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Autore: Allen Glassred    07/02/2021    1 recensioni
Lucrezia incontra suo padre Abaddon, Cavaliere Infernale. Il quale le rivela che, per far cessare le sue sofferenze, ha una sola possibilità. Cosa succederà? La giovane incarnazione demoniaca di Gola cederà alle parole del padre? O qualcuno interverrà a salvarla? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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La giovane dalla chioma rossa sta ancora dormendo profondamente: una mano appoggiata sul ventre e l'altra sotto il cuscino, il respito irregolare ed i capelli rossi scomposti sul cuscino. " Non... non ce la faccio più... sto così male... ". Suda freddo: il suo peccato la sta indebolendo sempre di più, Gluttony prende sempre più forza e, di riflesso, distrugge il suo tramite umano. " Così morirai anche tu... ferma... ". Sussurra colei che si rivela essere Lucrezia, mentre alcune visioni iniziano a tormentarla e, può giurare, non si tratta di un sogno.

Non è come si aspettava, pensa la donna che indossando il suo lunho abito nero, cammina verso il cancello oltre il quale c'è un imponente palazzo. Sa bene dove si trova: è l'Inferno, luogo di nascita di colei che risiede nel suo corpo. Improvvisamente una fitta la costringe ad inginocchiarsi: il marchio sul suo seno fa male, illuminato di una luce arancione. " Basta... mi stai facendo male! Se muoio io, muori anche tu! ". Fa, mentre una risata a lei sconosciuta interrompe ogni suo pensiero. " Chi è che osa?! ". Chiede Lucrezia, guardandosi intorno. Poi sgrana gli occhi, scoinvolta. " No... ". Il dolore e la sorpresa uniti le tolgono quasi il fiato, come avesse riconosciuto quell'uomo che le da le spalle. L'uomo dalla lunga chioma scarlatta non si volge e non la degna neppure di uno sguardo, contemplando l'anello al suo dito e ghignando sadicamente. In seguito, finalmente prende parola.

" Ti stavo aspettando, Gluttony. Anzi no, Lucrezia ". La sua voce, dov'è si chiede la donna, che l'ha già sentita? " Davvero non mi riconosci? ". Chiede il rosso mentre, finalmente, Lucrezia riesce a prendere un pò di forza nonostante l'intenso dolore che prova.

" Lasciami stare, non ho tempo da perdere con te, demone! ". Fa seccata Gola, facendo per avvicinarsi e sorpassarlo. Tuttavia, non appena gli arriva vicina una potente aura demoniaca la spinge nuovamente a terra, facendole battere violentemente la schiena e facendola quasi gridare di dolore, dato che il marchio inizia ancora a far male.

" Dopo tutto questo tempo, ti sembra il modo di trattare colui senza il quale, non saresti mai venuta al mondo? ". Chiede seccato lui, voltandosi finalmente verso di lei: hanno gli occhi identici, solo che il suo sguardo è crudele e freddo come mai ne aveva visti, pensa la rossa iniziando lievemente a tremare. " E' proprio questo il problema: assomigli troppo a tua madre, il lato umano è ancora forte in te. Ma non temere, non è un dramma ". Lucrezia rimane a terra e porta una mano sul marchio, cercando vanamente di calmare il dolore.

" Padre... ". Sussurra semplicemente la giovane incarnazione di Gola: colui che le è di fronte è suo padre, colui che come Lucrezia l'ha generata per dare a Gluttony un nuovo corpo.

" Si, mia adorata figlia: sono io. Abaddon, tuo padre e Cavaliere della Distruzione ". Ghigna, vantandosi del proprio ruolo tra le schiere demoniache. " E sono qui per te: dopo tutto, sei sangue del mio sangue, no? Non è così che fanno i padri umani? Aiutano i figli, quando questi ne hanno bisogno. E tu... ". In un momento scompare, ricomparendo alle spalle della figlia con una velocità così fulminea da lasciarla letteralmente sopraffatta. " Tu ne hai davvero tanto, tanto bisogno, a giudicare dal tuo stato e da quello del marchio ". Posa una mano sul marchio della figlia, avvertendo la potenza di Gluttony aumentare sempre di più.

" Io voglio solo che passi! Voglio solo... io volevo solo essere una brava moglie e madre, non avrei creduto mai che... che... ". Alcune lacrime scendono dal suo viso, mentre suo padre ghigna furbo. Porta un fito artigliato al viso della figlia, accarezzandolo lentamente ed asciugandole le lacrime senza comunque ferirla.

" Povera piccola, sai, somigli davvero tanto a tua madre. E se vuoi, c'è una soluzione per stare meglio ". Ghigna malefico mentre, a quelle parole, sua figlia si volta di scatto verso di lui a guardarlo.

" Una soluzione?! Quale...? ". Chiede sorpresa ed agitata, ansiosa di sapere come potrà finalmente stare meglio, far sparire questo tremendo dolore che la sta lancinando da giorni e giorni. Abaddon mantiene quel ghigno crudele sul viso mentre, di lì a poco, toglie il proprio anello che, ad un suo ordine, si trasforma in un coltello dalla lama rossa e si posiziona nelle mani della fanciulla.

" Se ti uccidi mi raggiungerai, ponendo fine a tutte le tue sofferenze. Io, te, tua madre e tuo fratello, finalmente uniti. Devi solo compiere un ultimo, estremo atto: un ultimo atto e riuniremo la nostra famiglia ". Le sussurra all'orecchio, mentre lei guarda il pugnale nelle sue mani. Poi, il forte dolore dato dal marchio demoniaco la fa addirittura gridare.


