fosse finalmente finito.

 

“ G... grazie.”, disse Lancillotto grato e sfinito, cadendo sulla sabbia mentre Iskandar evocava la poca Aura rimastagli per curare le ferite di entrambi.

 

“ Vedremo... di stare al passo con le Vostre aspettative, mio signore.”, disse il generale aiutando infine il compagno a rialzarsi, entrambi con un respiro affannoso. Gliglamesh tossì un'ultima volta e alzò la mano per un'altra richiesta.

 

“ Un ultimo favore, se potete. Aiutate Emerald e Mercury, i ragazzi reclutati da Fall. Non meritano di essere dalla parte sbagliata in quanto sta per avvenire.”, disse il servant prima di sparire in una nuvola di cenere, che circolò attorno ai due Cacciatori trasformandosi nello stesso vortice che li aveva portati lì.

 

La battaglia infuriava ancora, ma sembrava essersi calmata almeno un po'. Iskandar fu sul punto di chiamare i propri luogotenenti per avere notizie, ma furono interrotti da un'intensa luce bianca che sembrò avvolgere l'intera città.

 

“ Ruby...”, dissero i due Cacciatori all'unisono correndo verso l'epicentro dell'esplosione.

 

 

*****

 

 

Il team RWBY aveva mostrato di resistere a quasi tutto negli ultimi mesi, includendo criminali, strani ibridi tra umani e mostri e molto altro. Il quasi in quella situazione si poteva togliere grazie al supporto dei vari soldati e Cacciatori, professionisti o meno, presenti e collegati dalla semblance di Fox o altri telepati per garantire un'ottima intesa, mentre la semblance di Jaune potenziava le loro abilità e permetteva loro di resistere più a lungo mostrando le loro Auree in fortissimi aloni multicolore che si scontravano con l'infinito nero dei Grimm.

 

Non di meno, quell'assalto era sempre più sfiancante, tra orde e orde di mostri neri che sembravano non finire mai mentre pallottole e lame ne sfoltivano appena le linee.

 

 

“ Avanti, non possono esserne rimasti in molti.”, insistette Ruby sparando all'ennesimo Griffon, facendone esplodere la testa in una massa di materia nera e rossa mentre attorno i loro compagni la imitavano o procedevano al corpo a corpo per distruggere qualsiasi mostro che continuasse a uscire dal varco nelle mura.

 

“ L'hai detto dieci minuti fa!”, rispose Weiss creando una barriera di glifi per bloccare altrettanti nemici su cui poi Nora scagliò potenti saette che, alimentate dalla semblance del leader di lei, andarono ben oltre gli obbiettivi iniziali fulminando vari Grimm. Poco lontano Yang, supportata da alcuni soldati, dava pugni potenziati da elementi d'ogni tipo ai vari invasori, la sua figura avvolta da un'alone dorato simile a un piccolo sole mentre continuava la sua carneficina di mostri.

 

 

 

 

“ Zitta e combatti!”, gridò Blake tagliando in due un Creep, prima di notare una strana luce arancione che si muoveva dall'altro lato del campo di battaglia. Facendosi ulteriormente largo a suon di fendenti e spari vide una figura umana vestita con una veste rossa e armata con due sciabole. Era Cinder!

 

Passò immediatamente, tramite la telepatia di Fox, l'informazione al team JNPR e al team CVFY, che non persero tempo ad agire per fermare la responsabile di quell'incubo.

 

“ Prendetela prima che scappi!”, gridò Coco indicando col proprio mitragliatore la Dama folle, che imprecò e schivò una raffica di proiettili potenziati dalla semblance della stilista prima che Yatsuhashi e Velvet si dirigessero su di lei alla massima velocità.

 

Cinder si era divisa da Emerald e Mercury per scappare meglio dalle truppe dei difensori, ma non aveva pensato agli studenti coi sensi più sviluppata e si ritrovò costretta a scappare e contrattaccare. Sparò diverse palle di fuoco, riducendo l'Aura dei suoi avversari, ma non fino al punto di fermarli.

