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Autore: Starfallen    09/02/2021    1 recensioni
Parigi 1780
Marinette è un esponente della nuova nobiltà -noblesse de robe - e come tale, lei e la sua famiglia sono trattati dagli esponenti dell'alta società parigina come gente di poco conto. Dovrà imparare a farsi strada tra gli intrighi e le maldicenze di quella che è si la corte più bella d'Europa ma allo stesso tempo un pericoloso covo di vipere.
Adrien Agreste, au contraire, ricco rampollo di una delle famiglie più in vista della corte, nato e cresciuto alla reggia di Versailles, mal sopporta gli obblighi che il suo titolo gli impone, pur sapendo di far parte di un mondo crudele, cerca in tutti i modi di evadere da quella scomoda realtà che pare idilliaca dall'esterno, ma è dura e spietata all'interno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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“Com’è possibile che Sua Maestà abbia rivolto tali complimenti a quell’essere inutile?” Chloé era livida di rabbia, non era possibile che l’ultima arrivata era stata considerata più di lei!
Si stava sforzando di capire cosa la regina avesse visto in quella nullità che ora era circondata da altre stupide oche che probabilmente erano attratte più dal fatto che la regina le avesse rivolto due parole che non da lei in quanto tale.

Assottigliò lo sguardo e indignata cominciò a sventolarsi con il ventaglio nervosa. Doveva prendersi una piccola rivincita, la buona stella di quella smorfiosa non sarebbe stata luminosa ancora per molto.
Lei si trovava vicino ai suoi genitori che stavano parlando con la duchessa di Chartres. Quest’ultima si stava complimentando con sua madre per la sua nuova ed enotme collana di diamanti che suo padre le aveva regalato.

“Oh Audrey tesoro, questa collana è davvero meravigliosa!” –“Oui, je souis d’accord!” disse la donna come se la contessa avesse appena espresso un’ovvietà. 
“Charlotte, renditi utile e vammi a prendere qualcosa di rinfrescante!” – “Oui maman...”Si diriesse verso l’ala ovest della Gallerie dovera stato imbandito un immenso tavolo imbandito con le più sofisticate prelibatezze.

C’era veramente di tutto! Dalla selvaggina appena cacciata e fresca di giornata, ai più raffinati dolci provenienti dalle migliori pasticcerie del regno.
D’istinto si diresse verso i dolci, aveva puntato dei cestini in pastafrolla con crema al limone, i suoi preferiti! Ma qualcosa la fece desistere anche solo dal toccarli, sapeva che se ne avesse mangiata anche solo una non si sarebbe fermata li, e non poteva rovinarsi la linea!

Doveva mantenere la sua attuale taglia il più possibile…
Si costrinse a dirigersi verso la frutta: “Fuit, maman voleva qualcosa che la rinfrescasse, giusto?” Un riso, che trovò alquanto scomposto, la distrasse dalla sua riflessione: “Tu guarda!” – pensò malevola mentrequell’antipaticasi avvicinava ignara del fatto che presto sarebbe stata punzecchiata da une petite abeille.  
 
****

La cerimonia degli auguri era terminata da alcuni minuti, e Adrien comiciava ad avere caldo, troppo, quasi da soffocare.
Lanciò un’occhiata verso la sala, ora che tutti avevano ricevuto gli auguri ufficiali da parte della famiglia reale la situazione era in stallo, erano tutti in attesa del cenno del re che sanciva l’inizio alle danze. Tutti i nobili erano intenti a chiacchierare tra loro, o per scambiarsi gli auguri o semplicemente per conversare e cercare così di invitare qualche fanciulla a ballare non appena fosse stato possibile.

Adrien guardò i suoi genitori che stavano conversando con madame e monsieur De Clermont, avrebbe voluto chiedere loro il permesso di andare a cercare quanto meno Nino, così da poter stare in compagnia di qualcuno della sua età, ma non voleva essere ripreso dal padre che, se infastidito, l’avrebbe sicuramente rimproverato per ciò che lui considerava un capriccio infantile, costringendolo a restare con loro.
Da lontano vide l’abito verde di Chloé, che si stava dirigendo verso la tavola imbandita : “Padre, posso raggiungere Chloé? Vorrei invitarla a ballare.” – Adrien guardò il padre che si limitò a guardarlo in maniera algida.
Era contrariato? Indifferente? Felice? Non era dato saperlo- “Oui mon cœur, Gabriel, per te va bene?” La madre gli diede manforte, ma al suo cenno d’assenso Adrien si affrettò a salutare i De Clermont, e si volatilizzò velocemenete, per timore che suo padre cambiasse idea.

