Serie TV > La casa di carta
Segui la storia  |       
Autore: Ivy001    09/02/2021    2 recensioni
Se la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata liberata e ricondotta dal Professore, anziché entrare nella Banca dai suoi compagni?
Tanti SE ... e mi piace immaginare che le cose siano andate davvero come nella mia fantasia.
Quindi partirò proprio da lì, da quando il fanatico Capo della sicurezza della Banca di Spagna, è prossimo a far fuori Nairobi.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La banda assiste inerme alla tortura fisica e psicologica a cui Gandia sottopone Nairobi. Sono minuti preziosi durante i quali non hanno modo né lucidità per escogitare piani di salvezza.

"Cazzo, amico! Come dobbiamo fare? E' incontrollabile quel tizio!" – dice Rio a Denver mentre, correndo raggiungono il resto del gruppo.

"Un modo per metterlo K.O. lo dobbiamo trovare e...." – le parole del figlio del defunto Mosca si interrompono, perché gli si gela il sangue di fronte alla scena che ha davanti.

Avanza lento verso una porta ormai trivellata di colpi, dalla quale fuoriesce la testa di Nairobi, quasi crocefissa.

"Ragazzi, non fate mosse azzardate, vi prego. E' un folle, non sappiamo come potrebbe reagire" – sussurra loro Stoccolma, tremante e preoccupata per l'amica, e cosciente di una possibile reazione del marito.

"Che aspettiamo a fargli saltare la testa a quel bastardo!"

"Calmati, non dobbiamo lasciarci prendere dalle emozioni" – interviene Palermo, mentre fissa immobile la porta, pronto ad utilizzare l'arma all'evenienza.

"Pezzo di merda, se lei sta lì la colpa è tua! Avrei preferito fossi tu al posto suo" – a rivolgersi all'ex leader in quel modo è un suo caro amico.

Bogotà. L'uomo non toglie gli occhi dalla sua donna e soffre assieme a lei, mentre mille pensieri gli affollano la mente e l'accecato odio verso Gandia è un motore inarrestabile.

"Adesso libero Nairobi" – comunica il militare, tirando a sé la prigioniera, ormai talmente sfinita che fatica a tenersi in piedi, con il sangue che le gocciola dalla mano e alcuni punti post operazione riapertisi.

Ha poco in cui sperare se non desiderare che gli amici facciano fuori quel vile bastardo, prima che sia lui a farlo con lei.

E nella sua testa durante quei minuti sono seguiti tanti e tanti pensieri su un futuro sempre meno certo: vede sfumare l'idea di una casa, un marito, dei bambini che corrono nel giardino e giocano con il loro cane. Ha poco di reale tutto ciò e le cose stanno sfuggendo di mano alla banda del professore.

Ma ecco finalmente aprirsi uno spiraglio di luce, di speranza.

Gandia la sta liberando... ma sarà vero? Le darà realmente modo di ricongiungersi ai suoi compagni? Questo le sembra talmente assurdo...nessuno avrebbe mai rischiato di ricompattare la banda nemica se ha opportunità di annientarla facendone fuori un membro!

Spaventata su cosa accadrà da lì a pochi istanti, Nairobi percorre quei metri stretta con una fune al collo e una pistola puntata alla tempia, mentre il dolore mentale diventa più forte di quello fisico. Un dolore mentale dovuto all'ormai certa fine.

Esausta e triste, osserva uno ad uno i suoi amici: Palermo, Stoccolma, Denver, Rio, Helsinki... e poi lui...Bogotà! Con occhi lucidi gli fa un cenno con la mano come a volergli dire addio per sempre, perché è questo che sta per accadere, ne è convinta. Basta poco, in fondo! Gandia potrebbe ucciderla in un colpo secco e all'improvviso, senza dar modo al gruppo di attaccare per primo.

"Ecco, adesso la libero! Visto?" – li provoca il folle, slegando la fune dal collo di Nairobi.

E lei ne rimane alquanto sorpresa.

Bogotà le porge la mano, pronto a riaccoglierla tra le sue braccia. Ed è allora che Gandia cambia decisamente idea sull'epilogo della vicenda.

In fondo si stava divertendo a far soffrire quelli che definisce criminali.

"Meticcia" – è così che si rivolge alla donna, con tono dispregiativo, chiamandola per darle l'ultimo saluto.

"Ecco, immaginavo" – pensa tra se e se Nairobi – "Cosa vuole ancora!"

A quel punto, la gitana si volta lentamente verso il suo nemico e il suo sguardo rivela non rabbia né odio verso il suo aguzzino, ma è la paura a dipingerle il viso.

"Ti avrei detto che ti avrei uccisa" – sogghigna il militare, puntando l'arma diretto alla testa di Nairobi.

Ed è allora che parte un colpo che fa gridare i presenti.



NOTA AUTRICE:

Salve rieccomi con una nuova storia sulla Casa de Papel, stavolta ho deciso di dare una svolta diversa alla storia che conosciamo dopo aver visto la quarta stagione. Spero vi piaccia :)

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Ivy001