 

Velvet creò una copia dei bracciali di Fox e con un ultimo scatto bloccò la via di Cinder, tempestandola di pugni. Cinder non era però a digiuno di corpo a corpo e bloccò senza troppe difficoltà, avvolgendosi con fiamme ardenti, con l'intento di fare quanto più male possibile alla piccola principessina di Iskandar, che d'altro canto formava un'arma dopo l'altra, da Crescent Rose alle Stormflowers per confonderla in un vortice di mosse, finchè anche Yatsuhashi e Fox non trovarono lo spazio per intervenire.

 

“ Velvet, spostati!”, gridò il possente spadaccino buttandosi su Cinder con l'intento di tagliarla in due. E sebbene lei riuscì a schivarsi, l'onda d'urto fu comunque sufficiente a scaraventarla via nella vera battaglia.

 

' Diamine, contro che razza di mostri mi sono messa?', pensò visibilmente seccata creando le proprie sciabole per poi trasformarle in una lancia con cui fronteggiare il team JNPR, che si mise in cerchio attorno a lei per bloccarla e possibilmente catturarla.

 

Pyrrha, avvolta dall'energia amplificatrice di Jaune, fu la prima ad agire. Lo scontro tra lei e Cinder fu più frenetico di qualsiasi cosa il paladino avesse mai visto, al punto quasi da rilasciare la propria presa sugli altri che aveva avvolto col proprio potere. Le due ragazze si muovevano con incredibile velocità e destrezza cercando di prendere i punti deboli dell'altra.

 

“ Arrenditi e fatti arrestare. Questo non porterà a niente.”, disse la giovane campionessa muovendo la lancia contro le sciabole d'ossidiana manovrate da Cinder, che si muoveva come una scheggia lasciando dietro di sé numerose scintille prima di creare diverse frecce esplosive.

 

“ Mai. Vincerò a ogni costo e prenderò quanto mi spetta.”, ringhiò lei lanciando i proiettili. Ren fortunatamente spinse via Pyrrha Pyrrha per creare poi un vortice non meno potente di acqua e vento con cui spingere via la donna, mentre Nora cercava di prenderla alle spalle. Avvolto dalle scariche elettriche della guerriera, Maghnild sarebbe stato probabilmente abbastanza per uccidere Cinder o almeno ko, ma prima che la punta del maglio potesse abbattersi sulla testa di lei, un Griffon piovve in picchiata su di loro, spingendo i contendenti via per prendere però Cinder tra le sue grinfie, volando nel cielo.

 

“ Scappa pure, vigliacca!”, gridò Nora furiosa dopo aver tentato di sparare qualche colpo, ma la figura del Grimm si confondeva con quella del cielo.

 

“ Abbiamo altro di cui preoccuparci. Cinder è scappata, ma la merda che ci ha lasciato rimane!”, le esclamò Weiss guardando l'orda di Grimm sempre più fitta che stava scendendo dalle mura, una massa di puro nero e bianco che aveva un'unica intenzione. Sterminare chiunque si trovasse in quella città.

 

Alla vista dei primi soldati che caddero sotto i colpi dell'ennesima ondata, Jaune tentò di dare un'ultimo sforzo con la propria semblance per curare gli amici, ma aveva già fatto fin troppo quella notte, e cadde a terra sfinito, venendo preso da Ren prima di toccare terra.

 

“ Jaune, per la miseria, svegliati!”, esclamò il ragazzo cercando di svegliare l'amico, ma anche gli schiaffi che Pyrrha gli diede non bastarono. E senza la sua semblance ad amplificare le loro abilità, quello sarebbe stato l'ultimo assalto, realizzò Ruby.

“ Radunatevi tutti assieme, almeno potremmo dare a quei mostri una degna lotta!', ordinò deciso Souchiro, aggregandosi al suo team. Gli altri team e i soldati a loro più vicini, pur non smettendo di sparare, seguirono l'esempio formando un fronte unito, cercando di mantenere il sangue freddo anche mentre le mura della città crollavano sotto i loro occhi.