Seguì la direzione di Chloé, per dare l’impressione di star andando da lei per poi andare a cercare Nino e cercare di convincerlo a scendere nel cortile interno a prendere una boccata d’aria fresca.
Non ce la faceva più a stare fermo li nella Galerie, voleva uscire anche solo per far riposare gli occhi, tutto quel vociare e tutte quelle persone cominciavano a fargli girare la testa.
Si appoggiò ad una delle tante candeliere presenti nella galleria, stremato da quella infinita giornata, non vedeva quasi l’ora di andare a dormire.

“Wow, amico hai una faccia, tutto bene?”Nino sbucò dal nulla e quasi lo fece spaventare: “E tu da dove salti fuori? Ti stavo cercando.” – “Ero al tavolo a mangiare della frutta, ma come è arrivata Chloé ho preferito eclissarmi. Ed è stato un peccato.”
“E come mai?” – lo sguardo di Nino si fece eloquete, e Adrien alzò gli occhi alcielo. “Hai voglia di scendere a prendere un pò d’aria?” – “Certo, ma ti secca se prima torniamo a prendere qualcos’altro da sgranocchiare?” -“Assolutamente.”
Si diressero verso il tavolo per prendere qualcosa che il suo amico potesse mangiare: “Però, graziosa la nuova arrivata!”disse Nino puntando la ragazza a cui la regina aveva rivolto I suoi complimenti durante la cerimonia.
Adrien indirizzò lo sguardo verso la fanciulla che si trovava nei pressi del tavolo, stava mangiando dei lamponi glassati, quando la vide, addolcì inconsapevolmente lo sguardo “Ha le labbra dello stesso colore… cosa?” 

Si sorprese a fare quell’osservazione, mentre osservava la fanciulla che riconobbe come la sua deliziosa ex compagna di danze. Chissà perchè non ci aveva fatto caso prima.
Improvvisamente vide Chloé con la coda dell’occhio avvicinarsi di soppiatto, come quando da bambini tendeva agguati a suo cugino Felix. E sapeva  che ciò non prometteva niente di buono.
“Nino, dammi un secondo!” – “Ehi, sei tu quello che voleva uscire mon ami,andiamo quando lo dici tu!” – gli sorrise complice, anche lui aveva notato le mosse furtive della bionda, e voleva assolutamente vedere come si saebbe evoluta la situazione.

Adrien aggirò il tavolo per fermare Chloé, ma si rese conto troppo tardi di aver sbagliato lato del tavolo, arrivò prima della bionda, ma si ritrovò davanti alla fanciulla che prima stava ammirando.
Lei sollevò lo sguardo dal pasticcino che stava gustando poco prima che lui arrivasse: “Desidera, monsieur…?”
La sua voce lo riscosse appena: “Rien mademoiselle… volevo solo…” Vide la ragazza fare una strana smorfia, che non seppe come interpretare. Con un gesto fulmineo la vide portare una mano verso una delle tasche del vestito: “Ma che…. Oh! Maledizione!”
Un riso tanto vittorioso quanto spocchioso tagliò l’aria come una lama.

Chloé aveva riempito uno dei guanti della poverina con della salsa di pomodoro e carne per poi rimetterglielo in tasca facendo sporcare tutto l’abito. Cercò di rimediare procurandole dei tovaglioli, ma ormai il tessuto era irrecuperabile.
“Mademoiselle, lasciate che vi aiuti…” – “E per che mai?! Voi siete certamente complice di questa… Saloppe! E siete riuscito anche troppo bene nel vostro intento!” – “Ma come vi permettete? Che razza di screanzata!”

La situazione pareva fuori controllo, le due ragazze parevano sull’orlo di una violenta lite.   
“Siete davvero una volgare popolana! Nessun titolo potrà mai darvi una briciola de noblesse!” – “Beh, se vuol dire non essere una spocchiosa viziata come voi allora è un bene!” lo sguardo di Adrien svettava dall’una all’altra come se stesse fissando una frenetica partita di pallacorda.
 
Mesdamoiselles, per favore non è il caso di…” – “Silence!la corvina lo guardò come se volesse mangiarlo. D’accord, tres bien!” disse dopo aver ripreso contegno, il suo fare autoritario lo colpì molto, non sapeva la sua età ma si vedeva che era più o meno sua coetanea, in quel momento però, gli sembrò decisamente più matura.
 
