Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: Violet Sparks    03/02/2021    22 recensioni
Nel silenzio del bagno all’ultimo piano dove corri sempre a nasconderti, quelle parole si susseguono in un loop infinito nella tua testa, ti scavano dentro sempre di più, sempre di più, finché non raggiungono le ossa e rompono la cartilagine, imprimendosi nel midollo.
Una condanna da cui non puoi sottrarti.
Perché non importa quanto grandi e valorosi siano i tuoi sogni.
Tu sei troppo debole per loro, non puoi realizzarli.
Tuttavia...
Reiner, non ti distrarre.
[Spoiler!TheFinalSeason; Reiner/Eren; Reiner!centric]
[Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Angst, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Reiner Braun
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le maschere preziose dei bugiardi
 
 
 
 
They send me away to find them a fortune
A chest filled with diamonds and gold
The house was awake, the shadows and monsters
The hallways, they echoed and groaned
 
 
 
Reiner, non ti distrarre.
Tua madre te la ripete spesso questa frase, come la strofa di una ninna nanna, un monito che è un mantra da tenere sempre a mente, impresso nel cervello.
Te lo dice durante i compiti, i pasti, a volte durante le vostre letture serali o le faccende domestiche.
E anche in quel momento sì, mentre sotto il sole caldo di giugno, raccoglie i pomodori maturi dal vostro minuscolo orticello con un sorriso dipinto sul volto e un velo sottilissimo di sollievo a incresparle le iridi tali e quali alle tue: per i prossimi tre giorni, almeno, non morirete di fame.
Reiner, non ti distrarre.
Tu sussulti, annuisci appena, quindi torni a strappare le erbacce con le manine arrossate che prudono, osservando i fili verdi che si piegano, resistono, tentano invano di ancorarsi a quella terra umida.
Ma è più forte di te, la concentrazione non dura a lungo.
I tuoi sogni sono troppo grandi e, in un attimo, la tua mente è di nuovo lontano.
Fugge libera e veloce, come a te non è concesso, viaggia attraverso il filo del tempo, tra passato e futuro e all’improvviso ti rimanda indietro l’immagine dorata di un te ventenne coperto di gloria, bellissimo, acclamato, potente.  
L’eroe di Marley.
L’eroe che tutti ammirano, che tutti vogliono.
Persino tuo padre.
Sorridi, estirpi un altro ciuffetto di erbaccia con un tale ardore che ti tiri dietro anche un po' di terreno e dentro al cuore, senti una consapevolezza piccola, ma precisa che si istaura tra le valvole, mettendo le radici.
Tu quel sogno lo realizzerai.
Lo farai diventare la tua realtà.
Dovesse costarti sangue e fatica.
 
 
 
Reiner, non ti distrarre.
I comandanti te lo ripetono in continuazione, ogni volta che le tue verifiche risultano le più scadenti della classe, ogni volta che in un combattimento corpo a corpo, finisci irrimediabilmente a terra, come un sacco di farina inanimato e ingombrante.
Ogni volta che, di nuovo, inesorabilmente, non ce la fai.
Nel silenzio del bagno all’ultimo piano dove corri sempre a nasconderti, quelle parole si susseguono in un loop infinito nella tua testa, ti scavano dentro sempre di più, sempre di più, finché non raggiungono le ossa e rompono la cartilagine, imprimendosi nel midollo.
Una condanna da cui non puoi sottrarti.
Perché non importa quanto grandi e valorosi siano i tuoi sogni.
Tu sei troppo debole per loro, non puoi realizzarli.
Tuttavia...
Reiner, non ti distrarre.
Ti alzi tutti i giorni all’alba, ti alleni il doppio degli altri, il triplo, il quadruplo se necessario. Dormi poco perché la notte spari a delle bottiglie in fila su di un tronco oppure leggi -leggi tantissimo- studi chino su tutti i libri che trovi, che siano volumi militari, testi di matematica, semplici romanzi di letteratura.
Piano piano i tuoi muscoli si fortificano, le tue spalle si ampliano, le tue cosce si fanno veloci, così che alla fine anche le tue ossa maledette sono costrette a scricchiolare di fronte alla potenza prorompente di quel fuoco che ti brucia il cuore da sempre e a scrollarsi di dosso le parole di quella sentenza ingiusta, che non ha mai fatto i conti con un dato molto importante.
Il tuo corpo, forse, può essere debole, ma il tuo sangue no.
Quello è un incendio che non conosce pace.
E quando il Gigante Corazzato è tuo finalmente, quando affondi la lama nel palmo della tua mano e vedi la ferita colorarsi di quel rosso ardente e senti il tuo scheletro esplodere, sgretolarsi per risorgere in una forma consona, all’altezza dei tuoi sogni, sai di avercela fatta.
Sei esattamente dove volevi essere.
E quell’essere immondo non è altro che la corona che porterai con orgoglio, nella nuova era della tua gloria. 
 
  
I'm bigger than my body
I'm colder than this home
I'm meaner than my demons
I'm bigger than these bones
And all the kids cried out, "Please stop, you're scaring me"
I can't help this awful energy
God damn right, you should be scared of me
Who is in control?
 