 

Vedendo il cemento spaccarsi e cadere, circondata da tutti gli amici e compagni terrorizzati seppur decisi a resistere, Ruby seppe che c'era solo una cosa da fare e abbassò il capo, pensando suo ultimo scontro con Jack.

 

“ Mamma, ovunque tu sia... dammi la forza per difendere i miei amici un'ultima volta, per favore.”, pregò abbracciando il proprio team e pensando intensamente a loro e a tutte le altre persone a Vale che stavano combattendo. Per un istante si sentì in contatto con le loro stesse Auree, immaginando di aggiungerle alla propria prima di rilasciarla in un singolo attacco. Dalle sue palpebre chiuse provenne una forte luce che andò intensificandosi, prima di esplodere con una potenza indescrivibile che continuò a diffondersi senza controllo.

 

Ogni singolo Grimm in città venne avvolto da quella luce, svanendo o venendo pietrificato, mentre gli edifici più danneggiati e vicini crollarono addosso ai combattenti rimasti in zona. La zona da cui si era originato quell'immenso mare bianco, ricoperta dai detriti, restò silenziosa per un tempo indefinito, finchè finalmente un'altra conflagrazione non distrusse il primo strato di rovine, liberando il team RWBY e compagni.

 

“ State bene? Dov'è Ruby”, domandò preoccupata Yang, autrice del colpo, il suo equipaggiamento che mostrava vari circuiti mentre cominciava a cercare tra le macerie. Lentamente gli altri si rialzarono guardando la distruzione a cui avevano appena assistito.

 

“ E' stata?”, domandò spaventata Blake a sua volta. Poco lontano Emil, ricoperto di sangue e graffi, cominciò ad annusare i dintorni, soffermandosi poco dopo su un punto in particolare. Tolse un detrito dopo l'altro, cominciando poi a scavare finchè un braccio, liberato dagli ostacoli, non si fece strada tra la roccia rimanente, precedendo il riemergere di Penny. Era messa ancora peggio del compagno di squadra, soprattutta vista la mancanza del braccio destro. E un particolare riguardo della ferita scioccò tutti ancor più che vederla così.

 

“ Penny, ma cosa ti è successo? Il tuo braccio...”, domandò stupefatta Weiss vedendo sia la mancanza del braccio che il metallo che si vedeva dalla ferita al posto di carne e sangue. La ragazza deglutì. Aveva temuto per quasi un anno quel momento e era avvenuto proprio in concomitanza col più grande attacco di Grimm di tutti i tempi.

 

“ V- vi spiegherò tutto dopo... ma prima dobbiamo portare Ruby in salvo.”, rispose l'ormai rivelata androide tirando fuori la suddetta mietitrice dallo stesso buco da cui lei era uscita pochi secondi prima. Prima che chiunque potesse dire altro, un lungo strillo scosse tutti i presenti, rivelando un Nevermore intento a scendere su di loro in picchiata.

 

Era enorme, rapido e visibilmente infuriato, ma loro avrebbero passato almeno una buona decina di minuti a recuperare l'Aura necessaria anche solo ad attivare un cristallo di Polvere considerando le loro ferite. Yang cercò di attivare nuovamente Gear Celica saprendo che probabilmente sarebbe saltata in aria al primo sparo proprio mentre il loro nuovo avversario si preparava a ricoprirli di piume taglienti come lame. Si sarebbero potuti distruggere a vicenda se un lampo improvviso composto da un'indistinto miscuglio di bianco, blu e e scariche elettriche non si fosse fiondata sul volatile schiantandosi con lui contro un'edificio.

 

“ STATE BENE?!”, gridò Harriet dopo aver distrutto il Grimm, scendendo dall'edificio e raggiungendo i ragazzi mentre la jeep con i propri compagni arrivava, con ogni Ace Ops che scendeva per prestare i primi soccorsi ai coraggiosi apprendisti.

 

I cinque Specialisti erano visibilmente spossati. Avevano guidato dandosi il cambio per tutto il giorno, non escludendo poi i Grimm che avevano incontrato anche prima di arrivare a Beacon. Ognuno di loro si sarebbe venduto l'anima per un sonnellino decente, ma probabilmente avrebbero dovuto rimandare fino all'alba successiva come minimo.