La vide pulirsi in modo grossolano il vestito con un tovagliolo, provò a ripulire anche il guanto, ma anche quello era ormai irrimediabilmente rovinato.
Quando finì di pulirsi, raddrizzò le spalle e fece per andarsene, si girò “I miei complimenti a tutti e due!”Disse per poi alzare la testa ed andarsene definitivamente, lasciando Adrien con l’amaro in bocca.
 
****
 
Ancora non riusciva a credere a quello che era successo! Il suo fiato era ancora a metà per l’emozione.
Non aveva avuto neanche il tempo per riprendersi che subito fu accerchiata da altre dame, venute a complimentarsi con lei mentre alcune semplicemente erano curiose. Guardò confusa la madre, non sapeva cosa fare, come comportarsi, era la prima volta che si ritrovava al centro dell’attenzione generale, era si un po’ spaesata, ma anche spaventata.
“Maman…” – disse quasi stringendosi a lei – “Sta tranquilla Nettie, sono solo curiose, non aver paura.” Il sorriso rassicurante della madre le diede coraggio e si staccò dalle sue gonne e si fece avanti.
“Bonjour mesdames…”esordì incerta.

“Oh mademoiselle, è incredibile quanto successo poc’anzi!” – esordì una delle ragazze, aveva i capelli biondi, grandi occhi azzurri e un’abito rosa tuffy e rouches bianche – Je souis Rose, Rose Lavillant.”Disse facendo una piccola révérence.
“Loro invece sono Juleka e Aurore.” Le presentò anche le altre due ragazze che erano li con lei. “È un piacere mesdamoiselles. Je souis Marinette.
Trascorse assieme a quelle ragazze un delizioso quarto d’ora prima che fossero via via richiamate dalle rispettive famiglie.
Avevano chiacchierato molto, nonostante le differenze le era parso di piacere loro per quello che era e non per quello che aveva.

In ogni caso erano stato esteso un invito per un thé di li a cinque giorni, certo era che avrebbe prima dovuto chiedere il permesso ai suoi, ma non aveva saputo declinare l’offerta! 
Un sorrisino colpevole le si disegnò sulle labbra ripensando a quanto si sentisse sfrontata per il suo gesto, venne però poi attirata dal profumo degli arrosti, esposti sul tavolo a pochi metri da lei.
Sentì un lieve languorino, e decise dunque di avvicinarsi per vedere cosa c’era ad adornare la tavola.
Una volta li osservò estasiata le pietanze che erano esposte, aveva l’imbarazzo della scelta.

C’era della carne di cervo, decorata con rondelle di arancia caramellata e accompagnata con salsa di mirtilli e patate, un salmone immenso, adagiato su un letto di asparagi e spinaci. E ancora un intero cingniale ancora fumante in bella mostra, con una mela in bocca e ciuffi di rosmarino il cui profumo si fondeva perfettamente a quello della portata.
Ciò che però l’attirò particolarmente fu il tavolo dei dolci, con esposte ogni tipo di leccornia e sfizioseria immaginabile. Era risaputo che la regina aveva una forte debolezza per i dolci, ma non né mangiava quasi mai se non a colazione e raramente la si vedeva cedere durante il giorno.

A lei però nessuno avrebbe detto niente se l’avessero vista prenderne qualcuno!
Si sfilò i guanti e li mise in una delle tasche del vestito, poi allungò una mano e prese una crostatina al limone. “Accidenti quanto sono buone!”le ricordavano tanto quelle che rubava dal bancone della pasticceria dei suoi quando era solo una bambina, ne prese un’altra per poi puntare dierttamente alla frutta candita.
C’erano sia frutti semplici che glassati, e guisto perché era una giornata di festa, decise di fare qualche strappo alle regole e  agguantò un lampone glassato. Era assolutamente delizioso.
Mentre lo gustava lanciò un rapido sguardo alla magnifica sala, sperando in una rapida riapertura delle danze, ma nel frattempo lei almeno aveva come consolarsi.

Aveva appena preso in mano un bignè quando un ticchettio che le si stava velocemente avvicinando distolse la sua attenzione, si voltò e vide che le si era avvicinato un giovane. Lo riconobbe, aveva ballato con lui non più tardi di un paio d’ore prima ed era stato molto cortese con lei. Lo guardò chiedendosi cosa potesse volere da lei dato che non parlava, ma si stava limitando a fissarla.
Sapeva bene che non avrebbe dovuto rivolgergli la parola per prima, però la situazione si stava facendo imbarazzante, perciò si fece coraggio e parlò per prima, sperando di non offenderlo: “Desidera,monsieur…?”

