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Autore: Allen Glassred    04/02/2021    1 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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E' passato diverso tempo dall'inaspettata proposta di Lukas a Christine, precisamente sette mesi. La giovane non ha voluto creare scompiglio, e così ha deciso di non dire nulla a suo marito di quanto accaduto, continuando con le loro vite pur ponendo una certa distanza tra lei ed il suo gemello: non sa se lui sia a conoscenza o meno della loro parentela, ed in ogni caso ritiene imperdonabile la sua proposta. E' cresciuto con Viktor come un fratello, ed avrebbe avuto il coraggio di tradirlo in quella maniera? Per un banale capriccio? Mentre la bruna è immersa nei suoi pensieri, qualcuno tira leggermente le sue gonne, e due occhi blu e dolcissimi la osservano. Una dolce bimba ha gattonato sino a raggiungerla, proprio all'entrata del salone in cui era ed in cui la contessa stava per entrare. Christine sorride dolcemente, per poi chinarsi e prenderla tra le braccia. " Natasha, piccolina mia ". Fa, per poi baciare la testa della bimba, che si appoggia a lei: ha oramai otto mesi, ed è la copia della madre tranne per una cosa: gli occhi, che invece ha ereditato da suo padre. In lei il potere dei Meekhiv è ancora sopito, com'è d'altronde comprensibile. La piccola mette in bocca una ciocca dei capelli della madre, che la coccola dolcemente per poi sedersi su uno dei divani, mettendo accanto a sè la figlia per poi iniziare a farle leggermente il solletico, provocando le risate della piccola. " Chi è la più bella del mondo? chi è? Chi è? ". Chiede la contessa, per poi dare un altro bacio alla bambina.

" E' la nostra Natasha, ovviamente ". Dice una voce alle sue spalle, mentre lei si volta a vedere di chi si tratta. Sorride nuovamente, prendendo la bambina tra le braccia.

" Amore, non ti avevo visto ". Fa semplicemente lei, mentre suo marito le si siede accanto, una volta che lei ha preso tra le braccia la figlia.

" Sono rimasto un pò a guardarvi, lo confesso: eravate adorabili ". Risponde lui, mentre Natasha cerca di gattonare verso suo padre, iniziando a lamentarsi un pò.

" papa! Papa! ". Esclama, facendo intendere di voler andare da suo padre. A quella scena, Christine ride un pò, aiutandola a raggiungere suo padre.

" Tranquilla tesoro, papà non scappa ". La rassicura, mentre lui prende in braccio Natasha.

" Più la guardo più noto quanto ti somiglia ". Ammette, mentre la piccola cerca di afferrare anche i capelli di suo padre, stavolta senza successo.

" Hai ragione, ma ha i tuoi stessi, bellissimi occhi ". Risponde lei, e riflette: finalmente sono felici, nonostante la minaccia del Corvo incomba ancora. Non ha senso disperarsi prima del tempo, pensa: meglio godersi il tempo con suo marito, sua figlia e tutte le persone che ama.

" Dove onna Ina? Dove? ". Chiede poi Natasha, riferendosi evidentemente a sua nonna Irina. Christine riflette un momento, per poi risponderle.

" Tranquilla amore, la nonna è uscita per delle commissioni con il nonno, ma non dovrebbero tardare ". Le accarezza di nuovo la testolina, mentre la bimba inizia ad agitare le manine, ridendo.

" Onno Ilo! Onna Ina! ". Esclama, non riuscendo ancora a scandire per bene le parole ma solo pochi suoni. In seguito si appoggia a suo padre, per poi addormentarsi. Viktor si perde qualche istante ad osservarla.

" Guardala, così piccola e già ha un destino così difficile sulle sue spalle ". Sospira,mentre la moglie mette una mano su quella di lui, scuotendo il capo.

" Non ci pensiamo adesso, e godiamoci il tempo con la nostra bambina e chi amiamo ". Fa, rassicurando anche suo marito, che le prende la mano per poi guardarla, riuscendo a sorridere.

" Ma come fai a risollevarmi anche nei giorni più difficili? ". Chiede, mentre lei ride un pò, fingendosi sicura di sè.

" Come? Non sai che io ho un potere speciale? ". Chiede, guardandolo. " Io ho il potere di far felice le persone ". E fa un occhiolino, ridendo di nuovo.

" Ah si? E come si attiva questo potere, signora Meekhiv? ". Chiede lui, stando al gioco. Lei scuote le spalle come se nulla fosse, per poi rispondere.

" basta un bacio ". Commenta solamente.

" Ah si? Solo uno o più di uno? ". Chiede lui, dandole un bacio. In quel momento tuttavia, Natasha si sveglia nuovamente, iniziando a piangere.