 

“ Voi siete... gli Ace Ops.”, disse Souchiro riconoscendo il gruppo di specialisti. Clover osservò l'indicibile montagna di macerie e le ferite dei giovani Cacciatori, desiderando darsi un pugno per essersi fatto fregare tanto facilmente.

 

“ Già, scusateci per il ritardo. Se non ci fossimo fatti fregare come allocchi per due settimane questo non sarebbe mai successo.”, si scusò Vine, intento a osservare la devastazione tutto attornò.

 

“ Scusarvi? E' grazie a voi se abbiamo potuto evacuare i civili per tempo. Tutta Vale vi deve molto.”, li rassicurò Blake, mentre come il suo partner, Elm restò stupita dall'ormai totale assenza di invasori. Qualsiasi cosa fosse successa con quel lampo, quasi tutti i Grimm sembravano spariti.

 

“ Ora tocca a voi andarvene però. Dobbiamo sbarazzarci dei Grimm rimanenti e poi riportare in superficie chiunque sia rimasto sotto le macerie, e alcuni di voi hanno bisogno di cure. Usate la nostra jeep per portare via la ragazzi svenuta, Penny e chiunque altro ne abbia bisogno.”, ordinò Clover, con cortesia, ma con un'autorità che non ammetteva repliche.

 

“ Noi vorremmo rimanere per recuperare i sopravvissuti, se ce lo permettete.”, affermò Coco, avvicinandosi agli specialisti assieme ai compagni. Il leader del gruppo li guardò. Erano decisamente stanchi e feriti, ma neanche loro potevano trovare tutti i feriti da soli e prestare il dovuto soccorso.

 

“ Siete ragazzi molto coraggiosi. Grazie davvero per aver dato tutto il vostro supporto in questo incubo. Ma ora è tempo che riposiate.”, disse Clover, sinceramente onorato di aver incontrato un esempio così sfolgorante della nuova generazione di Cacciatori.

 

“ Torneremo il prima possibile per prendere anche voi. Resistete fino ad allora.”, disse intanto Yang ai compagni dopo aver messo Ruby sulla jeep.

 

“ Fregatevene e fate del vostro meglio per portarla al sicuro. Ruby potrebbe averci appena salvati tutti.”, rispose loro Nora, dandole una pacca sulla spalla prima di girarsi per guardare i nuovi Grimm in arrivo, imitata dai compagni e dagli Ace Ops che non erano occupati a disotterrare i soldati.

 

Marrow prese il suo amato boomerang e lo divise in due. Dalle estremità delle due nuove lame apparvero dei manici che afferò con non poca destrezza, dando piccoli fendenti di prova a ricordare le lezioni di Lancelot ricevute anni prima.

 

“ Andiamo.”, disse gettandosi contro la nuova orda di Grimm avvolto da un potente alone d'energia che sfiancò l'ultima ondata di quella fatidica notte.

                                                                                                                     *****

* Si alza dalla tomba con un lunghissimo sospiro*

Ah, diamine, sembra passata una vita dallo scorso Agosto. Come potete immaginare, Covid o meno, la vita è abbastanza stringente e questa sessione in particolare è stata un'autentica rottura di marroni. Poi, quando scrivo capitoli così lunghi mettendoci anche un sacco di tempo, mi viene sempre il dubbio sulla qualità, temendo di aver fatto un lavoro raffazzonato in più di un punto. Lascerò a voi il giudizio, fatemi sapere. Il prossimo capitolo si occuperà ovviamente del post battaglia, includendo il funerale dei soldati e Cacciatori caduti, la ripresa dei protagonisti e cosa decidono di fare durante il periodo del timeskip, e ovviamente la reazione di Salem. Assicuro che sarà un lavoro ben più dettagliato di questo.


Inoltre vi consiglio una fic che io , sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve).

A presto e buon 2021

 

 

 

 

 

  
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