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Autore: Archangel Michael    11/02/2021    0 recensioni
Jeanne da alla luce il picolo Sebastian. Ma rivedendo in lui gli occhi di suo padre Azazel, colui che la torturò e violentò, non riesce a provare amore per il piccolo. Riusciranno suo marito Dean e sua cognata Amara a farle cambiare opinione? Legegte e lo scoprirete!
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Spingi ancora, coraggio! ". La voce dell'uomo si confonde alle sue grida di dolore, la donna non fa altro che versare lacrime mentre colui che le è accanto le tiene la mano, come a farle forza. " Coraggio Jeanne, ce l'hai quasi fatta! ". La esorta a raccogliere le energie, ma lei riflette: per che cosa? Perchè mai dovrebbe impegnarsi? Perchè mai dovrebbe dare la vita a quel bambino? " Jeanne! ". La voce di suo marito Dean la chiama, ma lei non fa altro che piangere mentre smette anche di spingere: sia come sia, non le importa più nulla. Ha portato avanti la gravidanza per non distruggere una vita, perchè Dio non glielo avrebbe mai perdonato, ma lei non ama quel bambino: non sa bene cosa prova per lui, sa solo che non prova amore. " Coraggio Jeanne, ti prego! Non devi mollare ora! ". La donna apre gli occhi di scatto, come le fosse stato ordinato. Una nuova contrazione la porta a gridare di dolore: fa male. Crede di non aver mai provato un tale dolore fisico, anzi pensa, si: si, lo ha provato. Lo ha provato quando, nove mesi prima, concepì questo bambino.

" No! Non ce la faccio! ". Fa disperata la bionda, ma Dean la guarda mentre, istintivamente, lei cerca la sua mano per poterla stringere. L'uomo afferra subito la mano della moglie e la stringe forte, come a volerle infondere più forza. " Non ce la faccio... ". Fa stremata la fanciulla, ma lui le accarezza dolcemente il viso con la mano libera mentre, dall'altro lato, sua sorella Amara prende finalmente parola.

" Si che ce la fai, Jeanne! Coraggio: è quasi fatta. Tra poco potrai stringere a te il tuo bambino, e vedrai che a quel punto non ricorderai nemmeno tutto questo dolore ". La incita sua cognata, ma la donna scuote il capo: no. No, il suo dolore non passerà, ma aumenterà. Perchè lei non ama quel bambino, anche se è suo figlio, lei...

" Non posso... ". Sussurra semplicemente la reincarnazione di Giovanna D'Arco, per poi riprendere a gridare mentre, come se nemmeno riuscisse a controllare il suo corpo, da fondo a tutte le sue energie ed una forte aura angelica la circonda. " Non posso amare questo bambino!! ". Grida, per poi cimentarsi in un'ultima, decisiva spinta. Poi, per la donna è buio assoluto mentre, in lontananza, sente il pianto di un bambino: suo figlio è venuto al mondo, ma per lei non è motivo di festa.

La fanciulla riapre gli occhi dopo diverso tempo, accanto a lei suo marito Dean. L'uomo le accarezza amorevolmente i capelli per poi sorriderle. " Mia amata, ti sei ripresa ". Sussurra, mentre lei annuisce. Sta per dire qualcosa, ma improvvisamente qualcosa la turba: il pianto di suo figlio. il bimbo che con tanti sforzi ha dato alla luce, consumando tutta la sua aura angelica e diventando, di fatto, umana. Amara si avvicina alla coppia, chinandosi accanto alla cognata.

" Jeanne, sei sveglia finalmente: avevamo tutti paura per te ". Ammette. La donna tuttavia punta lo sguardo a colui che la cognata tiene tra le braccia e, accorgendosene, la mora le porge delicatamente il piccolo. " Guardalo: è il tuo bembino, il vostro bambino ". E guarda il fratello, il quale sorride mentre accarezza il viso del piccolo: quel piccolo che già considera suo figlio, nonostante tutto. Ma la moglie reagisce in modo inaspettato: guarda per qualche istante il figlio, poi volta il viso dall'altra parte iniziando a piangere.

" Non posso! Non posso! ". Fa semplicemente la bionda: negli occhi di quella creatura ha inevitabilente rivisto quelli di suo padre: Azazel. Il demone che non esitò a prenderla con la forza ed a torturarla, mettendola incinta e strappandole le sue ali, rendendola di fatto un angelo caduto. Subì l'indicibile ma, nonostante tutto, quando seppe di essere incinta decise di tenere il bambino: non avrebbe mai potuto anche solo pensare di liberarsene, non avrebbe mai perdonato sè stessa e nemmeno Dio l'avrebbe perdonata mai: la vita è sacra e, certamente, il bambino non ha chiesto di venire al mondo in un modo tanto orribile. Ma i ricordi sono ancora troppo impressi nella memoria di Jeanne, le cicatrici fanno ancora male nonostante sia passato quasi un anno. " Non posso amare quel bambino... ha... ha gli occhi di lui... ". Sussurra solamente, mentre Dean la prende tra le braccia cercando di calmarla.

" Si invece: sono sicuro che, con il tempo, riuscirai ad amare nostro figlio ". Le asciuga le lacrime mentre lei rimane sorpresa: ha detto " nostro figlio ". Lo considera suo figlio nonostante sia il frutto dello stupro, nonostante sia il figlio di un demone, Dean non ha rinnegato il piccolo e continua ad amarla con tutto sè stesso, questo lo sente chiaramente anche lei. Amara stringe a sè il piccolo, mentre il fratello la guarda di lì a poco. " Dalle un pò di tempo: è stanca, gli sforzi del parto sono stati inimmaginabili e deve riprendersi. Sono sicuro che dopo, vorrà sicuramente prendere in braccio il nostro bambino e coccolarlo un pò ". Sorride dolcemente: un sorriso dolce e sincero, che ha il potere di rincuorare la donna. Jeanne posa il capo sul petto del marito, sfogandosi in un pianto liberatorio. Forse, dopo potrà finalmente amare quel figlio al quale, nonostante tutto, ha deciso di dare la vita.

" Va bene: prenditi cura di lei, io rimango con il piccolo ". Sussurra Amara, dispiaciuta nel vedere la cognata in quello stato: il trauma è ancora molto forte e, per quanto ci provi, nemmeno lei riesce a trovare il modo di alleviare quell'atroce sofferenza. Si gira per andare via, ma improvvisamente Jeanne la afferra per la manica dell'abito, impedendole così di allontanarsi.

" Aspetta... ". Sussurra solamente, cercando di smettere di piangere e sollevando finalmente lo sguardo verso sua cognata e, di lì a poco, puntandolo a suo figlio. " Aspetta... non portarlo via ". Sussurra semplicemente la bionda, mentre Dean sorride lievemente: sa bene che ci vorrà tempo per farle accettare il figlio, ma ora sa che Jeanne non odia il piccolo, che da qualche parte l'amore materno è presente e, ne è certo, con il suo aiuto diventerà così forte da sopraffare i ricordi di quella drammatica notte di nove mesi prima. Ed insieme proteggeranno il loro amato bimbo da ogni minaccia, presente e futura. 


Jeanne da alla luce il picolo Sebastian. Ma rivedendo in lui gli occhi di suo padre Azazel, colui che la torturò e violentò, non riesce a provare amore per il piccolo. Riusciranno suo marito Dean e sua cognata Amara a farle cambiare opinione? 
   
 
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