" Beh, credo che uno basti, signor conte ". Fa Christine, indicando la piccola. " Anche perchè credo che nostra figlia sia gelosa, sapete? ". Chiede, mentre stavolta è lui a fissare la figlia stranito, come a voler capire se sia effettivamente gelosa o meno.

Vladislav sta camminando solitario per il corridoio di palazzo, al piano superiore. Riflette sugli ultimi eventi: da un pò di tempo si è accorto che gli da particolarmente fastidio vedere Amanda soffrire senza potersi dichiarare a Dimitri a causa dei suoi timori, ma non capisce la ragione: in fondo, la ragazza è solo una sua amica, nulla di più. In oltre si è anche scontrato con Elvira: lei lo accusa ancora di averla ripudiata senza ragione, mentre lui ritiene di averne ben più di una. In oltre, lui non le potrà mai perdonare di averlo tenuto lontano da Nina per cinque anni, senza poterla mai vedere. In seguito un altro pensiero: è un Opekun, e come tale ha dei doveri ben precisi. Ma sarà in grado di assolverli? Potranno davvero sette persone fermare un pericoloso demone? " Guarda un pò chi si vede, il piccolo Vladislav, vero? ". Chiede una voce, seguita da una risata fuori luogo. Il biondo alza lo sguardo color oceano verso chi ha parlato, per poi sbuffare.

" Non ho tempo da perdere ". Taglia corto, mentre l'altra persona sogghigna e lo afferra per il braccio.

" Mamma mia, che scorbutico. Quando fai così sei proprio la copia di Vladimir, sai? Temo tu abbia ereditato il peggio dal suo carattere ". Sogghigna, mentre il terzo Opekun sottrae il braccio alla sua presa.

" Lasciatemi in pace, zio: non ho tempo da perdere con voi e le vostre frecciatine fuori luogo ". Fa con determinazione, rivolto a Petr Meekhiv, suo zio. Lui incrocia le braccia, con aria di disapprovazione verso tale reazione.

" Ti pare il modo di rivolgerti a chi ti diede un cognome ed un tetto, quando tuo padre nemmeno ti riconobbe e tua madre ti abbandonò? ". Chiede, mentre il biondo incrocia a sua volta le braccia.

" Avete solo rimediato agli errori di quell'uomo, e nulla di più. In oltre vi ha fatto comodo: sarebbe stato uno scandalo avere un Meekhiv bastardo e cresciuto da servi, o sbaglio? Specie da quei servi ". Calca sulla parola quei, avvicinandosi di un passo a suo zio. " Ditemi, con cos'avete minacciato mia madre, affinchè lasciasse che mi portaste a palazzo dopo l'assassinio di mio padre? Sapete, non siete poi così diverso da vostro nipote Boris, la differenza sta nelle donne che avete deciso di ricattare: a voi andò bene, mia madre si arrese. Ma con Christine andò diversamente, ed ancora oggi Boris sta scontando la punizione per il suo errore ". Lo affronta senza timore, come d'altronde ha sempre fatto.

" Chi è stato a metterti in testa queste strane idee? Quello stalliere bifolco? ". Chiede, mentre Vladislav ride leggermente.

" Insultatelo pure, ma io so perchè lo odiate tanto, zio ". Si ferma un istante, per poi continuare a parlare. " Sentite, non mi va di discutere. Ditemi cosa volete da me e lasciatemi proseguire il mio cammino ". Taglia corto, mentre suo zio lo guarda qualche istante.

" Non vorresti che tua madre pagasse, per averti abbandonato? Non vorresti che qualcuno di più potente di noi due la punisse? ". Chiede, mentre Vladislav riflette, per poi scuotere la testa, sdegnato: ha intuito a chi si riferisce suo zio: se parla di un'entità più potente può riferirsi solamente al nemico giurato della famiglia Meekhiv.

" Il Corvo... voi... ". Respira affannosamente per qualche istante, per poi fare un passo indietro. " Voi siete pazzo! Come potete dire questo a me, che sono un Opekun? Vergognatevi! ". Si arrabbia, ma suo zio lo afferra per il polso, guardandolo.

" pensaci bene, nipote! Tuo padre avrebbe agito allo stesso modo, pur di salvare l'onore dei Meekhiv: anche lui avrebbe aiutato persino il diavolo in persona, se fosse servito a questo scopo ". Vladislav lo guarda sdegnato, per poi rispondere.

" Lasciatemi immediatamente: non ho prove per accusarvi di tradimento, ma sappiate che vi terrò d'occhio ". Si libera dalla sua presa, guardandolo con furia. " E se scoprirò che state aiutando il Corvo, o che siete voi quel demone... ". Non finisce la frase, ma il prosequo è chiaro: se scoprisse che è suo zio il traditore, non esiterebbe a punirlo. Una volta rimasto da solo, Petr sogghigna leggermente, per poi dare spazio ad una risata poco rassicurante.

