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Autore: Padmini    07/02/2021    2 recensioni
Mezzanotte è passata da un po', la notte è avvolta dal silenzio, rotto solo dalla pioggia che, come una coperta, avvolge il cielo, le case e le anime.
Narcissa Malfoy non riesce a dormire, tormentata dalla paura e dal senso di colpa per non poter far nulla per il suo unico figlio. Dovrà compiere un atto di coraggio, una sfida al Signore Oscuro, per placare la paura, per trovare per Draco un aiuto che non potrebbe venire da nessun altro se non da lui.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Una Fiamma nella Tempesta



Casa.
Qual è il significato di questa parola?
Cosa è "casa"?
è un luogo fisico? L'edificio in cui vivi? Nel mio caso è una villa, una lussuosa villa, degna di una strega altolocata, quale sono io. Il marmo dei pavimenti è lucido, le tende alle finestre sono spesse e costose, i mobili sono finemente intarsiati. Non c'è nulla che non sia fuori posto, in casa mia. Eppure ora, mentre le ombre della sera si allungano e stritolano le mura come dita spettrali, non mi sento a casa. Nel camino di fronte a cui sono seduta scoppietta un fuoco che, nonostante tutto, non riesce a trasmettermi il suo calore.
Mi sento fuori posto, estranea in casa mia.
Il mio corpo trema, mi stringo di più nello scialle di lana pregiata, che in questo momento, però, non riesce a proteggermi dal freddo che mi avvolge.
Casa.
Dove si trova la casa? La casa di mia madre? Villa Black? Il luogo dove ho vissuto per tanti anni con i miei genitori e le mie sorelle? Ora non c'è più, è svanita nei ricordi. Andromeda ci ha traditi e Bellatrix sembra impazzita, folle come colui che venera più di ogni altra persona al mondo. Colui che sta distruggendo la mia famiglia.
La mia famiglia ...
è quella, la mia casa? La mia famiglia è allo sbando. Lucius, dopo il fallimento al Ministero, è diventato l'ombra dell'uomo che era. I suoi capelli biondi sembrano spettrali, morti, privi di vita, così come il suo sguardo. è evidente, ormai, che la paura si è impossessata dei nostri cuori. Non siamo più al sicuro.
Tremo.
Ho freddo o paura? L'uno, l'altro, entrambi?
Draco ha paura, anche se non lo ammetterebbe mai. Il Signore Oscuro lo ha posto di fronte ad una missione suicida e lui non ha scelta, dovrà agire. Lo vedo aggirarsi per le stanze della sua casa, senza meta, senza speranza, ogni tanto si sfiora il braccio, dove è stato marchiato come una bestia da macello, un sacrificio per compiacere Colui che non deve essere nominato.
Un altro brivido mi scuote, lo scialle scivola sulla mia spalla, lo afferro e lo stringo ancor di più e, solo allora, mi rendo conto che il fuoco sta morendo nel focolare. Mentre la tenue luce delle ultime braci si riflette sui miei occhi chiari, ripenso alla mia giovinezza.
Casa è a Hogwarts?
Ricordo la sala comune di Serpeverde. La mia Casa. Erano così belli, quei giorni! Così spensierati! Le uniche preoccupazioni erano i compiti, le lezioni e quei piccoli drammi che solo degli adolescenti possono comprendere. Ah, se anche ora i miei problemi potessero essere tanto piccoli!
Sospiro, mi stringo di più nel mio scialle, sento una lacrima solitaria che scende lentamente sulla mia guancia pallida.
"Mamma?"
Mi volto di scatto. Mio figlio mi sta guardando, il suo viso è illuminato dalle candele, è preoccupato "Stai male? Stai p-"
Si ferma. Vorrebbe chiedermi se sto piangendo, ma non ne ha la forza, non sopporterebbe di sapere che perfino io sto cedendo. Furtivamente mi passo la mano sulla guancia, lavo via quella goccia fuggitiva. Sorrido.
"Va tutto bene, Draco."