 
Reiner, non ti distrarre.
È la tua stessa voce che lo ripete, un grido che somiglia tanto ad una supplica, mentre i calci di Annie si accaniscono sul tuo corpo con una rabbia che ti atterrisce più dei colpi stessi.
Ma come fai a non distrarti?
Non era vero niente, tutta la tua vita è stata una immensa bugia.
Non sei mai stato abbastanza, non sei mai stato all’altezza di Marcel, Annie, Berthold o Porco.
Nonostante gli sforzi e le lotte, non ti sei mai guadagnato davvero la forza primordiale del Corazzato e nemmeno l’affetto di quel padre marleyano che avrebbe dovuto essere troppo meraviglioso per dividere la sua vita con i demoni di Eldian, eppure, quando finalmente hai potuto incontrarlo, ti è sembrato miserabile come un qualsiasi topo di fogna.
Dovevi morire tu al posto di Marcel.
Forse non saresti dovuto nemmeno nascere.
Non vali niente. 
Non sei nessuno.
Ma allora…
Reiner, non ti distrarre.
Alla fine, che ti costa fingere? Che ti costa crederci un altro po'?
Se non sei nessuno, puoi diventare chi vuoi, anzi quello che vuoi.
Perfino il leader Marcel.
Perfino l’eroe che ti illudevi di essere diventato.
Se non ti vuole tuo padre, ti vorrà il resto del mondo.
Questo è abbastanza.
 

 
Reiner… non ti distrarre...
È di nuovo la tua voce che lo ripete, ma questa volta è flebile, sottile, le parole arrivano appena.
Sono passati cinque anni dal tuo arrivo a Paradis e i vostri piani procedono bene. I demoni vi considerano loro amici, ripongono tanta fiducia in voi, soprattutto in te e in quella tua forza bruta che ricorda loro la calda protezione di un genitore.
Ed è esattamente questo che stai fingendo di essere, per tutti loro.
Il padre. Il guerriero. Il leader. L’eroe.
Quello che guida, quello che sprona, quello che difende, quello che sa.
Ma, alla fine, tu cos’è che sai davvero, Reiner?
Tu cos’è che sei davvero?
E – ancora più importante- chi sono davvero i demoni di Paradis?
Reiner… Reiner… non… non… ti… distrarre…
Lo ripeti ancora, ancora, ancora, ma è così difficile scandire le parole in mezzo ai gemiti, la tua mente è una nebbia informe di piacere e tu un marinaio cieco che ha perso la rotta. Il tuo corpo segue direttive non tue, si muove come se non ti appartenesse, spingendosi nella profondità accogliente di quella carne che stringi e assaggi e accarezzi e cerchi di fare tua con una frenesia che non comprendi, una vitalità dolcissima e leggera come un alito di vento: qualcosa che ti è stato estraneo tutta la vita.
Nel silenzio fragile degli spogliatoi dei cadetti, sollevi un poco il capo ed Eren, nudo sopra di te, ti sorride complice, mentre cerca di sincronizzarsi col tuo bacino, facendo cigolare pericolosamente la panchetta di legno dove siete seduti, intrecciati.
Ti guarda, ad un certo punto.
Infila gli occhi verdi nei tuoi e a te sembra di morire lì, in mezzo alle sue gambe, sepolto dentro al suo calore, perché in quei maledetti occhi immensi ci trovi tutto l’amore del mondo, tutta la fede e la cieca dedizione che cerchi da sempre e mai come adesso non ti meriteresti – non ti meriteresti!- ma vuoi prendere lo stesso.
Dovrai uccidere anche lui, prima o poi.
Dovrai ucciderlo perché tu sei il Salvatore e i demoni di Paradis sono dei mostri, degli abomini. Te lo hanno inculcato prima ancora di insegnarti l’alfabeto, prima ancora che tu sapessi il significato della parola guerra.
Ma allora…
Perché la pelle di Eren è così morbida? Perché il suo sapore è così buono? Perché il suo sorriso è così sincero? Perché i suoi ansiti nel tuo orecchio sono così caldi? Perché non riesci a smettere di baciarlo? Perché non riesci a smettere di morderlo? Perché non riesci a smettere di incollartelo addosso, vicino al cuore?
Perché gli stai venendo dentro, soffocando un grido contro la curva del suo collo?
Perché senti di non essere mai stato così felice e così te stesso in tutta la tua cazzo di vita?
Piangi.
Eren non se ne accorge.

 
Reiner, non ti distrarre.
Reiner, non ti innamorare.
 
 
 
 
 
 
 



NOTE AUTORE
Le parti in rosso sono frammenti della canzone Control di Halsey!*
 

Okay, questa storia è il mio biglietto da visita nel mondo dell’Attacco dei Giganti e ammetto di essere un bel po' emozionata! Mi presento, sono Violet Sparks e lo ammetto, fino a qualche giorno non avrei mai neanche lontanamente immaginato di scrivere questa fanfiction, su questi personaggi in particolare, ma poi mi sono messa al PC, davanti ad una pagina bianca e… beh, è uscito tutto questo senza che potessi in alcun modo fermarlo.
 
Il mio rapporto con Reiner Braun è altalenante, non posso descriverlo in altra maniera. Sono arrivata ad odiarlo molto spesso – soprattutto per l’uccisione di Marco- ma il suo personaggio non riesce a lasciarmi in pace, tutto quello che ha dentro mi travolge anche se non vorrei e il rewatch che sto facendo di AOT è stato praticamente il colpo di grazia: rapportare quel Reiner all’uomo che stiamo vedendo e conoscendo in questa parte dell’anime è terribile e meraviglioso allo stesso tempo, così come il suo rapporto con Eren che – porca polpetta!- ha delle sfumature troppo affascinanti!
Spero davvero di essere riuscita a renderlo al meglio! Io ci ho messo l’anima, davvero.
Ai posteri l’ardua sentenza.

A presto!
Violet Sparks
 
 
   
 
Leggi le 22 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Violet Sparks