" Ti farò cedere, in un modo o nell'altro: diventerai una mia pedina in questo gioco. Un gioco che sono più che certo di vincere ". Parla a sè stesso, ovviamente: Vladislav se n'è già andato. Non sa che alla scena ha osservato un'altra persona: non ha udito alla perfezione, ma ha capito dalle espressioni che era una discussione abbastanza concitata. Una volta che Petr se n'è andato, la stessa persona corre per il corridoio, sperando invece di fare in tempo a raggiungere il biondo Opekun: gli deve parlare, vuole da lui risposte. Per sua fortuna lo trova, poco prima che si ritiiri nella propria stanza.

" Aspetta ". lo chiama, avvicinandosi di qualche passo. Vladislav si volta di scatto, rimanendo sorpreso: che ci fa quell'uomo li, a quell'ora della notte?

" Voi? ". Chiede, sorpreso. L'altro uomo lo fissa intensamente per qualche istante, per poi prendere parola.

" Scusa se ti fermo in questo modo e a quest'ora, ma ti ho visto discutere con Petr Meekhiv ed ho pensato che avessi bisogno di parlare con qualcuno ". Ammette, sorprendendo ancora di più il giovane, che si appoggia allo stipite della porta.

" Scusate, ma non vi capisco: perchè mi venite ad offrire il vostro appoggio? Dopo tutto, non ci siamo mai parlati ". Constata, incrociando le braccia. L'altro uomo sospira pesantemente, per poi rispondergli.

" Ti sbagli invece: forse tu non ricorderai, dopo tutto eri poco più di un neonato. Ma per un pò di tempo fui io a crescerti, insieme alla tua sorellina. Fino a quando un giorno, tua madre decise di mandarti a vivere a palazzo, precisamente dopo la morte di tuo padre ". Gli spiega, ed il biondo sente nuovamente il respiro farsi affannoso, mentre riesce a parlare solo dopo alcuni momenti.

" Siete voi, dunque... il marito di mia madre? Colui che mi crebbe per i primi anni della mia vita e di cui conservavo solo un ricordo sbiadito? ". Chiede, mentre l'uomo annuisce.

" Si, e spero davvero che tuo zio non ti abbia instillato l'odio per tua madre e per me, perchè credimi: sarebbe la cosa più sbagliata che potresti fare, odiarci intendo. Se non ti abbiamo tenuto... ". ma viene interrotto dal biondo, che gli si getta tra le braccia e scoppia in lacrime.

" Per tutto questo tempo... per tutto questo tempo, ho sempre creduto che voi e mia madre mi aveste abbandonato. Ho sempre creduto... ". ma si interrompe, mentre l'altro ricambia l'abbraccio: quel bambino che aveva deciso di crescere come suo è ormai un uomo. E'cresciuto lontano da lui, ma si sente ugualmente suo padre, anche se il ragazzo non porta il suo stesso sangue.

" Se tua madre ha deciso di mandarti dalla tua famiglia d'origine, è perchè fu costretta. Non so come, ma tuo zio la obbligò a farti vivere qui, come un Meekhiv. La cosa positiva è che sei sempre stato accanto ai tuoi fratelli, ma la negativa.. ". Si blocca, perchè è Vladislav a continuare.

" La negativa è che sono stato lontano da mia sorella, e lei nemmeno sa della mia esistenza ". Fa, mentre l'uomo riflette: avrà altro da confessare?

Passano altri giorni in tutta tranquillità a Mosca. Anche a palazzo le cose sono sempre tranquille, mentre gli Opekun vigilano sulla situazione e continuano a mantenere la loro barriera protettiva, per difendere i loro signori. Si sta avvicinando la vigilia del 1593, un anno che porterà sicuramente sia gioie che dolore: nessuno infatti ha dimenticato che il Corvo è ancora in libertà e desideroso di vendetta. Tutta la servitù è in fermento per l'organizzazione del ballo che si terrà a fine anno, mentre Agatha dirige il tutto e Felitsiya aiuta Christine con la piccola Natasha. Quel giorno la piccola gattona per i corridoi di palazzo, osservata dall'anziana tata: non la deve perdere di vista nemmeno un istante, o sarà severamente punita. Mentre la piccola sta continuando ad esplorare i corridoi si imbatte in qualcuno, e si ferma di colpo. La persona in questione sposta lo sguardo su di lei, e la piccola inizia a ridere. " Io! Io ukas! ". Lo chiama ancora incerta, pronunciando solo alcune sillabe. La tata si avvicina, inchinandosi.

" Perdonatemi signore, la prendo subito e vi faccio proseguire... ". Si inchina e fa per prendere in braccio Natasha, mentre la piccola comincia a fare i capricci. Tuttavia lui ferma l'anziana con un cenno della mano, per poi chinarsi.