Lui la guardò con stupito e lei si sentì in imbarazzo per essere stata tanto sfrontata.
Rien mademoiselle” – avvertì una certa agitazione nella sua voce ma non ne comprese il motivo - “Volevo solo…” D’improvviso percepì che qualcosa non andava, qualcosa le faceva particolarmente peso in una delle tasche. Si portò una mano per all’altezza di quel peso che percepiva, qualcosa di caldo colava dalla tasca.

Allarmata voltò lo sguardo:“Ma che…. Oh! Maledizione!” Guardò il suo povero vestito tutto sporco di salsa al pomodoro e carne. Era allibita, come poteva essere successo!In quello stesso istante un riso malevolo le fece assottigliare lo sguardo. 
Vide una ragazza bionda con un abito verde ridere in modo trionfante, e ciò la fece infuriare davvero!  
Ecco perché quel giovane l’aveva avvicinata, voleva distrarla! Si affrettò ad afferrare dei tovaglioli per cercare di limitare i danni che erano già molti.
Il sugo era colato lungo tutto l’abito macchiando terribilmente il tessuto, questo contribuì notevolmente a farla infuriare ancora di più.
“Mademoiselle, lasciate che vi aiuti…” –disse il giovane Ma cosa vuole fare ancora?!”pensò nervosa non voleva di certo il suo aiuto!
“E per che mai?! Voi siete certamente complice di questa… Saloppe! E siete riuscito anche troppo bene nel vostro intento!” 
 
Sbottò nervosa:“Ma come vi permettete? Che razza di screanzata!”sentì dire alla bionda con fare, se possibile, ancora più spocchioso.
“Siete davvero una volgare popolana! Nessun titolo potrà mai darvi una briciola de noblesse!” – “Beh, se vuol dire non essere una spocchiosa viziata come voi allora è un bene!”
gonfiò le guance e sbatté un piede per terra, in quel momento non le sarebbe importato nemmeno se il suo gesto le avrebbe fatto saltare la fibbia d’avorio delle sue scarpette di satin.
 
Mesdamoiselles, per favore non è il caso di…” –ancora il giovane che provava a mettersi di mezzo, ma a quel punto Marinette non né poté più - Silence!” disse guardando direttamente il biondo, il suo sguardo doveva avergli fatto capire che non ammetteva repliche infatti questi si ammutolì all’istante.
 
Doveva controllarsi, in altre occasioni niente l’avrebbe fatta desistere dallo schiaffeggiare quella stupida oca bionda, ma doveva darsi un contegno e non fare scenate, primo perché non era il luogo adatto, secondo non era il caso di dare addito a stupidi pettegolezzi, visto che si trovava in un ambiente che avrebbe ingigantito ogni sua azione.
Trasse un profondo respiro riacquistando un contegno:D’accord, tres bien!provò a ripulirsi il vestito, ma né quello né il guanto sarebbero stati facilmente recuperabili, neanche dopo diverse passate d’argilla.
 
Quando “finì” si raddrizzò sulle spalle e fece per andarsene, ma non aveva ancora finito:“I miei complimenti a tutti e due!” disse con tono acido ai due, dopo di che girò sui tacchi e se ne andò. Voleva solo trovare i suoi genitori per chiedergli di poter tornare a casa, era stanca e voleva andarsene, non ne poteva più di stare li. 

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Considerazioni finali
  
Siamo arrivati finalmente alla fine di questa movimentata festa di Capodanno, abbiamo anche il tanto odiato scontro tra Adrien e Marinette che ho cercato di ricreare nonostante non sia stato facile trovare un’alternativa alla gomma da masticare, ma alla fine è arrivata la soluzione.
Cosa succederà adesso a quei due? Si chiariranno o continueranno ad odiarsi? 
Anche alcuni comportamenti di Chloé – e non mi riferisco a quelli che adotta per compiacere la madre-  troveranno spazi per i chiarimenti in un capitolo apposito che spero di pubblicare al più presto, considerando anche i vari impegni, penso di riuscire a pubblicare il prossimo, che è in fase di rifinitura proprio in questi giorni, entro fine mese, ma non voglio tirarmela hahahahah!Ora, spero di aver soddisfatto le aspettative e la lunga attesa, grazie a tutti per il supporto che mi dimostare, un abbraccio e a presto!!
 
   
 
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