Sorrido, mi alzo, lascio andare lo scialle. Non sono io ad avere bisogno di protezione, è lui.
Lui, che dovrà pagare per gli errori di suo padre.
Mio figlio, che sta diventando uomo troppo presto.
Draco, che dovrà diventare un assassino.
Allargo le braccia, voglio che si senta accolto, che sappia che si può fidare di me.
Lui si guarda attorno, furtivo. Ha paura, come me, ma non vorrebbe che altri lo sapessero. Siamo soli. Con me si lascia andare, due passi e siamo uniti in un abbraccio disperato.
"Vado a dormire. Buonanotte."
Mi bacia sulla guancia, le sue labbra sono fredde. Lo stringo a me.
"Buonanotte, Draco. Dormi bene."
Lo stringo ancora, lo bacio sui capelli, biondi come la luce del sole.
è lui, il mio sole, l'unico spiraglio di luce in questo mondo ormai avvolto nelle tenebre.
Torno a fissare il fuoco ormai morente e silenzioso.
Poi, senza nessun preavviso, una scintilla. Una brace scoppietta, una folata di vento dal camino la rianima, la fa esplodere in una piccola fiammella. Trattengo il fiato, mentre quel fuoco mi illumina di più, lo alimento con un piccolo ciocco di legno e lo vedo mentre, ritrovata la fiducia, riprende vita.
Se solo fosse così facile anche per me. Se solo potessi riprendere possesso della mia vita e ritrovare il calore che, ormai, è perduto.
Fuori, il cielo si è fatto sempre più scuro, la tempesta è arrivata. I lampi squarciano il cielo, i tuoni rimbombano nell'aria, mi fanno vibrare.
Il fuoco nel camino ormai arde ancor di più, sento il suo calore, la sua energia e, come un miracolo, riesco a ritrovare un briciolo di coraggio per agire.
Ripenso a Draco, a ciò che lo aspetta. è spaventato, è solo, io non posso fare nulla per aiutarlo, ma vorrei poter smuovere mari e monti pur di impedire che gli facciano del male, che intacchino la sua anima.
Mi volto, vedo le gocce di pioggia scivolare oltre i vetri, acqua pura, come lacrime che non posso permettermi di versare.
Non posso fare nulla per lui, eppure qualcosa devo fare.
Guardo l'ora nel pendolo del salone. Mezzanotte è passata da un pezzo, ma lui sarà ancora sveglio.
Sospiro ancora, stavolta però sono decisa, non voglio farmi mettere i piedi in testa da nessuno.
In silenzio raccolgo il mio soprabito, lo indosso e allungo la mano verso la maniglia della porta, quando qualcuno mi afferra il polso.
"Vai da qualche parte, Cissy?"
Bellatrix mi fissa con i suoi occhi da pazza, ormai non è più mia sorella, tutti quegli anni ad Azkaban me l'hanno portata via per sempre.
"I-io ... io ..." balbetto, sento che il coraggio sta svanendo, ma in qualche modo riesco a reggermi in piedi.
"Rispondi, Cissy."
Non posso mentirle, so che mi leggerebbe la mente.
"Sto andando a Spinner's End." dico, risoluta. La mia voce non trema.
"Vuoi andare da ... lui?!"
Non pronuncia il suo nome, ma il disgusto è percepibile nella sua voce.
Un tuono fa tremare l'aria.
"Sì. Vado da lui. Lui può aiutarmi."
"Non puoi, andare!"
"Ormai ho deciso, non puoi fermarmi."
"Non sono d'accordo. Ti pentirai di questo tuo gesto."
Sospiro. Alzo lo sguardo verso le scale, dove è passato Draco, per andare a dormire. Lo immagino disteso, addormentato, con i capelli candidi che quasi si confondono con la federa del cuscino.
"Ho deciso."
"Vengo con te."
Sospiro ancora. Chiudo gli occhi. Lo faccio per te, Draco.
Mi materializzo a Spinner's end.
   
 
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