" Tranquilla, Felitsiya: ci penso io a mia nipote ". E detto questo prende in braccio la bambina, che come consuetudine inizia a giocare anche con i suoi capelli corvini.

" Io ukas! ". Ripete, felice per essere stata presa in braccio. La donna si tortura nervosamente le mani, per poi guardarli. Lui lo nota, e ricambia lo sguardo con severità.

" Cosa c'è? Siete forse turbata, Felitsiya? ". Chiede, mentre lei si affretta a scuotere il capo.

" Oh no signore, è che il conte e la contessa non vogliono che altre persone tocchino la piccola. Sapete, dopo ciò che è accaduto al piccolo Igor... ". Commenta, mentre lui le si avvicina di un passo.

" Ma io non sono un'altra persona. Io sono suo zio, ed ho il diritto di prenderla in braccio quando più mi pare ". Non distoglie lo sguardo da quello dell'anziana, che non può fare a meno di rabbrividire.

" Perdonatemi, ma devo obbedire agli ordini: mi hanno detto di non dare la piccola a nessuno ". Ripete, pentre lui inizia ad innervosirsi. Il suo tono rimane calmo e freddo, ma pare essere la calma prima di una grossa tempesta.

" State forse insinuando che sospettate che sia io il Corvo? E' questo che mi state dicendo? ". Chiede, mentre l'anziana deglutisce e scuote il capo.

" Signore, per favore: non mi mettete nei guai ". Chiede, mentre lui la rimprovera.

" Non avete risposto alla mia domanda: è così o no? ". Chiede, mentre la donna cerca di svicolarsi da quella situazione. " Ascoltatemi bene, non lo ripeterò: non mettetevi mai sulla mia strada, ci siamo capiti? A differenza di Viktor, che vi considera quasi una di noi, io non esiterei a punirvi severamente, se servisse. Quindi state attenta ". E' una minaccia, questo è certo. Ma Felitsiya sa di non potergli rispondere, non può osare tanto. Lui fa per continuare il discorso, ma una voce che ben conosce lo interrompe.

" Cosa succede, Felitsiya? ". Chiede, mentre la domestica si volta verso colei che ha parlato, sollevata nel vederla.

" Contessa... no, non succede nulla, non temete... ". Cerca di dissimulare la paura che per un momento le è corsa lungo tutto il corpo. Lukas sogghigna, non accennando a lasciare Natasha, che sta ben volentieri in braccio a suo zio. La donna, che si rivela essere Christine, sposta lo sguardo dalla tata al fratello, e vedendo che ha in braccio la figlia sente un tuffo al cuore, come se il suo istinto materno la avvertisse di qualcosa.

" Lascia immediatamente mia figlia ". Gli ordina, avvicinandosi per prendere la bimba. Sentendosi strappare da suo zio tuttavia, la piccola comincia a fare i capricci.

" io ukas! Natasha vuole io ukas! ". Fa, protestando a gran voce. Lui incrocia le braccia un istante, per poi riprendere la nipote.

" Ma lei vuole restare con me, a quanto sembra. Non vorrai farla piangere per questa inerzia? ". Chiede, mentre la bruna riprende la figlia, baciandole il capo per quietarla.

" Non toccare mia figlia, mai più ". Gli ordina, innervosita da quell'atteggiamento. " Non mi fido di te, e mai lo farò. Non dopo ciò che è successo ". Non scende nei dettagli, data la presenza della tata. Lukas ghigna, per poi afferrare il braccio libero di Christine. Le si avvicina, in modo che solo lei possa sentirlo.

" Non ho dimenticato il tuo rifiuto. Credimi, non l'ho dimenticato ". E' una minaccia velata? E' ovvio che sia così, pensa la giovane. Lui lascia la presa sul suo polso, mentre Felitsiya le si avvicina: è evidente che qualcosa è accaduto, a giudicare dalle parole della sua signora e dalla sua diffidenza.

" Signora? Signora, state bene? Cosa vi ha detto? ". Chiede, mentre Christine la guarda, indecisa: vorrebbe confidarle la verità, deve sfogarsi con qualcuno. Ma suo marito non dovrà mai saperlo, per il bene di tutti.


Salve! Vi chiedo scusa per il ritardo, ma in compenso vi regalo un capitolo lungo. Che ve ne pare degli ultimi sviluppi? Coraggio! Ditemi ditemi, sono curiosa di sentire i vostri pareri! Vladislav ha incontrato il patrigno di cui non ho svelato l'identità, a voi le supposizioni su chi possa essere. Abbiamo saputo che ha una sorella oltre a due fratelli, appunto Viktor e Boris. Dall'altra parte abbiamo Lukas, sempre più ossessionato da Christine. La giovane sta iniziando a dubitare di lui, avrà intuito la sua vera identità? Per saperlo dovrete attendere un pò, noi ci sentiamo al capitolo 32! Baci
   
 
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