Lucrezia continua a gridare seppur sia addormentata: il marchio si è illuminato di un'intensa luce aranciune, accanto a lei suo figlio Leo la guarda apatico: il suo lato umano grida in lui, vorrebbe alzarsi e chiamare aiuto. Ma Sloth si limita a stringere a sè la bambola e non proferisce parola. Fino a quando non vede la madre sanguinare: sanguina vicino al cuore, quasi come qualcuno l'avesse pugnalata.

" Brava: ancora un pò e ci siamo. Ancora un pò e saremo riuniti, per sempre. Senza una delle sue figlie, Lucifero non vincerà la battaglia: Dio lo rinchiuderà ed io potrò finalmente prendere il suo posto come Re dell'Inferno. E voi, che ho scelto come mia famiglia, sarete qui al mio fianco. Tutti riuniti ". Sussurra il Cavaliere Infernale, mettendo una mano su quella della figlia e finalmente, guardandola dritto negli occhi. " Te l'ho detto: se ti uccidi mi raggiungerai, staremo insieme per sempre e tutti questi dolori svaniranno ". Lucrezia impallidisce: quel pugnale demoniaco sta prosciugando ogni sua forza e, man mano che affonda in lei, le fa perdere sempre più sangue.

" Padre, ne siete sicuro? Tutto finirà? Il mio tormento finirà? ". Chiede, alcune lacrime scendono dai suoi occhi e, inevitabilmente, il suo pensiero va all'unico uomo che abbia mai amato. " Allen... perdonami ". Mormora, pronta ad accettare il patto con Abaddon. Pronta a tornare da suo padre, pronta alla morte. Pronta a rivedere sua madre e suo fratello, morti tragicamente in quel maledetto incendio. Pronta a far sparire il dolore del sapere che l'uomo che ama, non la ricambierà mai come lei desidera.


" Pa... pà... ". Un sussurro: un sussurro giunge direttamente alla mente del giovane dalla chioma ametista, che apre gli occhi di scatto. Si, ne è certo: qualcuno ha parlato con lui attraverso l'aura demoniaca e non solo:un'insolita sensazione lo ha preso improvvisamente, il suo marchio gli fa male come se una persona a lui cara stesse soffrendo.

" Che succede...? ". Mormora Jane che, essendo vicina a lui ed avendolo sentito muoversi così bruscamente, si è svegliata a sua volta.

" Devo andare... da Lucrezia ". Sussurra colui che si rivela essere Allen, uscendo dalla stanza come spinto da chissà quale forza, raggiungendo quella dell'ex consorte di lì a poco. " Oh no... ". Sussurra: suo figlio lo fissa apatico, la sua ex moglie sanguina mentre il suo corpo si è leggermente sollevato dal materasso, il marchio illuminato di un'intensa luce arancione. Sta perdendo la sua grazia demoniaca, pensa il giovane capo dei peccati. Senza esitare corre accanto alla donna, posando entrambe le mani sul suo petto ed iniziando ad infonderle un pò della sua grazia. " Stupida! Stupida, cosa stai facendo?! Non ti azzardare... non ti azzardare a morire senza il mio permesso, chiaro?! ". Grida, mascherando la sua preoccupazione dietro quell'ordine. Da prima la donna non pare reagirem una lacrima scende dai suoi occhi. " Lucrezia!! ". La chiama con tutta la forza che ha il capo dei Peccati Capitali. Un richiamo: un richiamo che, incredibilmente, ha il potere di raggiungere la rossa fino nelle profondità dell'Inferno, facendole aprire gli occhi.


Il pugnale cade a terra: Lucrezia deve essersi svegliata, pensa l'uomo dalla chioma rossa. Sbuffa pesantemente, raccogliendo il coltello da terra e ritrasformandolo in un anello, che indossa. " Peccato. Avrei davvero voluto mia figlia qui, con noi ". Fa abbastanza seccato, riflettendo: il suo piano è fallito miseramente, ma non importa: potrà non avere sua figlia con sè, ma troverà un modo per usurpare il trono di Lucifero, prima o poi. E allora ne è certo, avrà anche modo di andarsi a riprendere la sua erede.

Lucrezia ansima pesantemente: i suoi occhi sono ancora sbarrati quando, dopo un istante, si posano su colui che di fatto, le ha salvato la vita. " Allen... ". Sussurra solamente, mentre lui la guarda arrabbiato.

" Brutta stupida! Cosa credevi di fare?! ". Chiede, per poi abbracciarla così forte da quasi toglierle il fiato. " Non mi sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa! ". La donna sgrana gli occhi sorpresa: è vero, pensa. Ma cosa diavolo stava facendo? Perchè stava per cedere ed accettare il patto con Abaddon? Senza dire nulla scoppia in lacrime, stringendosi forte all'ex marito come fosse un'ancora di salvezza.

" Perdonami... perdonami, io non... ". Non prosegue la frase: in quel momento pensa, nessuna parola potrebbe servire ad esprimere quei sentimenti che prova. " Grazie ". Fa solamente, mentre lui annuisce senza dire altro: ha deciso. Sa cosa sta passando Lucrezia, è stato così anche per lui e per lungo tempo. Ma da ora in poi, sarà lui ad aiutarla a sopportare tutto quel dolore. D'ora in poi pensa, non la lascerà più sola.  


Lucrezia incontra suo padre Abaddon, Cavaliere Infernale. Il quale le rivela che, per far cessare le sue sofferenze, ha una sola possibilità. Cosa succederà? La giovane incarnazione demoniaca di Gola cederà alle parole del padre? O qualcuno interverrà a salvarla?
   
 
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